Teatro della Pergola: differenze tra le versioni
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{{Nota disambigua|redirect=La Pergola|descrizione=il giurista e politico italiano|titolo=Antonio La Pergola}}
▲|{{Teatro
|NomeTeatro= Teatro della Pergola
|Immagine= Teatro alla pegola 11.JPG
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|Capienza= 999 (platea 432, palchi 310, galleria 257)<br />Saloncino: 324
|Periodo= [[1656]]-[[1912]]
|Sito= http://www.teatrodellapergola.com/
}}
[[File:Teatro della Pergola, Firenze 3.JPG|thumb|Teatro della Pergola, Firenze]]
[[File:Teatro della Pergola, Firenze 9.JPG|thumb|Teatro della Pergola, Firenze]]
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[[File:Teatro della Pergola.JPG|thumb|Il salone d'ingresso]]
[[File:Silvio degli atti, incisione del palcoscenico del teatro alla pergola di Firenze, 1660-1700 ca.jpg|thumb|Il palcoscenico della Pergola in un'incisione seicentesca]]
[[File:La sala della Pergola (Firenze) negli anni '70.jpg|
[[File:Locandina macbeth a firenze, 1847.jpg|thumb|Locandina della prima del ''Macbeth'' di Verdi, 1847]]
Il '''Teatro della Pergola''' è
Il
== Storia ==
Il teatro fu eretto con una struttura lignea nel [[1656]] da [[Ferdinando Tacca]]
Nel [[1658]] avvengono le prime assolute delle opere ''Hipermestra'' di [[Francesco Cavalli]] ed ''Il pazzo per forza'' di Melani e nel [[1659]] ''Il vecchio balordo'' di Melani. I lavori furono ultimati nel [[1661]] quando il teatro celebrò le nozze del futuro granduca [[Cosimo III]] con [[Margherita Luisa d'Orléans]] con lo spettacolo ''Ercole in Tebe'' di Melani.
È considerato il primo grande teatro a ordini di palchi sovrapposti ("all'italiana"), mentre fino ad allora (come al [[Teatro Olimpico]] di [[Vicenza]]) si era sempre seguita la tradizione antica delle gradinate decrescenti semicircolari. In particolare aveva una serie di "gabinetti" sopraelevati retti da colonne. Si sperimentò per la prima volta anche la forma ovale, di maggior resa acustica. Il teatro era in struttura lignea e dotato di un ampio palcoscenico con un elegante arcoscenico; gli ordini di palchi erano tre, sorretti da una loggia aperta sulla platea dove le panche fisse formavano due settori delimitati da [[balaustre]] e destinati a tenere separato il pubblico maschile da quello femminile. Al centro della sala di forme mistilinee si affacciava il palco col trono del [[cardinale protettore]] e dei suoi ospiti.
La novità dei palchetti fu molto apprezzata, sebbene a volte la loro "intimità"
Il teatro, divenuto successivamente "teatro granducale", fu interessato poi da varie trasformazioni: nel [[1688]] (progetto di [[Filippo Sengher]]), con la chiusura dello spazio colonnato, si ricavò un quarto ordine di palchi; dopo che nel [[1718]] gli Accademici Immobili avevano definitivamente riscattato la proprietà dell'immobile dall'[[Arte della Lana]], fu ripresa un'intensa attività teatrale a pagamento col sostegno del granduca [[Cosimo III]].
Per gli anni successivi sono documentati vari lavori e migliorie, ma l'intervento più importante fu intrapreso tra il [[1753]] e il [[1755]], quando su disegno di [[Giulio Mannaioni]] le strutture lignee della sala, particolarmente rischiose se si considera come l'illuminazione fosse esclusivamente affidata al fuoco delle candele, furono sostituite da strutture in muratura; in tale occasione [[Antonio Galli Bibiena]] eseguì le decorazioni pittoriche dell'ambiente, nonché una serie di nuove scenografie. Nel [[1789]], sempre su progetto del Mannaioni e direzione lavori di [[Luca Ristorini]], si aggiunse un quinto ordine di palchi.
Nel [[1800]]-[[1804]], su progetto ancora del Ristorini e sotto la direzione dell'architetto [[Giuseppe Salvetti]], venne realizzata nel fabbricato posto sul lato est del teatro la sala da musica oggi denominata "il Saloncino";. Le attuali forme si devono tuttavia sostanzialmente agli interventi di [[Bartolomeo Silvestri]] ([[1820]] e [[1828]]) e di [[Gaetano Baccani]], che nel [[1855]]-[[1857]] realizzò tra l'altro i nuovi ambienti dell'ingresso e del [[vestibolo (architettura)|vestibolo]] al teatro, del caffè e del [[foyer]].
