Forte di Fortezza: differenze tra le versioni
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{{
| Nome = Forte di Fortezza
| Nome originale = Festung Franzensfeste
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| Struttura = Forte
| Immagine = Fortezza_da_Spinga.JPG
| Didascalia =
| Stato = {{AUT-HUN}}
| Stato attuale = {{ITA}}
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}}
==
[[File:Forte di Fortezza.jpg|thumb|Forte di Fortezza (nello specifico la parte media e bassa)]]
[[File:FortezzaForteAlto6.JPG|thumb|Il "Forte Alto" visto dall'omonimo paese limitrofe di [[Fortezza (Italia)|Fortezza]]]]
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[[File:Panoramica del forte di fortezza.jpg|thumb|Panoramica del forte basso e medio]]
=== Prima della realizzazione ===
La decisione della costruzione del forte in questo punto della Val d'Isarco è dovuta a fatti risalenti tra il '700 e l'800, quali la politica di espansione di [[Napoleone]]. Come per la costruzione delle [[fortezze del Quadrilatero]] (nel [[1830]]), si decise di mettere in sicurezza due delle vie di comunicazione più importanti dell'Impero, la [[val Pusteria]] e la via del [[Brennero]]. Oltre a queste motivazioni, la scelta di costruire il forte in questo preciso punto fu presa dall'Arciduca [[Giovanni d'Asburgo-Lorena|Giovanni d'Austria]], profondo conoscitore della terra dell'attuale [[Provincia autonoma di Bolzano|Alto Adige]], e quindi anche dei fatti accaduti in località ''Oberau-Pra di sopra'' (poco più a nord di Fortezza), dove nel [[1809]] un pugno di 500 contadini delle milizie di [[Andreas Hofer]], guidati da [[Peter Mayr]], riuscirono a respingere l'avanzata delle truppe francesi e sassoni guidate dal generale napoleonico [[François Joseph Lefebvre|Lefebvre]].
=== La realizzazione ===
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[[Franz von Scholl]] (lo stesso che progettò il [[forte Nauders]], poco oltre il [[passo Resia]]) fu incaricato di progettare la costruzione del forte. Questo era di nuova concezione, in stile neoclassico, articolato su tre livelli. Il forte fu realizzato a tempo di record, i lavori ebbero inizio il 17 giugno [[1833]], e venne inaugurato il 18 agosto [[1838]], alla presenza dell'Imperatore d'Austria [[Ferdinando I d'Austria|Ferdinando I]] (il progetto iniziale prevedeva il compimento dell'opera in soli 3 anni, ma problemi economici lo ritardarono). Durante la fase di costruzione furono ritrovati numerosi cadaveri, a dimostrazione che fin dall'antichità questo luogo era un punto di lotta per il confine.
A Fortezza furono estratti
Il forte era formato da tre blocchi, progettati per essere indipendenti in toto:
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* il "Forte Medio" (''Mittelwerk'' o ''Blockhaus''), contenente la ''Kaiser-Villa''; guardava verso la [[Val Pusteria]];
* il "Forte Alto" (''Höhenwerk''), la "[[Cittadella (fortezza)|Cittadella]]": parte completamente separata dagli altri due blocchi, si erge sul fianco occidentale della montagna, 75 metri più in alto. Raggiungibile attraverso una scalinata di 451 scalini, alloggiata in una galleria coperta a volta, o una strada di accesso di 2 km.
Ogni blocco era a sua volta suddivisibile in sottosettori, che all'interno del complesso del forte potevano risultare autonomi per la difesa e sussistenza. Anche gli accessi ai singoli livelli avevano due o tre livelli di protezione: se anche si
Il forte era inoltre formato da una parte esterna alla fortezza, il ''Blockhaus'', un edificio sito alla base del pilastro del ponte stradale (il nuovo ponte di Ladritsch-''Ladritscher Brucke'') che qui, ai margini orientali della fortezza, oltrepassa il fiume [[Isarco]]. Oltre a ciò, bisogna anche considerare che a est della fortezza si trovava una forra profonda, e quindi invalicabile, dove scorreva l'[[Isarco]]. Oggi al suo posto si trova il [[lago di Fortezza]], costruito nel [[1940]].
Il forte rappresenta la più antica fortificazione costruita dall'Austria in [[Tirolo]] (le odierne province di [[Trento]] e [[Bolzano]] e il [[Distretto di Innsbruck-Land|distretto di Innsbruck]] e [[Distretto di Lienz|Lienz]]), e sia nella parte alta che quella bassa aveva le sue [[caponiera|caponiere]] di difesa.
