Paolo Prodi: differenze tra le versioni
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|circoscrizione = [[Circoscrizione Trento-Bolzano|Trento-Bolzano]]
|incarichi = *[[Commissione Bilancio, tesoro e programmazione della Camera dei deputati|5ª Commissione Bilancio]]
|sito = http://legislature.camera.it/chiosco.asp?cp=1&position=XI%20Legislatura%20/%20I%20Deputati&content=deputati/legislatureprecedenti/Leg11/framedeputato.asp?Deputato=1d34920
|partito = [[La Rete (partito politico)|La Rete]]
|titolo di studio = Laurea in [[scienze politiche]]
|alma mater = [[Università Cattolica del Sacro Cuore]] di [[Milano]]
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{{Bio
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|Epoca = XX
|Attività = storico |
|Nazionalità = italiano
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== Biografia ==
Nato il 3 ottobre [[1932]] a [[Scandiano]], in [[provincia di Reggio Emilia]], uno dei nove figli dell'[[ingegnere]] Mario e della [[maestra elementare]] Enrichetta, Paolo Prodi era fratello del [[politico]], dirigente ed [[economista]] [[Romano Prodi]], del professore e politico [[Vittorio Prodi]], del fisico [[Franco Prodi]], dell'[[Oncologia|oncologo]] [[Giorgio Prodi]] e del [[matematico]] [[Giovanni Prodi]].<ref name=":0">{{Cita web|url=https://www.donnaglamour.it/chi-e-paolo-prodi/curiosita/|titolo=Chi era Paolo Prodi, il fratello di Romano Prodi|sito=Donna Glamour|data=2021-10-31|lingua=it-IT|accesso=2022-04-24}}</ref>
Nel [[1945]], a 13 anni, vide uccidere il suo [[parroco]], accusato dai [[Partigiani italiani|partigiani]] di cooperazionismo con i [[Nazismo|tedeschi]].<ref name=":0" />
Si è laureato in [[scienze politiche]] presso l'[[Università Cattolica del Sacro Cuore|Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano]], dopo essersi aggiudicato una borsa di studio presso il [[Collegio Augustinianum]], per poi perfezionare gli studi presso l'[[Università di Bonn]], da allievo di [[Hubert Jedin]], di cui ha proseguito l'opera di approfondimento sul [[Concilio di Trento]].<ref name=":0" />
Ha insegnato [[storia moderna]] presso l'[[Università di Trento]] (di cui è stato rettore dal [[1972]] al [[1978]], nonché preside della facoltà di lettere dal [[1985]] al [[1988]])<ref>{{Cita web|url=https://www.unitn.it/ateneo/111/storia-dellateneo|titolo=Storia dell'Ateneo|sito=UniTrento|lingua=it|accesso=2020-03-24}}</ref>, l'[[Sapienza - Università di Roma|Università di Roma]] e l'[[Università di Bologna]] (della cui Facoltà di Magistero è stato preside dal [[1969]] al [[1972]]). È stato anche Presidente della Giunta Storica Nazionale (già Giunta Centrale per gli Studi Storici)<ref>{{Cita web |url=http://www.giunta-storica-nazionale.it/giunta/giuntaindex.htm |titolo=Sito della Giunta Storica Nazionale |accesso=11 gennaio 2009 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090601224104/http://www.giunta-storica-nazionale.it/giunta/giuntaindex.htm |dataarchivio=1º giugno 2009 |urlmorto=sì }}</ref>, membro dell'[[Accademia Austriaca delle Scienze]] e dell'[[Accademia Nazionale dei Lincei]].
