Sant'Agostino (Terre del Reno): differenze tra le versioni

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Storia ed economia
 
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{{Divisione amministrativa
|Nome = Sant'Agostino
|Panorama = Piazza_e_palazzo_comunale_1928Al Munisìpi ad Sant Agustèn.jpg
|Didascalia = IlMunicipio municipiogravemente didanneggiato Sant'Agostinoe comein appariva nel 1928, successivamenteseguito abbattuto nel 2012.
|Bandiera =
|Voce bandiera =
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|Altitudine =
|Abitanti = 6944
|Note abitanti = [http://demo.istat.it/bilmens2014genbilmens/index.htmlphp?anno=2014&lingua=ita Dato Istat] - Popolazione residente al 31 dicembre 2014.
|Aggiornamento abitanti = 31-12-2014
|Sottodivisioni = Dosso, Roversetto, San Carlo.
|Divisioni confinanti =
|Zona sismica = 3
|Gradi giorno = 2290
|Nome abitanti = santagostinesi
|Patrono = [[Agostino d'Ippona|sant'Agostino d'Ippona]]
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|Mappa = Map of comune of Sant'Agostino (province of Ferrara, region Emilia-Romagna, Italy).svg
|Didascalia mappa = Posizione del comune di Sant'Agostino nella provincia di Ferrara
|Diffusività =
}}
 
'''Sant'Agostino''' (''Sànt'Sent Agustén'' in [[Dialetti bolognesi rustici settentrionali|dialetto localebolognese]]) è una frazione del comune di [[Terre del Reno]] ed ex [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:6944}} abitanti della [[provincia di Ferrara]], da sempre legato culturalmente al territorio [[centopievese]]. Il dialetto locale è una variante del [[dialetto bolognese]] di area centese. Prima del processo di fusione nell'attuale [[Terre del Reno]], possedeva due frazioni: San Carlo e Dosso. Il territorio santagostinese è rinomatonoto per la presenza del [[Bosco della Panfilia]].
 
Il comune nel 2016 ha avviato l'iter per la fusione con il confinante [[Mirabello (ItaliaTerre del Reno)|Mirabello]], operazione approvata dalla popolazione coinvolta a seguito del referendum consultivo, conclusosi con {{formatnum:1654}} sì, contro a {{formatnum:1254}} no. Il comune di Sant'Agostino è stato quindi soppresso il 31 dicembre 2016 per costituire, mediante fusione con il comune di Mirabello, il nuovo comune di [[Terre del Reno]]. Prima della fusione comunale in Terre del Reno, nel suo territorio erano comprese due frazioni: San Carlo e Dosso.
 
== Geografia fisica ==
Sant'Agostino si trova a 19 m s.l.m. (il punto più alto della provincia), nella pianura ferrarese, parte della [[Pianura Padana]], in [[zona temperata]] con tipico [[clima continentale]].
Sant'Agostino è situato nella pianura ferrarese. Il paese gode di un tipico [[clima temperato]] [[Clima continentale|continentale]] della pianura padana e delle medie latitudini.
* Secondo la [[classificazione climatica dei comuni italiani]] si trova in zona E
 
* Secondo la [[classificazione sismica dell'Italia]] si trova in zona 3
* [[Classificazione climatica]]: zona E
* [[Classificazione sismica]]: zona 3
 
== Storia ==
L'abitato di Sant'Agostino fu fondato nel 1507 ad opera dei due cugini Francesco e Girolamo dell'antica famiglia bolognese Bianchetti<ref>[https://sites.google.com/site/originebologna/home/strada-maggiore/famiglia-bianchini Bianchetti]</ref>. L'atto notarile di fondazione, datato 12 gennaio 1507, fu scritto per mano del notaio vescovile Nicolò Fasanini, essendo vicario Amedeo Beruti, per decreto del cardinale [[Giovanni Stefano Ferrero]], sotto il pontificato di [[Papapapa Giulio II]].
 
