|Versionisuccessive=
|Personaggi=
* Re Enrico VI
* Il duca di Gloucester, zio del Re e protettore del regno
* Il duca Giovanni di Bedford, zio del Re e reggente di Francia
* Tommaso Beaufort, duca di Exeter, prozio del Re
* Enrico Beaufort, prozio del Re, vescovo di Winchester e poi Cardinale
* Giovanni Beaufort, conte e poi duca di Somerset
* Riccardo Plantageneto, figlio di Riccardo, defunto conte di Cambridge, poi duca di York
* Il Conte di Warwick
* Il Conte di Salisbury
* Guglielmo de La Pole, il Conte di Suffolk
* Lord Talbot, poi duca di Shrewsbury
* Giovanni Talbot, suo figlio
* Edmondo Mortimer, conte di March
* Sir Giovanni Fastolfe
* Sir Guglielmo Lucy
* Sir Guglielmo Glansdale
* Sir Tommaso Gargrave
* Il Sindaco dldi Londra
* Woodvile, luogotenente della Torre
* Vernon, della Rosa Bianca o fazione di York
* Basset, della Rosa Rossa o fazione di Lancaster
* Un Legale
* Carcerieri di Mortimer
* Carlo, Delfino e poi Re di Francia
* Renato, duca di Angiò e Re titolare di Napoli
* Il Duca di Borgogna
* Il Duca di Alençon
* Il Bastardo di Orléans
* Il Governatore di Parigi
* Il Capo-cannoniere di Orléans e suo figlio
* Il Generale delle forze francesi in Bordeaux
* Un Sergente francese
* Un Guardaportone
* Un Vecchio Pastore, padre di Giovanna la Pulzella
* Margherita, figlia di Renato, poi sposa di re Enrico
* Contessa di Alvernia
* Giovanna La Pulzella, comunemente chiamata Giovanna d'Arco
* Nobili, guardie della torre, araldi, ufficiali, soldati, messi e persone del seguito
* Demoni che appaiono a Giovanna la Pulzella
|Opera=
|Cinema=
|Cataut=no
}}
'''''Enrico VI, parte prima''''' (''King Henry VIIIVI, Part I'') è un [[Drammi storici shakespeariani|dramma storico]] di [[William Shakespeare]].
Con quest'opera si apre, anche da un punto di vista semplicemente cronologico (la sua stesura è fatta risalire dagli studiosi agli anni [[1588]]-[[1592]]), la lunga e complessa produzione shakespeariana.
Il [[dramma storico]], basato sulla vita del monarca [[Enrico VI d'Inghilterra]], si compone di altre due parti: l<nowiki>{{'</nowiki>}}''[[Enrico VI, parte II]]'' e l<nowiki>{{'</nowiki>}}''[[Enrico VI, parte III]]''; ma allo stesso tempo è il primo capitolo della tetralogia minore del Bardo assieme a ''[[Riccardo III (Shakespeare)|Riccardo III]]''.
È il [[dramma]] del potere <ref>Il duca di Alençon dirà: «l’essenzal'essenza dell’autoritàdell'autorità» (Atto V, scena 4)</ref>, indagato nei suoi aspetti più torbidi e oscuri, vissuto come [[fatalità]] e [[maledizione]] - come testimonia la maledizione contro gli inglesi di [[Giovanna d'Arco]] sul rogo, nella quarta scena del V atto - che incombe come una cappa asfissiante non solo su chi se lo ritrova a gestire senza averlo cercato (come appunto Enrico VI) ma anche su coloro la cui vita è presentata invece come un’interminabileun'interminabile sforzo per raggiungerlo, agguantarlo e mantenerlo. Il tema del peso del potere è un elemento centrale, che continua a svilupparsi nelle successive parti dell'opera.
{{quotecitazione|Ci fu mai monarca che occupasse un trono in terra e fosse meno felice di me? Appena uscito di culla fui fatto re all’età di nove mesi; e non vi fu mai suddito che desiderasse di essere sovrano quanto io desidero di essere suddito|[[Enrico VI, parte II]] - Atto 4, scena 9}}
Shakespeare, non ancora trentenne, dimostra di ben conoscere gli ''arcana imperii'', i meccanismi segreti del [[governo]] e delle lotte di potere, le logiche spietate che presiedono alle alleanze e ai tradimenti, alle promesse di [[fedeltà]] eterna e ai repentini spergiuri, alle richieste di perdono o di pietà da parte dei vinti e allealla sete di vendetta dei vincitori.
Il sottofondo di ogni vicenda è quello eterno della lotta fratricida di [[Caino]] che colpisce suo fratello [[Abele]] (evocata esplicitamente da Winchester nella scena terza del primo atto) e delle inevitabili tristi conseguenze che questo delitto originario riproduce nella [[storia]] senza mai trovare redenzione, come un [[veleno]] versato alla sorgente di un fiume e che mai si diluisce o dissolve durante il suo corso, mantenendo intatti nel tempo il suo potere letale e la sua capacità di infettare le valli che attraversa; forse, soltanto quando le acque sfoceranno e si disperderanno nel mare aperto, alla fine della [[storia]] umana, questo veleno perderà la sua concentrazione mortale.
{{vedi anche|Enrico VI, parte II|Enrico VI, parte III}}
==Trama==
{{S sezione|teatro}}
Nella prima parte assistiamo alle celebrazioni per la morte prematura di [[Enrico V d'Inghilterra|Enrico V]] (padre di [[Enrico VI d'Inghilterra|Enrico VI]]), grande re e condottiero <ref>“''Prima di lui, l’Inghilterral'Inghilterra non ebbe mai un vero e proprio sovrano; Egli era virtuoso e degno di comandare''”, Atto I, Scena 1</ref>, che con la [[battaglia di Azincourt]] ([[1415]]) aveva piegato a sé la [[Francia]] e poi riconquistatoriportato alla corona inglese tutta la [[Normandia]]. L'evento inatteso inaugura per l’l'[[Inghilterra]] un periodo di incertezza e di torbidi politici.
