Ascia d'armi: differenze tra le versioni
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{{Nota disambigua|il significato nell'araldica|Ascia d'armi (araldica)}}
{{
|Nome = Ascia d'armi
|Altra denominazione = Scure d'arcione
|Immagine = Horseman's axe - 1475.jpg
|Didascalia = Scure d'arcione
|Arma = [[Arma da taglio]]
|Tipo = [[Scure]]
|Nazione = [[Europa]]<br/>{{
|Impiego =
|Epoca = [[Età Antica]]<
|Utilizzatori =
|Conflitti =
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|Costruttore =
|Date di produzione =
|Entrata in servizio = [[V secolo a.C.]]
|Ritiro dal servizio = {{Senza fonte|[[XIX secolo]]}}
|Numero prodotto =
|Costo unitario =
|Varianti = ''[[Sagaris]]''<br/>''[[Topor]]''
|Peso =
|Lunghezza =
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|Diametro =
|Altezza =
|Specifiche = Arma d'assalto
|Tipo di lama = di [[scure]] in [[acciaio]], a mezzaluna o a quarto di luna con dorso piatto.
|Tipo di punta =
|Tipo di manico = in [[legno]] fasciato di [[metallo]] o interamente in metallo. In alcuni esemplari, dalla [[gorbia]] dipartono una [[Cuspide (poliedro)|cuspide]] verticale ed una sagittale. Sempre sontuosamente decorato con [[ghiera (meccanica)|ghiere]] e fasciature in metallo prezioso negli esemplari orientali.
|Sito =
|Note =
|Ref = European Weapons and Armour: From the Renaissance to the Industrial Revolution
}}
[[File:Viking battle axes.jpg|thumb|[[Ascia barbuta]] [[Vichinghi|vichinga]] del [[X secolo]] (alto) e [[Scure d'arcione]] tedesca dell'[[XI secolo]] (sotto).]]
L''''ascia d'armi''', o '''scure d'arcione''' (''hache d'
L'ascia d'armi compare in [[araldica]] come simbolo di forza e di valore.
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==Storia==
===Origini===
Le prime menzioni di una forma d'[[ascia da battaglia]] appositamente disegnata per l'uso da parte di forze di [[cavalleria]] risale alla [[Grecia Antica]], seppur non riguardino armi in uso ai [[greci]], bensì ai popoli con i quali essi erano soliti scontrarsi. Secondo la cultura greca, anche popolazioni fittizie come quella delle donne guerriere delle [[Amazzoni]] usavano tale arma.<ref>Il ricorso, da parte delle [[Amazzoni]], all'[[ascia da battaglia]], adottata però da forze di [[cavalleria]] e non di [[fanteria]] è riportato da diversi autori greci ([[Diodoro Siculo]], [[Apollodoro]], [[Strabone]]).</ref> L'ascia d'armi era l'arma principale delle popolazioni [[nomadi]] della [[steppa]] [[eurasia]]tica, come quella degli [[Sciti]] o dei [[Medi]]<ref>Nikonorov, Valerii P. (1997), ''The Armies of Bactria 700 BC-400 AD'', Montvert Publications.</ref>. Presso questi popoli era la [[cavalleria]] la tipologia di forza militare più in uso, là dove invece i greci si affidavano alla [[fanteria pesante]] armata di [[scudo (difesa)|scudo]] (''[[oplon]]'') e [[lancia (arma)|lancia]] (''[[dory (arma)|dory]]'') relegando gli ''[[hippikon]]'' a funzioni secondarie. Le armi principali dei cavalieri asiatici erano l'[[arco composito]] e la ''[[sagaris]]'', arma che possiamo considerare quale [[archetipo]] dell'ascia d'armi.▼
▲Le prime menzioni di una forma d'[[ascia da battaglia]] appositamente disegnata per l'uso da parte di forze di [[cavalleria]] risale alla [[Grecia Antica]], seppur non riguardino armi in uso ai [[greci]], bensì ai popoli con i quali essi erano soliti scontrarsi. Secondo la cultura greca, anche popolazioni fittizie come quella delle donne guerriere delle [[Amazzoni]] usavano tale arma.<ref>Il ricorso, da parte delle [[Amazzoni]], all'[[ascia da battaglia]], adottata però da forze di [[cavalleria]] e non di [[fanteria]] è riportato da diversi autori greci ([[Diodoro Siculo]], [[Apollodoro]], [[Strabone]]).</ref> L'ascia d'armi era l'arma principale delle popolazioni [[nomadi]] della [[steppa]] [[eurasia]]tica, come quella degli [[Sciti]] o dei [[Medi]]. Presso questi popoli era la [[cavalleria]] la tipologia di forza militare più in uso, là dove invece i greci si affidavano alla [[fanteria pesante]] armata di [[scudo (difesa)|scudo]] (''[[oplon]]'') e [[lancia (arma)|lancia]] (''[[dory (arma)|dory]]'') relegando gli ''[[hippikon]]'' a funzioni secondarie. Le armi principali dei cavalieri asiatici erano l'[[arco composito]] e la ''[[sagaris]]'', arma che possiamo considerare quale [[archetipo]] dell'ascia d'armi.
