Puccio Pucci (notabile): differenze tra le versioni
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{{Bio
|Nome = Puccio
|Cognome = Pucci
|Sesso = M
|LuogoNascita = Firenze
|GiornoMeseNascita = 1º settembre
|AnnoNascita = 1389
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte = 7 maggio
|AnnoMorte = 1449
|Attività = politico▼
|Epoca = 1400
▲|Attività = politico
|Nazionalità = italiano
|PostNazionalità =
}}
[[File:Coat of arms of the house of Pucci.svg|thumb|120px|Stemma Pucci]]
== Biografia ==
Figlio di [[Antonio Pucci (notabile)|Antonio Pucci]], si iscrisse, come il padre, all'[[Arte dei Legnaioli]], un'arte minore che si occupava anche della costruzione di impalcature e quindi di architettura. Non esercitò comunque mai la professione di legnaiolo dedicandosi alla politica, e anzi più tardi nel [[1436]] si iscrisse all'[[Arte Maggiore del Cambio]].
La sua ascesa politica fu graduale, e contò la sua amicizia patriarcale con il più anziano [[Giovanni di Bicci de' Medici]] sin dal [[1412]], del quale fu un consigliere sagace.
I primi incarichi politici furono come castellano o podestà di territori periferici (a [[Montecornaro]] nel [[1413]], al Cassereto di [[Arezzo]] nel [[1416]], a [[Monterappoli]] nel [[1417]], a [[Campiglia Marittima|Campiglia]] nel [[1420]]), poi come membro di varie magistrature fiorentine ordinarie e straordinarie (per la guerra contro [[Volterra]] del [[1427]] e contro [[Lucca]] del [[1429]]). Era intanto tra gli esponenti principali del partito dei [[Medici]], contro gli [[Albizi]], così preminente che la fazione veniva talvolta chiamata ''Puccina''.
Nel [[1433]] era completamente schierato con Cosimo de' Medici, arrivando a provare a corrompere i giudici della [[Otto di Guardia e Balia|Balia]] che dovevano dichiararsi sulla colpa di tiranno di Cosimo, ma i suoi soldi servirono solo ad alleviare un po' la prigionia di Cosimo e, dopo la decisione di esilio, Puccio cercò di incitare il popolo a una rivolta. Per questo venne esiliato pure lui, con un confino decennale a [[L'Aquila]]. Tuttavia con il rientro di [[Cosimo il Vecchio]] a Firenze nel [[1434]] egli veniva prontamente richiamato in città e da allora rimase sotto la protezione del casato Mediceo. Si iscrisse all'Arte del Cambio e operò nell'ambito del Banco Medici. In particolare si dedicò alla riscossione dei crediti verso potenti caduti in proscrizione e si arricchì così enormemente, dirottando anche denaro pubblico nelle sue tasche. In sette anni il suo patrimonio arrivò a contare la stratosferica cifra di 54.000 fiorini e grazie alle sue potenti amicizie superò un'inchiesta circa i suoi guadagni.
Continuò l'attività politica ed eseguì alcune ambascerie per conto della [[Repubblica Fiorentina]] al pontefice e a [[Francesco Sforza]] ([[1435]]) in previsione della guerra contro [[Milano]] del [[1437]].
Fu Priore di Libertà nel [[1444]], poi lo stesso anno Podestà di [[Pisa]] nel 1444. Per la sua spiccata abilità oratoria compì altre ambascerie verso le corti del nord-Italia, alla [[Repubblica di Venezia]] e al pontefice.
Nel [[1447]] divenne [[Gonfaloniere di Giustizia (Firenze)|Gonfaloniere di Giustizia]], la carica più prestigiosa della Repubblica. Una nuova guerra contro [[Napoli]] lo vide coinvolto nelle ambascerie e nel successivo trattato di pace ([[1448]]). Lo stesso anno però, con tutto il potere ottenuto, lo vide coinvolto nella congiura dei Ricci con [[Giovanni di Cosimo de' Medici]], dalla quale però venne assolto, ma più che per vera innocenza, fu grazie alle sue doti di oratore e diplomatico che riuscì a dissimulare il suo coinvolgimento.
Nella [[chiesa della Santissima Annunziata (Firenze)|chiesa della Santissima Annunziata]] fu il primo fondatore della Cappella maggiore sotto la tribuna, (ora Cappella della Madonna del Soccorso), ma dopo il suo morte il suo figlio Antonio Pucci decise di costruire l'oratorio di San Sebastiano davanti alla chiesa, e lasciare quello della tribuna.
== Genealogia ==
Si sposò in prime nozze nel [[1414]] con Nannina di Piero Mattei, che gli diede tre figli<ref name=olski>{{Cita libro|titolo=Archivio storico italiano|url=https://books.google.it/books?id=q18RAAAAYAAJ&pg=PA161&dq=tommaso+puccio+pucci&hl=it&newbks=1&newbks_redir=0&sa=X&ved=2ahUKEwi6-rbL8ZOLAxU4xQIHHZZtHlsQ6AF6BAgJEAM#v=onepage&q=tommaso%20puccio%20pucci&f=false|data=1898|editore=Leo S. Olschki|p=161}}</ref>:
*[[Antonio Pucci (gonfaloniere)|Antonio]] (8 marzo 1418-1484), uomo politico
*Piero (1419-?), sposò Caterina di Baldassarre Milanesi, di Prato
*Francesco (5 novembre 1420-1483), sposò nel 1447 Bartolommea di Giovanni di Francesco Spini (m. 29 maggio 1460) e nel 1461 Bartolommea di Simone Marucelli (m. 1508).
Vedovo, si risposò nel [[1425]] con Bartolommea di Tommaso Spinelli (1408-dopo il 1449), che gli diede altri dieci figli<ref name=olski /><ref>{{Cita libro|titolo=Miscellanea nuziale Rossi-Teiss: Trento 25, Settembre, 1897|url=https://books.google.it/books?id=dsksAAAAYAAJ&pg=PA145&dq=pucci+polissena+girolami&hl=it&newbks=1&newbks_redir=0&sa=X&ved=2ahUKEwj16ZTp9ZOLAxVih_0HHe4REycQ6AF6BAgLEAM#v=onepage&q=pucci%20polissena%20girolami&f=false|editore=Instituto italiano d'arti grafiche}}</ref>:
*Bartolommeo (1426-c. 1498), mercante e uomo politico
*Polissena (c. 1428-?), sposò nel 1441 Paolo d'Antonio di Testa Girolami
*Giovanna (c. 1429-?), sposò in prime nozze nel 1442 Giannozzo di Betto Biliotti e in seconde nozze nel 1452 Zanobi Buonvanni
*Piera (1432-?), sposò nel 1446 Scolaio di Tommaso Ciacchi
*Francesca (1433-?), sposò nel 1447 Jacopo di Bernardo Ciacchi
*Ginevra (1435-?), sposò nel 1452 Geri di Tommaso della Rena
*Tommaso (1437-1527), legista e uomo politico, sposò nel 1459 Martinella di Filippo Lazzari, senese (?-1505)
*Zanobi (morto in tenera età nel 1441)
*Benedetto (morto in tenera età nel 1442)
*Dionigi (8 febbraio 1442-sepolto il 4 agosto 1494), uomo politico, sposò Giovanna di messer Antonio Gambacorta (?-1506)
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<references />
== Bibliografia ==
* Marcello Vannucci, ''Le grandi famiglie di Firenze'', Newton Compton Editori, 2006 ISBN 88-8289-531-9
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