Concilio Vaticano II: differenze tra le versioni
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{{Concilio ecumenico
|nome = Concilio Vaticano II
|immagine = Second Vatican Council by Lothar Wolleh 006.jpg| I padri conciliari escono dalla [[basilica di San Pietro]] a conclusione di una seduta|
|luogo = {{SCV}}
|data = 11 ottobre [[1962]] - 8 dicembre [[1965]]
|accettato = [[Chiesa cattolica|cattolici]] (XXI)
|precedente = [[Concilio Vaticano I]]
|successivo = ''nessuno''
|convocato = [[
|presieduto = [[
|partecipanti = circa 2450
|argomenti = La Chiesa nel [[modernità|mondo moderno]], [[
|documenti = quattro costituzioni, nove decreti e tre dichiarazioni (vedi [[Documenti del Concilio Vaticano II]])
|Gruppi scismatici =
|scismatici = [[Fraternità sacerdotale San Pio X]]<br/>[[Sedevacantismo]]<br/>[[Sedeprivazionismo]]<br/>[[Chiesa cattolica palmariana]]}}
{{Concili della Chiesa cattolica}}
Il '''Concilio Ecumenico Vaticano II''', abbreviato come '''Vaticano II''', è stato il ventunesimo e il più recente [[concilio ecumenico]] della [[Chiesa cattolica]].
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La sua convocazione fu annunciata da [[papa Giovanni XXIII]] il 25 gennaio 1959 presso la sala capitolare del [[Abbazia di San Paolo fuori le mura|Monastero di San Paolo di Roma]]<ref>{{Cita web|url=http://w2.vatican.va/content/john-xxiii/it/speeches/1959/documents/hf_j-xxiii_spe_19590125_annuncio.html|titolo=Allocuzione con la quale il Sommo Pontefice annuncia il Sinodo Romano, il Concilio Ecumenico e l'aggiornamento del Codice di Diritto Canonico (25 gennaio 1959) {{!}} Giovanni XXIII|sito=w2.vatican.va|accesso=14 aprile 2019}}</ref> al termine della [[settimana di preghiera per l'unità dei cristiani]].<ref>{{Cita web|url=https://www.lastampa.it/2019/01/24/vaticaninsider/dalle-agende-di-giovanni-xxiiiintuizione-del-concilio-e-sua-denominazione-X2SLVElv6BNFAlmbDRjvGI/pagina.html|titolo=Dalle agende di Giovanni XXIII, l’intuizione del Concilio e la sua denominazione|cognome=Malnati|nome=Ettore|sito=LaStampa.it|lingua=IT|accesso=14 aprile 2019}}</ref> I lavori conciliari ebbero luogo nel corso di quattro sessioni, la cui lingua ufficiale fu il latino. Nella storia ecclesiastica, fu il concilio che in assoluto diede rappresentanza alla maggior varietà di lingue ed etnie. All'evento furono invitati ad assistere anche alcuni esponenti delle altre confessioni cristiane.
La prima sessione iniziò nell'ottobre 1962 e si interruppe a seguito della morte del Pontefice il 3 giugno dell'anno seguente. Le altre tre sessioni furono convocate e presiedute dal suo successore [[papa Paolo VI]], fino al termine dei lavori l'8 dicembre 1965, solennità dell'[[Immacolata Concezione]]. I vescovi cattolici discussero gli argomenti riguardanti la vita della Chiesa e la sua apertura alle istanze
L'importanza del Concilio Vaticano II è stata paragonata a quella del [[Concilio di Trento]] (1545-1563), e il suo ruolo nel XX secolo e nel futuro della Chiesa è ancora oggetto di dibattito storico e dottrinale<ref name="RosaCracco2001">{{Cita libro|autore=Gabriele De Rosa, Giorgio Cracco|titolo=Il papato e l'Europa|url=http://books.google.com/books?id=cGNilPheXA8C&pg=PA237|anno=2001|editore=Rubbettino Editore|isbn=978-88-498-0222-1|p=237}}</ref>. Pertanto, come il Concilio di Trento è stato il concilio della [[Controriforma]] (o "prima riforma cattolica"), il Concilio Vaticano II è stato chiamato il concilio della "seconda riforma cattolica".
