Villa Arduino: differenze tra le versioni

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{{NN|architettura|gennaio 2023}}
{{Edificio civile
|nome edificio = Villa Arduino
|immagine = VILLA ARDUINO 01.jpg
|didascalia = Una veduta d'insieme dell'edificio
|paese = ITA
|indirizzo = corso Lecce, 63
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|longitudine = 7.648357
|stato = completato
|periodo costruzione = [[1928]]
|stato completamento =
|demolito =
|distrutto =
|stile = [[Architettura neogotica|neogotico]], [[Architettura eclettica|neoeclettico]]
|uso = residenziale
|architetto = PaoloPaolino Napione
|ingegnere =
|appaltatore = Cav. Giuseppe Arduino
|costruttore =
|proprietario =
}}
'''Villa Arduino''' (anche nota come '''Palazzotto Arduino''' e, impropriamente, come la '''Villa di Macario'''<ref name="macario">{{cita web|1=https://www.piemontetopnews.it/villa-macario-qualledificio-gotico-e-inquietante-in-cui-il-grande-comico-torinese-non-abito-mai/|2=Alla scoperta della gotica e inquietante "Villa Macario": ma il comico torinese non vi abitò mai}}</ref>) è un edificio storico di [[Torino]], considerato uno degli ultimi e forse più interessanti esempi di dimora in [[Architettura neogotica|stile neogotico]] presenti in città.<ref>{{Cita|L. Re, 1969|p. 317}}.</ref><ref name="aavv 1928">{{Cita|AA.VV. 1928|p. 14}}.</ref><ref name="M. L. Pistoi, 1969 pp. 21-23">{{Cita|M. L. Pistoi, 1969|pp. 21-23}}.</ref>
 
Situata nel quartiere [[Parella (Torino)|Parella]] ai confini del quartiere [[Campidoglio (Torino)|Campidoglio]], Villa Arduino sorge in una zona prettamente residenziale a poca distanza dalla [[Parco della Pellerina|Pellerina]].
'''Villa Arduino''' (nota anche come ''Palazzotto Arduino'') è un edificio storico di [[Torino]], considerato uno dei più interessanti esempi di residenza civile in [[Architettura neogotica|stile neogotico]] presenti nel capoluogo piemontese.<ref>{{Cita|L. Re, 1969|p. 317}}</ref>
 
Compresa nel quartiere [[Parella]], ''Villa Arduino'' sorge in una zona prettamente residenziale del capoluogo piemontese. Essa è considerata uno degli esempi più recenti di gusto eclettico e neogotico presenti in città.
 
== Storia ==
Tra l'Ottocento e il Novecento la città di [[Torino]] fu epicentro di un'intensa attività edilizia prevalentemente orientata allo stile [[Liberty a Torino|Liberty]]. Parallelamente al naturalismo esasperato di questo stile architettonico si sviluppò la corrente del [[Neogotico]] di cui, oltre alla [[Chiesa di Gesù Nazareno (Torino)|chiesa di ''Gesù Nazareno'']], gli esempi più eminenti di tale contaminazione in città sono alcune residenze private del [[Crocetta (Torino)|quartiere Crocetta]], della [[Colline del Po|collina]] e la celebre [[Casa della Vittoria]] che sorse nelsul vicino [[corso Francia]] nel 1924.
 
Nel [[1928]] il cavalier [[Giuseppe Arduino]], ambizioso imprenditore edileedìle torinese, ebbe l'idea di commissionare all’architettoall'architetto [[Paolo Napione,<ref name="aavv 1928" /><ref name="M. L. Pistoi, 1969 pp. 21-23" /> già autore del [[Alfa Teatro|Teatro Alfa]], un edificio adatto a ospitare la sede della sua azienda e, contemporaneamente, la suapropria dimora. NacqueFu così che nacque il progetto di ''Villa Arduino'', considerata uno degli ultimi esempi di gusto eclettico e neogotico a fronte dell’incalzante incedere dell’architetturadell'architettura razionalista che ha caratterizzato il ventenniodecennio compreso tra gli anni trenta e gli anni quaranta del Novecento.<ref name="B. Coda N., R. Fraternali, C. L. Ostorero, 2017 pp. 11-16">{{Cita|B. Coda N., R. Fraternali, C. L. Ostorero, 2017|pp. 11-16}}.</ref> L'edificio, fortemente voluto dal cavalier Arduino, fu realizzato su uno dei lotti di terreno di sua proprietà, un appezzamento oltre l'agglomerato urbano dell’epoca e adiacente ai vari altri limitrofi su cui, negli anni successivi, sorsero gli edifici condominiali pluripiano in chiaro stile razionalista realizzati proprio dalla stessa impresa edìle del cavalier Arduino.<ref>{{Cita|B. Coda N., R. Fraternali, C. L. Ostorero, 2017|pp. 12-16}}.</ref>
L'edificio, fortemente voluto dal cavalier Arduino, fu realizzato su uno dei lotti di terreno di sua proprietà, un appezzamento di terreno oltre l’agglomerato urbano dell’epoca e adiacente ai vari altri limitrofi in cui, negli anni successivi, sorsero gli edifici condominiali pluripiano in chiaro stile razionalista realizzati proprio dalla stessa impresa edìle del cavalier Arduino.<ref>{{Cita|B. Coda N., R. Fraternali, C. L. Ostorero, 2017|pp. 12-16}}.</ref>
 
