Polonia: differenze tra le versioni
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| linkMappa = Poland CIA map PL.png
| motto =
| lingua =
| altrelingue = [[Lingua casciuba|casciubo]] ''(riconosciuta)''{{efn|Riconosciuta legalmente a livello nazionale come etnico-minoritaria, ma non [[Lingua ufficiale|ufficiale]].}}<br />[[Lingua tedesca|tedesco]], [[Lingua lituana|lituano]], [[Lingua ucraina|ucraino]], [[Lingua bielorussa|bielorusso]] ''(riconosciute localmente)''{{efn|Essendo parlate come seconda lingua in cinque [[Voivodati della Polonia|voivodati]], sono sì riconosciute, sebbene solo a livello locale, come lingue etnico-minoritarie, ma sono non ritenute [[Lingua ufficiale|lingue ufficiali]].}}
| capitale = {{simbolo|POL Warszawa COA.svg}} [[Varsavia]]
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| capitaleAbitanti = {{formatnum:1863056}}
| capitaleAbitantiAnno = 2022
| governo = [[Repubblica parlamentare]]<ref>{{Cita web|lingua=pl-PL|url=https://www.gov.pl/web/civilservice/basic-information-about-poland#:~:text=Poland%20is%20a%20parliamentary%20republic,and%20approved%20by%20the%20Sejm.|titolo=Basic information about Poland - Civil Service - Portal Gov.pl|sito=Civil Service|accesso=2025-03-12}}</ref>
| elenco capi di stato = [[Capi di Stato della Polonia|Presidente della Repubblica]]
| presidente = [[Andrzej Duda]]
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| tld = [[.pl]], [[.eu]]
| telefono =
| targa =
| inno = ''[[Mazurek Dąbrowskiego]]''
| festa = [[11 novembre]]
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| stato precedente = {{Bandiera|POL}} [[Repubblica Popolare di Polonia]]
}}
La '''Polonia''', ufficialmente '''Repubblica di Polonia''' ({{polacco|[[Rzeczpospolita (politica)|Rzeczpospolita]] Polska}}, nel linguaggio comune ''Polska''), è uno [[Stato]] situato nell'[[Europa centrale]], membro dell'[[Unione europea]], della [[NATO]] e dell'[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]]. La Polonia ha una [[popolazione]] di {{formatnum:38036118}} abitanti e una superficie di {{M|312696|ul=km²}}.<ref name="stat.gov.pl" /><ref name="m.bankier.pl" /> La città principale, nonché capitale, è [[Varsavia]] ({{polacco|Warszawa}}). Confina a [[ovest]] con la [[Germania]], a [[sud]] con la [[Repubblica Ceca]] e la [[Slovacchia]], a [[est]] con l'[[Ucraina]] e la [[Bielorussia]], a nordest con la [[Lituania]] e con l'[[exclave]] [[Russia|russa]] di [[Oblast' di Kaliningrad|Kaliningrad]]; a [[nord]] è bagnata dal [[mar Baltico]].
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== Storia ==
{{vedi anche|Storia della Polonia|Capi di Stato della Polonia|Capi di governo della Polonia}}
{{dx|[[File:Polska 992 - 1025-es.svg|thumb|left|Polonia [[992]]-[[1025]], durante il regno di [[Boleslao I di Polonia|Boleslao il Coraggioso]].]]}}
La Polonia fu abitata inizialmente dai [[Celti]] nella [[Slesia]] e nella parte occidentale tra il [[IV secolo a.C.|IV]] e il [[I secolo a.C.]], quando comparvero anche i [[Germani]]. A partire dal [[V secolo|V]] e [[VI secolo]] d.C. entrambi i popoli vennero assorbiti dalle [[slavi occidentali|popolazioni slave occidentali]]<ref>{{Treccani|polonia|accesso=4 giugno 2015}}</ref>. Tuttavia l'antico Regno polacco cominciò a prendere una [[unità nazionale|forma unitaria]] solo nella metà del [[X secolo]], sotto la dinastia dei [[Piast]], e per la precisione sotto [[Miecislao I di Polonia|Mieszko (Miecislao I)]]
[[File:Bacciarelli - Chrobry.jpeg|thumb|upright|left|[[Boleslao I di Polonia|Boleslao I]], il primo re di Polonia e figlio del duca [[Miecislao I di Polonia|Miecislao]].]]▼
Infatti risulta che nel 966, dopo aver riunito intorno alla rocca di [[Gniezno]] una prima rudimentale comunità nazionale, qui si scelse anche la bandiera che ancora oggi è quella della Repubblica di Polonia, un'aquila d'argento (di colore bianco) su sfondo rosso. Secondo la leggenda si scelse questo tema a causa del ritrovamento di un nido di aquilotti durante i lavori di costruzione della città di Gniezno. Miecislao si convertì successivamente al cristianesimo, secondo alcuni per compiacere sua moglie, una principessa Boema, ma sicuramente anche per godere della protezione della Chiesa ed evitare la colonizzazione germanica.
