Emilio Gnutti: differenze tra le versioni
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|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte =
|Epoca = 1900
|Epoca2 = 2000
|Attività = imprenditore
|Attività2 = dirigente d'azienda
|Nazionalità = italiano
|Immagine = GnuttiEmilio.jpg
|Didascalia =Emilio Gnutti nel 2007
}}
È tra i finanzieri più conosciuti d'Italia, essendo stato uno dei protagonisti di varie operazioni importanti dell'[[economia italiana]].
È stato presente nella lista degli uomini più ricchi d'Italia, stilata dal giornale finanziario americano "Forbes", con un patrimonio stimato di circa 1 miliardo di dollari<ref name="for
== Carriera professionale ==
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Nel 1989 Gnutti esce da Fin-Eco e con la liquidazione ricevuta e l'esperienza acquisita nel mondo parabancario costituisce nel 1995 G.P. Partecipazioni S.p.A. divenuta nel 1997 Hopa S.p.A.
Hopa diventa nel giro di pochi anni la cosiddetta bicamerale della finanza poiché Gnutti riesce ad unire come soci [[Unipol]] e [[Banca Monte dei Paschi di Siena]] da una parte e la [[Fininvest]] di [[Berlusconi]] dall'altra.<ref name="bic
Emilio Gnutti conosce, nel consiglio di [[Banca Agricola Mantovana]], [[Roberto Colaninno]] ed insieme rafforzano il sodalizio in Hopa dove raccolgono l'adesione di centinaia di imprenditori italiani, che verranno definiti giornalisticamente la "razza padana".
Gnutti e Colaninno acquistano la società [[Olivetti]] e attraverso questa società compiono la "madre di tutte le scalate"<ref name=mad >Da ''Il Giornale'' del 21 gennaio 2006,[http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=58733&START=0&2col= "Chicco, dagli asciugacapelli alla madre di tutte le scalate"]</ref> lanciando la famosa [[opa]] ostile su [[Telecom Italia]], conquistandola.<ref name="opa
Colaninno e Gnutti verranno definiti "capitani coraggiosi"<ref name=cap >Dal ''Corriere'' del 12 agosto 2000, sezione Economia [http://archiviostorico.corriere.it/2000/agosto/12/amico_Alema_scalata_dei_capitani_co_0_0008128621.shtml "L'amico D'Alema e la scalata dei capitani coraggiosi"]</ref> dall'allora primo ministro [[Massimo D'Alema]].
Un'altra importante operazione orchestrata da Gnutti è la vendita del Gruppo Colmark alla [[Rinascente]] della [[Famiglia Agnelli]].<ref name="col
Nel 2001 la Hopa dello scalatore<ref name="sca
Hopa quindi, in forza dai nuovi accordi, deve reinvestire buona parte delle plusvalenze derivanti dalla vendita della partecipazione in Telecom, nella cassaforte Olimpia che a sua volta possiede Telecom.
Da allora Hopa rimane quindi ancora azionista (con circa il 3,4%) di Telecom ancorché la partecipazione diventerà poi diretta dopo l'uscita da Olimpia.
Nel 2005 Gnutti si dimette dal consiglio Hopa e da quasi tutte le cariche ricoperte nelle società fino ad allora gestite poiché decide di ritirarsi dal mondo finanziario a seguito dei procedimenti giudiziari che lo hanno reso protagonista.<ref name="rit
== Incarichi rilevanti ==
Nel 1969 è tra i soci fondatori della società Gi-Em S.r.l., società che produce piccoli motori elettrici, portando l'azienda ad una posizione di leader a livello europeo. Nel 1979 fonda la [[FinecoBank|Fin-Eco]] e ne assume la carica di Amministratore Delegato. Fin-Eco è un gruppo polifunzionale nell'ambito del parabancario e di servizi finanziari.
Nel 1982 assume la carica di Presidente della società Fin-Eco Service S.r.l. divenuta ora Bitech S.p.A., società che opera nel settore dell'information Technology. Dal 1984 al 1992 è di Consigliere e Membro del Comitato Esecutivo della [[Bipop|Banca Popolare di Brescia]] (Bipop).
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Nel 1989 diviene Presidente e Amministratore Delegato di F.Leasing S.p.A. e fino al 2001 è Amministratore di Bresciauno S.p.A. Dal 1993 al 1998 è Amministratore di Molveno Oem S.r.l., ora facente parte di Everel S.p.A., società che produce componenti per elettrodomestici.
Dal 1993 al 2003 è
Dal 1995 al 2002 è sindaco effettivo nella società [[Thassos Insurance Brokers]] S.r.l. Dal 1996 al 2004 è consigliere di Banca C. Steinhauslin & C. S.p.A. Dal 1996 è Amministratore di Fingruppo S.r.l., fino al 1999 a seguito di fusione per incorporazione nella società [[Hopa|Hopa S.p.A.]]
Dal 1998 al 2001 è consigliere di [[Olivetti|Olivetti S.p.A.]], società quotata a Piazza Affari. Dal 1998 al 2001 è consigliere di [[Telecom Italia|Telecom Italia S.p.A.]], società quotata a Piazza Affari. Dal 1999 al 2005 è Amministratore di [[Hopa|Hopa S.p.A.]], Holding di partecipazioni aziendali.