Il territorio oggetto di compravendita dei fratelli Bianchetti era ricco di acque, come molti altri nella bassa bolognese, tanto da attribuire alla località il toponimo ''La Palù'' ancor prima della costituzione del paese, che assunse nei primi secoli il nome di ''Sant'Agostino delle paludi''. La fondazione avvenne come distacco dalla esistente parrocchia di S.Santa Maria di Galliera, dalla quale l'abitato di S. Sant'Agostino distava circa duemila passi o due miglia, e che era scomoda da raggiungere per i coloni locali, specialmente in inverno. Il nucleo antico del paese si trovava nelle vicinanze dell'argine destro del fiume [[Reno (Italia)|Reno]], che allora scorreva da Cento in direzione Mirabello e Vigarano, andandosi a congiungere con il Po di Ferrara presso Porotto.
 
Il centro della comunità era formato dalla chiesa parrocchiale, dalla Via Pubblica (poi divenuta Via Bassa) e dalla residenza padronale dei Bianchetti, che assunsero per il diritto di ''giuspatronato'', ovvero di proporre ad ogni successione dei parroci un proprio candidato al vescovo di bolognaBologna.
 
Nel 1567 Margherita Bianchetti, figlia di Giovanni Battista, ultima figlia femmina di quel ramo familiare si sposa con Rinaldo [[Ariosti]] cedendo a tale seconda famiglia bolognese il diritto di giuspatronato; il potere civile passa quindi a questa dinastia familiare e la dimora dei giuspatroni nelle mappe prende il nome di ''Palazzo Ariosti''. Gli avvicendamenti locali proseguono nei secoli successivi attraverso l'avvicendarsi dei parroci e delle confraternite (tra le quali si possono ricordare le Compagnie dei ''CinturatCinturati''i, del ''Santissimo'' e dei ''Sacchi'') e le diverse rotte del fiume Reno, che periodicamente ricopriva di acque i territori del bolognese e del ferrarese.
Il territorio oggetto di compravendita dei fratelli Bianchetti era ricco di acque, come molti altri nella bassa bolognese, tanto da attribuire alla località il toponimo ''La Palù'' ancor prima della costituzione del paese, che assunse nei primi secoli il nome di ''Sant'Agostino delle paludi''. La fondazione avvenne come distacco dalla esistente parrocchia di S. Maria di Galliera, dalla quale l'abitato di S. Agostino distava circa duemila passi o due miglia, e che era scomoda da raggiungere per i coloni locali, specialmente in inverno. Il nucleo antico del paese si trovava nelle vicinanze dell'argine destro del fiume [[Reno (Italia)|Reno]], che allora scorreva da Cento in direzione Mirabello e Vigarano, andandosi a congiungere con il Po di Ferrara presso Porotto.
 
Tra le vicende fluviali di maggior rilievo vi fu la ''[[Rotta Panfilia]]''<ref>[http://www.pianurareno.org/?q=node/3843 Rotta Panfilia]''</ref> del 1750 che causò un cambio di corso al fiume e ricoprì di acque l'intero territorio santagostinese; in quell'occasione gli abitanti decisero di trasferire la sede parrocchiale in un luogo più alto e sicuro, in ''ghiara di Reno,'' sfruttando un oratorio in costruzione per la Compagnia dei Sacchi; si iniziò a celebrare nella nuova chiesa dal 1769.
Il centro della comunità era formato dalla chiesa parrocchiale, dalla Via Pubblica (poi divenuta Via Bassa) e dalla residenza padronale dei Bianchetti, che assunsero per sè il diritto di ''giuspatronato'', ovvero di proporre ad ogni successione dei parroci un proprio candidato al vescovo di bologna.
[[File:3 Saccenti 1664.jpg|miniatura|Mappa S.Agostino perito agrimensore Saccenti 1664]]
 