Nel [[XII secolo]] la Polonia si frammentò in molti piccoli stati, che nel [[1241]] vennero depredati dalle armate [[Mongoli|Mongole]] dell'[[Orda d'Oro]].
▲La Polonia fu abitata inizialmente dai [[Celti]] nella [[Slesia]] e nella parte occidentale tra il [[IV secolo a.C.|IV]] e il [[I secolo a.C.]], quando comparvero anche i [[Germani]]. A partire dal [[V secolo|V]] e [[VI secolo]] d.C. entrambi i popoli vennero assorbiti dalle [[slavi occidentali|popolazioni slave occidentali]]<ref>{{Treccani|polonia|accesso=4 giugno 2015}}</ref>. Tuttavia l'antico Regno polacco cominciò a prendere una [[unità nazionale|forma unitaria]] solo nella metà del [[X secolo]], sotto la dinastia dei [[Piast]], e per la precisione sotto [[Miecislao I di Polonia|Mieszko (Miecislao I)]]. Infatti risulta che nel 966, dopo aver riunito intorno alla rocca di [[Gniezno]] una prima rudimentale comunità nazionale, qui si scelse anche la bandiera che ancora oggi è quella della Repubblica di Polonia, un'aquila d'argento (di colore bianco) su sfondo rosso. Secondo la leggenda si scelse questo tema a causa del ritrovamento di un nido di aquilotti durante i lavori di costruzione della città di Gniezno. Miecislao si convertì successivamente al cristianesimo, secondo alcuni per compiacere sua moglie, una principessa Boema, ma sicuramente anche per godere della protezione della Chiesa ed evitare la colonizzazione germanica.
{{vedi anche|Battaglia di Grunwald}}
▲[[File:Bacciarelli - Chrobry.jpeg|thumb|upright|[[Boleslao I di Polonia|Boleslao I]], il primo re di Polonia e figlio del duca [[Miecislao I di Polonia|Miecislao]].]]
[[File:Lucas Cranach d.J. - Bildnis einer Frau, 1549 (MFA Boston).jpg|thumb|upright|left|La principessa italiana [[Bona Sforza|Bona Sforza D'Aragona]] nel 1518 divenne la seconda moglie del re di Polonia [[Sigismondo I di Polonia|Sigismondo il Vecchio]], regina di Polonia, granduchessa di Lituania, Duchessa di Bari e Rossano, erede al Regno di Gerusalemme dal 1524.]]▼
La corte reale polacca era affascinata dalla cultura italiana, che si manifesta in molti monumenti dell'architettura rinascimentale in Polonia (cortile ad arcate del castello di [[Wawel]], edifici rinascimentali a [[Cracovia]], [[Tarnów]], [[Zamość]], ecc.)
▲Nel [[XII secolo]] la Polonia si frammentò in molti piccoli stati, che nel [[1241]] vennero depredati dalle armate [[Mongoli|Mongole]] dell'[[Orda d'Oro]]. Sotto la dinastia Jagellone, venne accordata un'alleanza con la vicina Lituania, e l'epoca d'oro arrivò nel [[XVI secolo]] con l'unione tra i due stati ([[Unione di Lublino]], 1569), nella [[Confederazione polacco-lituana]]. La principessa italiana [[Bona Sforza|Bona Sforza D'Aragona]] nel 1518 divenne la seconda moglie del re di Polonia [[Sigismondo I di Polonia|Sigismondo I il Vecchio]], ha dato alla luce tre future regine ([[Isabella Jagellona]] - regina d'Ungheria, [[Caterina Jagellona]] - regina di Svezia, [[Anna Jagellona]] - regina di Polonia) e figlio di [[Sigismondo II Augusto|Sigismondo August]] - re di Polonia che ereditò dalla madre i due principati italiani di [[Bari]] e [[Rossano (Corigliano-Rossano)|Rossano]].
▲La corte reale polacca era affascinata dalla cultura italiana, che si manifesta in molti monumenti dell'architettura rinascimentale in Polonia (cortile ad arcate del castello di [[Wawel]], edifici rinascimentali a [[Cracovia]], [[Tarnów]], [[Zamość]], ecc.).Durante il XVI secolo, a seguito delle vittorie contro la Russia, la Confederazione riuscì ad imporsi come una delle maggiori potenze in Europa; tuttavia la scarsa centralizzazione del potere regio e la natura elettiva di questo, la portò con il tempo ad indebolirsi fino a quando non venne letteralmente spartita tra impero asburgico, impero russo e regno prussiano.
▲[[File:Lucas Cranach d.J. - Bildnis einer Frau, 1549 (MFA Boston).jpg|thumb|upright|La principessa italiana [[Bona Sforza|Bona Sforza D'Aragona]] nel 1518 divenne la seconda moglie del re di Polonia [[Sigismondo I di Polonia|Sigismondo il Vecchio]], regina di Polonia, granduchessa di Lituania, Duchessa di Bari e Rossano, erede al Regno di Gerusalemme dal 1524.]]
