Android: differenze tra le versioni
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{{nota disambigua}}
{{Sistema operativo
|nome = Android
|screenshot =
|didascalia =
|sviluppatore = [[Google (azienda)|Google]]<br />[[Open Handset Alliance]]
|famiglia = [[Kernel Linux]]
|data_prima_pubblicazione = <small>{{data e tempo|23|09|2008}}</small>
|prima_versione_pubblicata = 1.0
|data_ultima_pubblicazione = <small>{{data e tempo|15|10|2024}}</small>
|ultima_versione_pubblicata = 15.0.0_r8
|tipo_kernel = [[Kernel Linux]] (monolitico)
|piattaforme_supportate = [[32 bit]], [[64 bit]], [[Architettura x86]], [[Architettura ARM]], [[Architettura MIPS]]
|metodo_di_aggiornamento = [[Over-the-air|OTA]] (disponibile dalla OS 1)<ref>{{cita testo|url=https://android-developers.blogspot.com/2009/03/software-update-available-for-android.html|titolo=Software Update Available for the Android Developer Phone}}</ref> e [[Personal computer|PC]]
|tipologia_licenza = non-completamente-libero
|licenza = [[Licenza Apache|Apache 2.0]]
|stadio_sviluppo = Corrente
}}
'''Android''' è un [[sistema operativo per dispositivi mobili]] sviluppato da [[Google (azienda)|Google]], progettato principalmente per [[sistema embedded|sistemi embedded]] quali [[smartphone]] e [[Tablet computer|tablet]], con [[interfaccia utente|interfacce utente]] specializzate per televisori ([[Android TV]]), automobili ([[Android Auto]]), orologi da polso ([[Wear OS]]), occhiali ([[Google Glass]]), e altri.
È basato sul [[Linux (kernel)|kernel Linux]] ed è da considerarsi propriamente una distribuzione [[embedded Linux]] e non un sistema [[unix-like]] né una [[distribuzione GNU/Linux]] (dato che la quasi totalità delle utilità [[GNU]] è sostituita da [[software]] in [[Java (linguaggio di programmazione)|Java]]).<ref>{{cita web|autore=Chris Hoffman|editore=How-To Geek|data=12 maggio 2014|lingua=en|accesso=23 gennaio 2017|url=https://www.howtogeek.com/189036/android-is-based-on-linux-but-what-does-that-mean/|titolo=Android is Based on Linux, But What Does That Mean?}}</ref><ref>{{Cita news|autore=[[Richard Stallman]]|lingua=en|url=https://www.theguardian.com/technology/2011/sep/19/android-free-software-stallman|titolo=Is Android really free software?|data=19 settembre 2011|accesso=15 dicembre 2015|pubblicazione=[[The Guardian]]}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.gnu.org/gnu/gnu-linux-faq.html#linuxsyswithoutgnu|titolo=Domande ricorrenti su GNU/Linux|15 dicembre 2015}}</ref>
Distribuito sotto i termini della [[licenza libera]] [[licenza Apache|Apache 2.0]]<ref>{{cita web|url=https://source.android.com/source/licenses.html|titolo=Android Open Source Project License|30 marzo 2016|citazione=The preferred license for the Android Open Source Project is the Apache Software License, Version 2.0 ("Apache 2.0"), and the majority of the Android software is licensed with Apache 2.0.|lingua=en}}</ref> riservandosi di non-includere software coperto da licenze [[copyleft]],<ref>{{Cita web|url=https://source.android.com/source/licenses.html#why-apache-software-license|titolo=Licenses|30 marzo 2016|lingua=en}}</ref> il suo sviluppo prosegue attraverso l'Android Open Source Project, il quale è [[software libero]] con l'esclusione di diversi [[firmware]] [[Software proprietario|non-liberi]] inclusi per i produttori di dispositivi e delle cosiddette "Google Apps", come ad esempio [[Google Play]].
Ad ottobre 2022 è il sistema operativo per [[dispositivo mobile|dispositivi mobili]] più diffuso al mondo, con una fetta di mercato attestatasi a quota 70,98% sul totale per quanto riguarda gli [[smartphone]] e a quota 49,19% per quanto concerne i [[Tablet computer|tablet]], seguito rispettivamente da [[iOS]] con il 28,41% e il 50,68%.
== Storia ==
{{vedi anche|Versioni di Android}}
{{F|sistemi operativi|giugno 2020}}
Nell'ottobre [[2003]] [[Andy Rubin]] (cofondatore di [[Danger (Azienda)|Danger]])<ref name="AndyRubin">{{Cita news |url=https://www.nytimes.com/2007/11/04/technology/04google.html?pagewanted=all |titolo=I, Robot: The Man Behind the Google Phone |accesso=14 ottobre 2008 |cognome=Markoff |nome=John |data=4 novembre 2007 |editore=New York Times}}</ref>, [[Rich Miner]] (cofondatore di Danger e di [[Wildfire Communications]])<ref>{{Cita news | url=https://www.boston.com/business/technology/articles/2007/09/02/introducing_the_google_phone/ | titolo=Introducing the Google Phone | nome=Scott | cognome=Kirsner | accesso=24 ottobre 2008 | pubblicazione=[[The Boston Globe]]}}</ref>, [[Nick Sears]] (vicepresidente di [[T-Mobile]])<ref name="Nick">{{Cita web |url=https://www.nokia.com/A4136002?newsid=918410 |titolo=T-Mobile Brings Unlimited Multiplayer Gaming to US Market with First Launch of Nokia N-Gage Game Deck |accesso=5 aprile 2009 |data=23 settembre 2003 |editore=Nokia |urlmorto=sì |urlarchivio=http://arquivo.pt/wayback/20090710001107/http://www.nokia.com/A4136002?newsid=918410 |dataarchivio=10 luglio 2009 }}</ref> e Chris White (principale autore dell'interfaccia grafica di [[Web TV]])<ref>{{Cita news |url=http://www.businessweek.com/technology/content/aug2005/tc20050817_0949_tc024.htm |accesso=23 aprile 2009 |titolo=Google Buys Android for Its Mobile Arsenal |pubblicazione=[[Bloomberg Businessweek]] |nome=Ben |cognome=Elgin |data=17 agosto 2005}}</ref>, fondarono una società, l'Android Inc. per lo sviluppo di quello che Rubin definì «... dispositivi cellulari più consapevoli della posizione e delle preferenze del loro proprietario».
Inizialmente, la società operò in segreto, rivelando solo di progettare [[software]] per [[dispositivo mobile|dispositivi mobili]]. Durante lo stesso anno il [[budget]] iniziale si esaurì, motivo per cui fu fondamentale un finanziamento di 10 000 [[Dollaro statunitense|dollari]] da parte di [[Steve Perlman]] (amico intimo di Rubin) per poter continuare lo sviluppo. Steve Perlman consegnò a Rubin il denaro in una busta, ma rifiutò ogni proposta di partecipazione al progetto.
Il 17 agosto [[2005]] [[Google (azienda)|Google LLC]] acquisì l'[[azienda]]<ref name="AndroidInc">{{Cita web |url=http://www.businessweek.com/technology/content/aug2005/tc20050817_0949_tc024.htm |titolo=Google Buys Android for Its Mobile Arsenal |accesso=7 novembre 2007 |cognome=Elgin |nome=Ben |data=17 agosto 2005 |editore=Business Week}}</ref>, in vista del fatto che la società di [[Mountain View (California)|Mountain View]] desiderava entrare nel mercato della telefonia mobile. È in questi anni che il team di Rubin comincia a sviluppare un [[sistema operativo]] per dispositivi mobili basato sul [[Linux (kernel)|kernel Linux]]. La presentazione ufficiale del "robottino verde" avvenne il 5 novembre [[2007]] dalla neonata [[Open Handset Alliance|OHA]] (Open Handset Alliance), un [[consorzio]] di aziende del settore ''Hi Tech'' che include Google, produttori di ''[[smartphone]]'', come [[HTC]] e [[Samsung]], operatori di telefonia mobile, come [[Sprint Corporation|Sprint Nextel]] e [[T-Mobile]], e produttori di [[microprocessori]], come [[Qualcomm]] e [[Texas Instruments Incorporated]]. I primi demo di Android dimostrano come la società non pensò a un'interfaccia appositamente studiata per essere comandata con le dita, come invece fece Apple e questo è confermato anche dalle cause legali tra i principali marchi Android e Apple per violazione di brevetti sviluppati dall’azienda di Cupertino.
[[File:T-Mobile G1 launch event 2.jpg|thumb|[[HTC Dream]], il primo dispositivo con Android]]
Il primo [[dispositivo mobile]] dotato della piattaforma Android è stato l'[[HTC Dream]], commercializzato dall'operatore telefonico [[T-Mobile]]<ref name="HTC">{{Cita news |editore=HTC |url=https://www.htc.com/www/press.aspx?id=66338&lang=1033 |titolo=T-Mobile Unveils the T-Mobile G1 - the First Phone Powered by Android |data=23 settembre 2008 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110712230204/http://www.htc.com/www/press.aspx?id=66338&lang=1033 |accesso=17 febbraio 2012 |lingua=en |urlmorto=sì }} AT&T's first device to run Android was the Motorola Backflip.</ref>. Il prodotto è stato presentato il 23 settembre 2008 a [[New York]], mentre la data di uscita nel mercato è stata il 22 ottobre [[2008]]. Le caratteristiche principali del dispositivo sono:
* la tastiera QWERTY;
* uno schermo tattile da 3,2 pollici con risoluzione di 320x480 pixel;
* supporto per la connettività 3G [[Universal Mobile Telecommunications System|UMTS]]/[[High-Speed Downlink Packet Access|HSDPA]] a {{M|7,2|ul=Mbit/s}}, 192 MB di RAM e 256 MB di memoria flash.
[[File:Android Samsung Smartphones.jpg|thumb|sinistra|Alcuni smartphone della serie Galaxy con a bordo Android Marshmallow, Nougat e Oreo]]
Il prezzo di lancio era di 179 dollari negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], con obbligo di sottoscrizione a un contratto biennale con il carrier [[T-Mobile]], mentre in altri Paesi, tra cui l'[[Italia]], il dispositivo fu noto con il nome di [[HTC Dream]] e il prezzo iniziale fu di 450 euro senza contratto. In seguito è stato commercializzato l'[[HTC Magic]], un dispositivo con caratteristiche simili a quelle del [[HTC Dream|T-Mobile G1]], seppur non dotato di una tastiera a livello hardware; è poi stato introdotto da parte della [[Samsung]] il dispositivo [[Samsung i7500|Galaxy]], dotato di schermo [[AMOLED]].
Dal 2008 in poi sono stati apportati numerosi aggiornamenti di Android per migliorarne le prestazioni e per eliminare eventuali problemi di sicurezza delle precedenti versioni {{Senza fonte|ed Android è cresciuto, anno su anno, del 615,1%}}.
[[File:HTC Evo 4G.jpg|thumb|Schermata principale di un [[HTC Evo 4G]], che mostra un orologio e widget meteo nella parte superiore, e le scorciatoie app nella parte inferiore]]
Nel [[2010]] è stata presentata e messa in commercio una nuova generazione di smartphone con sistema operativo Android che, spinti dal [[Nexus One]], hanno caratteristiche tecniche di livello superiore (processore da 1 GHz e [[RAM]] fino a 512 MB). Tra questi troviamo l'[[HTC Desire]], il Samsung Galaxy S e l'[[LG Optimus Black]].
Il 16 dicembre 2010 è stato distribuito il successore di [[Nexus One]], il [[Nexus S]], prodotto dalla [[Samsung]], è il primo terminale Android a montare in partenza la release 2.3 dell'OS, denominata ''Gingerbread''.
Nell'ultimo trimestre del 2010 Android riuscì a superare [[Symbian OS|Symbian]]{{Senza fonte}}, l'incontrastato sistema operativo di [[Nokia]] per oltre 10 anni, vendendo nel mondo ben 32,9 milioni di smartphone, contro i 30,6 milioni di Symbian.{{Senza fonte}}
Secondo [[Wikimedia Foundation]], nell'agosto 2011 il sistema operativo Android aveva una diffusione tra tutti i dispositivi mobili pari al 22,94%.<ref>{{cita testo|url=https://stats.wikimedia.org/archive/squid_reports/2011-12/SquidReportOperatingSystems.htm|titolo=Wikimedia Traffic Analysis Report - Operating Systems}}</ref>
Nel marzo 2013 [[Larry Page]] annuncia che Andy Rubin ha lasciato la presidenza di Android per dedicarsi ad altri progetti di Google. Viene rimpiazzato da [[Sundar Pichai]].
Dalla versione 1.5 alla 9 ogni aggiornamento o ''[[release (informatica)|release]]'', similmente a quanto accade per molte versioni di [[Linux (kernel)|Linux]], ha seguito una precisa convenzione alfabetica per i nomi, che in questo caso sono quelli di [[dolci]]; soltanto le versioni 1.0 e 1.1 non hanno un nome di dolce e sono identificate col solo numero di versione<ref>{{cita testo|url=http://www.androidworld.it/2012/09/18/la-storia-dei-nomi-di-android-prima-dellavvento-di-cupcake-1-0-e-1-1-111577/|titolo=La storia dei nomi di Android, prima dell'avvento di Cupcake: 1.0 e 1.1<!-- Titolo generato automaticamente -->|accesso=28 luglio 2013|dataarchivio=28 luglio 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130728004741/http://www.androidworld.it/2012/09/18/la-storia-dei-nomi-di-android-prima-dellavvento-di-cupcake-1-0-e-1-1-111577/|urlmorto=sì}}</ref> (tuttavia la seconda, durante lo sviluppo, fu nominata in via ufficiosa ''Petit Four'', in omaggio agli [[Petit four|omonimi]] dolcetti), la 1.5 venne chiamata ''Cupcake, ''la 1.6 ''Donut'', la 2.1 ''Eclair'', la 2.2 ''Froyo'' (yogurt gelato), la 2.3 ''Gingerbread'' (pan di zenzero), la 3.0 ''Honeycomb'', la 4.0 ''[[Ice Cream Sandwich]]'', la 4.1 ''Jelly Bean'', la 4.4 ''[[Kit Kat]]'' in seguito a un accordo con la [[Nestlé]] poi la 5.0 ''Lollipop''. Il 5 ottobre 2015 toccò alla 6.0, col nome ''Marshmallow''. Per la versione 7.0 N, Google lanciò la possibilità di far scegliere agli utenti il nome della prossima versione. Il 30 giugno 2016 venne annunciato ufficialmente il nome della versione successiva che il 22 agosto apparve sugli smartphone Android con il nome di ''Nougat'' (torrone).<ref>https://tecnouser.net/android-n-non-sta-nutella-nougat/</ref> Android 8.0 fu pubblicato il 22 agosto 2017 con il nome ''[[Oreo]]'', previa concessione di [[Mondelēz International|Mondelēz]], mentre il 6 agosto 2018 è stato pubblicato Android 9.0 ''Pie''.<ref>{{cita web|url=https://blog.google/products/android/introducing-android-9-pie/|titolo=Android 9 Pie: Powered by AI for a smarter, simpler experience that adapts to you|lingua=en|accesso=10 agosto 2018}}</ref> Il 3 settembre 2019 è stata la volta di [[Android 10]], conosciuto, in fase di sviluppo, come Q, la prima versione di Android a non portare il nome di un dolce, mentre Android R, cioè [[Android 11]], è stato pubblicato l'8 settembre 2020. Con [[Android 12]], pubblicata in versione stabile il 4 ottobre 2021, l'azienda torna ad aggiungere il nome di un dolce alla versione: ''Snow Cone''.<ref>https://www.hdblog.it/google/articoli/n545076/android-12-snow-cone-nome-versione/</ref> Anche per la versione 13 è stato scelto il nome di un dolce che, proseguendo con l'alfabeto, è ''Tiramisu''<ref>https://www.tomshw.it/smartphone/android-13-tiramisu-novita/</ref>, mentre per la versione 14 il nome è ''Upside Down Cake''.
== Funzionalità ==
=== Interfaccia ===
L'[[interfaccia utente]] di Android è basata sul concetto di manipolazione diretta<ref name="touch">{{Cita web |url=https://source.android.com/tech/input/touch-devices.html |titolo=Touch Devices - Android Open Source |editore=Source.android.com |data= |accesso=15 settembre 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120906025617/http://source.android.com/tech/input/touch-devices.html |urlmorto=sì }}</ref> per cui si utilizzano gli ingressi mono e ''multi-touch'' come strisciate, tocchi e pizzichi sullo schermo per manipolare gli oggetti visibili sullo stesso.<ref name=touch/> La risposta all'input dell'utente è stata progettata per essere immediata e tentare di fornire un'interfaccia fluida. [[Sensore|Sensori]] hardware interno come [[accelerometro|accelerometri]], [[giroscopio|giroscopi]] e [[sensore di prossimità|sensori di prossimità]] sono utilizzati da alcune applicazioni per rispondere alle azioni da parte dell'utente, ad esempio la regolazione dello schermo da verticale a orizzontale a seconda di come il dispositivo è orientato o che consentono all'utente di guidare un veicolo in una corsa virtuale ruotando il dispositivo, simulando il controllo di un [[volante]].<ref>{{Cita web|url=http://phandroid.com/2011/12/22/real-racing-2-speeds-into-the-android-market-leaves-part-1-in-the-dust/ |titolo=Real Racing 2 Speeds Into The Android Market – Leaves Part 1 In The Dust |editore=Phandroid.com |data=22 dicembre 2011 |accesso=15 settembre 2012}}</ref>
Android permette di eliminare la [[cache]] sia quella del sistema operativo sia di una specifica app/servizio. Esiste anche un comando che consente di liberare la RAM da app/servizi in esecuzione non indispensabili. Oltre alla specifica cache il comando, permette di eliminare anche i dati archiviati dalla singola app (tra cui l'eventuale account di accesso, la configurazione di personalizzazione, ecc.). In pratica, si ottiene la app come fosse appena installata. Questo menù, infine, è quello a cui si può ricorrere per terminare la app/servizio piuttosto che disinstallare, potendo altresì selezionare anche i servizi di sistema (visualizzazione avanzata).
La schermata principale, identificata con un'icona che rappresenta una casa, è quella in cui ci si trova appena il dispositivo è stato avviato, oppure premendo il tasto Home. Questa è in genere occupata sia dalle icone delle applicazioni sia dai [[widget (informatica)|widget]], una sorta di gadgets con varie funzioni; ci sono widget che mostrano vari stili di orologi, quelli che mostrano gli ultimi video di [[YouTube]], altri che visualizzano informazioni meteo, quelli relativi alle [[Posta elettronica|email]].<ref>{{Cita web |url=https://developer.android.com/design/patterns/widgets.html |titolo=Widgets |editore=Developer.android.com |data= |accesso=15 settembre 2012 }}</ref> La schermata principale vera e propria (cioè la schermata iniziale) può essere integrata da altre pagine tra cui l'utente può scorrere avanti e indietro.
Componente classico del mondo Android è il ''Launcher'' (lett. "lanciatore") ovvero l'applicazione di sistema che sovrintende e gestisce essenzialmente la schermata principale e, secondariamente, le scorciatoie (shorcut), il cassetto delle applicazioni (app drawer), la barra inferiore e la barra di stato, il menù notifiche e le impostazioni rapide. Oltre a quello predefinito esistono numerosi ''launcher'' di terze parti che offrono una vasta gamma di personalizzazioni.
Il menu di spegnimento è l'area dei comandi che compaiono quando si pigia il tasto di accensione/spegnimento (i comandi solitamente sono spegni, riavvia, modalità aereo/offline, modalità di emergenza), a volte seguiti in basso dai comandi audio. Premendo un altro tasto o picchiettando su un'altra zona qualsiasi, il menu sparisce.
Sempre presente nella parte superiore dello schermo si trova una barra di stato, che mostra le informazioni sul dispositivo e la sua connettività. Invece, nella parte bassa dello schermo è solitamente presente la barra inferiore delle applicazioni standard che rimane fissa allo scorrere delle schermate. Trascinando la barra di stato verso il basso compare una schermata di notifica in cui le applicazioni possono visualizzare notifiche relative a informazioni importanti o aggiornamenti come ad esempio una e-mail appena ricevuta o un [[SMS]], in modo da non interrompere immediatamente l'utente. Nelle prime versioni di Android tali notifiche potevano essere sfruttate esclusivamente per aprire l'applicazione in questione, ma gli aggiornamenti più recenti hanno fornito maggiori funzionalità, come ad esempio la possibilità di chiamare un numero direttamente dalla notifica della [[chiamata persa]], senza dover aprire l'applicazione telefono<ref name="notifications">{{Cita web|url=https://developer.android.com/design/patterns/notifications.html |titolo=Notifications - Android Developers |editore=Developer.android.com |data= |accesso=15 settembre 2012}}</ref> Le notifiche sono persistenti fino alla loro lettura o cancellazione da parte dell'utente. La barra superiore contiene anche il pannello che include l’accesso rapido (icone) alle app e alle funzionalità del telefono: un comando presente sul pannello permette di organizzare le icone come si vuole oppure ripristinarle nella condizione predefinita.
La [[piattaforma (informatica)|piattaforma]] usa il [[database]] [[SQLite]], la libreria dedicata [[SGL (informatica)|SGL]] per la grafica bidimensionale (invece del classico [[X Window System|server X]] delle altre [[distribuzione Linux|distribuzioni linux]]) e supporta lo standard [[OpenGL|OpenGL ES 2.0]] per la grafica tridimensionale.<ref name="whatis">{{cita web|url=https://developer.android.com/guide/basics/what-is-android.html|titolo=What is Android?}}</ref> Le applicazioni vengono eseguite tramite la [[Dalvik virtual machine]], una [[macchina virtuale]] adattata per l'uso su dispositivi mobili.
Android è stato progettato principalmente per [[smartphone]] e [[tablet computer|tablet]], ma il carattere aperto e personalizzabile del sistema operativo ne permette l'utilizzo anche su altri dispositivi elettronici tra cui [[Computer portatile|portatili]] e [[netbook]], [[smartbook]],<ref>{{Cita web |url=https://www.engadget.com/2010/09/06/toshiba-ac100-android-smartbook-hits-the-united-kingdom/ |titolo=Toshiba AC100 Android smartbook hits the United Kingdom |autore=Laura June |sito=Engadget |data=6 settembre 2010 |accesso=20 febbraio 2012}}</ref> [[eBook reader]], [[fotocamera|fotocamere]] e [[smart TV]] ([[Google TV (sistema operativo)|Google TV]]). Il mercato delle "smart things" è cresciuto in maniera notevole in questi ultimi periodi a tal punto da stimolare la creatività delle persone. Un esempio è lo [[smartwatch]] dotato di sistema operativo Android in versione "light"<ref>{{Cita web |cognome=Hollister |nome=Sean |url=https://www.theverge.com/2012/1/10/2695959/sony-smart-watch-aka-sony-ericsson-liveview-2-hands-on |titolo=Sony Smart Watch (aka Sony Ericsson LiveView 2) hands-on |editore=The Verge |data=10 gennaio 2012 |accesso=16 febbraio 2012}}</ref> [[Auricolari|cuffie]],<ref>{{Cita web |url=https://www.theregister.co.uk/2011/01/12/now_audio_admiral_touch/ |titolo=Android-powered touchscreen Wi-Fi headphones |autore=Rik Myslewski |editore=theregister.co.uk |data=12 gennaio 2011 |accesso=16 gennaio 2012}}</ref> lettori auto CD e DVD,<ref>{{Cita web |url=https://www.alibaba.com/showroom/car-player-android.html |titolo=Car Player Android-Car Player Android Manufacturers, Suppliers and Exporters on |editore=Alibaba.com |accesso=20 febbraio 2012}}</ref> occhiali intelligenti ([[Google Glass]]), frigoriferi, sistemi di navigazione satellitare per veicoli, sistemi di automazione per la casa, console di gioco, specchi,<ref>{{Cita web|url=http://www.androidauthority.com/android-everywhere-10-types-of-devices-that-android-is-making-better-57012/ |titolo=Android Everywhere: 10 Types of Devices That Android Is Making Better |editore=Androidauthority.com |data=26 febbraio 2012 |accesso=15 settembre 2012}}</ref> telecamere, lettori [[MP3]]/[[MPEG-4|MP4]] e tapis roulant.
Il logo di Android è stato progettato con la famiglia di caratteri [[Droid (font)|Droid]] di [[Ascender Corporation]], il verde è il colore del robot che rappresenta il sistema operativo Android. Il colore di stampa è [[Pantone|PMS]] 376C e il colore [[RGB]] in valore esadecimale è #A4C639, come specificato dalle linee guida del marchio di Android. Il carattere personalizzato di Android si chiama ''Norad''. Viene utilizzato solo nel logo di testo.
=== Applicazioni ===
Le [[Applicazione mobile|applicazioni]] (o ''app'') sono la forma più generica per indicare i [[software]] applicativi installabili su Android. Esse possono essere scaricate sia dal catalogo ufficiale [[Google Play]], sia da altri cataloghi, come l'[[Amazon Appstore]] di [[Amazon.com]]<ref name="amazonStore">{{Cita news |url=https://www.tuttoandroid.net/news/amazon-appstore-disponibile-in-italia-come-app-shop-62052/ |titolo=Amazon Appstore disponibile in Italia come App shop|data=30 agosto 2012 |accesso=5 febbraio 2013}}</ref>, o [[F-Droid]] che contiene solo software su licenza libera. Le applicazioni Android possono anche essere installate direttamente a partire da un file APK fornito dal distributore del software o, a partire dall'agosto del 2021 in formato .aab
Per motivi di [[sicurezza informatica]], le applicazioni sono fornite di un sistema di [[certificato digitale|certificazione]] che verifica l'integrità del pacchetto da installare e la paternità rispetto a un distributore di software accreditato presso [[Google]].
Android è fornito di una serie di applicazioni preinstallate che vanno dal browser alla radio analogica FM, dal calendario all'applicazione [[Gmail]], dalla calcolatrice a [[Google Maps]] e comprende anche l’[[assistente Google]] con la possibilità di scegliere la lingua in italiano.
Al fine di favorire lo sviluppo di applicazioni per la piattaforma l'azienda [[Google]] indisse nel [[2008]] un concorso a premi legato allo sviluppo di applicazioni per Android. Il concorso a premi assegnò una serie di premi e incentivi alle applicazioni, la scelta delle applicazioni vincenti venne effettuata internamente da [[Google]] e la somma dei premi fu di 10 milioni di dollari. Per adempiere alla legislazione statunitense contro il terrorismo o per impedimenti burocratici locali furono esclusi i programmatori residenti a [[Cuba]], [[Iran]], [[Siria]], [[Corea del Nord]], [[Sudan]], [[Birmania]] (Myanmar), [[Québec (provincia)|Quebec]] e [[Italia]].<ref>{{Cita web|url=http://www.pitelefonia.it/p.aspx?i=2113769|titolo=Concorso Android, Google cancella l'Italia|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071116131222/http://www.pitelefonia.it/p.aspx?i=2113769}}</ref> L'Italia venne esclusa per via della sua legislazione sulle vincite a premi sebbene la sua esclusione fosse stata molto discussa.<ref>{{cita testo|url=http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2116224|titolo=Android in Italia, Google ci pensa troppo? 16 novembre 2007|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080125020653/http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2116224 }}</ref>
=== Gestione della memoria ===
Poiché i dispositivi Android sono generalmente alimentati a batteria, Android è progettato per gestire i processi per ridurre al minimo il consumo di energia. Quando un'applicazione non è in uso, il sistema ne limita l'uso di risorse in modo tale che, sebbene disponibile per l'uso immediato, non utilizzi quantitativi significativi di batteria o risorse della CPU.<ref name="phonedogtask">{{Cita web|url=http://www.phonedog.com/2011/06/26/the-truth-about-android-task-killers-and-why-you-don-t-need-them/|titolo=The truth about Android task killers and why you don't need them|editore=PhoneDog|data=26 giugno 2011|accesso=30 ottobre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121023073622/http://www.phonedog.com/2011/06/26/the-truth-about-android-task-killers-and-why-you-don-t-need-them/}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://grail.cba.csuohio.edu/~matos/notes/cis-493/lecture-notes/Android-Chapter03-Life-Cycle.pdf|titolo=Lesson 3: Android Application's Life Cycle|cognome=Victor Matos|sito=grail.cba.csuohio.edu|editore=Cleveland State University|data=9 settembre 2013|accesso=15 aprile 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140222153131/http://grail.cba.csuohio.edu/~matos/notes/cis-493/lecture-notes/Android-Chapter03-Life-Cycle.pdf}}</ref> Android gestisce automaticamente le applicazioni archiviate in memoria: quando la memoria è insufficiente, il sistema inizia, in modo invisibile, a chiudere automaticamente i processi inattivi, a partire da quelli che sono rimasti inattivi per più a lungo.<ref name="phandroidtask">{{Cita web|url=http://phandroid.com/2011/06/16/android-psa-stop-using-task-killer-apps-now/|titolo=Android PSA: Stop Using Task Killer Apps|editore=Phandroid.com|data=16 giugno 2011|accesso=30 ottobre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130217024640/http://phandroid.com/2011/06/16/android-psa-stop-using-task-killer-apps-now/}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Reto Meier|titolo=Professional Android 4 Application Development|url=https://books.google.com/books?id=g3hAdK1IBkYC&pg=PT53|data=2012|editore=John Wiley & Sons|isbn=978-1-118-23722-9}}</ref> Nel 2011 Lifehacker riferì che le applicazioni task killer di terze parti fanno più danni che benefici.<ref name="lifehackertask">{{Cita web|url=http://lifehacker.com/5862994/real-world-test-show-that-android-task-killers-are-still-useless|titolo=Updates|editore=Lifehacker.com|data=|accesso=2 novembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121105184651/http://lifehacker.com/5862994/real-world-test-show-that-android-task-killers-are-still-useless}}</ref>
=== Android System WebView ===
Android System WebView è il componente di sistema con tecnologia [[Chromium]] che consente alle app Android di mostrare contenuti web. In pratica, è un mini [[browser]] (non controllabile dall'utente) che fa aprire i collegamenti o i contenuti web da parte di app sviluppate con questa funzione. Solitamente, il componente (quando invocato dall'app) chiede all'utente se accedere ai contenuti "dentro la app" o aprendo il browser (vero e proprio) predefinito.
Il componente (aggiornabile mediante Google Play) non si presenta nel cassetto come app dato che è un servizio preinstallato, utilizzato autonomamente dal sistema operativo.
=== Android Device Policy ===
Quando si configura un profilo di lavoro di un account di [[Google Workspace]] il sistema richiede l'installazione sul dispositivo dell'app Android Device Policy (ADP) al fine di applicare i criteri di sicurezza del [[dominio (informatica)|dominio]] Google di un'organizzazione per proteggere le informazioni associate all'account e il dispositivo stesso.
In sostanza, l'applicazione consente all'amministratore del dominio aziendale, realizzato mediante la piattaforma Google Workspace, di controllare sul dispositivo (''device'') dell'addetto le regole (''policy'') di sicurezza descritte nella pagina della guida del {{cita testo|url=https://support.google.com/a/users/answer/9453213?hl=it|titolo=servizio}} di dominio. Se non si installa questa app di base non è possibile creare un profilo di lavoro Android.
Android Device Policy non è alternativa a '''Google Apps Device Policy''' (anch'essa presente sullo store di Google) che è specifica per registrare un account Google Workspace e agganciarlo alla console del dominio aziendale Google (Admin Console), su un dispositivo Android, al fine di gestirne le regole di sicurezza ma che non sostituisce il servizio base del sistema operativo (ADP).
Da marzo 2023 Google ha assorbito il servizio Google Apps Device Policy (che quindi non si trova più come app autonoma sul Play Store) in Android Device Policy, terminando così la coesistenza di due strumenti sostanzialmente analoghi.
=== Carrier Services ===
Servizi operatore (''carrier services'' in inglese) è una funzione di sistema (sotto forma di app, anch'essa disponibile su Play Store, ma non manipolabile dall'utente) che abilita i servizi più recenti di comunicazione erogati dagli operatori mobili. Tra le altre cose supporta l'uso dei messaggi [[Rich Communication Services|RCS]].
=== Modalita sviluppatore ===
Android mette a disposizione un lungo elenco di comandi avanzati (livello amministrativo), utili per attivare o disattivare o configurare o monitorare comportamenti, funzioni, servizi, regolazioni, informazioni. Questo menù è disattivato di default ma può essere attivato picchiettando rapidamente per 7 volte sopra "Numero di build” in Impostazioni\Informazioni sul telefono\Informazioni sul software. Successivamente, si può disattivare agendo sull'interruttore on/off accanto alla nuova voce che è comparsa in impostazioni (Opzioni sviluppatore).
Ad esempio, nel menù<ref>Sul web si trovano guide, più o meno complete, sui comandi della modalità sviluppatore. Ad esempio: https://tecnologia.libero.it/opzioni-sviluppatore-android-5-cose-che-puoi-fare-31632.</ref> c'è il comando per permettere di connettere il dispositivo a un PC o un Mac con un cavetto USB ed eseguire il debug del sistema operativo con cui si possono installare app, riavviare da linea di comando avendo installato ADB ([[Android Debug Bridge]]) sul computer [[host]].
