Calendario romano: differenze tra le versioni
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{{nota disambigua|il calendario liturgico della [[Chiesa latina]]|Calendario romano generale}}
Il '''calendario romano''' o '''calendario pre-giuliano''' denota l'insieme dei [[calendario|calendari]] che furono in uso nella [[Roma antica|Roma Antica]] dalla sua [[Fondazione di Roma|fondazione]] fino all'avvento nel [[46 a.C.]] del [[calendario giuliano]]. Secondo la tradizione, il calendario romano fu istituito nel [[753 a.C.]] da [[Romolo]], fondatore di [[Roma]]: subì diverse modifiche nel corso dei secoli, venendo infine sostituito nel 46 a.C. dal calendario giuliano promulgato da [[Gaio Giulio Cesare]].
[[File:Roman-calendar.png|thumb|upright=1.8|''[[Fasti Anziati|Fasti Antiates Maiores]]'' — Calendario romano, affresco della villa di
Da notare la presenza di una [[settimana]] da '''otto giorni''' (lettere latine A-H) dei mesi ''[[Luglio|Quintilis]]'' ("QVI") e ''[[Agosto|Sextilis]]'' ("SEX"), oltre al'' mese intercalare'' ("INTER") nell'ultima colonna a destra: sono visibili anche le ''none'' ("NON"), le ''idi'' ("EIDVS") e le ''lettere nundinali''. Sul calendario sono inoltre evidenziate le festività:
== Organizzazione e revisioni ==
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I primi mesi prendevano il nome dalle principali divinità legate alle attività umane: [[Marte (divinità)|Marte]] (la guerra), [[Afrodite]] (l'amore), [[Maia (divinità)|Maia]] (la fertilità della terra) e [[Giunone]] (la maternità e la procreazione); gli altri avevano il nome che ricordava la loro posizione nel calendario: ''quintilis'' derivava da ''quinque'', ''sextilis'' da ''sex'', ''september'' da ''septem'', ''october'' da ''octo'', ''november'' da ''novem'' e ''december'' da ''decem''.
[[Ovidio]] nei suoi [[Fasti (Ovidio)|Fasti]] spiega che Romolo creò il primo calendario basandosi sul periodo di gestazione del nascituro nel grembo materno.<ref>Ovidio, Fasti, I, 30-34. </ref>
Parte della critica moderna ritiene che il calendario romano sia sempre stato della durata di dodici mesi, relegando quindi a leggenda il calendario romuleo in dieci mesi.<ref>{{cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/calendario_%28Enciclopedia-Italiana%29/|titolo=Calendario|accesso=22 febbraio 2023}}</ref>
=== Calendario di Numa Pompilio ===
[[Numa Pompilio]], il secondo dei [[Età regia di Roma|sette re di Roma]], modificò il calendario nel [[713 a.C.]], aggiungendo i mesi di [[
Poiché i numeri pari erano ritenuti sfortunati,<ref>{{en}}[http://penelope.uchicago.edu/~grout/encyclopaedia_romana/calendar/romancalendar.html The Roman Calendar].</ref> febbraio fu considerato adatto come mese di purificazione. Esso fu diviso in due parti, ciascuna con un numero dispari di giorni: la prima parte finiva il giorno 23 con i ''Terminalia'', considerati la fine dell'anno religioso, mentre i restanti cinque giorni formavano la seconda parte.
