Digital Theater System: differenze tra le versioni

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L'introduzione del DTS al cinema ha segnato un punto fondamentale nella storia dell'evoluzione dell'audio multicanale, scatenando la concorrenza con Dolby, che si stava affrettando a recuperare il terreno perso nell'evoluzione [[Digitale (informatica)|digitale]] e aveva da poco introdotto il Dolby Digital, frutto di numerosi compromessi sul fronte [[qualità sonora|qualitativo]].
Rispetto al Dolby Digital cinematografico, il DTS viaggia ancora oggi su altri binari.
Utilizzando circa 1,4882 [[Megabitkilobit per secondo|megabitkilobit/s]] per la codifica anziché 640320 kBps come il Dolby Digital, assicura una [[Alta fedeltà|migliore fedeltà]] e [[Dinamica (musica)|dinamica]].
I [[dato|dati]], inoltre, sono memorizzati separatamente su [[CD]], anziché impressi direttamente sulla [[pellicola cinematografica|pellicola]].
Paradossalmente, a dispetto dei dubbi inizialmente sollevati anche dalla stessa Dolby, con questo impiego separato di CD per la [[colonna sonora]], il DTS al cinema è molto più [[Tolleranza ai guasti|robusto]] dello stesso Dolby Digital. Quest'ultimo, impresso nella delicata porzione fra i fori di scorrimento della pellicola, tende a rovinarsi molto più rapidamente con l'[[Usura (metallurgia)|usura]] della pellicola stessa: non è infrequente rilevare nelle sale il "salto" della traccia audio digitale Dolby Digital, con conseguente passaggio al [[backup]] [[analogico]] e, con un certo ritardo, il ritorno al [[Digitale (informatica)|digitale]]. Mentre è piuttosto difficile che questo avvenga con il DTS, sia per la robustezza dei CD (che non si rovinano se non dopo diversi anni) che del sistema di sincronizzazione.