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[[File:Amicizia e simpatia.jpg|alt=|miniatura|Un ufficiale e un soldato del Corpo di Guardia Principale del sito Rigel]]
'''''Site Rigel''''' è stato il nome di
Il sito fu utilizzato dal 1967 circa fino al luglio [[1983]] come deposito di "munizioni speciali" (sinonimo per munizioni nucleari) dell'[[United States Army|Esercito statunitense]] destinate in caso di conflitto con il [[Patto di Varsavia]] all'impiego da parte di reparti di artiglieria italiani, stanziati a [[Bressanone|Elvas]] presso la caserma [[Giovanni Ruazzi]] e appartenenti alla [[3ª Brigata missili "Aquileia"]], contro un'invasione nemica attraverso il [[passo del Brennero]] o la [[Val Pusteria]] tramite il varco di [[Prato alla Drava]]-[[Versciaco]].
A questo sito fu dato il nome in codice "Rigel".<ref name =italia>[[Eugenio Melandri]], [[Stefano Semenzato]]: "Bella Italia, armate sponde", edizioni Irene, Roma 1992</ref>
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[[File:Costruzione Site Rigel 3.jpg|thumb|left|Mobilitazione della terra per spianare il terreno]]
[[File:Costruzione Site Rigel 1.jpg|thumb|left|Costruzione di un edificio]]
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Le quattro Compagnie "Fucilieri di Sicurezza", in totale una forza di circa venticinque Ufficiali e meno di ottocento fanti, erano responsabili ed uniche incaricate della sicurezza dei quattro depositi ad armamento nucleare della "Brigata Missili"; il loro addestramento era specialistico anche per azioni da guerra di copertura, avanscoperta e messa in sicurezza dei percorsi di guerra da farsi in simultanea coordinazione con squadre multiple da tre, quattro, cinque componenti che prevedeva conoscenza delle tecniche di pre-esplorazione e messa in sicurezza del territorio per un'efficace azione di copertura e di scorta alle colonne e agli automezzi in movimento. A loro era affidata la sicurezza sia delle autocolonne in movimento, durante le missioni per trasferimento e lancio dei missili, che delle postazioni nelle fasi di prelancio e lancio. I fanti, giovani militari di leva, non erano corpi formati da truppe volontarie (come i paracadutisti, soldati ad altissima specializzazione), però l'esercito li sottoponeva lo stesso a un duro addestramento, ottenendo risultati certamente non inferiori ai corpi formati da volontari.
In realtà i membri di tali unità appartenevano ad una élite delle forze di fanteria, chi vi faceva parte era inquadrato nella specialità d'Arma di "Fanteria per gruppo missili superficie/superficie", formate da quattro compagnie autonome da combattimento d'assalto, attive dal 1962 al 1992.
Dovendo operare sia dietro ma pure sul fronte, i fucilieri dell'
L'addestramento della 4 Compagnia era severo e continuo, se non si rispettavano le consegne si finiva a Gaeta, se la consegna era di sparare non c'era dubbio che l'ordine se legittimo nella scala di comando e nelle circostanze sarebbe stato eseguito dai soldati anche contro l'ufficiale che aveva dato l'ordine, se violava per sfida o per valutare l'efficienza della sicurezza, l'ordine da lui dato; l'ufficiale era certo e cosciente dei rischi alla sua incolumità che correva nelle ispezioni notturne se non seguiva una ben precisa procedura di controllo.
Una procedura base per i tempi di reazione per un pronti al lancio, in caso di allarme anche notturno per potenziale minaccia missilistica, erano negli anni ottanta, ottimizzati e coordinati tra i Comandi e le varie specializzazioni d'artiglieria italiane e americane tra i tredici e diciassette minuti, o si lanciava o si era già stati colpiti; ufficiosamente si parlava di un piano dei paesi del Patto di Varsavia che prevedeva un'invasione dell'Italia con una guerra lampo della durata due settimane con la creazione della prima linea di difesa dopo avere preso Bologna. I soldati e gli ufficiali erano consapevoli che nel caso sia stato necessario il lancio di piccole testate nucleari tattiche a corto raggio per bloccare o rallentare un'invasione attraverso il Passo del Brennero o la Val Pusteria molto probabilmente non sarebbero sopravvissuti all'esplosione in quanto il rapporto tra potenza distruttiva e distanza dall'evento non era sufficiente per proteggerli.