Inoltre è possibile abilitare lo '''sblocco bootloader''' o '''sblocco del costruttore-OEM''' che permette all'utente di modificare la partizione (o le partizioni) del sistema operativo a proprio piacimento e di ottenere i permessi di [[Root (utente)|root]] (''su'' in '''[[Linux]]''').
=== Backup e ripristino ===
Qualsiasi dispositivo Android (anche quelli con [[firmware]] [[Original equipment manufacturer|OEM]]) dispone del servizio di [[backup]] e ripristino, associato all'account corrente. Le informazioni sono sincronizzate in [[Google Drive]] ma il job di backup (unico in quanto è di tipo completo ed è perciò sovrascritto) non è visibile nel relativo archivio (però si può cancellare) e non ne diminuisce lo spazio a disposizione. La procedura si trova in impostazioni, solitamente in una voce di sistema associata agli account, nel menù relativo a quello di Google (infatti possono essere presenti altri account ed eventuali relativi servizi di backup). La procedura, una volta attivata, è automatica ma può essere eseguita anche manualmente quando servisse.
Le informazioni sincronizzate sono: le applicazioni e i relativi dati, i messaggi SMS e MMS, le impostazioni del dispositivo, la cronologia delle chiamate, i contatti. I job si sovrascrivono, cioè è conservata solo l'ultima sincronizzazione eseguita.
Il ripristino è automatico nel senso che in caso di nuovo dispositivo o ripristino alle condizioni di fabbrica, non appena registrato l'account Google voluto, il sistema chiederà se si vogliono ripristinare le informazioni (ovviamente quelle dell'ultimo job di backup eseguito).
Da luglio 2021<ref>https://www.tomshw.it/smartphone/backup-by-google-one-novita-in-arrivo-per-gli-smartphone-android/</ref> la versione Android 8 (e successive) ha il servizio rinnovato perché la procedura è eseguita ricorrendo a [[Google One]] (ma non occorre installare la corrispondente app, essendo un servizio di sistema predefinito). La novità è che ora il servizio comprende foto e video i quali sono archiviati su Google Foto, non su Google Drive. Anche questa nuova versione di backup Google, integrato nel sistema Android, è uno dei tanti servizi di [[Google Play Services]].
== Hardware ==
La piattaforma hardware principale di Android è [[Architettura ARM|ARM]] (le [[Architettura ARM|architetture ARMv7]] e [[Architettura ARM|ARMv8-A]]), con [[Architettura x86|architetture x86]] e [[x86-64]] supportate ufficialmente anche nelle versioni successive a [[Android Lollipop|Lollipop]].<ref name="Android Lollipop platform support">{{Cita web|url=https://developer.android.com/about/versions/lollipop.html|titolo=Android Lollipop|sito=Android Developers|accesso=11 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170130145944/https://developer.android.com/about/versions/lollipop.html}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://developer.android.com/ndk/guides/x86-64.html|titolo=Support for 64-bit x86|sito=Android Developers|accesso=11 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170306033848/https://developer.android.com/ndk/guides/x86-64.html}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.eetimes.com/document.asp?doc_id=1259370|titolo=Update: MIPS gets sweet with Honeycomb|cognome=LaPedus|nome=Mark|sito=[[EE Times]]|editore=AspenCore Media|data=26 aprile 2011|accesso=11 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170314194355/http://www.eetimes.com/document.asp?doc_id=1259370}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://developer.android.com/ndk/downloads/revision_history|titolo=NDK Revision History|sito=Android Developers|accesso=17 luglio 2018}}</ref> Il progetto non ufficiale [[Android-x86]] ha fornito supporto per [[Architettura x86|architetture x86]] prima del supporto ufficiale.<ref name="ARMAN-4.0-on-x862">{{Cita web|url=http://www.computerworld.com/s/article/9222323/Google_s_Android_4.0_ported_to_x86_processors|titolo=Google's Android 4.0 ported to x86 processors|cognome=Shah|nome=Agam|sito=[[Computerworld (blog)|Computerworld]]|editore=[[International Data Group]]|data=1º dicembre 2011|accesso=11 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120124084934/http://www.computerworld.com/s/article/9222323/Google_s_Android_4.0_ported_to_x86_processors}}</ref><ref name="auto2">{{Cita web|url=https://01.org/android-ia/|titolo=Android on Intel Architecture|editore=01.org|data=11 luglio 2013|accesso=9 febbraio 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140209101735/https://01.org/android-ia/}}</ref> Anche le architetture ARMv5TE e MIPS32/64 erano storicamente supportate ma sono state successivamente rimosse.<ref>{{Cita web|url=https://developer.android.com/ndk/guides/abis|titolo=ABI Management|sito=Android Developers|accesso=17 luglio 2018}}</ref> Dal 2012 hanno iniziato a comparire dispositivi Android con processori [[Intel]], inclusi telefoni<ref>{{Cita web|url=https://www.telegraph.co.uk/technology/mobile-phone-reviews/9314362/Orange-San-Diego-Intel-Android-mobile-phone-review.html|titolo=Orange San Diego Intel Android mobile phone review|cognome=Warman|nome=Matt|sito=The Daily Telegraph|editore=Telegraph Media Group Limited|data=7 giugno 2012|accesso=19 giugno 2013}}</ref> e tablet. Mentre otteneva il supporto per piattaforme a 64 bit, Android venne inizialmente creato per funzionare su architetture x86 a 64 bit e poi su [[Architettura ARM|ARM64]]. Da Android 5.0 "Lollipop" sono supportate varianti a [[64 bit]] di tutte le piattaforme oltre alle varianti a [[32 bit]].<ref name="Android Lollipop platform support" />
I requisiti minimi di [[RAM]] per dispositivi con Android 7.1 da un minimo assoluto di 512 MB per smartphone a 32 bit con specifiche più basse, 1 GB per i dispositivi di fascia media e 2 GB per hardware più potenti. La raccomandazione per Android 4.4 deve avere almeno 512 MB di RAM,<ref>{{Cita web|url=https://developer.android.com/about/versions/kitkat.html|titolo=Android KitKat|sito=Android Developers Portal|editore=android.com|accesso=16 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131031184317/https://developer.android.com/about/versions/kitkat.html}}</ref> mentre per i dispositivi "low RAM" 340MB è la quantità minima richiesta che non include la memoria dedicata a vari componenti hardware come il processore in banda base.<ref>{{Cita libro|titolo=Android Compatibility Definition Document|url=http://static.googleusercontent.com/media/source.android.com/en/us/compatibility/android-cdd.pdf|ed=4.4|data=27 novembre 2013|p=33|capitolo=7.6.1|accesso=5 ottobre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140304103236/http://static.googleusercontent.com/media/source.android.com/en/us/compatibility/android-cdd.pdf|urlmorto=sì}}</ref> Per le versioni di Android più leggere, chiamate Go, i requisiti minimi sono 8GB di memoria interna e 512 MB di RAM. Android 4.4 richiede un processore di architettura [[Architettura ARM|ARMv7]], [[Architettura MIPS|MIPS]] o [[Architettura x86|x86]] a [[32 bit]] (gli ultimi due attraverso porting non ufficiali),<ref name="ARMAN-4.0-on-x862"/><ref name="auto2"/> insieme a un'[[GPU|unità di elaborazione grafica]] compatibile con [[OpenGL ES]] 2.0 (GPU).<ref name="android-opengl-2.0">{{Cita web|url=http://source.android.com/devices/graphics.html|titolo=Android Developers: Graphics|sito=android.com|accesso=15 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141010074412/http://source.android.com/devices/graphics.html}}</ref> Android supporta OpenGL ES 1.1, 2.0, 3.0, 3.1 e dalla versione più recente, 3.2 e da Android 7.0 [[Vulkan (API)|Vulkan]] (e versione 1.1 disponibile per alcuni dispositivi<ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://developer.nvidia.com/vulkan-android|titolo=Vulkan on Android|pubblicazione=NVIDIA Developer|data=10 febbraio 2016|accesso=21 marzo 2018|citazione=Vulkan 1.1 is available as a Developer Preview OTA for the NVIDIA SHIELD TV.|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180123153634/https://developer.nvidia.com/vulkan-android}}</ref>). Alcune applicazioni potrebbero richiedere esplicitamente una determinata versione di OpenGL ES e per eseguire tali applicazioni è necessario un hardware GPU adeguato.<ref name="android-opengl-2.0" />
I dispositivi Android incorporano molti componenti hardware opzionali, tra cui fotocamere o videocamere, [[Sistema di posizionamento globale|GPS]], [[Rilevamento dell'orientamento|sensori di orientamento]], controlli di gioco dedicati, [[Accelerometro|accelerometri]], [[Giroscopio|giroscopi]], barometri, [[Magnetometro|magnetometri]], [[Sensore di prossimità|sensori di prossimità]], [[Sensore di pressione|sensori di pressione]], termometri e [[Touch screen|schermi tattili]]. Alcuni componenti hardware non sono richiesti, ma sono diventati standard in alcune classi di dispositivi, come gli smartphone, e se sono presenti requisiti aggiuntivi si applicano. Inizialmente era richiesto qualche altro hardware, ma tali requisiti sono stati completamente ridotti o eliminati del tutto. Ad esempio, poiché Android è stato inizialmente sviluppato come sistema operativo del telefono, erano necessari hardware come i microfoni, mentre nel tempo la funzione del telefono è diventata facoltativa.<ref name="android-compatibility">{{Cita web|url=https://developer.android.com/guide/practices/compatibility.html|titolo=Android Compatibility|sito=Android Developers|accesso=16 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131017081434/http://developer.android.com/guide/practices/compatibility.html}}</ref> Android aveva bisogno di una [[Autofocus|fotocamera con messa a fuoco automatica]], che era rilassata con una fotocamera a [[Obiettivo a fuoco fisso|fuoco fisso]]<ref name="android-compatibility" /> se presente, poiché la fotocamera è stata lasciata cadere come requisito interamente quando Android ha iniziato a essere utilizzato su [[set-top box]].
Oltre a funzionare su smartphone e tablet, diversi fornitori eseguono Android in modo nativo su un normale hardware PC con tastiera e mouse.<ref>{{Cita web|url=https://www.pcworld.com/product/1427121/n308.html|titolo=Lenovo N308 Desktop specs|sito=PCWorld|accesso=1º novembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141028175231/http://www.pcworld.com/product/1427121/n308.html}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.jide.com/remixos-for-pc|titolo=Remix OS for PC|citazione=Now powered by Android Marshmallow.|accesso=22 settembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170927135811/http://www.jide.com/remixos-for-pc}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.pcworld.com/article/2152540/android-on-the-big-screen-we-chew-up-and-spit-out-three-jelly-bean-all-in-one-pcs.html|titolo=Three Android all-in-one PCs reviewed|cognome=Michael Brown|sito=PCWorld|data=8 maggio 2014|accesso=1º novembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141028170619/http://www.pcworld.com/article/2152540/android-on-the-big-screen-we-chew-up-and-spit-out-three-jelly-bean-all-in-one-pcs.html}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.techspot.com/review/805-acer-ta272-hul-android-aio/|titolo=Acer TA272 HUL Android All-in-One Review|cognome=Shawn Knight|sito=TechSpot|accesso=1º novembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141028215542/http://www.techspot.com/review/805-acer-ta272-hul-android-aio/}}</ref> Oltre alla loro disponibilità sugli hardware in commercio, versioni simili di Android per PC sono disponibili gratuitamente dal progetto Android-x86, incluso Android 4.4 personalizzato.<ref>{{Cita web|url=http://www.android-x86.org/releases/releasenote-4-4-r1|titolo=ReleaseNote 4.4-r1 – Android-x86 – Porting Android to x86|accesso=1º novembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141028173131/http://www.android-x86.org/releases/releasenote-4-4-r1}}</ref> Utilizzando l'[[emulatore]] Android che fa parte [[Sviluppo di software Android|dell'SDK di Android]] o emulatori di terze parti, Android può anche funzionare in modo non nativo su architetture x86.<ref>{{Cita web|url=http://www.howtogeek.com/179691/4-ways-to-run-android-on-your-pc-and-make-your-own-dual-os-system/|titolo=4 Ways to Run Android on Your PC and Make Your Own "Dual OS" System|editore=Howtogeek.com|data=13 gennaio 2014|accesso=7 aprile 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140407084905/http://www.howtogeek.com/179691/4-ways-to-run-android-on-your-pc-and-make-your-own-dual-os-system/}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.pcworld.com/article/2048220/hybrid-hijinks-how-to-install-android-on-your-pc.html|titolo=Hybrid hijinks: How to install Android on your PC|cognome=Brad Chacos|editore=PCWorld|data=6 settembre 2013|accesso=7 aprile 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140407071525/http://www.pcworld.com/article/2048220/hybrid-hijinks-how-to-install-android-on-your-pc.html}}</ref> Alcune aziende cinesi stanno costruendo un PC e un sistema operativo mobile, basato su Android, per "competere direttamente con Microsoft Windows e Google Android".<ref>{{Cita web|url=http://money.cnn.com/2014/08/25/technology/security/china-os/|titolo=China ditching Windows and Android for its own operating system|cognome=Jose Pagliery|sito=CNNMoney|data=25 agosto 2014|accesso=1º novembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141028171711/http://money.cnn.com/2014/08/25/technology/security/china-os/}}</ref> L'Accademia Cinese di Ingegneria ha notato che "più di una dozzina" di aziende stavano personalizzando Android a seguito di un divieto cinese sull'uso di [[Windows 8]] su PC governativi.<ref>{{Cita web|url=https://www.bbc.com/news/technology-28928369|titolo=BBC News – China plans new PC operating system in October|sito=BBC News|accesso=1º novembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141112054354/http://www.bbc.com/news/technology-28928369}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.wsj.com/news/articles/SB10001424127887324539404578342132324098420|titolo=China Criticizes Android's Dominance|cognome=Paul Mozur|sito=WSJ|data=5 marzo 2013|accesso=1º novembre 2014}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.reuters.com/article/2014/08/24/us-china-technology-idUSKBN0GO08H20140824|titolo=China targets own operating system to take on likes of Microsoft, Google|sito=Reuters|accesso=1º novembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141028173428/http://www.reuters.com/article/2014/08/24/us-china-technology-idUSKBN0GO08H20140824}}</ref>
== Sviluppo ==
[[File:Android open source project.png|thumb|Lo stack di Android Open Source Project]]
Il progetto Open Source Android è guidato da [[Google]] e, con il compito di mantenimento e allo sviluppo di Android<ref>{{Cita web | url = https://source.android.com/about/index.html | titolo = A proposito del progetto Android Open Source - Android Open Source | accesso = 20 febbraio 2012 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20120206121343/http://source.android.com/about/index.html | urlmorto = sì }}</ref> secondo il progetto «l'obiettivo è quello di creare un vero e proprio successo, in modo da migliorare l'esperienza mobile per gli utenti»<ref name="android1">{{Cita web | url = https://source.android.com/about/philosophy.html | titolo = Filosofia e obiettivi - Android Open Source | data = | accesso = 20 febbraio 2012 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20120208195808/http://source.android.com/about/philosophy.html | urlmorto = sì }}</ref>, AOSP mantiene anche la compatibilità dei programmi per Android, la definizione di un dispositivo "Android compatibile", per esempio "quel dispositivo su cui è possibile eseguire qualsiasi applicazione scritta da sviluppatori di terze parti che utilizzano [[Android SDK]] e [[Android NDK|NDK]].", per prevenire implementazioni incompatibili in Android.<ref name="android1"/> Il programma di compatibilità è facoltativo e gratuito, e la suite che consente di effettuare test di compatibilità è sempre gratuita e open-source.<ref name="android2">{{Cita web | url = https://source.android.com/faqs.html # compatibilità | titolo = Domande frequenti | accesso = 20 febbraio 2012 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20140913171927/https://source.android.com/faqs.html | urlmorto = sì }}</ref>
=== Programma di aggiornamento ===
Android ha un rapido ciclo di aggiornamento, con la distribuzione di nuove versioni ogni sei-nove mesi. Gli [[Aggiornamento software|aggiornamenti]] sono in genere di natura incrementale, apportando miglioramenti del software a intervalli regolari, piuttosto che revisioni complete del sistema ogni due o tre anni (pratica comune per i sistemi operativi desktop come [[Microsoft Windows|Windows]]). Tra una major release e l'altra vengono messi a disposizione aggiornamenti intermedi per risolvere problemi di sicurezza e altri [[bug]] del software. La maggior parte dei dispositivi Android sono in grado di ricevere gli aggiornamenti in modalità "[[Over-the-air|OTA]]" (''over the air''), ovvero senza necessità di un collegamento a un PC.
Rispetto ad altri sistemi operativi mobili, come [[iOS]], in genere trascorre parecchio tempo, a volte diversi mesi, fra la distribuzione ufficiale di un aggiornamento Android e l'effettiva distribuzione, da parte dei vari produttori [[Original equipment manufacturer|OEM]], ai dispositivi in grado di supportarlo. Questo non avviene però con i dispositivi della serie Nexus più recenti (attualmente [[Nexus 5X|Google Nexus 5X]], [[Nexus 6P|Google Nexus 6P]], [[Google Pixel|Pixel]], [[Google Pixel 2 XL|Pixel 2 XL]] e il convertibile [[Pixel C]]).<ref name="alliance">{{Cita web|cognome = Cunningham | nome = Andrew | url = https://arstechnica.com/gadgets/2012/06/what-happened-to-the-android-update-alliance/ | titolo = Cosa è successo all'Android Update Alliance? | editore= Ars Technica | data = 27 giugno 2012 | accesso = 15 settembre 2012}}</ref> Nel 2011, Google ha siglato un accordo con un certo numero di produttori annunciando l'"Android Update Alliance" e impegnandosi a fornire aggiornamenti tempestivi a ogni dispositivo per 18 mesi dalla sua immissione in commercio. Ciononostante, per l'ultima distribuzione del sistema operativo Lollipop, Google ha deciso di coinvolgere gli ormai datati [[Nexus 4]], 7 (versione 2012) e 10, che hanno sforato i 18 mesi dalla data d'uscita (fine 2012, che, al conto dei 18 mesi, sarebbero dovuti uscire dalla linea d'aggiornamento nel primo semestre 2014).
Il motivo per cui si verificano questi ritardi è dovuto a vari fattori. In primis vi è la necessità di personalizzare il sistema sullo specifico hardware di ogni dispositivo. Gli aggiornamenti ufficiali vengono infatti distribuiti da Google per i dispositivi di riferimento. Ogni produttore dovrà poi adattare il sistema ai propri dispositivi, operazione che richiede tempo e investimenti non indifferenti.
Per questo motivo molti produttori si concentrano prima di tutto ad aggiornare i loro dispositivi di punta più recenti, allungando ancor di più i tempi per i vecchi dispositivi. In alcuni casi i produttori hanno rinunciato addirittura ad aggiornare dei vecchi dispositivi pur in grado di supportare le nuove versioni del sistema operativo.
Ad aggravare ulteriormente il problema, si aggiunge il fatto che la stragrande maggioranza dei produttori personalizzano l'interfaccia di Android per differenziarsi sul mercato e, a ogni aggiornamento, devono riportare le proprie personalizzazioni sulla nuova versione. Alcuni commentatori hanno notato che, allo stato attuale, i produttori non sono incentivati ad aggiornare i propri dispositivi, incentivando gli utenti a passare a un modello più recente (e aggiornato).<ref>{{Cita web|autore=John Leyden|url=https://www.theregister.co.uk/2011/11/22/android_patching_mess/|titolo=Security takes a backseat on Android in update shambles|accesso=24 gennaio 2015|data=22 novembre 2011|sito=Theregister.co.uk|citazione=Their interest is in selling newer phones and carrier contracts; they are not incentivised to prioritise security for existing phones.}}</ref>
Come accade per iOS l'esecuzione del ripristino alle condizioni di fabbrica (o ''hard reset'' o ''wiping'') mantiene la versione corrente del sistema operativo (cioè gli aggiornamenti installati sono conservati). Android adotta una politica di licenza di tipo [[open source]] (escluse alcune versioni intermedie),<ref>{{Cita web |url=http://www.androiditaly.com/articoli/speciali/189-cose-android-la-storia-del-sistema-operativo-mobile-di-google.html |editore=Android Italy |autore=Edmondo Lopez e Diego Magnani |titolo=Cos'è Android? La storia del sistema operativo mobile di Google |data=4 aprile 2011 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110421071940/http://www.androiditaly.com/articoli/speciali/189-cose-android-la-storia-del-sistema-operativo-mobile-di-google.html }}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.zeusnews.it/n.php?c=16187#axzz1muuOQbj4|titolo=Android torna open source|sito=ZEUS News|accesso=14 giugno 2017}}</ref> e si basa sul [[Linux (kernel)|kernel Linux]]. La licenza ([[Licenza Apache]]) sotto cui è distribuito consente di modificare e distribuire liberamente il [[codice sorgente]]. Inoltre, Android dispone di una vasta comunità di sviluppatori che realizzano applicazioni con l'obiettivo di aumentare le funzionalità dei dispositivi. Queste [[app (smartphone)|applicazioni]] sono scritte soprattutto in [[linguaggio di programmazione]] [[Java (linguaggio di programmazione)|Java]].
Nell'ottobre 2012 le applicazioni disponibili presenti sul market ufficiale Android ([[Google Play]]) hanno raggiunto le {{formatnum:700000}} unità.<ref name="appstats-700000">{{Cita web |url=http://www.tomsguide.com/us/Google-Play-Android-Apple-iOS,news-16235.html |titolo=Google Play Matches Apple's iOS With 700,000 Apps}}</ref> Questi fattori hanno permesso ad Android di diventare il sistema operativo più utilizzato in ambito mobile, oltre a rappresentare, per le aziende produttrici, la migliore scelta in termini di bassi costi, personalizzazione e leggerezza del sistema operativo stesso, senza dover scrivere un proprio sistema operativo da zero.<ref name="canalysQ42010">{{Cita web |url=https://arstechnica.com/gadgets/2012/11/on-androids-5th-birthday-5-things-we-love-about-android/|titolo=Google's open source OS made the world of mobile devices a better place.|sito=Canalys |data=5 novembre 2012 |accesso=5 febbraio 2013}}</ref>
=== Kernel Linux ===
[[File:Android-System-Architecture.svg|thumb|Schema di architettura]]
Android è costituito da un [[Linux (kernel)|kernel Linux]] 2.6 e 3.x (da Android 4.0 in poi), con [[middleware]], [[Libreria (software)|Librerie]] e [[Application programming interface|API]] scritte in [[C (linguaggio)|C]] (o [[C++]]) e [[software]] in esecuzione su un [[framework]] di applicazioni che include librerie [[Java (linguaggio di programmazione)|Java]] compatibili con librerie basate su [[Apache Harmony]]. Android fino alla release 4.4 KitKat ha usato la [[Dalvik virtual machine]] con un [[compilatore just-in-time]] per l'esecuzione di Dalvik dex-code (Dalvik Executable), che di solito viene tradotto da codice [[bytecode]] [[Java (linguaggio di programmazione)|Java]]<ref>{{cita web | url= https://www.tbray.org/ongoing/When/201x/2010/11/14/What-Android-Is | titolo= Che cosa è Android | cognome= Bray | nome= Tim | data = 24 novembre 2010 | accesso=10 ottobre 2012}}</ref>. Questa virtual machine, ormai obsoleta, viene rimpiazzata con [[Art (runtime)|ART]] (Android RunTime) integrato in Android 5.0 Lollipop. Questa nuova virtual machine, sviluppata da Google, utilizza un [[Compilatore AOT|compilatore Ahead-of-time]]. La piattaforma hardware principale di Android è l'[[architettura ARM]]. L'[[architettura x86]] è supportata grazie al progetto [[Android-x86|Android x86]]<ref>{{Cita web |url=https://www.computerworld.com/s/article/9222323/Google_s_Android_4.0_ported_to_x86_processors |titolo=Google Android 4.0 portato su processori x86 |cognome=Shah |nome=Agam |data=1º dicembre 2011 |sito=[[Computerworld (blog)|Computerworld]] |editore=International Data Group |accesso=10 ottobre 2012}}</ref> e Google TV utilizza una speciale versione x86 di Android.
Il kernel Linux di Android mette a disposizione modifiche all'architettura create da Google al di fuori del ciclo di sviluppo del kernel. Un tipico sistema Android non possiede un [[X Window System]] nativo, né supporta il set completo standard di librerie [[progetto GNU|GNU]], e nel caso del C++ vi è solo una implementazione parziale delle [[Standard Template Library|STL]]. Tutto ciò rende difficile il [[portabilità|porting]] su Android di applicazioni grafiche o librerie sviluppate per [[GNU/Linux]].<ref>{{Cita web |url=https://arstechnica.com/open-source/reviews/2009/02/an-introduction-to-google-android-for-developers.ars |titolo=Dream(sheep++): A developer's introduction to Google Android |data=23 febbraio 2009 |cognome=Paul |nome=Ryan |sito=[[Ars Technica]] |accesso=15 febbraio 2012}}</ref> Per semplificare lo sviluppo di applicazioni C/C++ sotto Android si usa [[Simple DirectMedia Layer|SDL]] che tramite un piccolo [[Adapter pattern|Wrapper]] java permette l'utilizzo della [[Java Native Interface|JNI]] dando un'idea di utilizzo simile a un'applicazione nativa in C/C++.
Le applicazioni Android sono Java-based; in effetti le applicazioni scritte in codice nativo in C/C++ devono essere richiamate dal codice java, tutte le chiamate a sistema fatte in C (o C++) devono chiamare codice [[Macchina virtuale Java|virtual machine Java]] di Android. Infatti, le API multimediali di SDL sotto Android richiamano [[metodo (programmazione)|metodi]] in Java; questo significa che il codice dell'applicazione C/C++ deve essere inserito all'interno di un progetto Java, il quale produce alla fine un pacchetto Android (APK).
Google ha contribuito a implementare alcune funzionalità all'interno del kernel Linux, in particolare il ''wakelock'', una funzione che permette alle applicazioni di "risvegliare" il dispositivo mentre è in ''sleep''. Quest'ultima feature è però stata rifiutata dagli sviluppatori del kernel mainline, in parte perché hanno ritenuto che Google non abbia manifestato l'intenzione di mantenere il proprio codice.<ref name="hartmann2">{{Cita web |url=https://www.zdnet.com/news/linux-developer-explains-android-kernel-code-removal/389733 |titolo=Linux developer explains Android kernel code removal |autore=David Meyer |data=3 febbraio 2010 |editore=[[ZDNet]] |accesso=20 febbraio 2012}}</ref><ref name="hartmann">{{Cita web |url=http://www.kroah.com/log/linux/android-kernel-problems.html |titolo=Android and the Linux kernel community |autore=[[Greg Kroah-Hartman]] |data=2 febbraio 2010 |accesso=20 febbraio 2012 |citazione=Google shows no sign of working to get their code upstream anymore. Some companies are trying to strip the Android-specific interfaces from their codebase and push that upstream, but that causes a much larger engineering effort, and is a pain that just should not be necessary.}}</ref><ref>{{Cita web |url=https://www.linux.com/news/embedded-mobile/mobile-linux/344486-garretta-linuxcon-talk-emphasizes-lessons-learned-from-androidkernel-saga |titolo=Garrett's LinuxCon Talk Emphasizes Lessons Learned from Android/Kernel Saga |autore=Brian Proffitt |data=10 agosto 2010 |editore=[[Linux.com]] |accesso=21 febbraio 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120620114806/https://www.linux.com/news/embedded-mobile/mobile-linux/344486-garretta-linuxcon-talk-emphasizes-lessons-learned-from-androidkernel-saga |urlmorto=sì }}</ref> Anche se Google ha annunciato nel mese di aprile 2010 che avrebbero assunto due dipendenti per lavorare con la comunità del kernel Linux,<ref>{{Cita web |url=https://www.zdnet.com/blog/open-source/dibona-google-will-hire-two-android-coders-to-work-with-kernelorg/6274 |titolo=DiBona: Google will hire two Android coders to work with kernel.org |autore=Brian Proffitt |data=15 aprile 2010 |accesso=20 febbraio 2012 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100617005554/http://www.zdnet.com/blog/open-source/dibona-google-will-hire-two-android-coders-to-work-with-kernelorg/6274 }}</ref> [[Greg Kroah-Hartman]], l'attuale responsabile del kernel di Linux per il ramo stabile, ha dichiarato nel dicembre 2010 che era preoccupato del fatto che Google non sembrava più intenzionata a far includere le modifiche al codice nel ramo principale di Linux. Alcuni sviluppatori di Google Android hanno fatto capire che "il team di Android si è stancato del processo", perché erano una piccola squadra e avevano molto lavoro urgente da fare su Android.<ref>{{Cita web |url=https://blogs.computerworld.com/16900/android_linux_kernel_fight_continues |titolo=Android / Linux kernel lotta continua |editore=[[Computerworld (blog)|Computerworld]] |autore=Steven J. Vaughan-Nichols |data=7 settembre 2010 |accesso=20 febbraio 2012 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120419023943/http://blogs.computerworld.com/16900/android_linux_kernel_fight_continues}}</ref>
In Linux è stato incluso ''l'autosleep'' e le capacità ''wakelock'' nel kernel 3.5, dopo molti precedenti tentativi di fusione. Le interfacce sono le stesse ma la realizzazione di Linux ha due diverse modalità di sospensione: ''a memoria'' (la sospensione tradizionale che utilizza Android), e ''su disco'' (ibernazione, come è noto sul desktop).<ref>{{Cita web | cognome = Jonathan | nome = Corbet | titolo = Autosleep e wakelocks | url = https://lwn.net/Articles/479841/|editore=LWN.net}}</ref> Nel mese di agosto 2011, [[Linus Torvalds]] ha detto che "alla fine Android e Linux sarebbero venuti di nuovo a un nucleo comune, ma probabilmente non sarà per quattro o cinque anni".<ref>{{Cita web | url = http://zdnet.com/blog/open-source/linus-torvalds-on-android-the-linux-fork/9426 | titolo = Linus Torvalds su Android, la forcella Linux | autore = Steven J. Vaughan-Nichols | sito = ZDNet. com | data = 18 agosto 2011 | accesso = 15 febbraio 2012 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20111228091019/http://www.zdnet.com/blog/open-source/linus-torvalds-on-android-the-linux-fork/9426 | urlmorto = sì }}</ref> Nel mese di dicembre 2011, Kroah-Hartman ha annunciato l'inizio del progetto mainlining Android, che mira a mettere un po' di Android [[driver]], le [[patch (informatica)|patch]] e le caratteristiche, nel kernel di Linux a partire da Linux 3.3.<ref>{{Cita web | url = http://www.muktware.com/news/3273/linux-33-will-let-you-boot-android-greg-kh | titolo = Linux 3.3 ti consente di avviare il sistema in Android: Greg-KH | autore = Swapnil Bhartiya |sito= muktware.com | data = 2 gennaio 2012 | accesso = 15 febbraio 2012}}</ref>
La [[memoria flash]] sui dispositivi Android è divisa in diverse [[partizione (informatica)|partizioni]], ad esempio "/system" per il sistema operativo stesso e "/data" per i dati utente e le installazioni delle app. Diversamente rispetto alle tradizionali [[distribuzione Linux|distribuzioni GNU/Linux]], agli utenti di dispositivi Android non sono disponibili i privilegi di superutente, o [[root (utente)|root]], per l'accesso al sistema operativo e alle sue partizioni, quali "/system", per le quali l'utente dispone dei permessi di sola lettura. Tuttavia, l'accesso come root sul dispositivo è quasi sempre possibile, in certi casi tramite richiesta al produttore, in altri sfruttando certe [[Vulnerabilità informatica|falle di sicurezza]] di Android. L'accesso root viene utilizzato frequentemente dalla comunità open source, per migliorare le capacità dei loro dispositivi, ''flashare'' nuove ''custom'' [[Read only memory|ROM]] (ovvero operazioni di [[modding]]<ref>{{Cita web |url=http://www.androidworld.it/forum/guide-e-tutorial-11/%5Bguida%5D-primi-passi-nel-modding-come-iniziare-137841/ |titolo=Copia archiviata |accesso=15 agosto 2017 |dataarchivio=17 agosto 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170817124200/http://www.androidworld.it/forum/guide-e-tutorial-11/%5Bguida%5D-primi-passi-nel-modding-come-iniziare-137841/ |urlmorto=sì }}</ref>), ma anche da soggetti malintenzionati per installare [[virus (informatica)|virus]] e [[malware]].
