Isamu Noguchi: differenze tra le versioni
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== Biografia ==
[[File:Noguchi Museum.JPG|left|thumb|Ingresso del ''Noguchi Museum'' a Long Island]]
Figlio illegittimo di [[Yone Noguchi]], [[poeta]] giapponese, e Léonie Gilmour, [[scrittore|scrittrice]] statunitense che ha curato alcune edizioni di molti dei lavori dello stesso Yone Noguchi.<ref name=lfn/> Quest'ultimo, però, poco dopo la nascita di Isamu decide di troncare il rapporto con Gilmour, con l'intenzione di sposare una [[reporter]] del ''[[Washington Post]]'', Ethel Armes; in seguito apprese di Léonie e del loro figlio e quindi anche quest'ultima relazione di Yone fallì in pochi mesi, quando lui era già tornato in [[Giappone]] e l'attendeva per sposarla. A questo punto decide di tornare con Gilmour, invitandola a vivere lì con lui con loro figlio; inizialmente rifiutò, per poi riconsiderare l'invito e partire, nel [[1907]], alla volta di [[Tokyo]].<ref name=lfn/> Solo al loro arrivo, venne, finalmente, dato al bambino il nome di ''Isamu'' (勇, "[[coraggio]]"). Tuttavia, nel frattempo Yone aveva trovato moglie in Giappone, quindi fu quasi sempre assente nell'[[infanzia]] di Isamu. Dopo l'ennesima separazione i due si spostarono diverse volte nel paese del
Nel corso della sua vita riceverà numerosi riconoscimenti, per citarne alcuni: primo premio all'[[Art Institute of Chicago]] ([[1959]]), [[laurea]] [[honoris causa]] all'[[Università dell'Indiana]] ([[1971]]) e alla [[University of Southern California]] di [[Los Angeles]] ([[1974]]);<ref name=trc/> membro dell<nowiki>'</nowiki>''American Academy of Arts and Letters'' e dell<nowiki>'</nowiki>''Architectural League of New York''.<ref name=trc/> Nel [[1985]] fu inaugurato a Long Island il ''Noguchi Museum'',<ref name=trc/> gli viene dedicata una sala alla [[Biennale di Venezia]] nel [[1986]]<ref name=cnv/> e nel [[1988]], anno della sua morte, viene insignito del [[Ordine del Sacro Tesoro|terzo ordine del sacro tesoro]] dal governo giapponese.<ref name=trc>{{cita web|url=http://www.treccani.it/Portale/elements/categoriesItems.jsp?category=Arte_Lingua_e_Letteratura/arti_visive/biografie/&parentFolder=/Portale/sito/altre_aree/Arte_Lingua_e_Letteratura/arti_visive/&addNavigation=Arte_Lingua_e_Letteratura/arti_visive/biografie/&lettera=N&pathFile=/sites/default/BancaDati/Enciclopedia_online/N/BIOGRAFIE_-_EDICOLA_N_148090.xml|titolo=treccani.it|accesso=2 gennaio 2011}}</ref>▼
Nel [[1918]] Isamu, torna negli [[Stati Uniti d'America|USA]], più precisamente in [[Indiana]], per studiare alla ''Rolling Prairie''; trasferitosi poi alla [[La Porte (Indiana)|La Porte]] [[Scuola secondaria di secondo grado|High School]], si diplomò nel [[1922]].<ref name="lfn">{{cita web|url=http://www.luxflux.net/n3/regiones3.htm|titolo=luxflux.net|accesso=2 gennaio 2011|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110521022337/http://www.luxflux.net/n3/regiones3.htm|dataarchivio=21 maggio 2011}}</ref> Divenuto assistente del direttore della scuola ''[[Leonardo da Vinci Art School|Leonardo da Vinci]]'' di [[New York]], i suoi interessi iniziano a volgersi verso la [[scultura]], tanto che, nel [[1927]], vince una [[borsa di studio]] della ''[[Solomon R. Guggenheim Foundation]]'', che lo porterà per due anni a [[Parigi]] per studiare con [[Constantin Brâncuși]].<ref name="cnv" /> Dopo questa esperienza, viaggia per la [[Cina]] e per il Giappone studiando l'"arte" dei [[giardino zen|giardini zen]] e sperimentando la [[ceramica]] e il [[Calligrafia|disegno calligrafico]].<ref name="trc" /> Espone per la prima volta a New York nel [[1928]] e di nuovo in Giappone nel [[1930]];<ref name="trc" /> tuttavia la prima importante [[commissione (contratto)|commissione]] arriva soltanto nel [[1936]], anno in cui viene eretto a [[Città del Messico]] il suo ''Storia del Messico'', un [[Parete (architettura)|muro]] in [[cemento]] colorato, raffigurante in [[rilievo]] anche alcuni dei simboli più importanti della storia moderna (dalla [[svastica|svastica nazista]], all'equazione [[E=mc²]]).<ref name="cnv">{{cita web|url=http://www.correrenelverde.it/artisti/noguchi/noguchi.htm|titolo=correrenelverde.it|accesso=2 gennaio 2011}}</ref> A partire dal [[1935]] ha collaborato diverse volte con la danzatrice e coreografa americana [[Martha Graham]] per le scenografie delle sue creazioni. In Messico, negli [[Anni 1940|anni quaranta]], fu ospite dell'amico [[Wolfgang Paalen]], con il quale condivise l'interesse per l'antica civiltà degli [[Olmechi]].