Nel 1788 giunse a S. Sant'Agostino Dondon Giuseppe Serra, che avviò un importante corso di rinnovamenti strutturali rinnovando prima il cimitero, poi la chiesa parrocchiale terminata nel 19921792, la canonica e infine il campanile eretto nel 1820. Per i manufatti furono interpellati nomi di rilievo del panorama artistico bolognese come l'architetto [[Giuseppe Tubertini]] per la sagrestia, il pittore [[Jacopo Alessandro Calvi]] autore della pala d'altare, la madonna di stucco attribuita a [https://www.treccani.it/enciclopedia/petronio-tadolini_%28Dizionario-Biografico%29/ [Petronio Tadolini]], il grande crocifisso ligneo recentemente attribuito a [https://www.treccani.it/enciclopedia/giulio-cesare-conventi_(Dizionario-Biografico)/ [Giulio Cesare Conventi]], ed altri artisti. la chiesa conserva anche un organo antico di Francesco [[Traeri]] del 1714. La parrocchia di S. Sant'Agostino aveva anche due sussidiali, San Carlo e Mirabello separatesi dalla matrice rispettivamente nel 1916 e nel 1840.
Nel 1567 Margherita Bianchetti, figlia di Giovanni Battista, ultima figlia femmina di quel ramo familiare si sposa con Rinaldo [[Ariosti]] cedendo a tale seconda famiglia bolognese il diritto di giuspatronato; il potere civile passa quindi a questa dinastia familiare e la dimora dei giuspatroni nelle mappe prende il nome di ''Palazzo Ariosti''. Gli avvicendamenti locali proseguono nei secoli successivi attraverso l'avvicendarsi dei parroci e delle confraternite (tra le quali si possono ricordare le Compagnie dei ''Cinturat''i, del ''Santissimo'' e dei ''Sacchi'') e le diverse rotte del fiume Reno, che periodicamente ricopriva di acque i territori del bolognese e del ferrarese.
 
Il territorio comunale appartenne, come emanazione del contado bolognese, allo Stato Pontificio fino al 1816 allorché distaccandosi dalla legazione di Poggio Renatico, assunse una un'identità comunale autonoma (<ref>28 Ottobreottobre 1816 - Delega di autorità  del Cardinalecardinale Legatolegato A. Lante a Friggieri Vincenzo per ricoprire la carica di Gonfaloniere del Comune di Sant'Agostino).</ref>. Nel 1865 fu edificato anche il palazzo comunale su disegno dell'Architettoarchitetto Antonio Giordani di Cento.
Tra le vicende fluviali di maggior rilievo vi fu la ''[http://www.pianurareno.org/?q=node/3843 Rotta Panfilia]'' del 1750 che causò un cambio di corso al fiume e ricoprì di acque l'intero territorio santagostinese; in quell'occasione gli abitanti decisero di trasferire la sede parrocchiale in un luogo più alto e sicuro, in ''ghiara di Reno,'' sfruttando un oratorio in costruzione per la Compagnia dei Sacchi; si iniziò a celebrare nella nuova chiesa dal 1769.
 
Le vicende politiche comunali conobbero in epoca fascista lo sviluppo di un consistente nucleo di sostenitori di regime, dovuto anche alla sintonia politica che caratterizzava gli industriali locali e i possidenti terrieri; le testimonianze fotografiche riportano alcune visite di esponenti di rilievo della politica del tempo come [[Italo Balbo]] ed [[Edmondo Rossoni]].
Nel 1788 giunse a S. Agostino Don Giuseppe Serra, che avviò un importante corso di rinnovamenti strutturali rinnovando prima il cimitero, poi la chiesa parrocchiale terminata nel 1992, la canonica e infine il campanile eretto nel 1820. Per i manufatti furono interpellati nomi di rilievo del panorama artistico bolognese come l'architetto [[Giuseppe Tubertini]] per la sagrestia, il pittore [[Jacopo Alessandro Calvi]] autore della pala d'altare, la madonna di stucco attribuita a [https://www.treccani.it/enciclopedia/petronio-tadolini_%28Dizionario-Biografico%29/ Petronio Tadolini], il grande crocifisso ligneo recentemente attribuito a [https://www.treccani.it/enciclopedia/giulio-cesare-conventi_(Dizionario-Biografico)/ Giulio Cesare Conventi], ed altri artisti. la chiesa conserva anche un organo antico di Francesco [[Traeri]] del 1714. La parrocchia di S. Agostino aveva anche due sussidiali, San Carlo e Mirabello separatesi dalla matrice rispettivamente nel 1916 e nel 1840.
[[File:Chiesa di S.Agostino, Trinità coi santi Agostino e Monica.jpg|miniatura|Chiesa di S. Agostino, Trinità coi SS. Agostino e Monica, opera di Jacopo Alessandro Calvi (1790)]]
 