Durante il XVI secolo, a seguito delle vittorie contro la Russia, la Confederazione riuscì ad imporsi come una delle maggiori potenze in Europa; tuttavia la scarsa centralizzazione del potere regio e la natura elettiva di questo, la portò con il tempo ad indebolirsi fino a quando non venne letteralmente spartita tra impero asburgico, impero russo e regno prussiano.
[[File:Rzeczpospolita.png|thumb|left|La [[Confederazione polacco-lituana]] al suo apice (metà del [[XVII secolo]]).]]▼
[[File:Sigismund III of Poland-Lithuania and Sweden (Martin Kober).jpg|thumb|upright|left|[[Sigismondo III]], re di Polonia e [[Svezia]]. Durante il suo regno la Polonia si estendeva per oltre un milione di chilometri quadrati. Trasferì la capitale da [[Cracovia]] a [[Varsavia]] nel 1596.]]▼
I sudditi polacchi godevano di grande libertà ed esisteva un [[Camera dei deputati (Polonia)|sistema parlamentare]], anche se i benefici di quest'ultimo erano limitati alla ''[[szlachta]]'' (nobiltà). Da quel tempo i polacchi si sono dati il nome di ''Nazione della gente libera''. Nel 1655, la Polonia perse la [[seconda guerra del nord]] contro la Svezia, e ciò diede inizio al cosiddetto ''[[Diluvio (Polonia)|Potop]]'' ("diluvio"), che si concluse nel 1660 con la [[Trattato di Oliva|pace di Oliva (o Oliwa)]].
Vi furono inoltre numerose guerre contro l'[[Impero ottomano]], la [[Russia]], la [[Svezia]], la [[Transilvania]] e la [[Prussia|Prussia-Brandeburgo]] che finirono nel [[1699]].
=== La spartizione e la sottomissione allo straniero ===
▲[[File:Rzeczpospolita.png|thumb|left|La [[Confederazione polacco-lituana]] al suo apice (metà del [[XVII secolo]]).]]
Nei successivi 80 anni, l'elettività del sovrano e il principio del [[liberum veto]] nella [[Camera dei deputati (Polonia)#Sejm del Regno di Polonia e della Confederazione Polacco-Lituana|Camera dei deputati della Polonia]] provocarono lo svanire del potere centrale ed il raggiungimento di un punto morto nelle istituzioni, indebolirono la nazione, e portarono alla sottomissione da parte di [[Austria]], [[Prussia]] e [[Russia]]. L'[[Illuminismo in Polonia]] fomentò un crescente movimento nazionale per restaurare lo stato, il cui risultato fu la prima [[costituzione]] scritta d'Europa, nel 1791, la [[Costituzione polacca di maggio]] (festeggiata il 3 maggio). Il processo di riforme causò un intervento esterno e una serie di [[spartizioni della Polonia]] fra [[Austria]], [[Russia]] e [[Prussia]] nel [[1772]], [[1793]] e [[1795]]; al termine, la Polonia venne completamente cancellata dalle carte geografiche. I polacchi risentirono la mancanza di libertà e più volte si ribellarono contro gli oppressori (''vedi'' [[Elenco delle ribellioni polacche]]).
▲[[File:Sigismund III of Poland-Lithuania and Sweden (Martin Kober).jpg|thumb|upright|[[Sigismondo III]], re di Polonia e [[Svezia]]. Durante il suo regno la Polonia si estendeva per oltre un milione di chilometri quadrati. Trasferì la capitale da [[Cracovia]] a [[Varsavia]] nel 1596.]]
[[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] creò uno Stato dipendente dalla [[Francia]] in territorio polacco, il [[Granducato di Varsavia]], governato da [[Federico Augusto I (re di Sassonia)|Federico Augusto I di Sassonia]]. Dopo le [[guerre napoleoniche]], una ricostituzione dello Stato polacco, il Regno di Polonia conosciuto come "[[Polonia del Congresso]]", governato dallo [[zar]] russo, possedeva una costituzione [[Liberalismo|liberale]]. Tuttavia gli [[zar]] russi ridussero presto le libertà della Polonia, finché la Russia annesse di fatto il paese. Più tardi, nel [[XIX secolo]], la [[Galizia (Europa centrale)|Galizia]] governata dall'Austria divenne l'oasi polacca della libertà. Durante la [[prima guerra mondiale]] tutti gli [[Alleati della prima guerra mondiale|Alleati]] concordarono nella ricostituzione della Polonia come [[stato cuscinetto]] tra [[Impero tedesco|Germania]] e [[Russia]] ed il presidente degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] [[Woodrow Wilson]] la proclamò nel punto 13 dei suoi [[quattordici punti]].
=== L'indipendenza ===
Poco dopo la [[Armistizio di Compiègne|capitolazione della Germania]] nel novembre [[1918]], la Polonia riguadagnò l'indipendenza come [[Seconda Repubblica di Polonia]].
Ad oriente però la tensione crebbe nei confronti della [[Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa]], allora alle prese con una guerra civile e con le difficoltà della nascente [[Rivoluzione bolscevica]]. Nell'aprile del 1920 il governo polacco, considerata la situazione della federazione Sovietica, rivendicò i territori al confine orientale, abitati in parte da popolazioni di etnia non polacca (lituani, ucraini e bielorussi), prima appartenenti alla Polonia. Dopo qualche tentativo diplomatico, iniziarono diverse scaramucce di frontiera con scontri armati sempre più violenti.