Nel [[1834]] [[Antonio Meucci]], macchinista alla Pergola, installò nel teatro il primo [[telefono]] acustico della storia – a trasmissione meccanica, non ancora elettrica – per comunicare tra i vari ambienti del teatro.<ref>{{cita web|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100906115903/http://www.aei.it/ita/museo/mam_tela.htm|url=http://www.aei.it/ita/museo/mam_tela.htm|titolo=Il telefono acustico realizzato da Meucci al Teatro della Pergola|sito=AEIT Federazione Italiana di Elettrotecnica, Elettronica, Automazione, Informatica e Telecomunicazioni}}</ref> Il direttore d'orchestra [[Alamanno Biagi]] diresse ininterrottamente alla Pergola per l’intero decennio 1837-1847, nonostante alcuni iniziali dissidi con l’impresario Lanari che pare gli preferisse Luigi Maria Viviani.<ref>{{cita libro|autore=Marcello De Angelis|titolo=Le carte dell’impresario|editore=Sansoni Editore|anno=1982}}</ref>
Il IV e V ordine di palchi vennero demoliti nel [[1912]] per creare un [[Loggione (architettura)|loggione]], capace di portare la capienza del teatro a 1.350 spettatori. Sempre in questa occasione vennero rinnovate le decorazioni del teatro: gli stucchi dorati, opera di [[Gino Papini]], nella galleria di accesso al "Saloncino" e i bassorilievi e le nuove pitture dell'ingresso realizzati rispettivamente da [[Giovanni Giovannetti]] e [[Michele Garinei]]. Dopo essere stato dichiarato dal Ministero della Pubblica Istruzione "monumento di interesse nazionale" (1925), nell'ottobre del 1942 esso venne ceduto dall'Accademia degli Immobili al neo-costituito [[Ente Teatrale Italiano|Ente Teatrale Italiano per la cultura popolare]], che ancora oggi ne è il proprietario. Ebbe così inizio una nuova fase della vita del teatro che lo ha riportato a essere uno dei protagonisti delle iniziative teatrali fiorentine e nazionali. A quest'ultimo periodo risalgono altri importanti lavori di ristrutturazione e adeguamento alle nuove esigenze e normative di legge sulla sicurezza.▼
▲Il IV e V ordine di palchi vennero demoliti nel [[1912]] per creare un [[Loggione (architettura)|loggione]], capace di portare la capienza del teatro a 1.350 spettatori. Sempre in questa occasione vennero rinnovate le decorazioni del teatro: gli stucchi dorati, opera di [[Gino Papini]], nella galleria di accesso al "Saloncino" e i bassorilievi e le nuove pitture dell'ingresso realizzati rispettivamente da [[Giovanni Giovannetti]] e [[Michele Garinei]]. Dopo essere stato dichiarato dal Ministero della Pubblica Istruzione "monumento di interesse nazionale" (1925), nell'ottobre del 1942 esso venne ceduto dall'Accademia degli Immobili al neo-costituito [[Ente Teatrale Italiano
Nel [[1948]]-[[1949]] il teatro conobbe un importante restauro su progetto dell'architetto [[Nello Baroni]] e dell'ingegnere Simonetti, con il totale rinnovo degli arredi e la trasformazione del palco reale. A seguito dei danni causati dall'[[alluvione di Firenze del 1966|alluvione del 1966]] l'edificio fu poi oggetto di un complesso intervento di consolidamento strutturale su progetto dell'architetto [[Luigi Caliterna]], ampiamente documentato dalla pubblicazione del [[1967]]: sostituzione delle [[capriata|capriate]] lignee delle coperture della sala e del palcoscenico con capriate in acciaio, il consolidamento delle fondazioni e delle murature portanti; rifacimento in [[cemento armato]] del loggione; rifacimento totale della [[platea (teatro)|platea]] sia nella struttura portante che nel suo rivestimento e nelle poltrone; innalzamento dei piani di calpestio dei palchi e dei corridoi laterali; rifacimento integrale dei solai e dei pavimenti dell'atrio di accesso, del foyer e del guardaroba; smantellamento e rifacimento delle strutture portanti del palcoscenico.
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Nel [[2002]] la Pergola è tra i soci fondatori di [[Firenze dei Teatri]], associazione di categoria di cui sarà primo presidente proprio il suo direttore [[Marco Giorgetti]].