=== Ambiente di ripristino e modalità provvisoria ===
Su Android è semplice poter accedere all'ambiente di ripristino (''recovery mode''), come accade per qualsiasi distribuzione Linux o per [[Windows]]. L'ambiente è come sempre archiviato in una partizione di sistema e nascosta. L'accesso avviene accendendo o riavviando il dispositivo tenendo premuti contemporaneamente, per qualche secondo, anche altri tasti (ad esempio tasti "home", "volume su" e "power", in altri casi "home" e "volume giù") e, in alcuni modelli/marche, anche collegando la porta USB ad un PC/Mac sino alla comparsa del menù<ref>Oppure si può agire mediante strumenti specifici da utilizzare con PC e dispositivo collegato.</ref>. Il menù mette a disposizione diversi comandi tra i quali<ref>https://www.androidpit.it/recovery-mode</ref>:
* ripristino alle condizioni di fabbrica (''hard reset'');
* eliminazione [[cache]] del sistema operativo (non quella delle singole app);
* lancio di eseguibili da percorso esterno (es. PC connesso dispositivo) o memoria flash;
* attivazione modalità di download (''reboot to bootloader''), metodo alternativo all'ADB per eseguire operazioni sul caricatore di avvio, ad esempio scaricare (da sorgente connessa al dispositivo) e installare un firmware di tipo custom.
I produttori solitamente personalizzano non solo Android stesso ([[firmware]] [[Read Only Memory|ROM]]), l'ambiente di ripristino ma anche il [[Boot loader|''bootloader'']]<ref>http://www.androiday.com/guida-allo-sblocco-bootloader-e-installazione-recovery-mode-per-android/</ref>. Nelle pratiche di ''[[modding]]'', oltre a ''rootare'' il dispositivo occorre sbloccare il ''bootloader'' se si vuole [[Memoria flash|''flashare'']] delle custom ROM (ivi comprese delle custom recovery più ricche di comandi di quella base, ad esempio esecuzione di [[backup]] e ripristino [[Immagine disco|immagine]]). Il ''bootloader'' originale, tra l'altro, è il componente che controlla la validità del [[certificato digitale]] degli aggiornamenti e delle app, impedendo o richiedendo i permessi di amministratore nei casi di app prive di certificati validi. Anche il ''bootloader'' è archiviato in una cartella inaccessibile senza diritti di [[Root (utente)|''root'']].
L'ambiente di ripristino non va confuso con la modalità provvisoria o modalità sicura (''safe mode''), analoga a quella di Windows, anch'essa lanciabile attraverso una combinazione di tasti. Le due combinazioni più diffuse (da terminale acceso o da spento) sono: 1) tenere pigiato il comando di spegnimento (in alcune marche quello di riavvio), nella relativa schermata, fino a far comparire il comando di riavvio in modalità sicura) 2) tasto accensione, prima schermata di avvio/apparizione logo, tasto volume giù tenendolo premuto). Una volta eseguito l'avvio in questa modalità compare sullo schermo e/o in area notifica la scritta "modalità sicura". Con la modalità provvisoria sono eseguiti solo i servizi essenziali e quindi si possono tentare prove per risolvere malfunzionamenti o altre procedure diagnostiche.
Il menù del sistema di ripristino comprende anche il comando ''reboot to bootloader'' che riavvia il dispositivo direttamente nel bootloader per eseguire la scrittura istantanea (''flashing'') della ROM tramite un PC connesso via cavetto USB. In pratica, si avvia il ''download mode'' (modalità di scaricamento) attivabile, in alcune marche di dispositivi Android, anche con una combinazione di tasti in accensione.
==== Ripristino dati di fabbrica e FRP ====
In Android si possono eseguire due modalità diverse di ripristino:
* 1) dall'ambiente di ripristino;
* 2) da impostazioni (quindi con il sistema operativo in esecuzione).
La prima modalità elimina tutti i contenuti del dispositivo (a parte le eventuali app preinstallate nei casi di dispositivi OEM) ma lascia l'account Google e il blocca schermo (se impostato); la seconda invece elimina anche l'account Google e il blocca schermo. Da notare che le nuove versioni del sistema operativo installate (dopo la prima accensione) vengono conservate perché sono caricate nel [[firmware]].
Factory Reset Protection (FRP) è una funzionalità di sicurezza sui dispositivi Android che impedisce l'uso del dispositivo se esso è reimpostato alle condizioni di fabbrica senza l'autorizzazione dell'utente (ovvero senza l'accesso mediante l'account Google precedentemente configurato nel sistema o una credenziale del blocco schermo). Esso viene attivato automaticamente quando è configurato per la prima volta un account Google e/o un blocco schermo. Infatti, FRP protegge anche la modalità sicura di blocco schermo nonché la chiave di cifratura del dispositivo.
Pertanto, vi sono due modalità per evitare che, in caso di smarrimento delle credenziali dell'account Google, non si possa utilizzare il dispositivo, al riavvio successivo al ripristino, a causa del blocco FRP:
* 1) eliminare l'account Google (nonché la protezione di sicurezza del blocco schermo se impostata) prima di procedere alla reimpostazione;
* 2) eseguire il ripristino da impostazioni (che può essere eseguita solo dopo che si fornisce l'autorizzazione con un elemento del blocco schermo-se impostato).
Ciò significa che se un dispositivo viene perso o rubato, una persona non autorizzata non può sbloccare e utilizzare il dispositivo dopo il [[Reset (informatica)|reset]] alle impostazioni di fabbrica eseguito dall'ambiente di ripristino. Infatti, appena terminata la reimpostazione, per proseguire, il sistema richiede password/PIN o accesso account Google (con connessione on line). D'altra parte se l'utente/proprietario legittimo si scorda le credenziale dell'account configurato nel dispositivo o quella del blocco schermo, non potrà più proseguire la procedura Google<ref>Sul web sono disponibili modalità non ufficiali.</ref> di ripristino avviata. Pertanto, in caso di abbandono (temporaneo o definitivo) di un dispositivo o, a maggior ragione, quando lo si gira ad un'altra persona, è sempre meglio eliminare l'account Google (e la protezione blocca schermo) in impostazioni (accertando successivamente al ripristino che l'FRP sia stato eliminato e il dispositivo sia ritornato nello stato "prima accensione" ovvero sia totalmente libero), per evitare di non poter sbloccare l'FRP o utilizzare metodologie non approvate da Google.
=== Firmware personalizzati ===
Il [[codice sorgente]] di Android è distribuito da Google con una [[licenza open source]] e la sua natura aperta ha incoraggiato una vasta comunità di sviluppatori (come quella di [[XDA Developers]]) e appassionati a utilizzare il codice open source come base per progetti basati sulla comunità, che forniscono aggiornamenti ai dispositivi più vecchi, nuove funzionalità per utenti esperti o portare Android su dispositivi originariamente forniti con altri sistemi operativi.<ref>{{Cita web|url=http://reviews.cnet.co.uk/mobile-apps/best-custom-roms-for-the-samsung-galaxy-s2-50007658|titolo=Best custom ROMs for the Samsung Galaxy S2|cognome=McFerran|nome=Damien|sito=[[CNET]]|editore=[[CBS Interactive]]|data=17 aprile 2012|accesso=11 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120419194709/http://reviews.cnet.co.uk/mobile-apps/best-custom-roms-for-the-samsung-galaxy-s2-50007658}}</ref> Queste versioni sviluppate dalla comunità portano spesso nuove funzionalità e aggiornamenti ai dispositivi più rapidamente rispetto ai canali ufficiali del produttore/vettore, con un livello comparabile di qualità;<ref>{{Cita web|url=http://www.androidpolice.com/2010/05/01/custom-roms-for-android-explained-and-why-you-want-them/|titolo=Custom ROMs For Android Explained – Here Is Why You Want Them|cognome=Russakovskii|nome=Artem|sito=Android Police|data=1º maggio 2010|accesso=12 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170128133644/http://www.androidpolice.com/2010/05/01/custom-roms-for-android-explained-and-why-you-want-them/}}</ref> forniscono supporto continuo ai dispositivi meno recenti che non ricevono più aggiornamenti ufficiali; o portano Android su dispositivi che sono stati ufficialmente commercializzati con altri sistemi operativi, come l'[[HP TouchPad]]. I firmware personalizzati vengono spesso pre-[[Rooting|rootati]] e contengono modifiche non previste dal produttore originale, come ad esempio la capacità di fare [[Overclocking|overclock]] o over/undervolt al processore del dispositivo.<ref>{{Cita news|nome=Mike|cognome=Isaac|url=https://www.wired.com/gadgetlab/2011/04/cyanogenmod-android/|titolo=Android OS Hack Gives Virtual Early Upgrade | Gadget Lab|editore=Wired.com|data=11 aprile 2011|accesso=15 settembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120502133719/http://www.wired.com/gadgetlab/2011/04/cyanogenmod-android}}</ref> [[CyanogenMod]] era il firmware della community più utilizzato,<ref>{{Cita web|url=http://www.androidpolice.com/2012/05/28/cyanogenmod-has-been-installed-over-2-million-times-doubles-install-numbers-since-january/|titolo=CyanogenMod Has Now Been Installed On Over 2 Million Devices, Doubles Install Numbers Since January|editore=Androidpolice.com|data=28 maggio 2012|accesso=15 settembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120804015756/http://www.androidpolice.com/2012/05/28/cyanogenmod-has-been-installed-over-2-million-times-doubles-install-numbers-since-january/}}</ref><ref>{{cita testo|url=http://www.androidworld.it/2010/08/28/firmware-cyanogenmod-6-stabile-e-arrivata-nexus-onehtc-magichtc-dream-21432/|titolo=CyanogenMod 6 stabile per Nexus One e HTC Magic}}</ref> ora interrotto e [[LineageOS|sostituito]] da [[LineageOS]]<ref>{{Cita web|url=http://lineageos.org/|titolo=Lineage OS – Lineage OS Android Distribution|cognome=OS|nome=Lineage|sito=lineageos.org|accesso=31 gennaio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161225080905/http://lineageos.org/}}</ref>; compatibile con molti terminali fra cui il [[Nexus One]], l'[[HTC Magic]] e l'[[HTC Desire]] e successivamente con [[Samsung Galaxy S GT-i9000|Galaxy S]] e [[Samsung Galaxy S II GT-i9100|Galaxy S II]], One X, One S, [[LG Optimus L9]], [[LG Optimus G]], [[Galaxy Nexus]], [[Samsung Galaxy S III|Galaxy S III]] e [[Samsung Galaxy S4|Galaxy S4]], [[Nexus 5]], [[LG G2]], [[HTC One M7]]. È pur vero che le ROM "custom" spesso permettono una maggiore libertà di gestione da parte dell'utente, includendo funzionalità particolari e ampia possibilità di personalizzazione. Esistono raccolte di firmware come quella di AndroidPedia.<ref>{{cita testo|url=http://www.androidworld.it/wiki/Categoria:Firmware|titolo=AndroidPedia|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20101231053245/http://www.androidworld.it/wiki/Categoria:Firmware }}</ref>
Per gli utenti avanzati, l'utilizzo delle custom ROM Android rese disponibili dalla community permette di liberarsi dalle applicazioni e personalizzazioni del produttore (del dispositivo), quasi sempre non disinstallabili o modificabili (cosa che non succede nel mondo dei [[Personal computer|PC]]). Questi procedimenti, nel gergo, si chiamano, [[modding]].
I permessi di [[root (utente)|root]] permettono ai dispositivi di accedere a funzioni avanzate, come gestire direttamente [[CPU]] e app di sistema, altrimenti inaccessibili, ma permettono anche all'utente di cambiare il [[firmware]] del telefono. Senza i permessi aggiuntivi è comunque solitamente possibile installare eventuali aggiornamenti firmware ufficiali del produttore del dispositivo, senza far decadere la garanzia dello stesso. Condizione necessaria per ''rootare'' il dispositivo è quello di sbloccorre il bootoader che, di norma, è personalizzato e bloccato dall'OEM.
Inizialmente tutto il lavoro si era concentrato sull'[[HTC Dream]] con firmware come Mikhael, JacHero, TheDudes e altri e storicamente, i produttori di dispositivi e i gestori di telefonia mobile in genere non hanno supportato lo sviluppo di [[firmware]] di terze parti. I produttori esprimono preoccupazione per il funzionamento improprio dei dispositivi che eseguono software non ufficiale e dei costi di supporto derivanti da ciò.<ref name="htcdev">{{Cita web|url=http://htcdev.com/bootloader|titolo=HTC's bootloader unlock page|editore=Htcdev.com|data=|accesso=15 settembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121019020546/http://htcdev.com/bootloader}}</ref> Inoltre, firmware modificato come CyanogenMod a volte offrono funzionalità, come il [[tethering]], per le quali i gestori addebiterebbero un sovrapprezzo. Di conseguenza, ostacoli tecnici tra cui [[boot]]loader bloccati e accesso limitato alle autorizzazioni di root sono comuni in molti dispositivi. Tuttavia, poiché il software sviluppato dalla comunità è diventato più popolare e in seguito a una dichiarazione del Bibliotecario del Congresso negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] che consente il "[[Jailbreak (iOS)|jailbreaking]]" sui dispositivi mobili,<ref>{{Cita web|url=http://www.tuaw.com/2010/07/26/library-of-congress-rules-in-favor-of-jailbreaking/|titolo=LoC rules in favor of jailbreaking|cognome=Sadun|nome=Erica|editore=Tuaw.com|data=26 luglio 2010|accesso=15 settembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121030023251/http://www.tuaw.com/2010/07/26/library-of-congress-rules-in-favor-of-jailbreaking/}}</ref> produttori e operatori hanno ammorbidito la loro posizione in merito allo sviluppo di terze parti, con alcuni, tra cui [[HTC]],<ref name="htcdev" /> [[Motorola]],<ref>{{Cita web|url=https://techcrunch.com/2011/10/24/motorola-offers-unlocked-bootloader-tool-for-droid-razr-verizon-removes-it/|titolo=Motorola Offers Unlocked Bootloader Tool For Droid RAZR, Verizon Removes It|cognome=Crook|nome=Jordan|sito=[[TechCrunch]]|editore=[[AOL]]|data=24 ottobre 2011|accesso=25 giugno 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111025174051/http://techcrunch.com/2011/10/24/motorola-offers-unlocked-bootloader-tool-for-droid-razr-verizon-removes-it/}}</ref> [[Samsung]]<ref>{{Cita web|url=http://www.inspiredgeek.com/2011/06/08/cyanogenmod-7-for-samsung-galaxy-s2-ii-development-already-started/|titolo=CyanogenMod 7 for Samsung Galaxy S2 (II): Development Already Started!|sito=Inspired Geek|data=8 giugno 2011|accesso=15 settembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120822051352/http://www.inspiredgeek.com/2011/06/08/cyanogenmod-7-for-samsung-galaxy-s2-ii-development-already-started/}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.androidcentral.com/cyanogenmod-coming-galaxy-sii-thanks-samsung|titolo=CyanogenMod coming to the Galaxy S 2, thanks to Samsung|cognome=Menno|sito=Android Central|editore=Mobile Nations|data=6 giugno 2011|accesso=11 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170408230750/http://www.androidcentral.com/cyanogenmod-coming-galaxy-sii-thanks-samsung}}</ref> e [[Sony Mobile Communications|Sony]],<ref>{{Cita web|url=http://developer.sonyericsson.com/wp/2011/09/28/sony-ericsson-supports-independent-developers/|titolo=Sony Ericsson supports independent developers – Developer World|cognome=Forian|nome=Daniel|editore=Developer.sonyericsson.com|data=|accesso=15 settembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120212160322/http://developer.sonyericsson.com/wp/2011/09/28/sony-ericsson-supports-independent-developers/}}</ref> fornendo supporto e incoraggiando lo sviluppo. Di conseguenza, nel tempo la necessità di eludere le restrizioni hardware per l'installazione di firmware non ufficiale è diminuita in quanto un numero crescente di dispositivi viene spedito con [[boot]]loader sbloccati o sbloccabili, simili alla serie di telefoni [[Google Nexus|Nexus]], sebbene di solito richiedano che gli utenti rinuncino alla garanzia dei loro dispositivi per farlo.<ref name="htcdev" /> Tuttavia, nonostante l'accettazione da parte del produttore, alcuni operatori negli Stati Uniti richiedono ancora che i telefoni siano bloccati, frustrando sviluppatori e clienti.<ref>{{Cita web|url=https://www.theverge.com/2012/11/20/3666668/access-denied-android-unlocked-bootloaders|titolo=Access Denied: why Android's broken promise of unlocked bootloaders needs to be fixed|cognome=Kopfstein|nome=Janus|sito=[[The Verge (sito web)|The Verge]]|editore=[[Vox Media (azienda)|Vox Media]]|data=20 novembre 2012|accesso=11 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170210040817/http://www.theverge.com/2012/11/20/3666668/access-denied-android-unlocked-bootloaders}}</ref>
== Fastboot ==
Fastboot è un protocollo di comunicazione sviluppato da Google per dispositivi Android, utilizzato per la gestione e la modifica delle partizioni di sistema tramite connessione USB a un computer. Viene generalmente impiegato per operazioni avanzate come lo sblocco del bootloader, il flashing di firmware e il ripristino del sistema. Fastboot opera a livello di bootloader, permettendo di eseguire modifiche senza che il sistema operativo Android sia attivo.
Per accedere alla modalità Fastboot, gli utenti possono utilizzare una combinazione di tasti specifica, che varia a seconda del produttore, oppure un comando ADB (<code>adb reboot bootloader</code>) se il dispositivo è già acceso e connesso a un computer. Una volta avviato in modalità Fastboot, il dispositivo può ricevere comandi tramite il terminale del computer, come <code>fastboot devices</code> per verificarne la connessione, <code>fastboot flash</code> per scrivere dati su partizioni specifiche o <code>fastboot oem unlock</code> per sbloccare il bootloader, operazione necessaria per installare ROM personalizzate.
Il protocollo Fastboot è incluso nel pacchetto "Android SDK Platform Tools" e viene utilizzato principalmente da sviluppatori e utenti avanzati per la manutenzione e la personalizzazione dei dispositivi Android. Tuttavia, alcune funzionalità, come lo sblocco del bootloader, possono essere soggette a restrizioni da parte dei produttori e richiedere autorizzazioni specifiche.
=== Nomi in codice dei dispositivi ===
Internamente, Android identifica ogni dispositivo supportato dal suo nome in codice del dispositivo, una stringa breve,<ref>{{Cita web|url=https://forum.xda-developers.com/wiki/Device_codename|titolo=Device codename – XDA-Developers|sito=forum.xda-developers.com|accesso=13 marzo 2019}}</ref> che può essere o non essere simile al nome del modello utilizzato nella commercializzazione del dispositivo. Ad esempio, il nome in codice del dispositivo dello [[Google Pixel|smartphone Pixel]] è ''sailfish''.
Il nome in codice del dispositivo non è in genere visibile all'utente finale, ma è importante per determinare la compatibilità con le versioni Android modificate. A volte viene anche menzionato in articoli che parlano di un dispositivo, perché consente di distinguere diverse varianti hardware di un dispositivo, anche se il produttore li offre con lo stesso nome. Il nome in codice del dispositivo è disponibile per le applicazioni in esecuzione su <code>android.os.</code> <code>Build.DEVICE</code>.<ref>{{Cita web|url=https://developer.android.com/reference/android/os/Build#DEVICE|titolo=Documentation of the Build class|sito=Android Developers|accesso=13 marzo 2019}}</ref>
== Privacy e sicurezza ==
=== Accesso ai dati da parte delle istituzioni pubbliche ===
Nell'ambito delle più ampie [[Divulgazioni sulla sorveglianza di massa del 2013|divulgazioni della sorveglianza di massa del 2013,]] nel settembre 2013 venne rivelato che le agenzie di intelligence americane e britanniche, la [[National Security Agency]] (NSA) e la [[Government Communications Headquarters]] (GCHQ), rispettivamente, avessero accesso ai dati dell'utente su iPhone, BlackBerry e i dispositivi Android. Secondo quanto riferito, sono in grado di leggere quasi tutte le informazioni sullo smartphone, inclusi SMS, posizione, e-mail e note.<ref name="spiegel20130907">{{Cita news|cognome=Staff|url=https://www.spiegel.de/international/world/a-920971.html|titolo=Privacy Scandal: NSA Can Spy on Smart Phone Data|data=7 settembre 2013|accesso=7 settembre 2013}}</ref> Nel gennaio 2014, ulteriori rapporti hanno rivelato le capacità delle agenzie di intelligence di intercettare le informazioni personali trasmesse su Internet dai social network e altre applicazioni popolari come ''[[Angry Birds (serie)|Angry Birds]]'', che raccolgono informazioni personali dei propri utenti per motivi pubblicitari e di altro tipo. GCHQ ha, secondo ''[[The Guardian]]'', una guida in stile [[wiki]] di diverse app e reti pubblicitarie, e i diversi dati che possono essere sottratti da ciascuna.<ref name="angrybirdsatgchq2">{{Cita web|url=https://www.theguardian.com/world/2014/jan/27/nsa-gchq-smartphone-app-angry-birds-personal-data|titolo=Angry Birds and 'leaky' phone apps targeted by NSA and GCHQ for user data | World news|cognome=James Ball|editore=theguardian.com|data=|accesso=2 febbraio 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140302173109/http://www.theguardian.com/world/2014/jan/27/nsa-gchq-smartphone-app-angry-birds-personal-data}}</ref> Più tardi quella settimana, lo sviluppatore finlandese di Angry Birds [[Rovio Entertainment|Rovio]] annunciò che stava riconsiderando i suoi rapporti con le sue piattaforme pubblicitarie alla luce di queste rivelazioni e invitò l'industria più ampia a fare altrettanto.<ref>{{Cita web|url=https://www.theguardian.com/world/2014/jan/28/angry-birds-rovio-respond-nsa-spying-revelations|titolo=Angry Birds firm calls for industry to respond to NSA spying revelations | World news|cognome=James Ball|wkautore=James Ball (journalist)|editore=theguardian.com|data=28 gennaio 2014|accesso=2 febbraio 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140130104652/http://www.theguardian.com/world/2014/jan/28/angry-birds-rovio-respond-nsa-spying-revelations}}</ref>
I documenti hanno rivelato un ulteriore sforzo delle agenzie di intelligence per intercettare le ricerche e le query di Google Maps inviate da Android e altri smartphone per raccogliere informazioni sulla posizione in blocco.<ref name="angrybirdsatgchq2"/> L'NSA e il GCHQ insistono sul fatto che le loro attività sono conformi a tutte le leggi nazionali e internazionali pertinenti, sebbene il Guardian abbia dichiarato che "le ultime informazioni potrebbero anche aggiungere alla crescente preoccupazione pubblica su come il settore tecnologico raccoglie e utilizza le informazioni, in particolare per quelli al di fuori degli Stati Uniti, che godono di meno protezioni della privacy rispetto agli americani ".<ref name="angrybirdsatgchq2" />
I documenti trapelati pubblicati da WikiLeaks, nome in codice [[Vault 7]] e datati 2013-2016, descrivono in dettaglio le capacità della [[CIA]] di eseguire la sorveglianza elettronica e la [[Guerra cibernetica|cyber warfare]], compresa la capacità di compromettere i sistemi operativi della maggior parte degli smartphone (incluso Android).<ref>{{Cita web|url=http://www.computing.co.uk/ctg/news/3006021/vault-7-wikileaks-reveals-details-of-cias-hacks-of-android-iphone-windows-linux-macos-and-even-samsung-tvs|titolo=Vault 7: Wikileaks reveals details of CIA's hacks of Android, iPhone Windows, Linux, MacOS, and even Samsung TVs|sito=Computing|data=7 marzo 2017}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=en|nome=Andy|cognome=Greenberg|url=https://www.wired.com/2017/03/cia-can-hack-phone-pc-tv-says-wikileaks/|titolo=How the CIA Can Hack Your Phone, PC, and TV (Says WikiLeaks)|pubblicazione=[[Wired]]|data=7 marzo 2017}}</ref>
=== Minacce comuni per la sicurezza ===
La ricerca della società di sicurezza [[Trend Micro]] elenca l'abuso del servizio premium come il tipo più comune di malware Android, in cui i messaggi di testo vengono inviati da telefoni infetti a numeri di telefono a tariffe premium senza il consenso o addirittura la conoscenza dell'utente. Altri malware visualizzano pubblicità indesiderate e intrusive sul dispositivo o inviano informazioni personali a terze parti non autorizzate.<ref>{{Cita news|nome=Emil|cognome=Protalinski|url=https://www.zdnet.com/article/android-malware-numbers-explode-to-25000-in-june-2012/|titolo=Android malware numbers explode to 25,000 in June 2012|pubblicazione=[[ZDNet]]|editore=[[CBS Interactive]]|data=17 luglio 2012|accesso=11 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161012044759/http://www.zdnet.com/article/android-malware-numbers-explode-to-25000-in-june-2012/}}</ref> Secondo quanto riferito, le minacce alla sicurezza su Android stanno crescendo esponenzialmente; tuttavia, gli ingegneri di Google hanno sostenuto che la minaccia di malware e virus su Android è stata [[Fear, uncertainty and doubt|esagerata]] dalle società di sicurezza per motivi commerciali,<ref name="exaggeration">{{Cita web|url=http://www.pcadvisor.co.uk/news/network-wifi/3320818/mobile-malware-exaggerated-by-charlatan-vendors-says-google-engineer/|titolo=Mobile malware exaggerated by "charlatan" vendors, says Google engineer|editore=PC Advisor|data=24 novembre 2011|accesso=9 novembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130308075557/http://www.pcadvisor.co.uk/news/network-wifi/3320818/mobile-malware-exaggerated-by-charlatan-vendors-says-google-engineer/}}</ref><ref name="extremely">{{Cita web|url=http://www.androidcentral.com/android-42-brings-new-security-features-scan-sideloaded-apps|titolo=Android 4.2 brings new security features to scan sideloaded apps|cognome=Hildenbrand|nome=Jerry|sito=Android Central|editore=Mobile Nations|data=2 novembre 2012|accesso=11 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170408194541/http://www.androidcentral.com/android-42-brings-new-security-features-scan-sideloaded-apps}}</ref> e hanno accusato l'industria della sicurezza di aver temuto di vendere software di protezione antivirus agli utenti.<ref name="exaggeration" /> Google sostiene che il malware pericoloso è in realtà estremamente raro<ref name="extremely" /> e un sondaggio condotto da [[F-Secure|F-Secure ha]] mostrato che solo lo 0,5% del malware Android segnalato proveniva dal Google Play Store.<ref>{{Cita web|url=http://www.phonearena.com/news/Android-malware-perspective-only-0.5-comes-from-the-Play-Store_id36696|titolo=Android malware perspective: only 0.5% comes from the Play Store|editore=Phonearena.com|data=|accesso=14 marzo 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130509190547/http://www.phonearena.com/news/Android-malware-perspective-only-0.5-comes-from-the-Play-Store_id36696}}</ref>
Nell'agosto 2015, Google ha annunciato che i dispositivi della serie [[Google Nexus]] avrebbero iniziato a ricevere [[Patch|patch di]] sicurezza mensili. Google ha anche scritto che "I dispositivi Nexus continueranno a ricevere aggiornamenti importanti per almeno due anni e patch di sicurezza per un periodo superiore a tre anni dalla disponibilità iniziale o 18 mesi dall'ultima vendita del dispositivo tramite [[Google Store]] ".<ref>{{Cita web|url=https://android.googleblog.com/2015/08/an-update-to-nexus-devices.html|titolo=An Update to Nexus Devices|cognome=Ludwig|nome=Adrian|sito=Official Android Blog|data=5 agosto 2015|accesso=16 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170318164542/https://android.googleblog.com/2015/08/an-update-to-nexus-devices.html}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.androidpolice.com/2015/08/05/google-announces-new-update-policy-for-nexus-devices-including-monthly-security-patches-for-3-years-and-major-otas-for-2-years-from-release/|titolo=Google Announces New Update Policy For Nexus Devices Including Monthly Security Patches For 3 Years And Major OTAs For 2 Years From Release|cognome=Whitwam|nome=Ryan|sito=Android Police|data=5 agosto 2015|accesso=16 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170126054028/http://www.androidpolice.com/2015/08/05/google-announces-new-update-policy-for-nexus-devices-including-monthly-security-patches-for-3-years-and-major-otas-for-2-years-from-release/}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.anandtech.com/show/9496/google-commits-to-monthly-security-updates-for-nexus-devices|titolo=Google Commits To Monthly Security Updates For Nexus Devices|cognome=Chester|nome=Brandon|sito=[[AnandTech]]|editore=[[Purch Group]]|data=5 agosto 2015|accesso=16 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170317054707/http://www.anandtech.com/show/9496/google-commits-to-monthly-security-updates-for-nexus-devices}}</ref> L'ottobre seguente, i ricercatori [[Università di Cambridge|dell'Università di Cambridge hanno]] concluso che l'87,7% dei telefoni Android in uso aveva conosciuto ma [[vulnerabilità informatica|vulnerabilità della sicurezza]] senza patch a causa della mancanza di aggiornamenti e supporto.<ref>{{Cita web|url=http://androidvulnerabilities.org/press/2015-10-08|titolo=87% of Android devices insecure|sito=Android Vulnerabilities|editore=[[University of Cambridge]]|data=8 ottobre 2015|accesso=11 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170222080441/http://www.androidvulnerabilities.org/press/2015-10-08}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.cl.cam.ac.uk/~drt24/papers/spsm-scoring.pdf|titolo=Security Metrics for the Android Ecosystem|cognome=Thomas|nome=Daniel R.|editore=[[Libraries of the University of Cambridge|Computer Laboratory]], [[University of Cambridge]]|accesso=16 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170222134830/https://www.cl.cam.ac.uk/~drt24/papers/spsm-scoring.pdf}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://arstechnica.com/security/2015/10/university-of-cambridge-study-finds-87-of-android-devices-are-insecure/|titolo=University of Cambridge study finds 87% of Android devices are insecure|cognome=Amadeo|nome=Ron|sito=[[Ars Technica]]|editore=[[Condé Nast]]|data=14 ottobre 2015|accesso=11 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170312063812/https://arstechnica.com/security/2015/10/university-of-cambridge-study-finds-87-of-android-devices-are-insecure/}}</ref> Ron Amadeo di ''[[Ars Technica]]'' ha anche scritto nell'agosto 2015 che "Android è stato originariamente progettato, soprattutto, per essere ampiamente adottato. Google stava iniziando da zero con una quota di mercato pari allo zero per cento, quindi è stato felice di rinunciare al controllo e dare a tutti un posto al tavolo in cambio di adozione. [... ] Ora, tuttavia, Android ha circa il 75-80 percento del mercato mondiale degli smartphone, rendendolo non solo il sistema operativo mobile più popolare al mondo, ma probabilmente il sistema operativo più popolare, punto. Pertanto, la sicurezza è diventata un grosso problema. Android utilizza ancora una catena di comando per l'aggiornamento del software progettata quando l'ecosistema Android non aveva dispositivi da aggiornare e non funziona ".<ref>{{Cita web|url=https://arstechnica.com/gadgets/2015/08/waiting-for-androids-inevitable-security-armageddon/|titolo=Waiting for Android's inevitable security Armageddon|cognome=Amadeo|nome=Ron|sito=[[Ars Technica]]|editore=[[Condé Nast]]|data=6 agosto 2015|accesso=11 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170312065601/https://arstechnica.com/gadgets/2015/08/waiting-for-androids-inevitable-security-armageddon/}}</ref> A seguito delle notizie sul programma mensile di Google, alcuni produttori, tra cui Samsung e LG, hanno promesso di pubblicare aggiornamenti di sicurezza mensili<ref>{{Cita web|url=http://www.zdnet.com/article/after-stagefright-samsung-and-lg-join-google-with-monthly-android-patches/|titolo=After Stagefright, Samsung and LG join Google with monthly Android patches|cognome=Tung|nome=Liam|sito=[[ZDNet]]|editore=[[CBS Interactive]]|data=6 agosto 2015|accesso=11 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170312051109/http://www.zdnet.com/article/after-stagefright-samsung-and-lg-join-google-with-monthly-android-patches/}}</ref> ma, come notato da Jerry Hildenbrand in ''Android Central'' a febbraio 2016, "invece abbiamo ottenuto alcuni aggiornamenti su versioni specifiche di una manciata di modelli. E un mucchio di promesse non mantenute ".<ref>{{Cita web|url=http://www.androidcentral.com/monthly-security-patches-are-most-important-updates-youll-never-get|titolo=Monthly security patches are the most important updates you'll never get|cognome=Hildenbrand|nome=Jerry|sito=Android Central|editore=Mobile Nations|data=19 febbraio 2016|accesso=11 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170115232057/http://www.androidcentral.com/monthly-security-patches-are-most-important-updates-youll-never-get}}</ref>
In un post di marzo 2017 sul Blog sulla sicurezza di Google, Adrian Ludwig e Mel Miller, leader della sicurezza di Android, hanno scritto che "Più di 735 milioni di dispositivi di oltre 200 produttori hanno ricevuto un aggiornamento della sicurezza della piattaforma nel 2016" e che "I nostri partner di carrier e hardware hanno contribuito a espandere la distribuzione di questi aggiornamenti, pubblicando aggiornamenti per oltre la metà dei primi 50 dispositivi in tutto il mondo nell'ultimo trimestre del 2016". Hanno anche scritto che "Circa la metà dei dispositivi in uso alla fine del 2016 non aveva ricevuto un aggiornamento di sicurezza della piattaforma nell'anno precedente", affermando che il loro lavoro avrebbe continuato a concentrarsi sulla razionalizzazione del programma di aggiornamenti di sicurezza per una più facile implementazione da parte dei produttori.<ref>{{Cita web|url=https://security.googleblog.com/2017/03/diverse-protections-for-diverse.html|titolo=Diverse protections for a diverse ecosystem: Android Security 2016 Year in Review|cognome=Ludwig|nome=Adrian|sito=Google Security Blog|data=22 marzo 2017|citazione=<!--More than 735 million devices from 200+ manufacturers received a platform security update in 2016. [..]-->We released monthly Android security updates throughout the year for devices running Android 4.4.4 and up—that accounts for 86.3 percent of all active Android devices worldwide.|accesso=22 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170322141254/http://security.googleblog.com/2017/03/diverse-protections-for-diverse.html}}</ref> Inoltre, in un commento a ''[[TechCrunch]]'', Ludwig ha dichiarato che i tempi di attesa per gli aggiornamenti di sicurezza sono stati ridotti da "sei a nove settimane fino a pochi giorni", con il 78% dei dispositivi di punta in Nord America aggiornati sicurezza alla fine del 2016.<ref>{{Cita web|url=https://techcrunch.com/2017/03/22/security-updates-are-still-slow-for-android-users/|titolo=Android plans to improve security update speed this year|cognome=Conger|nome=Kate|sito=[[TechCrunch]]|editore=[[AOL]]|data=22 marzo 2017|accesso=22 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170322144352/https://techcrunch.com/2017/03/22/security-updates-are-still-slow-for-android-users/}}</ref>
Le patch per i bug rilevate nel sistema operativo principale spesso non raggiungono gli utenti di dispositivi meno recenti.<ref>{{Cita web|url=https://motherboard.vice.com/en_us/article/goodbye-android|titolo=Goodbye, Android|cognome=Franceschi-Bicchierai|nome=Lorenzo|sito=Motherboard|editore=[[Vice Media]]|data=29 luglio 2015|accesso=16 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170316205243/https://motherboard.vice.com/en_us/article/goodbye-android}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.zdnet.com/article/the-android-toxic-hellstew-survival-guide/|titolo=The Android 'toxic hellstew' survival guide|cognome=Kingsley-Hughes|nome=Adrian|sito=[[ZDNet]]|editore=[[CBS Interactive]]|data=9 giugno 2014|accesso=11 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170327220116/http://www.zdnet.com/article/the-android-toxic-hellstew-survival-guide/}}</ref> Tuttavia, la natura open source di Android consente agli appaltatori della sicurezza di prendere dispositivi esistenti e adattarli per usi altamente sicuri. Ad esempio, Samsung ha lavorato con General Dynamics attraverso l'acquisizione di [[Apri Kernel Labs|Open Kernel Labs]] per ricostruire ''Jelly Bean'' in aggiunta al loro microvisore rinforzato per il progetto "Knox".<ref>{{Cita web|url=https://www.theregister.co.uk/2013/02/28/general_dynamics/|titolo=Air-to-ground rocket men flog top-secret mobe-crypto to Brad in accounts|editore=The Register|data=28 febbraio 2013|accesso=8 agosto 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130728215538/http://www.theregister.co.uk/2013/02/28/general_dynamics/}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.nytimes.com/2013/02/28/technology/samsung-armors-android-to-take-on-blackberry.html|titolo=Samsung Armors Android to Take On BlackBerry|sito=The New York Times|data=28 febbraio 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170623171457/http://www.nytimes.com/2013/02/28/technology/samsung-armors-android-to-take-on-blackberry.html}}</ref>
Gli smartphone Android hanno la capacità di segnalare la posizione dei punti di accesso [[Wi-Fi]], incontrati mentre gli utenti del telefono si spostano, per creare database contenenti le posizioni fisiche di centinaia di milioni di tali punti di accesso. Questi database formano mappe elettroniche per localizzare gli smartphone, consentendo loro di eseguire app come [[Foursquare]], [[Google Latitude]], [[Luoghi di Facebook|Facebook Places]] e di pubblicare annunci basati sulla posizione.<ref>{{Cita news|cognome=Steve Lohr|url=https://www.nytimes.com/2011/05/09/technology/09google.html|titolo=Suit Opens a Window Into Google|pubblicazione=[[The New York Times]]|data=8 maggio 2011|accesso=16 febbraio 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121116095159/http://www.nytimes.com/2011/05/09/technology/09google.html}}</ref> Software di monitoraggio di terze parti come TaintDroid,<ref>{{Cita web|url=http://appanalysis.org/faq.html|titolo=AppAnalysis.org: Real Time Privacy Monitoring on Smartphones|cognome=|nome=|data=15 marzo 2018|accesso=9 ottobre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120315153458/http://appanalysis.org/faq.html}}</ref> un progetto finanziato dalla ricerca accademica, possono, in alcuni casi, rilevare quando le informazioni personali vengono inviate dalle applicazioni ai server remoti.<ref>{{Cita news|nome=Priya|cognome=Ganapati|url=https://www.wired.com/gadgetlab/2010/09/data-collection-android/|titolo=Study Shows Some Android Apps Leak User Data Without Clear Notifications | Gadget Lab|editore=Wired.com|data=30 settembre 2010|accesso=30 gennaio 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111004011111/http://www.wired.com/gadgetlab/2010/09/data-collection-android/}}</ref>
===Funzionalità di sicurezza tecnica===
Dalla versione 6 (con rafforzamento del protocollo dalla versione 7) Android esegue in automatico la cifratura della memoria principale (quella dove risiede il sistema operativo nonché la partizione nascosta che protegge il firmware). Essa però funziona solo se è abilitato un blocco schermo. Precedentemente, Google introdusse la cifratura della sola cartella utente dalla versione 3. Android ha la funzione di cifratura opzionale delle memorie esterne eventualmente inserite nel dispositivo. Come qualsasi altra cifratura ''at rest'' essa non è attiva quando il dispositivo è acceso e sbloccato (ovvero con il sistema operativo in esecuzione), mentre con il solo ambiente di ripristino in esecuzione è ovviamente attiva.
