[[File:Data driven journalism process.jpg|miniatura|Il processo di lavoro del data journalism]]
Per '''data journalism''' o '''giornalismo dei dati''' (in [[lingua inglese|inglese]]: ''computer-assisted reporting'', ''data driven journalism'' o ''database journalism'', abbreviato in ''data journalism'') s'intendono le [[inchiesta|inchieste]] o i lavori di approfondimento[[reportage]] realizzati con gli strumenti della [[matematica]], della [[statistica]] e delle [[scienze sociali]] e comportamentali, applicate alla pratica del [[giornalismo]]<ref>Philip Meyer, ''Giornalismo e metodo scientifico: ovvero il Giornalismo di precisione'', Armando Editore, 2006, cap. 1, p. 17 ([http://books.google.it/books?id=fTvJ2hpCjM0C&lpg=PP1&pg=PA18#v=onepage&q&f=false versione digitalizzata]).</ref>. È dunque una branca della professione che attinge alla [[statistica]] descrittiva, ma anche alla rappresentazione grafica di grosse quantità di dati nonché alle [[scienze sociali]] e comportamentali<ref>José Luis Dader, ''Giornalismo di Precisione: un via sociologica e informatica per scoprire notizie'', Editorial Sintesis, 2002 , cap. 1, pp. 9-20 ([http://books.google.it/books?id=AKFZAAAAMAAJ&q=inauthor:%22Jos%C3%A9+Luis+Dader%22&dq=inauthor:%22Jos%C3%A9+Luis+Dader%22&hl=it&ei=hP1gTfubK8XNswatlci1CA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CCkQ6AEwAA versione digitalizzata]).</ref>.
</ref><ref>José Luis Dader, ''Giornalismo di Precisione: un via sociologica e informatica per scoprire notizie'', Editorial Sintesis, 2002 , cap. 1, pp. 9-20 ([http://books.google.it/books?id=AKFZAAAAMAAJ&q=inauthor:%22Jos%C3%A9+Luis+Dader%22&dq=inauthor:%22Jos%C3%A9+Luis+Dader%22&hl=it&ei=hP1gTfubK8XNswatlci1CA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CCkQ6AEwAA versione digitalizzata]).</ref>.
Tra gli strumenti del data journalism c'è l'uso dei [[Foglio elettronico|fogli di calcolo]] (per analizzare le informazioni), la ricostruzione di un fatto attraverso la lettura e il confronto di documenti, la realizzazione dei [[Sondaggio d'opinione|sondaggi]] e anche la costruzione di [[mappa|mappe]] per mostrare i risultati ottenuti. Questo tipo di giornalismo beneficia soprattutto di [[Internet]], da un lato per gestire l’interattività con il lettore grazie agli strumenti multimediali, e dall'altro per attingere alle [[banca dati|banche dati]], grazie al fenomeno dell<nowiki>'</nowiki>''[[Dati aperti|Open data]]''.<ref name="ReferenceA">{{Cita libro|autore=Davide Ludovisi|titolo=Il Potere dei Dati - il data journalism e le nuove forme del comunicare|anno=2016|editore=Effequ|città=|pp=198|ISBN=978-88-98837-21-2}}</ref> ▼
▲Tra gli strumenti del data journalism c'è l'uso dei [[Foglio elettronico|fogli di calcolo]] (per raccogliere ed analizzare lei informazionidati), la ricostruzione di un fatto attraverso la lettura e il confronto di documenti, la realizzazione dei [[Sondaggio d'opinione|sondaggi]] e anche la costruzione di [[mappa|mappe]] per mostrare i risultati ottenuti. Questo tipo di giornalismo beneficia soprattutto di [[Internet]], da un lato per gestire l’interattività con il lettore grazie agli strumenti multimediali, e dall'altro per attingere alle [[banca dati|banche dati]], grazie anche al fenomeno dell<nowiki>'</nowiki>degli ''[[Dati aperti|Open data]]''.<ref name="ReferenceA">{{Cita libro|autore=Davide Ludovisi|titolo=Il Potere dei Dati - il data journalism e le nuove forme del comunicare|anno=2016|editore=Effequ|città=| ppp=198|ISBN=978-88-98837-21-2}}</ref>
==Premessa sull'uso dei termini==
===Differenza tra giornalismo di precisione e data journalism (Stati Uniti)===
Nel mondo anglosassone, con il termine ''data journalism'' ci si riferisce sia ai tipi di inchieste giornalistiche che sono portati avanti con il rigore del [[metodo scientifico]], sia a quelle che semplicemente richiedono un [[computer]] per accedere a grandi quantità di dati; il suo potere di calcolo viene utilizzato per selezionare e poi confrontare le informazioni d'interesse. ▼
==Le origini==
Questo modo di fare giornalismo prende nome nel [[1969]], anno della prima edizione del libro di [[Philip Meyer]]: ''Precision Journalism''. Tuttavia questo filone giornalistico viene generalmente chiamato negli Stati Uniti ''computer-assisted reporting'' e in qualche caso ''database journalism'', anche se con quest'ultimo termine si tende soprattutto a porre l'attenzione sulla fase di ricerca delle notizie negli archivi:
===Negli Stati Uniti===
▲Nel mondo anglosassone , con il termine ''data journalism'' ci si riferisce sia ai tipi di inchieste giornalistiche che sono portati avanti con il rigore del [[metodo scientifico]], sia a quelle che semplicemente richiedono un [[computer]] per accedere a grandi quantità di dati; il suo potere di calcolo viene utilizzato per selezionare e poi confrontare le informazioni d'interesse.
