Basilica di Santa Maria in Trastevere: differenze tra le versioni

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== Descrizione ==
[[File:Basilique Santa Maria in Trastevere campanile Vierge.jpg|thumb|left|upright|Madonna col Bambino, sulla sommità del campanile.]]
[[File:Exterior Mosiac of Santa Maria Trastevere.jpg|thumb|upright=1.5|Mosaici sulla facciata.]]
===Esterno e portico===
La facciata a salienti, preceduta dal [[portico]] progettato da [[Carlo Fontana]] ([[1702]]), conserva nella parte superiore un [[mosaico]] del [[XIII secolo]] in cui [[Maria (madre di Gesù)|Maria]] in trono che allatta il Bambino è affiancata da dieci donne recanti lampade.
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===Interno===
All'interno, a tre navate su colonne ioniche e corinzie architravate, si notano il bel soffitto ligneo, disegnato da [[Domenichino]] (autore anche dell'''Assunzione'' al centro) e alcune pitture risalenti al restauro del [[XIX secolo]], sotto [[papa Pio IX]]. Nella prima cappella della navata destra si trova ''[[Santa Francesca Romana]]'' di [[Giacomo Zoboli]] mentre nella seconda cappella la ''Natività'' di [[Étienne Parrocel]]. La quarta cappella era dedicata a [[San Federico di Utrecht]] e nel 1651, quando titolare della basilica era il cardinal [[Federico Corner (1579-1653)]], iniziarono i lavori di sistemazione: la pala d'altare fu dipinta sempre nel 1651 da [[Giacinto Brandi]] e raffigura il martirio di San Federico; il quadro è conservato nell'ufficio del parroco dal [[XVII secolo]] per proteggerlo dall'umidità. Nella cappella vi era una copia del dipinto realizzata da Arcangelo Spagna, allievo del Brandi.<ref>Guendalina Serafinelli, ''Giacinto Brandi (1621-1691)'', Allemandi, Torino 2015, pp. 46-47 e p. 55, n. 100.</ref>
 
La cappella frontale destra, detta di ''Strada cupa'' o, anche, ''cappella del coro d'inverno'', conserva all'altare maggiore la ''Madonna di strada cupa'' attribuita a [[Perin del Vaga]], discepolo di [[Raffaello Sanzio]]; sul lato destro è collocata la ''Fuga in Egitto'' di [[Carlo Maratta]].
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Nel transetto sinistro, la pala d'altare è il ''Martirio dei Santi Filippo e Giacomo'' di [[Jacopo Palma il Giovane]]. Nel transetto sono collocati i monumenti funebri dei cardinali Pietro Stefaneschi (1417) e Philippe d'Alencon.
 
La quinta [[cappella]] della navata sinistra è la ''cappella Avila'', con stucchi in stile [[barocco]] di [[Antonio Gherardi]] (1680); la pala d'altare è ''San Girolamo'' sempre di [[Antonio Gherardi]]. Tra la quarta e la terza cappella v'è la tomba di [[Innocenzo II]] opera dell'architetto [[Virginio Vespignani]] che tra il 1866 e il 1877 eseguì un restauro stilistico della [[Chiesa cattolica|chiesa.]] Nella terza cappella, di San lunetteFrancesco, soffittoceduta al patronato di Francesco Ardizi dal 1591, le decorazioni sono opera di [[Ferraù Fenzoni]], realizzate tra il 1591 e il 1593. Gli affreschi raffigurano una ''scena della vita di San Francesco'' nella lunetta, figure di ''Apostoli'' nei sottarchi, ''Padri della Chiesa'' nei pennacchi e ''Dio padre in gloria con Angeli'' al centro della volta. La pala d'altare con le ''Stimmate di San Francesco'', la cui figura del protagonista appare vicina a quella del [[FerraùFederico FenzoniBarocci|Barocci]] nella pala per i Cappuccini di [[Urbino]] (ora alla [[Galleria nazionale delle Marche|Galleria Nazionale delle Marche]]), del 1594-95, potrebbe anche essere posticipata di qualche anno.<ref>Patrizia Tosini, ''Ferraù Fenzoni, Stimmate di San Francesco'', in ''Federico Barocci 1535-1612. L'incanto del colore. Una lezione per due secoli'', catalogo di mostra a cura di A. Giannotti e C. Pizzorusso, Milano 2009, pagg. 330 - 331.</ref>
 