Nel corso dei decenni successivi ''Villa Arduino'' è stata erroneamente identificata come la residenza di [[Erminio Macario]], il celebre attore comico piemontesetorinese nato nel 1902, nelalimentando vicinouna borgosorta di [[leggenda metropolitana]] del Santutto Donatopriva di fondamento.<ref Tuttavianame="macario"/> questaQuesta diceria popolare è stata smentita ufficialmente molte volte poiché priva di fondamento; il noto attore, infatti, abitò in un grande appartamento in via Santa Teresa 10, proprio sopra il teatro "La Bomboniera" che aveva fatto costruire per mettere in scena alcuni suoi spettacoli di varietà. Un’altraUn'altra diceria assaicredenza comune vorrebbe che Macario abbia abitato poco distante, presso ''Villa Gibellino'' nella vicina via Sismonda 18, ma anche questa notizia non è attendibiledocumentata.<ref L’unico ospite illustre che ha risieduto nella zona pare essere stato [[Nostradamus]], che secondo alcune testimonianze storiche sembra aver abitato tra il 1556name="macario">{{cita web|1=https://www.piemontetopnews.it/villa-macario-qualledificio-gotico-e -inquietante-in-cui-il-grande-comico-torinese-non-abito-mai/|2=Alla 1562scoperta pressodella lagotica cosiddettae ''Domusinquietante Victoria'',"Villa inMacario": seguitoma ribattezzatail ''Cascinacomico Morozzo''torinese manon demolitavi negliabitò anni sessanta del Novecento.mai}}</ref>
L'unico ospite illustre che ha risieduto per un breve periodo nella zona pare essere stato [[Nostradamus|Michel de Notredame]]; secondo alcune testimonianze storiche, si afferma che il celebre Nostradamus soggiornò tra il 1556 e il 1562 come ospite presso la cosiddetta ''Domus Victoria'', in seguito ribattezzata Cascina Morozzo, edificio poi demolito negli anni sessanta del Novecento e di cui sopravvive soltanto un muro di cinta.<ref>{{Cita|G. M. Ferretto, 2001|pp. 18-21}}.</ref>
 
Nel corso degli anni ''Villa Arduino'' ha avuto più proprietari eed attualmente è una residenza privata. Dal 2010 l'edificio è sottoposto a provvedimento di tutela ai sensi del codice dei Beni Culturali con D.D.R. 27/10/2008.
Dal 2010 l’edificio è sottoposto a provvedimento di tutela ai sensi del codice dei Beni Culturali con D.D.R. 27/10/2008.
 
== CaratteristicheDescrizione ==
[[File:Villa Arduino.JPG|thumb|Veduta di Villa Arduino]]
L'edificio a pianta angolare si sviluppa su quattro piani fuori terra e sorge sull'asse di [[corso Lecce]], in corrispondenza dell’incrocio con via Michele Lessona.
''Villa Arduino'', che nel progetto originario presentava facciate più movimentate, sfrutta strategicamente la posizione angolare per farneevidenziare il suo imponente ingresso, padronale composto dai due elementi principali, ovveroda un primo volume che avanza sino a filo strada inglobandoe ingloba un portale di ingressod'accesso caratterizzato da un portico con due archi laterali che fiancheggiano un grande arco a tutto sesto che conduce all'ingresso principale dell'edificio. EssoIl portico è sormontato da un ampio terrazzo al primo piano, mentrecon ilbalaustra secondoin silitocemento svincolae dal primovolume perprincipale elevarsipiù acaratterizzante, formareovvero una torresorta fortementedi caratterizzata[[dongione]] dadai chiari stilemi neogotici e un loggiato costituito da un'ampia trifora con archibalconi aal tuttosecondo sestopiano e colonneun binate.loggiato Attornoal a questo corpo angolare si articolano le due ali laterali dell’edificioterzo, lecostituito cuida facciateampie sonotrifore interamentesu percorseciascun da un ciclo di affreschilato, nonchécon daarchi una apparatotutto decorativo di bugnato, elementi fitomorfisesto e zoomorficoppie realizzatidi incolonne litocementobinate.<ref>{{Cita|B. Codaname="aavv N.,1928" R. Fraternali,/><ref Cname="M. L. OstoreroPistoi, 2017|1969 pp. 1121-16}}.<23" /ref>
 