La diffusione dell'uso dell'ascia d'armi in [[Europa]] data ad un momento non ben precisato del periodo [[tardo-antico]]. In quel tempo di continui contatti e scontri tra l'[[Impero romano]], l'[[Impero sasanide]] e le popolazioni nomani della steppa eurasiatica<ref>Wilcox, Peter (1986) [e] McBride, Angus, ''Rome's Enemies (3): Parthians and Sassanid Persians'', Oxford, [[Osprey Publishing]].</ref>, fenomeno questo latore di una reciproca evoluzione e contaminazione delle diverse arti belliche, la scure d'arcione entrò in uso alla [[Cavalleria (storia romana)|cavalleria romana]] prima e bizantina poi, conquistando nel contempo un posto anche nella panoplia dei mercenari [[germani]] che sempre più spesso combattevano per l'Impero.▼
▲La diffusione dell'uso dell'ascia d'armi in [[Europa]] data ad un momento non ben precisato del periodo [[tardo-antico]]. In quel tempo di continui contatti e scontri tra l'[[Impero romano]], l'[[Impero sasanide]] e le popolazioni nomani della steppa eurasiatica, fenomeno questo latore di una reciproca evoluzione e contaminazione delle diverse arti belliche, la scure d'arcione entrò in uso alla [[Cavalleria (storia romana)|cavalleria romana]] prima e bizantina poi, conquistando nel contempo un posto anche nella panoplia dei mercenari [[germani]] che sempre più spesso combattevano per l'Impero.
===Medioevo===
La scure d'arcione raggiunse, in Occidente, il suo pieno sviluppo soltanto alla fine del [[XV secolo]]. In un contesto bellico dominato dalla figura del cavaliere coperto da piastre d'acciaio, la [[spada d'armi|spada]] perse il suo primato di arma per eccellenza del guerriero a cavallo. Armi capaci di scaricare una forza notevole su di un bersaglio ristretto, una giuntura o un punto preciso della corazza, si rivelarono più efficaci nella mischia, dopo la carica con la [[lancia da giostra|lancia]]. Tanto quanto la [[mazza d'arme]] ed il [[martello d'armi]], la scure d'arcione divenne arma da mischia risolutiva per il cavaliere
===Età Moderna===
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Nel nuovo scenario bellico del [[XIX secolo]], caratterizzato dalla figura del cavaliere privo di corazza ed armato di [[sciabola]] e [[pistola]] (v. [[ussaro]]), spesso tenuto a smontare di sella per sparare e/o combattere come un fante (v. [[dragone]]), la scure d'arcione, tanto quanto la mazza o il martello d'arme, armi sviluppate per la mischia serrata tra cavalieri, persero qualsiasi utilità pratica.
==Costruzione==
Al principio del [[Basso Medioevo]], quando cioè la [[spada d'armi]] stava per divenire arma principe nella [[panoplia]] dei ''[[milites]]'' franchi, la scure d'arcione era, in buona sostanza, una variante corta, con impugnatura ad una mano, dell'[[ascia barbuta]] germanica, la cui [[lama (oggetto)|lama]] non presentava più l'uncino d'aggancio utile nelle mischie di fanteria ma terminava con una punta acuminata.
Al termine del suo processo evolutivo ([[XV secolo]]) la scure d'arcione dell'[[Europa occidentale]] aveva invece:
*testa metallica con lama a mezzaluna, appesantita, posteriormente, da una testa di martello o da una "penna" a becco di corvo (v. [[picco d'armi]]). Verticalmente, l'anello d'arresto della testa sull'astile era tappato da una cuspide a sezione romboidale o da un corto [[spiedo (arma)|spiedo]];
*manico in [[legno]] irrobustito da stanghe di metallo ed impugnatura ad una mano, spesso dotata, all'estremità inferiore, di una cuspide o comunque di un piccolo [[spiedo]].
==Tipologie==
Rispetto alla linea della scure d'arcione [[Tardo Gotico|gotico]]-[[Rinascimento|rinascimentale]], si possono distinguere:
* '''''[[Sagaris]]''''', [[archetipo]] della scure d'arcione in uso alle popolazioni [[nomadi]] della steppa [[eurasia]]tica in epoca proto-storica;
* '''''[[Tabarzin]]''''', scure d'arcione tipica della [[Persia]]; il nome indica in realtà tutte le tipologie di scure da guerra in uso presso i persiani in epoca pre-musulmana e musulmana;
* '''''[[Topor]]''''', scure d'arcione sviluppata in [[Europa orientale]] dal connubio tra il ''tabarzin'' e le scuri da guerra dei [[vichinghi]].
==Note==
<references/>
==Bibliografia==
* Dondi, Giorgio (2001), ''Il Caucaso e l'Asia centrale'', in Venturoli, Paolo [a cura di] (2001), ''Ferro, oro, pietre preziose: le armi orientali dell'Armeria Reale di Torino'', Torino-Londra, Umberto Allemandi & C., ISBN 88-422-1071-4, pp. 124-125.
* Miller, Y. (1982), ''Russian Arms and Armour'', Leningrado, Aurora Art Publishers.
* Nikonorov, Valerii P. (1997), ''The Armies of Bactria 700 BC-400 AD'', Montvert Publications.
* [[Oakeshott, Ewart]] (2000), ''European Weapons and Armour: From the Renaissance to the Industrial Revolution'', Boydell Press, ISBN 0-85115-789-0.
==Voci correlate==
*[[Ascia d'armi (araldica)]]
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[[Categoria:Armi bianche dell'Europa non mediterranea]]
[[Categoria:Asce da guerra]]
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