Villa Arduino: differenze tra le versioni
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{{Edificio civile
|nome edificio = Villa Arduino
|immagine = VILLA ARDUINO 01.jpg
|didascalia = Una veduta d'insieme dell'edificio
|paese = ITA
|indirizzo = corso Lecce, 63
|città = Torino
|latitudine = 45.083214
|longitudine = 7.648357
|stato = completato
|periodo costruzione = [[1928]]
|stato completamento =
|demolito =
|distrutto =
|stile = [[Architettura neogotica|neogotico]], [[Architettura eclettica|neoeclettico]]
|uso = residenziale
|architetto =
|ingegnere =
|appaltatore =
|costruttore =
|proprietario =
}}
'''Villa Arduino''' (anche nota come '''Palazzotto Arduino''' e, impropriamente, come la '''Villa di Macario'''<ref name="macario">{{cita web|1=https://www.piemontetopnews.it/villa-macario-qualledificio-gotico-e-inquietante-in-cui-il-grande-comico-torinese-non-abito-mai/|2=Alla scoperta della gotica e inquietante "Villa Macario": ma il comico torinese non vi abitò mai}}</ref>) è un edificio storico di [[Torino]], considerato uno degli ultimi e forse più interessanti esempi di dimora in [[Architettura neogotica|stile neogotico]] presenti in città.<ref>{{Cita|L. Re, 1969|p. 317}}.</ref><ref name="aavv 1928">{{Cita|AA.VV. 1928|p. 14}}.</ref><ref name="M. L. Pistoi, 1969 pp. 21-23">{{Cita|M. L. Pistoi, 1969|pp. 21-23}}.</ref>
Situata nel quartiere [[Parella (Torino)|Parella]] ai confini del quartiere [[Campidoglio (Torino)|Campidoglio]], Villa Arduino sorge in una zona prettamente residenziale a poca distanza dalla [[Parco della Pellerina|Pellerina]].
== Storia ==
Tra l'Ottocento e il Novecento la città di [[Torino]] fu epicentro di un'intensa attività edilizia prevalentemente orientata allo stile [[Liberty a Torino|Liberty]]. Parallelamente al naturalismo esasperato di questo stile architettonico si sviluppò la corrente del [[Neogotico]]
Nel corso dei decenni
L'unico ospite illustre che ha risieduto per un breve periodo nella zona pare essere stato [[Nostradamus|Michel de Notredame]]; secondo alcune testimonianze storiche, si afferma che il celebre Nostradamus soggiornò tra il 1556 e il 1562 come ospite presso la cosiddetta ''Domus Victoria'', in seguito ribattezzata Cascina Morozzo, edificio poi demolito negli anni sessanta del Novecento e di cui sopravvive soltanto un muro di cinta.<ref>{{Cita|G. M. Ferretto, 2001|pp. 18-21}}.</ref>
Nel corso degli anni Villa Arduino ha avuto più proprietari
==
[[File:Villa Arduino.JPG|thumb|Veduta di Villa Arduino]]
L'edificio a pianta angolare si sviluppa su quattro piani fuori terra e sorge sull'asse di
Villa Arduino, che nel progetto originario presentava facciate più movimentate, sfrutta strategicamente la posizione angolare per evidenziare il suo imponente ingresso padronale composto da un primo volume che avanza sino a filo strada e ingloba un portale d'accesso caratterizzato da un portico con due archi laterali che fiancheggiano un grande arco a tutto sesto che conduce all'ingresso principale dell'edificio. Il portico è sormontato da un ampio terrazzo al primo piano con balaustra in litocemento e dal volume principale più caratterizzante, ovvero una sorta di [[dongione]] dai chiari stilemi neogotici con balconi al secondo piano e un loggiato al terzo, costituito da ampie trifore su ciascun lato, con archi a tutto sesto e coppie di colonne binate.<ref name="aavv 1928" /><ref name="M. L. Pistoi, 1969 pp. 21-23" />
Attorno a questo principale corpo angolare si articolano le due ali laterali dell’edificio, le cui facciate sono interamente percorse da un ciclo di affreschi e da un rivestimento che alterna a contrasto il mattone a vista con l'ocra degli elementi del ricco apparato decorativo costituito da decori fitomorfi, zoomorfi, allegorie e riferimenti araldici realizzati in litocemento.<ref name="B. Coda N., R. Fraternali, C. L. Ostorero, 2017 pp. 11-16" />
== Trasporti ==▼
Entrambe le ali laterali dell'edificio ospitano un vialetto con un'aiuola piantumata antistante e sono costituite da due piani a struttura mista di muratura e cemento armato, con parziali sopraelevazioni che ospitano il secondo e terzo piano, le cui facciate sono caratterizzate da una variegata alternanza di bifore, trifore, loggiati, archi, finestre con arco a sesto acuto e archi a tutto sesto, compresi i due archi strombati del dongione e quello principale, che affaccia sul terrazzo sopra il portale di ingresso angolare.<ref name="aavv 1928" /><ref name="M. L. Pistoi, 1969 pp. 21-23" />
