Kernel: differenze tra le versioni
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== Descrizione ==
Un kernel non è strettamente necessario per far funzionare un computer. I [[programma (informatica)|programmi]] possono essere infatti direttamente caricati ed eseguiti sulla macchina, a patto che i loro [[programmatore|sviluppatori]] ritengano necessario fare a meno del supporto del sistema operativo.
Questa era la modalità di funzionamento tipica dei primi computer, che venivano resettati prima di eseguire un nuovo programma. In un secondo tempo, alcuni programmi accessori come i program loader e i [[debugger]] venivano lanciati da una [[Read Only Memory|memoria a sola lettura]], o fatti risiedere in [[memoria (informatica)|memoria]] durante le transizioni del computer da un'[[Applicazione (informatica)|applicazione]] all'altra: essi formarono la base di fatto per la creazione dei primi sistemi operativi.
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== Classificazione ==
[[File:OS-structure2.svg|
L'accesso diretto all'hardware può essere anche molto complesso, quindi i kernel usualmente implementano uno o più tipi di astrazione dall'hardware, il cosiddetto ''livello di astrazione dell'hardware'' (''[[hardware abstraction layer]]'' o ''HAL''). Queste astrazioni servono a "nascondere" la complessità e a fornire un'interfaccia pulita e uniforme all'hardware sottostante, in modo da semplificare il lavoro degli sviluppatori.
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=== Kernel monolitici ===
[[File:Kernel-monolithic.svg|
L'approccio monolitico definisce un'interfaccia virtuale di alto livello sull'hardware e software, con un set di primitive o [[chiamata di sistema|chiamate di sistema]] per implementare servizi di sistema operativo come ''gestione dei processi'', ''multitasking'' e ''gestione della memoria'', in diversi moduli che girano in ''modalità supervisore''.
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=== Microkernel ===
{{vedi anche|microkernel}}
[[File:Kernel-microkernel.svg|
[[File:IBM AIX logo (2021).svg|thumb|Logo [[AIX (sistema operativo)|AIX]], sistema operativo, basato su microkernel]]
[[File:BeOS_screenshot.png|thumb|[[BeOS]], altro sistema operativo basato su microkernel]]
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In realtà vi sono ragioni da entrambe le parti.
I kernel monolitici tendono ad essere più semplici da progettare correttamente, e possono quindi evolversi più rapidamente di un sistema basato su microkernel. Ci sono storie di successi in entrambi gli schieramenti. I microkernel sono spesso usati in [[Sistema embedded|sistemi embedded]] in applicazioni [[Sistema critico|mission critical]] di automazione robotica o di medicina, a causa del fatto che i componenti del sistema risiedono in aree di memoria separate, private e protette. Ciò non è possibile con i kernel monolitici, nemmeno con i moderni moduli caricabili.
A parte il [[Mach (kernel)|kernel Mach]], che è il più noto microkernel di uso generico, molti altri microkernel sono stati sviluppati con scopi specifici. [[Kernel L3]] in particolare è stato creato per dimostrare che i microkernel non sono necessariamente lenti. La [[famiglia di microkernel L4]], successori di L3, dispongono di una implementazione chiamata [[Fiasco (informatica)|Fiasco]] in grado di eseguire il [[Linux (kernel)|kernel Linux]] accanto agli altri processi di L4 in spazi di indirizzamento separati.
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=== Kernel ibridi ===
[[File:Kernel-hybrid.svg|
I kernel ibridi sono essenzialmente dei microkernel che hanno del codice "non essenziale" al livello di spazio del kernel in modo che questo codice possa girare più rapidamente che se fosse implementato ad alto livello. Questo fu un compromesso adottato da molti sviluppatori di sistemi operativi prima che fosse dimostrato che i microkernel puri potevano invece avere performance elevate. Molti sistemi operativi moderni rientrano in questa categoria: [[Microsoft Windows]] è l'esempio più noto. Anche [[XNU]], il kernel di Mac OS X, è di fatto un microkernel modificato, per via dell'inclusione di codice BSD in un kernel basato su Mach. [[DragonFly BSD]] è stato il primo sistema BSD non basato su Mach ad adottare l'architettura a kernel ibrido.
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=== Esokernel ===
[[File:Kernel-exo.svg|
Gli esokernel, o Exokernel, conosciuti anche come "sistemi operativi verticali", sono un approccio radicalmente differente alla progettazione dei sistemi operativi. L'idea centrale è "separare la protezione dalla gestione".
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Tutto ciò ha un'importante implicazione: è possibile avere diversi libOS sul sistema. Se, per esempio, si installa un libOS che esporta un'API Unix e uno che esporta un'API Windows, è possibile eseguire simultaneamente applicazioni compilate per UNIX e per Windows. Lo sviluppo dei libOS avviene a livello utente, senza reboot, debug su console e in piena [[protezione della memoria]].
