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Con il nome di '''moriscos''' (in [[lingua spagnola|spagnolo]], da ''moro'') e '''mouriscos''' (in [[lingua portoghese|portoghese]]) si indicano i musulmani di [[al-Andalus]] ([[mori (storia)|detti anche mori]]) convertitisi volontariamente o forzatamente al cristianesimo in seguito alla ''Pragmática de conversión forzosa'' entrata in vigore nel [[Regno di Castiglia e León]] nel 1502 (estesa nel 1526 anche alla [[Corona d'Aragona]]) e i loro discendenti. In precedenza agli appartenenti a tale gruppo era stato consentito di continuare, in maniera più o meno palese, le proprie pratiche di culto; la storiografia utilizza per designarli il termine ''[[mudéjar]]''. La sistematica espulsione dei moriscos fu ordinata da [[Filippo III di Spagna]] e portata a compimento in varie fasi tra il 1609 e il 1613. Laddove nella Corona d'Aragona le espulsioni furono condotte con grande rigore, trovando inoltre il supporto della locale comunità cristiana e delle autorità locali, in Castiglia si ebbe una forte resistenza ad attuare tali politiche, che risultarono poco efficaci. In Castiglia le espulsioni si concentrarono inoltre sui musulmani di origine granadina che risultavano meno integrati nel tessuto sociale ed erano associati alla [[rivolta dei moriscos]] del 1568-1571.
== Terminologia ==
Con il nome di ''moriscos'' si indicano i [[musulmani]] di [[Spagna]] che abbracciarono forzatamente la religione [[Cristianesimo|cristiana]] fra il 1492, anno della fine della [[Reconquista]], e il 1526. Il nome fu peraltro usato, con connotazione dispregiativa, anche per i loro discendenti, fino alla definitiva espulsione dei musulmani, decretata nel quinquennio 1609-1614. Per i musulmani cui - in cambio di un tributo - era stato invece consentito vivere nei territori cristiani precedenti la ''
Il processo di conversione fu sostenuto dalle autorità ecclesiastiche e, in special modo, dall'[[arcivescovo di Toledo]] [[Francisco Jiménez de Cisneros]],
Il processo di conversione provocò già nel dicembre del
▲== Storia del termine ==
Nel
▲Per i musulmani cui - in cambio di un tributo - era stato invece consentito vivere nei territori cristiani precedenti la ''[[Reconquista]]'' della [[Penisola iberica]], si era usata invece la parola castigliana ''[[mudéjar]]'' o quella catalana ''mudeixar''.<ref>Dall'arabo ''mudajjan'', ossia "adottato".</ref>
La repressione
▲Il processo di conversione fu sostenuto dalle autorità ecclesiastiche e, in special modo, dall'[[arcivescovo di Toledo]] [[Francisco Jiménez de Cisneros]], [[reggente di Spagna]] che, a partire dal 1498, iniziò una forzosa conversione degli [[arabi]], dei [[berberi]] e degli ispanici in genere di fede [[islam]]ica della [[Penisola iberica]], presenti nel corpo peninsulare da oltre 800 anni.
Nel 1609 si giunse alla decisione dell'[[espulsione dei moriscos|espulsione]]: oltre 300 000 musulmani iberici partirono verso le vicine coste del [[Maghreb]] e verso i territori [[ottomani]], specialmente alla volta della città di [[Istanbul]]. In queste aree islamiche avvertibile fu l'apporto dell'elemento spagnolo musulmano immigrato. In
▲Il processo di conversione provocò già nel dicembre del [[1499]] una rivolta nella zona dell'[[Albaicín]] di [[Granada]] e nell'[[Alpujarra]], stroncata dalle forze dei [[sovrani spagnoli]], mentre nel [[1502]] i musulmani [[castiglia]]ni furono costretti a scegliere fra conversione ed emigrazione. Analoga misura coinvolse poco dopo la [[Navarra]]. Nel 1526 la conversione fu ordinata per i musulmani di [[Valencia]] e Aragona.
▲Nel [[1568]], nella zona di [[Granada]], esplose la [[rivolta dei Moriscos]], una ribellione guidata da [[Abén Humeya]], che si sviluppò in guerriglia e diede notevole filo da torcere agli spagnoli cristiani finché il re [[Filippo II di Spagna|Filippo II]] non affidò al fratellastro [[don Giovanni d'Austria]] la repressione dell'insurrezione. Abén Humeya venne assassinato dal cugino [[Aben Aboo]] nel [[1569]], mentre l'energico intervento del giovane condottiero ebbe ragione della rivolta, spentasi infine nel [[1571]]. I musulmani deportati in Castiglia furono circa 84.000.<ref>Il lemma «Moriscos» dell'''[[Encyclopaedia of Islam]]'', citata in Bibliografia.</ref>
▲La repressione anti-[[islam]]ica crebbe d'intensità negli anni a seguire e al divieto di possedere libri di argomento islamico si accompagnarono misure miranti a cancellare usanze che, a torto o a ragione, erano considerate legate alla cultura islamica: uso della lingua araba scritta e parlata, festività civili affermatesi però in periodo islamico.
▲In queste aree islamiche avvertibile fu l'apporto dell'elemento spagnolo musulmano immigrato. In Spagna si ebbe un periodo di crisi del settore agricolo per l'improvviso calo del numero dei coltivatori, alleviato tuttavia dalla gran massa di oro e di argento proveniente dal Nuovo Mondo. Solo nel 1640 gli ultimi musulmani di Spagna erano tutti convertiti o erano emigrati dopo una presenza di poco meno di mille anni, 8 secoli da dominatori, due solo come minoranza.
== Note ==
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== Voci correlate ==
* [[Converso]]
* [[Islamofobia]]
* [[Marrano]]
* [[Mozarabo]]
* [[Muladi]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|cattolicesimo|islam|
[[Categoria:Antislamismo]]
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[[Categoria:Spagna medievale]]
[[Categoria:Storia del Portogallo]]
[[Categoria:Cristianesimo e islam]]
[[Categoria:Conversione religiosa]]
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