Modulo lunare Apollo: differenze tra le versioni
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|operatore = [[NASA]]
|nazione =
|tipo = Veicolo di allunaggio
|equipaggio = 2
|status = Fuori servizio
|primo lancio = 3 marzo 1969 ([[Apollo 9]])
|ultimo lancio = 7 dicembre 1972 ([[Apollo 17]])
|costruiti =15
|lanciati = 10 (6 allunati)
|derivato da =
|derivati =
}}
Il '''modulo lunare Apollo'''<ref>{{cita web|url=http://history.nasa.gov/SP-4029/Apollo_00a_Cover.htm|titolo=Apollo by the numbers NASA|lingua=en|accesso=6 marzo 2011}}</ref> o '''LEM''' (Lunar Excursion Module)<ref>La designazione del modulo lunare Apollo fu semplificata da ''Lunar Excursion Module'' (LEM) ad ''Apollo Lunar Module'' (LM), ma nel corso del Programma fu comunque pronunciato "Lem".<br />{{cita libro |lingua=en |titolo=Apollo: The Lost and Forgotten Missions |url=https://archive.org/details/apollolostforgot0000shay |nome=David J. |cognome=Shayler |editore=Springer Science & Business Media |anno=2002 |isbn=9781852335755 |p=[https://archive.org/details/apollolostforgot0000shay/page/3 3]}}</ref> o '''LM''' (Lunar Module)<ref>L'acronimo LM sostituisce il LEM nel [[1968]] poiché i dirigenti NASA ritenevano che il termine ''Excursion'' (Escursione) mal rappresentasse la portata del progetto lunare.</ref> è il ''[[lander]]'' della [[navicella spaziale Apollo]] utilizzato nell'ambito del [[programma Apollo]] della [[NASA]] per trasportare gli [[astronauta|astronauti]] sulla [[superficie della Luna]]. Il suo compito era quello di far atterrare sulla [[Luna]] due dei tre membri dell'equipaggio della navicella con attrezzature scientifiche, permettendo loro di restarvi per oltre 75 [[ora|ore]] prima di [[Decollo|decollare]] e ricongiungersi con il [[modulo di comando e di servizio]] (CSM) rimasto in orbita lunare e incaricato di riportare l'equipaggio sulla [[Terra]].
Quando nel [[1961]] il presidente [[John Fitzgerald Kennedy]] fissò come obiettivo dell'agenzia spaziale statunitense quello di inviare uomini sulla Luna prima della fine del decennio, il programma spaziale era ancora piuttosto indietro. Dopo avere studiato diverse configurazioni di veicoli spaziali, la [[NASA]] scelse, nel [[1962]], di ricorrere al LEM nonostante le perplessità che suscitava in quell'epoca. Solo questa soluzione, infatti, permetteva di rispettare la scadenza fissata, grazie alla riduzione della massa richiesta e limitando così costi e rischi tecnici.
Il LEM era composto da due stadi: lo stadio di discesa, il cui ruolo principale è di fare atterrare verticalmente il modulo lunare grazie ad un motore a spinta variabile, e uno stadio di ascesa nel quale è situata la cabina pressurizzata dove risiedono gli astronauti. Alla fine dell'esplorazione lo stadio di discesa veniva abbandonato sulla Luna mentre lo stadio di ascesa, grazie ad un ulteriore proprio motore, decolla dalla superficie lunare per ricongiungersi al CSM in orbita lunare. Nonostante la complessità della missione e i limiti di massa molto rigorosi (15 [[tonnellata|tonnellate]]), il LEM è riuscito per sei volte ad atterrare sulla Luna mantenendo in vita i due uomini in un ambiente particolarmente ostile. Il progetto e la costruzione del LEM sono stati realizzati sotto la direzione della società aerospaziale [[Grumman]] tra il 1962 e 1969. In tutto sono stati costruiti 15 moduli lunari; dei 10 che hanno volato nello [[spazio (astronomia)|spazio]], 6 hanno raggiunto il suolo lunare nel corso di un periodo compreso tra il [[1969]] e il [[1972]]. Ad oggi il LEM resta ancora l'unico veicolo ad aver portato esseri umani sul suolo lunare.
