Ecuba: differenze tra le versioni
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{{nota disambigua}}
{{Personaggio
[[File:Hecuba002.jpg|thumb|upright=1.2|Ecuba, dal ''[[Promptuarii Iconum Insigniorum]]'' (1553) di [[Guillaume Rouillé]]]]▼
|medium = mitologia
|saga = [[Ciclo troiano]]
|nome italiano = Ecuba
|nome = Ἑκάβη
|immagine = Hecuba002.jpg
▲
|epiteto =
|sesso = Femmina
|luogo di nascita = Tracia, oppure Frigia
|prima apparizione = [[Iliade]]
|professione = Regina di [[Troia]]
|razza =
}}
'''Ecuba'''<ref>Si pronuncia Ècuba se si fa riferimento alla tradizione latina, Ecùba se invece si fa riferimento a quella greca, vedi http://www.sapere.it/enciclopedia/%C3%88cuba.html</ref> ([[lingua greca|greco]]: {{Polytonic|Ἑκάβη}} ''Hekábē''; [[lingua latina|latino]]: Hecuba) o '''Ecabe''' è un personaggio della [[mitologia greca]] che fu regina di [[Troia]], seconda moglie di [[Priamo]] e madre della maggior parte dei suoi figli.
'''''ALBERO GENEALOGICO'''''
[[File:Hektor arming Staatliche Antikensammlungen 2307 n2.jpg|thumb|upright=1.2|Ettore giovinetto si arma tra Priamo ed Ecuba, [[anfora]] [[attica]] a [[figure rosse]] di [[Eutimide]], [[Monaco di Baviera|Monaco]], [[Staatliche Antikensammlungen]].]]
La sua genealogia era oggetto di controversia nell'antichità. Esistevano due tradizioni: una ne faceva la figlia di [[Dimante (padre di Ecuba)|Dimante]], re di [[Frigia]]
La tradizione che ricollega Ecuba a Dimante e alla Frigia è quella dell'''[[Iliade]]''. Le
Il problema genealogico posto dalla figura di Ecuba era così complesso che l'imperatore [[Tiberio]], di facile ironia, amava proporlo ai grammatici del suo tempo.
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[[File:HecabeR3-2954.jpg|thumb|upright=1.3|Ecuba, accompagnata dal marito Priamo e dal primogenito Ettore, da una ricostruzione di un [[vaso]].]]
Il re di [[Troia]] Priamo sposò dapprima [[Arisbe]], figlia del veggente [[Merope (Iliade)|Merope]], e lei gli dette un figlio di nome [[Esaco]], anch'egli indovino.<ref name="Apollodoro1">[[Biblioteca (Apollodoro)|PseudoApollodoro]], ''Epitome'' III 12 5.</ref> Ma quando fu stanco di lei, la ripudiò affidandola a [[Irtaco]], che a sua volta generò con lei due figli, [[Asio (figlio di Irtaco)|Asio]]<ref>Omero, ''Iliade'' II; 836.</ref> e [[Eurialo e Niso|Niso]],<ref>Publio Virgilio Marone, ''Eneide'' IX, 176-177.</ref> gli Irtacidi, i quali in seguito presero parte alla [[guerra di Troia]].
Priamo prese dunque in seconde nozze Ecuba, che allora era molto giovane e di cui egli si era profondamente innamorato. Ella generò al marito diciannove dei cinquanta figli che Priamo ebbe in totale,<ref>Omero, ''Iliade'', XXIV 495-497.</ref> tra cui [[Ettore]], [[Paride]], [[Cassandra (mitologia)|Cassandra]], [[Eleno]] e il primo [[Polidoro (figlio di Ecuba)|Polidoro]]. Priamo istituì la [[poligamia]] per poter sposare anche [[Laotoe]], figlia del re dei Lelegi, che gli diede altri due figli ([[Licaone (figlio di Priamo)|Licaone]] e il secondo [[Polidoro (figlio di Laotoe)|Polidoro]]),<ref>Omero, ''Iliade'', XX e XXI.</ref> mentre tutti gli altri furono generati con concubine e schiave.<ref>[[Igino (astronomo)|Igino]], Fabula 40.</ref> Ma ciò è smentito da Euripide, che portava a cinquanta il numero dei figli e li considerava tutti procreati dalla sola Ecuba.
Apollodoro invece parla solo di quattordici figli:
* il primogenito fu [[Ettore (mitologia)|Ettore]],<ref>Pseudo-Apollodoro, Biblioteca, III.12.5.</ref> sebbene egli fosse ritenuto figlio di [[Apollo]] e della regina;
* [[Paride]], soprannominato Alessandro, la cui nascita fu annunciata da un sogno profetico,<ref>Apollodoro, ''Epitome'', III 12 5.</ref> era il secondogenito;
seguirono poi quattro figlie:
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* [[Laodice (figlia di Priamo)|Laodice]], la più bella;
* [[Polissena]], la più giovane di queste quattro;
seguirono poi figli maschi, e tra di loro la profetessa Cassandra; l'ordine sarebbe questo:
* [[Deifobo]];
* [[Eleno]];
* [[Cassandra (mitologia)|Cassandra]], (che secondo una versione è sorella gemella di Eleno);
* [[Pammone]];
* [[Polite (Priamo)|Polite]];
* [[Antifo (figlio di Priamo)|Antifo]];
* [[Ipponoo (figlio di Priamo)|Ipponoo]]
* [[Polidoro (figlio di Ecuba)|Polidoro]], che secondo alcuni autori fu però generato in Ecuba da Apollo.
* L'ultimo nato fu [[Troilo]], il più amato della famiglia, secondo alcune leggende generato anch'egli da Apollo. <br /> Le si attribuiva anche un quindicesimo figlio, chiamato [[Polidamante]].