Tra le altre opere d'arte si segnala l'icona della ''[[Madonna della Clemenza]]'' o ''Madonna [[Theotókos]]'', preziosissimo esemplare risalente forse al [[VI secolo]] (ma alcuni storici suppongono all'[[VIII secolo|VIII]]), dalla rigida frontalità e i colori smaglianti messi in relazione con il primo strato di affreschi della [[chiesa di Santa Maria Antiqua]]. La ''[[cappella]] [[Altemps]]'' risale alla fine [[XVI secolo]].
 
La [[Basilica (cattolicesimo)|basilica]] ospita le reliquie di [[Papa Giulio I|san Giulio I]] e le salme di [[Papa Callisto I|san Callisto I]] e [[Papa Innocenzo II|Innocenzo II]].
 
===Mosaici del presbiterio===
Nella conca dell'[[abside]] si può ammirare un [[mosaico]] bizantineggiante raffigurante la Vergine e [[Cristo]] assisi sullo stesso [[trono]] ([[XII secolo]]), ornato, nella parte inferiore, da ''Storie della Vergine'', sempre a [[mosaico]], opera di [[Pietro Cavallini]] (1291) in cui si evidenzia una nuova sensibilità pittorica attenta alla plasticità delle figure. Al 1140-43 risalgono i mosaici nell'arcone di fondo: i profeti [[Geremia (profeta)|Geremia]] e [[Isaia]], il [[tetramorfo]] (i simboli dei quattro Evangelisti), i sette candelabri dell'''[[Apocalisse di Giovanni]]''<ref>https://www.avvenire.it/rubriche/pagine/sette-stelle</ref> fra i quali sta una croce dorata con l'[[Alfa e Omega]] (in corrispondenza, sull'intradosso dell'arcone, è visibile il [[Monogramma di Cristo]]). Nel catino si trovano i mosaici raffiguranti ''Cristo che incorona la Vergine'' (entrambi in trono, secondo un'iconografia bizantina) con, sulla sinistra, ''[[Innocenzo II]] con il modellino della basilica''; sopra, il ''Padiglione dell'[[Empireo]] con la mano dell'Eterno che incorona il Figlio''; sotto, ''le 12 pecorelle (gli Apostoli)'' e ''l'Agnello mistico'' (Agnello di Dio)<ref>https://www.treccani.it/enciclopedia/tag/agnello-mistico/</ref><ref>"Santa Maria in Trastevere" in ''Roma e Città del Vaticano'', Guide verdi, Touring Club Italiano, pagg. 216-217.</ref>===
Nella conca dell'[[abside]] si può ammirare un [[mosaico]] raffigurante la Vergine e [[Cristo]] assisi sullo stesso [[trono]] (XII secolo), ornato, nella parte inferiore, da ''Storie della Vergine'', sempre a [[mosaico]], opera di [[Pietro Cavallini]] (1291).
Secondo un'accreditata ipotesi ([[Ernst Kitzinger]]) l'iconografia del [[catino]] absidale è probabilmente allusiva alla grande [[processione]] che nel [[Medioevo]] si teneva a [[Roma]] la notte dell'Assunta. In questa occasione l'icona [[acheropita]] del [[Gesù|Salvatore]] dal [[Laterano]] veniva solennemente condotta a [[Basilica di Santa Maria Maggiore|Santa Maria Maggiore]], al cospetto della celebre icona della ''[[Salus populi romani]]''. Quasi un abbraccio tra Madre e Figlio. La [[processione]] peraltro prevedeva una tappa intermedia presso un'altra importante chiesa mariana, [[Basilica di Santa Francesca Romana|Santa Maria Nova]] presso il Foro romano (attuale Santa Francesca Romana). Anche qui vi era un incontro tra icone, custodendo anche questa chiesa una venerata immagine della Vergine. Ed è forse proprio questa seconda icona che fa da modello alla raffigurazione della Vergine nel mosaico trasteverino. La tesi di Kitzinger è basata, oltre che su assonanze stilistiche tra la decorazione [[musiva]] e le citate icone (specie tra il volto di Cristo del mosaico e l'acheropita lateranense), sul fatto che entrambe le figure centrali del mosaico hanno in mano dei cartigli con passi del [[Cantico dei cantici|Cantico dei Cantici.]] È documentato che durante la processione dell'Assunta si cantassero (come ancora oggi) antifone e sezioni da questo Libro della [[Bibbia]].
 