*Questo modo di fare giornalismo prende inizialmente il nome di ''ComputerPrecision Journalism,'' titolo dell'omonimo libro pubblicato nel [[1969]] e realizzato da [[Philip Meyer]]. Questo filone giornalistico viene anche definito negli Stati Uniti ''computer-assisted reporting'' (CAR). -Il CAR è un termine entrato in uso negli [[Stati Uniti]] fin dagli anni '50: è del 1952 un servizio dell'americana [[CBS]] sul giro di denaro che ruota intorno alle elezioni presidenziali<ref name="COX">Melisma Cox , [http://com.miami.edu/car/cox00.pdf The development of computer-assisted reporting] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110928144238/http://com.miami.edu/car/cox00.pdf |data=28 settembre 2011}}, paper presented to the Newspaper Division, Association for Education in Journalism and Mass Communication, Southeast Colloquium, March 17–18, 2000, University of North Carolina, Chapel Hill.</ref>. Oggi il termine si riferisce ad ogni fase del processo di stesura di un [[articolo (giornalismo)|articolo]] che comprenda l'uso di un computer: dalla ricerca delle informazioni all'invio di e-mail per effettuare sondaggi;
* ''Data-driven journalism'' - branca che nel tempo si è affermata di pari passo con la maggiore disponibilità di dati. Si basa sull'utilizzo particolare di grandissime banche dati ([[dati aperti]]) e di software per la loro analisi, oltre che sull'uso di programmi ([[open source]] o creati ad hoc) per il confronto e l'[[infografica]] dei dati stessi.
NegliCon Statiil Uniti,passare ''precisiondel journalism'',tempo ''computer-assistedquesti reporting''termini evengono ancheassociati ''database journalism'', con le differenze sopra enunciate,sempre indicanopiù laalla stessa pratica giornalistica<ref>Conferenza sul Computer-assisted Reporting, organizzato dall'Investigative Reporters and Editors, [http://data.nicar.org/conference/lasvegas10 Las Vegas 2010.] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110403181438/http://data.nicar.org/conference/lasvegas10 |data=3 aprile 2011 }}</ref>. Rispetto al moderno giornalismo basato sui dati, lo stesso Meyer ha dichiarato che: "[Il giornalismo di precisione] è sempre giornalismo, con gli stessi vecchi obiettivi ma che trae vantaggio dai nuovi strumenti statistici e di gestione dei dati".<ref name="ReferenceB">{{Cita libro|autore=Davide Ludovisi|titolo=Il Potere dei Dati - Il data journalism e le nuove forme del comunicare|anno=2016|editore=Effequ|città=|ppp=198|ISBN=978-88-98837-21-2}}</ref>
===L'uso del termine negli altri Paesi===
In [[Brasile]], uno dei primi paesi fuori glidagli [[Stati Uniti]] dove il Data journalism si è diffuso, si utilizza il nome inglese ''computer-assisted reporting''. Nel mondo ispanico (ovvero [[America Latina]] e [[Spagna]]), prevale invece la denominazione ''periodismo de precision'' (giornalismo di precisione) o ''periodismo informatico'' (giornalismo informatico), derivato dalla prima definizione di Philip Meyer<ref>Testi di José Luis Dader, Patricia Blanco, etc. ved. bibliografia in spagnolo</ref>.
In [[Francia]] ha preso il nome di ''journalisme scientifique'' (giornalismo scientifico) accogliendo la definizione di "applicazione del metodo scientifico al giornalismo"<ref>Rémy Rieffel, giornate internazionali del giornalismo di precisione, inchieste con banche dati, Facoltà di Scienze della Comunicazione, Università Complutense di Madrid, Commissione Fulbright XXXV anniversario di Spagna</ref>.
Nel [[2006]] il famoso saggio di Philip Meyer, ''Precision Journalism'', è stato tradotto in italiano. Il [[curatore editoriale|curatore]] della pubblicazione, Massimo Baldini, ha scelto di basarsi sulla terminologia francese e ha tradotto il titolo in "Giornalismo e metodo scientifico" relegando "Giornalismo di precisione" come sottotitolo.
Nel [[2010]], in occasione della prima conferenza italiana sul tema al [[Festival internazionale del giornalismo]] di [[Perugia]], cui parteciparono Philip Meyer, Stephen Doig, José Luis Dader, [[Ilvo Diamanti]], Mario Tedeschini Lalli e Giorgio Meletti, si decise di usare il termine "Giornalismo di precisione". Fu ritenuto
più interessante nonché meno cacofonico rispetto alle rispettive traduzioni in italiano di ''computer-assisted reporting'' e ''database journalism'', mentre il termine "giornalismo scientifico", di derivazione francese, esiste già in italiano: è il giornalismo che si occupa di scienze e scoperte scientifiche<ref>Conversazioni con gli autori del Panel durante il Festival del Giornalismo di Perugia 2010, termine confermato nel 2011</ref>. Nel tempo, anche in Italia si è diffusa la denominazione
''data journalism'', che oggi è prevalente.
== Evoluzione storica del== Il giornalismo realizzato con le [[Base di dati|basi di dati]] ==è passato attraverso varie fasi.