Le applicazioni Android vengono eseguite in una [[Sandbox (sicurezza informatica)|sandbox]], un'area isolata del sistema che non ha accesso al resto delle risorse del sistema, a meno che le autorizzazioni di accesso non siano esplicitamente concesse dall'utente quando l'applicazione è installata, tuttavia ciò potrebbe non essere possibile per app preinstallate. Ad esempio, non è possibile disattivare l'accesso al microfono dell'app fotocamera preinstallata senza disabilitare completamente la fotocamera. Ciò è valido anche nelle versioni Android 7 e 8.<ref>{{Cita web|url=http://www.androidauthority.com/secure-android-90523/|titolo=How secure is Android?|cognome=Sims|nome=Gary|sito=Android Authority|data=30 maggio 2012|accesso=15 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170316024406/http://www.androidauthority.com/secure-android-90523/}}</ref>
Da febbraio 2012, Google utilizza lo scanner malware [[Google Play|Bouncer di Google]] per controllare e scansionare le app disponibili nel Google Play Store.<ref>{{Cita web|url=http://googlemobile.blogspot.no/2012/02/android-and-security.html|titolo=Android and Security|cognome=Lockheimer|nome=Hiroshi|sito=Google Mobile Blog|data=2 febbraio 2012|accesso=22 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170227062701/http://googlemobile.blogspot.no/2012/02/android-and-security.html}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://uk.pcmag.com/apps/66697/news/google-bouncer-now-scanning-android-market-for-malware|titolo=Google 'Bouncer' Now Scanning Android Market for Malware|cognome=Albanesius|nome=Chloe|sito=PC Magazine|editore=Ziff Davis|data=2 febbraio 2012|accesso=22 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170227160213/http://uk.pcmag.com/apps/66697/news/google-bouncer-now-scanning-android-market-for-malware}}</ref> Una funzione "Verifica app" è stata introdotta a novembre 2012, come parte della versione del sistema operativo [[Android Jelly Bean|"Jelly Bean" per Android 4.2]], per scansionare tutte le app, sia da Google Play sia da fonti di terze parti, per comportamenti dannosi.<ref>{{Cita web |url=http://www.computerworld.com/article/2473570/android/exclusive--inside-android-4-2-s-powerful-new-security-system.html |titolo=Exclusive: Inside Android 4.2's powerful new security system |cognome=Raphael |nome=JR |sito=[[Computerworld (blog)|Computerworld]] |editore=International Data Group |data=1º novembre 2012 |accesso=22 marzo 2017 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170317162810/http://www.computerworld.com/article/2473570/android/exclusive--inside-android-4-2-s-powerful-new-security-system.html}}</ref> Inizialmente solo durante l'installazione, Verify Apps ha ricevuto un aggiornamento nel 2014 per scansionare "costantemente" le app e nel 2017 la funzionalità è stata resa visibile agli utenti tramite un menu in Impostazioni.<ref>{{Cita web|url=http://www.androidpolice.com/2017/02/13/googles-verify-apps-now-shows-apps-recently-scanned/|titolo=Google's Verify Apps now shows apps that it has recently scanned|cognome=Whitwam|nome=Ryan|sito=Android Police|data=13 febbraio 2017|accesso=15 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170316025715/http://www.androidpolice.com/2017/02/13/googles-verify-apps-now-shows-apps-recently-scanned/}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.digitaltrends.com/mobile/verify-apps-list-update/|titolo=Google's virus-scanning Verify Apps feature for Android now reveals its secrets|cognome=Wiggers|nome=Kyle|sito=Digital Trends|data=15 febbraio 2017|accesso=15 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170316025235/http://www.digitaltrends.com/mobile/verify-apps-list-update/}}</ref>
Prima di installare un'applicazione, [[Google Play]] Store visualizza un elenco dei requisiti che un'app deve avere per funzionare. Dopo aver esaminato queste autorizzazioni, l'utente può scegliere di accettarle o rifiutarle, installando l'applicazione solo se accetta.<ref>{{Cita web|url=https://support.google.com/googleplay/answer/6014972|titolo=Review app permissions thru Android 5.9|sito=Google Play Help|accesso=15 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170316025438/https://support.google.com/googleplay/answer/6014972}}</ref> In [[Android Marshmallow|Android 6.0 "Marshmallow"]], il sistema di autorizzazioni è stato modificato; le app non ricevono più automaticamente tutte le autorizzazioni specificate al momento dell'installazione. Viene invece utilizzato un sistema opt-in, in cui agli utenti viene richiesto di concedere o negare autorizzazioni individuali a un'app quando sono necessarie per la prima volta. Le applicazioni ricordano le sovvenzioni, che possono essere revocate dall'utente in qualsiasi momento. Le app preinstallate, tuttavia, non fanno sempre parte di questo approccio. In alcuni casi potrebbe non essere possibile negare determinate autorizzazioni alle app preinstallate, né disabilitarle. L'app Google Play Services non può essere disinstallata né disabilitata. Qualsiasi tentativo di arresto forzato comporta il riavvio dell'app stessa.<ref>{{Cita web|url=http://www.greenbot.com/article/2990078/android/how-to-toggle-app-permissions-in-android-marshmallow.html|titolo=How to toggle app permissions in Android Marshmallow|cognome=Mediati|nome=Nick|sito=Greenbot|editore=International Data Group|data=12 ottobre 2015|accesso=15 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170307045224/http://www.greenbot.com/article/2990078/android/how-to-toggle-app-permissions-in-android-marshmallow.html}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.theverge.com/2015/5/28/8675257/android-m-os-update-google-io-2015|titolo=Google announces Android M, available later this year|cognome=Seifert|nome=Dan|sito=The Verge|editore=Vox Media|data=28 maggio 2015|accesso=15 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170328095646/http://www.theverge.com/2015/5/28/8675257/android-m-os-update-google-io-2015}}</ref> Il nuovo modello di autorizzazioni viene utilizzato solo dalle applicazioni sviluppate per Marshmallow utilizzando il suo [[Software development kit|kit di sviluppo software]] (SDK) e le app precedenti continueranno a utilizzare il precedente approccio "tutto o niente". Le autorizzazioni possono comunque essere revocate per quelle app, anche se ciò potrebbe impedire loro di funzionare correttamente e viene visualizzato un avviso in tal senso.<ref>{{Cita web|url=https://www.howtogeek.com/230683/how-to-manage-app-permissions-on-android-6.0/|titolo=How to Manage App Permissions on Android 6.0|cognome=Hoffman|nome=Chris|editore=How-To Geek|data=11 ottobre 2015|accesso=6 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170307045557/https://www.howtogeek.com/230683/how-to-manage-app-permissions-on-android-6.0/}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.androidcentral.com/how-take-advantage-new-app-permissions-marshmallow|titolo=How to take advantage of the new App Permissions in Marshmallow|cognome=Wagoner|nome=Ara|sito=Android Central|editore=Mobile Nations|data=1º novembre 2015|accesso=6 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170519132425/http://www.androidcentral.com/how-take-advantage-new-app-permissions-marshmallow}}</ref>
Nel settembre 2014, Jason Nova di ''Android Authority ha'' riferito di uno studio della società di sicurezza tedesca Fraunhofer AISEC su [[Antivirus|software antivirus]] e minacce malware su Android. Nova ha scritto che "Il sistema operativo Android gestisce i pacchetti software tramite sandboxing; ciò non consente alle applicazioni di elencare il contenuto della directory di altre app per mantenere il sistema sicuro. Non consentendo all'antivirus di elencare le directory di altre app dopo l'installazione, le applicazioni che non mostrano alcun comportamento sospetto intrinseco quando vengono scaricate vengono cancellate come sicure. Se in seguito vengono attivate parti dell'app che risultano dannose, l'antivirus non avrà modo di saperlo poiché si trova all'interno dell'app e fuori dalla giurisdizione dell'antivirus ". Lo studio di Fraunhofer AISEC, che ha esaminato il software antivirus di [[Avast Software|Avast]], [[AVG AntiVirus|AVG]], [[BitDefender|Bitdefender]], [[Eset|ESET]], [[F-Secure]], [[Kaspersky]], [[Lookout (azienda)|Lookout]], [[McAfee]] (precedentemente Intel Security), [[Norton (software)|Norton]], [[Sophos]] e [[Trend Micro]], ha rivelato che "le app antivirus testate non forniscono protezione contro malware personalizzati o attacchi mirati "e che" anche le app antivirus testate non sono state in grado di rilevare malware che fino a ora è completamente sconosciuto, ma non fanno alcuno sforzo per nasconderne la malignità ".<ref>{{Cita web|url=http://www.androidauthority.com/state-antivirus-android-523684/|titolo=The State of Antivirus for Android|cognome=Nova|nome=Jason|sito=Android Authority|data=14 settembre 2014|accesso=22 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170621003547/http://www.androidauthority.com/state-antivirus-android-523684/}}</ref>
Nell'agosto 2013, Google ha annunciato Android Device Manager (ribattezzato Trova il mio dispositivo a maggio 2017),<ref>{{Cita web|url=http://www.androidpolice.com/2017/05/17/android-device-manager-updated-first-time-two-years-renamed-find-device-apk-download/|titolo=Android Device Manager updated for the first time in two years and renamed to Find My Device [APK Download]|cognome=Hager|nome=Ryne|sito=Android Police|data=17 maggio 2017|accesso=17 maggio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170517190445/http://www.androidpolice.com/2017/05/17/android-device-manager-updated-first-time-two-years-renamed-find-device-apk-download/}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.theverge.com/2017/5/17/15654160/google-android-device-manager-app-renamed-find-my-device|titolo=Google's app for lost Android phones is now called Find My Device|cognome=Welch|nome=Chris|sito=The Verge|editore=Vox Media|data=17 maggio 2017|accesso=17 maggio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170517190755/https://www.theverge.com/2017/5/17/15654160/google-android-device-manager-app-renamed-find-my-device}}</ref> un servizio che consente agli utenti di monitorare, localizzare e cancellare da remoto il proprio dispositivo Android,<ref>{{Cita web|url=https://thenextweb.com/google/2013/08/02/google-announces-android-device-manager-coming-later-this-month-an-app-that-helps-you-find-your-lost-phone/|titolo=Google announces Android Device Manager coming later this month, an app that helps you find your lost phone|cognome=Protalinski|nome=Emil|sito=The Next Web|data=2 agosto 2013|accesso=13 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170314064010/https://thenextweb.com/google/2013/08/02/google-announces-android-device-manager-coming-later-this-month-an-app-that-helps-you-find-your-lost-phone/}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.theverge.com/2013/8/2/4582892/android-lost-device-recovery-tools-device-manager|titolo=Google announces tool to track lost Android phones|cognome=Kastrenakes|nome=Jacob|sito=The Verge|editore=Vox Media|data=2 agosto 2013|accesso=13 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170210030930/http://www.theverge.com/2013/8/2/4582892/android-lost-device-recovery-tools-device-manager}}</ref> con un App Android per il servizio pòubblicato a dicembre.<ref>{{Cita web|url=https://www.engadget.com/2013/12/11/android-device-manager/|titolo=Android Device Manager now available for your downloading pleasure on Google Play|cognome=Heater|nome=Brian|sito=Engadget|editore=AOL|data=11 dicembre 2013|accesso=11 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170602021841/https://www.engadget.com/2013/12/11/android-device-manager/}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.androidpolice.com/2013/12/11/new-app-google-releases-android-device-manager-app-in-play-store/|titolo=[New App] Google Releases Android Device Manager App In Play Store|cognome=Whitwam|nome=Ryan|sito=Android Police|data=11 dicembre 2013|accesso=13 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170314064741/http://www.androidpolice.com/2013/12/11/new-app-google-releases-android-device-manager-app-in-play-store/}}</ref> Nel dicembre 2016, Google ha introdotto un'app Trusted Contacts, che consente agli utenti di richiedere il tracciamento della posizione dei propri cari durante le emergenze.<ref>{{Cita web|url=https://www.theverge.com/2016/12/5/13842058/google-trusted-contacts-personal-safety-android-app|titolo=Google's new Trusted Contacts app lets you share your ___location during emergencies|cognome=Garun|nome=Natt|sito=The Verge|editore=Vox Media|data=5 dicembre 2016|accesso=4 aprile 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170404220136/http://www.theverge.com/2016/12/5/13842058/google-trusted-contacts-personal-safety-android-app}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://techcrunch.com/2016/12/05/googles-new-trusted-contacts-app-lets-you-share-your-___location-in-emergencies/|titolo=Google's new Trusted Contacts app lets you share your ___location in emergencies|cognome=Lardinois|nome=Frederic|sito=TechCrunch|editore=AOL|data=5 dicembre 2016|accesso=4 aprile 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170622135622/https://techcrunch.com/2016/12/05/googles-new-trusted-contacts-app-lets-you-share-your-___location-in-emergencies/}}</ref>
L'8 ottobre 2018 Google ha annunciato i nuovi requisiti del Google Play Store per combattere l'eccessiva condivisione di informazioni potenzialmente sensibili, inclusi i registri delle chiamate e dei messaggi di testo. Il problema deriva dal fatto che molte app richiedono autorizzazioni per accedere alle informazioni personali dell'utente (anche se queste informazioni non sono necessarie per il funzionamento dell'app) e alcuni utenti concedono senza dubbio tali autorizzazioni. In alternativa, un'autorizzazione potrebbe essere elencata nel manifest dell'app come richiesto (anziché facoltativo) e l'app non verrebbe installata a meno che l'utente non conceda l'autorizzazione; l'utente può ritirare qualsiasi autorizzazione, anche richiesta, da qualsiasi app nelle impostazioni del dispositivo dopo l'installazione dell'app, ma pochi utenti lo fanno. Google ha promesso di collaborare con gli sviluppatori e creare eccezioni se le loro app richiedono autorizzazioni telefoniche o SMS per la "funzionalità dell'app principale". La nuova applicazione delle politiche è iniziata il 6 gennaio 2019, 90 giorni dopo l'annuncio delle politiche l'8 ottobre 2018. Inoltre, Google ha annunciato un nuovo "requisito di livello API di destinazione" (<code>targetSdkVersion</code> in manifest) almeno Android 8.0 (livello API 26) per tutte le nuove app e gli aggiornamenti delle app. Il requisito a livello di API potrebbe contrastare la pratica degli sviluppatori di app aggirando alcune schermate di autorizzazione specificando le prime versioni di Android con un modello di autorizzazione più approssimativo.<ref>{{Cita web|url=https://9to5google.com/2018/10/08/play-store-policy-prevent-leaks/|titolo=New Play Store policy will help prevent Android call and text data leaks|cognome=Bradshaw|nome=Kyle|sito=9to5Google|data=8 ottobre 2018|accesso=16 gennaio 2019}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://android-developers.googleblog.com/2018/10/providing-safe-and-secure-experience.html|titolo=Providing a safe and secure experience for our users|sito=Android Developers Blog|accesso=16 gennaio 2019}}</ref>
== Licenze ==
Il [[codice sorgente]] per Android è [[open source]], sviluppato in privato da Google, con il codice sorgente distribuito pubblicamente quando viene distribuita una nuova versione di Android. Google pubblica la maggior parte del codice (inclusi stack di rete e telefonia) con la [[licenza Apache]] [[Copyleft|non copyleft]] versione 2.0. che consente la modifica e la ridistribuzione.<ref>{{Cita news|nome=Clint|cognome=Boulton|url=http://www.eweek.com/c/a/Mobile-and-Wireless/Google-Open-Sources-Android-on-Eve-of-G1-Launch/|titolo=Google Open-Sources Android on Eve of G1 Launch|pubblicazione=[[eWeek]]|data=21 ottobre 2008|accesso=17 febbraio 2012}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://arstechnica.com/uncategorized/2007/11/why-google-chose-the-apache-software-license-over-gplv2/|titolo=Why Google chose the Apache Software License over GPLv2 for Android|cognome=Paul|nome=Ryan|sito=[[Ars Technica]]|editore=[[Condé Nast]]|data=6 novembre 2007|accesso=11 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170312063844/https://arstechnica.com/uncategorized/2007/11/why-google-chose-the-apache-software-license-over-gplv2/}}</ref> La licenza non concede diritti al marchio "Android", quindi i produttori di dispositivi e i gestori wireless devono concedere in licenza da Google in base a singoli contratti. Le modifiche al kernel Linux associato sono fornite sotto il [[copyleft]] [[GNU General Public License]] versione 2, sviluppato da [[Open Handset Alliance]], con il codice sorgente disponibile pubblicamente in ogni momento. In genere, Google collabora con un produttore di hardware per produrre un dispositivo di punta (parte della serie Nexus) con la nuova versione di Android, quindi rende disponibile il codice sorgente dopo il lancio di quel dispositivo sul mercato.<ref>{{Cita web|url=http://source.android.com/faqs.html#what-is-involved-in-releasing-the-source-code-for-a-new-android-version|titolo=Frequently Asked Questions: What is involved in releasing the source code for a new Android version?|sito=Android Open Source Project|accesso=16 febbraio 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100803005840/http://source.android.com/faqs.html}}</ref> L'unica versione di Android che non è stata immediatamente resa disponibile come codice sorgente è stata la versione ''Honeycomb'' 3.0 solo per tablet. Il motivo, secondo [[Andy Rubin]] in un post ufficiale sul blog di Android, era perché ''Honeycomb'' era affrettato a produrre [[Motorola Xoom]],<ref>{{Cita web|url=http://android-developers.blogspot.com/2011/04/i-think-im-having-gene-amdahl-moment.html|titolo=Android Developers Blog: I think I'm having a Gene Amdahl moment|cognome=Bray|nome=Tim|editore=Android-developers.blogspot.com|data=6 aprile 2011|accesso=16 febbraio 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120103150422/http://android-developers.blogspot.com/2011/04/i-think-im-having-gene-amdahl-moment.html}}</ref> e non voleva che terze parti creassero una "brutta esperienza per gli utenti" tentando di mettere su smartphone una versione di Android destinata ai tablet.<ref>{{Cita web|url=http://www.androidcentral.com/google-not-open-sourcing-honeycomb-says-bloomberg|titolo=Honeycomb won't be open-sourced? Say it ain't so!|cognome=Jerry Hildenbrand|editore=Androidcentral.com|data=24 marzo 2011|accesso=16 febbraio 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120201151102/http://www.androidcentral.com/google-not-open-sourcing-honeycomb-says-bloomberg}}</ref>
Solo il sistema operativo Android di base (incluse alcune applicazioni) è un software open source, mentre la maggior parte dei dispositivi Android viene fornita con una notevole quantità di software proprietario, come [[Servizi mobili di Google|Google Mobile Services]], che include applicazioni come [[Google Play|Google Play Store]], Ricerca [[Google]] e [[Google Play Services]], un livello software che fornisce [[Application programming interface|API]] per l'integrazione con i servizi forniti da Google, tra gli altri. Queste applicazioni devono essere concesse in licenza da Google dai produttori di dispositivi e possono essere spedite solo su dispositivi che soddisfano le linee guida sulla compatibilità e altri requisiti.<ref name="geek-poweredby3">{{Cita web|url=http://www.geek.com/android/google-mandates-powered-by-android-branding-on-new-devices-1589253/|titolo=Google mandates 'Powered by Android' branding on new devices|sito=Geek.com|accesso=28 marzo 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140328203431/http://www.geek.com/android/google-mandates-powered-by-android-branding-on-new-devices-1589253/}}</ref> Le distribuzioni personalizzate e certificate di Android prodotte dai produttori (come [[One UI]] e [[HTC Sense]]) possono anche sostituire alcune app Android stock con le proprie varianti proprietarie e aggiungere software aggiuntivi non inclusi in Android stock.<ref name="ars-irongrip5">{{Cita web|url=https://arstechnica.com/gadgets/2013/10/googles-iron-grip-on-android-controlling-open-source-by-any-means-necessary/|titolo=Google's iron grip on Android: Controlling open source by any means necessary|cognome=Amadeo|nome=Ron|sito=[[Ars Technica]]|editore=[[Condé Nast]]|data=21 ottobre 2013|accesso=11 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170310080416/https://arstechnica.com/gadgets/2013/10/googles-iron-grip-on-android-controlling-open-source-by-any-means-necessary/}}</ref> Potrebbero inoltre essere necessari driver di tipo "[[Blob binario]]" per determinati componenti hardware nel dispositivo.<ref name="ars-irongrip5"/><ref name="Building for devices">{{Cita web|url=http://source.android.com:80/source/building-devices.html|titolo=Building for devices|sito=Android Open Source Project|accesso=13 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120107123505/http://source.android.com/source/building-devices.html}}</ref>
[[Richard Stallman]] e la [[Free Software Foundation]] hanno criticato Android e hanno raccomandato l'uso di alternative come [[Replicant (sistema operativo)|Replicant]], perché i driver e il firmware vitali per il corretto funzionamento dei dispositivi Android sono generalmente proprietari e poiché l'applicazione Google Play Store può installare forzatamente o disinstallare le applicazioni e, di conseguenza, invitare software non libero; sebbene la Free Software Foundation non abbia trovato Google che la utilizzi per motivi dannosi.<ref name="stallman2011">{{Cita news|nome=Richard|cognome=Stallman|url=https://www.theguardian.com/technology/2011/sep/19/android-free-software-stallman|titolo=Is Android really free software?|città=London|editore=The Guardian|data=19 settembre 2011|accesso=9 settembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130926172133/http://www.theguardian.com/technology/2011/sep/19/android-free-software-stallman}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.gnu.org/philosophy/android-and-users-freedom.html|titolo=Android and Users' Freedom – Support the Free Your Android campaign|cognome=Stallman|nome=Richard|sito=GNU.org|editore=[[Free Software Foundation]]|data=5 agosto 2012|accesso=9 settembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120905074919/http://www.gnu.org/philosophy/android-and-users-freedom.html}}</ref>
=== Sfruttamento sui produttori ===
Nel mondo dei produttori di dispositivi OEM (Samsung, LG, ecc.) con la dizione ''Android Stock'' s'intende una versione di Android originale ovvero quella utilizzata sui dispositivi Google.<ref>https://www.outofbit.it/android-stock-cosa-e/</ref> Infatti, i produttori personalizzano (più o meno intensivamente) Android con launcher, funzioni e app proprietarie.
