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{{Nota disambigua}}
{{F|teatro|arg2=generi musicali|settembre 2011}}
[[File:Traviata 0004 Maria Alejandres and Ivan Magri - Traviata 2013 - Photo by Gaston de Cardenas for FGO (8666045764).jpg|thumb|upright|La traviata (Maria Alejandres e Ivan Magri) 2013]]
L{{'}}'''opera''' è il termine italiano di utilizzo internazionale per un [[genere teatrale]] e [[genere musicale|musicale]] in cui l'azione scenica è abbinata alla [[musica]] e al [[canto]]. La denominazione "opera" è la forma abbreviata di '''opera lirica'''<ref>[https://www.garzantilinguistica.it/ricerca/?q=opera Garzanti Linguistica]</ref> o anche della locuzione sostantivale '''opera in musica'''. Non è un caso che la parola "opera" sia usata invariabilmente in quasi tutte le lingue del mondo: anche se pure altre nazioni posseggono tradizioni operistiche di innegabile importanza e valore, il genere è nato e si è sviluppato in Italia, paese che per questo possiede il maggior numero di teatri d'opera al mondo e ha tra i suoi maggiori vanti l'essere universalmente considerata la [[patria]] dell'opera.
Tra i numerosi [[Sinonimia|sinonimi]], più o meno appropriati, basta ricordare ''[[melodramma]]''
Dall'agosto [[2013]], l'Associazione Cantori Professionisti d'Italia ha depositato presso il [[MIBACT]] il dossier per la Candidatura [[UNESCO]] per l'[[opera italiana]]
== Caratteristiche ==
I soggetti rappresentati sono vari e possono corrispondere a taluni sottogeneri: [[Opera seria|serio]], [[Opera buffa|buffo]], [[Melodramma giocoso|giocoso]], [[Opera semiseria|semiserio]], [[Farsa (genere operistico)|farsesco]].
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Fino a quasi tutto l'[[XIX secolo|Ottocento]] l'opera italiana è suddivisa in ''[[Forma chiusa (musica)|numeri musicali]]'': [[aria (musica)|arie]], [[duetto (musica)|duetti]], [[terzetto|terzetti]], [[concertato|concertati]], [[coro (opera)|cori]], [[balletto|balletti]], ecc.
Nel XVIII secolo singoli numeri sono raccordati da [[recitativo|recitativi]]
Aria e recitativo hanno convissuto a lungo nel secondo Settecento e nei primi anni dell'Ottocento, finché il recitativo secco non cadde in disuso, venendo sostituito completamente da quello ''accompagnato'' dall'intera orchestra, ma sopravvivendo un po' più a lungo nell'ambito del teatro comico. Il recitativo accompagnato sarà invece inglobato nel numero insieme all'aria con la denominazione di ''scena''.
I cantanti, e i ruoli che essi interpretano, sono distinti in rapporto al ''registro vocale''.
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== Panoramica storica ==
La storia dell'opera abbraccia un arco cronologico-temporale di oltre quattro secoli, dalla fine del [[XVI secolo|XVI]] al presente. Le [[origini dell'opera]] si fanno risalire al passaggio tra il XVI e il [[XVII secolo]], quando un gruppo di intellettuali fiorentini, noto come [[Camerata de' Bardi]], dal nome del mecenate che li ospitava, decide di formalizzare il nuovo genere. Le sue radici storiche risalgono per altro al [[teatro medievale]] e ad artisti come [[Guido d'Arezzo]], un [[Religioso (cristianesimo)|religioso]] italiano emulato in seguito anche all'estero, tipico esempio è dato dalla religiosa benedettina [[Ildegarda di Bingen]], quest'ultima nota per l'opera drammatica ''Ordo Virtutum'' composta nel [[1151]] circa, mentre le radici ideali affondano nel teatro antico e in particolare nella [[tragedia classica]]. D'altronde già la [[commedia dell'arte]] cinquecentesca prevedeva al suo interno l'uso delle [[Canzone (musica)|canzoni]], così come il ''ballet de court'' francese ed il ''masque'' inglese mescolavano voci, [[strumento musicale|strumenti]], scene, mentre i [[dramma pastorale|drammi pastorali]] comprendevano ampi spazi musicali.