{{vedi anche|Guerra sovietico-polacca}} [[File:Bij Bolszewika.jpg|thumb|left|Il testo recita "Colpire il bolscevico".]] Lo scenario cambiò nel giro di un altro mese con l'offensiva sovietica; a metà di questa gli inglesi si offrirono di mediare le trattative, ma fu la [[Russia]] bolscevica a rifiutare e l'[[Armata Rossa]] fra giugno e luglio scatenò una controffensiva giungendo alle porte di Varsavia, ma poi la Polonia cambiò le sorti della guerra ancora una volta con una delle battaglie più decisive della storia, definita dai giornali dell'epoca, "[[Battaglia di Varsavia (1920)|il miracolo della Vistola]]". Nel contrattacco che ne seguì, la Polonia rioccupò buona parte dei territori perduti ritornando praticamente sulle posizioni iniziali, in quella che oggi è chiamata Bielorussia, la cui popolazione era polacca per più del 50% così come nel territorio di [[Vilnius|Vilna]], e la parte [[Repubblica Nazionale dell'Ucraina Occidentale|più occidentale dell'Ucraina]].
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=== La seconda guerra mondiale ===
[[File:Gdynia Dworzec Morski.jpg|thumb|[[Gdynia]] nel 1938]]
La [[Seconda Repubblica di Polonia]] ebbe sin dall'inizio relazioni tese con i suoi due vicini più potenti, la [[Repubblica di Weimar|Germania]] (che rivendicava la [[Prussia Occidentale]] e [[Danzica]]) e l'[[URSS]] (che rivendicava i territori orientali, caratterizzati da una forte presenza di [[bielorussi]] ed [[ucraini]]). Sebbene fino alla metà degli [[anni 1930|anni trenta]] il capo di stato maggiore [[Józef Piłsudski]] fosse riuscito a stabilizzare i rapporti con Russia e Germania, a partire dalla sua morte la situazione iniziò a peggiorare, in particolare col [[Terzo Reich]], col rifiuto della Polonia di aderire al [[patto anticomintern]] e di concedere la costruzione di una strada extra-territoriale che collegasse la [[Città Libera di Danzica]] alla Germania passando per il cosiddetto [[corridoio polacco
Adirato da tale presa di posizione, [[Hitler]], che stava proseguendo la sua politica di creazione del Grande Reich, iniziò a riarmare gradualmente la Germania grazie alle miti politiche di [[appeasement]] di [[Terza Repubblica (Francia)|Francia]] ed [[Regno Unito|Inghilterra]] che rifiutarono una collaborazione con l'Unione Sovietica in chiave anti-hitleriana. All'inizio del [[1939]], dopo aver inglobato [[Austria]] e [[Sudeti]], progettò un attacco armato alla Polonia, e in agosto impose un [[ultimatum]] chiedendo la cessione non solo di [[Danzica]], ma anche del suo [[Corridoio di Danzica|corridoio]] come unica alternativa alla guerra; il rifiuto della Polonia, incoraggiata dalle garanzie anglo-francesi di intervento, portò all'aggressione tedesca provocando lo scoppio della [[seconda guerra mondiale]].
[[File:7TP-2.jpg|thumb|left|[[Carro armato leggero]] [[7TP]] dell'esercito polacco in manovra.]]
▲La [[Seconda Repubblica di Polonia]] ebbe sin dall'inizio relazioni tese con i suoi due vicini più potenti, la [[Repubblica di Weimar|Germania]] (che rivendicava la [[Prussia Occidentale]] e [[Danzica]]) e l'[[URSS]] (che rivendicava i territori orientali, caratterizzati da una forte presenza di [[bielorussi]] ed [[ucraini]]). Sebbene fino alla metà degli [[anni 1930|anni trenta]] il capo di stato maggiore [[Józef Piłsudski]] fosse riuscito a stabilizzare i rapporti con Russia e Germania, a partire dalla sua morte la situazione iniziò a peggiorare, in particolare col [[Terzo Reich]], col rifiuto della Polonia di aderire al [[patto anticomintern]] e di concedere la costruzione di una strada extra-territoriale che collegasse la [[Città Libera di Danzica]] alla Germania passando per il cosiddetto [[corridoio polacco]]; adirato da tale presa di posizione, [[Hitler]], che stava proseguendo la sua politica di creazione del Grande Reich, iniziò a riarmare gradualmente la Germania grazie alle miti politiche di [[appeasement]] di [[Terza Repubblica (Francia)|Francia]] ed [[Regno Unito|Inghilterra]] che rifiutarono una collaborazione con l'Unione Sovietica in chiave anti-hitleriana. All'inizio del [[1939]], dopo aver inglobato [[Austria]] e [[Sudeti]], progettò un attacco armato alla Polonia, e in agosto impose un [[ultimatum]] chiedendo la cessione non solo di [[Danzica]], ma anche del suo [[Corridoio di Danzica|corridoio]] come unica alternativa alla guerra; il rifiuto della Polonia, incoraggiata dalle garanzie anglo-francesi di intervento, portò all'aggressione tedesca provocando lo scoppio della [[seconda guerra mondiale]].
