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La '''Terra del Fuoco''' è un [[arcipelago]] dell'[[America del sud]], situato all'estremità meridionale del continente. Si estende a sud e a est dello [[Stretto di Magellano]].
Il territorio insulare, di area pari a 73.753&nbsp;km², è divisoripartito tra l'[[Argentina]] e il [[Cile]] ed è composto, oltre che dall'isola principale (denominata [[Isola Grande della Terra del Fuoco|Isola Grande]]), da numerose isole minori, quasi tutte in territorio cileno, come l'[[isola Dawson]], le [[Isole Diego Ramírez]] e l'isola di [[Capo Horn]]. L'[[isola degli Stati]], assieme alla parte orientale dell'Isola Grande, appartiene invece politicamente alla Repubblica Argentina.
 
I primi europei a raggiungere il territorio furono i marinai della spedizione di [[Ferdinando Magellano]] nel 1520. Da allora, nessun europeo vi stabilì la sua residenza fino alla seconda metà del [[XIX secolo]], quando alcuni pionieri furono attratti dalle possibilità dell'[[ovinicoltura]] e dalle prospettive della [[corsa all'oro]]. Oggi l'[[Estrazione del petrolio|estrazione petrolifera]] domina l'attività economica nel nord della Terra del Fuoco, mentre il turismo, l'industria e la logistica relativa alle attività in [[Antartide]] sono rilevanti nel sud.
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Nel 1945, la ''Corporación de Fomento de la Producción de Chile'' (“Corporazione di Sviluppo della Produzione del Cile”), un'organizzazione statale cilena impegnata nelle esplorazioni petrolifere, trovò un importante giacimento nella Terra del Fuoco. Le estrazioni cominciarono nel 1949, e nel 1950 il governo creò la ''Empresa Nacional del Petróleo'' (ENAP), una compagnia destinata all'estrazione e alla vendita di prodotti petroliferi.<ref>Ana María Errázuriz Körner, ''Manual de Geografia de Chile'', Andres Bello, 1998, p. 312. ISBN 9789561315235.</ref> Fino al 1960 la maggior parte del petrolio estratto in Cile proveniva dalla Terra del Fuoco.<ref>[[Mateo Martinic|Mateo Martinić Beros]], ''La Tierra de los Fuegos'', Punta Arenas, 1982, Municipalidad de Porvenir, pp. 164 – 171.</ref>
 
Durante gli [[anni 1940|anni quaranta]] del XX secolo Argentina e Cile formularono le loro rivendicazioni sul territorio antartico. I governi sfruttarono il ruolo chiave della vicinanza geografica della Terra del Fuoco, importante per l'approvvigionamento delle [[basi scientifiche in Antartide]], a supporto delle loro rivendicazioni. Negli [[anni 1950|anni cinquanta]] l'esercito cileno fondò [[Puerto Williams]] per contrastare la posizione di Ushuaia come unico insediamento nel [[Canale di Beagle]], il cui nome di luogo in lingua yaghan è Onashaga, zona i cui confini tracciati nel 1881 erano contestati dagli argentini.<ref>Il governo cileno era preoccupato dalla politica di sviluppo attuata ad Ushuaia dal suo corrispettivo argentino; per non lasciare attorno alla città un territorio praticamente in abbandono diede quindi impulso alla fondazione di Puerto Williams nel 1953. {{cita web|autore=[[Mateo Martinic|Mateo Martinić Beros]]|url=http://www.scielo.cl/scielo.php?pid=S0718-22442006000100001&script=sci_arttext|titolo=El poblamiento rural en Magallanes durante el siglo XX. Realidad y utopia|lingua=es|editore=The Scientific Electronic Library Online|accesso=7 aprile 2014}}</ref>
 
Negli [[anni 1960|anni sessanta]] e [[anni 1970|settanta]] le rivendicazioni argentine sulle [[isole Picton, Lennox e Nueva]] portarono i due Paesi sull'orlo della guerra; in risposta alla minaccia di un'invasione argentina furono disposti campi minati e furono costruiti numerosi bunker nella parte cilena della Terra del Fuoco. Il [[conflitto del Beagle]] spinse il regime di [[Augusto Pinochet]] a dare supporto logistico alla Gran Bretagna durante la [[guerra delle Falkland]] del 1982. I [[radar]] cileni fornirono ai britannici informazioni sul movimento dei jet argentini, rendendo loro più facile la difesa dai bombardamenti nemici.<ref>In un discorso tenuto il 6 ottobre 1999, [[Margaret Thatcher]] rivelò che la mancanza di informazioni da parte cilena dovuta allo spegnimento di un radar per manutenzione causò il bombardamento e la distruzione di due navi logistiche, con un conseguente elevato numero di vittime. {{cita web|url=http://www.margaretthatcher.org/speeches/displaydocument.asp?docid=108383|lingua=en|titolo=Speech on Pinochet at the Conservative Party Conference|editore=Margaret Thatcher Foundation|accesso=7 aprile 2014}}</ref>