[[File:Sito Rigel Corpo di Guardia Principale.jpg|alt=Immagine parziale anteriore del Corpo di Guardia Principale, prima che venisse demolito, con Ufficiale attento nel controllo dell'efficienza dell'arma in dotazione già scaricata delle munizioni|miniatura|Immagine parziale anteriore del Corpo di Guardia Principale del sito Rigel, prima che venisse demolito, con Ufficiale attento nel controllo dell'efficienza dell'arma in dotazione già scaricata delle munizioni in dotazione nel giorno del passaggio delle consegne, il venerdì mattina.]]
Il controllo esterno del sito era sotto l'esclusiva responsabilità di un nucleo di otto Carabinieri, i quali quotidianamente e ad orari prestabiliti verificavano con l'autovettura in dotazione lo stato di sicurezza perimetrale e controllavano le zone adiacenti. I Carabinieri erano alloggiati in una casermetta logisticamente indipendente all'interno del corpo di guardia principale.
Il corpo di guardia principale della polveriera, ospitava le due squadre di guardia smontanti, i fanti di turno responsabili della sicurezza del sito erano più
Il comando del sito fu affidato fino al 1975 agli "Ufficiali subalterni di Complemento", provenienti dalla "Scuola AUC di Fanteria" di Ascoli Piceno (sciolta poi nell'autunno del 1975 nell'ambito di una ristrutturazione dell'esercito). Con la vecchia normativa si usciva dal Corso AUC come Sergente AUC ed assegnati ad un reggimento per una prima esperienza formativa, dopodiché solo alla nomina a Sottotenente si veniva trasferiti ad altro reparto operativo. Successivamente il comando fu affidato
Fino all'estate del 1981 non erano ancora in funzione le nuove [[Altana (architettura)|altane]] di cui una con sotto gli alloggi per le squadre di guardia. Gli ufficiali di complemento facevano turni di guardia settimanali, le varie esercitazioni NATO, monte Romano, SETAF ecc. erano complementari anche a due turni di polveriera settimanale per mese senza mai potersi allontanare dal sito. Le consegne per il cambio guardia tra ufficiale montante e smontante era fissato il venerdì mattina al Corpo di Guardia principale e ricevevano il cambio solo la settimana successiva sempre di venerdì mattina. I fanti coordinati anche dai caporal maggiori e dai caporali facevano turni di due settimane consecutive, alternando un giorno di guardia al deposito ed un giorno al corpo di guardia principale, a disposizione per l'addestramento sulle tecniche di difesa del sito a seconda dei tipi di attacco previsti anche NBC, su come le squadre dovevano comportarsi in situazioni di pericolo e nelle fasi di accesso, scorta degli automezzi e uscita dal sito per missioni di addestramento simulativo. I tempi di addestramento per smontare un'MG
Al corpo di guardia principale, nel locale della guardia che controllava la strada d'ingresso che conduceva alla polveriera, c'era nella cassaforte, riservata all'ufficiale in servizio, una busta sigillata con ceralacca contenente le disposizioni d'emergenza da eseguire per comunicare in codice e in sicurezza anche con la sala Comando Operativa della 3ª Brigata Missili "Aquileia" sede di Portogruaro; solo l'ufficiale era autorizzato alla lettura delle disposizioni da attuare in base ai vari gradi di allarme in atto e solo lui conosceva la combinazione per l'apertura in segretezza della cassaforte, ufficiosamente si parlava di attivazione sistemi di lancio con doppia chiave, in testate missilistiche nucleari già assemblate con il detonatore e pronte per il lancio in 15 minuti, una in mano italiana e una americana, questa procedura era riservata a livelli di comando superiori e non conosciuta da tutti gli ufficiali.
Spesso d'inverno le temperature erano sotto i venti gradi e i fanti di guardia alle garitte, con elmetto,
Da un'analisi delle foto disponibili si vede chiaramente che dal 1982, con l'entrata in funzione delle nuove altane e l'esecuzione di altri lavori, fu rivoluzionato completamente il modus operandi difensivo e offensivo di tutto il sito "RIGEL" dandogli altre procedure operative da rispettare.