Nonostante la sua grande potenza di fuoco, il forte non fu mai usato in prima linea, e venne quindi quasi subito adibito alla funzione di deposito.
Tutte le componenti del forte sono munite di numerose feritoie disposte su più livelli. Il forte poteva alloggiare con tranquillità
Il rifornimento idrico del forte era assicurato da alcune grandi cisterne, dato che non era possibile avere acquedotti o sorgenti. Le cisterne venivano riempite con l'acqua piovana raccolta dai tetti dei vari edifici del forte che erano ricoperti di terra, oltre che per il mimetismo e protezione, anche per depurare l'acqua.
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==== Armamenti principali ====
Al tempo della progettazione del forte, le armi d'artiglieria erano ancora ad avancarica e senza canna rigata (quindi con minor gittata), nonostante ciò la fortezza era progettata per ospitare 90 bocche da fuoco:
* 28 cannoni da difesa da 6 libbre<ref>1 libbra allora equivaleva a 394,3 grammi</ref>
* 44 cannoni da difesa da 12 libbre
* 4 [[cannone da campagna|cannoni da campagna]] da 6 libbre
* 3 cannoni da difesa da 18 libbre
* 4 obici da 7 libbre
* 7 mortai da 30 libbre
Ogni cannone era ospitato in una camera da combattimento che aveva una forma leggermente assottigliata verso la feritoia. Ogni camera aveva il suo camino per l'evacuazione dei fumi, e sul lato opposto due finestre per l'illuminazione.
Un terzo dei 1200 soldati previsti al forte era addetto all'artiglieria.
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[[File:FortezzaTagliataStradale.JPG|thumb|La "nuova" tagliata della strada statale, vista dal lato nord]]
[[File:ForteFortezza46.JPG|thumb|La parte che, a causa della costruzione della diga, oggi risulta spesso allagata nel "Forte Basso"]]
Nel corso della sua storia il forte subì diverse risistemazioni e ammodernamenti, in totale furono creati 4 varchi attraverso la fortezza (2 linee ferroviarie, una strada ed un'autostrada).
Verso la seconda metà dell'Ottocento si iniziarono a progettare le costruzioni delle linee ferroviarie. Per Fortezza passavano sia la [[ferrovia del Brennero]] che la [[ferrovia della Val Pusteria]]. La prima fu fatta passare a fianco del forte comportando solamente una piccola modifica alle mura di cinta del forte basso. Per il passaggio della seconda invece fu necessaria una modifica sostanziale del forte. La linea infatti fu fatta passare proprio in mezzo al forte (basso e medio), ma
Durante la [[
Prima dello scoppio del secondo conflitto mondiale attorno al forte vennero costruiti dal [[Regio Esercito]] 5 [[bunker]] difensivi, facenti parte del [[Vallo Alpino in Alto Adige]], e precisamente dello [[Sbarramento di Fortezza|Sbarramento "Imene" di Fortezza]], con lo scopo di difendere i confini italiani dall'alleato tedesco. Durante la guerra il forte non
Dopo il conflitto, alcuni di questi bunker furono riattivati, per fronteggiare la nuova minaccia della [[guerra fredda]]. Il forte e le relative postazioni difensive passarono in mano dell'[[Esercito Italiano]], che adibì e utilizzò il forte come [[polveriera]], fino al [[2003]], quando lo dismise. Durante questi anni i soldati quando montavano la guardia nel forte alto dovevano caricarsi di zaino pesante, fucile e materasso e risalire la lunga scalinata. Dato che il forte conteneva una polveriera molti dei tetti furono adattati, costruendo anche attorno agli edifici delle [[Gabbia di Faraday|gabbie di Faraday]], e dislocando in diversi punti delle postazioni antincendio.
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La fortezza è stata una base militare ([[polveriera]], ovvero per la costruzione e il deposito di materiale esplosivo) fino alla fine del [[1991]] (era tra l'altro proibito fotografarla e visitarla), dopo di che è stata dismessa. Successivamente la proprietà è passata all'Agenzia del [[Demanio]] di [[Bolzano]], la quale il 2 maggio [[2005]] l'ha concessa in affitto al comune di Fortezza per 20 anni. Nella fortezza vengono organizzate visite guidate, mostre ed eventi culturali, da parte dell'associazione [https://web.archive.org/web/20110429004754/http://www.oppidum.bz.it/ OPPIDUM] a partire dal 16 maggio [[2005]].