Per giustificare agli occhi dell'opinione pubblica tedesca l'invasione della Polonia Hitler inscenò un finto attacco ad una [[Incidente di Gleiwitz|stazione radio tedesca]]. Il territorio polacco fu invaso dalle truppe del [[Terzo Reich]] e dall'[[Unione Sovietica]] e spartito fra i due stati aggressori sulla base di quanto stabilito dal [[patto Molotov-Ribbentrop]], un trattato di non aggressione con clausola segreta di spartizione della Polonia e dei [[Paesi baltici]].
{{vedi anche|Campagna di Polonia}}
Le ostilità iniziarono il 1º settembre [[1939]]; la Polonia, per quanto stato governato da una giunta ideologicamente militarista, era completamente impreparata di fronte alla velocità e la violenza degli attacchi tedeschi, per via del fallimento nella modernizzazione dell'esercito. La situazione si aggravò quando l'[[esercito polacco]], impegnato duramente ad ovest dalla Wehrmacht fu [[Invasione sovietica della Polonia|attaccato anche da est]] dall'[[Armata Rossa]] il 17 settembre, senza alcuna [[dichiarazione di guerra]] da parte dell'[[Unione Sovietica]].
[[File:Warsaw Uprising Blyskawica.jpg|thumb|Combattimenti durante la [[rivolta di Varsavia]].]]
▲Le ostilità iniziarono il 1º settembre [[1939]]; la Polonia, per quanto stato governato da una giunta ideologicamente militarista, era completamente impreparata di fronte alla velocità e la violenza degli attacchi tedeschi, per via del fallimento nella modernizzazione dell'esercito. La situazione si aggravò quando l'[[esercito polacco]], impegnato duramente ad ovest dalla Wehrmacht fu [[Invasione sovietica della Polonia|attaccato anche da est]] dall'[[Armata Rossa]] il 17 settembre, senza alcuna [[dichiarazione di guerra]] da parte dell'[[Unione Sovietica]]. Tutto il paese soffrì gravemente durante il periodo dell'[[Occupazione della Polonia|occupazione]] (''vedi'' anche [[Governatorato Generale]]), anche perché tra tutte le nazioni coinvolte nella guerra la Polonia perse la percentuale maggiore di cittadini: circa 5,5 milioni di persone perirono per le varie cause legate alla guerra. Lo stato maggiore polacco venne fisicamente eliminato dai sovietici nel [[massacro di Katyn']] e {{formatnum:100000}} civili polacchi furono deportati nei gulag della [[Siberia]] e degli [[Urali]]. Solo negli ultimi anni di guerra si sarebbe formato un comitato di resistenza, la cui azione più importante fu senza dubbio la [[rivolta di Varsavia]] (tra {{formatnum:150000}} e {{formatnum:225000}} vittime tra civili e partigiani) del [[1944]]. In generale, comunque, i contributi dei soldati e dei partigiani polacchi furono ignorati a fine guerra dagli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]], che riconobbero l'annessione della Polonia orientale all'[[URSS]]<ref name="Lowe">{{Cita libro|titolo=Il continente selvaggio|autore=Keith Lowe|editore= Laterza|anno= 2015|annooriginale=2012|capitolo= Cap. 18 La pulizia etnica dell'Ucraina e della Polonia|p=240|ISBN= 978-88-581-0515-3}}</ref>.
=== Il periodo comunista ===
[[File:Curzon line en.svg|thumb|left|upright=1.4|[[Linea Curzon]], che definisce i territori polacchi orientali annessi dall'[[Unione Sovietica]] dopo il 1945 e gli ex territori tedeschi annessi alla Polonia.]]
Dopo la guerra, le frontiere della Polonia vennero spinte ad ovest; il confine est alla [[linea Curzon]], avallando le pretese sovietiche, ed il confine ovest alla [[Confine tra la Germania e la Polonia|linea Oder-Neisse]] per circa {{M|200|ul=km}}. Dopo lo spostamento, la Polonia perse ad est {{M|188000|ul=km2}} (15 milioni di abitanti) a favore dell'Unione Sovietica e guadagnò {{M|122000|u=km²}} a spese della Germania. Lo [[Cambiamenti territoriali della Polonia dopo la seconda guerra mondiale|spostamento delle frontiere]] causò anche la migrazione verso ovest di milioni di persone, polacchi e tedeschi in fuga dai territori amputati dai rispettivi paesi ed ucraini trasportati a ripopolare le terre conquistate. La vittoria dell'Unione Sovietica portò l'ascesa di un governo comunista. Nel [[1948]] si ebbe una svolta verso lo [[Stalinismo]]. La [[Repubblica Popolare di Polonia]], venne ufficialmente proclamata nel 1952. Nel [[1956]] dopo la [[rivolta di Poznań]] {{Senza fonte|il regime divenne meno oppressivo, liberando molte persone dalle prigioni ed espandendo in parte le libertà personali}}.
