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Le vernici convenzionali tendono a creare una pellicola non traspirante che con il tempo si fessura, si solleva a brandelli e si spella. In alternativa le vernici tradizionali dei secoli passati e quelle prodotte oggigiorno che vengono chiamate naturali o bioedili, svolgono un'azione coesiva con il supporto, integrandosi con esso e subiscono un processo di invecchiamento cosiddetto nobile, consumandosi lentamente senza spellarsi, dando l'opportunità di una manutenzione più semplice. I leganti più conosciuti di una vernice naturale sono la [[calce]], il latte, l'uovo, l'olio di lino cotto, la cera d'api, le resine vegetali<ref>{{Cita web|url=https://www.inforestauro.org/le-antiche-vernici-da-resine-vegetali/|titolo=Le antiche vernici da resine vegetali|autore=Scuola di Restauro Genova|sito=www.inforestauro.org|data=2021-03-09|accesso=2022-05-30}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.artamin.it/la-cera-dapi/|titolo=La cera d'api|sito=Artamin|data=2015-08-26|accesso=2022-05-30}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.antichitabelsito.it/olio_lino.htm|titolo=Olio di lino cotto finitura legni interni e esterni|sito=www.antichitabelsito.it|accesso=2022-05-30}}</ref>. La resistenza di una vernice naturale è enorme, soprattutto quando il supporto è affine: ad esempio si può parlare di millenni per la durata della classica tecnica ad affresco con acqua o latte e terre coloranti su un intonaco di pura calce.
 
==Lucentezza==
Il colore può essere riprodotto con diversi livelli di lucentezza, che influisce sulla percezione del colore e sulle sue caratteristiche.
Generalmente vengono raggruppati in quattro macro-categorie:<ref>{{Cita web|url=https://www.maximapaints.com/it/suggerimenti/colore-opaco-o-lucido-come-decidervi|titolo=Colore opaco o lucido - come decidervi - Maxima|sito=www.maximapaints.com|lingua=it|accesso=2024-09-20}}</ref>
*'''Opaco''', hanno bassi livelli di lucentezza o non l'hanno affatto, come i colori pastello
*'''Semiopaco o semilucido''', hanno medio-bassi livelli di lucentezza, la quale può risultare morbida
*'''lucido''', caratterizzati da alti livelli di lucentezza, per via di questa caratteristica possono sottolineare alcune mancanze o difetti delle superfici.
*'''Satinato''', sono i colori dall'aspetto estremamente lucido, splendente, quasi come vetro, avendo la caratteristica di riflettere molta luce nello spazio, rendono molto evidente anche ogni imperfezione sulle superfici, inoltre risulta più difficoltoso applicare altri strati di colore.
La definizione dei vari livelli di lucentezza non sono standardizzati, questo può comportare che il colore satinato di un produttore può corrispondere ad n colore semilucido di un altro produttore.
Inoltre possono essere utilizzate anche altre denominazioni, quali: velluto (velvet) e guscio (eggshell) per i colori un po' più lucidi delle nuance opache (sfumatura o variazioni di colori opachi), e perla (pearl) per le nuance di alta lucentezza.
 
==Uso e storia==
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La pittura è stata una delle prime arti dell'umanità. Alcune pitture rupestri disegnate con ocra rossa o gialla, ematite, ossido di manganese e carbone potrebbero essere state realizzate dai primi ''Homo sapiens'' già 40.000 anni fa<ref>{{Cita libro|nome=Thomas J|cognome=Craughwell|titolo=30,000 years of inventions|url=https://www.worldcat.org/title/30000-years-of-inventions/oclc/801100207|accesso=2022-05-30|data=2012|editore=Tess Press|lingua=EN|OCLC=|ISBN=}}</ref>. La vernice potrebbe essere anche più vecchia. Nel 2003 e nel 2004, gli archeologi sudafricani hanno riportato i ritrovamenti nella grotta di Blombos di una miscela a base di ocra prodotta dall'uomo di 100.000 anni fa che potrebbe essere usata come vernice<ref>{{Cita web|url=http://news.nationalgeographic.com/news/2004/03/0331_040331_ostrichman_2.html|titolo=news.nationalgeographic.com}}</ref><ref name="theguardian.com">{{Cita web|url=http://www.theguardian.com/science/2011/oct/13/stone-age-painting-kits|titolo=Stone Age painting kits found in cave|sito=the Guardian|data=2011-10-13|lingua=en|accesso=2022-05-30}}</ref>. Ulteriori scavi nella stessa grotta hanno portato alla relazione del 2011 di un kit completo di strumenti per macinare i pigmenti e creare una sostanza primitiva simile alla vernice<ref name="theguardian.com" /><ref>{{Cita web|url=https://www.nessofbrodgar.co.uk/painted-walls/|titolo=Painted walls|sito=The Ness of Brodgar Excavation|data=2011-08-05|lingua=en-GB|accesso=2022-05-30}}</ref>.
 
