Bruno Boni: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua|l'omonimo canottiere italiano|Bruno Boni (canottiere)}}
{{Carica pubblica
|nome = Bruno Boni
|immagine = Bruno Boni cropped.jpg
|carica = [[Sindaci di Brescia|Sindaco di Brescia]]
|mandatoinizio = 16 giugno [[1948]]
|mandatofine = 15 maggio [[1975]]
|predecessore = [[Guglielmo Ghislandi]]
|successore = [[Cesare Trebeschi]]
|partito = [[Democrazia Cristiana]]
|carica2 = [[Presidenti della Provincia di Brescia|Presidente della Provincia di Brescia]]
|mandatoinizio2 = 15 maggio 1975
|mandatofine2 = 12 giugno 1985
|predecessore2 = [[Tarcisio Gitti]]
|successore2 = [[Vittorio Marniga]]
|professione= dirigente sportivo
}}
{{Bio
|Nome = Bruno
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}}
 
== Biografia ==
Tra i fondatori della [[Democrazia Cristiana]], è stato vicesindaco di Brescia dal [[1946]] al [[1948]] e Sindaco di Brescia per circa trent'anni, dal [[1948]] al [[1975]] e poi Presidente della Provincia della stessa città dal [[1975]] al [[1985]]. Concluse la propria carriera politica come Presidente della Camera di Commercio di Brescia. Nel 1993 è nominato vicepresidente della [[Società Autostrade Brescia-Padova]].
 
Tra il [[1943]] e il [[1945]] partecipa alle riunioni del [[Comitato di Liberazione Nazionale]] clandestino con [[Pietro Bulloni]] e [[Leonzio Foresti]]. Sorvegliato dalla Polizia della [[Repubblica Sociale Italiana|RSI]] è arrestato nel settembre del [[1944]] e detenuto per alcuni mesi nel carcere di [[Canton Mombello]] a Brescia. Segretario provinciale della Dc di Brescia dal [[1947]] al [[1951]] e dal [[1954]] al [[1963]].
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Tra le sue iniziative politiche vi fu quella di diffondere la cultura ferroviaria: nel [[1961]] partecipa alla posa della locomotiva n. 1 della [[Società Nazionale Ferrovie e Tramvie|SNFT]] presso il [[Castello di Brescia|castello]]: fu il primo monumento italiano alla locomotiva, voluto espressamente dalla sua giunta. Tre anni dopo il comune dona al neonato Club Fermodellistico Bresciano l'uso di due stanze allo scopo di allestire un plastico e un museo delle riproduzioni modellistiche.
 
Insignito della laurea ad honorem si è molto battuto per la nascita dell'Ateneo di Brescia (Università Statale), che oggi gli dedica il complesso contenente gli alloggi per gli studenti.
 
Oltre che per la sua esperienza come primo cittadino della città è ricordato per il suo legame con lo sport, che lo portò a ricoprirne svariati incarichi di organizzazione. Era un grande appassionato di ciclismo e questo lo portò a organizzare molte tappe del [[Giro d'Italia]], una partenza del [[Giro di Lombardia]] e a collaborare con l'organizzazione dei [[Campionati del mondo di ciclismo su strada]] del [[1962]], disputatosi a [[Salò]].
 
Boni fu anche l'artefice della rinascita delle manifestazioni automobilistiche nella città lombarda. Si impegnò per far rivivere il [[Circuito del Garda]], a fasi alterne tra [[1948]] e [[1966]], e soprattutto la [[Mille Miglia]], sia come gara di velocità su strada, tra [[1947]] e [[1961]], sia come manifestazione di regolarità storica, che impegna tutt'oggi le vetture che parteciparono alla gara originale.<ref>{{Cita web|url=https://www.circuitodelgarda.it/frammenti-di-storia-del-circuito/|titolo=Frammenti di storia {{!}} Circuito del Garda|lingua=it-IT|accesso=2022-03-19}}</ref>
Boni contribuì anche a fare rinascere, sebbene in veste di rievocazione storica e non di gara, la [[Mille Miglia]], interrotta precedentemente per i gravi incidenti che spesso la funestavano.
 
Dal [[1968]] al [[1969]] fu anche presidente della squadra di [[calcio (sport)|calcio]] del [[Brescia Calcio|Brescia]], della quale in gioventù era stato [[portiere (calcio)|portiere]] nella squadra riserve.
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La piazza è circondata da un grande antico isolato che si estende dall'edificio porticato un tempo appartenente al secolare [[albergo Gambero]], con ingresso sull'odierno [[corso Zanardelli]], al [[teatro Sociale (Brescia)|teatro Sociale]] verso via Felice Cavallotti. A ovest si affaccia il settecentesco [[palazzo Bettoni Cazzago]] che si apriva verso il giardino interno, oggi sostituito dalla piazza. A sud, lo spazio è delimitato dai resti medioevali della [[chiesa di Santa Maria Maddalena (Brescia)|chiesa di Santa Maria Maddalena]].
 
== Note ==
<references />
== Bibliografia ==
* G. Valzelli, F. De Zan, ''Omaggio a Bruno Boni'', Ateneo di Brescia, Brescia 1998.
* M. Lovatti, ''Democrazia Cristiana, mondo cattolico e apertura a sinistra a Brescia (1958-1965)'',in ''Storia in Lombardia'', 2012, pp. &nbsp;115 - 183
* P. Corsini, M. Zane, ''Bruno Boni sindaco e politico'', La Scuola, Brescia 2018
 
== Voci correlate ==
* [[Astolfo Lunardi]]
* [[Pietro Bulloni]]
* [[Enrico Roselli]]
* [[Lodovico Montini]]
* [[Giacinto Tredici]]
 
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
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{{Sindaco
|città = Brescia
|stemma = Brescia-Stemma.pngsvg
|periodo = 16 giugno [[1948]] -– 15 maggio [[1975]]
|precedente = [[Guglielmo Ghislandi]]
|successivo = [[Cesare Trebeschi]]
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{{Box successione
|carica = [[Presidente della provincia|Presidente]] della [[Provincia di Brescia]]
|immagine = Provincia di Brescia-Stemma.pngsvg
|periodo = 15 maggio [[1975]] -– 12 giugno [[1985]]
|precedente = [[Tarcisio Gitti]]
|successivo = [[Vittorio Marniga]]}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|calcio|politica}}
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[[Categoria:Politici della Democrazia Cristiana|Boni, Bruno]]
[[Categoria:Presidenti del Brescia Calcio|Boni, Bruno]]
[[Categoria:Presidenti della Provincia di Brescia]]