Gli scioperi dei lavoratori nel [[1980]] portarono alla formazione di un [[sindacato]] indipendente, "[[Solidarność]]", che con il tempo divenne una forza politica, appoggiata ufficialmente dal Vaticano dagli ambienti occidentali europei e statunitensi. Tuttavia, temendo un intervento militare sovietico (siamo ancora sotto piena [[Dottrina Brežnev]]), il generale [[Wojciech Jaruzelski]] con un colpo di stato nel dicembre 1981 <ref>{{cita testo|url=http://news.bbc.co.uk/onthisday/hi/dates/stories/december/13/newsid_2558000/2558955.stm|titolo=1981: Military crackdown on Polish people}} - BBC News</ref> si sostituisce a [[Stanisław Kania]] alla guida della nazione e impone la legge marziale - sospende le attività di Solidarność, e [[Lech Wałęsa]] viene arrestato. Negli anni successivi il regime comunista continua a mantenere il controllo della Polonia in un crescendo però di malcontento generale.
Line 135 ⟶ 138:
[[File:Zgromadzenie posłów i senatorów 22 grudnia 2015 01.JPG|thumb|[[Sejm]], camera bassa del [[Assemblea nazionale (Polonia)|Parlamento polacco]].]]
"[[Solidarność]]" per quanto combattuto dal regime, continuò le sue attività sotterraneamente e col tempo erose il dominio del [[Partito Operaio Unificato Polacco|partito comunista]]; nel [[1989]] venne legalmente riconosciuto dal regime e vinse le [[elezioni parlamentari in Polonia del 1989|elezioni parlamentari]] (vedi [[Rivoluzioni del 1989]]), così nel [[1990]] [[Lech Wałęsa]] divenne il primo presidente eletto. Vennero riconosciuti diversi diritti civili e umani, tra cui la libertà di parola ed il liberalismo. Tuttavia, il sistema politico era instabile: ci furono elezioni nel [[elezioni parlamentari in Polonia del 1991|1991]], nelle quali nessun partito ottenne più del 15% dei voti o dei seggi, e nel [[elezioni parlamentari in Polonia del 1993|1993]], in cui si affermarono l'[[Alleanza della Sinistra Democratica]] (SLD, post-comunista) e il [[Partito Popolare Polacco]] (PSL), ma senza che nessuno dei due ottenesse la maggioranza assoluta.
La transizione dall'economia centralizzata all'economia di mercato non fu facile. Un programma di terapia shock causò il crollo dell'economia nei primi [[anni 1990]] e permise alla nazione di trasformare la sua economia in una delle conformate ai criteri dell'economia [[neoliberale]] dell'Europa centrale. La Polonia fu il primo tra i paesi post-comunisti a riguadagnare sul PIL.
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Dal 22 settembre [[2014]] era in carica il [[Governo Kopacz|governo]] di [[Ewa Kopacz|Ewa Bożena Kopacz]]. Alle [[elezioni parlamentari in Polonia del 2015]] vince il [[Diritto e Giustizia|PiS]]<ref>Radoslaw Markowski, Michal Kotnarowski, Michal Wenzel, Marta Zerkowska-Balas, ''Democratic Audit of Poland 2014'', 3631656912, 9783631656914, Peter Lang, 2015.</ref>. Alla guida del nuovo governo subentra [[Beata Szydło|Beata Maria Szydło]], sostituita nel 2017 da [[Mateusz Morawiecki|Mateusz Jakub Morawiecki]], appartenente anche lui al PiS e riconfermato premier a seguito delle [[Elezioni parlamentari in Polonia del 2019|elezioni parlamentari del 2019]].
A seguito delle [[Elezioni parlamentari in Polonia del 2023|elezioni parlamentari del 2023]] la situazione politica cambia. Il [[Diritto e Giustizia|PiS]] è il partito più votato ma ciò non basta a raggiungere la maggioranza parlamentare, perdendo dopo otto anni. Il presidente Duda affida, comunque, a Morawiecki la formazione del [[Governo Morawiecki III|nuovo governo]]. Esso verrà sfiduciato dal [[Sejm]], divenendo noto nei media come
[[File:President of Poland Andrzej Duda Full Resolution (cropped).jpg|thumb|left|upright|[[Andrzej Duda]], attuale presidente della Polonia.]]
