Sant'Agostino (Terre del Reno): differenze tra le versioni

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'''Sant'Agostino''' (''Sent Agustén'' in [[Dialetti bolognesi rustici settentrionali|dialetto bolognese]]) è una frazione del comune di [[Terre del Reno]] eed ex [[Comune (Italia)|comune italiano]] di {{formatnum:6944}} abitanti della [[provincia di Ferrara]], da sempre legato culturalmente al territorio [[centopievese]]. Il dialetto locale è una variante del [[dialetto bolognese]] di area centese. Il territorio è noto per la presenza del [[Bosco della Panfilia]].
 
Il comune nel 2016 ha avviato l'iter per la fusione con il confinante [[Mirabello (Terre del Reno)|Mirabello]], operazione approvata dalla popolazione coinvolta a seguito del referendum consultivo, conclusosi con {{formatnum:1654}} sì, contro {{formatnum:1254}} no. Il comune di Sant'Agostino è stato quindi soppresso il 31 dicembre 2016 per costituire, mediante fusione con il comune di Mirabello, il nuovo comune di [[Terre del Reno]]. Prima della fusione comunale in Terre del Reno, possedevanel suo territorio erano comprese due frazioni: San Carlo e Dosso.
 
== Geografia fisica ==
Sant'Agostino si trova a 19 m. s.l.m. (il punto più alto della provincia), nella pianura ferrarese, parte della [[Pianura Padana]], in [[zona temperata]] con tipico [[clima continentale]].
* Secondo la [[classificazione climatica dei comuni italiani]] si trova in zona E
* Secondo la [[classificazione sismica dell'Italia]] si trova in zona 3
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Nel 1567 Margherita Bianchetti, figlia di Giovanni Battista, ultima figlia femmina di quel ramo familiare si sposa con Rinaldo [[Ariosti]] cedendo a tale seconda famiglia bolognese il diritto di giuspatronato; il potere civile passa quindi a questa dinastia familiare e la dimora dei giuspatroni nelle mappe prende il nome di ''Palazzo Ariosti''. Gli avvicendamenti locali proseguono nei secoli successivi attraverso l'avvicendarsi dei parroci e delle confraternite (tra le quali si possono ricordare le Compagnie dei ''Cinturati'', del ''Santissimo'' e dei ''Sacchi'') e le diverse rotte del fiume Reno, che periodicamente ricopriva di acque i territori del bolognese e del ferrarese.
 
Tra le vicende fluviali di maggior rilievo vi fu la ''[[Rotta Panfilia]]'' <ref>[http://www.pianurareno.org/?q=node/3843]</ref> del 1750 che causò un cambio di corso al fiume e ricoprì di acque l'intero territorio santagostinese; in quell'occasione gli abitanti decisero di trasferire la sede parrocchiale in un luogo più alto e sicuro, in ''ghiara di Reno,'' sfruttando un oratorio in costruzione per la Compagnia dei Sacchi; si iniziò a celebrare nella nuova chiesa dal 1769.
 
Nel 1788 giunse a Sant'Agostino don Giuseppe Serra, che avviò un importante corso di rinnovamenti strutturali rinnovando prima il cimitero, poi la chiesa parrocchiale terminata nel 19921792, la canonica e infine il campanile eretto nel 1820. Per i manufatti furono interpellati nomi di rilievo del panorama artistico bolognese come l'architetto [[Giuseppe Tubertini]] per la sagrestia, il pittore [[Jacopo Alessandro Calvi]] autore della pala d'altare, la madonna di stucco attribuita a [[Petronio Tadolini]], il grande crocifisso ligneo recentemente attribuito a [[Giulio Cesare Conventi]], ed altri artisti. la chiesa conserva anche un organo antico di Francesco [[Traeri]] del 1714. La parrocchia di Sant'Agostino aveva anche due sussidiali, San Carlo e Mirabello separatesi dalla matrice rispettivamente nel 1916 e nel 1840.
 
Il territorio comunale appartenne, come emanazione del contado bolognese, allo Stato Pontificio fino al 1816 allorché distaccandosi dalla legazione di Poggio Renatico, assunse un'identità comunale autonoma<ref>28 ottobre 1816 - Delega di autorità del cardinale legato A. Lante a Friggieri Vincenzo per ricoprire la carica di Gonfaloniere del Comune di Sant'Agostino.</ref>. Nel 1865 fu edificato anche il palazzo comunale su disegno dell'architetto Antonio Giordani di Cento.