== Storia ==
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Fin dalla sospensione del [[Concilio Vaticano I]], interrotto nel [[1870]] a causa della [[presa di Roma]], l'orientamento generale delle gerarchie ecclesiastiche era di riprenderne le sessioni per completare i lavori lasciati in sospeso.<ref name=Riccardi>Andrea Riccardi, ''Il Papa all'origine del Concilio,'' in ''Concilio Vaticano II. Ricerche e documenti. 4'', 2004, pp. 25-40.</ref> Nell'enciclica ''[[Ubi Arcano Dei Consilio]]'' del [[1922]] [[papa Pio XI]] aveva manifestato il proposito di riprendere il Vaticano I,<ref>{{Cita web|http://www.vatican.va/holy_father/pius_xi/encyclicals/documents/hf_p-xi_enc_19221223_ubi-arcano-dei-consilio_it.html|Testo integrale dell'enciclica Ubi Arcano Dei Consilio|17 aprile 2013}}</ref> e, a questo scopo, aveva inviato a cardinali e vescovi una lettera chiedendo il loro parere sulla ripresa dell'assise. L'iniziativa, tuttavia, sfumò a causa della vastità del dibattito e della [[questione romana]] ancora aperta.<ref name=Riccardi/>
Anche [[Papa Pio XII|Pio XII]] aveva valutato la possibilità di riprendere le sessioni del concilio o di indirne uno nuovo, affidando la questione al [[Sant'Uffizio]], dove una piccola commissione incominciò a lavorare su queste ipotesi il 15 marzo [[1948]]. Nel febbraio dell'anno seguente papa Pacelli istituì la commissione speciale preparatoria, nominando [[Francesco Borgongini Duca]] come presidente e il gesuita Pierre Charles come segretario. La commissione concluse che una mera ripresa del Vaticano I non sarebbe stata in grado di affrontare i numerosi nuovi problemi, sorti nella Chiesa dal 1870 ad allora, e la convocazione di un nuovo concilio avrebbe comportato notevoli difficoltà in merito alla sua organizzazione e impostazione.<ref>Andrea Riccardi, ''Preparare il Concilio: Papa e Curia alla vigilia del Vaticano II'', in ''Le Deuxième Concile du Vatican (1959-1965)'', Collection de l'École Française de Rome, 113, Roma, 1989, pp. 181-184.</ref> Sentito il parere della commissione, il 4 gennaio [[1951]]
La decisione di Pio XII fu motivata principalmente dal fatto che, nel corso del suo pontificato, erano sorte in ambiti protestanti francesi, olandesi e tedeschi numerose tendenze teologiche innovatrici, le quali, sfruttando l'assise conciliare, avrebbero potuto insinuarsi nella dottrina cattolica.<ref>Benny Lai, ''Il Papa non eletto: Giuseppe Siri, cardinale di Santa Romana Chiesa'', Roma e Bari, Laterza, 1993, p. 179.</ref>
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Nel settembre 1959, la Penitenzieria Apostolica concesse l'[[indulgenza]] per la preghiera ufficiale di invocazione dello Spirito Santo sui padri conciliari.<ref>{{cita web| url =https://www.radiospada.org/2013/07/immagine-rara-il-conc-vat-ii-smentito-dal-testo-di-un-santino-per-il-suo-buon-esito-1959/ | titolo =Immagine rara. Il Conc. Vat. II smentito dal testo di un santino “per il suo buon esito” (1959)| data=28 luglio 2013}}</ref> Tale atto segnò l'inizio di un esteso periodo di preghiera in preparazione dei lavori del Vaticano II.
Il 25 dicembre [[1961]] Giovanni XXIII firmò la [[costituzione apostolica]] ''
Il 1º luglio [[1962]] pubblicò inoltre l'[[enciclica]] ''[[Paenitentiam Agere]]'', nella quale si invitavano [[clero]] e [[laicato]] a «prepararsi alla grande celebrazione conciliare con la [[preghiera]], le buone opere e la penitenza», ricordando che nella [[Bibbia]] «ogni gesto di più solenne incontro tra Dio e l'umanità [...] è stato sempre preceduto da un più suadente richiamo alla preghiera e alla penitenza»
=== L'apertura ===
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La diversità non era più rappresentata dalle sole Chiese cattoliche di [[Chiesa cattolica uniate|rito orientale]], ma anche dalle Chiese [[America Latina|latino-americane]] e [[africa]]ne, che chiedevano maggiore considerazione per la loro "diversità". Non solo: al Concilio parteciparono per la prima volta, in qualità di osservatori, anche esponenti delle altre confessioni cristiane diverse da quella cattolica, come ad esempio quelle ortodosse e protestanti.