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* Spedizione diretta di un [[veicolo spaziale]] sulla Luna (ascesa diretta): questa tecnica prevedeva l'utilizzo di un enorme [[razzo]] per portare in orbita un'unica navicella in grado di viaggiare fino alla Luna, atterrare e successivamente ridecollare. Per poter compiere tutte queste manovre l'altezza della navicella doveva essere pari a 20 m. Per portare in orbita un simile veicolo si rendeva necessario un razzo (che venne chiamato [[Razzo Nova|Nova]]) la cui potenza era cinque volte superiore a quella del [[Saturn V]] poi realmente utilizzato.
* Il ''rendezvous'' in orbita terrestre ([[Earth Orbit Rendezvous]] o EOR): questa opzione fu formulata per limitare rischi e costi di sviluppo dell'enorme razzo richiesto dal primo scenario. I componenti della nave dovevano essere inviati in [[Orbita geocentrica|orbita terrestre]] da 2 (o più) razzi meno potenti. I vari elementi venivano poi assemblati in orbita dagli astronauti con l'eventuale possibilità di usare una [[stazione spaziale]] come base [[logistica]]. Una volta completato l'assemblaggio in orbita terrestre il resto della missione si svolgeva in modo simile a quello del primo scenario.
* Il ''rendezvous'' in [[Orbita selenocentrica|orbita lunare]] (Lunar Orbit Rendezvous o LOR): si rendeva necessario un solo razzo ma il velivolo inviato verso la Luna doveva essere composto da 2 moduli indipendenti che si separavano una volta raggiunta l'orbita lunare. Il modulo di escursione lunare (LEM), spinto da un razzo di grande potenza, del [[Razzo Nova|tipo Nova]], atterrava sulla Luna con una parte dell'equipaggio e in seguito se ne sarebbe staccata una parte per riportare gli astronauti al [[modulo di comando e di servizio]], rimasto in orbita attorno alla Luna, a cui spettava farsi carico del ritorno degli astronauti a
[[File:Taille-de-l-alunisseur-selo-IT.png|thumb|left|Comparazione delle dimensioni dei veicoli lunari in relazione al metodo di discesa (la taglia della soluzione LOR è sottostimata)]]
Quando il 25 maggio [[1961]] l'allora presidente degli [[Stati Uniti d'America]] [[John Kennedy]] annunciò al [[Congresso degli Stati Uniti
L'appuntamento in orbita lunare era inizialmente, nonostante le argomentazioni dettagliate avanzate dal suo difensore più ardente [[John Houbolt]] del [[Langley Research Center]], la soluzione che aveva minori sostenitori. Agli occhi di molti responsabili della NASA questo scenario appariva istintivamente troppo rischioso. Se l'appuntamento tra modulo lunare e modulo di comando fosse fallito, gli astronauti a bordo del LEM non avrebbero avuto nessuna possibilità di ritornare sulla Terra e sarebbero stati condannati a rimanere indefinitamente in orbita intorno alla Luna. I vantaggi di questo scenario, in particolare il guadagno sulla massa complessiva (45 tonnellate contro le 70 per un volo diretto), venivano ignorati senza che si sviluppassero studi approfonditi. Houbolt arrivò addirittura ad inviare due lettere a [[Robert Seaman]], numero due della NASA, pregandolo di fare in modo che il LOR fosse preso in considerazione e non fosse respinto solo sulla base di idee prive di valore scientifico.
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Il 7 novembre [[1962]] la [[Grumman|Grumman Aircraft Engineering Corporation]] si aggiudicò la gara di appalto. Questa importante azienda [[aeronautica]] statunitense<ref>Fino ad allora aveva già sviluppato, tra gli altri, i [[Aereo da caccia|caccia]] [[Aereo imbarcato|imbarcati]] ''[[Grumman F6F Hellcat|F6F Hellcat]]'' l'''[[Grumman F-14 Tomcat|F-14 Tomcat]]''.</ref> aveva già partecipato senza successo a molti bandi della NASA. Grumman volle inserirsi nel mercato aerospaziale tanto da mobilitare un notevole gruppo di [[ingegnere|ingegneri]] per lavorare al progetto del LEM prima ancora che la gara d'appalto avesse inizio. L'interlocutore della Grumman all'interno della NASA fu il centro per i voli con equipaggio dell'agenzia (Manned Spacecraft Center) che venne spostato al centro spaziale di [[Houston]] (oggi chiamato [[Lyndon B. Johnson Space Center]]).