[[File:Teatro della Pergola.JPG|thumb|left|Il [[Teatro alla Pergola]] di [[Firenze]]]]
L'opera ha poi enorme diffusione in età [[Musica barocca|barocca]], affermandosi soprattutto a [[Napoli]], [[Roma]] e [[Venezia]]. Spettacolo inizialmente riservato alle [[corte (seguito)|corti]], e dunque destinato a una ''élite'' di intellettuali e aristocratici, acquista carattere di intrattenimento a partire dall'apertura dei primi teatri pubblici, nel [[1637]] il [[Teatro San Cassiano]] a Venezia, il primo teatro moderno per struttura, per organizzazione, per gestione (basti pensare al palcoscenico con fondali dipinti intercambiabili, la platea e i palchetti da affittare) e nel [[1639]] il [[Teatro Santi Giovanni e Paolo]] di Venezia.
[[File:Frederic Leighton-Orfeo ed Euridice-1864.jpg|thumb|upright|Il celebre dipinto di [[Frederic Leighton]] (
Tra i soggetti preferiti ci sono, nel corso del XVII secolo, i poemi [[Omero|omerici]] e [[Publio Virgilio Marone|virgiliani]] e le vicende cavalleresche, in particolare quelle narrate da [[Ludovico Ariosto]] e [[Torquato Tasso]], con l'aggiunta di spunti comici, erotici, fantasiosi. La musica è caratterizzata dall'onnipresente [[basso continuo]], arricchito dalla presenza di [[Aerofoni|strumenti a fiato]] e ad [[strumenti ad arco|arco]].
[[File:Claudio Monteverdi.jpg|thumb|upright|left|[[Claudio Monteverdi]]]]
Alla severità dell'opera degli esordi, ancora permeata dell'estetica tardo-rinascimentale e che trova l'espressione più alta e originale nella figura di [[Claudio Monteverdi]], subentra allora un gusto per la varietà delle musiche, delle situazioni, dei personaggi, degli intrecci; mentre la forma dell'[[aria (musica)|aria]], dalla melodia accattivante e occasione di esibizione canora, ruba sempre più spazio al [[recitativo]] dei dialoghi e, di riflesso, all'aspetto letterario, mentre il [[canto]] si fa sempre più fiorito.
Nel frattempo, il compositore
In quest'ultima la frequente cantabilità che riscontriamo nelle opere italiane, poco adatta per la musica francese, viene abbandonata e si lascia spazio a una interpretazione musicale del testo.
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Lo stile di canto, più severo e declamatorio, è prevalentemente sillabico. Ulteriori elementi di differenziazione rispetto al modello italiano sono costituiti dall'importanza assegnata alle coreografie e dalla struttura in cinque atti, che l'opera seria francese conserverà fino a tutto il [[XIX secolo]]. Nacquero così la [[tragédie lyrique]] e l'[[opéra-ballet]].
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[[Georg Friedrich Händel]] fu uno dei maggiori compositori del Settecento ed oggi molte sue opere sono eseguite frequentemente; tra queste, soprattutto [[Giulio Cesare (Händel)|''Giulio Cesare'']], [[Rinaldo (opera)|''Rinaldo'']], [[Ariodante (opera)|''Ariodante'']] e [[Tamerlano (opera)|''Tamerlano'']].
[[File:Joseph Siffred Duplessis - Christoph Willibald Gluck - Google Art Project.jpg|thumb|upright|[[Christoph Willibald Gluck]], grande riformatore dell'[[opera seria]]]]
La seconda metà del XVIII secolo registra anche l'azione riformatrice di [[Christoph Willibald Gluck|Gluck]] e [[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]], in qualche misura anticipata, in Italia, da quella di [[Niccolò Jommelli]] e [[Tommaso Traetta]]. La riforma consiste in una riduzione dell'ampollosità e della retorica canora a vantaggio di un chiaro svolgimento dell'azione e di una maggiore aderenza della [[musica]] a situazioni e personaggi. La struttura del melodramma italiano, in particolare, col passare dei decenni, si era infatti cristallizzata in una meccanica successione di [[Recitativo|recitativi]] e [[aria (musica)|arie]]. [[Christoph Willibald Gluck|Gluck]] realizza la sua [[Riforma gluckiana|riforma]] nell'ambito dell'[[opera seria]], mantenendosi entro il filone di una classicità espressivamente austera, entro i generi dell'[[opera italiana]] prima e dell'[[opera francese]] poi; [[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]] sviluppando liberamente il genere di ascendenza [[Carlo Goldoni|goldoniana]] del [[dramma giocoso]], nelle sue opere italiane più famose, nonché dando impulso alla nascente [[opera tedesca]].