È stato scoperto che le pareti interne del [[Ness of Brodgar]], risalente a 5.000 anni fa, incorporavano singole pietre dipinte in giallo, rosso e arancio, utilizzando pigmento ocra a base di [[ematite]] mescolato con grasso animale, latte o uova<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Nick|cognome=Card|nome2=Ingrid|cognome2=Mainland|nome3=Scott|cognome3=Timpany|data=2018-05|titolo=To Cut a Long Story Short: Formal Chronological Modelling for the Late Neolithic Site of Ness of Brodgar, Orkney|rivista=European Journal of Archaeology|volume=21|numero=2|pp=217–263217-263|lingua=en|accesso=2022-05-30|doi=10.1017/eaa.2016.29|url=https://www.cambridge.org/core/journals/european-journal-of-archaeology/article/abs/to-cut-a-long-story-short-formal-chronological-modelling-for-the-late-neolithic-site-of-ness-of-brodgar-orkney/13C8C470D93BDF2F8FDB28BA9ADE79F0}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.nessofbrodgar.co.uk/|titolo=The Ness of Brodgar Excavation|sito=The Ness of Brodgar Excavation|lingua=en-GB|accesso=2022-05-30}}</ref>.
 
Le antiche mura colorate di [[Dendera]], in Egitto, che sono state esposte per anni alle intemperie, possiedono ancora il loro colore brillante, vivido come quando furono dipinte circa 2000 anni fa. Gli egizi mescolavano i loro colori con una sostanza gommosa e li applicavano separatamente l'uno dall'altro senza alcuna miscelazione. Sembra che abbiano usato sei colori: bianco, nero, blu, rosso, giallo e verde. Usavano il [[minio]] per il rosso, generalmente di una sfumatura scura<ref>{{Cita web|url=https://www.vanillamagazine.it/riportati-alla-luce-i-magnifici-colori-delle-pitture-del-tempio-di-hathor-in-egitto/|titolo=Riportati alla Luce i Magnifici Colori delle Pitture del Tempio di Hathor in Egitto|autore=Matteo Rubboli|sito=Vanilla Magazine|data=2016-06-24|accesso=2022-05-30}}</ref><ref>{{Cita libro|nome=Abdel Salam Hamdy|cognome=Makhlouf|nome2=Dieter|cognome2=Scharnweber|titolo=Handbook of Nanoceramic and Nanocomposite Coatings and Materials|url=https://books.google.it/books?id=mRGdBAAAQBAJ&pg=PA322&lpg=PA322&dq=dendera+colored+wall&source=bl&ots=SCh0mBU3OU&sig=ACfU3U0XxNNnqhdxwly2SJuvcLSTbY2dEg&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwii3P-S2Ib4AhUThf0HHcRnDxcQ6AF6BAhCEAM#v=onepage&q=dendera%20colored%20wall&f=false|accesso=2022-05-30|data=2015-05-08|editore=Butterworth-Heinemann|lingua=en|ISBN=978-0-444-63382-8}}</ref>.
 
I più antichi dipinti ad olio conosciuti sono murales buddisti creati intorno al 650 d.C. Le opere si trovano in stanze simili a grotte scavate nelle scogliere della valle di [[Bamiyan]] in Afghanistan, "''usando oli di noce e semi di papavero''"<ref>{{Cita web|url=http://dsc.discovery.com/news/2008/02/19/oldest-oil-painting.html|titolo=dsc.discovery.com}}</ref>. [[Plinio il Vecchio]] cita alcuni soffitti dipinti ai suoi giorni nella città di [[Ardea]], che erano stati realizzati prima della fondazione di Roma. Espresse grande sorpresa e ammirazione per la loro freschezza, dopo tanti secoli trascorsi<ref>{{Cita web|url=https://www.loebclassics.com/view/pliny_elder-natural_history/1938/pb_LCL394.347.xml?readMode=recto|titolo=Pliny Natural History: Book XXXV: Chapter XXXVII|autore=Jeffrey Henderson|sito=Loeb Classical Library|lingua=en|accesso=2022-05-30}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=A. C.|cognome=Moorhouse|data=1940|titolo=A Roman's View of Art|rivista=Greece & Rome|volume=10|numero=28|pp=29–3529-35|accesso=2022-05-30|url=https://www.jstor.org/stable/640905}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Francesco|cognome=De Angelis|data=2008|titolo=Pliny the Elder and the Identity of Roman Art|rivista=RES: Anthropology and Aesthetics|numero=53/54|pp=79–9279-92|accesso=2022-05-30|url=https://www.jstor.org/stable/25608810}}</ref>.
 