Tuttavia, Giovanni XXIII e Paolo VI affermarono che il concilio non avrebbe dovuto proclamare nessuna nuova verità dogmatica cui credere sotto pena di peccato e tale da necessitare dell'assistenza infallibile dello Spirito Santo.<ref>{{cita web|url=http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV3864_Nitoglia_Fatto_dogmatico_Bergoglio_e_papa.html|titolo=Realtà e validità di un Concilio Ecumenico|autore=don [[Curzio Nitoglia]]|citazione=- Cfr. GIOVANNI XXIII, ''Allocuzione nella solenne inaugurazione del Concilio'', 11 ottobre 1962: PAOLO VI, ''Omelia durante la IX Sessione del Concilio'', 7 dicembre 1965, ripetuta il 16 gennaio 1966; J. RATZINGER, ''Discorso alla Conferenza Episcopale Cilena'', Santiago del Cile, 13 luglio 1988, in “Il Sabato”, n.° 31, 30 luglio-5 agosto 1988: «Il Concilio Vaticano II si è imposto di non definire nessun dogma, ma ha scelto deliberatamente di restare ad un livello modesto, come semplice Concilio puramente pastorale».}}</ref> Il 7 dicembre 1965 [[Paolo VI]] dichiarò:<ref>{{Cita web|url=https://alleanzacattolica.org/qual-e-lautorita-dottrinale-dei-documenti-pontifici-e-conciliari/|titolo=QUAL È L'AUTORITÀ DOTTRINALE DEI DOCUMENTI PONTIFICI E CONCILIARI?|autore=Alleanza Cattolica|sito=Alleanza Cattolica|data=1975-02-11|lingua=it-IT|accesso=2024-06-25}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.vatican.va/content/paul-vi/it/speeches/1965/documents/hf_p-vi_spe_19651207_epilogo-concilio.html|titolo=Epilogo del Concilio Ecumenico Vaticano II: Allocuzione durante l'ultima Sessione Pubblica (7 dicembre 1965) {{!}} Paolo VI|sito=www.vatican.va|accesso=2024-06-25}}</ref>
{{quote|Il Magistero della Chiesa non ha voluto pronunciarsi con sentenze dogmatiche straordinarie|Paolo VI, 7 dicembre 1965, in ''Insegnamenti di Paolo VI'', vol. III, Roma 1966, p. 722}}
Pertanto, fu un concilio "ecumenico" nel senso letterale del termine, poiché coinvolse tutta l'ecumene, ma non nel senso ordinariamente inteso di un concilio appartenente al cosiddetto [[Magistero della Chiesa cattolica|magistero]] straordinario o solenne, di cui fanno parte anche i pronunciamenti del papa ''[[ex cathedra]]''. Essendo parte del magistero ordinario e autentico, si ritiene assistito dallo Spirito Santo, ma privo del [[doni dello Spirito Santo|carisma]] dell'[[infallibilità della Chiesa|infallibilità]] (se non per i dogmi proclamati da altri concili e ivi ripresi).<ref>{{cita web|url=https://www.sanpiox.it/archivio/articoli/crisi-nella-chiesa/459-se-vi-possa-essere-un-errore-nei-documenti-del-magistero|titolo=Se vi possa essere un errore nei documenti del Magistero}}</ref> Lo stesso papa Giovanni lo definì un concilio "a carattere prevalentemente pastorale".<ref>Citazione: "Per questo [per ribadire la dottrina] non occorreva un Concilio. Ma dalla rinnovata, serena e tranquilla adesione a tutto l’insegnamento della Chiesa […] lo spirito cristiano, cattolico e apostolico del mondo intero attende un balzo in avanti verso una penetrazione dottrinale e una formazione delle coscienze in corrispondenza […] all’autentica dottrina studiata ed esposta secondo le forme dell’indagine e della formulazione letteraria del pensiero moderno. Altra è la sostanza dell’antica dottrina del depositum fidei, ed altra è la formulazione del suo rivestimento: ed è di questo che devesi – con pazienza se occorre – tener gran conto, tutto misurando nelle forme e proporzioni di un magistero a carattere prevalentemente pastorale".Come citato in {{Cita web|url=http://www.diocesinovara.it/60-anniversario-concilio-vaticano-ii/|titolo=Concilio Vaticano II: il significato della sua intenzione pastorale|autore=andrea79|sito=Diocesi di Novara|data=2022-10-11|lingua=it-IT|accesso=2024-06-25}}</ref> Fu il primo concilio pastorale della storia, in senso tecnico. Secondo la Santa Sede:
{{quote|Giovanni XXIII volle un concilio pastorale e di aggiornamento. Questo suo pensiero fu da alcuni interpretato in senso riduttivo e distorto. Nella sua prima enciclica ''[[Ad Petri Cathedram]]'', 29 giugno 1959, egli precisò che il concilio principalmente intendeva promuovere l'incremento della fede, il rinnovamento dei costumi e l'aggiornamento della disciplina ecclesiastica. Esso avrebbe costituito uno spettacolo di verità, unità e carità, e sarebbe stato per i fratelli separati un invito all'unità voluta da Cristo. [...] Aprendo il concilio, il Papa l'11 ottobre 1962 dichiarò che il fine principale di esso era di ''custodire ed insegnare in forma più efficace il sacro deposito della dottrina cristiana''; e indicò le linee di questo esercizio magisteriale. L'auspicato rinnovamento nella vita e nella missione della Chiesa deve compiersi nella fedeltà ai sacri principi, alla dottrina immutabile, seguendo le orme dell'antica tradizione: «Il concilio vuole trasmettere pura e integra la dottrina, senza attenuazioni o travisamenti».[...] La pastoralità del Vaticano II consiste nello studiare ed approfondire la dottrina, ''esprimendola in modo che possa essere meglio conosciuta, accettata ed amata''. Senza pronunciarsi con sentenze dogmatiche e straordinarie, il Vaticano II avrebbe espresso, con la voce della carità pastorale, il suo insegnamento su molte questioni che al presente impegnano la coscienza e l'attività dell'uomo; non si sarebbe rivolto soltanto all'intelligenza speculativa, ma avrebbe parlato all'uomo di oggi qual è.|{{cita web|url=https://www.vatican.va/jubilee_2000/magazine/documents/ju_mag_01051997_p-21_it.html|autore=Mons. [https://www.mercoglianonews.it/2014/07/stamani-scoperta-la-lapide-commemorativa-dedicata-alla-memoria-di-mons-vincenzo-carbone/ Vincenzo Carbone] (collaboratore della Segreteria Generale del Concilio Vaticano II per volere di Giovanni XXIII)|titolo=Il Concilio Vaticano II: luce per la Chiesa e per il mondo}} }}
=== L'elezione di Paolo VI ===
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=== La ''Bibbia'' ===
[[File:Bibbia CEI 1968.jpg|miniatura|sinistra|Bibbia cattolica in [[lingua italiana]] tradotta nel [[1968]]]]
La costituzione ''[[Dei Verbum]]'' sulla «divina [[rivelazione]]» ricollocò al centro della vita della Chiesa e dei singoli cristiani la ''[[Bibbia]]'', che all'epoca del [[Concilio di Trento]], per reagire alla diffusione del testo in lingua volgare promosso dalla [[Riforma protestante]], era stata vincolata al testo latino e dunque di fatto riservata al [[clero]] e a quelle persone la cui istruzione permetteva loro di comprendere la lingua latina. Nel 1771, monsignor [[Antonio Martini]] aveva tradotto la Bibbia in italiano, rispondendo a un auspicio di [[Benedetto XIV]]
Incoraggiò quindi la ricerca scientifica sui testi originali (già avviata nella prima metà del secolo anche grazie all'enciclica ''[[Divino Afflante Spiritu]]'' di [[Pio XII]]), le traduzioni in lingue vive, anche secondo il parlato corrente, e la pratica della [[Lectio Divina]].
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=== La Chiesa ===
[[File:Dionigi Tettamanzi with vestments.jpg|miniatura|Arcivescovo cattolico durante una celebrazione. Il Concilio Vaticano II rivide la dottrina sulla Chiesa che era stata definita dal [[Concilio di Trento]] e dal [[Concilio Vaticano I]]]]
Tra tutti i documenti conciliari, il più importante fu la costituzione dogmatica ''[[Lumen Gentium]]'', sulla Chiesa e la sua natura e organizzazione, definita da [[Paolo VI]] la «[[Magna Carta]]» del Vaticano II<ref>{{cita web|url=http://www.vatican.va/holy_father/paul_vi/homilies/documents/hf_p-vi_hom_19780305_it.html|titolo=Omelia per il centenario della morte di Pio IX|data=505-03-1978|autore=Papa Paolo VI}}</ref>. Nel documento venne esposta e approfondita la dottrina sulla Chiesa esposta nella costituzione ''[[Pastor Aeternus]]'' del Concilio Vaticano I, ponendo però allo stesso tempo alcune istanze riformatrici, tra le quali la rinnovata importanza attribuita ai [[laici]] e a tutto il [[popolo di Dio]] nel suo complesso
La Chiesa venne innanzitutto definita come [[sacramento]] di Cristo, «segno e strumento dell'intima unione con Dio e dell'unità di tutto il genere umano» e suo «corpo mistico», «popolo di Dio».
