Raggi cosmici: differenze tra le versioni

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Nell'ultimo decennio invece l'attività solare sembra aver subito un lento declino: il sole, nel suo ciclo undecennale, dopo avere raggiunto il minimo di attività nelle macchie solari nel 2007, in seguito ha dato solo timidi segnali di risveglio. Dal 2004 al 2011 sono stati 821 i giorni senza macchie, contro una media di 486.<ref>[http://www.spaceweather.com/archive.isp?view=1&day=31&month=12&year=2012 Spotless Days.] {{collegamento interrotto}}</ref>
Negli ultimi 100 anni soltanto tra il 1911 e il 1914 il sole era stato così eccezionalmente pigro.
Questa circostanza giustificherebbe l'improvviso aumento della nuvolosità bassa negli ultimi anni; uno studio del 2000 sembra aver mostrato che il riscaldamento globale dall'inizio dell'ultimo secolo possa essere stato causato dall'attività solare: gli autori dello studio però non escludono altre cause nel riscaldamento degli ultimi decenni.<ref>[http://www.solarstorms.org/CloudCover.html The influence of cosmic rays on terrestrial clouds and global warming]</ref> Sono stati attribuiti gli episodi di caldo e freddo negli ultimi 550 milioni di anni ai quattro incontri che ha avuto il Sistema Solare con i bracci della Galassia durante il suo moto di rotazione attorno ad essa. I raggi cosmici infatti sono per lo più generati dai resti delle supernovae che, osservando le galassie simili alla nostra, sappiamo si trovano principalmente nei bracci, dove risiedono le stelle più massive. Quindi quando il Sole attraversa un braccio ci aspettiamo di trovare un flusso maggiore di raggi cosmici. I dati da satellite ci confermano che le variazioni di irradianza sono troppo piccole (circa 1% in un ciclo solare) per spiegare le variazioni climatiche correlate all'attività solare: deve essere invocato un altro meccanismo. Nel 1959 E.P. Ney ipotizzò che il fusso di raggi cosmici, modulato dal campo magnetico solare, potesse in qualche modo agire sulla formazione delle nuvole. Per verificare che i raggi cosmici influenzino la formazione delle nuvole in modo rilevante N. Marsh e H. Svensmark hanno messo a confronto le variazioni di copertura nuvolosa con il flusso di raggi cosmici che raggiunge la troposfera. <ref>[https://www.roma1.infn.it/exp/ams/LezioniAP/2011/%20Raggi%20cosmici%20e%20clima.pdf INFN Roma1]</ref> Frolich smentisce i dati e il suo lavoro di Frolich favorisce la verisone IPCC della esclusiva forzante radiativa antropica da gas serra, tuttavia Frolichanche lui viene immediatamente smentito da Nicola Scafetta e Richard C. Willson <ref>{{cita pubblicazione|autore= Nicola Scafetta; Richard C. Willson|titolo=ACRIM-gap and TSI trend issue resolved using a surface magnetic flux TSI proxy model” pubblicato in |rivista=Geophysical research letters|volume= 36|numero= L05701| doi=10.1029/2008GL036307|data= 2009|url=https://ui.adsabs.harvard.edu/abs/2009GeoRL..36.5701S/abstract}}</ref>.
 
== Note ==