Secondo un'accreditata ipotesi ([[Ernst Kitzinger]]) l'iconografia del [[catino]] absidale è probabilmente allusiva alla grande [[processione]] che nel [[Medioevo]] si teneva a [[Roma]] la notte dell'Assunta. In questa occasione l'icona [[acheropita]] del [[Gesù|Salvatore]] dal Laterano veniva solennemente condotta a [[Basilica di Santa Maria Maggiore|Santa Maria Maggiore]], al cospetto della celebre icona della ''[[Salus populi romani]]''. Quasi un abbraccio tra Madre e Figlio. La [[processione]] peraltro prevedeva una tappa intermedia presso un'altra importante chiesa mariana, [[Basilica di Santa Francesca Romana|Santa Maria Nova]] presso il Foro romano (attuale Santa Francesca Romana). Anche qui vi era un incontro tra icone, custodendo anche questa chiesa una venerata immagine della Vergine. Ed è forse proprio questa seconda icona che fa da modello alla raffigurazione della Vergine nel mosaico trasteverino. La tesi di Kitzinger è basata, oltre che su assonanze stilistiche tra la decorazione [[musiva]] e le citate icone (specie tra il volto di Cristo del mosaico e l'acheropita lateranense), sul fatto che entrambe le figure centrali del mosaico hanno in mano dei cartigli con passi del [[Cantico dei cantici|Cantico dei Cantici.]] È documentato che durante la processione dell'Assunta si cantassero (come ancora oggi) antifone e sezioni da questo Libro della [[Bibbia]].
 
=== Organi a canne ===
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File:Cappella Altemps.jpg|Dipinto nella Cappella Altemps
Triangolo_Cosma-sierpinskiano.jpg|Anticipazione del [[triangolo di Sierpinski]], particolare del pavimento
File:Santa maria in trastevere, monumento funebre di roberto altemps (m. 1596), con busto attr. a niccolò pippi e statue del valsoldo, 01.jpg|Monumento funebre di [[Roberto d'Altemps, I duca di Gallese|Roberto d'Altemps]]
 
</gallery>
 
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== Bibliografia ==
* {{cita pubblicazione | autore = Paola Radicciotti | url = https://journals.openedition.org/mefrm/608?lang=it | titolo = Le pergamene di Santa Maria in Trastevere. Storia del fondo ed edizione delle pergamene anteriori al 1200 | rivista = Mélanges de l’École française de Rome – Moyen Âge (MEFRM) | numero = 122-2 | anno = 2010 | editore = Scuola Francese di Roma |pp=279-317 | urlarchivio = https://archive.todayis/20190921222545/https://journals.openedition.org/mefrm/608?lang=it | urlmorto = no | accesso = 21 settembre 2019 }} (rivista [[Open Access]], con copyright)
 
== Voci correlate ==
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== Collegamenti esterni ==
* [https://archive.todayis/20170818224256/http://www.vicariatusurbis.org/?page_id=188&ID=2 Scheda della parrocchia dal sito della Diocesi di Roma]
 
{{Chiese di Roma}}