Dal giugno 2010 è
== Descrizione ==
All'esterno la struttura si presenta in forme sostanzialmente neoclassiche, con una pensilina di ferro più recente: tale facciata sarebbe dovuta essere sostituita da una nuova progettata nel [[1873]] da [[Telemaco Buonaiuti]] (subentrato alla morte del Baccani in qualità di architetto dell'Accademia degli Immobili), che in realtà si limitò a restaurare questa, più antica. Tinteggiata di color salmone ("con gusto evidentemente non fiorentino", annotano Bargellini e Guarnieri), la lunga facciata si presenta con due ingressi principali alle estremità, disegnati in modo da alludere a due frontoni classici e riconducibili al cantiere del [[1855]] diretto da [[Gaetano Baccani]]. Il corpo centrale non presenta elementi caratterizzanti, sviluppandosi per undici assi disposti su tre piani, e ripropone una situazione già determinatasi nel [[1789]]. L'ingresso principale è quello al numero 30, arricchito da una bella tettoia in ferro opera dell'Officina Ridi ([[1912]]). Sulla destra di questo ingresso è una lapide (posta dal Comune nel 1901) con
{|align=center
|<div align="center"><div style="border-collapse:collapse;border:0.5px solid;padding:5px; width:250px; text-align:center"><
XXVII GENNAIO M. DCCCCI <hr/> IL COMUNE DI FIRENZE<br />PIANGENDO COL MONDO CIVILE<br />PERDUTO IN <
</div></div></
||[[File:Teatro della pergola, targa giuseppe verdi 1847.JPG|300px]]
|}
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'Se sapete che il vostro strumento siete voi stessi,<br />conoscente anzitutto il vostro strumento,<br />consapevoli che è lo stesso strumento<br />che danza, che canta, che inventa le parole e crea i sentimenti.<br />Ma curatelo come l'atleta, come l'acrobata, come il cantante:<br />assistetelo con cura con tutta la vostra anima, nutritelo di cibo parcamente,<br />ma senza misura corroboratelo di forza, di agilità, di rapidità,<br />di canto, di danza, di poesia e di poesia e di poesia.<br />Diverrete poesia aitante, metamorfosi perenne dell'io inesauribile,<br />soffio di forme, determinati e imponderabili, di tutto investiti,<br />capaci d'assumere e di dimettere passioni, violenze, affezioni,<br />restandone arricchiti e purificati...<br />tesi alla rivelazione di ciò che l'uomo è:<br />angelo della parola, acrobata dello spirito, danzatore della psiche,<br />messaggero di Dio e nunzio a se stesso e all'universo<br />d'un se stesso migliore.'
<
Firenze pose nell'anno 2013 a perenne memoria
</div></div></
||[[File:Placca orazio costa giovagnoli in via della pergola, 2013.JPG|350px]]
|}
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== Rappresentazioni ==
[[File:Teatro della Pergola, Firenze 1.JPG|thumb|Teatro della Pergola, Firenze]]
In questo teatro nacque il genere del cosiddetto [[melodramma]], dal quale si sviluppò la vera e propria [[opera lirica]]. Nel Settecento era uno dei migliori teatri italiani ed il [[granduca Pietro Leopoldo]] lo frequentava assiduamente. Numerose furono le prime importanti, dalle musiche di [[Luigi Cherubini]] o di [[Christoph Willibald Gluck]], oppure, nell'Ottocento, la prima assoluta di ''[[Parisina d'Este]]'' di [[Gaetano Donizetti]] con [[Domenico Cosselli]], [[Carolina Ungher]] e [[Gilbert Duprez]] nel [[1833]], la prima assoluta di ''[[Rosmonda d'Inghilterra]]'' di Donizetti con [[Fanny Tacchinardi Persiani]] e Duprez nel [[1834]] ed il ''[[Macbeth (opera)|Macbeth]]'' di [[Giuseppe Verdi]], nel Novecento l<nowiki>'</nowiki>''[[Orfeo ed Euridice (Haydn)|Orfeo ed Euridice]]'' di [[Joseph Haydn]]. Nell'aprile del [[1893]] [[Antonino Palminteri]], direttore d'orchestra e compositore, dirige al teatro La Pergola ''[[L'amico Fritz]]'' di [[Pietro Mascagni]] e ''[[Carmen (opera)|Carmen]]'' di [[Georges Bizet]], il successo fu così strepitoso, che la stampa così si espresse: " [...] I più caldi elogi debbo tributare all'orchestra e al suo nuovo direttore signor Palminteri, che seppe trasfondere in essa uno slancio, un vigore, un colorito davvero esemplari."
