Castello di Verrès: differenze tra le versioni
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|Posizione geografica = Italia settentrionale
|Struttura = Castello
|Immagine =
|Larghezzaimmagine=280px
|Didascalia = Il castello di Verrès
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I lavori sono ricordati da una lapide in pietra situata sopra l'ingresso dell'antiporta, affiancata dagli [[stemmi]] di Renato di Challant (alla sinistra del testo) e della sua seconda moglie Mencia di Braganza (alla destra del testo):<ref>{{Cita|Ferrero|p. 39}}.</ref>
{{Citazione|Nell'anno di Cristo 1536, l'illustre Conte di Challant Renato, Barone di [[Beaufremont]], di [[Virieu-le-Grand]], di [[Aymavilles]] e di [[Coligny]], Signore di [[Châtillon (Italia)|Châtillon]], di [[Saint-Marcel (Italia)|Saint Marcel]], di [[Issogne]] e di [[Valangin]], di [[Montalto Dora]], di [[Castello di Graines|Graines]], di [[Verrès]] e di [[Castello di Ussel|Ussel]], cavaliere dell'[[Ordine supremo della Santissima Annunziata|Ordine dell'Annunziata]] e [[maresciallo di Savoia]], abbellì questa fortezza edificata da Ebalo di Challant e ne munì l'esterno di estensioni offensive<ref name="verresvarasc"/>.||Arcem per excellentissimum ebailum de challant editam illustris renatus challandi comes de baufremont viriaci magni ama ville et collogniaci baro. castellionis S. marcelli yssognie valangini montisalti grane verrecii usselli etc. dominus ordinis miles ac marescallus sabaudie. intus decorauit forasque structuris bellicis (muniu)it. anno Xpi. 1536<ref name="cita-Anna-Maria-Ferrero-p40">{{Cita|Ferrero|p. 40}}.</ref>.|lingua= la}}
=== Il declino e il recupero ottocentesco ===
[[File:Verresturletti.jpg|thumb|left|Il castello di Verrès in una incisione ottocentesca di [[Celestino Turletti]] ]]
Alla morte di Renato di Challant, senza eredi maschi, nel 1565, i suoi beni passarono al genero Giovanni Federico [[Madruzzo]], marito della figlia [[Renato di Challant#Vita familiare|Isabella]], ma nacque una lunga contesa legale con altri parenti maschi della [[Challant (famiglia)|famiglia Challant]], nuovamente a causa della [[legge salica]], che non prevedeva Isabella potesse ereditare i beni del padre<ref name="verresvarasc"/>.
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== Descrizione ==
[[File:Castello di Verrès 02.jpg|thumb|Vista generale del castello, esempio di castello monoblocco]]
Il castello, costruito per essere una fortezza militare, sorge su un promontorio roccioso a picco sul torrente [[Evançon]] che domina l'abitato di [[Verrès]]. Oltre ad essere di difficile accesso e facilmente difendibile, la sua posizione gli consentiva di controllare il paese sottostante, la valle centrale e la strada che sale lungo la [[Val d'Ayas]], all'epoca importante via di comunicazione<ref name="verrescomune"/>.
Nel [[XVIII secolo]] lo storico valdostano [[Jean-Baptiste de Tillier]] nella sua ''Historique de la Vallée d'Aoste'' descrisse il castello di Verrès come ''«Et l'on peut dire sans exagération que c'est un des plus solides et plus fameux batiments qu'un vassal ait pu faire construire dans le domaine d'un prince souverain où celluy-cy tient le rang d'un des plus renommés»'', definendolo uno dei più solidi e più famosi edifici che un vassallo abbia potuto costruite nel dominio di un principe sovrano<ref name="verresvarasc"/><ref>Liberamente traducibile come "E si può dire senza esagerazione che si tratta di uno degli edifici più solidi e famosi che un vassallo abbia potuto costruire nel dominio di un principe sovrano, dove lo stesso ha la fama di uno dei più rinomati".</ref>.
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=== L'ingresso ===
[[File:Verresingresso.jpg|thumb|left|L'ingresso in salita dell'antiporta]]
Ogni elemento del castello sembra essere stato studiato per rendere la fortezza meglio difendibile. Vi si accede a piedi tramite una [[mulattiera]] che sale lungo la montagna fino a raggiungere l'ingresso della cinta muraria, una volta accessibile tramite un [[ponte levatoio]]. Questo ingresso, così come la cinta muraria esterna, fu realizzato da [[Renato di Challant]] nel [[XVI secolo]], come indicato nell'iscrizione posta sopra il portone di ingresso<ref name="verrescomune"/><ref>{{Cita|Ferrero|pp. 39-40}}.</ref>.