Si ribadì la struttura tripartita della Chiesa, che ricalcava tre caratteristiche cristologiche: il [[sacerdozio]], la [[profezia]]
Venne approfondito il ruolo e la natura dell'[[vescovo|episcopato]] e del suo rapporto con il [[papato]]: si specificò come i vescovi, successori degli [[Apostoli]], dovessero lavorare collegialmente tra loro e in comunione con il [[vescovo di Roma]] e successore di [[san Pietro]], cioè il papa, capo del [[collegio episcopale]].<ref>Cost. Dog. ''[[Lumen Gentium]]'', § 22</ref>
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== Il "dopo-concilio" ==
{{Vedi anche|Fraternità Sacerdotale San Pio X}}▼
Le aspettative per i risultati del concilio, visto da molti come una «nuova [[Pentecoste]]», furono ampie sia tra il [[clero]] che il laicato, ma rimasero in molti casi irrealizzate. Lo stesso [[Paolo VI]] espresse questo parere, annotando allo stesso tempo la perdita di importanza della Chiesa nella società:
{{Citazione|[Sembra che] da qualche fessura sia entrato il fumo di [[Satana]] nel tempio di Dio. Non ci si fida più della [[Chiesa (comunità)|Chiesa]], ci si fida del primo profano che viene a parlarci da qualche giornale per rincorrerlo e chiedere a lui se ha la formula della vera vita [...] Si credeva che dopo il Concilio sarebbe venuta una giornata di sole per la [[storia della Chiesa]]. È venuta invece una giornata di nuvole, di tempesta, di buio, di ricerca, di incertezza. Predichiamo l'[[ecumenismo]] e ci distacchiamo sempre di più dagli altri. Cerchiamo di scavare abissi invece di colmarli.|Omelia del 29 giugno 1972<ref>{{cita web|http://www.vatican.va/holy_father/paul_vi/homilies/1972/documents/hf_p-vi_hom_19720629_it.html|autore=Papa Paolo VI|data=29 giugno 1972|accesso=3 novembre 2009|titolo=Omelia in occasione della Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo}}</ref>}}
Negli anni immediatamente successivi al Concilio, [[papa Paolo VI]] e i suoi successori dovettero infatti fare i conti con una profonda emorragia di sacerdoti e religiosi che interpretarono l'attenzione al mondo in maniera diversa dall'effettiva [[Dottrina della Chiesa cattolica|dottrina cattolica]]. Prese forza il movimento dei "[[preti operai]]", già attivo dal [[secondo dopoguerra]] in Francia, ma che dopo il Concilio trovò nuovo vigore grazie anche all'approvazione da parte dello stesso Paolo VI di tale pratica, precedentemente ritenuta illegittima da [[Pio XII]] e [[Giovanni XXIII]]. Nacquero le "[[Comunità cristiana di base|Comunità cristiane di base]]" le quali, soprattutto in [[Sudamerica]], testimoniando la vitalità delle Chiese locali assunsero una dimensione assai rilevante che dura ancora oggi. Sempre in America Latina, molti teologi seguaci della [[teologia della liberazione]] abbracciarono la [[Marxismo|lotta marxista]]. Da parte opposta, monsignor [[Marcel Lefebvre]] rifiutò invece la riforma della liturgia e altri pronunciamenti di "apertura" del concilio, tra cui quelli sull'[[ecumenismo]], ponendosi di fatto in una situazione di rottura con la Chiesa di Roma, fino alla costituzione di una gerarchia episcopale e sacerdotale non approvata dal papa.
▲{{Vedi anche|Fraternità Sacerdotale San Pio X}}
=== L'ermeneutica del Concilio ===
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Una prima difficoltà riguardo all'attuazione dei documenti conciliari fu l'interpretazione del Concilio stesso e dei suoi documenti. Infatti, Giovanni XXIII aveva indicato come scopo del Concilio quello di «approfondire ed esporre» la «dottrina certa e immutabile» della Chiesa<ref name=gaudet />, mentre alcuni dei pronunciamenti del Concilio stesso sembravano contraddire alcuni elementi della dottrina tradizionale (soprattutto in merito all'[[ecumenismo]] e alla [[libertà di coscienza]]). Per questo, il Concilio fu considerato da alcuni una vera e propria rivoluzione della dottrina della Chiesa: sia da parte dei "progressisti" (che valutavano positivamente l'apertura al mondo del concilio) sia da parte di alcuni ambienti [[Cattolici tradizionalisti|tradizionalisti]] (che al contrario erano fortemente critici verso questi pronunciamenti di apertura).