Nel XIII secolo, l'olio era usato per dettagliare i dipinti a tempera. Nel XIV secolo [[Cennino Cennini]] descrisse una tecnica pittorica che utilizzava la pittura a tempera ricoperta da leggeri strati di olio. Le proprietà a lenta essiccazione degli oli organici erano comunemente note ai primi pittori europei<ref>{{Cita web|url=https://www.naturalpigments.eu/artist-materials/cat/artpaint-medium-recipes/formulas|titolo=Formulas for Paints, Mediums, Varnishes, and Grounds For All Painting Techniques {{!}} Natural Pigments|sito=www.naturalpigments.eu|accesso=2024-09-20}}</ref>. Tuttavia, la difficoltà nell'acquisizione e nella lavorazione dei materiali ha fatto sì che venissero usati raramente (infatti la lenta essiccazione era vista come uno svantaggi). La pittura veniva fatta con il tuorlo d'uovo e quindi la sostanza si induriva e aderiva alla superficie su cui veniva applicata. Il pigmento era composto da piante, [[sabbia]] e terreni vari. La maggior parte delle vernici utilizzava olio o acqua come base<ref>{{Cita pubblicazione|titolo=La tempera all'uovo - Cennino Cennini sec. XIV - La tecnica|accesso=2022-05-30|url=https://www.youtube.com/watch?v=NOBjc2Z8Xaw}}</ref>.
 
[[Antonello da Messina]] sembra aver migliorato la formula aggiungendo [[Litargirio|litarga]], o [[Tetrossido di piombo|ossido di piombo]]<ref>{{Cita web|url=https://dspace.unitus.it/bitstream/2067/2715/1/gagresti_tesid.pdf|titolo=dspace.unitus.it}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Fauzia|cognome=Albertin|nome2=Chiara|cognome2=Ruberto|nome3=Costanza|cognome3=Cucci|data=2021-08-05|titolo=“Ecce Homo” by Antonello da Messina, from non-invasive investigations to data fusion and dissemination|rivista=Scientific Reports|volume=11|numero=1|ppp=15868|lingua=en|accesso=2022-05-30|doi=10.1038/s41598-021-95212-2|url=https://www.nature.com/articles/s41598-021-95212-2}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://vcg.isti.cnr.it/Publications/2021/ARCCPSPSBBMCTPSD21/Albertin_et_al-2021-Scientific_Reports.pdf|titolo=vcg.isti.cnr.it}}</ref>. Un esempio ancora esistente di pittura a olio domestica del XVII secolo è [[Ham House]] nel [[Surrey]], in Inghilterra, dove è stato utilizzato un primer insieme a diversi fondi; la miscela di pigmento e olio sarebbe stata macinata in una pasta con un [[mortaio (utensile)|mortaio]] e un pestello. Il processo veniva eseguito a mano dai pittori, che venivano esposti all'[[Saturnismo|avvelenamento da piombo]]<ref>{{Cita web|url=https://www.nationaltrustcollections.org.uk/place|titolo=Ham House|autore=National Trust|sito=www.nationaltrustcollections.org.uk|lingua=en|accesso=2022-05-30|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.royal-oak.org/2016/05/05/the-portrait-collection-at-ham-house/|titolo=The Portrait Collection at Ham House|sito=The Royal Oak Foundation|data=2016-05-05|lingua=en|accesso=2022-05-30}}</ref>.
 