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|+ '''Calendario di Numa Pompilio'''
|-
! colspan=2 | Calendario civile
|-
! <small>secondo<br />[[Ambrogio Teodosio Macrobio|Macrobio]]<br />e [[Plutarco]]</small> || <small>secondo [[Publio Ovidio Nasone|Ovidio
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| Ianuarius (29) || Ianuarius
|-
| Februarius (28) || Martius
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| Martius (31) || Aprilis
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| Aprilis (29) || Maius
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| Maius (31) || Iunius
|-
| Iunius (29) || Quintilis
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| Quintilis (31) || Sextilis
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| Sextilis (29) || September
|-
| September (29) || October
|-
| October (31) || November
|-
| November (29) || December
|-
| December (29) || Februarius
|}
==== Mese intercalare ====
{{vedi anche|Mercedonio}}
Al fine di mantenere l'anno del calendario allineato all'[[anno tropico]], veniva aggiunto di tanto in tanto, ma perlopiù ad anni alterni, un [[mese intercalare]], il ''mercedonio'' (''Mensis Intercalaris''
La decisione di inserire il mese intercalare spettava al [[pontefice massimo (storia romana)|pontefice massimo]] e in genere veniva inserito ad anni alterni. Inizialmente il mese intercalare era inserito con lo schema: anno normale, anno con mercedonio
<math>\frac{355\cdot 13+377\cdot 7+378\cdot 4}{24}=\frac{8766}{24}=365,25</math>
Tuttavia, nel corso del tempo, numerosi pontefici massimi, invece di seguire scrupolosamente lo schema del ciclo di 24 anni, si arrogarono il diritto di aggiungere e sopprimere il mese intercalare a loro piacere, in maniera arbitraria. Da ciò ne conseguì, nel corso dei secoli, un sempre
{{citazione|Rivòltosi poi a riordinare lo Stato, riformò il calendario, che già da tempo, per colpa dei pontefici - mediante l'abuso di inserire giorni intercalari - era talmente scompigliato, che il tempo della mietitura non cadeva più in estate e quello della vendemmia non più in autunno. Regolò l'anno sul corso del sole: esso fu di trecentosessantacinque giorni, e, eliminato il mese intercalare, si inserì un giorno ogni quattro anni. E perché in avvenire, a partire dalle successive Calende di gennaio, il conteggio del tempo fosse più preciso, tra novembre e dicembre inserì altri due mesi; con ciò, l'anno in cui si fissavano queste innovazioni fu di quindici mesi, compreso quello intercalare che, secondo la vecchia norma, era caduto in quell'anno.|Svetonio, ''Cesare'', 40.|lingua=la|Conuersus hinc ad ordinandum rei publicae statum fastos correxit iam pridem uitio pontificum per intercalandi licentiam adeo turbatos, ut neque messium feriae aestate neque uindemiarum autumno conpeterent; annumque ad cursum solis accommodauit, ut trecentorum sexaginta quinque dierum esset et intercalario mense sublato unus dies quarto quoque anno intercalaretur. quo autem magis in posterum ex Kalendis Ianuariis nouis temporum ratio congrueret, inter Nouembrem ac Decembrem mensem interiecit duos alios; fuitque is annus, quo haec constituebantur, quindecim mensium cum intercalario, qui ex consuetudine in eum annum inciderat.}}
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=== Calendario giuliano ===
Il calendario di Numa Pompilio
▲Il calendario di Numa Pompilio venne riesaminato quando ad essere pontefice massimo fu [[Gaio Giulio Cesare|Giulio Cesare]]: venne così istituito, nel 46 a.C., il [[calendario giuliano]]. Quest'ultimo eliminò il mese di mercedonio, portò la durata dell'anno a 365 giorni e introdusse l'[[anno bisestile]]: le riforme al calendario giuliano furono completate sotto il suo successore [[Augusto]], che lo rimise in ordine dopo le [[guerra civile romana (44-31 a.C.)|guerre civili]]. ''Quintilis'' fu ribattezzato ''Iulius'' nel [[44 a.C.]] in onore a Giulio Cesare e ''Sextilis'' fu ribattezzato ''Augustus'' nell'[[8 a.C.]] in onore allo stesso Augusto, in quanto quest'ultimo durante questo mese era divenuto per la prima volta [[console (storia romana)|console]] e aveva ottenuto grandi vittorie.<ref name="SvetonioAugusto31">{{cita|Svetonio|''Augustus'', 31}}.</ref> Il calendario giuliano rimase in vigore per molti secoli anche dopo la caduta dell'impero romano, sostituito solo nel [[1582]] dal [[calendario gregoriano]].
== I giorni ==
Nel calendario romano, tre erano i giorni che avevano un loro nome peculiare. Il primo era il giorno delle ''[[calende]]'', in latino "Kalendas", da cui deriva la parola [[calendario]]: individuava il primo giorno di ogni mese.