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==== Forze armate ====
[[File:F-16 Jastrząb (48).jpg|thumb|Aeronautica di Polonia (''[[Siły Powietrzne]]'')]]
[[File:Rak SMG120 MSPO24.jpg|thumb|M120G Rak]]
[[File:AHS krab.jpg|thumb|[[AHS Krab]]]]
Nella storia moderna, le forze armate polacche nascono, ufficialmente, nel [[1918]], con la proclamazione della repubblica di Polonia e già un anno dopo la loro creazione si trovarono in guerra contro le forze sovietiche durante la [[guerra sovietico-polacca]]. La loro però vita è breve, il [[patto Molotov-Ribbentrop]] sancì la spartizione della Polonia tra [[Germania nazista]] e [[Unione Sovietica]], spartizione che si concretizzerà nel [[1939]], le forze polacche furono sbaragliate; oltretutto, migliaia di ufficiali polacchi vennero uccisi poco tempo dopo l'occupazione della Polonia nel [[massacro di Katyn']]. Terminata la seconda guerra mondiale la Polonia divenne uno degli Stati del [[blocco orientale]], le forze sovietiche crearono l'[[Ludowe Wojsko Polskie|Armata Popolare di Polonia]] che ha cessato la sua esistenza con la [[Rivoluzioni del 1989|caduta del comunismo]]. A oggi le forze armate polacche sono in una fase di ri-organizzazione e di modernizzazione in base ai parametri della [[NATO]]; dal [[2007]] la coscrizione non è più obbligatoria.
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La [[privatizzazione]] di piccole e medie compagnie statali e la presenza di una {{chiarire|legge liberale}} nell'istituire nuove ditte ha permesso il rapido sviluppo di un aggressivo settore privato, ma senza alcuno sviluppo delle organizzazioni per i diritti dei consumatori. La ristrutturazione e la di settori importanti come [[carbone]], [[acciaio]], [[ferrovie]] ed energie, è cominciata. Le più grandi privatizzazioni fino a ora sono state la vendita di [[Telekomunikacja Polska]], la telecom nazionale, alla [[France Télécom]] (2000); e un'emissione del 30% delle azioni della più grande banca polacca, [[PKO BP]], nel mercato polacco (2004). Nonostante tutto il PIL polacco continua ad aumentare del 4% annuo, valore ben maggiore rispetto a quello tedesco<ref>{{cita testo|url=http://www.repubblica.it/economia/2011/12/27/news/euro_la_moneta_perde_fascino_l_europa_dell_est_non_la_vuole-27259690/?rss|titolo=Euro, la moneta perde fascino L'Europa dell'Est non la vuole - L'opinione pubblica della Polonia, Repubblica Ceca, Bulgaria, Lituania e Ungheria rimane scettica nei confronti della divisa unica. Nei sondaggi, prevale chi vuole mantenere la vecchia moneta locale.}}</ref>
La Polonia ha un ampio settore [[agricoltura|agricolo]] di fattorie private, ed è il principale produttore di alimenti nell'[[Unione europea]]. Riforme strutturali negli ambiti della salute, educazione, pensioni e amministrazione di stato sono sfociate in una pressione fiscale sopra le aspettative. La Polonia guida le regioni dell'[[Europa centrale]] negli investimenti stranieri e ha bisogno di un continuo afflusso. Il [[PIL]] è cresciuto molto tra il
[[File:Zloty.jpg|thumb|Lo [[
Tra il
La Polonia è membro dell'[[Unione europea]] dal 1º maggio
Il 17 gennaio
Il 12 gennaio
=== Fondi strutturali ===
[[File:Szczecin, Centrum Informacji Kulturalnej i Turystycznej.JPG|thumb|Centro di informazione turistica e culturale nel castello dei duchi di [[Pomerania]] a [[Stettino]]]]
La Polonia è lo stato che usufruisce maggiormente dei [[Fondi strutturali]] assegnati dall'[[Unione europea]] ogni 7 anni<ref>{{cita testo|url=https://it.finance.yahoo.com/notizie/soldi-europei-italia-butta.html|titolo=Tutti i soldi europei che l'Italia butta via|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130211091658/http://it.finance.yahoo.com/notizie/soldi-europei-italia-butta.html }}</ref>. Nel settennio
=== Turismo ===
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Ampia importanza ha comunque, nella vita culturale polacca, la musica. I generi ascoltati sono dei più svariati e frequente è l'ascolto in lingue diverse dal [[Lingua polacca|polacco]] o dall'[[Lingua inglese|inglese]].
Fra i cantanti e i gruppi polacchi possiamo citare: [[Dżem]], [[Grzegorz Turnau]], [[Marek Grechuta]], [[Anna Jantar]], [[Ewa Demarczyk]], [[Violetta Villas]], [[Anna German]], [[Ania Dąbrowska]], [[Gosia Andrzejewicz]], [[Kasia Nosowska]], [[Kayah]], [[Kasia Kowalska]], [[Lady Pank]], [[Piotr Sikorowski]], [[Martyna Jakubowicz]], [[Stare Dobre Małżeństwo]], [[Kult (gruppo musicale)|Kult]] e il frontman [[Kazik Staszewski]], [[Czesław Niemen]], [[Pidżama Porno]], [[Perfect (gruppo musicale)|Perfect]], [[Republika]], [[Varius Manx]], [[Kombi]], [[Anita Lipnicka]], [[T.Love]], [[Myslowitz]], [[Edyta Górniak]], [[Krzysztof Krawczyk]], [[Maryla Rodowicz]], [[Budka Suflera]], il musicista e pianista [[Krzysztof Komeda]], [[Michał Szpak]]
=== Cinema ===
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==== Medicina ====
In ambito medico, nel XX secolo, da ricordare la figura del biologo [[Rudolf Weigl]], che ha realizzato il primo vaccino contro il [[tifo esantematico]]<ref>http://www.felicitapubblica.it/2016/08/11/muore-rudolf-weigl-e-suo-il-primo-vaccino-contro-il-tifo-esantematico/</ref>.
