Intenzionalità: differenze tra le versioni
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L''''intenzionalità''', nella
==Origine ed evoluzione del termine==
Il concetto di intenzionalità era stato elaborato originariamente dalla [[filosofia scolastica]], e fu reintrodotto nella [[filosofia contemporanea]] dal [[Filosofia|filosofo]] e [[Psicologia|psicologo]] [[Franz Brentano]] nella sua opera del 1874 ''Psychologie vom Empirischen Standpunkte'' (''[[Psicologia dal punto di vista empirico]]''). Con l'intenzionalità della [[Coscienza (filosofia)|coscienza]] o della [[mente]] egli intendeva appunto l'idea che la coscienza sia sempre diretta ad un [[Oggetto (filosofia)|oggetto]], che abbia sempre un contenuto, andando oltre
{{citazione|Ogni fenomeno psichico è caratterizzato da ciò che gli Scolastici del medioevo hanno chiamato «in-esistenza» intenzionale (o anche mentale) di un oggetto<ref>Dal lat. "intentio" «atto di tendere verso un oggetto», vd [http://www.treccani.it/enciclopedia/intenzione_%28Dizionario-di-filosofia%29/ intenzione in Dizionario di filosofia Treccani (2009)]</ref>, e che noi, anche se in modo non del tutto privo di ambiguità, definiamo il rapporto con un
===Husserl===
[[Edmund Husserl]] riprese la nozione da Brentano, seppure introducendo alcune distinzioni. Egli chiamò ''[[noesi]]'' l'aspetto [[soggetto (filosofia)|soggettivo]] dell'atto intenzionale (ad esempio il pensare), e ''[[noema]]'' l'elemento [[oggetto (filosofia)|oggettivo]] (il pensato), da non confondere con l'oggetto esterno, la cui reale esistenza in fondo non ha importanza. La caratteristica dell'intenzionalità è per Husserl la [[trascendenza]], in quanto, nel rapportarsi al suo oggetto, il [[pensiero]] è rivolto verso altro da
===Ulteriori sviluppi===
Tramite le opere di Husserl, l'idea di intenzionalità penetrò nella ricerca contemporanea, sia nella [[filosofia continentale]] che nella [[filosofia analitica]].
Nell'[[intelligenza artificiale]] e nelle [[scienze cognitive]] è un tema controverso e si considera l'intenzionalità come qualcosa che una macchina non potrebbe mai davvero possedere da un punto di vista strutturale. Tra i sostenitori di questa tesi vi è [[John Searle]], che col suo famoso [[esperimento mentale]] della [[stanza cinese]] ha provato a dimostrare l'impossibilità logica che una macchina possa mai avvicinarsi al funzionamento della mente umana.
==Emergere dell'intenzionalità==
La comprensione di come un organismo coglie l'intenzionalità nelle prime fasi dello sviluppo può rivelare la genesi di concetti psicologici fondamentali come la percezione, la categorizzazione, la [[cognizione]] e la coscienza. In effetti, tutti questi concetti si basano sulla capacità di un organismo di rappresentare o di rappresentare cose, proprietà e stati di cose, ad esempio l’intenzionalità. Tuttavia, secondo l'opinione diffusa, all'inizio della cognizione il comportamento finalizzato ad uno scopo appare solo attraverso puri riflessi.<ref>Piaget J. ''The origins of intelligence in children.'' New York: Norton; 1963.</ref><ref>Chapman M. "Intention, intentionality, and the constructive character of scientific knowledge." ''Psychol Inq.'' 1990; 1: 251-253.</ref> Per risolvere questo problema, alcuni studiosi sostengono che lo sviluppo cognitivo inizia attraverso l'interazione tra un embrione e sua madre.<ref>Val Danilov, I. (2023). "Theoretical Grounds of Shared Intentionality for Neuroscience in Developing Bioengineering Systems." ''OBM Neurobiology'' 2023; 7(1): 156; doi:10.21926/obm.neurobiol.2301156</ref><ref name="Val Danilov 2023 Origin of Perception">Igor Val Danilov. 