Attorno a questo principale corpo angolare si articolano le due ali laterali dell’edificio, le cui facciate sono interamente percorse da un ciclo di affreschi e da un rivestimento che alterna a contrasto il mattone a vista con l'ocra degli elementi del ricco apparato decorativo costituito da decori fitomorfi, zoomorfi, allegorie e riferimenti araldici realizzati in litocemento.<ref name="B. Coda N., R. Fraternali, C. L. Ostorero, 2017 pp. 11-16" />
IlEntrambe corpole principaleali dell’edificiolaterali èdell'edificio costituitoospitano dallaun palazzinavialetto acon un'aiuola piantumata antistante e sono costituite da due piani a struttura mista di muratura e cemento armato, con parziali sopraelevazioni a forma di torriche formantiospitano il terzosecondo e quartoterzo piano, caratterizzatile cui facciate sono caratterizzate da un’alternanzauna variegata alternanza di bifore, trifore, loggiati, archi, finestre con arco a sesto acuto e archi a tutto sesto, tracompresi cuii due archi strombati del dongione e quellaquello principale, che affaccia sul terrazzo che sovrastasopra il portale di ingresso angolare.<ref name="aavv 1928" /><ref name="M. L. Pistoi, 1969 pp. 21-23" />
L’edificio prevede a sinistra dell’ingresso pedonale su via Michele Lessona l’appartamento del custode e, a destra, l’ala porticata con volte a crociera, in cui originariamente erano ospitati gli uffici del cavalier Arduino con gli annessi locali per i disegnatori, la segreteria e l’amministrazione.<ref>{{Cita|B. Coda N., R. Fraternali, C. L. Ostorero, 2017|pp. 11-18}}.</ref>
 
[[File:VILLA ARDUINO 02.jpg|thumb|200px|right|Un dettaglio dell'accesso carrabile e dell'accesso alla palazzina del custode da via Michele Lessona]]
Il piano superiore era invece originariamente destinato all’abitazione della famiglia Arduino. Nel cortile interno, a cui si accede da un’arcata a tutto sesto, trovano posto un magazzino e un’autorimessa.
 
L’edificio prevede a sinistra dell’ingresso pedonale e del passo carrabile presenti al civico 14 di via Michele Lessona, l’appartamento del custode. Alla sua destra vi è l'ala dell'edificio caratterizzata da un portico con volte a crociera e archi a tutto sesto, di cui uno costituisce il varco carrabile che conduce all'ampia corte interna, dove trovano posto un magazzino e un’autorimessa.<ref name="aavv 1928" /><ref name="M. L. Pistoi, 1969 pp. 21-23" /> Il piano superiore, sovrastato da pinnacoli e da un'ulteriore torre con un loggiato che affaccia sulla corte interna, era invece originariamente destinato interamente all’abitazione della famiglia Arduino.<ref name="B. Coda N., R. Fraternali, C. L. Ostorero, 2017 pp. 11-18">{{Cita|B. Coda N., R. Fraternali, C. L. Ostorero, 2017|pp. 11-18}}.</ref>
Nel 1940 venne realizzata una cancellata in litocemento in sostituzione dell’originale in ferro battuto, eliminata per donare alla patria il metallo per fini bellici. Essa è stata demolita nel 1960 e nuovamente sostituita con una stilisticamente più coerente.<ref>{{Cita|B. Coda N., R. Fraternali, C. L. Ostorero, 2017|pp. 11-18}}.</ref>
 
Il modulo laterale affacciato su corso Lecce, invece, appare più omogeneo, con una struttura quadrangolare costituita da prospetti più regolari e austeri, caratterizzati da finestre a sesto acuto per l'ultimo piano, bovindi, un grande affresco e un arco cieco a sesto acuto che contiene un'ampia vetrata a quadrifora al primo piano, che affaccia su un ulteriore terrazzo. Quest'ala dell'edificio ospitava originariamente gli uffici del cavalier Arduino con gli annessi locali per i disegnatori, la segreteria e l’amministrazione.<ref name="B. Coda N., R. Fraternali, C. L. Ostorero, 2017 pp. 11-18" /> Su questo stesso lato è presente un secondo accesso pedonale a filo strada sovrastato da un'edicola in muratura riportante tipiche decorazioni neogotiche, che conduce all'ingresso originariamente destinato agli uffici.
 