===Stati Uniti===
{{citazione|Il Giornalismo di precisione è l'uso del computer […] e dei metodi delle scienze sociali […] per acquisire e analizzare informazioni [...] per raccontare fatti che altrimenti sarebbe difficile o impossibile|[[Stephen Doig]]}}
<!-- Per favore, inserire la fonte della citazione: così non può stare ([[WP:CITIN]]) Pequod76 -->
[[File:precision panel.jpg|thumb|left|I pionieri del giornalismo di precisione ospiti al [[Festival Internazionale del Giornalismo]] di Perugia (aprile 2010). Da sinistra: [[Philip Meyer]], [[Mario Tedeschini Lalli]], [[Stephen Doig]] e [[José Luis Dader]].]]
[[File:philip meyer.jpg|thumb|left|[[Philip Meyer]].]]
[[File:Stephen K. Doig e José Luis dader.jpg|thumb|left|[[Stephen Doig]] e [[José Luis Dader]].]]
La differenza del giornalismo di precisione rispetto al [[giornalismo investigativo]] è che in quest'ultimo il giornalista si muove sul campo per recuperare informazioni e fare interviste, mentre nel giornalismo di precisione è il reporter che studia il problema o il caso in prima persona e poi riporta le proprie scoperte e risultati.
Il primo caso rilevante di uso dell'informatica applicata al giornalismo si fa risalire al [[1952]], anno in cui la [[CBS]] usò un calcolatore (l'[[UNIVAC I]]) per prevedere i risultati delle elezioni americane<ref name="ReferenceB"/>. Utilizzando come riferimento i voti del 7% della popolazione, fu prevista la vittoria di [[Dwight D. Eisenhower|Dwight Eisenhower]] con un margine di errore dell'1%.
Il giornalismo di precisione iniziò però a diffondersi come filone giornalistico nel [[1969]], con la prima edizione del libro di [[Philip Meyer]], ''Precision Journalism<ref>[httphttps://www.unc.edu/~pmeyer/book/Chapter1.htm Il Nuovo Giornalismo di Precisione: il cronista e il metodo scientifico]</ref>''. Il saggio viene pubblicato nel periodo del cosiddetto “[[nuovo giornalismo]]” di [[Tom Wolfe]], che immaginava il cronista come uno scrittore. Philip Meyer pensa invece al cronista come ad uno [[scienziato]], che sceglie un metodo per relazionarsi ad un fatto e, con il rigore degli strumenti della scienza, racconta una storia. Più della spettacolarità della notizia, è importante il rigore del metodo di analisi dei dati<ref>[{{Cita web |url=http://www.blackwellreference.com/public/tocnode?id=g9781405131995_yr2010_chunk_g978140513199521_ss96-1 |titolo=La definizione del Giornalismo di Precisione, scritta da Stephen Doig sul dizionario on line della Comunicazione] |accesso=20 febbraio 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20121122082155/http://www.blackwellreference.com/public/tocnode?id=g9781405131995_yr2010_chunk_g978140513199521_ss96-1 |dataarchivio=22 novembre 2012 |urlmorto=sì }}</ref>.
I primi esempi di inchieste di giornalismo di precisione risalgono alla fine degli [[anni 1960|anni sessanta]]. Nel [[19681967]] unoun staffgruppo di giornalisti del ''[[Detroit Free Press]]'', tra cui lo stesso Meyer, vince il [[premio Pulitzer]] in giornalismo locale e ''breaking news'' realizzandorealizzarono un'inchiesta sulle cause delle rivolte dei neri di Detroit del [[1967]]<ref>[http://books.google.com/books?id=63nvmt4HqTEC&pg=PA176&lpg=PA176&dq=The+People+beyond+12th+Street;+A+Survey+of+Attitudes+of+Detroit+Negroes+after+Riot+of+1967&source=bl&ots=VntnPZecKe&sig=8rDVlSoUH5YhWqy-yUQhrf9E44I&hl=it&ei=tEVhTbrAPIr5sgbw6aG2CA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=3&ved=0CCYQ6AEwAg#v=onepage&q=The%20People%20beyond%2012th%20Street%3B%20A%20Survey%20of%20Attitudes%20of%20Detroit%20Negroes%20after%20Riot%20of%201967&f=false "The People beyond 12th Street; A Survey of Attitudes of Detroit Negroes after Riot of 1967]", Detroit Free Press</ref>. Per verificare l'opinione prevalente, secondo cui la rivolta razziale coinvolgeva le persone più frustrate e disperate, il giornale confrontò i rivoltosi con i non rivoltosi, attraverso una ricerca analitica. Fu dimostrato che la gente di colore con un'istruzione universitaria aveva la ''stessa'' possibilità di scendere in piazza di quelli meno istruiti. Tale reportage è statoFu uno dei primi servizireportage in cui il giornalista si è fattofaceva sondaggista per capire le cause di un fatto, tra l'altro realizzando tale approfondimento in tempi ristretti<ref>[http://www.pulitzer.org/awards/1968 Premio Pulitzer in "Local General or Spot News Reporting" nel 1968] allo staff del ''Detroit Free Press'' per la copertura delle rivolte di Detroit del 1967, descritta a pagina 30 e 31 del libro di Philip Meyer "[http://books.google.com/books?id=fTvJ2hpCjM0C&pg=PA30&dq=giornalismo+e+metodo+scientifico&hl=it&ei=zghhTaGuEcjLtAaanKy1CA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CDIQ6AEwAA#v=twopage&q&f=false Giornalismo e metodo scientifico: ovvero il Giornalismo di Precisione]"</ref>. Per questa inchiesta gli autori vinsero nel 1968 il [[premio Pulitzer]] nella sezione «Giornalismo locale».