[[File:La Fenice Opera House from the stage.jpg|miniatura|left|[[Gran Teatro La Fenice]] di [[Venezia]]]]
Ancora oggi ''[[Don Giovanni (opera)|Don Giovanni]]'', ''[[Le nozze di Figaro]]'', ''[[Il flauto magico|Die Zauberflöte]]'' e ''[[Il ratto dal serraglio]]'' di Mozart sono tra le opere maggiormente eseguite nel mondo. Intanto in [[Francia]] divampa la ''[[querelle des bouffons]]'', un'accesa polemica tra i sostenitori dell'opera buffa italiana (tra cui gli [[Enciclopedista|enciclopedisti]] e in particolare [[Jean-Jacques Rousseau]]) e i seguaci dell'opera francese, scatenata dalla rappresentazione di un intermezzo di [[Giovanni Battista Pergolesi|Pergolesi]], ''[[La serva padrona (Pergolesi)|La serva padrona]]''.
Nella seconda metà del Settecento alcuni dei più importanti maestri italiani, quali [[Niccolò Piccinni|Piccinni]] e [[Antonio Sacchini|Sacchini]] e, più tardi, [[Luigi Cherubini|Cherubini]] e [[Gaspare Spontini|Spontini]], si stabiliscono a [[Parigi]], ma lo scontro fra le tradizioni e le scuole operistiche italiana e francese non cessa, traducendosi nell'ennesima disputa parigina, che vede contrapposti i seguaci di Piccinni e quelli di [[Christoph Willibald Gluck|Gluck]].
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Dopo di lui, in [[Italia]], la distinzione tra i generi si attenua progressivamente. Situazioni e personaggi di [[commedia]] sono integrati sempre più spesso nel teatro drammatico, proseguendo di fatto il breve esperimento dell'[[opera semiseria]]. Più in generale, nel periodo post-rossiniano la componente aulica e moraleggiante lascia spazio all'elemento propriamente lirico, e in queste opere, che si collocano in una posizione sospesa fra l'estetica [[Classicismo (musica)|classica]] e quella [[Musica romantica|romantica]], assistiamo al trionfo del [[belcanto]], liberato da ogni [[retorica]].
[[File:Giuseppe Verdi by Giovanni Boldini.jpg|thumb|upright|[[Giuseppe Verdi]]]]
Una sterzata verso un romanticismo di gusto francese o al più inglese, carico di contrasti drammatici ma anche caratterizzato da esplicite incursioni nel [[realismo (letteratura)|realismo]], viene dal teatro di [[Giovanni Pacini]], [[Saverio Mercadante]], [[Vincenzo Bellini]] e [[Gaetano Donizetti]]. Sulla loro scia, ma con una maggiore attenzione alla rappresentazione, diretta o metaforica, della realtà storica dell'Italia contemporanea e con una ben più organica visione drammaturgica, si colloca la figura di [[Giuseppe Verdi]], autore di alcune delle opere più famose ed eseguite di sempre, quali ''[[Nabucco]]'', ''[[Rigoletto]]'', ''[[Il trovatore]]'', ''[[La traviata]]'', ''[[Aida]]'', ''[[Otello (Verdi)|Otello]]'' e ''[[Falstaff (Verdi)|Falstaff]]''.
In questa fase, che termina all'incirca con gli [[Anni 1860|anni sessanta]] del XIX secolo, si assiste a una progressiva dilatazione delle [[Forma chiusa (musica)|forme chiuse]], in particolare del numero, in favore di una nuova continuità drammaturgica.
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In questo periodo gli operisti italiani, accantonati i soggetti storici della grande opera, si orientarono tuttavia verso drammaturgie di tipo [[realismo (letteratura)|realista]] o addirittura [[verismo|verista]] (con la nascita del genere vero e proprio dell'[[opera verista]]), ben più affini a quelle del teatro musicale francese del secondo Ottocento, in particolare al genere dell'[[opéra-lyrique]].
Dopo la metà del [[
== Tipologia ==
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=== Farsa ===
{{Vedi anche|Farsa (genere operistico)}}
La farsa è genere operistico diffuso tra l'
=== Singspiel ===
{{vedi anche|Singspiel}}
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* {{Collegamenti esterni}}
* [http://www.cantarelopera.com Cantare l'Opera] Portale dedicato all'opera lirica con articoli dedicati alla tecnica vocale e alla corretta dizione della lingua italiana.
* {{cita web|1=http://operamusique.googlepages.com/|2=Vocabulaire de l'Opéra|lingua=fr|accesso=7 luglio 2007|dataarchivio=28 febbraio 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090228114542/http://operamusique.googlepages.com/|urlmorto=sì}}
* {{cita web|http://opera.stanford.edu/calendar/|Calendario ricorrenze nascite e prime rappresentazioni|lingua=en}}
* [http://dalibmus.altervista.org DALIBMUS] - Database dei libretti per musica a stampa pubblicati fino al 1850 (catalogo cumulativo dei fondi librettistici delle maggiori biblioteche mondiali)
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