Google concede in licenza il proprio software di Google Mobile Services, insieme ai marchi Android, solo ai produttori di hardware per dispositivi che soddisfano gli standard di compatibilità di Google specificati nel documento del Programma di compatibilità Android.<ref name="AndroidCompatibility">{{Cita libro|titolo=Android Compatibility Definition Document|url=http://static.googleusercontent.com/media/source.android.com/en/us/compatibility/android-cdd.pdf|ed=5.0|data=11 gennaio 2015|accesso=5 ottobre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140304103236/http://static.googleusercontent.com/media/source.android.com/en/us/compatibility/android-cdd.pdf|urlmorto=sì}}</ref> Pertanto, i fork di Android che apportano importanti modifiche al sistema operativo stesso non includono alcun componente non libero di Google, rimangono incompatibili con le applicazioni che le richiedono e devono essere fornite con un mercato software alternativo al posto del Google Play Store.<ref name="ars-irongrip5"/> Esempi di tali fork Android sono il [[Fire OS|Fire OS di]] [[Amazon.com|Amazon]] (che viene utilizzato sulla linea di tablet [[Kindle Fire]] e orientato verso i servizi Amazon), la [[Nokia X|piattaforma software Nokia X]] (un fork utilizzato dalla famiglia [[Nokia X]], orientato principalmente verso [[Nokia]] e Servizi [[Microsoft]]) e altre fork che escludono le app di Google a causa della generale indisponibilità dei servizi di Google in determinate regioni (come la [[Cina]]).<ref>{{Cita web|url=https://www.theverge.com/2014/2/24/5440498/nokia-x-android-phone-hands-on|titolo=This is Nokia X: Android and Windows Phone collide|cognome=Warren|nome=Tom|sito=[[The Verge (sito web)|The Verge]]|editore=[[Vox Media (azienda)|Vox Media]]|data=24 febbraio 2014|accesso=11 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170212003044/http://www.theverge.com/2014/2/24/5440498/nokia-x-android-phone-hands-on}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.zdnet.com/article/phonemakers-make-android-china-friendly/|titolo=Phonemakers make Android China-friendly|cognome=Qing|nome=Liau Yun|sito=[[ZDNet]]|editore=[[CBS Interactive]]|data=15 ottobre 2012|accesso=11 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161013024718/http://www.zdnet.com/article/phonemakers-make-android-china-friendly/}}</ref> Nel 2014, Google ha anche iniziato a richiedere che tutti i dispositivi Android che concedono in licenza il software di Google Mobile Services visualizzino un importante logo "Powered by Android" sulle schermate di avvio.<ref name="geek-poweredby3"/> Google ha anche imposto il raggruppamento e il posizionamento preferenziali dei servizi mobili di Google sui dispositivi, incluso il raggruppamento obbligatorio dell'intera suite principale di applicazioni Google, e che i collegamenti a Ricerca Google e all'app Play Store devono essere presenti sulla o vicino alla pagina principale della schermata principale in la sua configurazione predefinita.<ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://arstechnica.com/gadgets/2014/02/new-android-oem-licensing-terms-leak-open-comes-with-restrictions/|titolo=New Android OEM licensing terms leak; "Open" comes with a lot of restrictions|pubblicazione=Ars Technica|accesso=26 marzo 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180326161103/https://arstechnica.com/gadgets/2014/02/new-android-oem-licensing-terms-leak-open-comes-with-restrictions/}}</ref>
Alcune applicazioni e componenti di magazzino nel codice AOSP precedentemente utilizzati da versioni precedenti di Android, come Ricerca, Musica, Calendario e API di localizzazione, sono stati abbandonati da Google a favore di sostituzioni [[Software proprietario|non gratuite]] distribuite tramite Play Store (Ricerca Google, Google Play Music e Google Calendar) e [[Google Play Services]], che non sono più open-source. Inoltre, le varianti open source di alcune applicazioni escludono anche le funzioni presenti nelle loro versioni non libere, come i panorami Photosphere in Camera, e una pagina di [[Google Now]] nella schermata iniziale predefinita (in esclusiva per la versione proprietaria "Google Now Launcher", il cui codice è incorporato in quello dell'applicazione principale di Google).<ref name="ars-irongrip5"/><ref>{{Cita web|url=https://arstechnica.com/gadgets/2014/02/google-now-launcher-hits-play-store-brings-google-homescreen-to-gpe-nexus-devices/|titolo="Google Now Launcher" hits Play Store, brings Google homescreen to GPE & Nexus devices|cognome=Amadeo|nome=Ron|sito=[[Ars Technica]]|editore=[[Condé Nast]]|data=26 febbraio 2014|accesso=11 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170312064123/https://arstechnica.com/gadgets/2014/02/google-now-launcher-hits-play-store-brings-google-homescreen-to-gpe-nexus-devices/}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.anandtech.com/show/7516/android-44-factory-images-now-available-for-nexus-4-7-2012-and-2013-and-10|titolo=Android 4.4 Factory Images Now Available for Nexus 4, 7 (2012 and 2013), and 10|cognome=Brian Klug|editore=[[AnandTech]]|data=14 novembre 2013|accesso=19 novembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131119003547/http://www.anandtech.com/show/7516/android-44-factory-images-now-available-for-nexus-4-7-2012-and-2013-and-10}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://arstechnica.com/gadgets/2013/11/the-nexus-5s-exclusive-launcher-suspiciously-receives-support-for-other-devices/|titolo=The Nexus 5's "exclusive" launcher suspiciously receives support for other devices|cognome=Amadeo|nome=Ron|sito=[[Ars Technica]]|editore=[[Condé Nast]]|data=14 novembre 2013|accesso=11 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170312063635/https://arstechnica.com/gadgets/2013/11/the-nexus-5s-exclusive-launcher-suspiciously-receives-support-for-other-devices/}}</ref> Queste misure hanno probabilmente lo scopo di scoraggiare i fork e incoraggiare le licenze commerciali in linea con i requisiti di Google, poiché la maggior parte delle funzionalità principali del sistema operativo (e, a sua volta, software di terze parti), dipendono da componenti proprietari concessi in licenza esclusivamente da Google, e richiederebbe risorse di sviluppo significative per sviluppare una suite alternativa di software e API per replicarli o sostituirli. Anche le app che non utilizzano i componenti di Google sarebbero in svantaggio funzionale, poiché possono utilizzare solo le API contenute nel sistema operativo stesso.<ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://arstechnica.com/information-technology/2014/02/neither-microsoft-nokia-nor-anyone-else-should-fork-android-its-unforkable/|titolo=Neither Microsoft, Nokia, nor anyone else should fork Android. It's unforkable.|pubblicazione=[[Ars Technica]]|editore=[[Condé Nast]]|accesso=12 marzo 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180313092126/https://arstechnica.com/information-technology/2014/02/neither-microsoft-nokia-nor-anyone-else-should-fork-android-its-unforkable/}}</ref>
Nel marzo 2018, è stato riferito che Google aveva iniziato a bloccare i dispositivi Android "non certificati" dall'utilizzo del software Google Mobile Services e visualizza un avviso che indica che "il produttore del dispositivo ha precaricato app e servizi Google senza certificazione da parte di Google". Gli utenti di ROM personalizzate sono in grado di registrare il proprio ID dispositivo sul proprio account Google per rimuovere questo blocco.<ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://arstechnica.com/gadgets/2018/03/google-starts-blocking-uncertified-android-devices-from-logging-in/|titolo=Google starts blocking "uncertified" Android devices from logging in|pubblicazione=Ars Technica|accesso=26 marzo 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180326161228/https://arstechnica.com/gadgets/2018/03/google-starts-blocking-uncertified-android-devices-from-logging-in/}}</ref>
Ai membri di Open Handset Alliance, che include la maggior parte degli OEM Android, è anche contrattualmente vietato produrre dispositivi Android basati su fork del sistema operativo;<ref name="ars-irongrip5"/><ref name="Compatibility_FAQ">{{Cita web|url=http://source.android.com/faqs.html#compatibility|titolo=Android Open Source Project Frequently Asked Questions: Compatibility|sito=source.android.com|accesso=13 marzo 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100803005840/http://source.android.com/faqs.html}}</ref> nel 2012, [[Acer (azienda)|Acer Inc.]] è stata costretta da Google a interrompere la produzione su un dispositivo alimentato dal sistema operativo [[AliOS|Aliyun]] di [[Alibaba Group]] con minacce di rimozione dall'OHA, poiché Google ha ritenuto la piattaforma una versione incompatibile di Android. Alibaba Group ha difeso le accuse, sostenendo che il sistema operativo era una piattaforma distinta da Android (principalmente utilizzando app [[HTML5]]), ma incorporava parti della piattaforma Android per consentire la retrocompatibilità con software Android di terze parti. In effetti, i dispositivi venivano spediti con un negozio di applicazioni che offriva app Android; tuttavia, la maggior parte di loro era piratata.<ref>{{Cita web|url=https://www.cnet.com/news/alibaba-google-just-plain-wrong-about-our-os/|titolo=Alibaba: Google just plain wrong about our OS|cognome=Moyer|nome=Edward|sito=[[CNET]]|editore=[[CBS Interactive]]|data=15 settembre 2012|accesso=11 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170312072844/https://www.cnet.com/news/alibaba-google-just-plain-wrong-about-our-os/}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://arstechnica.com/gadgets/2012/09/google-blocked-acers-rival-phone-to-prevent-android-fragmentation/|titolo=Google blocked Acer's rival phone to prevent Android "fragmentation"|cognome=Brodkin|nome=Jon|sito=[[Ars Technica]]|editore=[[Condé Nast]]|data=15 settembre 2012|accesso=11 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170312063238/https://arstechnica.com/gadgets/2012/09/google-blocked-acers-rival-phone-to-prevent-android-fragmentation/}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://arstechnica.com/gadgets/2012/09/pirated-android-apps-featured-prominently-on-aliyun-app-store/|titolo=Pirated Android apps featured prominently on Aliyun app store|cognome=Brodkin|nome=Jon|sito=[[Ars Technica]]|editore=[[Condé Nast]]|data=17 settembre 2012|accesso=11 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170312064327/https://arstechnica.com/gadgets/2012/09/pirated-android-apps-featured-prominently-on-aliyun-app-store/}}</ref>
== Accoglienza ==
Android ricevette una reazione tiepida quando venne presentato nel 2007. Sebbene gli analisti siano rimasti colpiti dalle rispettate società tecnologiche che avevano collaborato con Google per formare Open Handset Alliance, non fu chiaro se i produttori di telefoni cellulari sarebbero stati disposti a sostituire i loro sistemi operativi esistenti con Android.<ref>{{Cita news|url=http://news.bbc.co.uk/1/hi/7080758.stm|titolo=Technology | Q&A: Google's Android|editore=BBC News|data=6 novembre 2007|accesso=9 novembre 2012}}</ref> L'idea di una [[Piattaforma (informatica)|piattaforma di sviluppo]] open source basata su Linux suscitò interesse<ref>{{Cita web|url=https://www.cnet.com/news/google-android-prototypes-debut-at-mwc/|titolo=Google Android prototypes debut at MWC|cognome=Reardon|nome=Marguerite|sito=[[CNET]]|editore=[[CBS Interactive]]|data=11 febbraio 2008|accesso=11 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170312072814/https://www.cnet.com/news/google-android-prototypes-debut-at-mwc/}}</ref> ma ci furono ulteriori preoccupazioni per Android di fronte a una forte concorrenza da parte di aziende affermate nel mercato degli smartphone, come Nokia e Microsoft, e sistemi operativi mobili concorrenti Linux che erano in fase di sviluppo.<ref>{{Cita news|url=http://www.smh.com.au/news/biztech/androids-outing-at-barcelona/2008/02/12/1202760277773.html|titolo=Android's outing at Barcelona – BizTech – Technology|editore=[[Sydney Morning Herald]]|data=12 febbraio 2008|accesso=9 novembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130308205217/http://www.smh.com.au/news/biztech/androids-outing-at-barcelona/2008/02/12/1202760277773.html}}</ref> Queste affermate aziende erano scettiche. Nokia affermò di non vederlo come una minaccia, e un membro del team di Windows Mobile di Microsoft dichiarò "Non capisco l'impatto che avranno".<ref>{{Cita web|url=https://www.engadget.com/2007/11/05/symbian-nokia-microsoft-and-apple-downplay-android-relevance/|titolo=Symbian, Nokia, Microsoft and Apple downplay Android relevance|cognome=Miller|nome=Paul|sito=[[Engadget]]|editore=[[AOL]]|data=5 novembre 2007|accesso=11 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170419084812/https://www.engadget.com/2007/11/05/symbian-nokia-microsoft-and-apple-downplay-android-relevance/}}</ref>
Da allora Android è diventato il sistema operativo per smartphone più utilizzato<ref name="ars5th">{{Cita web|url=https://arstechnica.com/gadgets/2012/11/on-androids-5th-birthday-5-things-we-love-about-android/|titolo=On its 5th birthday, 5 things we love about Android|cognome=Brodkin|nome=Jon|sito=[[Ars Technica]]|editore=[[Condé Nast]]|data=5 novembre 2012|accesso=11 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170312063315/https://arstechnica.com/gadgets/2012/11/on-androids-5th-birthday-5-things-we-love-about-android/}}</ref><ref name="reisinger2015">{{Cita news|cognome=Reisinger, Don|url=http://www.eweek.com/mobile/slideshows/driverless-cars-and-green-tech-what-google-is-doing-outside-of-search.html|titolo=Driverless Cars and Green Tech: What Google Is Doing Outside of Search|pubblicazione=[[eWeek]]|data=16 gennaio 2015}}</ref> e "una delle esperienze mobili più veloci disponibili".<ref name="syrup">{{Cita web|url=http://mobilesyrup.com/2012/11/05/on-its-fifth-birthday-android-is-closer-to-our-actual-vision-for-mobile-supremacy/|titolo=On its fifth birthday, Android is "closer to our actual vision" for mobile supremacy|editore=MobileSyrup.com|data=|accesso=9 novembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121109090340/http://mobilesyrup.com/2012/11/05/on-its-fifth-birthday-android-is-closer-to-our-actual-vision-for-mobile-supremacy/}}</ref> I revisori hanno messo in evidenza la natura open source del sistema operativo come uno dei suoi punti di forza, consentendo ad aziende come Nokia (famiglia Nokia X),<ref>{{Cita web|url=http://www.businessinsider.com/microsoft-selling-nokia-x-android-phones-2014-4|titolo=Microsoft Selling Nokia X Android Phones|editore=Business Insider|data=28 aprile 2014|accesso=26 maggio 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140504050655/http://www.businessinsider.com/microsoft-selling-nokia-x-android-phones-2014-4}}</ref> Amazon (Kindle Fire), [[Barnes & Noble]] (Nook), [[Ouya]], [[Baidu]] e altri a [[Fork (sviluppo software)|fork]] il software e mettere in commercio hardware eseguendo la propria versione personalizzata di Android. Di conseguenza, è stato descritto dal sito web della tecnologia ''[[Ars Technica]]'' come "praticamente il sistema operativo predefinito per il lancio di nuovo hardware" per le aziende senza le proprie piattaforme mobili.<ref name="ars5th" /> Questa apertura e flessibilità è presente anche a livello dell'utente finale; Android consente un'ampia personalizzazione dei dispositivi da parte dei proprietari e le app sono disponibili gratuitamente negli app store non Google e nei siti web di terzi. Questi sono stati citati tra i principali vantaggi dei telefoni Android rispetto ad altri.<ref name="ars5th" /><ref>{{Cita web|url=http://www.androidauthority.com/best-apps-customizing-personalizing-android-phones-100685/|titolo=Best Android apps for personalizing and customizing your phone|editore=Androidauthority.com|data=13 luglio 2012|accesso=9 novembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121112021822/http://www.androidauthority.com/best-apps-customizing-personalizing-android-phones-100685/}}</ref>
Nonostante la popolarità di Android, incluso un tasso di attivazione tre volte superiore a quello di iOS, è stato riferito che Google non è stato in grado di sfruttare gli altri prodotti e servizi web con successo per trasformare Android nel produttore di denaro che gli analisti si aspettavano.<ref>{{Cita web|url=https://www.theverge.com/2013/3/19/4120208/why-andy-rubin-android-called-it-quits|titolo=Disconnect: why Andy Rubin and Android called it quits|cognome=Jeffries|nome=Adrianne|sito=[[The Verge (sito web)|The Verge]]|editore=[[Vox Media (azienda)|Vox Media]]|data=19 marzo 2013|accesso=11 marzo 2017|urlarchivio=https://archive.is/20130411231825/http://www.theverge.com/2013/3/19/4120208/why-andy-rubin-android-called-it-quits}}</ref> ''[[The Verge (sito web)|The Verge]]'' ha suggerito che Google sta perdendo il controllo di Android a causa della vasta personalizzazione e proliferazione di app e servizi non Google, la linea Kindle Fire di Amazon utilizza [[Fire OS]], un fork di Android fortemente modificato che non include né supporta alcun componente proprietario di Google e richiede che gli utenti ottengano software dal suo [[Amazon Appstore]] invece che dal Play Store.<ref name="ars-irongrip5"/> Nel 2014, nel tentativo di migliorare la visibilità del marchio Android, Google ha iniziato a richiedere che i dispositivi con i suoi componenti proprietari mostrino un logo Android nella schermata di avvio.<ref name="geek-poweredby3"/>
Android ha sofferto di "frammentazione",<ref>{{Cita web|url=http://www.businessinsider.com/android-fragmentation-report-2013-7|titolo=Android Fragmentation Report|cognome=Steve Kovach|editore=Business Insider|data=30 luglio 2013|accesso=19 ottobre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131007085442/http://www.businessinsider.com/android-fragmentation-report-2013-7}}</ref> una situazione in cui la varietà di dispositivi Android, in termini sia di variazioni hardware sia di differenze nel software in esecuzione su di essi, rende il compito di sviluppare applicazioni che funzionano in modo coerente in tutto l'ecosistema più difficile rispetto alla concorrenza piattaforme come iOS in cui hardware e software variano di meno. Ad esempio, secondo i dati di [[OpenSignal]] nel luglio 2013, c'erano {{formatnum:11868}} modelli di dispositivi Android, numerose dimensioni dello schermo e otto versioni del sistema operativo Android contemporaneamente in uso, mentre la maggior parte degli utenti iOS ha eseguito l'aggiornamento all'ultima iterazione di quel sistema operativo.<ref name="guardianfrag">{{Cita web|url=https://www.theguardian.com/technology/2013/jul/30/android-fragmentation-visualised-opensignal|titolo=Android fragmentation 'worse than ever' – but OpenSignal says that's good|cognome=Arthur|nome=Charles|editore=The Guardian|data=30 luglio 2013|accesso=1º agosto 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130801214513/http://www.theguardian.com/technology/2013/jul/30/android-fragmentation-visualised-opensignal}}</ref> Critici come ''[[Insider Apple|Apple Insider]]'' hanno affermato che la frammentazione tramite hardware e software ha spinto la crescita di Android attraverso grandi volumi di dispositivi di fascia bassa a basso costo con versioni precedenti di Android. Lo sostengono costringendo gli sviluppatori Android a scrivere affinché il "minimo comune denominatore" raggiunga il maggior numero possibile di utenti, che hanno scarsi incentivi per utilizzare le ultime funzionalità hardware o software disponibili solo su una percentuale minore di dispositivi.<ref>{{Cita web|url=http://appleinsider.com/articles/13/10/16/strong-demand-of-apples-iphone-5-series-driving-an-anti-fragmentation-of-ios|titolo=Strong demand of Apple's iPhone 5 series driving an "anti-fragmentation" of iOS|cognome=Eran|nome=Daniel|editore=Appleinsider.com|data=16 ottobre 2013|accesso=19 ottobre 2013|urlarchivio=http://archive.wikiwix.com/cache/20131021063440/http://appleinsider.com/articles/13/10/16/strong-demand-of-apples-iphone-5-series-driving-an-anti-fragmentation-of-ios|dataarchivio=21 ottobre 2013}}</ref> Tuttavia, OpenSignal, che sviluppa app sia per Android sia per iOS, ha concluso che, sebbene la frammentazione possa rendere lo sviluppo più complicato, la più ampia portata globale di Android aumenta anche la potenziale ricompensa.<ref name="guardianfrag" />
[[Computerworld (blog)|ComputerWorld]] ha riportato in un articolo che le condizioni d'uso di Android e dello store delle applicazioni prevedono che "nel caso in cui un qualsiasi prodotto violi l'accordo di distribuzione con gli sviluppatori, Google si riserva il diritto di rimuoverle da remoto su ogni dispositivo a propria discrezione".<ref>{{Cita web | url = http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2442404 | titolo = Google cancella da remoto applicativi su Android | autore = Vincenzo Gentile | sito = [[Punto Informatico]] | data = 17 ottobre 2008 | accesso = 21 febbraio 2023 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20141223020055/http://punto-informatico.it/2442404/Telefonia/News/google-cancella-remoto-applicativi-android.aspx | dataarchivio = 23 dicembre 2014 | urlmorto = sì }}</ref>
Il 23 giugno 2010, Google è ricorsa a questa modalità per motivi di sicurezza e pulizia, dato che le applicazioni erano state create solo a scopo di ricerca.<ref>{{Cita web|url=https://android-developers.googleblog.com/2010/06/exercising-our-remote-application.html|titolo=Exercising Our Remote Application Removal Feature|sito=Android Developers Blog|lingua=en|accesso=3 marzo 2019}}</ref>
Nel 2010, un team di sviluppatori si è visto rigettare un'applicazione regolarmente inserita nell'[[Google Play|Android Market]]. L'applicazione in questione, "WiFi Tether for Root Users", è dedicata al [[tethering]] (permette ai dispositivi di funzionare come veri e propri router Wi-Fi per fornire a loro volta connettività wi-fi ad altri apparecchi). La motivazione era che T-Mobile (primo carrier ufficiale di Android) vieta il tethering, quindi le applicazioni a esso dedicate creano un conflitto di interessi. Le notizie scatenarono pesanti polemiche tra gli utenti, indignati dalla poca flessibilità dimostrata da Google, la quale fece pensare che il sistema non fosse in realtà tanto "open" come fu presentato.<ref>{{cita testo|url=http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2591512|titolo=Google: Android non è un router 2 aprile 2009|urlmorto=sì}}</ref> Il ''tethering'' [[Wi-Fi]] fu comunque introdotto ufficialmente con la versione di Android 2.2 Froyo, integrata nel sistema.<ref>{{cita testo|url=https://www.zdnet.com/blog/gadgetreviews/google-android-22-froyo-tethering-wi-fi-hotspot-support/14760|titolo=Google Android 2.2 Froyo: Tethering, Wi-Fi hotspot support | ZDNet|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100726081424/http://www.zdnet.com/blog/gadgetreviews/google-android-22-froyo-tethering-wi-fi-hotspot-support/14760 }}</ref>
Nel 2012 è emerso come le applicazioni potrebbero estrapolare le foto personali dell'utente (così come altri files salvati come pubblici) dal proprio dispositivo.<ref>{{cita testo|url=http://www.cellularmagazine.it/blog/16685/ios-e-android-le-vostre-foto-non-sono-al-sicuro/|titolo=iOS e Android: le vostre foto non sono al sicuro|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120604013347/http://www.cellularmagazine.it/blog/16685/ios-e-android-le-vostre-foto-non-sono-al-sicuro/ }}</ref>
Un'altra critica è volta alla funzione sveglia, la quale non si attiva con il terminale spento<ref>{{cita testo|url=http://www.uniragazzi.org/nuovi-smartphone-niente-sveglia-a-telefono-spento/|titolo=Nuovi Smartphone: niente sveglia a telefono spento|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130309204507/http://www.uniragazzi.org/nuovi-smartphone-niente-sveglia-a-telefono-spento/ }}</ref>; tale funzione non dipende dal sistema operativo (e quindi da Android) ma dall'hardware utilizzato. È possibile aggirare tale mancanza tramite l'utilizzo di alcune applicazioni<ref>{{cita testo|url=http://www.androidworld.it/2011/08/09/sveglia-da-telefono-spento-su-galaxy-s-e-galaxy-s-ii-53288/|titolo=Sveglia da telefono spento su Galaxy S e Galaxy S II}}</ref>. Alcuni produttori integrano la funzione di spegnimento e accensione programmata.
Facendo una ricerca, un utente Android è venuto a conoscenza che alcuni dispositivi mobili in commercio montano in realtà una versione modificata del sistema operativo, programmata appositamente per inviare dati personali ai server dei produttori del telefonino. L'articolo rivolgeva le critiche principalmente verso la [[Motorola]], colpevole di inviare ai suoi server password di email, reti sociali e dati di utilizzo degli utenti.<ref>{{cita testo|url=http://www.beneaththewaves.net/Projects/Motorola_Is_Listening.html|titolo=Motorola Is Listening - Projects - Beneath the Waves}}</ref>
=== Quota di mercato ===
La società di ricerca Canalys ha stimato nel secondo trimestre del 2009 che Android deteneva una quota del 2,8% delle spedizioni mondiali di [[smartphone]].<ref name="Insider_1">{{Cita news|nome=Prince|cognome=McLean|url=http://www.appleinsider.com/articles/09/08/21/canalys_iphone_outsold_all_windows_mobile_phones_in_q2_2009.html|titolo=Canalys: iPhone outsold all Windows Mobile phones in Q2 2009|pubblicazione=[[AppleInsider]]|data=21 agosto 2009|accesso=16 febbraio 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120117031702/http://www.appleinsider.com/articles/09/08/21/canalys_iphone_outsold_all_windows_mobile_phones_in_q2_2009.html}}</ref> A maggio 2010, Android aveva una quota di mercato mondiale per smartphone del 10%, superando [[Windows Mobile]],<ref>{{Cita web|url=https://www.ft.com/content/c055479e-6342-11df-99a5-00144feab49a|titolo=Subscribe to read|sito=Financial Times|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170818004521/https://www.ft.com/content/c055479e-6342-11df-99a5-00144feab49a}}</ref> mentre negli Stati Uniti Android deteneva una quota del 28%, superando il [[IOS|sistema operativo iPhone]].<ref>{{Cita web|url=https://www.tugagency.com/blog/2010/05/11/android-overtakes-iphone-market-share-in-the-us/|titolo=Android Overtakes iPhone Market Share in the US – Tug Agency|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170817204501/https://www.tugagency.com/blog/2010/05/11/android-overtakes-iphone-market-share-in-the-us/}}</ref> Nel quarto trimestre del 2010, la sua quota mondiale era cresciuta fino al 33% del mercato diventando la piattaforma smartphone più venduta,<ref name="canalysQ420102">{{Cita web|url=http://www.canalys.com/newsroom/google%E2%80%99s-android-becomes-world%E2%80%99s-leading-smart-phone-platform|titolo=Google's Android becomes the world's leading smart phone platform|sito=Canalys|data=31 gennaio 2011|accesso=15 febbraio 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120225091704/http://www.canalys.com/newsroom/google%E2%80%99s-android-becomes-world%E2%80%99s-leading-smart-phone-platform}}</ref> superando [[Symbian OS|Symbian]].<ref>{{Cita web|url=http://www.phonearena.com/news/Android-steals-Symbians-Top-Smartphone-OS-crown_id16332|titolo=Android steals Symbian's top smartphone OS crown|editore=Phone arena|accesso=14 maggio 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130509190009/http://www.phonearena.com/news/Android-steals-Symbians-Top-Smartphone-OS-crown_id16332}}</ref> Negli Stati Uniti è diventata la piattaforma più venduta nell'aprile 2011, superando [[BlackBerry OS]] con una quota di smartphone del 31,2%, secondo ''comScore''.<ref>{{Cita web|url=http://money.cnn.com/2011/03/07/technology/android/index.htm|titolo=Android surpasses BlackBerry as No. 1 U.S. smartphone OS – Mar. 7, 2011|cognome=writer|nome=By David Goldman, staff|sito=money.cnn.com|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170818004354/http://money.cnn.com/2011/03/07/technology/android/index.htm}}</ref>
Al terzo trimestre del 2011, [[Gartner|Gartner ha]] stimato che oltre la metà (52,5%) delle vendite di smartphone apparteneva ad Android.<ref>{{Cita web|url=http://www.gartner.com/it/page.jsp?id=1848514|titolo=Gartner Says Sales of Mobile Devices Grew 5.6 Percent in Third Quarter of 2011; Smartphone Sales Increased 42 Percent|sito=gartner.com|editore=[[Gartner]]|data=15 novembre 2011|accesso=16 febbraio 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120516181608/http://www.gartner.com/it/page.jsp?id=1848514}}</ref> Entro il terzo trimestre del 2012 Android aveva una quota del 75% del mercato globale degli smartphone secondo la società di ricerca IDC.<ref name="idcQ32">{{Cita web|url=http://www.idc.com/getdoc.jsp?containerId=prUS23771812|titolo=Android Marks Fourth Anniversary Since Launch with 75.0% Market Share in Third Quarter, According to IDC – prUS23771812|editore=Idc.com|data=|accesso=3 novembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121103041944/http://www.idc.com/getdoc.jsp?containerId=prUS23771812}}</ref>
A luglio 2011, Google ha dichiarato che 550 000 dispositivi Android venivano attivati ogni giorno,<ref name="a550">{{Cita web|url=https://techcrunch.com/2011/07/14/android-now-seeing-550000-activations-per-day/|titolo=Android Now Seeing 550,000 Activations Per Day|cognome=Kumparak|nome=Greg|sito=[[TechCrunch]]|editore=[[AOL]]|data=14 luglio 2011|accesso=25 giugno 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170707145053/https://techcrunch.com/2011/07/14/android-now-seeing-550000-activations-per-day/}}</ref> rispetto ai 400 000 del giorno di maggio<ref>{{Cita news|nome=Jeffrey|cognome=Van Camp|url=https://news.yahoo.com/google-activates-500-000-android-devices-day-may-145858294.html|titolo=Google activates 500,000 Android devices a day, may reach 1 million in October|pubblicazione=Yahoo News|data=28 giugno 2011|accesso=16 febbraio 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121225233608/http://news.yahoo.com/google-activates-500-000-android-devices-day-may-145858294.html}}</ref> e oltre 100 milioni di dispositivi erano stati attivati<ref name="i/o 2011 stats">{{Cita web|url=http://googleblog.blogspot.com/2011/05/android-momentum-mobile-and-more-at.html|titolo=Android: momentum, mobile and more at Google I/O|cognome=Barra|nome=Hugo|sito=The Official Google Blog|data=10 maggio 2011|accesso=16 febbraio 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120130052353/http://googleblog.blogspot.com/2011/05/android-momentum-mobile-and-more-at.html}}</ref> con una crescita del 4,4% a settimana.<ref name="a550" /> Nel settembre 2012 erano stati attivati 500 milioni di dispositivi con 1,3 milioni di attivazioni al giorno.<ref name="Google Team">{{Cita web|url=https://plus.google.com/u/0/110023707389740934545/posts/R5YdRRyeTHM|titolo=500 million devices activated globally, and over 1.3 million added every single day|editore=official Android Engineering teams|data=12 settembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121005054446/https://plus.google.com/u/0/110023707389740934545/posts/R5YdRRyeTHM}}</ref><ref name="Eric Schmidt2">{{Cita web|url=https://www.engadget.com/2013/04/16/eric-schmidt-google-now-at-1-5-million-android-activations-per/|titolo=Eric Schmidt: Google now at 1.5 million Android activations per day|cognome=Melanson|nome=Donald|sito=[[Engadget]]|editore=[[AOL]]|data=16 aprile 2013|accesso=11 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170312063459/https://www.engadget.com/2013/04/16/eric-schmidt-google-now-at-1-5-million-android-activations-per/}}</ref> Nel maggio 2013, presso l'[[Google I/O|I / O di Google]], Sundar Pichai ha annunciato che erano stati attivati 900 milioni di dispositivi Android.<ref>{{Cita web|url=https://www.theverge.com/2013/5/15/4333584/total-android-activations-900-million|titolo=Google: 900 million Android activations to date, 48 billion app installs|cognome=Welch|nome=Chris|sito=[[The Verge (sito web)|The Verge]]|editore=[[Vox Media (azienda)|Vox Media]]|data=15 maggio 2013|accesso=11 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170210041749/http://www.theverge.com/2013/5/15/4333584/total-android-activations-900-million}}</ref>
La quota di mercato di Android varia in base alla località. Nel luglio 2012, gli "abbonati mobili di età superiore ai 13 anni" negli Stati Uniti che utilizzano Android sono aumentati del 52%,<ref>{{Cita web|url=https://www.engadget.com/2012/09/04/comscore-android-tops-52-percent-of-us-smartphone-share/|titolo=ComScore: Android tops 52 percent of US smartphone share, iPhone cracks the 33 percent mark|cognome=Fingas|nome=Jon|sito=[[Engadget]]|editore=[[AOL]]|data=4 settembre 2012|accesso=11 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170312063535/https://www.engadget.com/2012/09/04/comscore-android-tops-52-percent-of-us-smartphone-share/}}</ref> e sono saliti al 90% in Cina.<ref>{{Cita web|url=http://www.techinasia.com/android-market-share-china-2012/|titolo=Report: Android Rises to 90% of Smartphone Market in China|editore=Techinasia.com|data=|accesso=24 novembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121122010703/http://www.techinasia.com/android-market-share-china-2012/}}</ref> Nel terzo trimestre del 2012, la quota di mercato delle spedizioni di smartphone in tutto il mondo di Android è stata del 75%,<ref name="idcQ32"/> con 750 milioni di dispositivi attivati in totale. Nell'aprile 2013 Android ha registrato 1,5 milioni di attivazioni al giorno.<ref name="Eric Schmidt2"/> A maggio 2013, 48 miliardi di applicazioni sono stati installati dal Google Play Store,<ref name="48bn">{{Cita news|url=https://www.bbc.co.uk/news/technology-22542725|titolo=BBC Google activations and downloads update May 2013|pubblicazione=BBC News|data=15 maggio 2013|accesso=16 maggio 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130516014337/http://www.bbc.co.uk/news/technology-22542725}}</ref> e da settembre 2013, un miliardo di dispositivi Android sono stati attivati.<ref name="1bn">{{Cita web|url=http://plus.google.com/+VicGundotra/posts/8CVJ79nPQwN|titolo=Just back from a whirlwind trip to Asia visiting our…|cognome=Gundotra <!--work=? Google+ -->|nome=Vic|data=|accesso=3 settembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131003152939/https://plus.google.com/+VicGundotra/posts/8CVJ79nPQwN}}</ref>
Al febbraio 2017, il [[Google Play]] Store ha oltre 2,7 milioni di applicazioni Android pubblicate,<ref>{{Cita web|url=https://www.appbrain.com/stats/number-of-android-apps|titolo=Number of Android applications|sito=AppBrain|data=9 febbraio 2017|accesso=12 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170210051327/https://www.appbrain.com/stats/number-of-android-apps}}</ref> e al, le app sono state scaricate più di 65 miliardi di volte.<ref>{{Cita web|url=https://www.theverge.com/2016/5/18/11673942/google-users-number-2016-android-auto-wear-tv-io|titolo=Android users have installed more than 65 billion apps from Google Play in the last year|cognome=Statt|nome=Nick|sito=[[The Verge (sito web)|The Verge]]|editore=[[Vox Media (azienda)|Vox Media]]|data=18 maggio 2016|accesso=12 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170313041742/http://www.theverge.com/2016/5/18/11673942/google-users-number-2016-android-auto-wear-tv-io}}</ref> Il successo del sistema operativo lo ha reso un obiettivo per i contenziosi sui brevetti nell'ambito delle cosiddette " [[Guerre di brevetto per smartphone|guerre per smartphone]] " tra le società tecnologiche.<ref>{{Cita web|url=https://www.cnet.com/news/google-just-bought-itself-patent-protection/|titolo=Google just bought itself patent protection|cognome=Reardon|nome=Marguertite|sito=[[CNET]]|editore=[[CBS Interactive]]|data=15 agosto 2011|accesso=11 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170312072823/https://www.cnet.com/news/google-just-bought-itself-patent-protection/}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.tomsguide.com/us/google-android-installations-app-downloads,news-11861.html|titolo=Google Android Now on 135 Million Devices|cognome=Perry|nome=Douglas|sito=Tom's Guide|editore=[[Purch Group]]|data=16 luglio 2011|accesso=11 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170620072155/http://www.tomsguide.com/us/google-android-installations-app-downloads,news-11861.html}}</ref>