Dopo una serie di negoziati, con l'
=== Lo stadio di ascesa viene profondamente rivisto ===
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Gli ampi oblò che ricordavano, nella proposta di partenza, la disposizione convessa di una cabina d'[[elicottero]] vennero notevolmente rivisti. Questi oblò, studiati per garantire al pilota un'ottima visibilità<ref>Cosa giudicata essenziale nelle delicate manovre di atterraggio e aggancio.</ref>, per ragioni di rigidità strutturale e di controllo termico vennero ridotti a due piccoli triangoli di [[vetro]] inclinati verso il basso e di ampiezza pari a solo il 10% della superficie del progetto iniziale.
Inizialmente erano previste due possibilità di aggancio al CSM: un boccaporto messo al vertice del modulo di ascesa, utilizzabile prima dello sbarco sulla
I propellenti utilizzati dai motori del LEM avevano una [[Massa (fisica)|massa]] diversa. Per consentire una ripartizione simmetrica del peso si decise di distribuire ogni tipo di propellente in due serbatoi. Questa soluzione venne inizialmente presa in considerazione per entrambi gli stadi ma successivamente si decise di adottarla solo nello stadio di discesa. Nello stadio di ascesa, invece, ciascun tipo di propellente era conservato in un solo serbatoio e il problema della ripartizione del peso venne risolto posizionando i due serbatoi a distanze diverse rispetto all'asse di spinta del motore. Questa disposizione ha dato un aspetto chiaramente [[Simmetria|asimmetrico]] al [[disegno industriale|design]] dello stadio di ascesa.
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[[File:Agc view.jpg|thumb|Il computer AGC presente anche nel modulo di comando]]
Al lancio del progetto Apollo la NASA ritenne di primaria importanza che l'[[equipaggio]] potesse calcolare i complessi parametri di volo senza dipendere dai [[computer]] situati
In [[orbita]] lunare occorreva infatti tenere conto del tempo di [[latenza]] che intercorre tra le comunicazioni Terra-Luna (circa 3 secondi tra andata e ritorno). Questi tempi, anche se brevi, non erano adatti alla necessità di reagire rapidamente, cosa che la fase di discesa verso il suolo lunare comportava. Inoltre bisogna tenere conto dei problemi di comunicazione che potevano verificarsi.
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Il primo [[sistema embedded]] moderno fu così l'Apollo Guidance Computer, sviluppato da [[Charles Stark Draper]] al MIT ''Instrumentation Laboratory''. Per ogni volo lunare ne veniva utilizzato uno nell'orbiter CSM (modulo di comando e servizio) ed un altro identico nel LEM, entrambi incaricati di gestire il sistema di guida inerziale.
Al momento della concezione, l'Apollo Guidance Computer era considerato uno dei più rischiosi sistemi facenti parte dell'intero programma Apollo. L'utilizzo
=== Parola d'ordine: affidabilità ===
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[[File:Spider in Earth Orbit - GPN-2000-001106.jpg|thumb|left|Il LEM in [[Orbita geocentrica|orbita terrestre]] durante [[Apollo 9]]]]
Portare degli astronauti sulla Luna rappresentava un'impresa molto più rischiosa rispetto ai [[Volo spaziale|voli spaziali]] in orbita [[Terra|terrestre]], dove, anche in caso di gravi incidenti, il ritorno a terra è garantito da una breve spinta dei [[Retrorazzo|retrorazzi]]. Una volta che si era arrivati in orbita lunare, o peggio ancora sul suolo lunare, il ritorno degli astronauti sulla Terra richiedeva che tutti i principali sottosistemi del LEM risultassero pienamente operativi. I compiti per i quali il LEM era stato progettato lo rendevano un [[sistema complesso]], quindi maggiormente suscettibile
Come sul [[modulo di servizio]], i propellenti liquidi usati per alimentare i motori erano di tipo [[Propellente ipergolico|ipergolico]], ossia bruciavano spontaneamente nel momento in cui [[comburente]] e [[combustibile]] venivano messi a contatto, riducendo notevolmente le possibilità di difetti di accensione. Essi venivano tenuti in [[pressione]] ricorrendo all'[[elio]] che eliminava la necessità di ricorrere a delicate [[Turbopompa|turbopompe]]. All'epoca non si era in grado di ricorrere all'uso di [[Combustibile criogenico|combustibili criogenici]] ([[ossigeno]]/[[idrogeno]]) più efficienti, ma il cui stoccaggio ed uso sarebbe risultato più difficile.
