Prontuario dei nomi locali dell'Alto Adige: differenze tra le versioni
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|autore = [[Ettore Tolomei]]
|annoorig = 1909
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|genere = saggio
|sottogenere = geografia
|lingua = italiano
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Il '''Prontuario dei nomi locali dell'Alto Adige''' è un'opera del politico [[irredentista]] [[italia]]no [[Ettore Tolomei]]. Redatto a partire dal [[1906]] e pubblicato in prima edizione nel 1909 e successivamente dalla [[Reale Società Geografica Italiana]] nel [[1916]], raccoglie un totale di 16.735 toponimi dell'[[Provincia autonoma di Bolzano|Alto Adige]], tradotti e adattati in lingua italiana a partire dagli originali tedeschi e retoromanzi.
Esso s'inscrive nel solco dell'opera di assimilazione italiana dei territori conquistati sul finire delle guerre d'indipendenza e (in ultima analisi) dopo la [[prima guerra mondiale]]; suo primo promotore fu il [[
Il repertorio toponomastico approntato dal ''Prontuario'' fu quindi ulteriormente implementato sotto i governi [[governo Bonomi I|Bonomi]] e [[Governo Facta|Facta]] e ufficialmente ratificato mediante il [[Regio decreto]] del 29 marzo [[1923]], n. 800, firmato da [[Benito Mussolini]], cinque mesi dopo l'insediamento del [[governo Mussolini|suo governo]]<ref>{{Cita web|url=https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:regio.decreto:1923-03-29;800|titolo=REGIO DECRETO 29 marzo 1923, n. 800 - Normattiva|sito=www.normattiva.it|accesso=2022-06-13}}</ref>.
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I lavori per quello che sarebbe divenuto il ''Prontuario'' iniziarono nel 1906 con la fondazione (sempre sotto l'egida di Tolomei) dell<nowiki>'</nowiki>''Archivio per l'Alto Adige'', una rivista e un centro di studi avente per obiettivo la dimostrazione e la pubblicizzazione della "vera origine culturale" dell'area del [[Tirolo]] a sud delle [[Alpi]]. Il senatore trentino disse che la sua opera intendeva
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A quel tempo tali propositi non erano un ''unicum'' a livello internazionale, laddove la mentalità nazionalista era molto diffusa in varie aree: a titolo d'esempio i governanti [[Impero austro-ungarico|austro-ungarici]] avevano creato e imposto numerosi [[esonimi]] tedeschi a località italiane da essi controllate. Esisteva inoltre da più di un secolo, a livello europeo, una sorta di "concorrenza" tra italiano e tedesco sui nomi da attribuire a varie località dell'Europa centro-orientale e della penisola balcanica, le quali di tempo in tempo erano rientrate nell'orbita della casata asburgica e/o della [[Repubblica di Venezia]]: a seguito di tale contrasto, per esempio, si era in tal modo affermato in [[lingua inglese|inglese]] l'uso di esonimi marcatamente italiani, quali Vienna, Austria, Montenegro, Serbia, Istria, Fiume e Albania.
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I lavori proseguirono ancora per circa sette anni: nel 1921 il [[Governo Giolitti V|quinto governo Giolitti]] istituì un'apposita commissione per stabilire i criteri della scelta dei toponimi italiani. La "commissione Giolitti" recepì il ''Prontuario'' quasi senza modifiche: la disciplina toponomastica fu così approvata il 29 marzo 1923 mediante [[Regio Decreto|decreto]] del re [[Vittorio Emanuele III d'Italia|Vittorio Emanuele]], controfirmato dal primo ministro [[Benito Mussolini]].
