Brigate Matteotti: differenze tra le versioni

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{{Infobox unità militare
|Categoria = esercito
|Nome = Brigate Matteotti
|Immagine =
|Didascalia =
|Attiva = dicembre [[1943]] - maggio [[1945]]
|Nazione = [[Italia]]
|Nazione = {{ITA 1861-1946}}
|Ruolo = Sconfitta dei paesi dell'[[Potenze dell'Asse|Asse]] e dei [[nazifascismo|nazifascisti]]<br />Cacciata dei [[Germania nazista|tedeschi nazionalsocialisti]] dall'Italia
|Descrizione_ruolo = Obiettivo
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== Storia ==
=== La genesi ===
Le Brigate Matteotti possono considerarsi eredi ideali dell'[[battaglione Matteotti|omonimo battaglione]], nato nel dicembre [[1936]] da una scissione della [[Colonna Italiana]], che, costituitosi il 17 agosto 1936, aveva combattuto nella [[Guerra civile spagnola]] contro le forze [[Franchisti|franchiste]]. Tale scissione fu determinata dal rifiuto dell'ala [[Anarchismo|anarchica]] di accettare come ufficiale [[Ottorino Orlandini]], antifascista cattolico; nel nuovo ''[[Battaglione Matteotti]]'' erano quindi confluiti i militanti repubblicani, [[Comunismo|comunisti]] e di ''[[Giustizia e Libertà]]'' e nomi di spicco quali [[Libero Battistelli]], Angelo Monti e [[Ottorino Orlandini]]<ref>{{cita web|url=http://www.geocities.com/soho/den/7257/numero3/antg3.html|titolo=da ''LA RISVEGLIA''|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090902115050/http://geocities.com/soho/den/7257/numero3/antg3.html|accesso=13 settembre 2008|dataarchivio=2 settembre 2009|urlmorto=sì}}/.</ref><ref>Il 30 aprile [[1937]] il ''Battaglione Matteotti'' confluì nel [[Battaglione Garibaldi]], che in conseguenza di ciò si costituì in Brigata, mentre le sue compagnie furono elevate al rango di battaglione.</ref>.
 
===La costituzione===
Nella [[Resistenza Italiana]], sin dal 9 settembre [[1943]] erano attive, a [[Roma]] e nel [[Lazio]], alcune ''"squadre" Matteotti'', poi riorganizzate in ''Brigata Matteotti'' al comando di [[Giuseppe Gracceva]] ed alle dipendenze di [[Giuliano Vassalli]], membro della Giunta militare centrale del [[CLN]]<ref name=Roma>{{cita libro|Davide| Conti|Le brigate Matteotti a Roma e nel Lazio|2006|Edizioni Odradek|Roma|isbn=88-86973-75-6}} - Vedi anche [http://www.anpi.it/media/uploads/patria/2008/3/42-44_LIBRI.pdf Recensione dell'ANPI] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130927081430/http://www.anpi.it/media/uploads/patria/2008/3/42-44_LIBRI.pdf |date=27 settembre 2013 }}.</ref>.
 
Le ''Brigate Matteotti'', tuttavia, si costituirono il 12 dicembre [[1943]] con la creazione della ''I Brigata d'assalto Matteotti'' a [[Caerano San Marco]] ([[Provincia di Treviso]]) e nella zona del [[Monte Grappa]] ([[Provincia di Vicenza]])<ref>''Enciclopedia dell'antifascismi e della Resistenza'', Vol I, voce "Brigate Giacomo Matteotti", pag. 374.</ref>, per iniziativa di un gruppo di patrioti veneti di fede socialista: esse però non diedero avvio a nuovi reclutamenti, dal momento che l'orientamento della classe dirigente del [[Partito Socialista Italiano#Nascita_del_Partito_Socialista_Italiano_di_Unità_Proletaria|PSIUP]] era quello di integrare i volontari socialisti impegnati nella lotta [[Antifascismo in Italia|antifascista]] in altre formazioni partigiane attive in molte zone dell'Italia centro-settentrionale. Si dovrà pertanto attendere la primavera del [[1944]] prima che venissero costituite altre brigate d'assalto Matteotti, ribattezzate, fin dal giugno di quello stesso anno, ''Brigate Giacomo Matteotti''.
 