Il Giornalismo di precisione raggiunse la consacrazione come tipologia autonomaspecifica di inchiesta con due importanti reportage, entrambi vincitori del Premio Pulitzer.<br/> Il primo fu "''Il colore dei soldi"''<ref>[http://powerreporting.com/color/ The Color of Money, The Atlanta Journal and Constitutional, 1988]</ref> di Bill Dedman per «The Atlanta Journal and Constitution» sui mutui per la gente di colore di [[Atlanta]], capitale della Georgia (Premio Pulitzer 1989)<ref>[http://www.pulitzer.org/awards/1989 Premio Pulitzer in "Investigative reporting" nel 1989]: Bill Dedman con «The Atlanta Journal and Constitution» per l'inchiesta sui mutui alle persone di colore di Atlanta dal titolo ''[http://powerreporting.com/color/ Il colore dei soldi]''</ref>. Più delle importanti rivelazioni sulle banche e gli istituti di risparmio e prestito di Atlanta, che preferivano fare prestiti ai poveri indigenti bianchi, più che ai neri dei quartieri della middle-class[[classe media]], l'attenzione del pubblico fu calamitata dall'ampio uso di tavole, disegni e carte geografiche che mostravano le percentuali e le differenze dei prestiti dati a bianchi e neri a seconda della zona della città. Per i cronisti che al tempo ancora guardavano con diffidenza ai computer e li usavano il meno possibile, Bill Dedman con il suo reportage è statodivenne un antesignanomodello da imitare.<br/>
La seconda inchiesta che consacrò il giornalismo di precisione come nuovo modo di fare inchiesta fu "''What Went Wrong "'' (“Cosa è andato storto”)<ref>[ httphttps://www.flickr.com/photos/juggernautco/2844893922/ What Went Wrong, Miami Herald, 1992]</ref> di Stephen Doig per il ''«[[Miami Herald]] ''» sui danni causati dall'[[uragano Andrew]] che colpì [[Miami]] nel [[1992]]<ref>[http://www.pulitzer.org/awards/1993 Premio Pulitzer in "Public Service" nel 1993]: Stephen Doig del Miami Herald per l'inchiesta sull'uragano Andrew dal titolo "[ httphttps://www.flickr.com/photos/juggernautco/2844893922/in/set-72157607210036175/ What Went Wrong]"</ref>. Doig ha dimostrato che , più della forza dell'uragano, a distruggere i tetti della città era stata la corruzione nell'edilizia, che il giornalista aveva sottoposto ad una rigorosa verifica quantitativa. Egli verificò che "Andrew" aveva portato via metà del tetto della sua casa nonostante fosse relativamente nuova. La verifica di Doig implicòfece laincrociare fusionetra diloro quattro [[base dati|basi di dati]]: 1) i rapporti su 50.000 accertamenti , effettuati dalla contea, dei danni provocati dall'uragano; 2) il ruolo delle imposte patrimoniali del 1992, con informazioni dettagliate sul tipo di abitazione, sul suo valore, e sull'anno di costruzione; 3) il catasto della contea, con informazioni sul tipo di costruzione e sui materiali usati per ciascun edificio; infine4) la base di dati della contea riguardantiriguardante le aree edificabili (''Building and Zoning database''), con oltre 7 milioni di certificati di licenze edilizie e di ispezioni negli anni precedenti. Il "«Miami Herald "» pubblicò una mappa e un grafico che elencava le 420 suddivisioni, mettendo a confronto la percentuale di case ritenute inagibili con l'anno medio di costruzione. Un diagramma riassuntivo includeva la velocità del vento e mostrava che nelle aree con venti più lievi, da 130 a 200 km all'ora, le case costruite dopo il 1979, cioè quelle più nuove, avevano una probabilità tre volte maggiore di rimanere inagibili rispetto a quelle costruite prima. Doig dimostrò così che la corruzione che si era creata nell'edilizia urbana e che aveva anche modificato a proprio favore i regolamenti edilizi, aveva nel tempo consentito di costruire case sempre meno sicure, che potevano facilmente essere distrutte da un disastroevento naturale. Dopo l 'evento dell'uragano Andrew, Doig non andò semplicemente sul posto a verificare che le case più nuove si trovavanotrovassero in situazioni peggiori di quelle costruite parecchi anni prima, scrivendo poi semplicemente ciò che aveva visto sul giornale, bensì fece un passo successivoulteriore: dall'interno della sua redazione si procurò tutti i database che gli servivano per confrontare i dati al fine di dimostrare la sua tesi. Il modo di procedere di Doig è diventato l'esempio del tipo di servizio pubblico che offre il giornalismo di precisione<ref>[ httphttps://www.unc.edu/~pmeyer/carstat/ Corso di Philip Meyer e Stephen Doig sugli strumenti statistici di supporto per il cronista].</ref> e per questo gli è stato assegnanoassegnato nel 1994 il premio Pulitzer per giornalismo«Giornalismo di servizio pubblico »<ref>[http://www.pulitzer.org/awards/1993 Premio Pulitzer in "Public Service" 1993: "What Went Wrong" del Miami Herald, Stephen Doig]</ref>. ▼
