Barocco: differenze tra le versioni

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Il '''Barocco''' è un periodo artistico, ideologico e culturale iniziato a manifestarsi in [[Italia]] tra la fine del XVI e i primi decenni del XVII secolo, e durato in tutta Europa fino alla metà del XVIII secolo<ref>[[Dino Formaggio]], ''Il Barocco in Italia'', Milano, 1960, p. 42: «Il potente respiro del Barocco italiano investe ormai in mille modi diversi e diversamente si riflette nelle corti e nelle società borghesi d'Europa; finché l'originario e vigorosamente paradossale suo fuoco logico, così modernamente vivo di controsignificanze, verrà a spegnersi quasi del tutto tra le lievi grazie dorate del [[Rococò]]».</ref>. Esso abbraccia non solo il mondo dell'architettura e delle arti, ma anche la letteratura, la musica, le scienze e la filosofia.
 
In senso stretto l'espressione viene riferita a uno specifico ambito artistico fiorito a [[Roma]] tra il terzo e il quarto decennio del XVII secolo e rappresentato in modo eminente dall'opera di [[Gian Lorenzo Bernini]], [[Francesco Borromini]] e [[Pietro da Cortona]], con cospicui antefattiprecedenti nell'opera di alcuni autori tardo-cinquecenteschi, come il [[Paolo Veronese|Veronese]], il [[Tintoretto]] e soprattutto i [[Carracci]].<ref>Giuliano Briganti, ''Milleseicentotrenta, ossia il Barocco'', in ''“Paragone”'', 13 (1951), pp. 8-17.</ref> Uno snodo fondamentale è costituito inoltre dall’opera di [[Caravaggio]]<ref> "Il 'realismo' di Caravaggio - caduta ogni impalcatura accademica - diventa la controparte della sua stessa umanità, la suprema obiettività e quindi anche la suprema potenza del suo stile", Stefano Bottari, 1966, ne ''i diamanti dell'arte''</ref>. In senso generale il Barocco è stato definito una «denominazione e qualifica dello stile secentesco: dapprima con senso dispregiativo, a indicare opera o forma goffa, pesante, strampalata, soprattutto artificiosa e involuta; oggi come designazione positiva e storica di quella civiltà letteraria e artistica (compresa tra il [[Rinascimento]] e l'[[Illuminismo]])»<ref>Salvatore Battaglia, ''Grande dizionario della lingua italiana'', vol. II, Torino 1995, p. 76.</ref>.
 
Lo storico francese [[Fernand Braudel]] individua nell'epoca barocca il punto di massimo irradiamento della civiltà italiana, indicando nel Barocco «una nuova forma di gusto e di cultura, una ‘civiltà' che rivestirà l'intera Europa» e darà vita a «una serie di creazioni moderne», come l'[[opera]], il [[Storia del teatro#Teatro moderno|teatro moderno]] e la [[scienza moderna]]<ref>Fernand Braudel, ''Il secondo Rinascimento: due secoli e tre Italie'', Torino 1986, pp. 84-85.</ref>.
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Merita poi rilievo l'acquisizione critica secondo cui gli esponenti del mondo barocco, ''in primis'' di quello letterario, avevano piena coscienza del carattere "moderno" e innovativo dell'orizzonte stilistico e ideologico che alimentavano, o cui comunque appartenevano. Come scrive [[Franco Croce]], anche se «nei primi anni del Seicento […] non assistiamo […] a una netta contrapposizione tra amanti del presente da un lato […] e ''[[Laudator temporis acti|laudatores temporis acti]]'' dall'altro», in quegli stessi anni è tuttavia «costante la coscienza delle particolari qualità dell'età moderna (siano esse giudicate positive o negative) e differenti sono poi le conseguenze, le scelte del gusto che di volta in volta se ne traggono».<ref>Franco Croce, ''Critica e trattatistica del barocco'', in ''Storia della letteratura italiana'': ''il Seicento'', Milano 1967, p. 475.</ref>
 
== La poeticaPoetica del Barocco ==
[[File:Peter Paul Rubens - The Fall of Phaeton (National Gallery of Art).jpg|thumb|left|[[Peter Paul Rubens]]'', La ''Caduta di [[Fetonte]]''., Washington, National Gallery of Art.]]
Il Barocco si presenta come affermazione di valori etici ed estetici ben definiti e agevolmente riconoscibili, legati apparentemente in modo eminente, anche se non esclusivo, alla Controriforma cattolica. Si registra, per esempio, una decisa rivalutazione degli elementi realistici, istantanei e particolari nella rappresentazione, ma anche l'attribuzione di uno statuto di dignità e autonomia alla facoltà immaginativa, nonché il riconoscimento di un ruolo centrale alla capacità di persuadere. Nell'elaborazione teorica del Barocco grande rilievo viene ad assumere la riflessione sulla ''[[Poetica (Aristotele)|Poetica]]'' di Aristotele, che suggerisce nuovi modi di intendere il concetto di imitazione, fino ad assimilarlo a quello di “finzione”. L'attenzione agli intenti persuasivi dell'attività creativa conduce inoltre all'affermarsi di un ideale retorico dell'arte, al quale viene informata la ricerca dei più svariati elementi espressivi e stilistici: l'efflorescenza decorativa, i giochi di luce, l'amplificazione, la torsione, la ricerca dell'arguzia, della sorpresa, la lievitazione del piano semantico e simbolico, ecc.
 
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== Letteratura barocca ==
{{Vedi anche|Letteratura barocca}}
In ambito letterario il Barocco si connota soprattutto per la ricerca, ora freddamente intellettualistica ora emotivamente partecipe, dello stupefacente, dell'arguzia concettuale, dell'immagine singolare e dell'analogia inusitata, proposti in un'ardita commistione di sensualismo e ingnegnositàingegnosità (secondo la celebre formula del [[Benedetto Croce|Croce]]<ref>B. Croce, ''Sensualismo e ingegnosità nella lirica del '600'', in ''Saggi sulla letteratura italiana del Seicento'', Bari 1911, pp. 377-433.</ref>).
 
Gli autori barocchi frequentano con disinvoltura tutti i generi letterari, dal poema alla lirica, dal dramma al romanzo, dalla cronaca di viaggio al saggio erudito, dalla prosa devozionale al trattato teorico, opponendo al contegno tematico e stilistico della letteratura rinascimentale, un coraggioso sperimentalismo. In ambito poetico, per esempio, la rigorosa canonica della tradizione [[Petrarchismo|petrarchista]], che aveva segnato la produzione lirica del Cinquecento, viene rimodulata, dilatata e infine respinta e trascesa con il disinvolto ampliamento della materia trattata (accanto all'armonia della bellezza si canta il brutto, il deforme, il macabro) e con l'arricchimento degli strumenti espressivi (a partire dalla dilatazione del patrimonio iconico e del repertorio lessicale). Rispetto ai modelli del secolo precedente, la letteratura barocca presenta quindi un'assai maggiore varietà nei temi e una più ampia libertà nelle forme.