Murat (Bari): differenze tra le versioni

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{{Quartiere
|nomeQuartiere = Murat
|immagine = Facciata dell'ateneo principale dell'Università degli Studi di Bari Aldo Moro.jpg
|immagine = Ateneo bari.jpg
|didascalia = L'ateneo dell'Università di Bari
|siglaStato = ITA
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Il quartiere prende nome da [[Gioacchino Murat]], il quale iniziò, durante il suo governo a capo del [[Regno di Napoli]] (che gli fu assegnato da [[Napoleone Bonaparte]], del quale era cognato), la costruzione della nuova zona barese a ridosso dell'antica città medievale.<ref>{{Cita web|url=http://www.barinedita.it/storie-e-interviste/n2673-%E2%80%9Ca-bari-nessuno-e-straniero%E2%80%9D--la-storia-della-citta-in-3500-anni-di-dominazioni-|titolo=“A Bari nessuno è straniero”: la storia della città in 3500 anni di dominazioni|autore=Francesca Canonico|data=9 novembre 2016}}</ref> La prima casa del nuovo borgo fu costruita nel 1816.<ref name=":0" />
 
Fu infatti Murat a promulgare il decreto di costruzione del "borgo nuovo" (o "gioacchino", poi "muratiano") in una zona pianeggiante a sud del vecchio centro, mentre le mura che cingevano la città vecchia vennero smantellate nel 1820 (porta del Castello fu smantellata il 1º marzo 1819).<ref>{{Cita web|url=https://www.barinedita.it/storie-e-interviste/n3692-cima-pepe-peroni-patriottica-e-spadafina--i-5-coraggiosi-centenari-della-moda-barese|titolo=Cima, Pepe, Peroni, Patriottica e Spadafina: i 5 coraggiosi "centenari" della moda barese|sito=Barinedita|accesso=2020-01-16 gennaio 2020}}</ref>
 
La zona, caratterizzata dalla maglia urbana ortogonale, ospita Corso Vittorio Emanuele II,<ref>{{Cita news|autore=|url=http://www.barinedita.it/bari-report-notizie/n222-i-quartieri-di-bari-dove-iniziano-e-dove-finiscono--ecco-i-confini|titolo=I quartieri di Bari, dove iniziano e dove finiscono: ecco i confini|pubblicazione=barinedita.it|data=|accesso=2017-11-24 novembre 2017}}</ref> Piazza Umberto I ed il palazzo dell'[[Università degli Studi di Bari|Università degli Studi]].<ref>{{Cita web|url=https://bari.repubblica.it/cronaca/2019/02/05/foto/foto_square_of_italy-218338468/|titolo=La Puglia vista dall'alto, geometrie (e inquinamento) nelle immagini dallo spazio|sito=La Repubblica|data=5 febbraio 2019-02-05|accesso=5 febbraio 2019-02-05}}</ref>; lungo via Sparano, arteria commerciale della città di Bari, sorge poi la [[Chiesa di San Ferdinando (Bari)|Chiesa di san Ferdinando]], importante luogo di culto risalente al [[XIX secolo]].
 
Durante il periodo fascista e nel secondo dopoguerra a partire dal 1954, il quartiere fu oggetto di una controversa modernizzazione,<ref>Fiore, Vittorio. (1961). Palazzo della S.G.P.E. a Bari. L'architettura cronache e storia, pp. 7, 67.</ref><ref name=":1">{{Cita libro|nome=Nicola|cognome=Signorile|nome2=|cognome2=|nome3=|cognome3=|titolo=Pride and Prejudice: The Murattiano-Modernism|url=|edizione=La gazzetta del Mezzogiorno|data=2018|lingua=Inglese|citazione=Abstract: The first building of the Murattiano district fell in 1954. Since then, a constant devastation, that between 1963 and 1964 alone counts more than 200 building replacements. Maybe the deterioration of the Murattiano district had already been decided in its birth certificate.|oclc=1097115045|ISBN=978-1-5225-3614-7}}</ref> dai generali esiti considerati "''orribili e deprimenti'' "<ref>{{Cita libro|cognome=Carlone|nome=Giuseppe|cognome2=Martinelli|nome2=Nicola|cognome3=Rotondo|nome3=Francesco|titolo=Designing Grid Cities for Optimized Urban Development and Planning|url=https://books.google.it/books?id=wQ9MDwAAQBAJ&pg=PA57&dq=Vito+Sangirardi&hl=it&newbks=1&newbks_redir=0&sa=X&ved=2ahUKEwj36q6BzJL5AhXgi_0HHfk-AwEQ6AF6BAgGEAI#v=onepage&q=Vito%20Sangirardi&f=false|accesso=25 luglio 2022|data=2 marzo 2018|editore=IGI Global|lingua=en|ISBN=978-1-5225-3614-7}}</ref> sia nell'[[Stile littorio|architettura littoria]]<ref>{{Cita web|url=https://www.barinedita.it/bari-report-notizie/n3443-le-opere-di-saverio-dioguardi--l-architetto-trasformista-che-ha-disegnato-mezza-bari|titolo=Le opere di Saverio Dioguardi: l'architetto trasformista che ha disegnato "mezza Bari"|sito=Barinedita|accesso=25 luglio 2022}}</ref>, tipica del regime fascista, che nella cementificazione degli anni 50 e 60 che riguardò oltre 200 edifici che sostituirono e spesso deturparono il vecchio centro storico. Solo alcuni degli edifici disegnati da [[Vito Sangirardi|Sangirardi]], alcuni progetti dello studio "Vittorio Chiaia e Massimo Napolitano" e alcune realizzazioni di [[Saverio Dioguardi]], che talvolta riuscì a mantenere uno stile personale e innovativo anche nell'architettura "di regime", vengono considerati di interesse architettonico.<ref name=":0" /><ref name=":1" />
 
== Note ==