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* LM-1, LM-3 e LM-4, utilizzati nelle prove in volo
* LM-2 e LM-9, non volarono mai
* LM-5, LM-6, LM-8, LM-10, LM-11, LM-12, atterrati sulla Luna
* LM-7, non raggiunse la Luna per l'avaria in volo verificatasi nella missione [[Apollo 13]]
* LM-13, LM-14 e LM-15, rimarranno incompiuti a causa dell'interruzione del [[programma Apollo]]
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=== Lo stadio di discesa ===
Il corpo dello stadio di discesa aveva una massa compresa tra i 2.000 e i 2.700 Kg (a seconda delle versioni) a cui vanno aggiunti tra i 7.900 - 8.350
La funzione principale dello stadio di discesa è di portare il LEM dall'orbita lunare alla superficie lunare. A questo scopo dispone di un propulsore chiamato DPS (Discending Propulsor System) con spinta modulabile e orientabile. La sua spinta massima era di circa 45 KN. La modulazione della [[spinta]] permetteva di ottimizzare la discesa per un allunaggio delicato: teniamo presente che il modulo, nelle fasi di allunaggio si era fortemente ridotto di massa dovuto ai consumi del propellente. I serbatoi dell'Idrazina e del
Il secondo ruolo dello stadio di discesa è di trasportare tutte le attrezzature e i materiali di consumo che possono essere abbandonati sulla Luna alla fine del soggiorno, cosa che permette di limitare il peso dello stadio di ascesa. I 4 compartimenti triangolari delimitati dalla struttura ottagonale contengono:
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Nonostante l'aggettivo "primario" nel suo nome, il PGNCS non è stato la principale fonte di informazioni sulla navigazione. I dati di monitoraggio della ''NASA's Deep Space Network'' sono stati elaborati dal computer Controllo Missione utilizzando algoritmi basati sui minimi quadrati. La posizione e la velocità ottenute stimate sono risultate più precise di quelle prodotte dal PGNCS. Come risultato, gli astronauti sono stati periodicamente aggiornati con i dati da inserire nel Sistema di Guida dell'Apollo (AGC) con dati ricavati a terra.
Il PGNCS è stato comunque essenziale per mantenere l'orientamento spaziale, per il controllo dei razzi durante le manovre, compresi l'atterraggio e il decollo lunare, e come prima fonte di dati di navigazione durante le interruzioni previste e impreviste nelle comunicazioni. Il PGNCS inoltre è fornito di un controllo a
Il modulo lunare monta due sistemi che eseguono la navigazione (il calcolo della posizione e la traiettoria di definizione) e di governo (gestione del volo in conformità con il percorso scelto) del modulo lunare. Ogni sistema si basa su un computer: sono i computer di guida (LEM Guidance Computer, o LGC) e il sistema di emergenza (Abort Guidance System, o AGS). Quest'ultimo è applicato in caso di fallimento della LGC.
Il sistema LGC è un computer che esegue i calcoli in tempo reale. È [[multitasking]] (fino a 8 compiti in parallelo). La memoria usa parole di 16 bit: si compone di 64 kB (32 000 parole) di memoria ROM contenente tutti i programmi e 4 kB (2 000 parole) di RAM (cancellabile) utilizzata dal software. Entrambi i tipi di memoria sono costituiti da nuclei magnetici: i programmi in ROM venivano inseriti in fabbrica mediante un delicato lavoro di filatura dei conduttori nei nuclei bit per bit. Il processore si compone di circa 5 000 circuiti logici realizzati totalmente con [[
Il sistema LGC riceve le sue principali informazioni del sistema inerziale (IMU) e dai due radar quando sono attivati. Utilizzando diversi programmi di navigazione dedicati per ogni fase della missione, è in grado di controllare direzione e spinta dei due motori principali e dei 16 motori di orientamento in modo che il LEM segua la rotta calcolata. Gli astronauti utilizzano un banco di comando (DSKY) per inserire altre istruzioni: inizio del programma di navigazione, inserimento (richieste) di informazioni, reinizializzazione della posizione, dati ricavati da osservazioni dei parametri di volo, ecc.