2023. "Low-Frequency Oscillations for Nonlocal Neuronal Coupling in Shared Intentionality Before and After Birth: Toward the Origin of Perception." https://www.lidsen.com/journals/neurobiology/neurobiology-07-04-192, ''OBM Neurobiology 2023'' 7(4) pages 1–17</ref> Questo parere continua le affermazioni dei principali teorici dello sviluppo infantile (ad esempio Montessori, Vygotsky, ecc.) sul ruolo essenziale delle interazioni del bambino con l’ambiente.<ref>OECD (2007). Understanding the Brain: The Birth of a Learning Science. OECD Publishing. p. 165. ISBN 978-92-64-02913-2.</ref><ref>Chapter 2: The Montessori philosophy. From Lillard, P. P. Lillard (1972). Montessori: A Modern Approach. Schocken Books, New York.</ref> In effetti, le ricerche dimostrano che anche gli embrioni manifestano comportamenti di "goal-directed behavior" che potrebbero essere attribuiti all’apprendimento sociale.<ref>Castiello, U.; Becchio, C.; Zoia, S.; Nelini, C.; Sartori, L.; Blason, L.; D'Ottavio, G.; Bulgheroni, M.; Gallese, V. (2010). "Wired to be social: the ontogeny of human interaction." ''PloS one,'' 5(10), p.e13199.</ref><ref>Kisilevsky, B.C. (2016). "Fetal Auditory Processing: Implications for Language Development? Fetal Development." ''Research on Brain and Behavior, Environmental Influences, and Emerging Technologies,'': 133-152.</ref><ref>Lee, G.Y.C.; Kisilevsky, B.S. (2014). "Fetuses respond to father’s voice but prefer mother’s voice after birth." ''Developmental Psychobiology,'' 56: 1-11.</ref><ref>Hepper, P.G.; Scott, D.; Shahidullah, S. (1993). "Newborn and fetal response to maternal voice." ''Journal of Reproductive and Infant Psychology,'' 11: 147-153.</ref><ref>Lecanuet, J.P.; Granier‐Deferre, C.; Jacquet, A.Y.; Capponi, I.; Ledru, L. (1993). "Prenatal discrimination of a male and a female voice uttering the same sentence." ''Early development and parenting,'' 2(4): 217-228.</ref><ref>Hepper P. (2015). "Behavior during the prenatal period: Adaptive for development and survival." ''Child Development Perspectives,'' 9(1): 38-43. DOI: 10.1111/cdep.12104.</ref><ref>Jardri, R.; Houfflin-Debarge, V.; Delion, P.; Pruvo, J-P.; Thomas, P.; Pins, D. (2012). "Assessing fetal response to maternal speech using a noninvasive functional brain imaging technique." ''International Journal of Developmental Neuroscience,'' 2012, 30: 159–161. doi:10.1016/j.ijdevneu.2011.11.002.</ref>
==Note==
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==Bibliografia==
* Antonio Russo, ''La rivoluzione intellettuale di Franz Brentano'', Milano, Edizioni Unicopli, 2022.
* Franz Brentano, ''La psicologia dal punto di vista empirico'', a cura di Liliana Albertazzi. Vol. I; Vol. II: ''La classificazione dei fenomeni psichici'' Vol. III: ''Coscienza sensibile e coscienza noetica'', Bari: Laterza 1997 (edizione originale 1874).
* Patrizia Luzi, ''Intenzionalità e trascendenza. Il pensiero di Husserl e Heidegger'', Roma, Carocci, 2010.
* Dominik Perler (a cura di), ''Ancient and Medieval Theories of
* Karl Schuhmann, ''Husserl's Abhandlung 'Intentionale Gegenstände', Edition der ursprünglichen Druckfassung'', in «Brentano Studien» (1990/1991), 1992, pp. 137–176.
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==Collegamenti esterni==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{SEP|intentionality|Intentionality}}▼
* {{SEP|intentionality
▲* {{SEP|intentionality-ancient|Ancient Theories of Intentionality|Victor Caston}}
* {{SEP|consciousness-intentionality|Consciousness and Intentionality|Charles Siewert}}
* {{cita web|url=https://www.iep.utm.edu/coll-int/|titolo= Collective Intentionality|autore=Deborah Tollefsen|sito=Internet Encyclopedia of Philosophy}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Filosofia|neuroscienze}}
[[Categoria:Filosofia della mente]]
[[Categoria:Scienze cognitive]]▼
[[Categoria:Fenomenologia]]
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