Nel 1940 venne realizzata una cancellatarecinzione in litocemento in sostituzione dell’originale cancellata in ferro battuto, eliminatasmantellata per donare alla patria il metallo per fini bellici. Essa è stata demolita nel 1960 e nuovamente sostituita con una stilisticamente più coerente.<ref>{{Cita|B. CodaTuttavia N.,i R.ferri Fraternali,battuti C.originali L.superstiti Ostorerosi ritrovano nel cancello principale e in quelli degli accessi pedonali, 2017|pp.che 11-18}}riportano un decoro piuttosto fitto ed elaborato.</ref>
A completamento della decorazione, vi sono alcuni ferri battuti di elaborata fattura anche sulla cima del dongione angolare, dove svetta un segnavento, e sulle falde di copertura dei moduli più alti, nonché sullo stipite dell'accesso angolare principale, dove si trovano affisse due targhe metalliche recanti la dicitura "Palazzotto Arduino" in caratteri gotici a rilievo.<ref name="B. Coda N., R. Fraternali, C. L. Ostorero, 2017 pp. 11-18" />
 
== Trasporti ==
*{{BoxArrotondato|M1|#FFFFFF|#E20A16|#E20A16|0ex}} [[metropolitana di Torino|Metropolitana]], fermata[[Stazioni della metropolitana di Torino|fermate]]: [[Rivoli (metropolitana di Torino)|Rivoli]], [[BerniniRacconigi (metropolitana di Torino)|BerniniRacconigi]].
*Bus 65, 2, 13
 
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== Bibliografia ==
* {{cita libro|autore=AA. VV., 1928-1929|titolo=Guida di Torino|editore=Paravia|città=Torino|anno=1928|ISBN=<!--|cid=AA.VV. 1928-->|cid=AA.VV. 1928}}
 
* {{cita libro|autore=AA.VV.|titolo=Beni culturali ambientali nel Comune di Torino|editore=Politecnico di Torino Dipartimento Casa-Città, Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino|città=Torino|anno=1984|ISBN=no|cid=AA.VV., 1984}}
 
* {{cita libro|autore=B. Coda N., R. Fraternali, C. L. Ostorero, 2017|titolo=Torino Liberty. 10 passeggiate nei quartieri della città.|editore=Edizioni del Capricorno|città=Torino|anno=2017|ISBN=978-88-7707-327-3<!--|cid=B. Coda N., R. Fraternali, C. L. Ostorero, 2017-->|cid=B. Coda N., R. Fraternali, C. L. Ostorero, 2017}}
* {{cita libro|autore=M. Leva Pistoi|titolo=Mezzo secolo di architettura 1865-1915. Dalle suggestioni post-risorgimentali ai fermenti del nuovo secolo|editore=Tipografia Torinese|città=Torino|anno=1969|ISBN=no|cid=M. L. Pistoi, 1969}}
 
* {{cita libro|autore=MG. LevaM. PistoiFerretto|titolo=MezzoDante secoloe di architettura 1865-1915Nostradamus. DalleL'enigma suggestionidella post-risorgimentalilapide ai fermenti deldi nuovo secoloTorino|editore=TipografiaEdizioni TorineseG.M.F.|città=TorinoTreviso|anno=19692001|ISBN=no|cid=MilaG. LevaM. PistoiFerretto, 19692001}}
 
== Voci correlate ==
* [[Liberty a Torino]]
* [[Casa della Vittoria]]
* [[Ville e palazzi di Torino]]
* [[Luoghi d'interesse a Torino]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni ==
{{Portale|Architettura|Piemonte|Torino}}
* {{cita web|1=https://www.museotorino.it/view/s/0a39cb4eab054be4a12de5024a21f73a|2=Villa Arduino}}
 
{{Portale|Architettura|Piemonte|Torino}}
[[Categoria:Palazzi di Torino]]
[[Categoria:Architetture modernisteVille di Torino|Arduino]]
[[Categoria:PalazziArchitetture eclettiche di Torino]]