▲La seconda inchiesta che consacrò il giornalismo di precisione come nuovo modo di fare inchiesta fu "What Went Wrong" (“Cosa è andato storto”)<ref>[http://www.flickr.com/photos/juggernautco/2844893922/ What Went Wrong, Miami Herald, 1992]</ref> di Stephen Doig per il ''[[Miami Herald]]'' sui danni causati dall'[[uragano Andrew]] che colpì [[Miami]] nel [[1992]]<ref>[http://www.pulitzer.org/awards/1993 Premio Pulitzer in "Public Service" nel 1993]: Stephen Doig del Miami Herald per l'inchiesta sull'uragano Andrew dal titolo "[http://www.flickr.com/photos/juggernautco/2844893922/in/set-72157607210036175/ What Went Wrong]"</ref>. Doig ha dimostrato che più della forza dell'uragano, a distruggere i tetti della città era stata la corruzione nell'edilizia, che il giornalista aveva sottoposto ad una rigorosa verifica quantitativa. Egli verificò che "Andrew" aveva portato via metà del tetto della sua casa nonostante fosse relativamente nuova. La verifica di Doig implicò la fusione di quattro [[base dati|basi di dati]]: i rapporti su 50.000 accertamenti, effettuati dalla contea, dei danni provocati dall'uragano; il ruolo delle imposte patrimoniali del 1992, con informazioni dettagliate sul tipo di abitazione, sul suo valore, e sull'anno di costruzione; il catasto della contea, con informazioni sul tipo di costruzione e sui materiali usati per ciascun edificio; infine la base di dati della contea riguardanti le aree edificabili (''Building and Zoning database''), con oltre 7 milioni di certificati di licenze edilizie e di ispezioni negli anni precedenti. Il "Miami Herald" pubblicò una mappa e un grafico che elencava le 420 suddivisioni, mettendo a confronto la percentuale di case ritenute inagibili con l'anno medio di costruzione. Un diagramma riassuntivo includeva la velocità del vento e mostrava che nelle aree con venti più lievi, da 130 a 200 km all'ora, le case costruite dopo il 1979, cioè quelle più nuove, avevano una probabilità tre volte maggiore di rimanere inagibili rispetto a quelle costruite prima. Doig dimostrò così che la corruzione che si era creata nell'edilizia urbana e che aveva anche modificato a proprio favore i regolamenti edilizi, aveva nel tempo consentito di costruire case sempre meno sicure, che potevano facilmente essere distrutte da un disastro naturale. Dopo l'evento dell'uragano Andrew, Doig non andò semplicemente sul posto a verificare che le case più nuove si trovavano in situazioni peggiori di quelle costruite parecchi anni prima, scrivendo semplicemente ciò che aveva visto sul giornale, bensì fece un passo successivo: dall'interno della sua redazione si procurò tutti i database che gli servivano per confrontare i dati al fine di dimostrare la sua tesi. Il modo di procedere di Doig è diventato l'esempio del tipo di servizio pubblico che offre il giornalismo di precisione<ref>[http://www.unc.edu/~pmeyer/carstat/ Corso di Philip Meyer e Stephen Doig sugli strumenti statistici di supporto per il cronista].</ref> e per questo gli è stato assegnano nel 1994 il premio Pulitzer per giornalismo di servizio pubblico<ref>[http://www.pulitzer.org/awards/1993 Premio Pulitzer in "Public Service" 1993: "What Went Wrong" del Miami Herald, Stephen Doig]</ref>.
Tra le aree tematiche dove ha avuto un ruolo decisivo il data journalism negli Stati Uniti si annoverano i finanziamenti agli uomini politici (ed ai partiti in genere) e la spesa sanitaria. Entrambe le informazioni sono libere e accessibili al pubblico per la legislazione americana. Nel 1990 il giornalista Dwight Morris affrontò entrambe queste inchieste per il «[[Los Angeles Time]]», arrivando a smascherare, in entrambi i casi, più di qualche illecito (''War Chest '90'', con Sara Fritz). Nel [[1995]] i giornali della Cox Newspaper, gruppo editoriale di oltre una dozzina di giornali, sotto il coordinamento di Eliot Jaspin, realizzarono la più imponente (fino a quel momento) analisi della spesa sanitaria negli Stati Uniti, elaborando al computer tutte le fatture e scontrini degli interventi svolti in America (''[[Medicare]]'s Million-Dollar Doctor Bill'').
Il 2010, infine, è stato anche l'anno del Censimento negli Stati Uniti; questo ha permesso ai giornalisti di utilizzare dati aggiornati per nuove inchieste per giornali sia nazionali che locali sui dati completi della popolazione statunitense.
====FormazioneIstituti neglidi Statiformazione UnitiUSA====
Nel [[1975]] è nata negli Stati Uniti una struttura, l'IRE (Investigative reportersReporters and editorsEditors), che aiuta, sostiene e raccoglie le inchieste dei giornalisti che operano con le tecniche del giornalismo di precisione. L'IreIRE organizza seminari, assegna annualmente il premio Philip Meyer<ref>{{collegamentoCita web interrotto|1url=[httphttps://www.ire.org/category/philip-meyer-journalism-awards |titolo=Premio Philip Meyer, organizzato dall'IRE] |dateaccesso=novembre20 febbraio 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110313201848/http://www.ire.org/category/philip-meyer-journalism-awards |dataarchivio=13 marzo 20172011 |boturlmorto=InternetArchiveBotsì }}</ref> alla miglior inchiesta di giornalismo di precisione e offre database, banche dati, numeri ed elaborazioni dei censimenti per i giornalisti che vi sono iscritti. È guidata da un comitato presieduto dal direttore della scuola di giornalismo dell'Illinois, Brant Houston.