I dispositivi Android rappresentano oltre la metà delle vendite di smartphone nella maggior parte dei mercati, compresi gli Stati Uniti, mentre "solo in Giappone era Apple in testa" (numeri settembre-novembre 2013).<ref>{{Cita web|url=https://www.cnet.com/news/iphone-market-share-shrinks-as-android-windows-phone-grow/|titolo=iPhone market share shrinks as Android, Windows Phone grow|cognome=Whitney|nome=Lance|sito=[[CNET]]|editore=[[CBS Interactive]]|data=6 gennaio 2014|accesso=11 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170311021646/https://www.cnet.com/news/iphone-market-share-shrinks-as-android-windows-phone-grow/}}</ref> Alla fine del 2013, oltre 1,5 miliardi di smartphone Android sono stati venduti in quattro anni dal 2010,<ref>{{Cita web|url=http://www.statista.com/statistics/266219/global-smartphone-sales-since-1st-quarter-2009-by-operating-system/|titolo=Global smartphone sales by operating system 2009–2016, by quarter|sito=Statista|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140817063252/http://www.statista.com/statistics/266219/global-smartphone-sales-since-1st-quarter-2009-by-operating-system/}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.gartner.com/newsroom/id/2665715|titolo=Gartner Says Annual Smartphone Sales Surpassed Sales of Feature Phones for the First Time in 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140214043007/http://www.gartner.com/newsroom/id/2665715}}</ref> rendendo Android il sistema operativo più venduto per telefoni e tablet. Si stima che tre miliardi di smartphone Android saranno venduti entro la fine del 2014 (compresi gli anni precedenti). Secondo la società di ricerca Gartner, i dispositivi basati su Android hanno superato tutti i contendenti, ogni anno dal 2012.<ref>{{Cita web|url=http://www.gartner.com/newsroom/id/2645115|titolo=Gartner Says Worldwide Traditional PC, Tablet, Ultramobile and Mobile Phone Shipments On Pace to Grow 7.6 Percent in 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140619072505/http://www.gartner.com/newsroom/id/2645115}}</ref> Nel 2013, ha superato Windows di 573 milioni di utenti.<ref name="more than Windows2">{{Cita web|url=https://techcrunch.com/2014/10/15/tablet-sales-growth-plummets-in-2014-as-android-smartphones-continue-to-soar-gartner/|titolo=Tablet Sales Growth Plummets In 2014 As Android Smartphones Continue To Soar: Gartner|cognome=Lunden|nome=Ingrid|sito=[[TechCrunch]]|editore=[[AOL]]|data=15 ottobre 2014|accesso=25 giugno 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161127095547/https://techcrunch.com/2014/10/15/tablet-sales-growth-plummets-in-2014-as-android-smartphones-continue-to-soar-gartner/}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.idc.com/getdoc.jsp?containerId=prUS25187214|titolo=Global PC Shipments Exceed Forecast with Mild Improvement in Consumer Demand, While Apple Moves to #5 Spot, According to IDC|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141011215307/http://www.idc.com/getdoc.jsp?containerId=prUS25187214}}</ref> Al 2015, Android era il sistema operativo più installato;<ref name="Murky road despite dominance2">{{Cita web|url=https://www.nytimes.com/2015/05/28/technology/personaltech/a-murky-road-ahead-for-android-despite-market-dominance.html|titolo=A Murky Road Ahead for Android, Despite Market Dominance|cognome=Manjoo|nome=Farhad|sito=[[The New York Times]]|data=27 maggio 2015|accesso=12 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170706094446/https://www.nytimes.com/2015/05/28/technology/personaltech/a-murky-road-ahead-for-android-despite-market-dominance.html}}</ref> Dal 2013, i dispositivi che lo eseguono vendono anche più dei dispositivi Windows, iOS e Mac OS X messi insieme.<ref name="best_selling2">{{Cita news|nome=Jay|cognome=Yarow|url=http://www.businessinsider.com/androids-share-of-the-computing-market-2014-3|titolo=This Chart Shows Google's Incredible Domination Of The World's Computing Platforms|data=28 marzo 2014|accesso=23 aprile 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140425031734/http://www.businessinsider.com/androids-share-of-the-computing-market-2014-3}}</ref>
Secondo [[StatCounter]], che tiene traccia solo dell'uso della navigazione sul Web, Android è il sistema operativo mobile più popolare dall'agosto 2013.<ref>{{Cita web|url=https://gs.statcounter.com/#mobile+tablet-os-ww-monthly-201208-201509|titolo=Mobile/Tablet Browser Market Share by OS|accesso=13 settembre 2015|urlarchivio=https://archive.is/20120526/http://gs.statcounter.com/%23mobile_browser-ww-monthly-201012-201111-bar#mobile+tablet-os-ww-monthly-201208-201509}}</ref> Android è il sistema operativo più popolare per la navigazione web in India e in molti altri paesi (ad es. Praticamente tutta l'Asia, con eccezioni Giappone e Corea del Nord). Secondo StatCounter, Android è più utilizzato sui dispositivi mobili in tutti i paesi africani e ha dichiarato che "l'utilizzo dei dispositivi mobili ha già superato il desktop in diversi paesi, tra cui India, Sudafrica e Arabia Saudita",<ref name="more than Windows2"/> e praticamente tutti i paesi dell'Africa lo hanno fatto già (con l'eccezione di sette Paesi, incluso l'Egitto), come l'Etiopia e il Kenya, in cui l'utilizzo dei dispositivi mobili (inclusi i tablet) è pari al 90,46% (solo Android, rappresenta il 75,81% di tutti gli usi lì).<ref>{{Cita web|url=https://gs.statcounter.com/#all-os-KE-monthly-201401-201608|titolo=StatCounter Global Stats – Browser, OS, Search Engine including Mobile Usage Share|cognome=StatCounter|accesso=30 novembre 2016|urlarchivio=https://archive.is/20120526/http://gs.statcounter.com/%23mobile_browser-ww-monthly-201012-201111-bar#all-os-KE-monthly-201401-201608}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://gs.statcounter.com/#all-comparison-KE-monthly-201401-201608|titolo=Global Stats – Browser, OS, Search Engine including Mobile Usage Share|editore=StatCounter|accesso=23 settembre 2016|urlarchivio=https://archive.is/20120526/http://gs.statcounter.com/%23mobile_browser-ww-monthly-201012-201111-bar#all-comparison-KE-monthly-201401-201608}}</ref>
Mentre i telefoni Android nel [[Civiltà occidentale|mondo occidentale]] includono comunemente i componenti aggiuntivi proprietari di Google (come Google Play) al sistema operativo altrimenti open source, questo non è sempre più il caso dei mercati emergenti; "ABI Research afferma che 65 milioni di dispositivi sono stati distribuiti a livello globale con Android open source nel secondo trimestre del [2014], rispetto ai 54 milioni del primo trimestre"; a seconda del paese, la percentuale di telefoni stimata si basa solo sul codice sorgente AOSP, rinunciando al marchio Android: Thailandia (44%), Filippine (38%), Indonesia (31%), India (21%), Malesia (24%), Messico (18%), Brasile (9%).<ref>{{Cita web|url=http://www.androidauthority.com/google-certification-over-aosp-541700|titolo=Google hoping to lure smaller manufacturers to Google's Android, over AOSP|cognome=Grush|nome=Andrew|sito=Android Authority|data=21 ottobre 2014|accesso=22 ottobre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20141022015948/http://www.androidauthority.com/google-certification-over-aosp-541700/}}/</ref>
Secondo un rapporto [[Gartner]] del gennaio 2015, "Android ha superato il miliardo di spedizioni di dispositivi nel 2014 e continuerà a crescere a un ritmo a doppia cifra nel 2015, con un aumento del 26 percento anno su anno". Ciò ha reso la prima volta che un sistema operativo generico raggiungesse oltre un miliardo di utenti finali nel giro di un anno. Con quasi 1,16 miliardi di utenti finali nel 2014, Android ha distribuito oltre quattro volte più di [[iOS]] e [[MacOS|OS X]] combinati, e oltre tre volte più di [[Microsoft Windows]]. Gartner si aspettava che l'intero mercato della telefonia mobile "raggiungesse i due miliardi di unità nel 2016", incluso Android.<ref>{{Cita web|url=http://www.gartner.com/newsroom/id/2954317|titolo=Tablet Sales Continue to Be Slow in 2015: Tablet Sales to Reach 8 Percent Growth in 2015 While PC Market to Grow 1 Percent|editore=Gartner|data=5 gennaio 2015|accesso=23 gennaio 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150208082554/http://www.gartner.com/newsroom/id/2954317}}</ref> Descrivendo le statistiche, Farhad Manjoo scrisse sul ''[[The New York Times|New York Times]]'' che "circa uno dei due computer venduti oggi utilizza Android. [È] diventata la piattaforma di elaborazione dominante della Terra."<ref name="Murky road despite dominance2"/>
Secondo una stima di [[STATISTICA|Statistica]], gli smartphone Android avevano una base installata di 1,8 miliardi di unità nel 2015, pari al 76% del numero totale stimato di smartphone in tutto il mondo.<ref>{{Cita web|url=http://www.statista.com/statistics/385001/smartphone-worldwide-installed-base-operating-systems/|titolo=Installed base of smartphones by operating system in 2015 (in million units)|editore=Statistica|accesso=1º novembre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161012045013/https://www.statista.com/statistics/385001/smartphone-worldwide-installed-base-operating-systems/}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.statista.com/statistics/385022/smartphone-worldwide-installed-base-operating-systems-share/|titolo=Market share of smartphone OS of total smartphone installed base in 2013 and 2014|editore=Statistica|accesso=18 febbraio 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150218183636/http://www.statista.com/statistics/385022/smartphone-worldwide-installed-base-operating-systems-share/}}</ref> Per mettere i numeri della statistica nel contesto: dalle stime di Strategy Analytics, [[Windows]] il sistema operativo "desktop" più popolare, ha una base installata stimata di circa 1,3 miliardi al massimo;<ref>{{Cita web|url=https://www.strategyanalytics.com/default.aspx?mod=pressreleaseviewer&a0=5608 |titolo=Replacement Demand to Boost PC Sales in 2015, says Strategy Analytics: More than 70 percent of Developed Market Households Will Continue to Own PCs through 2018 |editore=Strategy Analytics |accesso=18 febbraio 2015 |urlmorto=no |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150218191002/https://www.strategyanalytics.com/default.aspx?mod=pressreleaseviewer&a0=5608 }}</ref> stimano inoltre che la base installata per tablet complessiva sia già di dimensioni comparabili al mercato dei PC e prevedono che i tablet li avranno superati entro il 2018. Android ha la più grande base installata di qualsiasi [[Sistema operativo per dispositivi mobili|sistema operativo mobile]] e, dal 2013, il sistema operativo più venduto in assoluto<ref name="best_selling2"/><ref name="mahapatra1">{{Cita web|url=http://www.ibtimes.com/android-vs-ios-whats-most-popular-mobile-operating-system-your-country-1464892|titolo=Android Vs. iOS: What's The Most Popular Mobile Operating System In Your Country?|cognome=Mahapatra|nome=Lisa|data=11 novembre 2013|accesso=30 gennaio 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140222195559/http://www.ibtimes.com/android-vs-ios-whats-most-popular-mobile-operating-system-your-country-1464892}}</ref><ref name="elmer1">{{Cita news|nome=Philip|cognome=Elmer-DeWitt|url=http://tech.fortune.cnn.com/2014/01/10/apple-android-kantar-comscore/|titolo=Don't mistake Apple's market share for its installed base|editore=CNN|data=10 gennaio 2014|accesso=30 gennaio 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140130052343/http://tech.fortune.cnn.com/2014/01/10/apple-android-kantar-comscore/}}</ref><ref name="sammobile1">{{Cita web|url=http://www.sammobile.com/2014/05/01/samsung-sells-more-smartphones-than-all-major-manufacturers-combined-in-q1/|titolo=Samsung sells more smartphones than all major manufacturers combined in Q1|accesso=12 maggio 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140512215847/http://www.sammobile.com/2014/05/01/samsung-sells-more-smartphones-than-all-major-manufacturers-combined-in-q1/}}</ref> con vendite nel 2012, 2013 e 2014<ref>{{Cita news|url=http://mobithinking.com/mobile-marketing-tools/latest-mobile-stats/a|titolo=Global mobile statistics 2014 Part A: Mobile subscribers; handset market share; mobile operators|editore=mobiThinking|data=maggio 2014|accesso=9 settembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140906115310/http://mobithinking.com/mobile-marketing-tools/latest-mobile-stats/a}}</ref> vicine alla base installata di tutti i PC.<ref>{{Cita web|url=http://readwrite.com/2013/12/10/smartphone-pcs-install-base-2014|titolo=The Post-PC Era Begins In Earnest Next Year: In 2014, smartphones will most likely eclipse PCs in terms of the number of devices in use around the world|cognome=Rowinski|nome=Dan|editore=readwrite|data=10 dicembre 2013|accesso=9 settembre 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140909043835/http://readwrite.com/2013/12/10/smartphone-pcs-install-base-2014}}</ref>
Nel secondo trimestre del 2014, la quota di Android nel mercato globale delle spedizioni di smartphone è stata dell'84,7%, un nuovo record.<ref>{{Cita web|url=http://www.techradar.com/news/phone-and-communications/mobile-phones/84-7-of-all-global-smartphone-shipments-feature-the-android-platform-1261548|titolo=84.7% of all global smartphone shipments run Android|cognome=Martinez|nome=Juan|sito=[[TechRadar]]|editore=[[Future plc]]|data=14 agosto 2014|accesso=11 ottobre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171011181332/http://www.techradar.com/news/phone-and-communications/mobile-phones/84-7-of-all-global-smartphone-shipments-feature-the-android-platform-1261548}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.androidpolice.com/2014/08/14/idc-android-now-accounts-for-84-7-of-all-smartphone-shipments-grew-33-3-year-over-year-this-quarter/|titolo=IDC: Android Now Accounts For 84.7% Of All Smartphone Shipments, Grew 33.3% Year-Over-Year This Quarter|cognome=Ruddock|nome=David|sito=Android Police|editore=Illogical Robot|data=14 agosto 2014|accesso=11 ottobre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171011181910/http://www.androidpolice.com/2014/08/14/idc-android-now-accounts-for-84-7-of-all-smartphone-shipments-grew-33-3-year-over-year-this-quarter/}}</ref> Questo era cresciuto all'87,5% della quota di mercato mondiale entro il terzo trimestre del 2016,<ref>{{Cita web|url=https://www.greenbot.com/article/3138394/android/report-nearly-90-percent-of-smartphones-worldwide-run-android.html|titolo=Report: Nearly 90 percent of smartphones worldwide run Android|cognome=Walter|nome=Derek|sito=Greenbot|editore=[[International Data Group]]|data=3 novembre 2016|accesso=11 ottobre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171011232456/https://www.greenbot.com/article/3138394/android/report-nearly-90-percent-of-smartphones-worldwide-run-android.html}}</ref> lasciando il principale concorrente [[iOS]] con una quota di mercato del 12,1%.<ref>{{Cita web|url=https://qz.com/826672/android-goog-just-hit-a-record-88-market-share-of-all-smartphones/|titolo=Android just hit a record 88% market share of all smartphones|cognome=Bhattacharya|nome=Ananya|sito=[[Quartz (sito web)|Quartz]]|editore=[[Atlantic Media]]|data=3 novembre 2016|accesso=11 ottobre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171011182249/https://qz.com/826672/android-goog-just-hit-a-record-88-market-share-of-all-smartphones/}}</ref>
Secondo un rapporto [[StatCounter]] dell'aprile 2017, Android ha superato Microsoft Windows per diventare il sistema operativo più popolare per l'utilizzo totale di Internet.<ref>{{Cita web|url=https://techcrunch.com/2017/04/03/statcounter-android-windows/|titolo=Report: Android overtakes Windows as the internet's most used operating system|cognome=Russell|nome=Jon|sito=[[TechCrunch]]|editore=[[AOL]]|data=3 aprile 2017|accesso=3 settembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170903165410/https://techcrunch.com/2017/04/03/statcounter-android-windows/}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://venturebeat.com/2017/04/03/statcounter-android-overtakes-windows-as-worlds-most-used-operating-system/|titolo=StatCounter: Android overtakes Windows as world's most-used operating system|cognome=Protalinski|nome=Emil|sito=[[VentureBeat]]|data=3 aprile 2017|accesso=3 settembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170903170152/https://venturebeat.com/2017/04/03/statcounter-android-overtakes-windows-as-worlds-most-used-operating-system/}}</ref> Da allora ha mantenuto la pluralità.<ref>{{Cita web|url=https://gs.statcounter.com/os-market-share#monthly-201701-201708|titolo=Operating System Market Share Worldwide|sito=[[StatCounter]]|accesso=3 settembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170831021037/https://gs.statcounter.com/os-market-share#monthly-201701-201708}}</ref>
Nel settembre 2015, [[Google (azienda)|Google]] ha annunciato che Android aveva 1,4 miliardi di utenti attivi mensili.<ref>{{Cita web|url=https://www.theverge.com/2015/9/29/9409071/google-android-stats-users-downloads-sales|titolo=Android is now used by 1.4 billion people|cognome=Vincent|nome=James|sito=[[The Verge (sito web)|The Verge]]|editore=[[Vox Media (azienda)|Vox Media]]|data=29 settembre 2015|accesso=12 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170114223942/http://www.theverge.com/2015/9/29/9409071/google-android-stats-users-downloads-sales}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://techcrunch.com/2015/09/29/android-now-has-1-4bn-30-day-active-devices-globally/|titolo=Android Now Has 1.4 Billion 30-Day Active Users Globally|cognome=Lomas|nome=Natasha|sito=[[TechCrunch]]|editore=[[AOL]]|data=29 settembre 2015|accesso=12 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170313124212/https://techcrunch.com/2015/09/29/android-now-has-1-4bn-30-day-active-devices-globally/}}</ref> Questo è cambiato in 2 miliardi di utenti attivi mensili a maggio 2017.<ref>{{Cita web|url=https://venturebeat.com/2017/05/17/android-passes-2-billion-monthly-active-devices/|titolo=Android passes 2 billion monthly active devices|cognome=Protalinski|nome=Emil|sito=[[VentureBeat]]|data=17 maggio 2017|accesso=17 maggio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170517174144/https://venturebeat.com/2017/05/17/android-passes-2-billion-monthly-active-devices/}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.cnet.com/au/news/google-boasts-2-billion-active-android-devices/|titolo=Google's Android now powers more than 2 billion devices|cognome=Ng|nome=Alfred|sito=[[CNET]]|editore=[[CBS Interactive]]|data=17 maggio 2017|accesso=17 maggio 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170517183448/https://www.cnet.com/au/news/google-boasts-2-billion-active-android-devices/}}</ref>
=== Adozione sui tablet ===
[[File:Front view of Nexus 7 (cropped).png|thumb|Il tablet [[Nexus 7 (2012)|Nexus 7 di prima generazione]] con Android 4.1 Jelly Bean]]
[[File:Wikipedia screenshot on Nexus 9 20141121.jpg|thumb|Google [[Nexus 9]]]]
Nonostante il suo successo sugli smartphone, inizialmente l'adozione dei tablet Android è stata lenta.<ref>{{Cita web|url=http://www.nbcnews.com/technology/technolog/why-ipad-stomping-android-tabs-24-1-121875|titolo=Why iPad is stomping Android tabs 24 to 1 – Technology on|cognome=Wilson Rothman|editore=Nbcnews.com|data=24 ottobre 2012|accesso=9 novembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130126130856/http://www.nbcnews.com/technology/technolog/why-ipad-stomping-android-tabs-24-1-121875}}</ref> Una delle cause principali è stata la situazione del [[Paradosso dell'uovo e della gallina|pollo o dell'uovo]] in cui i consumatori erano titubanti nell'acquistare un tablet Android a causa della mancanza di applicazioni per tablet di alta qualità, ma gli sviluppatori erano titubanti a dedicare tempo e risorse allo sviluppo di applicazioni per tablet fino a quando non esisteva un mercato significativo per loro.<ref>{{Cita web|url=http://gigaom.com/mobile/what-devs-say-about-ipad-but-not-android-tablets/|titolo=What devs say about iPad (but not Android tablets)|cognome=Kevin C. Tofel|editore=Gigaom.com|data=19 marzo 2012|accesso=9 novembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120815095230/http://gigaom.com/mobile/what-devs-say-about-ipad-but-not-android-tablets/}}</ref><ref name="tabs2">{{Cita web|url=http://www.zdnet.com/article/why-there-arent-more-android-tablet-apps-by-the-numbers/|titolo=Why there aren't more Android tablet apps, by the numbers|cognome=Kendrick|nome=James|sito=[[ZDNet]]|editore=[[CBS Interactive]]|data=21 marzo 2012|accesso=11 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170312051107/http://www.zdnet.com/article/why-there-arent-more-android-tablet-apps-by-the-numbers/}}</ref> Il "ecosistema" di contenuti e app si è rivelato più importante delle [[Specifica tecnica|specifiche]] hardware come punto di forza per i tablet. A causa della mancanza di applicazioni specifiche per tablet Android nel 2011, i primi tablet Android hanno dovuto accontentarsi di applicazioni per smartphone esistenti che non erano adatte alle dimensioni dello schermo più grandi, mentre il predominio [[IPad|dell'iPad]] di Apple è stato rafforzato dal gran numero di tablet specifici applicazioni [[iOS]].<ref name="tabs2"/><ref>{{Cita news|nome=Damon|cognome=Poeter|url=https://www.pcmag.com/article2/0,2817,2412997,00.asp|titolo=Goldman Highlights Microsoft's Shrinking Market Share|editore=PC Magazine|data=7 dicembre 2012|accesso=10 dicembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121212080514/http://www.pcmag.com/article2/0,2817,2412997,00.asp}}</ref>
Nonostante il supporto delle app nella sua infanzia, un numero considerevole di tablet Android, come Barnes & Noble Nook (insieme a quelli che utilizzano altri sistemi operativi, come [[HP TouchPad]] e [[BlackBerry PlayBook]]) sono stati lanciati sul mercato nel tentativo di trarre profitto dal successo dell'iPad.<ref name="tabs2"/> ''InfoWorld'' ha suggerito che alcuni produttori Android inizialmente hanno trattato i loro primi tablet come un "business Frankenphone", un'opportunità a basso investimento a breve termine posizionando un sistema operativo Android ottimizzato per smartphone (prima che fosse disponibile Android 3.0 ''Honeycomb'' per tablet) su un dispositivo mentre trascurava interfaccia utente. Questo approccio, come nel caso di [[Dell Streak]], non è riuscito a conquistare il mercato con i consumatori, oltre a danneggiare la reputazione iniziale dei tablet Android.<ref>{{Cita web|url=http://www.infoworld.com/d/mobile-technology/googles-tighter-control-over-android-good-thing-845|titolo=Why Google's tighter control over Android is a good thing | Mobile Technology|cognome=Gruman|nome=Galen|editore=InfoWorld|data=5 aprile 2011|accesso=14 marzo 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130603113731/http://www.infoworld.com/d/mobile-technology/googles-tighter-control-over-android-good-thing-845}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.macworld.com/article/1159578/anatomy_of_failure_rim_microsoft_nokia.html|titolo=Anatomy of failure: Mobile flops from RIM, Microsoft, and Nokia|cognome=Gruman|nome=Galen|editore=Macworld|data=30 aprile 2011|accesso=14 maggio 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130501133704/http://www.macworld.com/article/1159578/anatomy_of_failure_rim_microsoft_nokia.html}}</ref> Inoltre, diversi tablet Android come il [[Motorola Xoom]] hanno un prezzo uguale o superiore a quello [[IPad|dell'iPad]], il che ha danneggiato le vendite. Un'eccezione è stata l'[[Amazon.com|Amazon]] [[Kindle Fire]], che si basava su prezzi più bassi e sull'accesso all'ecosistema di applicazioni e contenuti di Amazon.<ref name="tabs2" /><ref>{{Cita web|url=http://www.techrepublic.com/blog/hiner/why-android-tablets-failed-a-postmortem/10011|titolo=Why Android tablets failed: A postmortem|cognome=Hiner|nome=Jason|editore=TechRepublic|data=5 gennaio 2012|accesso=9 novembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121017042333/http://www.techrepublic.com/blog/hiner/why-android-tablets-failed-a-postmortem/10011}}</ref>
Questo cambiamento ha avuto inizio nel 2012; con la pubblicazione dell'economico [[Nexus 7 (2012)|Nexus 7]], Google spinge gli sviluppatori a scrivere migliori applicazioni per tablet.<ref>{{Cita web|url=https://arstechnica.com/gadgets/2012/10/google-to-android-devs-make-nicer-tablet-apps-pretty-please/|titolo=Google to Android devs: make nicer tablet apps, pretty please?|cognome=Cunningham|nome=Andrew|sito=[[Ars Technica]]|editore=[[Condé Nast]]|data=8 ottobre 2012|accesso=11 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170312064956/https://arstechnica.com/gadgets/2012/10/google-to-android-devs-make-nicer-tablet-apps-pretty-please/}}</ref> Secondo International Data Corporation, le spedizioni di tablet basati su Android hanno superato gli iPad nel 3º trimestre 2012.<ref>{{Cita web|url=http://www.businessinsider.com/android-ahead-of-ios-tablet-market-share-2013-5|titolo=Android Now Ahead Of Apple's iOS In Tablet Market Share|cognome=Kovach|nome=Steve|editore=Business Insider|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130503053105/http://www.businessinsider.com/android-ahead-of-ios-tablet-market-share-2013-5}}</ref>
[[File:Nook Color Showing Wikipedia Index On Dolphin Browser HD.jpg|sinistra|thumb|Barnes & Noble Nook con Android]]
Nel [[2009]] la [[Toshiba]] ha presentato il tablet ''journ.e Touch'', con schermo da 7 pollici e sistema Android 2.0.
Durante il [[2010]] sono stati presentati molti tablet che utilizzano Android come sistema operativo. Quello che ha ricevuto più interesse dei media è stato sicuramente il [[Samsung Galaxy Tab]] con la versione 2.2 Froyo, che si è posto in diretta concorrenza con l'[[iPad]] di [[Apple]]. Il prodotto è stato presentato durante l'IFA di Berlino 2010 ed è stato messo in commercio a partire dalla fine di settembre 2010.<ref>{{cita testo|url=http://www.androidworld.it/2010/09/02/samsung-galaxy-tab-foto-e-video-del-tablet-disponibile-a-meta-settembre-21836/|titolo=Samsung Galaxy Tab, foto e video del tablet disponibile a metà settembre.}}</ref>
La nuova versione di Android dedicata ai tablet è la versione 3.0 Honeycomb e il primo tablet annunciato ufficialmente con questa versione dell'OS è stato il [[Motorola Xoom]].<ref name="bb">{{Cita web|url=https://www.androidworld.it/2011/01/06/motorola-xoom-presentato-ufficialmente-32534/|titolo=Motorola Xoom presentato ufficialmente|sito=AndroidWorld|data=6 gennaio 2011|accesso=3 marzo 2019}}</ref> Il primo tablet a entrare in commercio con HoneyComb 3.1 preinstallato è stato il [[Samsung Galaxy Tab 10.1]] nel giugno 2011. Sempre in questo periodo c'è da segnalare anche la linea di Acer, Iconia Tab. In generale, a tutto marzo 2012 si è cominciato ad avere una disponibilità sul mercato di dispositivi con versione di sistema 4.0, come l'[[Asus Transformer Prime]] anche se inizialmente alcuni venivano proposti con la versione inferiore (aggiornabile) a causa della momentanea mancanza di disponibilità del plugin [[Adobe Flash|Flash]] per questa versione di sistema. Il 28 giugno 2012 è stato presentato il primo tablet di [[Google]] prodotto in collaborazione con [[Asus]], chiamato [[Nexus 7 (2012)|Nexus 7]], inizialmente dotato di Android 4.1 Jelly Bean (il dispositivo Android più supportato, in modo ufficiale, di sempre, supporto terminato con Android 5.1 Lollipop). Il Nexus 10 è stato presentato insieme al Nexus 4 e all'inizio era dotato di Android 4.2 Jelly Bean. La [[Nexus 7 (2013)|seconda generazione]] del Nexus 7, con versione 4.3 di Android è stata presentata il 24 luglio 2013. Google ha presentato nell'evento aperto solo ai giornalisti del 29/09/2015 il tablet Pixel C che farà parte della linea [[Chromebook Pixel]] ma adotterà come sistema operativo Android 6.0 Marshmallow.
Alla fine del 2013, oltre 191,6 milioni di tablet Android erano venduti in tre anni dal 2011.<ref>{{Cita web|url=http://www.gartner.com/newsroom/id/2674215|titolo=Gartner Says Worldwide Tablet Sales Grew 68 Percent in 2013, With Android Capturing 62 Percent of the Market|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140417073251/http://www.gartner.com/newsroom/id/2674215}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.gartner.com/newsroom/id/1980115|titolo=Gartner Says Worldwide Media Tablets Sales to Reach 119 Million Units in 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140524004147/http://www.gartner.com/newsroom/id/1980115}}</ref> Ciò ha reso i tablet Android il tipo di tablet più venduto nel 2013, superando gli iPad nel secondo trimestre del 2013.<ref>{{Cita web|url=https://www.abiresearch.com/press/android-ecosystem-takes-the-baton-from-apple-ipad-|titolo=Android Ecosystem Takes the Baton from Apple iPad in the Tablet Race|editore=ABIresearch|data=27 settembre 2013|accesso=10 settembre 2014}}</ref>
Secondo le statistiche sull'uso del web di StatCounter, al 15 agosto 2017, I tablet Android rappresentavano la maggior parte dei dispositivi tablet utilizzati in [[America meridionale|Sud America]] (57,46%)<ref>{{Cita web|url=https://gs.statcounter.com/os-market-share/tablet/south-america/#monthly-201504-201708|titolo=Tablet Operating System Market Share in South America|sito=statcounter.com|accesso=15 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170816063639/https://gs.statcounter.com/os-market-share/tablet/south-america/#monthly-201504-201708}}</ref> e [[Africa]] (69,08%),<ref>{{Cita web|url=https://gs.statcounter.com/os-market-share/tablet/africa/#monthly-201504-201708|titolo=Tablet Operating System Market Share in Africa|accesso=15 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170816063959/https://gs.statcounter.com/os-market-share/tablet/africa/#monthly-201504-201708}}</ref> pur essendo un secondo distante da iOS in Nord America (25,29%) ed Europa (32,64%), nonostante abbia una notevole maggioranza in molti [[America centrale|stati dell'America centrale]], dei [[Caraibi]] e [[Europa orientale|dell'Europa orientale]].<ref>{{Cita web|url=https://gs.statcounter.com/os-market-share/tablet/north-america/#monthly-201708-201708-map|titolo=Tablet Operating System Market Share in North America (map)|sito=statcounter.com|accesso=15 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170816063025/https://gs.statcounter.com/os-market-share/tablet/north-america/#monthly-201708-201708-map}}{{Cita web|url=https://gs.statcounter.com/os-market-share/tablet/north-america/#monthly-201504-201708|titolo=Tablet Operating System Market Share in North America|sito=statcounter.com|accesso=15 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170816063025/https://gs.statcounter.com/os-market-share/tablet/north-america/#monthly-201504-201708}}</ref>) e che rappresentano la maggioranza in Asia (51,25%)<ref>{{Cita web|url=https://gs.statcounter.com/os-market-share/tablet/asia/#monthly-201504-201708|titolo=Tablet Operating System Market Share in Asia|sito=statcounter.com|accesso=15 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170816063113/https://gs.statcounter.com/os-market-share/tablet/asia/#monthly-201504-201708}}</ref> particolare in India (65,98%)<ref>{{Cita web|url=https://gs.statcounter.com/os-market-share/tablet/india/#monthly-201403-201708|titolo=Tablet Operating System Market Share in India|sito=statcounter.com|accesso=15 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170816064053/https://gs.statcounter.com/os-market-share/tablet/india/#monthly-201403-201708}}</ref> e [[Indonesia]] (82,18%).<ref>{{Cita web|url=https://gs.statcounter.com/os-market-share/tablet/indonesia/#monthly-201403-201708|titolo=Tablet Operating System Market Share in Indonesia|sito=statcounter.com|accesso=15 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170816064028/https://gs.statcounter.com/os-market-share/tablet/indonesia/#monthly-201403-201708}}</ref> Android è un secondo estremamente distante all'11,93% anche in [[Oceania]], principalmente a causa [[Australia|dell'Australia]] (10,71%) e della [[Nuova Zelanda]] (16,9%), mentre in alcuni paesi come [[Nauru]] si ritiene che oltre l'80% dei tablet utilizzi Android.<ref>{{Cita web|url=https://gs.statcounter.com/os-market-share/tablet/oceania/#monthly-201708-201708-map|titolo=Tablet Operating System Market Share in Oceania|sito=statcounter.com|accesso=15 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170816063116/https://gs.statcounter.com/os-market-share/tablet/oceania/#monthly-201708-201708-map}}</ref> Inoltre, Android viene spesso utilizzato dalla minoranza di utenti Web in [[Antartide]], che non ha una popolazione permanente.<ref>{{Cita web|url=https://gs.statcounter.com/os-market-share/tablet/antarctica/#monthly-201504-201708|titolo=Tablet Operating System Market Share in Antarctica|sito=statcounter.com|accesso=15 agosto 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170816062428/https://gs.statcounter.com/os-market-share/tablet/antarctica/#monthly-201504-201708}}</ref>
Nel marzo 2016, Galen Gruman di ''[[InfoWorld|InfoWorld ha]]'' dichiarato che i dispositivi Android potrebbero essere una "parte reale della tua attività [...] non c'è più motivo di tenere Android a debita distanza. Si può ora essere come parte integrante al vostro portafoglio cellulare come [[Apple|di Apple]]'s [[iOS]] dispositivi sono".<ref>{{Cita web|url=http://www.infoworld.com/article/3045234/android/how-to-make-android-a-real-part-of-your-business.html|titolo=How to make Android a real part of your business|cognome=Gruman|nome=Galen|sito=[[InfoWorld]]|editore=[[International Data Group]]|data=24 marzo 2016|accesso=12 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170223103528/http://www.infoworld.com/article/3045234/android/how-to-make-android-a-real-part-of-your-business.html}}</ref> Un anno prima, Gruman aveva dichiarato che [[Microsoft Office Mobile|le app di Office mobili di]] [[Microsoft]] erano "migliori su iOS e Android" rispetto ai dispositivi [[Windows 10]] di Microsoft.<ref>{{Cita web|url=http://www.infoworld.com/article/2960784/office-software/office-mobile-better-on-ipads-than-on-windows-10-tablets.html|titolo=Office Mobile: Better on iPads than on Windows 10 tablets|cognome=Gruman|nome=Galen|sito=[[InfoWorld]]|editore=[[International Data Group]]|data=7 agosto 2015|accesso=12 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170211173124/http://www.infoworld.com/article/2960784/office-software/office-mobile-better-on-ipads-than-on-windows-10-tablets.html}}</ref>
=== Pirateria delle applicazioni ===
In generale, le applicazioni Android a pagamento possono essere facilmente [[infrazione del diritto d'autore|piratate]].<ref name="piracy">{{Cita news|cognome=Wired UK|url=https://www.wired.com/gamelife/2012/05/wired-uk-android-game-piracy/|titolo=Op-Ed: Android Piracy Is Huge Problem for Game Devs | Game|Life|editore=Wired.com|data=3 maggio 2012|accesso=15 settembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120906232033/http://www.wired.com/gamelife/2012/05/wired-uk-android-game-piracy}}</ref> In un'intervista del maggio 2012 con [[Eurogamer]], gli sviluppatori di ''[[Football Manager (serie)|Football Manager hanno]]'' dichiarato che il rapporto tra giocatori piratati e giocatori legittimi era 9:1 per il loro gioco ''Football Manager Handheld''.<ref>{{Cita web|url=http://www.eurogamer.net/articles/2012-04-24-football-manager-dev-hopes-to-stick-with-android-despite-9-1-piracy-rate|titolo=Football Manager dev hopes to stick with Android despite 9:1 piracy rate|cognome=Yin|nome=Wesley|editore=Eurogamer.net|data=24 aprile 2012|accesso=15 settembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120916013703/http://www.eurogamer.net/articles/2012-04-24-football-manager-dev-hopes-to-stick-with-android-despite-9-1-piracy-rate}}</ref> Tuttavia, non tutti gli sviluppatori hanno concordato sul fatto che i tassi di pirateria fossero un problema; ad esempio, nel luglio 2012 gli sviluppatori del gioco ''[[Wind-up Knight|Wind-up Knight hanno]]'' affermato che i livelli di pirateria del loro gioco erano solo del 12% e che la maggior parte della pirateria proveniva dalla Cina, dove le persone non potevano acquistare app da Google Play.<ref>{{Cita web|url=http://www.androidauthority.com/piracy-rates-are-higher-ios-android-wind-up-knight-developer-104305/|titolo=Wind-up Knight developer: Piracy rates on iOS and Android are comparable, China is the main source|cognome=Armasu|nome=Lucian|editore=Androidauthority.com|data=30 luglio 2012|accesso=6 ottobre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121020200141/http://www.androidauthority.com/piracy-rates-are-higher-ios-android-wind-up-knight-developer-104305/}}</ref>
Nel 2010, Google ha reso disponibile uno strumento per la convalida degli acquisti autorizzati da utilizzare all'interno delle app, ma gli sviluppatori si sono lamentati perché questo era insufficiente e banale da [[Cracking (informatica)|decifrare]]. Google ha risposto che lo strumento, in particolare la sua versione iniziale, era inteso come un framework di esempio per gli sviluppatori da modificare e sviluppare in base alle loro esigenze, non come una soluzione di pirateria finita.<ref>{{Cita web|url=https://arstechnica.com/gadgets/2010/08/google-cracked-android-anti-piracy-system-used-wrong-by-devs/|titolo=Android antipiracy cracked, Google says devs used it wrong|cognome=Paul|nome=Ryan|sito=[[Ars Technica]]|editore=[[Condé Nast]]|data=25 agosto 2010|accesso=11 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170312064841/https://arstechnica.com/gadgets/2010/08/google-cracked-android-anti-piracy-system-used-wrong-by-devs/}}</ref> [[Android Jelly Bean]] ha introdotto la possibilità di crittografare le applicazioni a pagamento, in modo che possano funzionare solo sul dispositivo per il quale sono state acquistate.<ref>{{Cita web|url=https://arstechnica.com/gadgets/2014/07/google-drm-bug-blocks-paid-android-wear-apps/|titolo=Update: Google posts DRM workaround for paid Android Wear apps|cognome=Amadeo|nome=Ron|sito=[[Ars Technica]]|editore=[[Condé Nast]]|data=9 luglio 2014|accesso=11 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170210102605/https://arstechnica.com/gadgets/2014/07/google-drm-bug-blocks-paid-android-wear-apps/}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.theregister.co.uk/2012/08/08/android_drm_disabled/|titolo=Android app DRM quietly disabled due to bug|cognome=McAllister|nome=Neil|editore=The Register|data=8 agosto 2012|accesso=10 giugno 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120811005729/http://www.theregister.co.uk/2012/08/08/android_drm_disabled/}}</ref>
== Questioni legali ==
Il successo di Android lo ha reso un obiettivo per controversie in materia di [[Brevetto|brevetti]] e [[Copyright|diritti d'autore]] tra società tecnologiche, sia i produttori di telefoni Android sia Android sono stati coinvolti in numerose cause legali in materia di brevetti e altre sfide legali.