Una cospicua raccolta di immagini d'epoca riguardanti il territorio santagostinese è consultabile dall'[http://www.tdrarchiviofoto.com Archivio fotografico di terre del Reno<ref>[http://www.tdrarchiviofoto.com] </ref>.
Il territorio comunale appartenne, come emanazione del contado bolognese, allo Stato Pontificio fino al 1816 allorché distaccandosi dalla legazione di Poggio Renatico, assunse una identità comunale autonoma (28 Ottobre 1816 - Delega di autorità  del Cardinale Legato A. Lante a Friggieri Vincenzo per ricoprire la carica di Gonfaloniere del Comune di Sant'Agostino). Nel 1865 fu edificato anche il palazzo comunale su disegno dell'Architetto Antonio Giordani di Cento.
 
Il territorio è rinomato anche per la presenza del [[Bosco della Panfilia|Bosco Panfilia]], notevole oasi di interesse naturalistico, da cui si trae il [[tartufo]].
Le vicende politiche comunali conobbero in epoca fascista lo sviluppo di un consistente nucleo di sostenitori di regime, dovuto anche alla sintonia politica che caratterizzava gli industriali locali e i possidenti terrieri; le testimonianze fotografiche riportano alcune visite di esponenti di rilievo della politica del tempo come [[Italo Balbo]] ed [[Edmondo Rossoni]].
 
Il comprensorio territoriale presenta anche una interessante articolazione fluviale che comprende diverse vie d'acqua: il [[Reno (Italia)|Reno]], il [[Cavo Napoleonico]] e il [[Canale Emiliano Romagnolo|Canale Emiliano-Romagnolo]].
Una cospicua raccolta di immagini d'epoca riguardanti il territorio santagostinese è consultabile dall'[http://www.tdrarchiviofoto.com Archivio fotografico di terre del Reno.]
 
Il paese è stato colpito dai [[terremoti dell'Emilia del 2012]], in particolare dalle scosse del 20 maggio che nel comune hanno provocato quattro vittime. La chiesa parrocchiale e il municipio sono stati gravemente danneggiati. Il municipio è stato abbattuto, nonostante al suo interno fossero presenti importanti opere d'arte. Nella frazione di San Carlo si è avuto il fenomeno della [[liquefazione delle sabbie]], con rischio di sprofondamento nel suolo di diverse abitazioni,; nella stessa frazione è avvenuto il crollo dell'Oratorio Ghisilieri risalente al XVII secolo.
Il territorio è rinomato anche per la presenza del [[Bosco della Panfilia|Bosco Panfilia]], notevole oasi di interesse naturalistico, da cui si trae il [[tartufo]], da sempre protagonista della gastronomia locale sia privata che pubblica, tra gli esercizi celebri in tema culinario si può citare la storica trattoria ''[https://guide.michelin.com/it/it/emilia-romagna/sant-agostino/ristorante/trattoria-la-rosa La Rosa].'' Al pregiato tubero è intitolata anche la locale e rinomata [http://www.santagostino-cittadeltartufo.it/ Sagra del tartufo] gestita dall'associazione ADT, con una tradizione gastronomica che supera già i quarant'anni. Il comprensorio territoriale presenta anche una interessante articolazione fluviale che comprende diverse vie d'acqua: il [[Reno (Italia)|Reno]], il [[Cavo Napoleonico]] e il [[Canale Emiliano Romagnolo|Canale Emiliano-Romagnolo]].
 