Dalla metà degli anni novanta le Università americane e le loro Scuole di giornalismo hanno aperto corsi di "Giornalismo di precisione". Il primo in ordine di tempo è stato creato nel 1981 dallo stesso Philip Meyer presso la SuolaScuola di Giornalismo e Comunicazione dell'Università del Nord Carolina a Chapell Hill<ref>[{{Cita web |url=http://www.jomc.unc.edu/ Suola|titolo=Scuola di Giornalismo e Comunicazione dell'Università del Nord Carolina a Chapell Hill] |accesso=20 febbraio 2011 |dataarchivio=8 febbraio 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110208233201/http://jomc.unc.edu/ |urlmorto=sì }}</ref>. Nel 1996 Stephen Doig è stato chiamato a dirigere la Scuola di Giornalismo Walter Cronkite dell'Università dell'Arizona e tra i primi corsi istituiti c'è stato quello di giornalismo di precisione<ref>[{{Cita web |url=http://cronkite.asu.edu/faculty/doigbio.php |titolo=Curses Precision Journalism alla Cronkite School, Arizona State University] |accesso=20 febbraio 2011 |dataarchivio=10 giugno 2010 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20100610091841/http://cronkite.asu.edu/faculty/doigbio.php |urlmorto=sì }}</ref>. Anche l'attuale direttore dell'IRE, Brant Houston, dopo aver studiato giornalismo di precisione con Philip Meyer a Chapel Hill nell'Università del Nord Carolina, ha creato un corso di teorie e tecniche del giornalismo di precisione con la cattedra di Giornalismo Investigativo<ref>{{collegamentoCita web interrotto|1url=[http://www.media.illinois.edu/knight/ |titolo=John S. and James L. Knight Foundation Chair in Investigative and Enterprise Reporting at the University of Illinois] |dateaccesso=20 febbraio 20182011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110412132630/http://media.illinois.edu/knight |dataarchivio=12 aprile 2011 |boturlmorto=InternetArchiveBotsì }}</ref>. In molte altre scuole americane di giornalismo esistono corsi di giornalismo di precisione, spesso sotto l'ombrello delle lezioni di Computer-assisted Reporting.
Nonostante il data journalism sia un fenomeno relativamente nuovo, una delle sue evoluzioni potrebbe derivare dall'utilizzo dei dati provenienti dai sensori; si è iniziato infatti a parlare di ''[[Sensor Journalism]]'': giornalismo basato cioè sui dati ricavati non più (o non solo) da banche dati, statistiche, siti di open data, ma raccolti autonomamente da dispositivi fissi e mobili e potenzialmente aggiornabili in tempo reale.<ref name="ReferenceA"/>
=== Brasile ===
Il Brasile è stato uno dei primi paesi che ha cominciato a realizzare inchieste con le tecniche del data journalism, a partire dagli anni novanta. Si è trattato di piccoli progetti che hanno impiegato l'analisi dei pochi dati pubblici permessi dal governo nazionale. Tra le importanti inchieste degli ultimi anni si segnala quella sulle attività dei parlamentari di Marcelo Soares per Transparency.org<ref>[{{Cita web |url=http://www.excelencias.org.br/ |titolo=2008, Transparency.org - Projeto Excelências traz informações sobre todos os parlamentares] |accesso=9 aprile 2011 |dataarchivio=16 aprile 2011 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110416063403/http://www.excelencias.org.br/ |urlmorto=sì }}</ref> nel 2008 e la recente ''Prisoners released'' del quotidiano [[O Globo]] nel 2010.
=== Spagna ===
In Europa il data journalism è stato valorizzato da José Luis Dader, docente dell'Università Complutense di Madrid<ref>[httphttps://www.ucm.es/info/per3/profesores/jldader/ Pagina Accademica del prof. José Luis Dader] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20110314030504/http://www.ucm.es/info/per3/profesores/jldader/ |data=14 marzo 2011 }}</ref>. Dader ha curato la traduzione in spagnolo del libro di Philip Meyer<ref>[http://books.google.com/books?id=pDq-AAAACAAJ&dq=Periodismo+de+Precision&hl=it&ei=3nthTeaCCsXIsgalmLW1CA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=4&ved=0CDYQ6AEwAw Periodismo de Precision, Philip Meyer]</ref> e ha scritto un libro sul giornalismo di precisione<ref>[http://books.google.com/books?id=AKFZAAAAMAAJ&dq=Periodismo+de+Precision&hl=it&source=gbs_book_similarbooks Periodismo de precisión: la vía socioinformática de descubrir noticias, José Luis Dader]</ref>, confrontando quanto si è fatto in America e confrontandolo con i casi spagnoli. Dal 2000 tiene il corso di data journalism presso l'Università Complutense di Madrid<ref>[httphttps://www.ucm.es/info/per3/profesores/jldader/Precision.PROGRAMA07.pdf PERIODISMO DE PRECISIÓN (Estrategias y técnicas socioestadísticas para la información periodística)] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20111106031153/http://www.ucm.es/info/per3/profesores/jldader/Precision.PROGRAMA07.pdf |data=6 novembre 2011 }}</ref> e dal 2002 dirige insieme a Xavier Meilàn Pita, reporter e sondagista spagnolo, i seminari di Analisi dei dati e Data journalism del Master di Giornalismo del quotidiano [[El País]], realizzato con l'Università Autonoma di Madrid<ref>[http://www.lacristalera.com/academica/2006/cursos%20de%20el%20pais Taller de Periodismo Electrónico y de Precisión, La Cristalera, Madrid - Escuela de Periodismo UAM-EL PAIS] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100505010252/http://www.lacristalera.com/academica/2006/cursos%20de%20el%20pais |data=5 maggio 2010 }}</ref>. Esiste anche un corso di Data journalism presso l'Università di Salamanca, la più antica università di Spagna, tenuto da un'allieva di Dader<ref>Dichiarazione di José Luis Dader in conversazioni private. Non è possibile recuperare la pagina web del corso dall'[http://www.usal.es/ Università di Salamanca]</ref>.