Presso il forte si sono tenute, durante il [[2008]], la mostra internazionale dell'arte ''[[Manifesta|Manifesta 7]]'' (esposizione incentrata sui suoni nel forte basso) e, nel [[2009]], la mostra congiunta interregionale ''Labirinto Libertà'' nel forte basso e medio.<ref>
Questo progetto di recupero, a cura degli architetti locali Markus Scherer e Walter Dietl, nel [[2010]] vinse il primo premio del rinomato ''[[Oderzo#Premio di architettura "Città di Oderzo"|Premio di architettura "Città di Oderzo"]]''.<ref>http://www.oderzocultura.it/index.php?topic=news_dett&page=3&newsTitle=PREMIO ARCHITETTURA CITTA' DI ODERZO - XII edizione</ref>
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La fortezza ospiterà successivamente il punto informativo per la [[galleria di base del Brennero]].
Accanto alla parte del forte alto è stata recentemente allestita una [[palestra di roccia|palestra naturale di roccia]], dove un giovane è caduto nel maggio 2013 da un'altezza di oltre 7 metri.<ref>{{
Nel [[2012]] è stata inaugurata una mostra permanente, con il titolo ''franzensfeste. la fortezza'' che mette in risalto le peculiarità della fortezza.<ref>[http://www.provinz.bz.it/de/aktuelles/news-landespresseamt.asp?aktuelles_action=4&aktuelles_article_id=392881 Inaugurata la mostra permanente ''franzensfeste. la fortezza'']</ref>
A dicembre 2013 la provincia ha acquisito in anticipo definitivamente dall'agenzia del demanio la fortezza austro-ungarica; con tale ottenimento la giunta provinciale ha da ora la possibilità di decidere il futuro per il forte.<ref>
== Principali edifici ==
=== Forte Basso (''Talwerk'') ===
==== Il portone d'ingresso ====
L'attuale accesso al forte era una volta costituita da due portoni (simili a quello rimasto nel forte alto, ma più grande), ma il secondo portone venne demolito dagli occupanti durante la seconda guerra mondiale per facilitare il passaggio di pesanti automezzi.
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==== La cappella ====
[[File:ForteFortezza-Chiesa.JPG|left|thumb|La chiesetta nella [[Piazza d'armi]]. Dietro la chiesa a sinistra il pezzo di forte crollato per l'esplosione di bombe durante la seconda guerra mondiale]]
Nell'ampia [[piazza d'armi]] del forte basso si trova una cappella in stile neogotico, dedicata a [[S. Barbara]], progettata dall'ingegner capitano Gedeon von Radò e costruita nel [[1845]] (sette anni dopo la costruzione del forte), per andare incontro alle necessità religiose della guarnigione. Questa particolarità è unica nelle
Guardando il soffitto viene subito in mente la struttura del Pantheon di Roma.
L'interno della chiesa è molto piccolo, infatti era in grado di ospitare una trentina di persone a malapena (praticamente gli ufficiali); poche rispetto ai
Nell'agosto del [[2006]] al forte si tenne un concerto, che però si trasformò in un [[rave party]] all'interno della cappella, tanto che dovettero intervenire alcune ambulanze per casi estremi di alcol e droga. Dopo poco più di tre anni, il 4 dicembre [[2009]], alla presenza del vicario del vescovo Josef Matzneller e dei parroci Gottfried Ugolini e Alfons Habicher, la cappella del forte è stata riconsacrata e dedicata a [[san Giovanni Battista]] e a [[santa Barbara]], dopo che gli artisti Annemarie Laner e Manfred Mureda ne hanno seguito il restauro, e fatto aggiungere tre opere d'arte.<ref>[http://www.provincia.bz.it/usp/285.asp?redas=yes&aktuelles_action=4&aktuelles_article_id=315804 4 dicembre: nuova cappella a Fortezza, ultimo atto della mostra interregionale - Comunicati stampa - Provincia autonoma di Bolzano]</ref>
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==== L'obelisco ====
[[File:Obelisco geodetico Fortezza.JPG|thumb|L'obelisco geodetico<ref>{{Cita web|url=https://blogcamminarenellastoria.wordpress.com/2017/11/16/il-forte-asburgico-di-fortezza-sullisarco/|titolo=Il forte asburgico di Fortezza sull’Isarco|sito=Camminare nella storia|data=16 novembre 2017|accesso=9 maggio 2024|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20240509192417/https://blogcamminarenellastoria.wordpress.com/2017/11/16/il-forte-asburgico-di-fortezza-sullisarco/|urlmorto=no}}</ref>]]
All'interno del forte si trova anche un punto geodetico ''"locus perennis"'', che riveste una grande importanza: sotto l'obelisco infatti si cela la piccola placca in ottone. Si tratta infatti di uno dei sette punti di rilevamento che nell'imperial-regia monarchia danubiana furono adottati per indicare l'esatta altitudine sul livello del [[mar Adriatico]]. Gli altri sette punti fissi principali sussistono tutt'oggi in [[Ungheria]], [[Romania]], [[Slovenia]] e [[Cechia]]; nel territorio della repubblica austriaca invece non ce ne sono.