La toponomastica altoatesina fu di poco modificata nel [[1929]] e nel [[1935]], allorché venne pubblicato l'elenco definitivo (contenente circa 16.300 nomi), che venne infine ratificato con Regio Decreto il 10 luglio [[1940]].<ref name=autogenerato1 /> Nel 2010 il ''Prontuario'' fu abrogato con Decreto del Presidente della Repubblica 13 dicembre 2010, n. 248, allegato 93.<ref>{{Cita web|url=https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:presidente.repubblica:decreto:2010-12-13;248|titolo=Decreto del presidente delle repubblica 13 dicembre 2010, n. 248}}</ref>
== Metodo ==
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Anche studiosi di lingua italiana, come [[Fabrizio Bartaletti]]<ref>{{Cita|Bartaletti 2002}}.</ref> e [[Nicolò Rasmo]], hanno espresso critiche all'opera di Tolomei. Secondo Rasmo:
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Secondo [[Giovan Battista Pellegrini]], invece, nonostante alcune lacune:
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== Vigenza ==
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Talvolta inoltre, nel campo dell'[[odonomastica]], le strade e le piazze hanno più volte cambiato nome. In particolare, nel secondo dopoguerra sono state rimosse quasi tutte le denominazioni inneggianti all'italianizzazione, riproponendo i nomi più antichi o creandone di nuovi, tutti rigorosamente in tedesco. In base all'obbligo di bilinguismo, si è provveduto a nominare delle commissioni toponomastiche, spesso e volentieri formate da soli esponenti di lingua tedesca, con l'incarico di tradurre tali nomi in italiano. I risultati sono stati spesso grossolani: ''Kirchplatz'' (piazza della chiesa) diventa ''piazza Kirch'', ''Messnerweg'' (via del sagrestano) viene resa in ''via Messner'', anche quando non si tratta di un nome proprio<ref name="ReferenceA">{{cita news|titolo=Quando la traduzione non si fa, oppure è lacunosa|pubblicazione=Alto Adige|data=26 agosto 2009}}</ref>. Già nel 1998 il commissario del governo Carla Scoz richiamava l'attenzione sulla "tedeschizzazione" di toponomastica e odonomastica<ref name="ReferenceA" /><ref>{{cita news|url=http://ricerca.gelocal.it/altoadige/archivio/altoadige/2011/05/25/AL2PO_AL201.html?ref=search|titolo=Appiano: sparite molte vie italiane|pubblicazione=Alto Adige|data=25 maggio 2011|urlmorto=sì|accesso=24 giugno 2011|dataarchivio=9 marzo 2017|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170309065059/http://ricerca.gelocal.it/altoadige/archivio/altoadige/2011/05/25/AL2PO_AL201.html?ref=search}}</ref>.
Al fine di trovare una soluzione condivisa è stato creato nel [[2010]], di concerto fra Stato e Provincia, un comitato paritetico con il compito di elaborare una norma di attuazione in materia. In questa sede i politici dell'SVP spingono per l'abolizione almeno in parte dei toponimi italiani.<ref>{{cita news|url=http://altoadige.gelocal.it/cronaca/2010/09/24/news/nomi-scontro-sull-accordo-durnwalder-via-la-vetta-d-italia-1.4148408|titolo=Nomi: scontro sull'accordo, Durnwalder: "Via la Vetta d'Italia"|pubblicazione=Alto Adige|data=24 settembre 2010|urlmorto=sì}}</ref>
Anche i toponimi che designano la provincia di Bolzano (Alto Adige, ''Südtirol'') sono, in modo ricorrente, al centro di controversie. Con ''Südtirol'' si designava propriamente l'odierno [[Trentino]] o l'intera regione [[Trentino-Alto Adige]], ove si differenziava tradizionalmente fra il Tirolo meridionale italiano (''italienisches Südtirol'', ''Welsch-Südtirol'' o ''Welschtirol'', il Trentino) e tedesco (''Deutsch-Südtirol'', l'odierno Alto Adige).
La legge provinciale del 15 settembre 2012 non ha risolto la questione toponomastica, ma ha demandato alla consulta cartografica provinciale il compito di reperire i nomi italiani, tedeschi e ladini da inserire nel nuovo repertorio toponomastico provinciale.<ref name="approvati" />
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== Voci correlate ==
* [[Modifiche territoriali e amministrative dei comuni del Trentino-Alto Adige]]
* [[Programma di Tolomei]]
* [[Storia dell'Alto Adige]]
* [[Toponomastica dell'Alto Adige]]
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* {{cita web|http://www.mori.bz.it/toponomastica/index.htm|Versione online del ''Prontuario dei nomi locali dell'Alto Adige'', digitalizzazione}}
* {{cita web|http://www.tiroul.info/index.php/Hauptseite|Sito ''Tiroul - deine Namen'' sulla toponomastica in provincia di Bolzano con spiegazioni storico-linguistiche|lingua=de}}
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