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[[File:Site Rigel 13.jpg|upright=1.6|thumb|Panorama della base]]
Il corpo di guardia principale, rialzato di sette gradini dal livello della strada, e, ora completamente demolito, era posto sulla strada provinciale Naz-sciaves per controllare la strada d'accesso al deposito ed ospitava le due squadre di guardia smontanti di circa cinquanta fanti, ed era così suddiviso: all'ingresso a sinistra l'ufficio del comandante di servizio in cui era posto una stazione radio ricetrasmittente, a destra il locale di guardia alla strada d'accesso alla polveriera, in cui erano installati gli apparecchi telefonici con linee dirette alla Casema Ruazzi, ai due corpi di guardia interni al deposito, (uno situato a sinistra accanto al deposito italiano e l'altro situato a destra della garitta n.5 e posto al fianco dei cancelli d'ingresso della zona bunker americana). Poi più avanti due camerate, in una, a sinistra la più grande, vi alloggiavano i fanti, a destra, a lato del corridoio, nella stanza più piccola, con finestra sulla strada comunale di [[Naz-Sciaves]], i caporali e caporal maggiori, poi di fronte una cameretta singola con i servizi per l'ufficiale, in fondo a destra la sala refettorio, a sinistra il locale cucina, i servizi igienici della truppa erano al centro del corridoio dell'ingresso principale e dividevano sul lato destro, confinando con il servizio bagni riservato all'ufficiale, la stanza dell'ufficiale con la grande camerata dei fanti.
Attraverso una scala interna situata di fronte a quella di comando dell'ufficiale si accedeva nel seminterrato dove c'era al primo livello lo spaccio per la truppa a destra delle scale e a un livello più basso, dopo un'altra rampa di scale, la zona armeria, situata alla sinistra di un lungo corridoio, protetta in accesso da una robusta cancellata in ferro con vista interna della disposizione delle armi, vi erano custodite molte armi
[[File:Site Rigel 12.jpg|upright=1.6|thumb|sinistra|Interno della torretta ovest]]
Al deposito si accede da una stradina asfaltata in leggera salita (che fiancheggiava il corpo di guardia principale all'epoca chiusa da una sbarra) dalla statale Naz-Sciaves che porta dopo circa 200 metri al cancello di una prima recinzione. Superato il cancello si trova una sbarra e la garitta nº 5 (ora demolita) alla sinistra, dietro la zona scarico e carico armi, a sinistra un campo da calcio e a fianco dietro c'era il deposito "italiano" e il corpo di guardia, chiamato anche "Polveriera Nazionale". Composto da un corpo di guardia a fianco del deposito munizioni, un capannone circondato da una doppia recinzione a rete spinata con quattro garitte a vista agli angoli. Mentre a destra dell'ingresso principale, la parte "americana", denominata anche come polveriera "NATO", era anch'essa circondata con doppia rete di recinzione con passaggio interno per i cambi guardia alle garitte. Tutte le reti avevano lungo tutti i perimetri concertine di filo spinato posizionate in alto e sistemi di sicurezza per l'ancoraggio della medesima al terreno, al fine di evitare facili intrusioni. Un camminamento interno alle reti univa le quattro garitte che anch'esse a vista si autocontrollavano, all'ingresso bunker americano c'era l'altro corpo di guardia,
La doppia recinzione a rete spinata limitava gli spazi operativi delle guardie alle garitte che in caso di attacco potevano solo difendersi all'interno della garitta che risultava il posto più sicuro.
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Demolite le garitte e il Corpo di guardia principale sulla [[Naz-Sciaves]] nel 1981/82 perché sostituite da due torri d'osservazione, il nuovo corpo di guardia aveva oltre a un cancello d'ingresso e un [[tornello]] d'accesso un collegamento diretto, con scala interna, alla prima torre blindata per le guardie.