Dal 1999 al 2005 è Amministratore di [[Fingruppo]] S.p.A. Dal 1999 al 2004 è consigliere di [[SNIA|Snia S.p.A.]], società quotata a [[Piazza Affari]]. Dal 2000 al 2005 è Presidente del Consiglio di Amministrazione di Earchimede S.p.A, società attiva nel private equity. Dal 2000 al 2005 è Presidente di Holinvest S.p.A. Dal 2000 al 2003 è Amministratore di [[Lloyd Adriatico
Nel 2000 assume la carica di Amministratore in Sangemini Holding S.p.A. Nel 2001 assume la carica di Amministratore di [[Unipol|Unipol Assicurazioni S.p.A.]], società quotata a Piazza Affari. Nel 2002 viene nominatore Consigliere di Amministrazione dell'[[Università degli Studi di Brescia]]. Nel 2002 viene nominatore Consigliere della finanziaria Finsoe S.p.A.
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== Le inchieste e le relative assoluzioni ==
{{vedi anche|Bancopoli}}
{{W|imprenditori|arg2=dirigenti d'azienda|ottobre 2021}}
Vicenda SHS:
La vicenda che ha portato al fallimento della SHS multimedia, software house bresciana. L'accusa rivolta dai pm a 10 persone è stata il depauperamento del capitale sociale fino alla bancarotta.
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I 10 imputati sono i soci Emilio Gnutti, Andrea Guerini, Ettore Lonati, Romano Marniga, Osvaldo Savoldi, Giancarlo Turati, Bruno Roma, il componente del collegio sindacale Matteo Bonalumi, il consulente dei nuovi soci Paolo Vavassori e quello dei vecchi soci Arrigo Bandera. Saranno davanti al giudice della seconda sezione penale del tribunale di Brescia il 22 marzo 2011. Gnutti verrà poi assolto ad ottobre 2013 in appello per non aver commesso il fatto.
Vicenda scalata Unipol a BNL:
L'intera vicenda si innesta in quella più ampia e con numerosi intrecci e connivenze economiche e politiche, vicenda che tenne a lungo tempo le prime pagine dei giornali. Riguarda la scalata alla Banca Antonveneta da parte della banca Popolare di Lodi (allora Presieduta da Gianpiero Fiorani), sostenuto dall'allora Governatore della Banca d'Italia, alcuni immobiliaristi (Ricucci, Coppola) ed il finanziere bresciano Emilio Gnutti (già alleato di Consorte nella vicenda Telecom). L'insieme dei personaggi è stato consegnato alle cronache con la definizione emblematica dei [[furbetti del quartierino]].
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In data 25 ottobre 2006, Consorte, [[Ivano Sacchetti]] (ex presidente Unipol Banca e vicepresidente di Unipol) e il finanziere Emilio Gnutti sono stati condannati a 6 mesi di reclusione dal giudice di Milano Elisabetta Meyer con l'accusa di [[insider trading]] su titoli Unipol, stabilendo in 92.500 euro i danni patrimoniali e non patrimoniali che andranno risarciti dai tre condannati, in solido tra loro, alla [[Consob]], parte civile nel processo. "Amareggiati e increduli" per l'esito della sentenza del Tribunale di Milano, Consorte e Sacchetti hanno sottolineato il fatto che si tratta comunque "solo del primo grado di giudizio".
Il 21 gennaio 2009 le condanne per Consorte, Sacchetti e gli altri dirigenti Unipol per insider trading vengono annullate senza rinvio dalla quinta sezione penale della Cassazione per incompetenza territoriale della procura di Milano. Gli atti vengono trasmessi a Bologna<ref>
Nel mese di aprile del 2011 il Pubblico Ministero Luigi Orsi e Gaetano Ruta hanno chiesto l'assoluzione per Emilio Gnutti nell'ambito del processo della scalata Bnl-Unipol<ref>
Nel mese di dicembre 2013 Emilio Gnutti verrà assolto in appello dalla Corte di Milano per non aver commesso il fatto<ref>{{Cita web|url=http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2015-05-06/bnl-unipol-la-cassazione-conferma-l-assoluzione-fazio-consorte-e-altri-10-co-imputati-214948.shtml?uuid=ABjM2obD|titolo=Bnl-Unipol: la Cassazione conferma l’assoluzione per Fazio, Consorte e gli altri co-imputati|sito=Il Sole 24 ORE|lingua=it|accesso=
== Altri progetti ==
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Gnutti conserva una delle più belle collezioni di auto d'epoca del mondo.
Emilio Gnutti ha dedicato molte risorse alla causa sociale, nel 1999 decisivo il suo intervento economico alla costruzione del centro bresciano per persone portatori di disabilità FoBAP a marchio Anffass<ref>{{Cita web|url=https://www.giornaledibrescia.it/lettere-al-direttore/l-aiuto-dei-gnutti-per-i-centri-diurni-del-fobap-anffas-1.3016265|titolo=L’aiuto dei Gnutti per i centri diurni del FoBap (Anffas)|sito=Giornale di brescia|data=
Molteplici le sue iniziative benefiche<ref name="scd">Da ''Corriere'' del 29 settembre 1997 [http://archiviostorico.corriere.it/1997/settembre/29/aiuto_subito_superato_miliardo_co_0_97092912673.shtml " Un aiuto subito: superato il miliardo. Contributi da Armani e Emilio Gnutti"]</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.asst-spedalicivili.it/servizi/notizie/notizie_fase02.aspx?ID=736&categoriaVisualizzata=4,6,23|titolo=Generosa donazione al Centro Sclerosi Multipla - ASST DEGLI SPEDALI CIVILI DI BRESCIA|sito=www.asst-spedalicivili.it|lingua=it|accesso=
== Note ==
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{{portale|biografie|economia}}
[[Categoria:Persone legate alla SNIA]]
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