== Mostre ==
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== Bibliografia ==
* {{bps|Fantozzi 1842}}, pp. 372–373;
* {{bps|Fantozzi 1843}}, p. 173, n. 415;
* {{bps|Firenze 1850}}, pp. 369–370;
* ''Regio Teatro della Pergola in Firenze'', in "Teatro Illustrato", 1885, 56;
* {{bps|Carocci 1897}}, p. 81;
* {{bps|Limburger 1910}}, n. 552;
* [[Jarro]] (Giulio Piccini), ''Storia aneddotica dei teatri fiorentini. I, Il teatro della Pergola (da documenti inediti)'', Firenze, Bemporad, 1912;
* Carlo Stroscia, ''La fabbrica fiorentina delle illusioni, conversazione teatrale, tra il reale e l'immaginario, attraverso i quattro secoli di storia del Teatro della Pergola'', Firenze, 2013, ed. fuori commercio, stampato presso Polistampa in occasione del Congresso nazionale AIDP{{bps|Illustratore fiorentino}} (1914) 1913, p. 15;
* {{bps|Garneri 1924}}, p. 217, n. LXI;
* Ugo Morini, ''La R. Accademia degli Immobili ed il suo Teatro "La Pergola" (1649-1925)'', Pisa, Simoncini, 1926;
* ''Teatro della Pergola, Firenze'', Stiav, 1967, con scritti di Luigi Mazzuoli e Luigi Caliterna;
* {{bps|Limburger-Fossi 1968}}, n. 552;
* Luigi Zangheri, ''Ferdinando Tacca e il primo teatro all'italiana'', in "Necropoli", II, 1970, 11/12, pp. 61–69;
* Luigi Caliterna, ''Il nuovo 'Loggione' del Teatro della Pergola di Firenze'', in "''Bollettino degli Ingegneri''", XIX, 1971, 5, pp. 23–27;
* Luigi Caliterna, ''Correlazione fra studi storici e prassi operativa: la facciata del Teatro della Pergola a Firenze'', in "Bollettino degli Ingegneri", XX, 1972, 12, pp. 3–11;
* Luigi Zangheri, ''Ferdinando Tacca architetto e scenografo'', in "''Antichità Viva''", XIII, 1974, 2, pp. 50–61;
* {{bps|Firenze 1974}}, p. 95;
* {{bps|Bargellini-Guarnieri 1977-1978}}, III, 1978, pp. 59–60;
* {{bps|Cresti-Zangheri 1978}}, pp. 205, 218;
* Pietro Roselli, Giuseppina Carla Romby, Osanna Fantozzi Micali, ''I teatri di Firenze'', Firenze, Bonechi, 1978, pp. 156–179;
* Ovidio Guaita, ''Il teatro della Pergola di Firenze: per la delizia dei Medici'', in "''Viaggio in Italia''", 1987, 16, p. 55;
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* ''Lo 'spettacolo maraviglioso': il Teatro della Pergola; l'opera a Firenze'', catalogo della mostra (Firenze, Archivio di Stato, 6 ottobre-30 dicembre 2000) a cura di Marcello de Angelis e Elvira Garbero Zorzi, Firenze, Polistampa, 2000;
* Erica Ciapini, ''La prevenzione incendi nei teatri storici: il caso del teatro della Pergola'', in "''Bollettino Ingegneri''", LIII, 2005, 1/2, pp. 14–19;
* {{bps|Cesati 2005}}, II, p. 463;
* {{bps|Firenze 2005}}, p. 329;
* {{bps|Insabato-Ghelli 2007}}, p. 34.
* Barbara Boscaglia, Gian Carlo Frattarolo, Alberto Mercanti, ''Il Teatro della Pergola di Firenze: la 'Nuova Pergola', luci ed atmosfere negli ambienti fuori sala'', in "''Bollettino Ingegneri''", LVI, 2008, 6, pp. 15–22.
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== Altri progetti ==
{{
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web | 1 = http://www.cultura.toscana.it/spettacolo/teatri/firenze/teatro_della_pergola_firenze.shtml | 2 = Teatri della Toscana (scheda) | accesso = 8 ottobre 2008 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20100906224328/http://www.cultura.toscana.it/spettacolo/teatri/firenze/teatro_della_pergola_firenze.shtml | dataarchivio = 6 settembre 2010 | urlmorto = sì }}
* Claudio Paolini, [
{{Santa Maria Nuova}}
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[[Categoria:Teatri di Firenze|Pergola]]
[[Categoria:Teatri nazionali|Toscana]]
[[Categoria:Teatri d'opera d'Italia|Pergola]]
[[Categoria:Teatri all'italiana]]
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