La Critica: differenze tra le versioni
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{{Testata giornalistica
|nome = La Critica
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Ecco quanto lo stesso Croce scriverà (vedi tabella a fianco) a consuntivo del lavoro svolto dalla rivista nel Proemio alla "Critica" nel suo XLII anno (20 marzo 1944), a chiusura dell'ultima annata:▼
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<center>"'''Consuntivo del lavoro svolto da La Critica'''"</center><br />▼
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<small>La Critica, attinge col 1944 il suo quarantaduesimo anno. Grande spazio di tempo al quale ripenso non senza meraviglia e con un tacito atto di ringraziamento verso la buona sorte, che mi ha concesso di lavorare senza intermissioni per quarantadue anni ad un'opera alla quale mi accinsi nella piena virilità, a trentasei anni; ma che altresì con qualche meraviglia sarà forse riguardata nell'aneddotica delle pubblicazioni periodiche, perché una rivista, configurata da un solo sistema di concetti e scritta, se non esclusivamente in massima parte da un solo uomo, la quale duri tanto tempo, non ha, per quel che io ricordi, alcun riscontro. Rimangono bensì memorande alcune riviste programmatiche, di filosofia, di storia, di letteratura, dovute a una persona sola o ad un piccolo gruppo stretto da comuni convincimenti e propositi (come in Italia la Frusta letteraria, il Caffè, il Conciliatore, e in Germania ''Kritisches Journal für Philosophie'' di Hegel e Schelling) ma esse tutte consumarono con vorace fiammata, in un anno o poco oltre, la loro vita o, se mai la proseguirono più a lungo, serbarono il primo titolo ma non già il primitivo carattere".</small>▼
|paese = {{ITA 1861-1946}}
</div>▼
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|periodicità = bimestrale
|genere = Rivista letteraria
|formato = [[In ottavo|quaderno]]
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|fondazione = gennaio 1903
|chiusura = marzo 1944
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|sede = [[Napoli]], poi [[Bari]]
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|direttore = Benedetto Croce
|vicedirettore =
|redattore capo =
|ISSN =
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'''''La Critica''''' (sottotitolo: ''Rivista di letteratura, storia e filosofia''), fondata nel gennaio [[1903]] da [[Benedetto Croce]], fu una delle maggiori riviste culturali del primo [[XX secolo|Novecento]], pubblicata in fascicoli bimestrali, ininterrottamente per quarantadue anni, fino al [[1944]]. Fu edita inizialmente a [[Napoli]] e a partire dal 1907 da [[Casa editrice Giuseppe Laterza & figli|Laterza]] a [[Bari]]. Dal marzo [[1945]] al settembre [[1951]] fu seguita dai ''Quaderni della Critica''.
==La prima serie==
Croce diffonde il programma de "La Critica rivista di storia letteratura e filosofia" il
Per quanto riguarda l'indirizzo base del periodico, "il compilatore crede fermamente che uno dei maggiori progressi compiuti in Italia negli ultimi decenni sia stato l'essersi disciplinato il metodo della ricerca e della documentazione; ed è perciò un leale fautore di quello che si chiama metodo storico o filologico. Ma egli crede con altrettanta fermezza, che tale metodo non basti a tutte le esigenze del pensiero, ed occorra perciò promuovere un generale risveglio dello spirito filosofico; e che, sotto questo rispetto, la critica, la storiografia, e la stessa filosofia, potranno trarre profitto da un ponderato ritorno a tradizioni di pensiero, che furono disgraziatamente interrotte dopo il compimento della rivoluzione italiana, e nelle quali rifulgeva l'idea della sintesi spirituale, l'idea dell'''humanitas''".
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===Carducci e Gentile===
Nel fascicolo di apertura del
Nel [[1914]] finirà pertanto la prima serie con il termine dei due principali cicli: le Note sulla letteratura italiana nella seconda metà del secolo XIX (con gli articoli su [[Luigi Capuana]], [[Alfredo Oriani]], [[Niccolò Tommaseo]], [[Ippolito Nievo]], [[Alessandro Manzoni]], la [[questione della lingua]] e numerosi altri) e la storia monografica della Filosofia in Italia dopo il 1850.
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Così mentre altre riviste sospendono le pubblicazioni o smettono di trattare di letteratura e di arte, la rivista crociana continua "''come se guerra non ci fosse"'' affermando che ''"sopra il dovere stesso verso la Patria, c'è il dovere verso la verità, che comprende in sé e giustifica l'altro"''.