===Italia===
Nel [[2017]] il [[Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca|Ministero dell'istruzione]] ha menzionato il ''data journalism'' tra i [[v:Wikiversità:Bandi ministeriali/Cittadinanza e creatività digitale|percorsi]] di “pensiero logico, computazionale e creatività digitale” proposti alle scuole e finanziabili da un bando.
==Inchieste di giornalismodata di precisionejournalism==
* [[1967]], ''The People Beyond 12th Street'', ''[[Detroit Free Press]]'', di Philip Meyer
* [[1989]], ''[httphttps://issuu.com/ilbellodelweb/docs/dedman Color of Money]'', ''[[The Atlanta Journal-Constitution|The Atlanta Journal and Constitution]]'', di Bill Dedman
* [[1990]], ''War Chest '90'', ''[[Los Angeles Times]]'', di Dwight Morris
* [[1992]], ''[httphttps://issuu.com/ilbellodelweb/docs/doig_pulitzer What Went Wrong]'', ''[[Miami Herald]]'', di Stephen K. Doig
* [[1999]], ''"I finanziamenti del Venezuela per i corsi post- laurea all'estero"'', di Patricia Barrios Blanco
* [[1995]], ''Medicare's Million-Dollar Doctor Bill'', ''Cox Newspaper'', di Elliot Jaspin e Larry Lipman
* [[2003]], "[httphttps://www.boston.com/globe/metro/packages/tickets/072003.shtml ''Race, sex, and age drive ticketinge'']", "Boston Globe", di Bill Dedman e Francie Latour
* [[2003]], "[httphttps://www.boston.com/globe/metro/packages/tickets/072003.shtml ''Extraordinary Reports Ghost Plane'']", "New York Times" e altre (PBS, Newsweek, CBS 60 Minutes, Le Monde Diplomatique, BBC, etc.), di Stephen Grey
* [[2005]], "''Corporate cover-up of responsibility for fatal accidents at railway crossings''", "The New York Times", Walt Bogdanich
* [[2007]], "''Licence to harm''", Seattle Times
* [[2007]], "[httphttps://online.wsj.com/public/resources/documents/WSJ.com-options-scorecard.pdf ''Option Scorecard'']", "Wall Street Journal", di Mark Maremont, Charles Forelle, James Bandler, Steve Stecklow e Gary Putka
* [[2008]], "''Culture of resistance: The drug-resistant germ MRSA lurks in Washington hospitals''", "The Seattle Times", di Michael J. Berens e Ken Armstrong
* [[2009]], "''When Caregivers Harm: Problem Nurses Stay on the Job as Patients Suffer''", "[[ProPublica]]", by Charles Ornstein and Tracy Weber e Maloy Moore per il Los Angeles Times
* [[2010]], ''[httphttps://issuu.com/ilbellodelweb/docs/flip Flip Investigation]'', ''Sarasota Herald-Tribune'', di Michael Braga, Chris Davis e Matthew Doig
* [[2010]], ''[httphttps://issuu.com/ilbellodelweb/docs/roncampbell Immigration and California Economy]'', ''The Orange Country Register'', di Ron Campbel
* [[2010]], ''[httphttps://www.washingtonpost.com/wp-srv/special/nation/guns/ Police Shooting]"'', "Washington Post", vari
* [[2014]], "''[http://www.wired.it/partner/amianto/ Il prezzo dell'amianto] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160731155006/http://wired.it/partner/amianto/ |date=31 luglio 2016 }}''", Wired Italia
* [[2015]], "''[http://www.confiscatibene.it/ Confiscati Bene]''", [[Dataninja]]
* [[2015]], "''[http://stories.dataninja.it/themigrantsfiles/ The Migrants Files] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160911190946/http://stories.dataninja.it/themigrantsfiles/ |date=11 settembre 2016 }}''", [[Dataninja]]
* [[2015]], "[http://www.peoplesrepublicofbolzano.com/ People's Republic of Bolzano]", [[Libera Università di Bolzano]]
* [[2016]], "[http://europadreaming.eu/ Europa Dreaming]", [[Libera Università di Bolzano]]
* [[2017]], "[https://lab.gedidigital.it/finegil/2017/italia-delle-slot/ Italia delle Slot]", [[GEDI Gruppo Editoriale|Gruppo l'EspressoGEDI]] e [[Dataninja]]
* [[2018]], [https://lab.gedidigital.it/gedi-visual/2018/italia-delle-slot-2/ "Italia delle Slot 2"], [[GEDI Gruppo Editoriale|Gruppo l'EspressoGEDI]] e [[Dataninja]]
*[[2021]], "[http://glocalclimatechange.eu Glocal Climate Change]", [https://www.europeandatajournalism.eu European Data Journalism Network]
*[[2021]], "[http://mappingdiversity.eu Mapping Diversity]", [https://www.europeandatajournalism.eu European Data Journalism Network]
*[[2022]], [https://www.ondata.it OnData]
==Note==
* Maxwell Mc Combs, Robert Stevenson, Donald Shaw, ''Il Giornalismo di Precisione'', tratto da ''Problemi dell'Informazione'', anno VIII n.1, 1983
* {{es}} José Luis Dader, ''[http://books.google.it/books?id=AKFZAAAAMAAJ&q=inauthor:%22Jos%C3%A9+Luis+Dader%22&dq=inauthor:%22Jos%C3%A9+Luis+Dader%22&hl=it&ei=hP1gTfubK8XNswatlci1CA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CCkQ6AEwAA Giornalismo di Precisione: un via sociologica e informatica per scoprire notizie]'', Editorial Sintesis, 2002