Furono sistemati su un basamento solido, a prova di vibrazione; da loro l'[[Istituto Geografico Militare di Vienna]] fissava l'ulteriore livello sul mare del territorio a 736,4520 m.<ref>{{Cita web|url=http://www.provinz.bz.it/denkmalpflege/themen/veroeffentlichungen-info.asp?somepubl_action=300&somepubl_image_id=171687|titolo=die franzens feste|lingua=de|p=30|accesso=9 maggio 2024|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20140417032727/http://www.provinz.bz.it/denkmalpflege/themen/veroeffentlichungen-info.asp?somepubl_action=300&somepubl_image_id=171687|urlmorto=sì}}</ref> La scritta latina dell'obelisco recita: {{citazione|Luogo perenne di precisa misurazione dell'altitudine realizzato con un teodolite europeo in Austria ed Ungheria. Allestito: [[1839]].}}
==== La mensa ufficiali ====
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L'edificio si trova anch'esso nel forte basso, ed è libero, infatti esso è ben accessibile da ogni lato; servì soprattutto da deposito per equipaggiamenti e provviste. Era di comodo accesso ai carri e, grazie a numerose porte, permetteva un rapido carico e scarico.
=== Forte Medio (''Mittelwerk'') ===
Orientato ad est il corpo mediano della fortificazione controlla la zona verso la Pusteria. Una particolare attenzione era riservata al "ponte alto" che permetteva il traffico verso oriente. Anche questa parte è stata costruita per poter sopravvivere in maniera autonoma. Esso conferiva un'elevata potenza di fuoco verso sud, nord-ovest ed est. Ad oriente, inoltre, erano piazzate delle ampie opere difensive che, però, risultano diffusamente diroccate.
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In realtà l'accesso al bunker (oggi non resta che la galleria d'accesso e quella d'uscita) si trova nel forte basso, ma sostanzialmente si può affermare che esso stia sotto il forte medio.
Dopo l'armistizio dell'8 settembre
La costruzione di questo bunker pare però del tutto inutile, dato che il forte era già dotato di numerosi luoghi impenetrabili e ben sicuri.
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==== Batteria esterna ====
Dall'elevata postazione del forte medio la batteria dominava il teatro di combattimento verso sud. A metà del [[XIX secolo]] le pesanti bocche da fuoco erano in grado di centrare con precisione un bersaglio distante circa {{formatnum:1000}} metri. Nel [[1862]] contro la fortificazione si fecero prove di tiro con numerosi colpi d'artiglieria pesante che, però, rimbalzarono senza efficacia contro i muraglioni di granito.
==== La Kaiservilla ====
[[File:Kaiservilla Fortezza.JPG|thumb|La ''Kaiservilla'']]
Una prima ipotesi su questo particolare edificio è che si possa trattare di una polveriera, una delle più vistose della fortificazione: la ''Kaiservilla'' (ovvero la villa imperiale). La posizione protetta a nord-est del forte con cortile interno e la vegetazione pittoresca ha portato a questa denominazione - un puro prodotto della fantasia - poiché nessun imperatore vi ha mai pernottato. Il pavimento rialzato assieme
Ma questa ipotesi è poco credibile, in quanto l'edificio si trova lontano dalle postazioni di combattimento; altra ipotesi poteva essere quella di un luogo di detenzione speciale, infatti il portone d'ingresso era bloccabile dall'esterno.
=== Forte Alto (''Höhenwerk'') ===
[[File:Forte alto scalinate.JPG|thumb|Le scalinate "confusionarie" del forte alto]]
Questa fortezza in quota, anche chiamata [[acropoli]] o [[Cittadella (fortezza)|cittadella]], troneggia a circa 75 metri sopra il forte in valle.
Anche questa parte del forte era autonoma, infatti era dotata di cucina, fontana e camerate per la guarnigione. Da questa parte superiore della fortezza si poteva tranquillamente tenere sotto controllo le due parti inferiori, e quindi difendersi ulteriormente.