=== Simboli ===
Il paese è stato colpito dai [[terremoti dell'Emilia del 2012]], in particolare dalle scosse del 20 maggio che nel comune hanno provocato quattro vittime. La chiesa parrocchiale e il municipio sono stati gravemente danneggiati. Il municipio è stato abbattuto, nonostante al suo interno fossero presenti importanti opere d'arte. Nella frazione di San Carlo si è avuto il fenomeno della [[liquefazione delle sabbie]], con rischio di sprofondamento nel suolo di diverse abitazioni, nella stessa frazione è avvenuto il crollo dell'Oratorio Ghisilieri risalente al XVII secolo.
Lo stemma dell’ex comune di Sant'Agostino risale al 1838. {{citazione|Troncato: nel 1° [[campo di cielo]], al libro dalle sacre scritture aperto d'argento, con effigiato, a piena pagina di destra, un cuore infiammato di rosso, seguito, su quella a sinistra, da una grafia di nero; il libro è [[Timbro (araldica)|timbrato]] da una [[Mitra (araldica)|mitra vescovile]] d'oro, con ricamata una croce d'argento, le infule, svolazzanti [[in fascia]] d'argento, con bordi e frange d'oro, ognuna adorna, in ricamo, di una crocetta del medesimo; l'insieme è accollato da una [[Croce astile|croce processionale]] trifogliata posta [[in banda]] d'oro e da una [[Pastorale (araldica)|pastorale]] [[in sbarra]] del medesimo, con il ricciolo volto a sinistra, passati in croce di S. Andrea; il tutto sormonta una giogaia di montagne d'azzurro, movente dai fianchi dello scudo e dal tratto della troncatura ed attraversata, sulla destra, da quattro pioppi appressati di verde, fuoriuscenti dalla partizione; nel 2° di verde, al fiume Reno in raffigurazione allegorica di un vecchio ignudo di [[carnagione]], parzialmente coperto di un manto di rosso, coricato con il busto in maestà, le gambe allungate ed incrociate, crinito e barbuto d'argento, la testa cinta da una corona fogliata di verde, vista di prospetto ed attraversante la partizione e la giogaia di montagne; la vegliarda figura è compiuta da tre anfore di coccio caricate e versanti acque, il tutto al naturale; la prima anfora è trattenuta dalla mano destra e posata sul ginocchio destro ed imbellita da uno scudo recante l’arma gentilizia dei [[Lambertini (famiglia)|Lambertini]] (''d’oro, a tre pali di rosso''), la seconda anfora è riversa tra i piedi e la terza funge da appoggio all'avambraccio sinistro; al piano d’argento, carico di una stella a sei raggi d’oro.}}
Il cuore infiammato e il Vangelo sono il simboli dell'[[Ordine di Sant'Agostino]]. Vi è poi la personificazione del fiume Reno, accanto a tre anfore: una rotta, che rappresenta il tratto di fiume abbandonato dopo la “rotta” del 1750; la seconda è decorata con lo stemma di [[Papa Benedetto XIV|papa Benedetto XIV Lambertini]], sotto il cui pontificato fu scavato il canale artificiale chiamato [[Cavo Benedettino]]; la terza rappresenta il [[Cavo Napoleonico]], canale che si immette nel fiume Po. Sullo sfondo, l'Appennino dove il fiume ha la sua sorgente. In punta è posta una stella d’oro, elemento che viene ripreso nel nuovo [[Terre del Reno#Simboli|emblema di Terre del Reno]].<ref>{{cita web|url= https://www.araldicacivica.it/zona-municipale/sant%c2%92agostino/ |titolo=Sant'Agostino}}</ref>
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
* [[File:Chiesa di Sant'Agostino (Terre del Reno, 2021).jpg|thumb|Chiesa parrocchiale di Sant'Agostino nel 2021, dopo il restauro.]] (1792)
[[File:Al Munisìpi ad Sant Agustèn.jpg|thumb|Municipio di Sant'Agostino gravemente danneggiato dal [[terremoto dell'Emilia del 2012]]. Conteneva un importante lampadario in vetro di [[Murano]] recuperato prima dell'abbattimento dell'edificio.]]
Molti edifici sono tutelati dalla soprintendenza. Il municipio storico del centro è stato lesionato dal sisma del 2012 e perne ifu dannideciso subitil'abbattimento. haConteneva dovutoun essereprezioso abbattutolampadario in [[vetro di Murano]], dono di [[Italo Balbo]], recuperato prima dell'abbattimento dell'edificio.
 