È stato tra i fondatori dell'Associazione di cultura e politica "''[[Il Mulino]]''" (fondata nel [[1965]]), con cui ha pubblicato diverse opere illustri quali: ''Giuseppe Dossetti e le Officine bolognesi'', ''Il sacramento del potere. Il giuramento politico nella storia costituzionale dell’Occidente, Il Sovrano Pontefice. Un corpo e due anime'', ''Il tramonto della rivoluzione'', ''Settimo non rubare'', ''Storia moderna o genesi della modernità?'', ''Una storia della giustizia''.<ref name=":0" />
Ritenuto uno dei massimi esperti in [[storia del diritto]] e della [[Storia della Chiesa|Chiesa]], nel [[1973]] ha fondato, insieme al [[Hubert Jedin|suo maestro]], l'[[Istituto storico italo-germanico]] di [[Trento]]<ref>[http://isig.fbk.eu/ Home page dell'Isig]</ref>, istituto che ha diretto per più di due [[Decennio|decenni]]. Nel [[2007]] è stato insignito del premio [[Alexander von Humboldt]].<ref name=":0" /><ref>[http://www.magazine.unibo.it/Magazine/Notizie/2007/06/12/Premio_Humboldt.htm Notizia dal sito www.unibo.it]</ref>
Alle [[Elezioni politiche in Italia del 1992|elezioni politiche del 1992]] è stato candidato per il [[movimento politico]] [[La Rete (partito politico)|La Rete]] di [[Leoluca Orlando]]; ha in seguito abbandonato tale movimento, in dissenso con la presa di posizione di Orlando a favore del "''No''" nel [[referendum abrogativi in Italia del 1993|referendum elettorale del 1993]]<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/03/19/segni-orlando-stai-con-bettino-nuovi.html Segni: "Orlando, stai con Bettino". Nuovi consensi al governo del Sì], [[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]] — 19 marzo 1993]</ref><ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1993/04/01/la-doppia-scommessa-di-bologna-la-rossa.html LA DOPPIA SCOMMESSA DI BOLOGNA LA ROSSA Repubblica — 1º aprile 1993]</ref>.
È morto il 16 dicembre 2016 a 84 anni.<ref>{{Cita web|url=https://www.corriere.it/cultura/16_dicembre_17/morto-paolo-prodi-storico-controriforma-cattolico-trento-jedin-ecfad2c4-c433-11e6-bdd5-b215bf22a380.shtml|titolo=Morto Paolo Prodi, lo storico che studiò il Concilio di Trento|cognome=|autore=Antonio Carioti|accesso=2019-11-30|data=2016-12-16}}</ref>
Gli è stato intitolato il palazzo del dipartimento di [[lettere e filosofia]] dell'[[Università di Trento]]<ref>{{Cita web|url=https://www.unitn.it/ateneo/51159/le-sedi|titolo=Le sedi|accesso=2019-11-30}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.ladige.it/news/cronaca/2017/12/13/trento-facolt-lettere-intitolata-paolo-prodi|titolo=Trento, Facoltà di Lettere intitolata a Paolo Prodi|accesso=2019-11-30|data=2017-12-13}}</ref>. La famiglia ha donato il suo archivio all'ateneo.<ref>{{Cita web|url=https://webmagazine.unitn.it/news/ateneo/58545/l-archivio-paolo-prodi-all-universit-di-trento|titolo=L’archivio Paolo Prodi all’Università di Trento|accesso=2019-11-30|data=2010-03-27}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.giornaletrentino.it/cronaca/trento/l-archivio-di-paolo-prodi-donato-al-suo-ateneo-1.1957498|titolo=L’archivio di Paolo Prodi donato al “suo” ateneo|accesso=2019-11-30|data=2019-03-28}}</ref>
== Vita privata ==
È stato lungamente sposato alla moglie Adelaide, che gli è stata accanto fino al resto dei suoi giorni, e padre di quattro figli: Giovanni, Marta, Gabriele e Mario, che vivevano a [[Bologna]].<ref name=":0" />
== Opere principali ==
* ''Il Cardinale Gabriele Paleotti (1522-1597)'', 2 voll., Roma, [[Edizioni di Storia e Letteratura]], 1959-1967.
* ''Conciliorum Oecomenicorum Decreta'', a cura di e con G. Alberigo, P.P. Joannou, C. Leonardi, [[Friburgo in Brisgovia]], [[Verlag Herder]], 1962.
* ''The Structure and Organization of the Church in Renaissance Venice. Suggestions for Research'', in ''Renaissance Venice'', ed. J. Hale, London, [[Faber and Faber]], 1973, pp. 409–430.
* ''Il Concilio di Trento come crocevia della politica europea'', a cura di e con [[Hubert Jedin]], Bologna, [[Il Mulino]], 1979.
* ''Il Sovrano Pontefice. Un corpo e due anime: la monarchia papale nella prima età moderna'', Bologna, Il Mulino, 1982.