Le brigate erano costituite in massima parte da aderenti e simpatizzanti del PSIUP ma, in alcune formazioni, parte dei militanti provenivano da altri partiti antifascisti. Occorre, infatti, rimarcare che le compagini anarchiche che rispondevano al nome di [[Brigate Bruzzi Malatesta]] agivano di concerto con le ''Brigate Matteotti'', in quanto gli anarchici preferivano operare assieme a formazioni legate ad un'osservanza politica non moscovita, vista la rottura tra le frange anarchiche e libertarie e i comunisti, avvenuta durante la [[guerra di Spagna]]. Vi furono, al contrario, raggruppamenti partigiani, come la ''Banda Dionigi Superti'', operante in [[Val d'Ossola]], che pur non essendo inquadrati nelle ''Brigate Giacomo Matteotti'' erano composti quasi esclusivamente da combattenti reclutati nelle file del PSIUP.
 
=== Forze in campo e zone operative ===
Il numero totale delle ''Brigate Matteotti'' operanti nella Resistenza è stimabile in settanta brigate operative<ref>[http://www.anpimarassi.it/cadutpartigian.htm da [[ANPI]] [[Marassi]]].</ref>. Le brigate furono particolarmente attive in [[Piemonte]] e [[Valle d'Aosta]], ma anche in [[Lombardia]], [[Veneto]], [[Emilia-Romagna]] e [[Toscana]], oltre che durante il periodo della [[Resistenza romana]].
 
;Piemonte
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* ''[[Renzo Cattaneo]]'' concentrata in gran parte nelle [[Langhe]]
* ''Valle d'Aosta'' (cinque brigate) attiva quasi esclusivamente nella regione omonima
* ''[[Bruno Buozzi]]'', (sette brigate) costituita da ben sette brigate, che aveva il proprio centro operativo a Torino e zone immediatamente limitrofe
 
;Lombardia
Fra le formazioni più consistenti operanti in [[Lombardia]] possiamo annoverare<ref name="ReferenceA"/>:
* la 7ª Brigata del Bresciano
* Due reggimenti S.A.P., uno attivo nel [[Varesotto]] (3 brigate) e l'altro nella zona di [[Milano]] e provincia (otto brigate)<ref>{{Cita web|url=https://www.circolofamiliareunitaproletaria.it/|titolo=Circolo Familiare Unità Proletaria – Attività culturali e corsi di formazione|lingua=it|accesso=30 marzo 2022}}</ref>
* La divisione ''Barni'' (tre brigate), che controllava ampie zone della [[Lomellina]], dove operavano pure le [[Brigate Bruzzi Malatesta]].
* Una divisione formata da sei brigate che combatté nella zona di [[Cremona]] e una brigata nel [[brescia]]no
 
;Veneto
In [[Veneto]] fu particolarmente attiva una brigata operante alle pendici del [[Monte Grappa]], che era nata dalla fusione della ''I Brigata d'assalto Matteotti'', la più antica formazione partigiana [[PSIUPPartito Socialista Italiano#Nascita_del_Partito_Socialista_Italiano_di_Unità_Proletaria|psiuppina]] ed altri gruppi combattenti locali. Anche nel [[Provincia di Padova|Padovano]] agì, fin dalla primavera del 1944, una ''Brigata Giacomo Matteotti''<ref name="ReferenceA"/>.
 
;Emilia-Romagna
;Altre regioni
In Emilia-Romagna furono reclutate due brigate, una delle quali, subito dopo la liberazione di [[Forlì]] (novembre 1944), combatté sul fronte di guerra a fianco delle truppe alleate e ad una formazione [[Giustizia e Libertà|GL]]. nella 5ª Brigata "Bonvicini" operò [[Licurgo Angelo Fava]], [[medaglia d'oro al valor militare]].<ref>[http://www.storiaememoriadibologna.it/5a-brigata-matteotti-bonvicini-14-organizzazione storiaememoriadibologna.it]</ref>
 
La “Brigata Matteotti Pianura”, nella Bassa bolognese, fu guidata da [[Alfredo Calzolari]], il partigiano “Falco”, morto in combattimento e perciò insignito della medaglia d’oro al valore militare.
 
Della III Brigata Matteotti “Città di Bologna” fu invece comandante il dirigente socialista [[Otello Bonvicini]], che catturato dai fascisti a fine marzo del 1945, resistette alle torture e venne fucilato il 19 aprile, due giorni prima della Liberazione di Bologna, venendo per questo insignito della [[medaglia d'oro al valor militare]] alla memoria.
 