* {{es}} José Luis Dader e Pedro Gomez Fernandez, [http://www.raco.cat/index.php/Analisi/article/viewFile/41191/89144 ''Giornalismo di Precisione: un nuovo metodo per trasformare il giornalismo]''], articolo del 1993
* {{es}} Jose Luis Dader, “Periodismo de Precisión en España. Una panorámica de casos prácticos” Madrid, Rivista Telos: numero monografico sul Giornalismo di Precisione, dicembre 1994 (Pubblicazione del discorso “Los primeros pasos del periodismo de precisión en España: una panoramica de casos practicos”, tenuto per “Periodismo de precisión. Investigación en bases de datos. La nueva frontera”. Convegno organizzato per il VII Centenario della “Universidad Complutense de Madrid”. Jornadas Internacionales. 17,18,19 maggio 1993. Facultad de Ciencias de la Información)
* {{es}} Jose Luis Dader, “La libertad de investigación periodística sobre bases de datos frente a la falsa coartada de la defensa de la intimidad: Problemas jurídicos y de mentalidad en el ejercicio del Periodismo de Precisión en España” Ambitos, 1998. Rivista andalusa di comunicazione
* {{en}} Sarah Cohen, "Numbers in the Newsroom: Using Math and Statistics in News", Investigative Reporters and Editors, Inc., 2001
* {{en}} Kathleen Woodruff Wickham "Math Tools for Journalists", Marion Street Press, Inc., 2002
* Alberto Cairo, "''L'arte funzionale. Infografica e visualizzazione delle informazioni"'', Pearson, 2013
* Davide Ludovisi "''[https://web.archive.org/web/20160829123753/http://www.effequ.it/2016/02/04/il_potere_dei_dati/ ''Il Potere dei Dati - il data journalism e le nuove forme del comunicare]''"], Effequ, 2016
=== Articoli ===
* {{en}} [https://web.archive.org/web/20101102002120/http://www.poynter.org/column.asp?id=52 Why Math Matters], Chip Scanlan
* {{en}} [[Avoiding Numeric Novocain: Writing Well with Numbers]], Chip Scanlan
* {{cita web|1=http://www.poynterextra.org/extra/compcred/comp_numer.htm%20|2=Numerical Competence|lingua=en|accesso=9 aprile 2011|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060307233124/http://www.poynterextra.org/extra/compcred/comp_numer.htm|dataarchivio=7 marzo 2006|urlmorto=sì}}
* {{en}} [https://web.archive.org/web/20071117091744/http://www.journalism.ubc.ca/thunderbird/archives/2001.04/numbers.html No numbers please - we're journalists, Nicole Bailey] (This is an abridged version of a thesis.)
==Altri progetti==
{{Interprogetto}}
{{Interprogetto/notizia|Il ''data journalism'' entra nelle scuole}}
== Collegamenti esterni ==
* Festival del giornalismo, [http://www.festivaldelgiornalismo.com/post/16841/ pagina sul Giornalismo di Precisione]
* (video) {{Collegamento interrotto|1=[httphttps://current.com/shows/vanguard-it/92006195_internet-giornalismo.html Inchiesta di Andrea Cairoli per Current Tv sul giornalismo di precisione: inchieste, approfondimenti e interviste ad esperti, '''comincia intorno al minuto 9.:30'''] |datedata=novembre 2018 |bot=InternetArchiveBot }}
* (video) [https://web.archive.org/web/20100427192454/http://ijf10.ilcannocchiale.tv/video/2136 Conferenza sul Giornalismo di Precisione, Perugia, Festival Internazionale del Giornalismo 2010]
* (video) [https://web.archive.org/web/20100427085055/http://ijf10.ilcannocchiale.tv/video/2200 Lezione di Stephen Doig e José Luis Dader, Perugia, Festival Internazionale del Giornalismo 2010]
* {{en}} Investigative Reporters and Editors, [httphttps://www.ire.org/ Sito web ufficiale]
* {{en}} [http://datajournalismawards.org/ Data Journalism Awards] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20170106220646/https://www.datajournalismawards.org/ |date=6 gennaio 2017 }}, Premio internazionale
* {{en}} Università della Nord Carolina, [http://pmeyer.web.unc.edu/ Pagina web di Philip Meyer, docente di Giornalismo di Precisione] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20120730081134/http://pmeyer.web.unc.edu/ |date=30 luglio 2012 }}
* {{en}} Università dell'Arizona, [http://cronkite.asu.edu/faculty/doigbio.php Pagina web di Stephen Doig, docente del Corso di Giornalismo di Precisione] {{Webarchive|url=https://web.archive.org/web/20100610091841/http://cronkite.asu.edu/faculty/doigbio.php |date=10 giugno 2010 }}
{{Portale|editoria}}
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