{{BoxArrotondato|M1|#FFFFFF|#E20A16|#E20A16|0ex}} [[metropolitana di Torino|Metropolitana]], fermata [[Bernini (metropolitana di Torino)|Bernini]].▼
[[File:VILLA ARDUINO 02.jpg|thumb|200px|right|Un dettaglio dell'accesso carrabile e dell'accesso alla palazzina del custode da via Michele Lessona]]
L’edificio prevede a sinistra dell’ingresso pedonale e del passo carrabile presenti al civico 14 di via Michele Lessona, l’appartamento del custode. Alla sua destra vi è l'ala dell'edificio caratterizzata da un portico con volte a crociera e archi a tutto sesto, di cui uno costituisce il varco carrabile che conduce all'ampia corte interna, dove trovano posto un magazzino e un’autorimessa.<ref name="aavv 1928" /><ref name="M. L. Pistoi, 1969 pp. 21-23" /> Il piano superiore, sovrastato da pinnacoli e da un'ulteriore torre con un loggiato che affaccia sulla corte interna, era invece originariamente destinato interamente all’abitazione della famiglia Arduino.<ref name="B. Coda N., R. Fraternali, C. L. Ostorero, 2017 pp. 11-18">{{Cita|B. Coda N., R. Fraternali, C. L. Ostorero, 2017|pp. 11-18}}.</ref>
Il modulo laterale affacciato su corso Lecce, invece, appare più omogeneo, con una struttura quadrangolare costituita da prospetti più regolari e austeri, caratterizzati da finestre a sesto acuto per l'ultimo piano, bovindi, un grande affresco e un arco cieco a sesto acuto che contiene un'ampia vetrata a quadrifora al primo piano, che affaccia su un ulteriore terrazzo. Quest'ala dell'edificio ospitava originariamente gli uffici del cavalier Arduino con gli annessi locali per i disegnatori, la segreteria e l’amministrazione.<ref name="B. Coda N., R. Fraternali, C. L. Ostorero, 2017 pp. 11-18" /> Su questo stesso lato è presente un secondo accesso pedonale a filo strada sovrastato da un'edicola in muratura riportante tipiche decorazioni neogotiche, che conduce all'ingresso originariamente destinato agli uffici.
Nel 1940 venne realizzata una recinzione in litocemento in sostituzione dell’originale cancellata in ferro battuto, smantellata per donare alla patria il metallo per fini bellici. Essa è stata demolita nel 1960 e nuovamente sostituita con una stilisticamente più coerente. Tuttavia i ferri battuti originali superstiti si ritrovano nel cancello principale e in quelli degli accessi pedonali, che riportano un decoro piuttosto fitto ed elaborato.
A completamento della decorazione, vi sono alcuni ferri battuti di elaborata fattura anche sulla cima del dongione angolare, dove svetta un segnavento, e sulle falde di copertura dei moduli più alti, nonché sullo stipite dell'accesso angolare principale, dove si trovano affisse due targhe metalliche recanti la dicitura "Palazzotto Arduino" in caratteri gotici a rilievo.<ref name="B. Coda N., R. Fraternali, C. L. Ostorero, 2017 pp. 11-18" />
▲== Trasporti ==
▲*{{BoxArrotondato|M1|#FFFFFF|#E20A16|#E20A16|0ex}} [[metropolitana di Torino|Metropolitana]],
*Bus 65, 2, 13
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== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore=AA. VV., 1928-1929|titolo=Guida di Torino
* {{cita libro|autore=AA.VV.|titolo=Beni culturali ambientali nel Comune di Torino|editore=Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino|città=Torino|anno=1984|ISBN=no|cid=AA.VV., 1984}}
* {{cita libro|autore=B. Coda N., R. Fraternali, C. L. Ostorero, 2017|titolo=Torino Liberty. 10 passeggiate nei quartieri della città.|editore=Edizioni del Capricorno|città=Torino|anno=2017|ISBN=978-88-7707-327-3<!--|cid=B. Coda N., R. Fraternali, C. L. Ostorero, 2017-->|cid=B. Coda N., R. Fraternali, C. L. Ostorero, 2017}}
* {{cita libro|autore=M. Leva Pistoi|titolo=Mezzo secolo di architettura 1865-1915. Dalle suggestioni post-risorgimentali ai fermenti del nuovo secolo|editore=Tipografia Torinese|città=Torino|anno=1969|ISBN=no|cid=M. L. Pistoi, 1969}}
* {{cita libro|autore=G. M. Ferretto|titolo=Dante e Nostradamus. L'enigma della lapide di Torino|editore=Edizioni G.M.F.|città=Treviso|anno=2001|ISBN=|cid=G. M. Ferretto, 2001}}
== Voci correlate ==
* [[Liberty a Torino]]
* [[Casa della Vittoria]]
* [[Ville e palazzi di Torino]]
* [[Luoghi d'interesse a Torino]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
== Collegamenti esterni ==
{{Portale|Architettura|Piemonte|Torino}}▼
* {{cita web|1=https://www.museotorino.it/view/s/0a39cb4eab054be4a12de5024a21f73a|2=Villa Arduino}}
▲{{Portale|Architettura|Piemonte|Torino}}
[[Categoria:Palazzi di Torino]]▼
[[Categoria:
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