L'area all'interno, chiamata area d'esclusione in cui potevano accedere previa segnalazione al corpo di guardia solo militari americani, gli ingressi di due [[bunker]] detti igloo, protetti da un terrapieno, denominati ''Indio'' e ''Juliette''. Agli igloo era stato dato un nome in codice per identificare chi era sotto attacco, e per meglio predisporre la migliore azione difensiva all'igloo sotto minaccia. I missili custoditi erano di tipo [[MGR-1 "Honest John"]], ovvero un [[missile balistico tattico]], che può alloggiare armi di tipo convenzionale ma anche di tipo nucleare, di massa compresa tra i 2040 e i 2720 kg e gittata tra i 7 e i 48 km. Nel 1975 i missili "Honest John" con le loro testate vennero sostituiti dai missili [[MGM-52 Lance]].<ref name="segreti">Paolo Cagnan, "I segreti dell'ex base Nato di Sciaves", sul Altoadige, il 7 agosto 2011</ref> La tecnica costruttiva dei due "igloo", il loro particolare posizionamento, le altezze delle strutture, contrapposte e allineate sul terreno, insieme ai lunghi mimetizzati terrapieni erano stati studiati per resistere a qualsiasi tipo di aggressione o esplosione, la struttura degli igloo e la linea era la stessa usata in Inghilterra in siti medesimi che si dice ospitassero testate nucleari.
=== La chiusura ===
[[File:Site Rigel 15.JPG|thumb
La base NATO aperta agli inizi degli anni sessanta, fu chiusa il 31 luglio 1983. Gli americani smobilitarono, portandosi via il loro materiale con molteplici viaggi di elicotteri. Nello stesso anno anche il [[1º Gruppo artiglieria pesante "Adige"]] smobilitò, vi subentrò un gruppo di artiglieria da montagna. Il deposito italiano chiuse definitivamente verso la fine degli anni ottanta, ma gli alpini venivano saltuariamente a controllare l'area fino al primo febbraio 2002, quando anche il reggimento logistico alpino fu trasferito e la caserma Ruazzi chiuse i battenti. In seguito l'area venne anche sdemanializzata.<ref name=segreti/>
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=== Usi futuri ===
Dato che dal 2010 l'area è nelle mani della provincia, il sindaco dei paesi Peter Gasser ha deciso di trasformare tale area in un parco di divertimento, con la realizzazione di laghi balneabili e zone verdi. Dapprima vi è stato un concorso a cui hanno partecipato 20 studenti dell'[[Johann Wolfgang Goethe-Universität|Università di Architettura e Ingegneria]] di [[Francoforte sul Meno|Francoforte]] seguiti dai professori Wolfgang Dunkelau e Jean Heemskerk, che hanno sviluppato ben 12 lavori. Sempre dalle idee del sindaco si propongono due percorsi didattici, uno sulla [[mela]] e l'altro sulla [[guerra fredda]].<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://altoadige.gelocal.it/cronaca/2011/08/06/news/un-parco-ludico-nell-ex-base-nato-4747495 Un parco ludico nell'ex base Nato] |
== Le armi presenti nel Site Rigel ==
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== Altri depositi "speciali" per le forze terrestri ==
Le munizioni nucleari destinate ad equipaggiare le unità con doppia capacità dell'[[Esercito Italiano]] erano custodite oltre che presso il ''[[Site Pluto]]'' di Longare a Vicenza, che era totalmente sotto il controllo statunitense e fungeva da riserva strategica di teatro oltre che da punto di transito e manutenzione delle testate, anche presso alcuni depositi dell'Esercito Italiano sorvegliati anche da reparti statunitensi. Questi depositi, tutti nel nord-est Italia, si trovavano in prossimità delle caserme che ospitavano i reparti operativi della [[3ª Brigata missili "Aquileia"]] dotati delle artiglierie o dei missili con capacità nucleare, ovvero pronte all'immediato impiego:
* ''[https://www.openstreetmap.org/way/292070206 sito Algol]'' a [[Orsago|Palù di Orsago]] ([[provincia di Treviso|TV]]) associato alla caserma di [[Codognè]];<ref name =italia/>
* ''
* ''[[site Castor]]'' di [[Alvisopoli]] ([[provincia di Venezia|VE]]), dipendente dalla caserma di [[Portogruaro]].<ref name =italia/>
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* Paolo Cagnan, "I segreti dell'ex base Nato di Sciaves", sul Altoadige, il 7 agosto 2011
* Julia Wiegand, "La guerra fredda in Alto Adige? La base della NATO a Naz-Sciaves", documentario di 27 minuti, 2008. Regia di Greta Mentzel, produzione Miramonte Film, Bolzano, Italy
* Lilli Gruber, "Inganno" edizioni Rizzoli
== Voci correlate ==
* [[16º Centro Radar A.M.]]
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== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
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{{Energia nucleare in Italia}}
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