=== Brevetti di Oracle ===
Il 12 agosto 2010, [[Oracle Corporation|Oracle]] fece causa a Google per aver rivendicato la violazione dei diritti d'autore e dei brevetti relativi al linguaggio di programmazione [[Java (linguaggio di programmazione)|Java]].<ref name="computerworld">{{Cita web |url=http://www.computerworld.com/s/article/9180678/Update_Oracle_sues_Google_over_Java_use_in_Android |titolo=Update: Oracle sues Google over Java use in Android |cognome=Niccolai |nome=James |sito=[[Computerworld (blog)|Computerworld]] |editore=IDG |data=12 agosto 2010 |accesso=16 febbraio 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120106140213/http://www.computerworld.com/s/article/9180678/Update_Oracle_sues_Google_over_Java_use_in_Android}}</ref> Originariamente Oracle chiese danni fino a 6,1 miliardi di dollari<ref>{{Cita news|url=https://www.reuters.com/article/2011/06/18/us-oracle-google-lawsuit-idUSTRE75H0FP20110618|titolo=Oracle seeks up to $6.1 billion in Google lawsuit|editore=Reuters|data=18 giugno 2011|accesso=7 settembre 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110902164626/http://www.reuters.com/article/2011/06/18/us-oracle-google-lawsuit-idUSTRE75H0FP20110618}}</ref> ma questa valutazione venne respinta da un giudice federale degli Stati Uniti che chiese a Oracle di rivedere la stima.<ref>{{Cita web|url=http://www.mercurynews.com/news/ci_18532705|titolo=Judge tosses Oracle's $6.1 billion damage estimate in claim against Google|editore=MercuryNews.com|data=22 luglio 2011|accesso=7 settembre 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120118213044/http://www.mercurynews.com/news/ci_18532705}}</ref> In risposta, Google presentò più linee di difesa, ribadendo che Android non avesse violato i brevetti o il diritto d'autore di Oracle, che i brevetti di Oracle non fossero validi e diverse altre difese. Affermarono che l'ambiente runtime Java di Android si basasse su [[Apache Harmony]], un'implementazione in clean room delle librerie di classi Java e una macchina virtuale sviluppata in modo indipendente chiamata [[Dalvik virtual machine|Dalvik]].<ref>{{Cita news|nome=Ryan|cognome=Singel|url=https://www.wired.com/epicenter/2010/10/google-oracle-android/|titolo=Calling Oracle Hypocritical, Google Denies Patent Infringement|pubblicazione=Wired|data=5 ottobre 2010|accesso=16 febbraio 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20111128003845/http://www.wired.com/epicenter/2010/10/google-oracle-android/}}</ref> Nel maggio 2012, la giuria in questo caso riscontrò che Google non avesse violato i brevetti di Oracle e il giudice del processo stabilì che la struttura delle API Java utilizzate da Google non fosse protetta da diritto d'autore.<ref>{{Cita web|url=http://www.zdnet.com/article/jury-clears-google-of-infringing-on-oracle-patents/|titolo=Jury clears Google of infringing on Oracle patents|cognome=Lowensohn|nome=Josh|sito=[[ZDNet]]|editore=[[CBS Interactive]]|data=23 maggio 2012|accesso=11 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170423231925/http://www.zdnet.com/article/jury-clears-google-of-infringing-on-oracle-patents/}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://arstechnica.com/tech-policy/2012/05/google-wins-crucial-api-ruling-oracles-case-decimated/|titolo=Google wins crucial API ruling, Oracle's case decimated|cognome=Mullin|nome=Joe|sito=[[Ars Technica]]|editore=[[Condé Nast]]|data=31 maggio 2012|accesso=11 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170312065520/https://arstechnica.com/tech-policy/2012/05/google-wins-crucial-api-ruling-oracles-case-decimated/}}</ref> Le parti hanno concordato di azzerare i danni legali per una piccola quantità di codice copiato.<ref name="damages">{{Cita web |url=http://www.computerworld.com/s/article/9228298/Oracle_agrees_to_zero_damages_in_Google_lawsuit_eyes_appeal |titolo=Oracle agrees to 'zero' damages in Google lawsuit, eyes appeal |sito=[[Computerworld (blog)|Computerworld]] |cognome=Niccolai |nome=James |data=20 giugno 2012 |accesso=23 giugno 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121117001109/http://www.computerworld.com/s/article/9228298/Oracle_agrees_to_zero_damages_in_Google_lawsuit_eyes_appeal}}</ref> Il 9 maggio 2014, il Circuito Federale ha parzialmente invertito la sentenza del tribunale distrettuale, pronunciando la sentenza a favore di Oracle sulla questione del diritto di autore e ricordando la questione del [[fair use]] al tribunale distrettuale.<ref>{{Cita web|url=https://www.cnet.com/news/court-sides-with-oracle-over-android-in-java-patent-appeal/|titolo=Court sides with Oracle over Android in Java patent appeal|cognome=Rosenblatt|nome=Seth|sito=[[CNET]]|editore=[[CBS Interactive]]|data=9 maggio 2014|accesso=11 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170419063834/https://www.cnet.com/news/court-sides-with-oracle-over-android-in-java-patent-appeal/}}</ref><ref name="cafc 13-1021">{{Cita web|url=http://www.cafc.uscourts.gov/images/stories/opinions-orders/13-1021.Opinion.5-7-2014.1.PDF|titolo=ORACLE AMERICA, INC., Plaintiff – Appellant, v. GOOGLE INC., Defendant – Cross – Appellant.|editore=Court of Appeals for the Federal Circuit|data=9 maggio 2014|accesso=10 maggio 2014|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140601064614/http://www.cafc.uscourts.gov/images/stories/opinions-orders/13-1021.Opinion.5-7-2014.1.PDF}}</ref>
Nel dicembre 2015, Google ha annunciato che la prossima versione principale di Android ([[Android Nougat]]) passerà a [[OpenJDK]], che è l'implementazione ufficiale open source della piattaforma Java, invece di utilizzare il progetto Apache Harmony, ora fuori produzione, come runtime. Il codice che riflette questa modifica è stato anche pubblicato nel repository di origine AOSP.<ref name="ars-njdk">{{Cita web|url=https://arstechnica.com/tech-policy/2016/01/android-n-switches-to-openjdk-google-tells-oracle-it-is-protected-by-the-gpl/|titolo=Android N switches to OpenJDK, Google tells Oracle it is protected by the GPL|cognome=Amadeo|nome=Ron|sito=[[Ars Technica]]|editore=[[Condé Nast]]|data=6 gennaio 2012|accesso=11 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170312065019/https://arstechnica.com/tech-policy/2016/01/android-n-switches-to-openjdk-google-tells-oracle-it-is-protected-by-the-gpl/}}</ref> Nel suo annuncio, Google ha affermato che ciò faceva parte dello sforzo di creare una "base di codice comune" tra Java su Android e altre piattaforme.<ref name="vb-openjdk">{{Cita web|url=https://venturebeat.com/2015/12/29/google-confirms-next-android-version-wont-use-oracles-proprietary-java-apis/|titolo=Google confirms next Android version won't implement Oracle's proprietary Java APIs|sito=VentureBeat|accesso=30 dicembre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151230021134/http://venturebeat.com/2015/12/29/google-confirms-next-android-version-wont-use-oracles-proprietary-java-apis/}}</ref> Google in seguito ha ammesso in un tribunale che questo faceva parte di uno sforzo per affrontare le controversie con Oracle, poiché il suo uso del codice OpenJDK è regolato dalla [[GNU General Public License]] (GPL) con [[GPL linking exception|un'eccezione di collegamento]] e che "qualsiasi richiesta di risarcimento danni associata con le nuove versioni espressamente concesse in licenza da Oracle sotto OpenJDK richiederebbe un'analisi separata dei danni da versioni precedenti".<ref name="ars-njdk" /> Nel giugno 2016, un tribunale federale degli Stati Uniti si è pronunciato a favore di Google, affermando che il suo utilizzo delle API era un uso corretto.<ref>{{Cita web|url=https://arstechnica.com/tech-policy/2016/05/google-wins-trial-against-oracle-as-jury-finds-android-is-fair-use/|titolo=Google beats Oracle—Android makes "fair use" of Java APIs|cognome=Mullin|nome=Joe|sito=[[Ars Technica]]|editore=[[Condé Nast]]|data=26 maggio 2016|accesso=11 marzo 2017|urlarchivio=http://archive.wikiwix.com/cache/20170118095427/https://arstechnica.com/tech-policy/2016/05/google-wins-trial-against-oracle-as-jury-finds-android-is-fair-use/|dataarchivio=18 gennaio 2017}}</ref>
=== Sfide anticoncorrenziali in Europa ===
Nel 2013, [[FairSearch]], un'organizzazione di lobbying supportata da Microsoft, Oracle e altri, ha presentato un reclamo relativo ad Android presso la [[Commissione europea]], sostenendo che il suo modello di distribuzione gratuito costituiva un [[Strategia dei prezzi predatori|prezzo predatorio]] anticoncorrenziale. La [[Free Software Foundation Europe]], i cui donatori includono Google, ha contestato le accuse di Fairsearch.<ref name="fsfe">{{Cita web|url=http://fsfe.org/activities/policy/eu/20130729.EC.Fairsearch.letter.en.html|titolo=FSFE objects to claims of 'predatory pricing' in Free Software|editore=Free Software Foundation Europe|accesso=28 settembre 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131002030346/http://fsfe.org/activities/policy/eu/20130729.EC.Fairsearch.letter.en.html}}</ref> Il 20 aprile 2016, l'UE ha presentato un [[Diritto della concorrenza dell'Unione europea|reclamo antitrust]] formale contro Google sulla base delle accuse di FairSearch, sostenendo che la sua leva sui fornitori di Android, incluso il raggruppamento obbligatorio dell'intera suite di software proprietario di Google, ostacolando la possibilità per i fornitori di ricerca concorrenti di essere integrato in Android e impedire ai fornitori di produrre dispositivi che eseguono fork di Android, costituivano pratiche anticoncorrenziali.<ref name="bbc-euandroidantitrust">{{Cita news|nome=Kevin|cognome=Rawlinson|url=https://www.bbc.com/news/technology-36092441|titolo=Google faces EU charge over Android 'abuse of dominance'|data=20 aprile 2016|accesso=20 aprile 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160420114627/http://www.bbc.com/news/technology-36092441}}</ref> Nell'agosto 2016, Google è stato multato di US $ 6,75 milioni dal [[Servizio federale di antimonopolio|servizio antimonopolio federale]] russo (FAS) a seguito di accuse simili da parte di [[Yandex]].<ref name="verge-russiafine">{{Cita web|url=https://www.theverge.com/2016/8/12/12450192/russia-google-antitrust-fine-android|titolo=Russia fines Google $6.75 million for preinstalling apps on Android|sito=The Verge|editore=Vox Media|data=12 agosto 2016|accesso=23 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170324084204/http://www.theverge.com/2016/8/12/12450192/russia-google-antitrust-fine-android}}</ref> La Commissione Europea ha emesso la sua decisione il 18 luglio 2018, stabilendo che Google aveva condotto tre operazioni antitrust relative ad Android: raggruppando la ricerca di Google e Chrome come parte di Android, impedendo ai produttori di telefoni di utilizzare versioni biforcute di Android e stabilendo accordi con i produttori di telefoni e i fornitori di rete per raggruppare esclusivamente l'applicazione di ricerca di Google sui telefoni (una pratica Google conclusa entro il 2014). L'UE ha multato Google per 4,3 miliardi di euro (circa 5 miliardi di dollari statunitensi) e ha richiesto alla società di porre fine a tale condotta entro 90 giorni.<ref>{{Cita web|url=https://www.theverge.com/2018/7/18/17580694/google-android-eu-fine-antitrust|titolo=Google fined a record $5 billion by the EU for Android antitrust violations|cognome=Warren|nome=Tom|sito=[[The Verge (sito web)|The Verge]]|data=18 luglio 2018|accesso=18 luglio 2018}}</ref> Google ha presentato ricorso contro la sentenza nell'ottobre 2018, sebbene non chiederà alcuna misura provvisoria per ritardare l'insorgenza dei requisiti di condotta.<ref>{{Cita web|url=https://www.wsj.com/articles/google-appeals-5-billion-eu-fine-in-android-case-1539109713|titolo=Google Appeals $5 Billion EU Fine in Android Case|cognome=Schechner|nome=Sam|sito=[[The Wall Street Journal]]|data=9 ottobre 2018|accesso=9 ottobre 2018}}</ref>
Per la stessa motivazione di operazioni anticompetitive, Google è stata multata per 177 milioni di dollari nella Corea del Sud il 14 settembre 2021,<ref>{{Cita news|lingua=en|url=https://www.bloomberg.com/news/articles/2021-09-14/south-korea-fines-google-for-abusing-smartphone-dominance|titolo=South Korea Fines Google for Abusing Smartphone Dominance|pubblicazione=Bloomberg.com|data=14 settembre 2021|accesso=20 settembre 2021}}</ref> così come, sempre per la stessa motivazione, è sotto indagine in India.<ref>{{Cita web|url=https://www.reuters.com/technology/india-antitrust-probe-finds-google-abused-android-dominance-report-shows-2021-09-18/|titolo=India antitrust probe finds Google abused Android dominance, report shows|sito=Reuters|data=18 settembre 2021|lingua=en|accesso=20 settembre 2021}}</ref>
Il 16 ottobre 2018, Google ha annunciato che avrebbe cambiato il suo modello di distribuzione per i servizi mobili di Google nell'UE, poiché parte dei suoi flussi di entrate per Android che derivavano dall'uso di Ricerca Google e Chrome erano ora vietati dalla sentenza dell'UE. Mentre il principale sistema Android rimane gratuito, gli OEM in Europa dovrebbero acquistare una licenza a pagamento per la suite principale di applicazioni Google, come Gmail, Google Maps e Google Play Store. La Ricerca Google verrà concessa in licenza separatamente, con un'opzione per includere Google Chrome senza costi aggiuntivi sulla Ricerca. Gli OEM europei sono in grado di raggruppare alternative di terzi su telefoni e dispositivi venduti ai clienti, se lo desiderano. Gli OEM non saranno più esclusi dalla vendita di dispositivi con versioni incompatibili di Android in Europa.<ref>{{Cita news|nome=Jacob|cognome=Kastrenakes|nome2=Nilay|cognome2=Patel|url=https://www.theverge.com/2018/10/16/17984074/google-eu-android-licensing-bundle-chrome-search|titolo=Google will start charging Android device makers a fee for using its apps in Europe|pubblicazione=[[The Verge (sito web)|The Verge]]|data=16 ottobre 2018|accesso=17 ottobre 2018}}</ref>
=== Altri ===
Oltre alle azioni legali contro Google, varie guerre per procura sono state condotte indirettamente contro Android indirizzando i produttori di dispositivi Android, con l'effetto di scoraggiare i produttori dall'adottare la piattaforma aumentando i costi di immissione sul mercato di un dispositivo Android.<ref name="pcworld">{{Cita web|url=https://www.pcworld.com/article/240783/microsoftsamsung_patent_deal_great_news_for_windows_phones.html|titolo=Microsoft-Samsung Patent Deal: Great News for Windows Phones|cognome=Newman|nome=Jared|editore=PCWorld|data=28 settembre 2011|accesso=15 settembre 2012|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120129124406/http://www.pcworld.com/article/240783/microsoftsamsung_patent_deal_great_news_for_windows_phones.html}}</ref> Sia [[Apple]] sia Microsoft hanno citato in giudizio diversi produttori per violazione di brevetto, mentre [[Apple contro Samsung Electronics|le azioni legali in corso di Apple contro Samsung]] rappresentano un caso particolarmente importante. Nel gennaio 2012, Microsoft ha dichiarato di aver firmato accordi di licenza di brevetto con undici produttori di dispositivi Android, i cui prodotti rappresentano il "70% di tutti gli smartphone Android" venduti negli Stati Uniti<ref>{{Cita web|titolo=Microsoft and LG Sign Patent Agreement Covering Android and Chrome OS Based Devices|data=12 gennaio 2012|url=http://www.microsoft.com/en-us/news/press/2012/jan12/01-12lgpr.aspx|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120420221321/http://www.microsoft.com/en-us/news/press/2012/jan12/01-12lgpr.aspx}}</ref> e il 55% delle entrate mondiali per i dispositivi Android.<ref>{{Cita web|url=https://arstechnica.com/information-technology/2011/10/microsoft-collects-license-fees-on-50-of-android-devices-tells-google-to-wake-up/|titolo=Microsoft collects license fees on 50% of Android devices, tells Google to "wake up"|cognome=Brodkin|nome=Jon|sito=[[Ars Technica]]|editore=[[Condé Nast]]|data=23 ottobre 2011|accesso=11 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170312063637/https://arstechnica.com/information-technology/2011/10/microsoft-collects-license-fees-on-50-of-android-devices-tells-google-to-wake-up/}}</ref> Questi includono [[Samsung]] e [[HTC]].<ref>{{Cita web |url=http://www.computerworld.com/s/article/9220357/Microsoft_signs_Android_licensing_deal_with_Samsung |titolo=Microsoft signs Android licensing deal with Samsung |cognome=Mikael Ricknäs |sito=[[Computerworld (blog)|Computerworld]] |data=28 settembre 2011 |accesso=16 febbraio 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20120107001830/http://www.computerworld.com/s/article/9220357/Microsoft_signs_Android_licensing_deal_with_Samsung}}</ref> L'accordo di brevetto di Samsung con Microsoft includeva un accordo per allocare più risorse allo sviluppo e alla commercializzazione di telefoni che eseguono il sistema operativo Windows Phone di Microsoft.<ref name="pcworld" /> Microsoft ha anche [[Legare (commercio)|legato]] il proprio software Android a licenze di brevetto, richiedendo il raggruppamento di applicazioni [[Microsoft Office Mobile]] e [[Skype]] su dispositivi Android per sovvenzionare le tasse di licenza, e allo stesso tempo contribuire a promuovere le proprie linee di software.<ref name="supersite-androidpatents">{{Cita web|url=http://winsupersite.com/mobile/microsoft-inside-20-new-android-device-manufacturers-sign-pre-install-office-and-skype|titolo=Microsoft Inside: 20 New Android Device Manufacturers Sign-on to Pre-Install Office and Skype|cognome=Trent|nome=Rod|sito=SuperSite for Windows|editore=Penton|accesso=23 agosto 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160828093727/http://winsupersite.com/mobile/microsoft-inside-20-new-android-device-manufacturers-sign-pre-install-office-and-skype}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.theverge.com/2016/6/1/11827268/microsoft-xiaomi-skype-office-android-apps-patent-deal|titolo=Xiaomi will bundle Microsoft's Office and Skype apps on its Android devices|cognome=Warren|nome=Tom|sito=[[The Verge (sito web)|The Verge]]|editore=[[Vox Media (azienda)|Vox Media]]|data=1º giugno 2016|accesso=11 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170216110327/http://www.theverge.com/2016/6/1/11827268/microsoft-xiaomi-skype-office-android-apps-patent-deal}}</ref>
Google ha espresso pubblicamente la sua frustrazione per l'attuale panorama dei brevetti negli Stati Uniti, accusando Apple, Oracle e Microsoft di tentare di abbattere Android attraverso contenziosi sui brevetti, piuttosto che innovare e competere con prodotti e servizi migliori.<ref>{{Cita web|url=https://arstechnica.com/tech-policy/2011/08/google-publicly-accuses-apple-microsoft-oracle-of-patent-bullying/|titolo=Google publicly accuses Apple, Microsoft, Oracle of patent bullying|cognome=Cheng|nome=Jacqui|sito=[[Ars Technica]]|editore=[[Condé Nast]]|data=3 agosto 2011|accesso=14 giugno 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170226190237/https://arstechnica.com/tech-policy/2011/08/google-publicly-accuses-apple-microsoft-oracle-of-patent-bullying/}}</ref> Nell'agosto 2011, Google ha acquistato [[Motorola Mobility]] per 12,5 miliardi di dollari, in parte considerato una misura difensiva per proteggere Android, dal momento che Motorola Mobility ha ottenuto oltre 17 000 brevetti.<ref>{{Cita web|url=https://arstechnica.com/gadgets/2011/08/google-to-buy-motorola-in-effort-to-defend-itself-from-patent-bullies/|titolo=Google, needing patents, buys Motorola wireless for $12.5 billion|cognome=Johnston|nome=Casey|sito=[[Ars Technica]]|editore=[[Condé Nast]]|data=15 agosto 2011|accesso=14 giugno 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170920174502/https://arstechnica.com/gadgets/2011/08/google-to-buy-motorola-in-effort-to-defend-itself-from-patent-bullies/}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://techcrunch.com/2011/08/15/breaking-google-buys-motorola-for-12-5-billion/|titolo=Google Buys Motorola Mobility For $12.5B, Says "Android Will Stay Open"|cognome=Wauters|nome=Robin|sito=[[TechCrunch]]|editore=[[AOL]]|data=15 agosto 2011|accesso=14 giugno 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170609042131/https://techcrunch.com/2011/08/15/breaking-google-buys-motorola-for-12-5-billion/}}</ref> Nel dicembre 2011, Google ha acquistato oltre un migliaio di brevetti da [[IBM]].<ref>{{Cita web|url=https://arstechnica.com/gadgets/2012/01/google-buys-another-round-of-ibm-patents-as-oracle-trial-nears/|titolo=Google buys another round of IBM patents as its Oracle trial nears|cognome=Paul|nome=Ryan|sito=[[Ars Technica]]|editore=[[Condé Nast]]|data=4 gennaio 2012|accesso=11 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170312064232/https://arstechnica.com/gadgets/2012/01/google-buys-another-round-of-ibm-patents-as-oracle-trial-nears/}}</ref>
== Altri utilizzi ==
[[File:OUYA-Console-set-h.png|destra|miniatura|[[Ouya]], una [[Console (videogiochi)|console per videogiochi]] che esegue Android.]]