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Il [[sistema inerziale]] deve essere regolarmente ricalibrato effettuando un rilevamento della posizione del LEM nello spazio. A tal fine, gli astronauti dispongono di un telescopio ottico di allineamento (''Alignment Optical Telescop'' o AOT). Questo strumento consente di identificare le posizioni delle [[stella|stelle]] ed è [[Interfaccia (informatica)|interfacciato]] con il computer di bordo. Il telescopio può essere utilizzato in due modi differenti. Quando il LEM naviga libero, l'astronauta fissa una stella di riferimento nel computer: con i motori fa ruotare la navicella in modo che la stella passi di fronte al telescopio ottico [N 13]). La stella deve tagliare l'ascissa e l'ordinata di un reticolo che appare nell'ottica del telescopio. A quel punto gli astronauti dicono al computer, tramite due pulsanti sul bordo del telescopio, quando le due righe sono tagliate successivamente. Rilevando la posizione di 2 stelle, il computer è in grado di ricalcolare la posizione del LEM e se necessario rifare nuovamente il riferimento inerziale.
Quando il LEM non può ruotare liberamente - caso in cui è posato sulla
Il modulo lunare prevede inoltre due [[radar]]:
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==== L'AGS: il sistema di navigazione di emergenza ====
L'AGS (''Abort Guidance System'') è un sistema di navigazione e di controllo destinato a sostituire il sistema principale (LGC) in caso di guasto di quest'ultimo durante le fasi di discesa sulla
* Un computer (''Abort Electronics Assembly'', AEA) con una memoria RAM di 4 kB e una memoria di 4 kB dedicata ai programmi (con word di 18 bit). La memoria usa la stessa tecnologia dell'AGS;
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L'ECS è composto da 4 sottosistemi:
* ''Atmosphere Revitalization Section'' (ARS)
* ''Oxygen Supply and Cabin Pressure Control Section'' (OSCPCS)
* ''Water Management Section'' (WMS)
Per ottenere la necessaria pressione di pompaggio nei serbatoi, questi sono pressurizzati prima del lancio. Il serbatoio situato nello stadio di discesa contiene la maggior parte delle forniture d'acqua necessaria alla missione, finito il soggiorno sulla Luna viene usata l'acqua contenuta in due serbatoi dello stadio di ascesa.
* ''Heat transport section'' (HTS)
Il controllo termico attivo consiste in un [[Raffreddamento a liquido|circuito di raffreddamento]] nel quale circola una miscela di acqua e [[Glicol etilenico|glicole etilenico]] e attraversa le attrezzature generatrici di calore, situate all'interno ed all'esterno della cabina pressurizzata, per mantenerne la temperatura in un intervallo che permetta il loro funzionamento. Il calore è disperso in primo luogo grazie a radiatori, quello che rimane è eliminato tramite sublimazione di acqua in gas (si usa la [[sublimazione]] perché ci si trova nel vuoto). Un circuito di raffreddamento di emergenza permette di compensare una eventuale avaria al circuito principale.
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== Il ruolo del modulo lunare ==
[[File:Trajectoire-mission-Apollo-it.PNG|thumb|upright=1.8|Piano di volo della missione [[Apollo 15]]]]
Le missioni Apollo sono programmate perché il LEM atterri all'inizio del giorno lunare: gli astronauti beneficiano così di una luce radente per l'individuazione del punto di atterraggio (tra 10 e 15º sopra l'orizzonte, secondo le missioni) e di temperature relativamente moderate durante il soggiorno sulla Luna (il giorno lunare dura circa 28 giorni terrestri). Di conseguenza, per ogni luogo di atterraggio scelto, la finestra di lancio del razzo Saturn è ridotta a tre giorni per ogni mese. Il punto di atterraggio scelto si trova sempre sulla [[faccia visibile della Luna]] per permettere le comunicazioni radio con la [[Terra]] e non è mai troppo distante dall'[[equatore]] della Luna.