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Alcuni mesi successivi dal forte ripartirono tre convogli:
* Il 29 febbraio [[1944]] un convoglio verso il Ministero degli Esteri del Reich a [[Berlino]], contenente 55 tonnellate
* Il 19 aprile [[1944]] un convoglio verso le banche svizzere di [[Berna]], contenente 23,5 tonnellate
* Il 21 ottobre [[1944]] un convoglio verso Berlino, contenente 24 tonnellate
Quindi per un totale di 102,5 tonnellate d'oro.
Quando la [[United States Army North|V armata americana]]
Già allora i conti
Nella leggenda dell'oro di Fortezza
Negli anni
A
=== Un'altra versione ===
Un'altra versione
Nell'aprile del 1943, 23 tonnellate di oro in lingotti furono spedite in Svizzera
▲Nell'aprile del 1943, 23 tonnellate furono spedite in Svizzera, 10 servivano a pagare i debiti contratti prima della guerra dall'industria di Stato italiana, altre 12 finirono a [[Basilea]], sul conto dei Regolamenti internazionali. La [[Repubblica Sociale Italiana]] aveva accordato al ''Reich'' di trasferire a Berlino una parte della riserva aurea nazionale, e quindi altre 50 tonnellate partirono da Fortezza. Una seconda spedizione era prevista nell'ottobre del '44, ma saputolo, il funzionario della Banca d'Italia, signor Bombasaro, si recò a Trento e inviò a Bari un messaggio cifrato al Comando Alleato, che subito rispose bombardando Fortezza presso la cui stazione sembrava fosse già l'oro caricato su vagoni blindati. Qualche giorno più tardi, un sedicente Comitato della Croce Rossa Internazionale prese in consegna l'oro per portarlo in Svizzera dove, pare, non arrivò mai.
Testimonianze riportarono, a più riprese nel corso degli anni, la presenza di ingenti quantità di oro fuso in lingotti nascosto in tunnel e cunicoli murati, gli ingressi celati alla vista.
▲Tirando le somme tra realtà e leggenda, a Fortezza dovevano rimanere circa 24 tonnellate d'oro. Da un rapporto segreto dell'agosto del '46, sembra che il Comando Alleato, che aveva raggiunto Fortezza i primi di maggio del '45, alla presenza dei funzionari della Banca d'Italia che possedevano 2 delle tre chiavi, procedettero al ritiro dell'oro; ne ritrovarono 22 tonnellate e 941 chili, dei 117 iniziali partiti da Roma.
I lingotti con marchio del ''Reich'' vennero ottenuti non soltanto tramite fusione di monete e lingotti proprietari della Banca d'Italia, ma anche tramite fusione di gioielli, protesi dentali, ed altri possedimenti trafugati ai detenuti nei campi di concentramento.
== Note ==
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== Bibliografia ==
* {{de}} Christoph Hackelsberger, ''Die k.k. Franzensfeste: ein Monumentalwerk der Befestigungskunst des 19. Jahrhunderts''
* Dario Massimo, ''La Fortezza'', Bressanone, A. Weger, 2007
* Sergio Cardarelli, Renata Martano, ''I nazisti e l'oro della Banca d'Italia'', Roma, 2001▼
* Flavio Schimenti, ''Fortezza-Franzensfeste. La fortificazione, la ferrovia, il paese''. 1998▼
▲* Sergio Cardarelli, Renata Martano ''I nazisti e l'oro della Banca d'Italia'', Roma 2001
* Stefano Poddi, ''L'oro della Banca d'Italia'', CN Cronaca Numismatica, n.29 luglio/agosto 2008▼
* Romano Girardi e Giuseppe Girardi, ''Il forte d'oro. I segreti del tesoro d'Italia, Fortezza 1944-45'', Bressanone, editore Weger, 1999. ISBN 88-88910-21-2
* [[Hannes Obermair]], ''Cartografie del cosmo regionale – un modulo espositivo per il progettando Museo storico-politico del Sudtirolo/Alto Adige'', in Beatrice Borghi (a cura di), ''La storia siamo noi: Eredi e protagonisti della storia. Studi offerti a Rolando Dondarini'', Argelato (Bologna), Minerva, 2020, ISBN 978-88-332-4320-7, pp. 97–123.
▲* Stefano Poddi, ''L'oro della Banca d'Italia'', CN Cronaca Numismatica, n. 29, luglio/agosto 2008
== Voci correlate ==
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{{Forti austriaci in Italia}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|Alto Adige|Grande Guerra}}
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[[Categoria:Fortezze della provincia di Bolzano|Fortezza]]
[[Categoria:Fortezze austro-ungariche|Fortezza]]
[[Categoria:Musei provinciali altoatesini]]
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