Gli altri due erano le ''none'' e le ''idi'', mobili a seconda della durata del mese: in [[marzo]], [[maggio]], [[Luglio|quintile]] e [[ottobre]], le none cadevano il settimo e le idi il quindicesimo giorno, mentre negli altri mesi esse cadevano il quinto e il tredicesimo giorno. Questo sistema era in origine basato sulle [[fasi lunari]]: le calende erano il giorno della [[Novilunio|luna nuova]], le none erano il giorno del [[Mezza luna (astronomia)|primo quarto]] (mezza luna), le idi il giorno della [[Plenilunio|luna piena]].<ref>La parola "calende" (in [[Lingua latina|latino]] ''calendae'') deriva dal latino ''calare'', ossia "chiamare, convocare", in quanto in questi giorni i Romani convocavano il popolo per bandire le feste, i giochi, i giorni fasti e nefasti. Le "none" (latino ''nonae'') erano cosiddette perché erano il nono giorno prima delle idi (sempre contando sia il giorno di partenza che di arrivo). Il termine "idi" in latino era maschile e al singolare faceva ''idus'' e, più anticamente, ''eidus'', che secondo l'etimologia tradizionale latina deriverebbe dal verbo di origine etrusca ''iduo'' "divido", perché le idi dividevano in due la durata dei mesi. I filologi moderni, però, mettono piuttosto la parola in relazione con la radice [[Lingue indoeuropee|indoeuropea]] ''idh'' "splendere", per cui essa significherebbe "il chiarore della luna piena; plenilunio". Cfr. il ''Vocabolario etimologico della lingua italiana'' di [[Ottorino Pianigiani]], consultabile in linea su [http://www.etimo.it www.etimo.it].</ref><ref>Luigi Castiglioni, Scevola Mariotti, ''Vocabolario della lingua latina'', ed. Loescher, pag. 2249-2250.</ref>
{| class="wikitable" style="float:left"
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{{Clear}}
Il modo di indicare una data era molto differente da quello attualmente in vigore. I Romani non contavano i giorni a partire dall'inizio del mese (primo, secondo, terzo, ..., giorno dall'inizio del mese), ma contavano i giorni mancanti alle calende, none o idi, a seconda di quali di esse fossero più
Essi, inoltre, contavano ''tutto incluso'' (cioè comprendevano nel conteggio anche i giorni di partenza e di arrivo): così,
{|border="0" cellspacing="0" cellpadding="0" style="background:transparent"
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|
{|class="wikitable" style="text-align:center;line-height:1.2em"
|-
!scope="col"| Giorni
!scope="col"| Abbreviazioni
!scope="col"| ''Martius''<br />''Maius''<br />''Iulius''<br />''October''
!scope="col"|
!scope="col"| ''Aprilis''<br />''Iunius''<br />''September''<br />''November''
!scope="col"| !scope="col"|
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| ''Kalendis'' || ''Kal.'' ||colspan="5"| 1
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Guardando la tabella si può notare come, contando ''tutto incluso'', non esistesse la possibilità di dire: "il secondo giorno prima di..."
Il giorno precedente a queste date fisse era indicato con
Pertanto, i [[mese|mesi]] di marzo, maggio, luglio e ottobre con le idi cadenti il 15, avevano 31 giorni, come avviene anche attualmente, mentre gli altri ne avevano 29, a differenza di oggi che ne hanno 30, eccetto febbraio che ne aveva 28. Per riallineare l'anno di calendario con l'anno solare fu aggiunto il mese di ''mercedonio'' di 22 o 23 giorni: questa aggiunta doveva verificarsi ad anni alterni, ma non fu sempre così e ciò rese necessario apportare delle riforme.
== I mesi ==
La riforma di Numa Pompilio, con l'introduzione di
{| class="wikitable" style="float:left"
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| Iunius || Dedicato alla dea ''Iuno'' ([[Giunone]]) || ''giugno''
|-----
| Quintilis, poi Iulius || Quinto mese, dedicato poi a [[Gaio Giulio Cesare]] || ''luglio''
|-----
| Sextilis, poi Augustus || Sesto mese, dedicato poi all'[[Augusto|Imperatore Augusto]] || ''agosto''
|-----
| September || Settimo mese || ''settembre''
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== Gli anni ==
L'anno romano aveva inizio il 1º di marzo, come si ricava dai nomi dei mesi in latino che seguono ''Iunius'' (giugno), iniziando da ''Quintilis'', cioè il
Agli inizi della [[Repubblica romana]], gli anni non venivano contati: essi erano individuati con il nome del [[Console (storia romana)|console]] che era in carica (per la corrispondenza si veda [[Consoli repubblicani romani]]). Per cui non si individuava l'anno con un'indicazione numerica, ma con i nomi dei consoli in carica. Successivamente, nella tarda Repubblica, si cominciò a contarli dalla fondazione di [[Roma]] (''[[ab Urbe condita]]''), avvenuta secondo la tradizione nel [[753 a.C.]]. Perciò in alcune iscrizioni il numero dell'anno è seguito dall'[[acronimo]] AVC, che significa appunto ''Ab Urbe Condita'' (la lettera V rappresenta la U).
Durante il tardo [[Impero romano]] si usò anche contarli dall'insediamento di [[Diocleziano]], con la sigla ''AD'', che sta per ''Anno Diocletiani'', da non confondere con la sigla A.D., usata nel [[medioevo]] con il significato di ''Anno Domini'' ("nell'anno del Signore").
== Il ciclo nundinale ==
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== Altri progetti ==
{{interprogetto|preposizione=sul}}
== Collegamenti esterni ==
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