=== Architetture religiose ===
* [[Chiesa di Sant'Agostino (Terre del Reno)|Chiesa parrocchiale di Sant'Agostino]] (1792). Deriva da un piccolo oratorio della Compagnia dei Sacchi datato 1755, che fu ampliato a partire dal 1791, quando vennero aggiunte le due navate laterali e venne allungata quella centrale. Il campanile fu costruito più tardi, nel 1823, mentre nel 1879 venne completata la facciata in stile neoclassico. L'altare maggiore è sovrastato da un dipinto dedicato al patrono del paese, sant'Agostino, e a santa Monica; inizialmente attribuito a fra Stefano da Carpi diversi esperti lo attribuirono successivamente a [[Jacopo Alessandro Calvi|Jacopo Calvi]], detto il Sordino.<ref name=parrocchiasantagostino>{{Cita web|url=https://www.parrocchiasantagostino.eu/parrocchia-sant-agostino/la-chiesa-parrocchiale/|titolo=La Chiesa Parrocchiale di S. Agostino Ferrara|accesso=4 dicembre 2020}}</ref> Dopo i danni causati dal [[Terremoto dell'Emilia del 2012|terremoto del 2012]] la chiesa è stata restaurata e riaperta al pubblico nel febbraio del 2020.<ref>{{cita web|url=https://www.telestense.it/santagostino-20200209.html|titolo=Terremoto, Sant'Agostino: riapre la chiesa. C'è la nuova piazza |data=9 febbraio 2020}}</ref>
* [[Chiesa di Sant'Agostino (Terre del Reno)|Chiesa parrocchiale di Sant'Agostino]] (1792)
* Cimitero di Sant'Agostino-San Carlo (1930)
*Chiesa parrocchiale di Dosso (inizio XVIII secolo)
 
=== Architetture civili ===
[[File:Bosco della Panfilia 2.JPG|thumb|Bosco della Panfilia.]]
* Ex scuola elementare di Sant'Agostino.
* Ex scuola media di Sant'Agostino (edificata in epoca fascista nel 1937-40 come Casa Littoria)
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=== Etnie e minoranze straniere ===
Gli stranieri residenti nel comune sono 698, ovvero il 9,8% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti<ref>{{cita web|url=http://demo.istat.it/str2010/index.html|editore=ISTAT|titolo=Bilancio Demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2010 per sesso e cittadinanza|accesso=21 febbraio 2013|urlarchivio=https://www.webcitation.org/6HZM9dymc?url=http://demo.istat.it/str2010/index.html|dataarchivio=22 giugno 2013|urlmorto=no}}</ref>:
 
# [[Marocco]], 283
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== Economia ==
[[File:Capannone crollato - Sant'Agostino - Province of Ferrara - 2012 Northern Italy earthquake.jpg|miniatura|destra|Capannone crollato con la scossa di terremoto del 20 maggio 2012]]
Nel Secolosecolo XIX Sant'Agostino vide una crescente prosperità economica che lo portò, attraverso lo sviluppo di manifatture artigianali, ad emanciparsi dall'origine prettamente agricola, fino a raggiungere all'inizio del XX secolo una dimensione proto-industriale. Si possono elencare tra le aziende storiche di maggior evidenza nel contesto territoriale, la fabbrica e fonderia F.lli Ferriani, la fabbrica F.lli Pesci, le manifatture Schiavina e Toselli. A queste realtà di antica origine si sono aggiunte nel secondo dopoguerra le aziende che costituiscono la zona artigianale ed industriale dell'attuale comunità, tra le quali la maggiore è il gruppo [https://www.ceramicasantagostino.it/it/ Ceramica S. Agostino.]
 