;Toscana
In [[Toscana]] fu particolarmente attiva, nell'estate 1944, la brigata ''[[Antonio Giuriolo]]''.
 
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* Nel '''Lazio''': il 10 settembre [[1943]] [[Sandro Pertini]] è a [[Porta San Paolo]] con i primi gruppi di resistenza socialisti, nel tentativo di contrastare l'ingresso nella Capitale delle truppe tedesche, combattendo a fianco dei granatieri e usando come proiettili anche cubetti di porfido. Si guadagna in questi giorni la [[medaglia d'oro al valor militare]]<ref>[http://www.resistenzaitaliana.it Da: Resistenza italiana.it].</ref>; con lui sono il futuro ministro [[Mario Zagari]], il sindacalista [[Bruno Buozzi]]<ref>Trucidato a La Storta il 4 giugno 1944.</ref>, [[Giuseppe Gracceva]] e [[Alfredo Monaco]]<ref name=ossicini>Adriano Ossicini, ''Un'isola sul Tevere'', Editori Riuniti, Roma, 1999, pag. 197-198.</ref>. Contemporaneamente le prime "squadre Matteotti" combattono a piazza Tuscolo, mettendo in fuga una pattuglia tedesca e uccidendone il comandante; a [[Porta Portese]], provocando sette vittime tra i tedeschi; a [[Gordiani|borgata Gordiani]], con [[Nicola Conte (ufficiale)|Nicola Conte]], alle [[Capannelle (zona di Roma)|Capannelle]], a via Appia Nuova e alla Basilica di [[San Giovanni in Laterano|San Giovanni]]. Fa parte del gruppo dirigente delle formazioni partigiane anche [[Pietro Nenni]], rifugiato nel [[Palazzo del Laterano]].
 
:Una delle azioni più eclatanti delle formazioni romane avvenne a Roma il 25 gennaio [[1944]]. Difatti nell'ottobre del [[1943]], [[Sandro Pertini]] e [[Giuseppe Saragat]] erano stati catturati dalle [[SS]] e condannati a morte per la loro attività partigiana. Tuttavia la sentenza non venne eseguita grazie all'azione dei partigiani socialisti che si concluse con la loro evasione dal carcere di [[Regina Coeli (carcere)|Regina Coeli]]. L'azione fu organizzata da [[Giuliano Vassalli]], che si trovava presso il tribunale militare italiano, con l'aiuto di altri partigiani delle Brigate Matteotti, tra cui Giuseppe Gracceva, [[Massimo Severo Giannini]], Filippo Lupis, Ugo Gala<ref name=Vassalli>Giuliano Vassalli e Massimo Severo Giannini, [http://www.anpi.it/media/uploads/patria/2008/4/44-45_Vassalli.pdf''Quando liberammo [[Sandro Pertini|Pertini]] e [[Giuseppe Saragat|Saragat]] dal carcere nazista''] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20130927081557/http://www.anpi.it/media/uploads/patria/2008/4/44-45_Vassalli.pdf |date=27 settembre 2013 }}, Patria Indipendente, Pubblicazione ANPI.</ref> e il medico del carcere Alfredo Monaco<ref name=Roma /><ref name=Vassalli />. Si riuscì così prima a far passare Saragat e Pertini dal "braccio" tedesco a quello italiano e quindi a produrre degli ordini di scarcerazione falsi, redatti dallo stesso Vassalli, per la loro liberazione (a conferma dell'ordine arrivò anche una falsa telefonata dalla questura, fatta da [[Marcella Ficca Monaco|Marcella Monaco]], moglie di Alfredo<ref>[http://www.liceocavour.it/extracurr/html/3.9.HTM Marcella Monaco - I protagonisti della Resistenza a Roma] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110722041249/http://www.liceocavour.it/extracurr/html/3.9.HTM |datedata=22 luglio 2011 }}.</ref>). I due furono dunque scarcerati insieme ai partigiani Luigi Andreoni del [[Partito Socialista Italiano|PSIUP]], Torquato Lunadei, Ulisse Ducci, Carlo Bracco e Luigi Allori. A Marcella Monaco verrà conferita la [[Ricompense al valor militare|medaglia d'argento al valor Militare]].
 