* ''Strutture ecclesiastiche in Italia e in Germania prima della Riforma'', a cura di e con [[Peter Johanek]], Bologna, Il Mulino, 1984. ISBN 88-15-00616-8.
* ''Il sacramento del potere. Il giuramento politico nella storia costituzionale dell'Occidente'', Bologna, Il Mulino, 1992. ISBN 88-15-03444-7.
* ''Storia di Venezia'', VI, ''Dal Rinascimento al barocco'', a cura di e con [[Gaetano Cozzi]], Roma, [[Istituto della Enciclopedia italiana]], 1994.
* ''Disciplina dell'anima, disciplina del corpo e disciplina della società tra Medioevo ed età moderna'', a cura di, con la collaborazione di [[Carla Penuti]], Bologna, Il Mulino, 1994. ISBN 88-15-04805-7.
* ''Il Concilio di Trento e il moderno'', a cura di e con [[Wolfgang Reinhard]], Bologna, Il Mulino, 1996. ISBN 88-15-05700-5.
* ''Storia della Chiesa di Bologna'', a cura di e con [[Lorenzo Paolini]], 2 voll., Bergamo, Bolis, 1997.
* ''Introduzione allo studio della storia moderna'', con la collaborazione di [[Giancarlo Angelozzi]] e Carla Penuti, Bologna, Il Mulino, 1999. ISBN 88-15-07091-5.
* ''Una storia della giustizia. Dal pluralismo dei fori al moderno dualismo tra coscienza e diritto'', Bologna, Il Mulino, 2000. ISBN 88-15-07349-3.
* ''La storia moderna'', Bologna, Il Mulino, 2005. ISBN 88-15-10676-6.
* ''Lessico per un'Italia civile'', a cura di [[Piero Venturelli]], Reggio Emilia, [[Diabasis]], 2007. ISBN 978-88-8103-571-7.
* ''Settimo Non rubare. Furto e mercato nella storia dell'Occidente'', Bologna, Il Mulino, 2009. ISBN 978-88-15-13074-7.
* ''Il paradigma tridentino. Un'epoca della storia della Chiesa'', Brescia, Morcelliana, 2010. ISBN 978-88-372-2462-2.
* ''Storia moderna o genesi della modernità?'', Bologna, Il Mulino, 2012. ISBN 978-88-15-23832-0.
* ''Cristianesimo e potere'', Bologna, Il Mulino, 2012. ISBN 978-88-15-24053-8.
* ''Profezia vs utopia'', Bologna, Il Mulino, 2013. ISBN 978-88-15-24494-9.
* ''Università dentro e fuori'', Bologna, Il Mulino, 2013. ISBN 978-88-15-24733-9.
* ''Arte e pietà nella Chiesa tridentina'', Bologna, Il Mulino, 2014. ISBN 978-88-15-25110-7.
* ''Il tramonto della rivoluzione'', Bologna, Il Mulino, 2015. ISBN 978-88-15-25727-7.
* ''Homo europaeus'', Bologna, Il Mulino, 2015. ISBN 978-88-15-25872-4.
* ''Giuseppe Dossetti e le Officine bolognesi'', Bologna, Il Mulino, 2016. ISBN 978-88-15-26352-0.
* ''Occidente senza utopie'', con [[Massimo Cacciari]], Bologna, Il Mulino, 2016. ISBN 978-88-15-26513-5.
== Onorificenze ==
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| data = 1994
}}
== Altri riconoscimenti ==
*2000: vince il [[Premio Nazionale Letterario Pisa]] per la Saggistica;<ref>{{Cita web|url = http://www.premionazionaleletterariopisa.onweb.it/it/albo-doro|titolo = Albo d'oro|sito = premionazionaleletterariopisa.onweb.it|accesso = 7 novembre 2019}}</ref>
== Note ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web | 1 = http://www.uninettuno.it/e/CNContent/uninettuno/01Informazioni/03organi_gestione/docs/CV_paoloprodi.pdf | 2 = Curriculum vitae del Prof. Paolo Prodi (aggiornato al 1995) | accesso = 13 marzo 2009 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20110927163640/http://www.uninettuno.it/e/CNContent/uninettuno/01Informazioni/03organi_gestione/docs/CV_paoloprodi.pdf | dataarchivio = 27 settembre 2011 | urlmorto = sì }}
{{Controllo di autorità}}
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