Ogni missione può essere suddivisa nelle seguenti fasi:
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|}
Nel settembre del 1970 il programma Apollo subisce dei drastici tagli di bilancio che traducono le nuove priorità del governo Nixon: Apollo 11 è riuscito a captare il prestigio di cui beneficia appena ora il programma spaziale russo e la [[guerra del Vietnam]] svuota ormai le risorse di bilancio degli Stati Uniti. La NASA è costretta ad annullare le ultime due missioni Apollo progettate. L'ultimo modulo lunare atterra l'11 dicembre 1972 sulla Luna nel quadro della missione Apollo 17, che comprendeva per la prima volta uno scienziato: il geologo [[Harrison Schmitt]]. Gli altri tre LEM in costruzione negli stabilimenti della società Grumman restano incompiuti.
Il costo finale del Modulo Lunare Apollo supererà tutte le previsioni e alla fine del 1970, quando il programma è concluso, ammonterà a 2,2 miliardi di [[Dollaro|dollari]] dell'epoca (14,3 miliardi di dollari del [[2008]]) cioè il 13% del costo dell'intero programma Apollo. A titolo di raffronto, questa somma è quasi equivalente a 3 volte il bilancio dell'[[Agenzia Spaziale Europea]] nel [[2006]]; questa cifra non comprende lo sviluppo del sistema di orientamento e navigazione condivisa con il modulo di comando (3,8 miliardi di dollari del 2008), i costi di integrazione e quelli necessari per i test.
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* Il LEM “taxi„, un LEM che dispone di consumabili per permettere soggiorni di 14 giorni sulla Luna a un equipaggio di tre astronauti. Può essere inviato sulla Luna poco dopo che un LEM “riparo„ vi è stato lanciato.
* Il LEM “riparo„, utilizzato in modo combinato con il LEM “taxi„, che ha il suo stadio di ascesa sostituito da consumabili e materiale scientifico. Atterra sulla Luna in controllo automatico.
* Il LEM “Lab„, costituito dallo stadio di ascesa del LEM a cui sono stati sostituiti il motore e i serbatoi con circa 10 tonnellate di attrezzature scientifiche per osservazioni ed esperienze in orbita terrestre. Il LEM “Lab„ diventò gradualmente l'ATM (Apollo Telescope Mount), una struttura non pressurizzata adibita al trasporto in orbita terrestre di un telescopio per l'osservazione del Sole. Previsto inizialmente per essere messo in orbita da solo, è poi sviluppato come un modulo allegato della stazione [[Skylab]].
=== L'evoluzione del LEM: Altair ===
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* {{cita libro|autore=Patrick Moore|anno=1971|titolo=Atlante della conquista della Luna|città=Milano|editore=Vallardi}}
* {{cita libro|autore=Andrew Smith|titolo=Polvere di Luna. La storia degli uomini che sfidarono lo spazio|editore=Cairo Publishing|anno=2006|isbn=978-88-6052-032-6}}
* {{cita libro|autore=Giancarlo Masini|titolo=La grande avventura dello spazio: la conquista della luna|città=Novara|editore=Istituto Geografico De Agostini|SBN=
* {{cita libro|cid=MOL|autore=Thomas J. Kelly|anno=2001|titolo=Moon lander : how we developed the Apollo Lunar Module|editore=Smithsonian Books 2001|lingua=en|isbn=1-58834-273-5}}
=== Fonti NASA ===
* {{cita libro|lingua=en|cid=CF|autore=G. Brooks, James M. Grimwood, Loyd S. Swenson|titolo=Chariots for Apollo: A History of Manned Lunar Spacecraft|anno=1979|url=https://www.hq.nasa.gov/office/pao/History/SP-4205/contents.html|accesso=3 maggio 2019|dataarchivio=9 febbraio 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20080209003722/http://www.hq.nasa.gov/office/pao/History/SP-4205/contents.html|urlmorto=sì}}