{{quotecitazione|Ora che Enrico è morto, o generazioni future, attendetevi anni di dolore: i bambini suggeranno agli umidi occhi materni, quest’isola diverrà nutrice di amaro pianto, e non resteranno che donne a piangere i morti|Atto I, Scena 1}}
Ma la ribellione e la riscossa delle forze francesi, (“''Tristi notizie vi porto dalla Francia, di perdite, di stragi e di sconfitte; la Guienna, la Sciampagna, Reims, OrleansOrléans, Parigi, Guysors, Poitiers, sono tutte perdute''”, Atto I, Scena 1) alla cui guida vediamo una figura di [[Giovanna d'Arco]] stranamente non valorizzata da [[Shakespeare]], (che peraltro scriveva per un uditorio inglese, certamente non bendispostoben disposto verso la pulzella d’d'[[OrleansOrléans]]), sono solo la conseguenza esteriore, non la causa del problema; questa infatti va individuata in un fattore interiore, cioè nelle discordie, nell’odionell'odio, nelle rivalità meschine che crescono come unaun tumore negli animi della nobiltà inglese e da qui si trasmettono nel popolo.
Storicamente, questi torbidi sono rappresentati dalla cosiddetta [[Guerra delle due rose]], e appunto nella scena 4 del secondo atto viene descritta plasticamente l’originel'origine di tale rivalità tra le opposte fazioni degli [[Casato di York|York]] e dei [[Casato di Lancaster|Lancaster]], in una contesa che si protrarrà sanguinosamente per oltre trent’annitrent'anni:
{{quotecitazione|E qui faccio una profezia: questa contesa fra rosa bianca e rosa rossa, divenuta oggi fazione nel giardino del Tempio, manderà mille anime nelle tenebre della morte.<br />[...]<br /> Sì, marciamo pure in Inghilterra o in Francia, senza capire quello che probabilmente seguirà. Questa discordia nata da poco fra i pari cova sotto le ceneri fallaci di un amore simulato, e da ultimo eromperà in fiamma: come le membra infette imputridiscono a poco a poco finché ossa e carne e muscoli cadono in disfacimento, tali saranno i frutti di questa vile discordia nata dalla rivalità. Ed ora temo quella fatale profezia che al tempo di Enrico V correva persino sulle bocche dei lattanti: che Enrico di Montmouth avrebbe conquistato tutto e Enrico di Windsor tutto avrebbe perduto|Atto II, scena 4 e Atto III, scena 1}}
Sullo sfondo di questa crisi drammatica, Enrico VI è il re, ma la sua figura è quella di chi il potere regale lo subisce invece che esercitarlo. Già la sua ascesa al trono d’Inghilterrad'Inghilterra all’etàall'età di appena nove mesi aveva qualcosa di innaturale; la sua incoronazione a re di Francia (procuratagli da un’accortaun'accorta politica dinastica predisposta da suo padre Enrico V, che aveva sposato [[Caterina di Valois]] figlia di [[Carlo VI di Francia]], Delfino e poi re di Francia) era avvenuta quando aveva 9 anni (nel [[1430]] a [[Parigi]]) e il regno di Enrico VI fu necessariamente un lungo periodo di reggenza, di governo per interposta persona (quella dei Lord Protettori); e [[Shakespeare]] fa commentare ad uno dei suoi [[personaggio|personaggi]]: “'' grave quando lo scettro è in mano di un fanciullo''”.<ref>Atto IV, scena 1</ref>
Enrico VI è giovane e non ama la guerra<ref>“''Mi è sempre sembrata cosa empia e snaturata che tanta ferocia e sanguinosa rivalità regnassero fra genti che professano una stessa fede''”, Atto V scena 1</ref>; la sua indole meditativa ed introversa, come egli stesso ammette <ref>“…''Mi si addicono più lo studio e i libri''”, Atto V scena 1</ref> lo rende inadatto al suo ruolo, dati i tempi; la sua figura tragica è quella di chi vive credendo nella buona fede di quelli che lo circondano, sicuro che tutti siano come lui e quindi vogliano indefettibilmente il bene e rifiutino sempre e comunque il male. Ma il mondo non funziona così. Persino la sua intimità, la sua vita sentimentale è pregiudicata dall’inganno, quandodall'inganno: il conte Suffolk gli propone in [[matrimonio]] la bella Margherita, di cui però egli stesso è invaghito e di cui si propone di fare la sua amante nonché la leva delper suola sua ascesa al potere, una volta condottala alla corte d’Inghilterrad'Inghilterra dalla nativa Francia <ref>“''Margherita sarà ora regina e governerà il re; ma io governerò lei, il re e il regno''”, Atto V, scena 5</ref>
==Note==
<references/>
==Voci correlate==
*[[Enrico VI, parte II]]
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*[[Enrico VI, parte III]]
== Altri progetti ==
[[Categoria:opere teatrali britanniche]] ▼
{{interprogetto|b=William Shakespeare/Enrico VI, parte I|wikisource=The First Part of King Henry the Sixth|wikisource_oggetto=il testo inglese originale|wikisource_preposizione=di}}
[[Categoria:opere teatrali in inglese]] ▼
[[Categoria:opere teatrali di Shakespeare]] ▼
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
{{Controllo di autorità}}
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[[en:Henry VI, Part 1]]
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[[ja:ヘンリー六世 第1部]]
[[la:Henricus VI, pars I]]
[[pl:Henryk VI, część 1]]
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