Nel 1718 Marshall Smith inventò una "''macchina o motore per la rettifica dei colori''" in Inghilterra. Non si sa esattamente come funzionasse, ma era un dispositivo che aumentava notevolmente l'efficienza della macinazione dei pigmenti<ref>{{Cita web|url=http://www.sherwin-williams.com.jm/blog/hello-world/#:~:text=In%201718,%20Marshall%20Smith%20invented,efficiency%20of%20pigment%20grinding%20dramatically.|titolo=The Story of Paint {{!}} Sherwin Williams Jamaica|sito=www.sherwin-williams.com.jm|accesso=2022-05-30}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://yourpaletteinpaint.com/2019/01/20/hello-world/|titolo=The Origins Of Paint|autore=|sito=Your Palette In Paint|data=2019-01-20|lingua=en|accesso=2022-05-30}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.hjholtzandson.com/decorative-ceilings/|titolo=Decorative Ceilings Richmond Homes|data=2019-06-04|lingua=en|accesso=2022-05-30}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://didyouknowhomes.com/history-of-house-painting/|titolo=History of House Painting {{!}} Did You Know Homes|sito=didyouknowhomes.com|data=2016-04-30|lingua=en|accesso=2022-05-30}}</ref>. Ben presto, un'azienda chiamata ''Emerton and Manby'' pubblicizzò vernici a un prezzo eccezionalmente basso create con una particolare tecnologia per risparmiare manodopera<ref>{{Cita web|url=http://www.shearerpainting.com/blog/resources/history-of-paint/|titolo=History of Paint|sito=House Painting Blog|lingua=en|accesso=2022-05-30}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://pioneerbrush.net/the-history-of-painting/|titolo=The History Of Painting > Pioneer Brush|sito=Pioneer Brush|data=2021-07-03|lingua=en-GB|accesso=2022-05-30}}</ref>.
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I [[composti organici volatili]] (VOC) presenti nelle vernici sono considerati dannosi per l'ambiente e soprattutto per le persone che vi lavorano regolarmente. L'esposizione ai COV è stata correlata alla sindrome da solvente organico, sebbene questa relazione sia stata alquanto controversa<ref>{{Cita web|url=https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1472097|titolo=ncbi.nlm.nih.gov}}</ref>. Il controverso solvente ''2-butossietanolo'' viene utilizzato anche nella produzione di vernici<ref>{{Cita web|url=http://toxnet.nlm.nih.gov/cgi-bin/sis/search/f?./temp/~4vgB71:1|titolo=toxnet.nlm.nih.gov}}</ref>. Giurisdizioni come Canada, Cina, UE, India, Stati Uniti e Corea del Sud hanno regolamenti per limitare l'uso di COV nei prodotti di consumo come le vernici<ref>{{Cita web|url=https://chemicalwatch.com/80009/south-korea-expands-voc-controls-and-tightens-limits-in-paint|sito=chemicalwatch.com|accesso=2022-05-30}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.chemsafetypro.com/Topics/VOC/What_Are_Volatile_Organic_Compounds_(VOC)_and_Overview_of_Global_VOC_Regulations.html|titolo=Volatile Organic Compounds (VOC) and Consumer Products Regulations|sito=www.chemsafetypro.com|accesso=2022-05-30}}</ref>.
 
Negli Stati Uniti le normative ambientali, la domanda dei consumatori e i progressi tecnologici hanno portato allo sviluppo di vernici e finiture a basso contenuto di COV e zero COV. Queste nuove vernici sono ampiamente disponibili e soddisfano o superano i vecchi prodotti ad alto contenuto di COV in termini di prestazioni ed economicità, pur avendo un impatto significativamente minore sulla salute umana e ambientale<ref>{{Cita pubblicazione|nome=John C. S.|cognome=Chang|nome2=Roy|cognome2=Fortmann|nome3=Nancy|cognome3=Roache|data=1999-12|titolo=Evaluation of Low-VOC Latex Paints|rivista=Indoor Air|volume=9|numero=4|pp=253–258253-258|lingua=en|accesso=2022-05-30|doi=10.1111/j.1600-0668.1999.00004.x|url=https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/j.1600-0668.1999.00004.x}}</ref>.
 
Un [[Policlorobifenili|policlorobifenile]] (PCB) è stato segnalato nel 2009 in campioni d'aria raccolti a Chicago, Filadelfia, nell'Artico e in diversi siti intorno ai [[Grandi Laghi (America)|Grandi Laghi]]. Il PCB è un inquinante globale ed è stato misurato negli effluenti delle acque reflue dalla produzione di vernici. L'ampia distribuzione di PCB suggerisce la volatilizzazione di questo composto da superfici, tetti, ecc. Il PCB è presente nei beni di consumo inclusi giornali, riviste e scatole di cartone, che di solito contengono pigmenti colorati. Pertanto, esiste un'ipotesi che i congeneri di PCB siano presenti come sottoprodotto in alcuni pigmenti commerciali<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Dingfei|cognome=Hu|nome2=Keri C.|cognome2=Hornbuckle|data=2010-04-15|titolo=Inadvertent Polychlorinated Biphenyls in Commercial Paint Pigments|rivista=Environmental Science & Technology|volume=44|numero=8|pp=2822–28272822-2827|lingua=en|accesso=2022-05-30|doi=10.1021/es902413k|url=https://pubs.acs.org/doi/10.1021/es902413k}}</ref>.
 
Un altro possibile danno per l'ambiente può essere causato dalla dispersione dei [[Imballaggio|packaging]] dei detergenti nell'ambiente.
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* [[Vernice raggrinzante]]
* [[Smalto all'acqua]]
* [[No flow point]]
* [[Cementite (vernice)|Cementite]]
* [[vernice idrocromatica]]
 
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