Gli uomini, che mascalzoni...: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Thijs!bot (discussione | contributi)
Nessun oggetto della modifica
 
(88 versioni intermedie di 57 utenti non mostrate)
Riga 1:
{{nota disambigua|il film del 1953 con [[Walter Chiari]]|[[Gli uomini, che mascalzoni!]]}}
{{Film|
{{Film
titoloitaliano =
|titolo italiano = Gli uomini, che mascalzoni...
|
|titolo originale =
titolooriginale = Gli uomini, che mascalzoni!
|lingua originale = it
|
|immagine = Uominichemascalzoni-1932-DeSica-Franca.png
nomepaese = [[Italia]]
|didascalia = [[Vittorio De Sica]] e [[Lya Franca]] in una scena del film
|
|paese = [[regno d'Italia (1861-1946)|Italia]]
annoproduzione = [[1932]]
|anno uscita = 1932
|
|titolo alfabetico = Uomini, che mascalzoni..., Gli
durata = 67'
|tipo colore = B/N
|
|aspect ratio = 1,37.1
tipocolore = B/N
|genere = Commedia
|
|genere 2 = Romantico
tipoaudio = sonoro
|regista = [[Mario Camerini]]
|
|soggetto = [[Aldo De Benedetti]], Mario Camerini
nomegenere = commedia
|sceneggiatore = Aldo De Benedetti, Mario Camerini, [[Mario Soldati]]
|
nomeregista|produttore = [[MarioEmilio CameriniCecchi]]
|casa produzione = [[Cines]]
|
|casa distribuzione italiana = [[Anonima Pittaluga]]
nomesoggetto = [[Mario Camerini]], [[Aldo De Benedetti]]
|attori = *[[Lya Franca]]: Mariuccia
|
nomesceneggiatore = [[Mario Camerini]], [[Aldo De Benedetti]], [[Mario Soldati]]
|
nomeattori =* [[Lia Franca]]: Mariuccia
*[[Vittorio De Sica]]: Bruno
*[[Cesare Zoppetti]]: Tadino
*[[Giacomo Moschini|Aldo Moschino]]: conte Piazzi
*[[Carola Lotti]]: Gina
*[[Anna D'Adria]]: Letizia
|
*[[Gemma Schirato]]: la vedova
nomefotografo = [[Domenico Scala]], [[Massimo Terzano]] <!--nome del fotografo - con doppie parentesi quadre -->
*[[Maria Montesano]]: ragazza delle caramelle
|
*[[Raimondo Van Riel]]: l'ingegnere Arrigo Stacchini che licenzia Bruno per aver danneggiato la sua macchina nell'incidente sulla strada per i laghi con un carretto
nomemontaggio = [[Fernando Tropea]] <!--nome del responsabile del montaggio - con doppie parentesi quadre -->
*[[Luigi Moneta]]: il barista al bancone dei liquori
|
*[[Tino Erler]]: Mario Castelli
nomeeffettispeciali = <!--nome del responsabile effetti speciali della pellicola - con doppie parentesi quadre -->
*[[Didaco Chellini]]: l'ingegnere che dà lavoro a Bruno alla fiera e che corteggia Mariuccia
|
*[[María Denis]]: ragazza al ballo
nomemusicista = [[Cesare A. Bixio]] <!--nome di chi ha realizzato la colonna sonora - con doppie parentesi quadre -->
|fotografo = [[Massimo Terzano]], [[Domenico Scala]]
|
|montatore = [[Fernando Tropea]]
nomescenografo = [[Gastone Medin]]<!--nome dello scenografo - con doppie parentesi quadre -->
|musicista = [[Cesare Andrea Bixio]], diretta da [[Pietro Sassoli]]
|
|scenografo = [[Gastone Medin]]
nomepremi =<!--eventuali premi -->
}}
'''''Gli uomini, che mascalzoni!...''''' è un [[film]] del [[1932]], diretto dal registada [[Mario Camerini]].
 
Presentata alla [[1ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia|prima edizione della Mostra del cinema di Venezia]], «questa commedia comico-sentimentale profumata di giovinezza e raccontata con garbo»<ref>''Il Morandini - Dizionario dei Film 2000''. Bologna, Zanichelli editore, 1999. ISBN 8808021890 p.1412</ref> all'epoca riscosse un clamoroso successo, non solo in Italia.<ref name=Hobby>Simone Bedetti, fascicolo allegato al dvd Hobby&Work, serie ''Il grande cinema italiano'', 2004</ref> Lanciò come divo cinematografico [[Vittorio De Sica]], fino ad allora attore di teatro leggero, rese celebre la canzone ''[[Parlami d'amore Mariù]]'', cantata in una sequenza del film dallo stesso De Sica, e rappresentò un'importante innovazione nel cinema italiano dell'epoca, per la scelta rivoluzionaria di girare in esterni invece che negli ambienti ricostruiti nei teatri di posa.<ref name=Hobby/>
 
Dopo questa prima collaborazione, Camerini e De Sica lavorarono insieme in una serie di fortunate commedie sentimentali, tra cui ''[[Il signor Max]]'' ([[1937]]) e ''[[I grandi magazzini]]'' ([[1939]]).
 
