Via Postumia: differenze tra le versioni
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[[File:Viae Flaminia Aemilia Postumia.jpg|miniatura|upright=1.2|La via Postumia in colore azzurro, inserita nel sistema viario dell'antica Roma per la direttrice Nord-Est. In sequenza partendo da Roma: in blu la ''[[via Flaminia]]'', segue in rosso la ''[[via Emilia|via Aemilia]]'' che si collega a Piacenza (''Piacentia'') alla via Postumia con arrivo ad ''Aquileia'' verso est e ''Genua'' (Genova) verso ovest.]]
La '''via Postumia''' era una [[Strade consolari|via consolare]] romana ultimata nel 148 a.C. per volontà del console [[
Congiungeva per via di terra i due principali porti d’età preromana e romana dell’Italia settentrionale: [[Genova]], avamposto verso la [[Gallia]] e le [[Alpi Occidentali]], e [[Aquileia (città antica)|Aquileia]], grande centro nevralgico di scambi economici.
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Lasciata Genova, l’arteria percorreva la [[Val Polcevera]] fino a [[Pontedecimo]] (da ''Pons ad decimum lapidem''), quindi saliva sul crinale attraverso [[Cesino]] e [[Pietralavezzara]] e valicava l'[[Appennino]] al Pian di Reste, nei pressi dell'odierno [[Passo della Bocchetta]]. La strada seguiva poi il tracciato di precedenti percorsi liguri, snodandosi per i crinali anziché per i fondovalle. Pertanto dal Pian di Reste si dirigeva verso l'odierno [[Fraconalto]] (''Flaconum'' nelle attestazioni medievali, ''Fiaccone'' fino al 1927, sorto probabilmente attorno ai secoli IX-X); scendeva quindi per il valico presso l'attuale [[Passo della Castagnola]], frazione di Fraconalto, risaliva per il [[Monte Porale]] e infine scendeva verso la pianura passando per la fiorente ''[[Libarna]]'', antico ''[[oppidum]]'' ligure e poi importante centro commerciale (nell’attuale comune di [[Serravalle Scrivia]]). La meta finale di questo primo settore dell'[[Oltregiogo]] era ''Dertona'', l’odierna città di [[Tortona]]<ref>Pavoni, Podestà 2008; Traverso, Cagnana, Chella et alii 2014-2015; Canazza, Cirnigliaro, Pedemonte 2015; Pedemonte 2018.</ref>.
Proseguendo nel suo cammino, la via Postumia congiungeva ''Dertona'' con ''Placentia'' ([[Piacenza]]), passando per tutto l'Oltrepò Pavese e per i centri di ''Clastidium'' ([[Casteggio]]) e ''
La via Postumia da ''Placentia'' continuava fino a [[Cremona]], dove attraversava il fiume [[Po]]<ref>Cera 2000.</ref>; da qui, proseguendo verso est, raggiungeva ''[[Betriacum|Bedriacum]]'', l'odierna [[Calvatone]] (Cremona), città sorta alla confluenza tra i fiumi [[Oglio]] e [[Chiese (fiume)|Chiese]]. Da ''Bedriacum'' si diramava un tratto che raggiungeva ''Mantua'' ([[Mantova]]), mentre il percorso principale procedeva verso [[Verona]], dove attraversava il fiume [[Adige]]. Da Verona, prima di raggiungere Aquileia sul mare Adriatico, portando a termine il collegamento con il mare Tirreno da cui partiva, la via Postumia passava per [[Vicenza]] e l’attuale [[Cittadella (Italia)|Cittadella]], giungendo ai guadi del [[Piave]] tra gli attuali Varago (comune di [[Maserada sul Piave]]) e Roncadelle (comune di [[Ormelle]])<ref>Bosio 1991; Grilli 2003.</ref>.
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== Ulteriori sviluppi ==
Con l'apertura della nuova via Julia Augusta tra Tortona e ''Vada Sabatia'' ([[Vado Ligure]]), che tagliava fuori Genova, il primo tratto della strada perse progressivamente importanza e con essa le zone della valle del Lemme. Al contrario acquistarono rilevanza le zone intorno ad [[Acqui Terme]]. La via Postumia, con qualche modifica, rimase attiva (con alterna fortuna) almeno fino all'VIII secolo sotto il controllo dei monaci
== La riscoperta antica ==
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* Romeo Pavoni, Emilio Podestà, ''La Valle dell’Orba dalle origini alla nascita degli Stati Regionali'', Ovada, Accademia Urbense, 2008 («Storia dell’Ovadese» 1) .
* Sergio Pedemonte, ''La Tavola di Bronzo della Val Polcevera e la Via Postumia'', «In Novitate» [Periodico del Cento Studi “In Novitate onlus”, Novi Ligure (AL)], XXXIII, 6 (2018),pag. 12-36.
* Sergio Pedemonte, "Alcune idee sull'orientamento di Libarna", In Novitate, Novi Ligure, n. 65, 2024.
* Francesco Prontera (a cura di), Tabula Peutingeriana''. Le antiche vie del mondo'', Firenze, Olschki, 2003 ISBN 978-88-222-5269-2.
* Lodovico Quarina, ''Le vie romane del Friuli'', Udine, Tarantola-Tavoschi, 1970.
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