Le imprese industriali e artigianali sono prevalentemente ubicate nell'area tra gli abitati di S.Sant'Agostino e Dosso, e nell'area denominata 'Cip2'.
 
Sant'Agostino fa parte dell'Associazione "Città del Tartufo" <ref>{{cita web |url= http://www.cittadeltartufo.com/le_citta_del_tartufo/ |titolo= Associazione nazionale Città del Tartufo |accesso= 22 novembre 2016 |dataarchivio= 23 novembre 2016 |urlarchivio= https://web.archive.org/web/20161123055024/http://www.cittadeltartufo.com/le_citta_del_tartufo/ |urlmorto= sì }}</ref> poiché nel [[Bosco della Panfilia]], ubicato quasi interamente nel territorio comunale lungo il corso del fiume [[Reno (Italia)|Reno]], si raccoglie la specie più pregiata di [[Tuber (genere)|tartufo]]: il [[Tuber magnatum|Tartufo bianco (Tuber magnatum)]].
 
== Amministrazione ==
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{{ComuniAmminPrec
|20 agosto 1985|6 agosto 1990|Graziano Tartari| 5 = Sindaco
|Nome =
|Inizio =
|Fine =
|Partito = [[Partito Socialista Italiano]]
|Note = <ref name=interno>[http://amministratori.interno.it/ Anagrafe degli amministratori locali e regionali]</ref>
}}
{{ComuniAmminPrec
|6 agosto 1990|31 gennaio 1992|Graziano Tartari| 5 = Sindaco
|Nome =
|Inizio =
|Fine =
|Partito = [[Partito Socialista Italiano]]
|Note = <ref name=interno/>
Riga 140 ⟶ 143:
{{ComuniAmminPrec
|25 febbraio 1992|24 aprile 1995|Guido Gozzi| 5 = Sindaco
|Nome =
|Inizio =
|Fine =
|Partito = [[Partito Democratico della Sinistra]]
|Note = <ref name=interno/>
Riga 148 ⟶ 151:
{{ComuniAmminPrec
|24 aprile 1995|14 giugno 1999|Guido Gozzi| 5 = Sindaco
|Nome =
|Inizio =
|Fine =
|Partito = [[lista civica]]
|Note = <ref name=interno/>
Riga 156 ⟶ 159:
{{ComuniAmminPrec
|14 giugno 1999|14 giugno 2004|Claudia Balboni| 5 = Sindaco
|Nome =
|Inizio =
|Fine =
|Partito = [[lista civica]]
|Note = <ref name=interno/>
Riga 164 ⟶ 167:
{{ComuniAmminPrec
|14 giugno 2004|8 giugno 2009|Claudia Balboni| 5 = Sindaco
|Nome =
|Inizio =
|Fine =
|Partito = [[lista civica]] Alleanza per Sant'Agostino
|Note = <ref name=interno/>
Riga 172 ⟶ 175:
{{ComuniAmminPrec
|8 giugno 2009|26 maggio 2014|Fabrizio Toselli| 5 = Sindaco
|Nome =
|Inizio =
|Fine =
|Partito = [[lista civica]]
|Note = <ref name=interno/>
Riga 180 ⟶ 183:
{{ComuniAmminPrec
|26 maggio 2014|5 maggio 2016|Fabrizio Toselli| 5 = Sindaco
|Nome =
|Inizio =
|Fine =
|Partito = [[lista civica]] Ricostruire il futuro
|Note = <ref name=interno/>