Nel [[1953]] il film ha avuto un [[remake]], poco fedele, ''[[Gli uomini, che mascalzoni!]]'', con [[Walter Chiari]] nel ruolo del protagonista.
 
Il 9 luglio 2022 il film, alla presenza della figlia del regista e dei presidenti di Biennale e della sezione Cinema, è stato proiettato gratuitamente nella Sala Grande per il novantesimo anniversario della Mostra del Cinema.
 
==Trama==
{{dx|[[File:Gli uomini, che mascalzoni... (film 1932) Lya Franca (2).png|thumb|[[Lya Franca]] in una scena del film]]}}
{{trama}}
La trama, esilissima, racconta le vicende di un giovane autista che si innamora di una commessa e l'evolvere della storia attraverso varie piccole vicende verso il lieto fine conclusivo, che ha come cornice la [[Fiera di Milano|Fiera campionaria]] di [[Milano]].
 
Nell'operosa [[Milano]] degli [[Anni 1930|anni trenta]], lo [[chauffeur]] Bruno si invaghisce della schiva Mariuccia, commessa in una profumeria e figlia di un tassista. Poiché la ragazza e le sue colleghe non sembrano prenderlo sul serio vedendolo in bicicletta, per far colpo su di lei, Bruno va a prenderla al lavoro con l'auto del padrone, presa di nascosto con la scusa di un guasto, e invece di riaccompagnarla a casa la porta a fare un giro fino ad [[Arona]], sul [[Lago Maggiore]]. Sulla via del ritorno si fermano in un'osteria, dove ballano insieme sulle note di ''Parlami d'amore Mariù''. Quando sulla stessa strada passa la moglie del padrone che riconosce l'auto, Bruno finge di essere uscito solo per provare la vettura dopo averla riparata ed è costretto a riportare subito la signora a Milano. A Mariuccia, Bruno lascia detto che tornerà subito ma rimane coinvolto in un incidente durante il ritorno. La ragazza si ritrova sola, lontana da casa, senza soldi. Conquistata la solidarietà femminile della moglie dell'oste con il racconto della propria disavventura, viene ospitata per la notte e riaccompagnata in città la mattina dopo.
==Commento==
 
Il film è il primo di una "trilogia", comprendente anche [[Il signor Max]] e [[Grandi magazzini (film 1939)|Grandi magazzini]], che vede insieme al lavoro un giovane [[Vittorio De Sica]] e il regista [[Mario Camerini]]. Proprio con questa pellicola, che fu presentata a [[Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia|Venezia]] nel 1932, [[Vittorio De Sica]] viene consacrato attore di talento nel mondo cinematografico italiano e internazionale. La sua canzone ''Parlami d'amore Mariù'', inclusa in questo film, ebbe un successo strepitoso all'epoca e si ricorda ancor oggi.
Bruno, licenziato per aver distrutto l'auto, si reca in profumeria per scusarsi con Mariuccia, ma viene accolto gelidamente dalla ragazza, convinta di essere stata presa in giro, e viene indotto ad acquistare un costoso profumo, come punizione per il suo comportamento. I due si perdono di vista e si reincontrano casualmente quando il nuovo padrone di Bruno dà un passaggio in auto proprio a Mariuccia. Bruno non può sopportare l'umiliazione di fare da autista alla ragazza e rinuncia al lavoro così faticosamente trovato, abbandonando l'auto e i passeggeri in mezzo alla strada. Mariuccia, scoperto che Bruno non è un signore ma un semplice lavoratore, è disposta a ricredersi e a dargli un'altra occasione ma ora è lui a non volerne più sapere di lei e l'accusa di essere interessata solo agli uomini ricchi.
[[File:Parkamidamore.jpg|left|thumb|Lo spartito della canzone di Bixio]]
Di ambientazione [[nazionalpopolare]], anche se non certo [[neorealismo (cinema)|neorealista]], ''Gli uomini, che mascalzoni!'' è il primo film [[Milano#Cinematografia a Milano|girato in esterni a Milano]] e restituisce alcune interessanti immagini della città negli [[Anni 1930|anni '30]], la Fiera, certi esterni della città e delle strade, negozi e bar, e anche dei modelli di comportamento nei rapporti interpersonali e tra le classi sociali dell'epoca.
 