Google ha sviluppato diverse varianti di Android per casi d'uso specifici, tra cui Android Wear (in seguito ribattezzato [[Wear OS]]) per dispositivi indossabili,<ref>{{Cita web|url=https://www.theverge.com/2014/3/18/5522226/google-reveals-android-wear-an-operating-system-designed-for|titolo=Google reveals Android Wear, an operating system for smartwatches|cognome=D'Orazio|nome=Dante|sito=[[The Verge (sito web)|The Verge]]|editore=[[Vox Media (azienda)|Vox Media]]|data=18 marzo 2014|accesso=12 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170210034323/http://www.theverge.com/2014/3/18/5522226/google-reveals-android-wear-an-operating-system-designed-for}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.engadget.com/2014/03/18/google-android-wear/|titolo=Google announces Android Wear, a Nexus-like platform for wearables|cognome=Molen|nome=Brad|sito=[[Engadget]]|editore=[[AOL]]|data=18 marzo 2014|accesso=12 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170313124744/https://www.engadget.com/2014/03/18/google-android-wear/}}</ref> [[Android TV]] per le smart TV<ref>{{Cita web|url=https://www.theverge.com/2014/6/25/5840424/google-announces-android-tv|titolo=Google officially unveils Android TV|cognome=Opam|nome=Kwame|sito=[[The Verge (sito web)|The Verge]]|editore=[[Vox Media (azienda)|Vox Media]]|data=25 giugno 2014|accesso=12 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20161207134816/http://www.theverge.com/2014/6/25/5840424/google-announces-android-tv}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://thenextweb.com/google/2014/06/25/android-tv-google-io-2014/|titolo=Google announces Android TV to bring 'voice input, user experience and content' to the living room|cognome=Ong|nome=Josh|sito=The Next Web|data=25 giugno 2014|accesso=12 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170313130445/https://thenextweb.com/google/2014/06/25/android-tv-google-io-2014/}}</ref> e [[Android Things]] per dispositivi intelligenti e [[Internet delle cose]].<ref>{{Cita web|url=https://www.theverge.com/2016/12/13/13924996/android-things-announced-smart-home-iot-operating-system|titolo=Android Things is Google's new OS for smart devices|cognome=Kastrenakes|nome=Jacob|sito=[[The Verge (sito web)|The Verge]]|editore=[[Vox Media (azienda)|Vox Media]]|data=13 dicembre 2016|accesso=12 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170217131058/http://www.theverge.com/2016/12/13/13924996/android-things-announced-smart-home-iot-operating-system}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://techcrunch.com/2016/12/13/google-launches-developer-preview-of-android-things-its-new-iot-platform/|titolo=Google launches first developer preview of Android Things, its new IoT platform|cognome=Lardinois|nome=Frederic|sito=[[TechCrunch]]|editore=[[AOL]]|data=13 dicembre 2016|accesso=12 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170313041206/https://techcrunch.com/2016/12/13/google-launches-developer-preview-of-android-things-its-new-iot-platform/}}</ref> Inoltre, fornendo un'infrastruttura che combina hardware dedicato e applicazioni dedicate in esecuzione su un normale Android, Google ha aperto la piattaforma per l'uso in particolari scenari di utilizzo, come [[Android Auto]] per le automobili<ref>{{Cita web|url=https://techcrunch.com/2014/06/25/google-announces-android-auto-promises-enabled-cars-by-end-of-2014/|titolo=Google Announces Android Auto, Promises Enabled Cars By The End Of 2014|cognome=Wilhelm|nome=Alex|sito=[[TechCrunch]]|editore=[[AOL]]|data=25 giugno 2014|accesso=12 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170622135917/https://techcrunch.com/2014/06/25/google-announces-android-auto-promises-enabled-cars-by-end-of-2014/}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Moynihan|nome=Tim|data=25 giugno 2014|titolo=Google Announces Android Auto, Its Answer to Apple's CarPlay|rivista=[[Wired]]|editore=[[Condé Nast]]|accesso=12 marzo 2017|url=https://www.wired.com/2014/06/android-auto/|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170313213830/https://www.wired.com/2014/06/android-auto/}}</ref> e [[Google Daydream|Daydream]] per la [[realtà virtuale]].<ref name="daydream">{{Cita web|url=https://www.yahoo.com/tech/Android-will-offer-virtual-reality-205210468.html|titolo=New Google Virtual Reality|cognome=Howley|nome=Daniel|sito=[[YahooTech]]|data=18 maggio 2016|accesso=19 maggio 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160519152304/https://www.yahoo.com/tech/Android-will-offer-virtual-reality-205210468.html}}</ref>
La natura aperta e personalizzabile di Android consente ai [[Original equipment manufacturer|produttori di dispositivi]] di utilizzarlo anche su altri dispositivi elettronici, inclusi laptop, [[netbook]],<ref>{{Cita web|url=https://gizmodo.com/5275329/acer-planning-an-android-netbook-for-q3-of-this-year|titolo=Acer Planning an Android Netbook For Q3 of This Year|cognome=Herrman|nome=John|sito=[[Gizmodo]]|editore=[[Univision Communications]]|data=2 giugno 2009|accesso=12 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170313130724/http://gizmodo.com/5275329/acer-planning-an-android-netbook-for-q3-of-this-year}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://venturebeat.com/2010/02/12/hp-android-netbook/|titolo=HP announces Android netbook|cognome=Boutin|nome=Paul|sito=[[VentureBeat]]|data=12 febbraio 2010|accesso=12 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170313133135/http://venturebeat.com/2010/02/12/hp-android-netbook/}}</ref> e computer desktop,<ref>{{Cita web|url=https://www.pcworld.com/article/2152540/android-on-the-big-screen-we-chew-up-and-spit-out-three-jelly-bean-all-in-one-pcs.html|titolo=Android on the big screen: We chew up and spit out three Jelly Bean all-in-one PCs|cognome=Brown|nome=Michael|sito=[[PC World]]|editore=[[International Data Group]]|data=8 maggio 2014|accesso=4 dicembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170808120332/http://www.pcworld.com/article/2152540/android-on-the-big-screen-we-chew-up-and-spit-out-three-jelly-bean-all-in-one-pcs.html}}</ref> telecamere,<ref>{{Cita web|url=https://www.theverge.com/2012/8/29/3276302/samsung-galaxy-camera-announcement|titolo=Samsung Galaxy Camera announced: 16 megapixels, 21x optical zoom, and Android 4.1|cognome=Savov|nome=Vlad|sito=[[The Verge (sito web)|The Verge]]|editore=[[Vox Media (azienda)|Vox Media]]|data=29 agosto 2012|accesso=12 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170313131334/http://www.theverge.com/2012/8/29/3276302/samsung-galaxy-camera-announcement}}</ref> cuffie,<ref>{{Cita web|url=https://www.theregister.co.uk/2011/01/12/now_audio_admiral_touch|titolo=Android-powered touchscreen Wi-Fi headphones offered|cognome=Myslewski|nome=Rik|sito=[[The Register]]|data=12 gennaio 2011|accesso=12 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170313125329/http://www.theregister.co.uk/2011/01/12/now_audio_admiral_touch}}</ref> sistemi di automazione domestica, console di gioco,<ref name="Mirror">{{Cita web|url=http://www.androidauthority.com/android-everywhere-10-types-of-devices-that-android-is-making-better-57012/|titolo=Android Everywhere: 10 Types of Devices That Android Is Making Better|cognome=Petrovan|nome=Bogdan|sito=Android Authority|data=26 febbraio 2012|accesso=12 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170501215537/http://www.androidauthority.com/android-everywhere-10-types-of-devices-that-android-is-making-better-57012}}</ref> lettori multimediali,<ref>{{Cita web|url=http://www.androidauthority.com/top-android-mp3-players-for-2011-36523/|titolo=Top Android MP3 Players for 2011|cognome=G.|nome=Will|sito=Android Authority|data=1º dicembre 2011|accesso=12 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170620192147/http://www.androidauthority.com/top-android-mp3-players-for-2011-36523/}}</ref> satelliti,<ref>{{Cita web|url=https://www.pcworld.com/article/261331/android_phones_will_power_nasas_new_fleet_of_mini_satellites.html|titolo=Android Phones Will Power NASA's New Fleet of Mini-Satellites|cognome=Yamshon|nome=Leah|sito=[[PC World]]|editore=[[International Data Group]]|data=23 agosto 2012|accesso=4 dicembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170515123802/http://www.pcworld.com/article/261331/android_phones_will_power_nasas_new_fleet_of_mini_satellites.html}}</ref> [[router]],<ref>{{Cita web|url=http://www.androidpolice.com/2014/03/03/soap-android-powered-smart-router-with-touch-display-surpasses-80k-kickstarter-funding-goal/|titolo=Soap Android-Powered Smart Router With Touch Display Surpasses 80k Kickstarter Funding Goal|cognome=King Jr.|nome=Bertel|sito=Android Police|data=3 marzo 2014|accesso=4 dicembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171111042229/http://www.androidpolice.com/2014/03/03/soap-android-powered-smart-router-with-touch-display-surpasses-80k-kickstarter-funding-goal/}}</ref> [[Stampante|stampanti]],<ref>{{Cita web|url=https://www.androidcentral.com/samsung-announces-first-android-based-printers|titolo=Samsung announces first Android-based printers for businesses|cognome=Callaham|nome=John|sito=Android Central|data=4 settembre 2014|accesso=4 dicembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171111094716/https://www.androidcentral.com/samsung-announces-first-android-based-printers}}</ref> [[POS (dispositivo)|terminali di pagamento]],<ref>{{Cita web|url=https://www.chinamoneynetwork.com/2017/09/06/xiaomi-backed-smart-pos-terminal-developer-sunmi-raises-new-funding-round|titolo=Xiaomi-Backed Smart POS Terminal Developer Sunmi Raises New Funding Round|cognome=Yue|nome=Pan|sito=China Money Network|data=6 settembre 2017|accesso=4 dicembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171111100139/https://www.chinamoneynetwork.com/2017/09/06/xiaomi-backed-smart-pos-terminal-developer-sunmi-raises-new-funding-round}}</ref> [[Sportello automatico|bancomat]],<ref>{{Cita web|url=http://www.zdnet.com/article/ncr-launches-kalpana-an-android-cloud-atm/|titolo=NCR launches Kalpana, an Android, cloud ATM|cognome=Dignan|nome=Larry|sito=[[ZDNet]]|editore=[[CBS Interactive]]|data=15 aprile 2015|accesso=4 dicembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180103224508/http://www.zdnet.com/article/ncr-launches-kalpana-an-android-cloud-atm/}}</ref> e [[robot]].<ref>{{Cita web|url=https://www.theverge.com/circuitbreaker/2017/10/24/16533086/sonys-xperia-hello-home-robot-assistant|titolo=Sony's Xperia Hello robotic assistant can now be an expensive member of your family|cognome=Ong|nome=Thuy|sito=[[The Verge (sito web)|The Verge]]|editore=[[Vox Media (azienda)|Vox Media]]|data=24 ottobre 2017|accesso=4 dicembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171205194638/https://www.theverge.com/circuitbreaker/2017/10/24/16533086/sonys-xperia-hello-home-robot-assistant}}</ref> Inoltre, Android è stato installato ed eseguito su una varietà di oggetti come calcolatrici,<ref>{{Cita web|url=https://www.androidheadlines.com/2015/06/android-ported-ti-nspire-cx-calculator.html|titolo=Android Ported Into TI Nspire CX Calculator|cognome=Trevizo|nome=Ricardo|sito=Android Headlines|data=23 giugno 2015|accesso=4 dicembre 2017}}</ref> computer a scheda singola,<ref>{{Cita web|url=http://www.makeuseof.com/tag/7-operating-systems-you-can-run-with-raspberry-pi/|titolo=10 Operating Systems You Can Run With Raspberry Pi|cognome=Cawley|nome=Christian|sito=MakeUseOf|data=14 agosto 2017|accesso=4 dicembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171205042235/http://www.makeuseof.com/tag/7-operating-systems-you-can-run-with-raspberry-pi/}}</ref> telefoni cellulari,<ref>{{Cita web|url=http://www.deccanchronicle.com/technology/in-other-news/071117/this-debit-card-sized-feature-phone-runs-on-android-charges-wirelessly.html|titolo=This debit card-sized feature phone runs on Android; charges wirelessly|sito=[[Deccan Chronicle]]|data=7 novembre 2017|accesso=4 dicembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171127050715/http://www.deccanchronicle.com/technology/in-other-news/071117/this-debit-card-sized-feature-phone-runs-on-android-charges-wirelessly.html}}</ref> [[Dizionario elettronico|dizionari elettronici]],<ref>{{Cita web|url=https://vrworld.com/2015/01/19/japans-magnificent-electronic-dictionary/|titolo=Japan's magnificent electronic dictionary|cognome=Crisostomo|nome=Christian|sito=VRWorld|data=19 gennaio 2015|accesso=4 dicembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171111043529/https://vrworld.com/2015/01/19/japans-magnificent-electronic-dictionary/}}</ref> [[Sveglia|sveglie]],<ref>{{Cita web|url=http://www.talkandroid.com/83542-archos-shows-off-their-android-based-home-connect-alarm-clock-and-internet-radio-device/|titolo=Archos Shows Off Their Android Based Home Connect Alarm Clock and Internet Radio Device|cognome=Sirianni|nome=Joe|sito=Talk Android|data=13 gennaio 2012|accesso=4 dicembre 2017}}</ref> frigoriferi,<ref>{{Cita web|url=https://venturebeat.com/2013/01/11/samsung-smart-fridge-it-runs-android-apps-like-evernote-video-demo/|titolo=Samsung smart fridge: It runs Android apps like Evernote (video demo)|cognome=Takahashi|nome=Dean|sito=[[VentureBeat]]|data=11 gennaio 2013|accesso=4 dicembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171122164714/https://venturebeat.com/2013/01/11/samsung-smart-fridge-it-runs-android-apps-like-evernote-video-demo/}}</ref> telefoni [[Telefonia fissa|fissi]],<ref>{{Cita web|url=http://www.androidcentral.com/archos-smart-home-phone-now-available-get-android-your-landline|titolo=Archos Smart Home Phone now available – get Android on your landline|cognome=Devine|nome=Richard|sito=Android Central|editore=Mobile Nations|data=19 gennaio 2012|accesso=11 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170408185335/http://www.androidcentral.com/archos-smart-home-phone-now-available-get-android-your-landline}}</ref> macchine da caffè,<ref>{{Cita web|url=https://www.cio.com/article/2370080/android-os/the-android-powered-coffee-machine-for-java-aficionados--updated-.html|titolo=The Android-Powered Coffee Machine for Java Aficionados (UPDATED)|cognome=Sacco|nome=Al|sito=[[CIO magazine|CIO]]|editore=[[International Data Group]]|data=24 marzo 2014|accesso=4 dicembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171111042434/https://www.cio.com/article/2370080/android-os/the-android-powered-coffee-machine-for-java-aficionados--updated-.html}}</ref> [[Bicicletta|biciclette]]<ref>{{Cita web|url=https://www.theverge.com/ces/2017/1/3/14148308/leeco-android-smart-road-bike-mountain-bikeos-ces-2017|titolo=LeEco's new Android-powered smart bikes are coming to the US|cognome=O'Kane|nome=Sean|sito=[[The Verge (sito web)|The Verge]]|editore=[[Vox Media (azienda)|Vox Media]]|data=3 gennaio 2017|accesso=4 dicembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20171111042141/https://www.theverge.com/ces/2017/1/3/14148308/leeco-android-smart-road-bike-mountain-bikeos-ces-2017}}</ref> e specchi.<ref name="Mirror" />
=== Wear OS ===
{{vedi anche|Wear OS}}
[[Wear OS]] è una versione del sistema operativo Android progettata per dispositivi indossabili (per lo più [[smartwatch]]), grazie al quale è possibile interagire tramite input vocale attraverso l'[[Assistente Google]], ''gesture'' da polso o ''touchscreen''. Il dispositivo comunica, con una companion app installata sullo smartphone, tramite [[Bluetooth]]. Sono presenti app dedicate installabili da smartphone.
=== Android TV ===
{{vedi anche|Android TV}}
Al Google I/O 2014 è stato presentato Android TV, un sistema operativo specifico per essere usato su TV, grazie al quale è possibile guardare film e serie televisive tramite il Play Movies, YouTube, Netflix o altre piattaforme, con l'unico ausilio dello smartphone con l'app dedicata installata. È possibile l'interazione vocale grazie all'integrazione con Google Now e la trasmissione alla TV di film e programmi da [[Google Chromebook|Chromebook]], smartphone o tablet.
Il 15 ottobre 2014 Google ha presentato il [[Nexus Player]], prodotto da [[Asus]], il primo box commercializzato dotato di Android TV.<ref name="ReferenceB">{{cita testo|url=http://www.androidworld.it/2014/10/15/nexus-player-ufficiale-box-android-tv-252592/|titolo=Nexus Player ufficiale: il box con Android TV di Google e ASUS<!-- Titolo generato automaticamente -->}}</ref>
Nel settembre 2020 Google ha lanciata una nuova interfaccia di Android TV, denominata [[Android TV#Google TV|'''Google TV''']].
=== Android Auto ===
{{vedi anche|Android Auto}}
La piattaforma ha debuttato il 19 marzo 2015 e, grazie ad accordi con una discreta gamma di case automobilistiche, è presente nei computer di bordo di alcune automobili al fine di permettere il controllo sulla mappatura [[GPS]]/navigazione, la riproduzione di musica, [[SMS]], [[telefonia]], e ricerca sul [[web]]. È disponibile l'integrazione, sia ''[[touch screen]]'' sia [[vivavoce]], comprende alcuni software proprietari come [[Google Maps]] o [[Google Play Musica]], e altri di terze parti come [[Spotify]].
=== Android Go ===
{{vedi anche|Android Go}}
Android Go<ref>{{Cita web|url=https://www.android.com/versions/go-edition/|titolo=Android (Go edition)|sito=Android|lingua=en|accesso=28 aprile 2021}}</ref> è una versione ridotta di Android, ovvero con servizi e funzioni essenziali, che permettono di ridurre i consumi e migliorare le prestazioni. È stata pensata per dispositivi economici di fascia bassa con caratteristiche hardware minori (RAM minore di 2 GB). Il numero di versione di Android Go segue quello della versione standard di Android.
Parallelamente, Google ha messo a disposizione sul Play Store versioni delle proprie applicazioni (Chrome, Google, Gmail, ecc.) più leggere e basiche, identificate dal tradizionale nome seguito da Go (ad esempio Google Maps Go).
=== Project Brillo ===
Adattamento di Android per la domotica e, più in generale, per [[Internet delle cose]], Brillo è un progetto lanciato a maggio 2015, che introduce un apposito protocollo chiamato ''Weave'' per realizzare la comunicazione tra i vari dispositivi connessioni via Wi-Fi o Bluetooth a basso consumo.<ref>{{cita testo|url=https://www.theverge.com/2015/5/28/8677119/google-project-brillo-iot-google-io-2015|titolo=Google announces Brillo, an operating system for the Internet of Things|accesso=30 luglio 2015}}</ref>
=== Project Ara (sospeso) ===
Project Ara è il nome in codice di una iniziativa da parte di Google che mira a sviluppare un hardware libero basato su Android, per la creazione di Smartphone modulari. La piattaforma comprende un telaio strutturale che contiene i moduli dello smartphone da applicare a scelta del proprietario, come ad esempio un display, una tastiera, una batteria supplementare, una fotocamera, altoparlante e così via. Ciò comporta (almeno fino a ora) un aspetto poco accattivante, che potrebbe tuttavia passare in secondo piano, viste le potenzialità.
=== Project Tango (sospeso) ===
Project Tango è un progetto per smartphone e tablet, basati su Android, che grazie a sofisticati sensori, riesce a creare un modello 3D dell'ambiente.
=== Google Glass ===
{{vedi anche|Google Glass}}
I Google Glass sono un paio di occhiali a [[realtà aumentata]] sviluppati da Google e basati sul sistema operativo Android<ref>{{cita testo|url=https://support.google.com/glass/answer/4578099?hl=en|titolo=XE16 release notes - Google Glass Help<!-- Titolo generato automaticamente -->|accesso=29 agosto 2014|dataarchivio=8 ottobre 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20151008051801/https://support.google.com/glass/answer/4578099?hl=en|urlmorto=sì}}</ref>.
I primi prototipi sperimentali noti al pubblico sono quelli della ''Explorer Edition'', disponibile agli sviluppatori a inizio 2013, e in vendita al pubblico dal terzo trimestre del 2014.
=== Android One (finito) ===
{{vedi anche|Android One}}
Durante il Google I/O 2014, Google ha presentato Android One, un progetto inizialmente destinato ai mercati emergenti e in via di sviluppo.<ref>{{Cita web|lingua=en|url=https://www.blog.google/products/android/taking-next-step-android-one/|titolo=Taking the next step with Android One|data=5 settembre 2017|accesso=18 ottobre 2018}}</ref> Grazie all'accordo con alcuni produttori tra cui Karbon, Spice e Micromax, Google proporrà una nuova gamma di dispositivi Android di fascia bassa, basati sulla versione ''stock'' del sistema operativo e con specifiche hardware stringenti, questi fattori permettono di realizzare una versione di Android ottimizzata più reattiva e leggera, con un sistema di aggiornamenti più fitta rispetto a quello della gamma Nexus e Pixel, garantendo anche un passaggio a una versione superiore. I modelli in questione avranno il supporto [[dual SIM]], la memoria espandibile tramite [[microSD]], la radio FM e display all'incirca di 4.5 pollici, tutto a un prezzo inferiore ai 100 euro, nel 2017 debuttano in Italia i primi dispositivi con tale sistema.<ref>{{cita testo|url=http://www.corriere.it/tecnologia/mobile/cards/gli-smartphone-android-one-google-arrivano-italia-ma-costano-troppo/primi-italia_principale.shtml|titolo=Gli smartphone Android One di Google arrivano in Italia (ma costano troppo)}}</ref>
Nel 2017 sono stati prodotti anche modelli di fascia medio-alta con Android One, come l'[[HTC U11|HTC U11 Life]] e lo [[Xiaomi Mi A1]] (anche per il mercato europeo). Nel 2019 sono stati prodotti anche modelli di fascia alta con Android One, come il Nokia 8 Scirocco, Nokia 9 Pureview e il Motorola One Vision.
=== Passa a iOS ===
Dal [[2022]] è disponibile su Android l'app '''Passa a iOS''' (creata da [[Apple]]) che permette di trasferire i contenuti (ad esempio le chat) di un dispositivo con sistema operativo Android ad un dispositivo Apple, quale l'[[iPhone]].<ref>[https://www.iphoneitalia.com/790563/dati-whatsapp-android-iphone Trasferire le chat WhatsApp da Android ad iPhone ora è possibile con “Passa ad iOS” di Apple, iphoneitalia.com, 12 giugno 2022]</ref>
== Versioni ==
{{vedi anche|Versioni di Android}}
{{legenda|#C1E6F5|Versioni future}}
{{legenda|#D4F4B4|Versione attuale}}
{{legenda|#FEF8C6|Vecchie versioni, ancora supportate}}
{{legenda|#FDB3AB|Vecchie versioni non più supportate}}
{| class="wikitable sortable"
! Versione !! Nome in codice !! Nome ufficiale !! Data di pubblicazione !! Versione API !! Runtime !! Primi dispositivi a riceverlo
|-
! [[Android 16 |16]]
|Baklava
|[[Android 16]]
|N/A
| style="background-color: #C1E6F5" | 36
|ART 2.1.0
|Pixel 6 e 6 Pro, Pixel 6a, Pixel 7 e 7 Pro, Pixel 7a, Pixel Fold, Pixel Tablet, Pixel 8 e 8 Pro, Pixel 8a, Pixel 9, 9 Pro, 9 Pro XL e 9 Pro Fold
|-
! [[Android 15 |15]]
|Vanilla Ice Cream
|[[Android 15]]
|15 ottobre 2024
| style="background-color: #D4F4B4" | 35
|ART 2.1.0
|Google Pixel 9, Google Pixel 9 Pro, Google Pixel 9 Pro XL, Google Pixel 9 Pro Fold, Google Pixel Fold, Google Pixel 8, Google Pixel 8 Pro, Google Pixel 6, Google Pixel 6 Pro, Google Pixel 6a, Google Pixel 7, Google Pixel 7 Pro e Google Pixel 7a
|-
![[Android 14|14]]
|[[Torta rovesciata|Upside Down Cake]]
|[[Android 14]]
|4 ottobre 2023
| style="background-color: #FEF8C6" | 34
|ART 2.1.0
|Google Pixel 4a/4a 5G, Google Pixel 5/5a, Google Pixel 6/6 Pro/6a, Google Pixel 7/7 Pro/7a, Google Pixel 8/8 Pro
|-
![[Android 13|13]]
|[[Tiramisù]]
|[[Android 13]]
|15 agosto 2022
| style="background-color: #FEF8C6" | 33
|ART 2.1.0
|Google Pixel 4/4 XL, Google Pixel 4a/4a 5G, Google Pixel 5/5a, Google Pixel 6/6 Pro/6a
|-
![[Android 12|12]]
|[[Cono gelato|Snow Cone]]
|[[Android 12]]
|4 ottobre 2021 (AOSP)<br />19 ottobre 2021 (OTA)
| style="background-color: #FEF8C6" | 31, 32
|ART 2.1.0
|-
![[Android 11|11]]
|[[Red velvet cake|Red Velvet Cake]]
|[[Android 11]]
|8 settembre 2020
| style="background-color: #FEF8C6" | 30
|ART 2.1.0
|-
![[Android 10|10]]
| [[Torta di mele|Quince Tart]]||[[Android 10]]|| 3 settembre 2019 || style="background-color: #FDB3AB;" | 29 || ART 2.1.0
|
|-
![[Android Pie|9]]
| [[Crostata|Pie]]||[[Android Pie]]|| 6 agosto 2018 || style="background-color: #FDB3AB;" | 28 || ART 2.1.0
|-
![[Android Oreo|8.1]]
| rowspan="2" | [[Oreo]]|| rowspan="2" |[[Android Oreo]]|| 5 dicembre 2017 || style="background-color: #FDB3AB;" | 27 ||ART 2.1.0
|-
![[Android Oreo|8.0]]
| 21 agosto 2017 || style="background-color: #FDB3AB;" | 26 || ART 2.1.0
|-
![[Android Nougat|7.1]]
| rowspan="2" | [[Nougat]]|| rowspan="2" |[[Android Nougat]]|| 4 ottobre 2016 || style="background-color: #FDB3AB" | 25 || ART 2.1.0
|-
![[Android Nougat|7.0]]
| 22 agosto 2016 || style="background-color: #FDB3AB" | 24 || ART 2.1.0
|-
![[Android Marshmallow|6.0]]
| [[Marshmallow]]||[[Android Marshmallow]]|| 5 ottobre 2015 || style="background-color: #FDB3AB" | 23 || ART 2.1.0
|-
![[Android Lollipop|5.1]]
| rowspan="2" | [[Lecca lecca|Lollipop]]|| rowspan="2" |[[Android Lollipop]]|| 9 marzo 2015 || style="background-color: #FDB3AB" | 22 ||ART 2.1.0
|-
![[Android Lollipop|5.0]]
| 3 novembre 2014 || style="background-color: #FDB3AB" | 21 || ART 2.1.0 || Nexus 6, Nexus 9
|-
![[Android KitKat|4.4]]
| [[Kit Kat|KitKat]]||[[Android KitKat]]|| 31 ottobre 2013 || style="background-color: #FDB3AB" | 19 || Dalvik (e ART 1.6.0) || Nexus 5
|-
![[Android Jelly Bean|4.3]]
| rowspan="3" | [[Jelly Belly|Jelly Bean]]||[[Android Jelly Bean|Android 4.3]]|| 24 luglio 2013 || style="background-color: #FDB3AB" | 18 || rowspan="7" | [[Dalvik virtual machine|Dalvik]]|| Dalvik
|-
![[Android Jelly Bean|4.2]]
|[[Android Jelly Bean|Android 4.2]]|| 13 novembre 2012 || style="background-color: #FDB3AB" | 17 || Nexus 4, Nexus 10
|-
![[Android Jelly Bean|4.1]]
|[[Android Jelly Bean|Android 4.1]]|| 9 settembre 2012 || style="background-color: #FDB3AB" | 16 || Nexus 7
|-
![[Android Ice Cream Sandwich|4.0]]
| [[Gelato biscotto|Ice Cream Sandwich]]||[[Android Ice Cream Sandwich|Android 4.0]]|| 19 ottobre 2011 || style="background-color: #FDB3AB" | 14 || Galaxy Nexus
|-
![[Android Honeycomb|3.2]]
| rowspan="3" |[[Favo|Honeycomb]]||[[Android Honeycomb|Android 3.2]]||15 luglio 2011|| style="background-color: #FDB3AB" |13||
|-
![[Android Honeycomb|3.1]]
|[[Android Honeycomb|Android 3.1]]||11 maggio 2011 || style="background-color: #FDB3AB" |12 ||
|-
![[Android Honeycomb|3.0]]
|[[Android Honeycomb|Android 3.0]]||27 gennaio 2011 || style="background-color: #FDB3AB" |11 ||[[Motorola Xoom]]
|-
![[Android Gingerbread|2.3]]
| [[Omino di pan di zenzero|Gingerbread]]||[[Android Gingerbread|Android 2.3]]|| 9 febbraio 2011 || style="background-color: #FDB3AB" | 10 || Dalvik 1.4.0 || Nexus S
|-
![[Android Froyo|2.2]]
| [[Froyo]]||[[Android Froyo|Android 2.2 Froyo]]|| 20 maggio 2010 || style="background-color: #FDB3AB" | 8 || Dalvik || -
|-
![[Android Eclair|2.1]]
| rowspan="2" | [[Eclair]]|| rowspan="2" |[[Android Eclair]]|| 3 dicembre 2009 || style="background-color: #FDB3AB" | 7 || rowspan="6" | Dalvik || -
|-
![[Android Eclair|2.0]]
| 26 ottobre 2009|| style="background-color: #FDB3AB" | 5 || -
|-
![[Android Donut|1.6]]
| [[Donut (gastronomia)|Donut]]||[[Android Donut]]|| 15 settembre 2009 || style="background-color: #FDB3AB" | 4 || -
|-
![[Android Cupcake|1.5]]
| [[Cupcake]]||[[Android Cupcake]]|| 27 aprile 2009 || style="background-color: #FDB3AB" | 3 || -
|-
![[Versioni di Android|1.1]]
| [[Petit four|Petit Four]]/[[Battenberg cake|Battenberg]]<ref name="nomiPreCupcake">{{Cita web|url=https://www.androidpolice.com/2012/09/17/a-history-of-pre-cupcake-android-codenames/|titolo=A History of Pre-Cupcake Android Codenames|sito=Android Police|data=17 settembre 2012|accesso=21 maggio 2017}}</ref>||[[Versioni di Android|Android 1.1]]|| 9 febbraio 2009 || style="background-color: #FDB3AB" | 2 || -
|-
![[Versioni di Android|1.0]]
| [[Angel cake]]<ref name="nomiPreCupcake" /> ||[[Versioni di Android|Android]]|| 23 settembre 2008 || style="background-color: #FDB3AB" | 1 || -
|}
== Loghi ==
<gallery widths="130" heights="130">
File:Android logo (2007-2014).svg|23 settembre 2008 - 26 giugno 2014
File:Android logo green.svg|26 giugno 2014 - 27 agosto 2019
File:Android logo (2015-2019).svg|Logo secondario utilizzato dal 2017 al 2019 sul sito web e nella schermata di avvio dei dispositivi.
File:Android new logo 2019.svg|27 agosto 2019 - 5 settembre 2023
File:Android logo 2023.svg|In uso dal 5 settembre 2023
</gallery>
== Mascotte ==
La mascotte di Android è un [[Androide|robot androide]] verde, in relazione al nome del software. Sebbene non abbia un nome ufficiale, secondo quanto riferito il team Android di Google lo chiama "Bugdroid".<ref>{{Cita web|url=http://www.neatorama.com/2012/11/29/8-Famous-Mascots-Whose-Names-You-Didnt-Know/|titolo=Archived copy|accesso=31 dicembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180101082254/http://www.neatorama.com/2012/11/29/8-Famous-Mascots-Whose-Names-You-Didnt-Know/}}</ref> Grazie all'elevata popolarità di Android negli anni 2010, è diventata una delle icone più riconoscibili nel mondo della tecnologia.
Venne progettato dall'allora designer grafica di Google [[Irina Blok]] il 5 novembre 2007 quando fu annunciato Android. Contrariamente a quanto sostiene chi dice che le è stato assegnato un progetto per creare un'icona,<ref>{{Cita web|url=https://www.nytimes.com/2013/10/13/magazine/who-made-that-android-logo.html|titolo=Who Made That Android Logo?|cognome=Kennedy|nome=Pagan|sito=[[The New York Times]]|data=11 ottobre 2013|accesso=13 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170314064717/http://www.nytimes.com/2013/10/13/magazine/who-made-that-android-logo.html}}</ref> Blok ha confermato in un'intervista di averlo sviluppato indipendentemente e di averlo reso [[open source]]. Il design del robot inizialmente non venne presentato a Google, ma divenne rapidamente un luogo comune nel team di sviluppo di Android, con varie varianti di esso create dagli sviluppatori a cui piaceva la figura, poiché era gratuito con una [[Creative Commons|licenza Creative Commons]].<ref>{{Cita web|url=http://uk.businessinsider.com/where-the-green-android-robot-came-from-2015-5?r=US&IR=T|titolo=Archived copy|accesso=31 dicembre 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20180101135319/http://uk.businessinsider.com/where-the-green-android-robot-came-from-2015-5?r=US&IR=T}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://source.android.com/setup/start/brands#logo-android|titolo=Android Open Source Project|cognome=Brand Guidelines|sito=Android Open Source Project}}</ref> La sua popolarità tra il team di sviluppo alla fine ha portato Google ad adottarlo come icona ufficiale come parte del logo Android quando venne lanciato ai consumatori nel 2008.
== Confronto con iOS ==
Android è diretto concorrente di [[iOS]]. Ogni sistema operativo ha i propri vantaggi e svantaggi, che indirizzano l'utente alla scelta in base alle proprie esigenze.<ref>{{Cita web|url=https://www.ledifferenze.it/smartphone-android-iphone-ios/|titolo=Smartphone o iPhone, Android vs iOS: qual è meglio? ⋆ Le Differenze|autore=Le Differenze|sito=Le Differenze|data=24 aprile 2020|lingua=it|accesso=1º febbraio 2021}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://pcgenius.org/android-vs-ios/|titolo=Android vs iOS: qual è il sistema giusto per te? {{!}} PcGenius|sito=pcgenius.org|data=2 settembre 2019|lingua=it|accesso=1º febbraio 2021}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://pctempo.com/android-vs-iphone-ios/|titolo=Android vs. iPhone (iOS): qual è la differenza? che è meglio?|sito=PC Tempo|data=28 giugno 2020|lingua=it|accesso=1º febbraio 2021}}</ref>
{| class="wikitable"
! colspan="2" |Android
! colspan="2" |iOS
|-
!Vantaggi
!Svantaggi
!Vantaggi
!Svantaggi
|-
|Ampia scelta di dispositivi e diverse personalizzazioni del sistema da parte dei produttori
|Esposizione a [[malware]] e [[Virus (informatica)|virus]] più elevata nei dispositivi prodotti da aziende che non offrono un supporto software adeguato
|Facilità d’uso
|[[iCloud]] offre gratuitamente solo 5 GB, mentre [[Google Drive]] ne offre 15
|-
|Costo mediamente più basso rispetto a un hardware iOS
|Maggior possibilità di incontrare bug e rallentamenti, in quanto utilizzato anche su dispositivi a basso costo
|Aggiornamenti garantiti per lunghi periodi di tempo
|Costo mediamente più elevato rispetto ad Android
|-
|App scaricabili anche da altri negozi online oltre a [[Google Play]]
|Su alcuni dispositivi non è possibile utilizzare versioni del software aggiornate rispetto a quella in uso
|Performance costanti ed elevate per lunghi periodi di tempo
|Personalizzazione limitata
|-
|Possibilità di personalizzare l'interfaccia del dispositivo
|L'elevato numero di interfacce personalizzate disponibili può mettere in difficoltà gli utenti meno esperti
|Bassa esposizione a software dannosi, virus e malware
|Nessun iPhone è dotato di slot per l’espansione della memoria
|-
|Consente di installare versioni modificate del sistema operativo
|Numero limitato di aggiornamenti sul lungo periodo
|Gli aggiornamenti del sistema operativo sono disponibili contemporaneamente su tutti i dispositivi compatibili
|
|-
|Numerosi dispositivi supportano la possibilità di espansione della memoria tramite [[microSD]]
|Maggior probabilità di scaricare applicazioni di scarsa qualità e/o dannose per il dispositivo
|Assistenza dedicata
|Funzionalità relative al multitasking estremamente limitate rispetto ad Android
|-
|A seconda del produttore del dispositivo, alcune interfacce personalizzate offrono un numero superiore di funzionalità rispetto a iOS
|Maggior probabilità di acquistare un dispositivo di scarsa qualità o con scarso hardware
|[[Google Pay]] è utilizzabile anche su dispositivi Apple, mentre [[Apple Pay]] non funziona su Android
|In alcuni casi, costo eccessivo rispetto alle specifiche tecniche del dispositivo
|}
== Note ==
== Bibliografia ==
* {{Cita libro|autore=Andreucci Giacomo|titolo=Applicazioni iOS e Android con Google Maps|editore=FAG|città= Milano|anno=2011}}
* {{Cita libro|autore=Carli Massimo|titolo=Sviluppare applicazioni per Android|editore=Apogeo|anno=2011}}
* {{Cita libro|autore=Stark Jonathan|titolo=Sviluppare applicazioni per Android con HTML, CSS e JavaScript|editore=Tecniche Nuove|anno=2011}}
== Voci correlate ==
* [[Android-x86]]
* [[Wear OS]]
* [[Assistente Google]]
* [[F-Droid]]
* [[Google (azienda)]]
* [[Google Now]]
* [[Java (linguaggio di programmazione)]]
* [[Middleware]]
* [[Internet TV]]
* [[Open Handset Alliance]]
* [[Sviluppo di software Android]]
* [[Versioni di Android]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
{{interprogetto/notizia|Nokia leader nelle vendite, ma è Android il più usato|data=1º febbraio 2011}}
*[[b:Sviluppare un'app in Java Android per la lista della spesa|Wikibooks - Sviluppare un'app in Java Android per la lista della spesa]]
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{Cita web|url=https://source.android.com|titolo=Android Open Source Project|30 marzo 2016}}
* {{Cita web|url=https://www.tuttoandroid.net/android/otto-anni-google-lanciava-la-versione-stabile-android-413978/|titolo=Otto anni fa Google lanciava la prima versione stabile di Android|accesso=28 maggio 2017}}
{{
{{Alphabet}}
{{Distribuzioni Linux}}
{{Smartphone Android}}
{{Sistemi operativi}}
{{Sistemi operativi per dispositivi mobili}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|google|internet|telefonia}}
[[
[[Categoria:Sistemi operativi]]
|