====Linguistica====
In ambito linguistico molto nota la figura di [[Ludwik Lejzer Zamenhof]], che il [[26 luglio]] [[1887]] pubblicò un libro dal titolo [[Unua libro]], in cui descrisse la lingua ausiliaria internazionale dell' [[esperanto]].
=== Videogiochi ===
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[[File:Bagel Bialy.JPG|thumb|Il [[bagel]] ha avuto origine in Polonia]]
[[File:Pierogi 07-01.JPG|thumb|Il piatto nazionale più popolare, tipico della Polonia, sono i [[pierogi]], spesso serviti come piatto principale a pranzo o per cena. Si tratta di [[pasta ripiena]] con varie farciture, in prevalenza salati ma anche dolci.]]
[[File:Bigos polonia.jpg|thumb|Bigos
[[File:Mizeria.jpg|thumb|Mizeria
La cucina polacca è molto varia ma risulta difficile definirne l'origine e la tipicità. La cucina attuale infatti è frutto dei cambiamenti storici e delle numerose invasioni, che hanno profondamente influenzato la moda culinaria ed è il risultato della reinterpretazione delle influenze delle [[Cucina (attività)|cucine]] [[Cucina russa|russa]], [[cucina tedesca|tedesca]], [[cucina francese|francese]] e [[cucina italiana|italiana]]. L'ingrediente principale è la [[patata (alimento)|patata]] ma sono molto celebri le carni di [[maiale]] affumicate e le [[Minestra|zuppe]].
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=== Altre ricorrenze nazionali ===
* [[16 ottobre]]: ''Dzień Papieża Jana Pawła II ''(Giorno di papa Giovanni Paolo II); anniversario dell'elezione di [[papa Giovanni Paolo II]] nel [[1978]].
* [[25 dicembre]]: [[Natale in Polonia]]: Celebrazioni per la ricorrenza del [[Natale]].
== Sport ==
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[[File:UEFA Euro 2012 logo.png|thumb|upright=0.5|Logo ufficiale del campionato europeo di calcio 2012]]
Lo sport nazionale è il [[calcio (sport)|calcio]]. La [[Nazionale maschile di calcio della Polonia|nazionale polacca]] si è qualificata otto volte per la fase finale dei campionati mondiali di calcio, giungendo terza nel 1974 e nel 1982. Ha partecipato per la prima volta alla fase finale di un [[Campionato europeo di calcio|Campionato europeo]] nel [[Campionato europeo di calcio 2008|2008]] e ha ospitato, insieme all'[[Ucraina]], quelli del [[Campionato europeo di calcio 2012|2012]]. Ha conquistato inoltre la [[Medaglia olimpica|medaglia d'oro]] alle [[Calcio ai Giochi della XX Olimpiade|Olimpiadi di Monaco del 1972]] e la medaglia d'argento alle [[Calcio ai Giochi della XXI Olimpiade|Olimpiadi di Montréal del 1976]] e alle [[Calcio ai Giochi della XXV Olimpiade|Olimpiadi di Barcellona del 1992]].
==== Campionato europeo di calcio 2012 ====
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=== Alpinismo ===
* Il
* Per quanto concerne ancora l'[[alpinismo]], sono da ricordare le importanti affermazioni di [[Wanda Rutkiewicz]], prima europea a scalare il monte [[Everest]] il 16 ottobre 1978, e prima donna nel mondo, nel 1986, a scalare il [[K2]]<ref>{{cita news|url=http://www.montagna.tv/cms/?p=26473|titolo=Wanda Rutkiewicz: la guerriera degli 8000|data=17 settembre 2009|pubblicazione=Montagna.TV|accesso=15 ottobre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20220223205608/https://www.montagna.tv/26473/wanda-rutkiewicz-la-guerriera-degli-8000/|urlmorto=no}}</ref>.
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;Annotazioni
{{gruppo di note}}
;Fonti
<references />
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* {{cita web|url=http://www.sejm.gov.pl/english.html|titolo=Sito ufficiale del Camera dei deputati della Polonia}}
* {{cita web |url=https://www.senat.gov.pl/indexe.htm |titolo=Sito ufficiale del Senato della Polonia |accesso=24 aprile 2005 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20060615041457/http://www.senat.gov.pl/indexe.htm |urlmorto=sì }}
* {{cita web |url=http://www.trybunal.gov.pl/eng/index.htm |titolo=Sito ufficiale del tribunale costituzionale |accesso=24 aprile 2005 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090418073950/http://www.trybunal.gov.pl/eng/index.htm |urlmorto=sì
* {{cita web|url=http://www.sejm.gov.pl/prawo/konst/angielski/kon1.htm|titolo=Sito ufficiale della costituzione della Polonia}}
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{{NATO}}
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|NATO|Polonia|Unione europea
[[Categoria:Polonia| ]]
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