La questione della corretta interpretazione del Vaticano II è stata così affrontata a lungo da storici e teologi, facendo emergere due "ermeneutiche" prevalenti: l'ermeneutica della continuità, secondo la quale il Concilio va interpretato alla luce del [[magistero della Chiesa]] precedente e successivo al Concilio e l'ermeneutica della discontinuità, che attribuisce al Concilio un valore in quanto evento cruciale, di rottura con il ''depositum Fidei'' tradizionale. La prima linea interpretativa è stata sostenuta da tutti i papi da [[
=== Vita ecclesiale ===
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==== La riforma liturgica ====
[[File:StMarysWestMelbAltar.jpg|miniatura|Consacrazione di un altare ''versus populum'' (rivolto verso il popolo)]]▼
{{vedi anche|Riforma liturgica}}
▲[[File:StMarysWestMelbAltar.jpg|miniatura|Consacrazione di un altare ''versus populum'' (rivolto verso il popolo)]]
Una delle principali conseguenze del concilio fu la riforma della liturgia e la definizione del nuovo [[messale|rito]] per la [[Messa]], elaborata da una Commissione liturgica presieduta da [[Annibale Bugnini]] (nominato già ai tempi di [[Pio XII]]).
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* [[Brunero Gherardini]], ''Concilio Vaticano II. Il discorso mancato'', Lindau, Torino, 2011
* Brunero Gherardini: ''A domanda risponde. In dialogo con Karl Barth sulle sue "Domande a Roma" '', Frigento: Casa Mariana Editrice, 2011 (ISBN 978-88-905611-1-5). Una ragionata risposta alle domande sul Concilio Vaticano II poste da Karl Barth nel 1967 nel suo "Ad limina apostolorum."
* {{cita libro | titolo = L'altra Chiesa. A cinquant'anni dal Concilio Vaticano II | altri = testi di [[Andrea Riccardi]], [[Giancarlo Zizola]], [[Luigi Barzini (1908-1984)|Luigi Barzini]], [[Carlo Bo]], [[Jean Daniélou]], [[Marco Nozza]] | anno = 2012 | editore = [[RCS Periodici]] | città = Milano | sbn =
* [[Stefano Manelli]] e Padre [[Serafino Maria Lanzetta]] (a cura di), ''Concilio Vaticano II, un concilio pastorale. Analisi storico-filosofico-teologica'', Frigento: Casa Mariana Editrice, 2011 (ISBN 978-88-905611-2-2). Con saggi di Roberto De Mattei, Brunero Gherardini, Florian Kolfhaus, Padre Serafino Maria Lanzetta, Rosario Sammarco, Athanasius Schneider
* [[Otto Hermann Pesch]], ''Il Concilio Vaticano II. Preistoria, svolgimento, risultati, storia post-conciliare'', Brescia, [[Queriniana (casa editrice)|Queriniana]], 2015<sup>2</sup>
* [[Mauro Velati]], ''Dialogo e rinnovamento. Verbali e testi del segretariato per l'unità dei cristiani nella preparazione del concilio Vaticano II (1960-1962)'', Il Mulino, Bologna, 2011
* John O'Malley SJ, ''What happened at Vatican 2'', Belknap Press of Harvard University Press, 2008. Traduzione italiana: ''Che cosa è successo nel Concilio Vaticano II'', Vita e Pensiero, Milano, 2010
* [[Lucio Coco]], ''I grandi temi del Concilio Vaticano II'', Città del Vaticano, Libreria editrice vaticana, 2012
* Brunero Gherardini, ''Il Vaticano II. Alle radici d'un equivoco'', Torino: Lindau, 2012. Un primo avvio del 'discorso mancato'.
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://www.vatican.va/archive/hist_councils/ii_vatican_council/index_it.htm I documenti del Concilio Vaticano II] (fonte utilizzata per la redazione della voce)
* [http://www.intratext.com/IXT/ITA0128/ Testo] con concordanze, lista delle parole e lista di frequenza
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