Il matrimonio con Priamo permise ad Ecuba di affiancarlo nel governo della città e nelle esigenze dei loro sudditi. La regina, alternando alla politica l'allevamento e l'educazione dei suoi figli, si rivelò un'abile donna, anche capace di dare consigli utili al marito e alla sua numerosa prole.<ref name="Omero1">Omero, ''Iliade'' XXIV, 299-301.</ref> Durante questo periodo, Ecuba si rivelò fedele a Priamo nei suoi doveri coniugali, sebbene alcuni autori raccontino delle sue avventure erotiche con il dio [[Apollo]]. La divinità, delusa dall'ostinato rifiuto amoroso di una figlia di Ecuba, Cassandra,<ref>Igino, Fabula 93.</ref> si consolò con la regina con la quale giacque per una notte. Dall'unione sarebbe nato Polidoro<ref>Apollodoro, ''Epitome'' III.</ref> (che altrove è ritenuto figlio di Priamo), e probabilmente anche Troilo, il quale, secondo un [[oracolo]] annunciato dallo stesso Apollo, se avesse compiuto venti anni avrebbe risparmiato alla città su cui governavano i suoi genitori una fine triste.<ref>Commento di Eustazio a Omero, ''Iliade'' XXIV 251, p. 1348.</ref> Stesicoro attribuiva a questi amori segreti anche il concepimento dell'eroe Ettore.<ref>[[Stesicoro]] citato da Tzetze, Scoli a Licofrone, 266.</ref>
{{Citazione|Porre doveva sul capo di Paride<br /> morte chi lo generò, piuttosto che sull'Ida andasse mai.|da [[Euripide]], ''[[Andromaca (Euripide)|Andromaca]]'', versi 293-295
}}
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Ecuba ebbe numerosi figli dal matrimonio con Priamo, alcuni dei quali, in particolar modo, si rivelarono prodigiosi a causa di doni o benefici concessi loro dagli dèi stessi. <br /> Più volte la regina troiana si trovò ad essere la testimone di questi eccezionali doni, o addirittura l'intermediaria tra la divinità e la sua progenie, attraverso sogni, visioni, o incubi notturni.
Dopo la nascita del primogenito Ettore, la regina
=== La tragica fine ===
Ecuba fu destinata in schiava
Secondo un'altra versione, Ecuba rinvenne il corpo del piccolo Polidoro sulla spiaggia, su cui era stato sospinto dalle onde del mare. Il fanciullo era infatti stato affidato da Priamo al re Polimnestore, ma l'uomo lo uccise per appropriarsi dell'oro destinato alla sua educazione. Ecuba richiamò Polimnestore con il pretesto di dovergli rivelare la posizione di un tesoro reale celato tra le ceneri di Troia. Quando il re accorse in fretta insieme ai due figlioletti al cospetto della regina, Ecuba estrasse una spada dalle sue vesti, uccise i due bambini e accecò Polimnestore affondandogli le dita con forza nelle orbite.
I nobili del Chersoneso s'avventarono allora furenti contro Ecuba per vendicare il loro re scagliandole sassi e dardi, ma essa si tramutò in una cagna chiamata Mera e iniziò a correre in tondo latrando e frantumando le pietre con i denti, al punto che tutti si ritrassero impauriti.
=== Ecuba di Shakespeare ===
Nella tragedia ''[[Amleto]]'' di [[William Shakespeare]] nell'atto secondo, il principe Amleto, meditando la sua vendetta, chiede a una compagnia di attori di recitare quel momento della presa di Troia quando Pirro uccide selvaggiamente il vecchio re Priamo. L'attore, quando descrive la regina Ecuba disperata, sbianca e piange calde lacrime. Amleto ne rimane colpito, pensando a sua madre e riflettendo che Ecuba è solo un personaggio antico, mitico, eppure è capace suscitare in un uomo così lontano dalla sua epoca queste forti emozioni, per cui esclama: «E tutto ciò per nulla!... Per Ecuba! Che cos'è Ecuba per lui, o lui per Ecuba, perch'egli possa piangere così?»
== Note ==
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== Bibliografia ==
=== Fonti primarie ===
* [[Omero]], Iliade
* [[Pseudo-Apollodoro]], Biblioteca
* [[Igino (astronomo)|Igino]], ''Fabulae''
* [[Ovidio]], Metamorfosi
* [[Virgilio]], Eneide
=== Fonti secondarie ===
* {{cita libro | cognome= Graves | nome= Robert
* {{cita libro | cognome= Cerinotti | nome= Angela | titolo= Miti greci e di roma antica | editore= Giunti | città= Prato | anno=2005 | isbn= 88-09-04194-1 }}
* {{cita libro | cognome= Ferrari | nome= Anna | titolo= Dizionario di mitologia | editore= UTET | città= Litopres | anno= 2006| isbn= 88-02-07481-X}}
* {{cita libro | cognome= Grimal | nome= Pierre | titolo= Dizionario di mitologia | editore= Garzanti | città= Parigi | anno= 2005| isbn= 88-11-50482-1}}
* {{cita libro | cognome=
* {{cita libro | cognome= Grimal | nome= Pierre | titolo= La mitologia greca | editore= Newton | città= Roma | anno= 2006| isbn= 88-541-0577-5}}
* {{cita libro | cognome= Ferrari| nome= Anna | titolo= Dizionario di Mitologia Classica | editore= [[TEA (editore)|TEA]]| città= Roma | anno= 1994| isbn= 88-7819-539-1}}
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[[Categoria:Personaggi del De mulieribus claris]]
[[Categoria:Regine della mitologia greca]]
[[Categoria:Personaggi frigi della mitologia greca]]
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