▲Nel [[1968]], in occasione dell'XI [[Festival dei Due Mondi]], sulla scia del successo di ''[[Sculture nella città]]'', mostra a cielo aperto a [[Spoleto]], volle offrire alla città una sua proposta affidando agli architetti [[Buckminster Fuller]] e [[Shoji Sadao]] la realizzazione di un suo progetto,''Octetra'', un gioco per bambini e allo stesso tempo un'opera d'arte, in cemento dipinto di rosso. Nel corso della sua vita riceverà numerosi riconoscimenti, per citarne alcuni: primo premio all'[[Art Institute of Chicago]] ([[1959]]), [[laurea]] [[honoris causa]] all'[[Università dell'Indiana]] ([[1971]]) e alla [[University of Southern California]] di [[Los Angeles]] ([[1974]]);<ref name="trc" /> membro dell<nowiki>'</nowiki>''American Academy of Arts and Letters'' e dell<nowiki>'</nowiki>''Architectural League of New York''.<ref name="trc" /> Nel [[1985]] fu inaugurato a Long Island il ''Noguchi Museum'',<ref name="trc" /> gli viene dedicata una sala alla [[Biennale di Venezia]] nel [[1986]]<ref name="cnv" /> e nel [[1988]], anno della sua morte, viene insignito del [[Ordine del Sacro Tesoro|terzo ordine del sacro tesoro]] dal governo giapponese.<ref name="trc">{{cita web|url=http://www.treccani.it/Portale/elements/categoriesItems.jsp?category=Arte_Lingua_e_Letteratura/arti_visive/biografie/&parentFolder=/Portale/sito/altre_aree/Arte_Lingua_e_Letteratura/arti_visive/&addNavigation=Arte_Lingua_e_Letteratura/arti_visive/biografie/&lettera=N&pathFile=/sites/default/BancaDati/Enciclopedia_online/N/BIOGRAFIE_-_EDICOLA_N_148090.xml|titolo=treccani.it|accesso=2 gennaio 2011}}</ref>
== Stile ==
[[File:104 0422.JPG|thumb|''Heimar'' ([[1968]])]]
Noguchi maturò la sua opera innanzitutto partendo dai materiali; inizialmente per le sue sculture (di una forte semplicità formale), utilizzava esclusivamente il [[metallo]], ma, durante il periodo della [[Seconda guerra mondiale|guerra]], allargò i suoi confini spaziando talvolta anche in materiali inusuali come la [[pietra]], il [[legno]] e l'[[osso]].<ref name=trc/> La svolta, però, avviene nel [[dopoguerra]], quando, entrato in contatto con l'[[Ikebana]],<ref name=trc/> crebbe il suo, già presente, interesse verso i [[giardino zen|giardini zen]]; da qui, la sua apertura verso l'arte monumentale.
Difatti, tornato negli [[Stati == Opere di
* "Zwillingsplastik", 1972, [[Monaco di Baviera]]
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== Collegamenti esterni ==
*{{cita web|http://www.noguchi.org/|Noguchi museum}}
*{{cita web|url=http://www.moma.org/search/collection?query=Isamu+Noguchi|titolo=MOMA|
*{{cita web|http://kyototsujikura.com/akari/|Akari di Isamu Noguchi}}
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