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=== Il piano terra ===
[[File:Verres-stairway.JPG|thumb
Entrati nel castello ci si ritrova in un androne quadrato ricoperto da una volta a sesto acuto, ulteriore elemento di difesa del castello. Su di esso si aprono infatti diverse [[feritoia|feritoie]] ed una botola sul soffitto, dalle quali sarebbe stato possibile bersagliare eventuali invasori intrappolati all'interno<ref>{{Cita|Giacosa 1905|pp. 161-162}}.</ref><ref name="castelloverresvda-1">{{cita web|titolo=Il percorso di visita del castello regione.vda.it|url=http://www.regione.vda.it/Cultura/beni_culturali/patrimonio/castelli/castello_verres/percorso_visita/default_i.asp|accesso=17 marzo 2011|dataarchivio=8 gennaio 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130108015311/http://www.regione.vda.it/Cultura/beni_culturali/patrimonio/castelli/castello_verres/percorso_visita/default_i.asp|urlmorto=sì}}</ref>.
Per entrare veramente nel corpo centrale del maniero bisogna ancora oltrepassare un doppio portale sormontato da un arco a tutto sesto dal lato verso l'androne e da un arco a sesto acuto dal lato che dà sul cortile interno, un tempo protetto da una [[saracinesca]] che scorreva tra i due portali<ref name="verrescomune"/><ref name="castelloverresvda-1"/><ref>{{Cita|Ferrero|pp. 40-41}}.</ref>.
[[File:Verresterra.gif|thumb|upright=0.85|left|La pianta del piano terra:<br />1. androne di accesso<br />2. magazzino lato ad oriente<br />3. sala d'armi ad occidente<br />4. cucina]]
Il cortile interno del castello è semplicemente uno spazio quadrato dal quale si accede ai due grandi saloni, posti ai lati orientale e occidentale del maniero. L'apertura del tetto in corrispondenza del cortile permetteva una migliore illuminazione dei locali e la raccolta dell'[[acqua piovana]] nella grande [[cisterna]] posta sotto di esso. Lo stesso pavimento del cortile è stato realizzato in pendenza in modo da convogliare tutta l'acqua verso il suo centro, dove si trova l'apertura della cisterna, in modo da poter disporre di una riserva d'acqua, preziosa in caso di assedio<ref name="verrescomune"/><ref>{{Cita|Ferrero|p. 41}}.</ref>.
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* {{cita libro|cognome=Giacosa |nome=Giuseppe |titolo=Castelli valdostani e canavesani |anno=1972 |editore=Edizione Piemonte in Bancarella, Torino Fiorni, Corso Siccardi 4| cid=Giacosa 1972}}
* {{cita libro|autore=Mauro Minola|autore2=Beppe Ronco|titolo=Valle d'Aosta. Castelli e fortificazioni|città=Varese|editore=Macchione ed.|anno=2002|isbn=88-8340-116-6|p=22}}
* {{cita libro|autore=Carlo
* {{cita libro|cognome=Zanotto |nome=Andrea |wkautore=André Zanotto|titolo=Castelli valdostani |anno=2002 |editore=Musumeci Editore |isbn=88-7032-049-9| cid=Zanotto}}
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
*{{cita web|lingua=it, fr|https://www.lovevda.it/it/banca-dati/8/castelli-e-torri/verres/castello-di-verres/864|Castello di Verrès|editore=sito del Turismo della Regione autonoma Valle d'Aosta}}
* {{cita web | url = http://www.carnevaleverres.it/carnevale.asp | titolo = Sito del carnevale storico | accesso = 31 maggio 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20090211132825/http://www.carnevaleverres.it/carnevale.asp | urlmorto = sì }}▼
* {{cita web|
▲* {{cita web | url =
* {{cita web|url=http://www.varasc.it/verrès.htm|titolo=Pagina dedicata a Verrès ed al suo castello |sito= Varasc.it}}
{{Castelli e fortezze e opere difensive sabaude}}
{{Controllo di autorità}}
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