Al momento gli esokernel sono più che altro dei progetti di ricerca e non sono usati in sistemi operativi commerciali. Un esempio di sistema basato su esokernel è [[Nemesis (informatica)|Nemesis]], sviluppato dall'[[Università di Cambridge]], dall'[[Università di Glasgow]], da [[Citrix Systems]] e dall'[[Istituto reale di tecnologia|Istituto Svedese di Informatica]]. Anche il [[Massachusetts Institute of Technology|MIT]] ha sviluppato diversi sistemi basati su esokernel.
=== No Kernel ===
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== Bibliografia ==
* {{cita libro |cognome=Deitel |nome=Harvey M. |titolo=An introduction to operating systems |annooriginale=1982 |url=https://portal.acm.org/citation.cfm?id=79046&dl=GUIDE&coll=GUIDE |edizione=revisited first edition |anno=1984 |editore=Addison-Wesley |
* {{cita pubblicazione|cognome=Denning |nome=Peter J. |linkautore=Peter J. Denning |anno=1980 |mese=aprile|titolo=Why not innovations in computer architecture? |rivista=ACM SIGARCH Computer Architecture News |volume=8 |numero=2 |pp=4-7 |issn=0163-5964 |url=https://portal.acm.org/citation.cfm?id=859506&coll=&dl=ACM&CFID=15151515&CFTOKEN=6184618 }}
* {{cita pubblicazione|cognome=Brinch Hansen |nome=Per |anno=1970 |mese=aprile|titolo=The nucleus of a Multiprogramming System |rivista=Communications of the ACM |volume=13 |numero=4 |pp=238-241 |issn=0001-0782 |url=https://portal.acm.org/citation.cfm?id=362278&dl=ACM&coll=GUIDE&CFID=11111111&CFTOKEN=2222222 }}
* {{cita libro |cognome=Brinch Hansen |nome=Per |wkautore=Per Brinch Hansen |titolo=Operating System Principles |annooriginale=1973 |url=https://portal.acm.org/citation.cfm?id=540365 |editore=Prentice Hall |città=Englewood Cliffs |
* {{Cita pubblicazione|autore =[[Per Brinch Hansen]]|titolo = The evolution of operating systems|data = 2001|url= http://brinch-hansen.net/papers/2001b.pdf|formato = pdf|accesso = 24 ottobre 2006}} nel libro{{Cita libro | curatore-nome=Per | curatore-cognome=Brinch Hansen | titolo=Classic operating systems: from batch processing to distributed systems | anno=2001 | url=https://portal.acm.org/citation.cfm?id=360596&dl=ACM&coll=&CFID=15151515&CFTOKEN=6184618 | editore=Springer-Verlag | città= New York |pp=1-36 | capitolo=1 | urlcapitolo=http://brinch-hansen.net/papers/2001b.pdf | formato=pdf | isbn=0-387-95113-X }}
* {{cita pubblicazione|cognome=Levin |nome=R. |coautori=E. Cohen, W. Corwin, F. Pollack, W. Wulf |anno=1975 |titolo=Policy/mechanism separation in Hydra |rivista=ACM Symposium on Operating Systems Principles / Proceedings of the fifth ACM symposium on Operating systems principles |pp=132-140 |url=https://portal.acm.org/citation.cfm?id=806531&dl=ACM&coll=&CFID=15151515&CFTOKEN=6184618 }}
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* {{Cita libro |cognome=Lorin |nome=Harold |titolo=Operating systems |url=https://portal.acm.org/citation.cfm?id=578308&coll=GUIDE&dl=GUIDE&CFID=2651732&CFTOKEN=19681373 |anno=1981 |editore=Addison-Wesley |pp=161-186 |città=Boston, Massachusetts|isbn=0-201-14464-6 }}
* {{cita pubblicazione|cognome=Schroeder |nome=Michael D.|coautori=Jerome H. Saltzer |anno=1972 |mese=marzo|titolo=A hardware architecture for implementing protection rings |rivista=Communications of the ACM |volume=15 |numero=3 |pp=157-170 |issn=0001-0782 |url=https://portal.acm.org/citation.cfm?id=361275&dl=ACM&coll=&CFID=15151515&CFTOKEN=6184618 }}
* {{Cita libro |cognome=Shaw |nome=Alan C. |titolo=The logical design of Operating systems |url=https://portal.acm.org/citation.cfm?id=540329 |anno=1974 |editore=Prentice-Hall |
* {{Cita libro |cognome= Tanenbaum |nome=Andrew S. |wkautore=Andrew S. Tanenbaum |titolo=Structured Computer Organization |anno=1979 |editore=Prentice-Hall |città=Englewood Cliffs, New Jersey |lingua=en|isbn=0-13-148521-0 }}
* {{cita pubblicazione |cognome=Wulf |nome=W. |coautori=E. Cohen, W. Corwin, A. Jones, R. Levin, C. Pierson, F. Pollack |anno=1974 |mese=giugno |titolo=HYDRA: the kernel of a multiprocessor operating system |rivista=Communications of the ACM |volume=17 |numero=6 |pp=337-345 |issn=0001-0782 |url=https://portal.acm.org/citation.cfm?id=36 |urlmorto=sì }}
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