Pentito per averla trattata male, Bruno cerca di nuovo Mariuccia e la ritrova al suo nuovo posto di lavoro presso uno stand della [[Fiera di Milano|fiera campionaria]]. La ragazza, sentendosi in colpa per essere stata l'involontaria causa del licenziamento di Bruno, sfrutta l'interesse suscitato in un maturo ingegnere per procurargli un lavoro durante la fiera, senza però fargli sapere che il merito è suo. I due ragazzi sono ormai una coppia ma il loro rapporto viene nuovamente messo in crisi da un'incomprensione: una sera Mariuccia, in segno di riconoscenza, si trova costretta ad accompagnare il suddetto ingegnere al parco dei divertimenti all'interno della fiera. Bruno, che lavora qualche stand più in là, riceve la soffiata dalla commessa di uno stand di caramelle invaghitasi di lui e senza pensarci due volte, chiede alla commessa di andare con lui nello stesso posto. Bruno finge di essere in confidenza con la commessa, provocando il dispiacere di Mariuccia.
 
Quando però la ragazza incolpevole scappa via in lacrime, Bruno abbandona la commessa e insegue Mariuccia fin dentro un taxi, dove infine si chiariscono e lui le propone di sposarlo. Caso vuole che il taxista sia proprio il padre di Mariuccia che ha sentito tutto ed è ben disposto a benedire la nuova unione.
 
==Produzione==
===Riprese===
Il regista Camerini, appoggiato dal produttore Cecchi, prese la decisione rivoluzionaria di girare il film in esterni, invece che nei soliti teatri di posa, che rischiavano di dare un senso di fasullo con i loro ambienti ricostruiti.<ref name=Hobby/> Così si espresse [[Filippo Sacchi]] sul quotidiano milanese ''[[Corriere della Sera]]'' in merito a questo primo film [[Milano#Cinematografia a Milano|girato in esterni a Milano]]: «È la prima volta che vediamo Milano sullo schermo. Ebbene, chi poteva supporre che fosse tanto fotogenica? Camerini ha saputo cogliere con una finezza estrema certi inconfondibili momenti del volto e del movimento di Milano ed è riuscito a darcene, senza sforzo, il colore tutto lombardo, l'operosa vitalità».<ref name=Hobby/>
 
Soprattutto per le scene ambientate alla fiera campionaria il ''Dizionario Mereghetti'' definisce il film «una testimonianza di un momento di cambiamento e ristrutturazione del capitalismo italiano».<ref>''Il Mereghetti - Dizionario dei Film 2008''. Milano, Baldini Castoldi Dalai editore, 2007. ISBN 9788860731869 p. 3119</ref>
 
L'auto che Bruno guida per far colpo su Mariuccia è una [[Fiat 525]] Torpedo.
 
===Cast===
[[File:Gli uomini, che mascalzoni... (film 1932) Franca e De Sica (2).png|miniatura|upright=1.2|[[Lya Franca]] e [[Vittorio De Sica]] nel film, mentre ballano ''Parlami d'amore Mariù'']]
 
*Vittorio De Sica fu fortemente voluto per il ruolo di protagonista da Camerini, che per questo dovette contrastare Pittaluga, presidente della Cines, che non voleva nei propri film quel giovane attore dal naso troppo grande.<ref name=Hobby/>
*Due degli attori cambiarono nome in seguito: Aldo Moschino diventò [[Giacomo Moschini]], Pia Lotti Carola Lotti.
 
===Colonna sonora===
Camerini decise di inserire nel film la canzone ''Parlami d'amore Mariù'' di [[Cesare Andrea Bixio]] malgrado la casa di produzione avesse espresso parere contrario. Alla fine quella canzone divenne addirittura più celebre del film stesso<ref name=Hobby/>.
 
==Note==
<references/>
 
==Voci correlate==
*[[Cinema dei telefoni bianchi]]
*[[Parlami d'amore Mariù]]
 
== CollegamentiAltri esterniprogetti ==
{{interprogetto}}
* {{imdb|0023645|Gli uomini, che mascalzoni!}}
 
== Collegamenti esterni ==
{{Cinema/orizzontale}}
* {{Collegamenti esterni}}
 
{{Mario Camerini}}
[[Categoria:Film commedia|Uomini, che mascalzoni]]
{{Portale|cinema}}
 
[[Categoria:Film commedia italiani]]
[[en:Gli uomini che mascalzoni!]]
[[Categoria:Film sentimentali]]
[[Categoria:Film ambientati a Milano]]
[[Categoria:Film diretti da Mario Camerini]]
[[Categoria:Film girati a Milano]]
[[Categoria:Cinema dei telefoni bianchi]]