* {{cita libro|lingua=en|cid=WDC|autore=W. David Compton|titolo=Where No Man Has Gone Before: A History of Apollo Lunar Exploration Missions|anno=1989|url=https://www.hq.nasa.gov/office/pao/History/SP-4214/contents.html|accesso=3 maggio 2019|dataarchivio=23 ottobre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191023085209/https://www.hq.nasa.gov/office/pao/History/SP-4214/contents.html|urlmorto=sì}}
* {{cita libro|lingua=en|cid=LM1|autore=Società Grumman|titolo=Apollo Operations Handbook, Lunar Module, LM 10 and Subsequent, Volume I, Subsystems Data|anno=1970|url=https://www.hq.nasa.gov/alsj/LM10HandbookVol1.pdf}}
* {{cita libro|lingua=en|cid=LM2|autore=Società Grumman|titolo=Apollo Operations Handbook, Lunar Module, LM 11 and Subsequent, Volume II, Operational Procedures |anno=1971|url=https://www.hq.nasa.gov/alsj/LM11HandbookVol2.pdf |formato= pdf}}
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* {{cita libro|lingua=en|cid=VBE|autore=F. V. Bennett|titolo=Apollo lunar descent and ascent trajectories |anno=1970|url=https://ntrs.nasa.gov/archive/nasa/casi.ntrs.nasa.gov/19700024568_1970024568.pdf|formato= pdf}}
* {{cita libro|lingua=en|cid=GRU|autore=Società Grumman|titolo=NASA Apollo Lunar Module News Reference|anno=1968|url=http://www.cs.indiana.edu/sudoc/image_30000061709352/30000061709352/pdf/techdata.htm|accesso=10 marzo 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100106194632/http://www.cs.indiana.edu/sudoc/image_30000061709352/30000061709352/pdf/techdata.htm|dataarchivio=6 gennaio 2010|urlmorto=sì |formato= pdf}}
* {{cita libro|lingua=en|cid=CHR|autore=I.D. Ertel, M.L. Morse, J.K. Bays, C.G. Brooks
* {{cita libro|lingua=en|cid=PRA11|autore=NASA|titolo=Apollo11 mission report (preparation)|anno=1979|url=https://www.hq.nasa.gov/alsj/a11/A11_MissionOpReport.pdf |formato= pdf}}
* {{cita libro|lingua=en|cid=RA11|autore=NASA|titolo=Apollo11 mission report|anno=1979|url=https://www.hq.nasa.gov/alsj/a11/A11_MissionReport.pdf}}
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* {{cita libro|lingua=en|cid=AFF|autore=NASA|titolo=Apollo Experience Report : Lunar module display and Control Subsystem|anno=1972|url=https://www.hq.nasa.gov/alsj/tnD6722LMDisplayControl.pdf}}
* {{cita libro|lingua=en|cid=P63|autore=Allan R Klumpp|titolo=Apollo Lunar Descent Guidance|anno=1971|url=https://www.hq.nasa.gov/alsj/ApolloDescentGuidnce.pdf}}
* {{cita libro|lingua=en|cid=CONA|autore=James E. Tomayko|titolo=Computers in Spaceflight The NASA Experience|anno=1988|url=https://www.hq.nasa.gov/office/pao/History/computers/Compspace.html|accesso=3 maggio 2019|dataarchivio=9 luglio 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20190709013133/https://www.hq.nasa.gov/office/pao/History/computers/Compspace.html|urlmorto=sì}}
* {{cita libro|lingua=en|cid=APCH|autore=Richard W Orloff|titolo= Apollo by the Numbers: A Statistical Reference|anno=2000|url=http://history.nasa.gov/SP-4029/Apollo_00a_Cover.htm}}
* {{cita libro|lingua=en|cid=JO15|autore=NASA|titolo= Apollo 15 flight journal - Landing at Hadley|anno=1996|url=https://www.hq.nasa.gov/alsj/a15/a15.html}}
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* {{cita libro|lingua=en|cid=APCH|autore=Patrick Rozas and Allen R. Cunningham|titolo= Lunar Module Landing Radar and Rendezvous Radar|anno=1972|url=https://www.hq.nasa.gov/alsj/ApolloLMRadarTND6849.pdf}}
* {{cita libro|lingua=en|cid=AGS|autore=NASA|titolo= Lunar Module/Abort Guidance System /LM/AGS/ design survey|anno=1968|url=https://ntrs.nasa.gov/archive/nasa/casi.ntrs.nasa.gov/19690024052_1969024052.pdf}}
* {{cita libro|lingua=en|cid=CHR|autore=I. D. Ertel, M.L.Morse, J.K.Bays, C.G. Brooks
== Voci correlate ==
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{{Portale|astronautica}}
[[Categoria:Veicoli spaziali con equipaggio]]
[[Categoria:Programma Apollo]]
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