===Francesco De Sanctis===
Sempre coerente alla verità scientifica da salvaguardare "La Critica" pubblica ''Le lezioni di letteratura di Francesco De Sanctis dal 1839 al 1848: dai quaderni di scuola'' e nel [[1918]] i grandi saggi crociani su [[Ludovico Ariosto|Ariosto]] e [[Goethe]].
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===Progetti di riforma scolastica===
Sulla rivista, nel periodo che va dal [[1921]] al [[1925]], vengono trattate le esperienze del suo direttore Croce, senatore liberale e ministro della Pubblica Istruzione, con questioni specificatamente scolastiche, come il progetto di [[riforma della scuola media]], l'esame di stato, l'insegnamento della religione.
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==La terza serie==
Nel 1925 la rivista, nel numero del
===Croce denigrato===
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Ora, nel secondo volume di una collana sui Problemi del fascismo egli leggeva queste dure parole: ''"La nostra rivoluzione, si badi, era, ed è piuttosto contro Benedetto Croce che contro [[Bruno Buozzi|Buozzi]] (un [[sindacalista]]) e contro [[Giuseppe Emanuele Modigliani|Modigliani]] (un [[socialista]])"''.
A questa dichiarazione la rivista crociana ribatte con energia
▲<small>Veramente per chi abbia senso delle connessioni storiche, l'origine ideale del fascismo si ritrova nel futurismo: in quella risolutezza a scendere in piazza, a imporre il proprio sentire, a turare la bocca ai dissidenti, a non temere tumulti e parapiglia, in quella sete del nuovo, in quell'ardore a rompere ogni tradizione, in quella esaltazione della giovinezza, che fu propria del futurismo (...) Marciare contro di me? E perché? Avverto, ad ogni modo, quei bravi giovani che si tratterebbe di perseguitarmi non a Roma, ma al polo della Logica, dove io mi sono alquanto acclimatato, ma essi, temo, morirebbero di gelo.</small>
===Nuova rubrica===
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La rubrica non dura più di un anno perché il regime renderà la vita difficile ai suoi avversari.
===Gli anni del regime===
Dopo il 1925 mentre si afferma l'ideale attualistica con la vittoria politico-culturale di Gentile, che si discosta sempre di più dallo storicismo crociano, "La Critica" ritorna al suo severo e libero programma di studi e nel fascicolo del
Intorno a Croce durante gli anni del regime si forma il vuoto. Nel 1923 era cessata la collaborazione di Gentile e sulle pagine de "La Critica" rimangono pochi nomi ([[Adolfo Omodeo]], [[Guido De Ruggiero]], [[Francesco Flora]]).
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==La quarta serie==
▲Ecco quanto lo stesso Croce scriverà (vedi tabella a fianco) a consuntivo del lavoro svolto dalla rivista nel Proemio alla "Critica" nel suo XLII anno (20 marzo 1944), a chiusura dell'ultima annata:
▲<div style="float:right; width:30%; padding:15px; background: #f5f8ff; border: 1px solid blue; margin-left:8px; margin-right:8px;margin-bottom:15px; text-align:left" >
▲<small>La Critica, attinge col 1944 il suo quarantaduesimo anno.
▲</div>
Dal [[1939]] al [[1944]] la rivista affronta in modo approfondito tutta la storia della moderna letteratura italiana e della poesia di tutti i tempi, i personaggi e i movimenti storici e non manca di trattare i problemi di estetica e di metodologia storica.
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==Limiti e importanza della rivista crociana==
I limiti della rivista sono gli stessi attribuiti al pensiero e al metodo crociano che rimane ancorato su giudizi di valore, come poesia e non poesia, che, soprattutto alla cultura degli anni Cinquanta e Sessanta, dominata da una mentalità completamente diversa, suonano soggettivi ed arbitrari.
Rimane altresì indiscussa l'importanza civile ed umana della rivista, esempio raro di [[antifascismo]] intellettuale, con il suo tenace lavoro di ricerca letteraria e storica e il suo combattivo inserimento nella vita italiana.
==Collegamenti esterni==
* {{Collegamenti esterni}}
*{{cita web | 1 = http://bibliotecafilosofia.uniroma1.it/B-Croce/entra.htm | 2 = Le riviste di Benedetto Croce on line | accesso = 18 dicembre 2016 | dataarchivio = 1 giugno 2016 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20160601091111/http://bibliotecafilosofia.uniroma1.it/b-croce/entra.htm | urlmorto = sì }}
▲[http://www.girodivite.it/antenati/xx2sec/_croceb.htm Biografia di Benedetto Croce]
{{Portale|letteratura}}
[[Categoria:Opere di Benedetto Croce]]
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[[Categoria:Periodici fondati nel 1903|Critica]]
[[Categoria:Bimestrali italiani del passato|Critica]]
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