:[[Francesco Malfatti di Montetretto]], figlio di un dissidente già esule in Francia, costituì una rete informativa segreta per la raccolta di informazioni, che mise a disposizione di [[Peter Tompkins]], agente del servizio segreto statunitense [[Office of Strategic Services|OSS]]. Tale rete era formata da una sessantina di uomini che, ventiquattro ore su ventiquattro, sorvegliavano i movimenti delle truppe tedesche in entrata e in uscita da Roma, sulle vie consolari<ref>Peter Tompkins, ''Una spia a Roma'', Il Saggiatore, Milano, 2002, pagg. 112-113.</ref>. Ciò permise a Tompkins, con la collaborazione degli operatori di “Radio Vittoria”, di tenere costantemente informato il contingente anglo-americano della testa di ponte di Anzio, con notizie affidabili.
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:Il 3 giugno, mentre gli alleati si accingono ad entrare da sud nella Capitale, i tedeschi in fuga caricano due camion di prigionieri di [[Via Tasso]] per deportarli in Germania. Giuliano Vassalli scampa alla deportazione per intercessione del [[Città del Vaticano|Vaticano]]<ref>[http://archiviostorico.corriere.it/1997/giugno/11/Giuliano_Vassalli_cosi_Karl_Hass_co_0_97061115901.shtml Dichiarazioni di Giuliano Vassalli al Processo Priebke].</ref>. Gracceva e i passeggeri del primo camion si salvano perché l'automezzo è guasto e non parte<ref name="Tompkins">Peter Tompkins, ''Una spia a Roma'', Il Saggiatore, Milano, 2002, pagg. 358-359.</ref>. Sul secondo camion ci sono 14 prigionieri, in gran parte socialisti<ref>Facevano parte delle formazioni Matteotti: Borjan Frejdrik del Comando militare, Luigi Castellani, Libero De Angelis e Alberto Pennacchi.</ref>; il convoglio pernotta [[Eccidio di La Storta|nei pressi di La Storta]], sulla Via Cassia. Il giorno dopo, i tedeschi li portano in una zona cespugliosa e li uccidono con un colpo di pistola alla testa. Tra gli assassinati anche [[Bruno Buozzi]], leader sindacale socialista<ref name="Tompkins"/>.
 
* In '''Piemonte''': l'offensiva su [[Cuorgnè]], nei primi giorni di giugno 1944, in cui cadde la medaglia d'oro [[Italo Rossi (partigiano)|Italo Rossi]], al quale sarà intitolata una divisione, di cui faceva parte [[Vinicio Cortese]], comandante di un battaglione, a sua volta medaglia d'oro alla memoria, protagonista dei sabotaggi alla galleria ferroviaria San Giorgio e a un ponte di [[Ozzano Monferrato]]; l'attacco a reparti paramilitari della [[Repubblica Sociale Italiana]] nei pressi di [[Pont Canavese]], in cui venne ferito il ministro fascista [[Alessandro Pavolini]]; lo scontro vittorioso sostenuto dalla divisione Marengo contro un contingente repubblicano a Cisterna d'Asti, a fianco di raggruppamenti appartenenti a [[Brigate Giustizia e Libertà|Giustizia e Libertà]] e alle [[Brigate Garibaldi|Brigate d'assalto Garibaldi]], la liberazione dei prigionieri politici rinchiusi nel carcere di [[Alba (Italiacomune italiano)|Alba]], operata il 23 marzo [[1945]] dalla XXI Brigata con un'azione temeraria divenuta leggendaria (le forze nazi-fasciste presenti in città erano di gran lunga superiori per numero e armamento); la lotta urbana per la liberazione di Torino, sostenuta dalla ''Bruno Buozzi'' che si affiancò alle altre formazioni partigiane piemontesi (Brigate d'assalto Garibaldi, GL, Brigate Autonome, Brigate cattoliche ecc.) nelle ultime fasi di guerra.
* In '''Toscana''': la Brigata ''Antonio Guriolo'' combatté con ardimento a [[Orsigna]] (luglio 1944) e, successivamente, nei pressi del ''lago Scaffalolo'', riuscendo a tenere impegnato un battaglione motorizzato tedesco per alcuni giorni.
* In '''Veneto''': lo scontro a [[Crocetta del Montello]] avvenuto nell'estate 1944 fra la ''I Brigata Giacomo Matteotti'', e forze tedesche e fasciste che presidiavano il paese. L'azione non ebbe carattere risolutivo, ma fu l'inizio di un risveglio delle energie antifasciste locali che trovò compimento nella ''Battaglia del Grappa'' combattutasi nel settembre di quello stesso anno a [[Bassano del Grappa]] e nelle sue immediate vicinanze. Alla battaglia partecipò, accanto a una Brigata Giacomo Matteotti, anche una brigata d'assalto Garibaldi e la brigata ''Italia libera''. I reparti fascisti della [[63ª Legione CC.NN. d'Assalto "Tagliamento"|Divisione Tagliamento]] appoggiati da truppe motorizzate tedesche, vennero in un primo tempo costretti a ripiegare (20 settembre) ma nei giorni successivi, ricevuti rinforzi, ebbero il sopravvento. La Brigata Giacomo Matteotti e dalle altre brigate partigiane contarono 773 morti fra caduti sul campo e fucilati<ref>Pietro Secchi, Enzo Nizza (Direttori); Ambrogio Donini, Celso Ghini, Pietro Grifone, Enzo Collotti ed Enzo Nizza (curatori), ''Enciclopedia dell'Antifascismo e della Resistenza'' Vol. I, Voce "Bassano del Grappa", pagg. 255 e 256, La Pietra, Milano, 1976.</ref>. {{CitazioneSenza necessariafonte|La battaglia del monte Grappa ebbe una proiezione nazionale e indusse il comando alleato a sostenere con più vigore, mediante l'invio di armi e medicinali, i gruppi partigiani operanti in Veneto.}}
* In '''Lombardia''': le Brigate Matteotti si segnalarono nell'aprile [[1945]] durante la liberazione di [[Milano]] e [[Varese]].
 
== Combattenti e personalità di spicco ==
* Carlo Andreoni
* Luigi Andreoni
* Giacomo Andreoni
* [[Achille Ardigò]]
* [[Giovanni Alasia]]
Riga 89 ⟶ 100:
* [[Bruno Buozzi]], trucidato nell'[[Eccidio de La Storta]]
* [[Ignazio Buttitta]]
* [[Alfredo Calzolari]]
* [[Eugenio Colorni]]
* [[Nicola Conte (ufficiale)|Nicola Conte]]
* Libero De Angelis, trucidato nell'[[Eccidio de La Storta]]
* [[Pasquale Educ]]
* [[Marcella Ficca Monaco]]
* Mario Fioretti
Riga 99 ⟶ 112:
* [[Antonio Giuriolo]]
* [[Alberto Jacometti]]
* [[Francesco Malfatti di Montetretto]]
* [[Matteo Matteotti]]
* [[Alfredo Monaco]]
Riga 108 ⟶ 122:
* [[Sandro Pertini]]
* [[Cesare Pozzi]]
* Giuseppe Raffa
* [[Italo Rossi (partigiano)|Italo Rossi]]
* Renato Rovelli
* [[Sergio Ruffolo]]
* [[Giuseppe Saragat]]
* [[Guido Seborga]]
* [[Leo Solari]]<ref>{{cita web|url=http://www.anpi.it/donne-e-uomini/111/leo-solari|titolo=La biografia di Leo Solari nel sito dell'ANPI|accesso=1º novembre 2017}}</ref>
* Renato Rovelli
* [[Leo Solari]]<ref>{{cita web|url=http://www.anpi.it/donne-e-uomini/111/leo-solari|titolo=La biografia di Leo Solari nel sito dell'ANPI|accesso=1 novembre 2017}}</ref>
* Saverio Tunetti, trucidato nell'[[Eccidio de La Storta]]
* [[Giuliano Vassalli]], [[Medaglia d'argento al valor militare]]
*[[Francesca Laura Fabbri Wronowski]]
* [[Mario Zagari]]
* [[Alessandro Zannini]], [[Medaglia d'oro al valor militare]]
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== Voci correlate ==
* [[Brigata GL-Matteotti]]
* [[Battaglione Matteotti]]
* [[Resistenza italiana]]
* [[Brigate Bruzzi Malatesta]]
* [[Piero Urati]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
{{Partito Socialista Italiano}}
{{Resistenza italiana}}
{{Portale|italia|politica|seconda guerra mondiale|storia d'Italia}}
 
[[Categoria:Brigate Matteotti| ]]
[[Categoria:AntifascismoGiacomo Matteotti|Brigata]]