Concilio Vaticano II: differenze tra le versioni

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Nel settembre 1959, la Penitenzieria Apostolica concesse l'[[indulgenza]] per la preghiera ufficiale di invocazione dello Spirito Santo sui padri conciliari.<ref>{{cita web| url =https://www.radiospada.org/2013/07/immagine-rara-il-conc-vat-ii-smentito-dal-testo-di-un-santino-per-il-suo-buon-esito-1959/ | titolo =Immagine rara. Il Conc. Vat. II smentito dal testo di un santino “per il suo buon esito” (1959)| data=28 luglio 2013}}</ref> Tale atto segnò l'inizio di un esteso periodo di preghiera in preparazione dei lavori del Vaticano II.
 
Il 25 dicembre [[1961]] Giovanni XXIII firmò la [[costituzione apostolica]] ''Humanae Salutis''<ref>{{Cita web|url=https://www.vatican.va/content/john-xxiii/it/apost_constitutions/1961/documents/hf_j-xxiii_apc_19611225_humanae-salutis.html|titolo=Humanae Salutis (25 dicembre 1961) {{!}} Giovanni XXIII|sito=www.vatican.va|accesso=2025-04-30}}</ref> con la quale indiceva ufficialmente il concilio;<ref>{{cita news|autore=Papa Giovanni XXIII|url= http://www.vatican.va/holy_father/john_xxiii/apost_constitutions/documents/hf_j-xxiii_apc_19611225_humanae-salutis_it.html|titolo=Costituzione Apostolica ''Humanae salutis''|data=25-12-196}}</ref>; il 2 febbraio [[1962]] promulgò infine il ''[[motu proprio]]'' ''[[Consilium]]''<ref>{{Cita web|url=https://www.vatican.va/content/john-xxiii/it/motu_proprio/documents/hf_j-xxiii_motu-proprio_19620202_concilium.html|titolo=Lettera Apostolica «Motu Proprio» Consilium che definisce il giorno di apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II (2 febbraio 1962) {{!}} Giovanni XXIII|sito=www.vatican.va|accesso=2025-04-30}}</ref>, con il quale stabiliva il giorno di apertura dello stesso: la data scelta fu l'11 ottobre, che, secondo le parole dello stesso papa, «si ricollega al ricordo del grande [[Concilio di Efeso]], che ha la massima importanza nella [[storia della Chiesa]]».<ref>{{cita news|url=http://www.vatican.va/holy_father/john_xxiii/motu_proprio/documents/hf_j-xxiii_motu-proprio_19620202_concilium_it.html|titolo=Lettera Apostolica ''Motu Proprio'' ''Consilium''|autore=Papa Giovanni XXIII|data=2 febbraio 1962}}</ref>
 
Il 1º luglio [[1962]] pubblicò inoltre l'[[enciclica]] ''[[Paenitentiam Agere]]'', nella quale si invitavano [[clero]] e [[laicato]] a «prepararsi alla grande celebrazione conciliare con la [[preghiera]], le buone opere e la penitenza», ricordando che nella [[Bibbia]] «ogni gesto di più solenne incontro tra Dio e l'umanità [...] è stato sempre preceduto da un più suadente richiamo alla preghiera e alla penitenza».<ref>{{cita web|url=http://www.vatican.va/holy_father/john_xxiii/encyclicals/documents/hf_j-xxiii_enc_01071962_paenitentiam_it.html|titolo=Paenitentiam agere, Lettera Enciclica nella quale si invita a fare penitenza per il buon esito del Concilio|data=1º luglio 1962|autore= Papa Giovanni XXIII }}</ref>.
 
=== L'apertura ===
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== Il "dopo-concilio" ==
{{Vedi anche|Fraternità Sacerdotale San Pio X}}
Le aspettative per i risultati del concilio, visto da molti come una «nuova [[Pentecoste]]», furono ampie sia tra il [[clero]] che il laicato, ma rimasero in molti casi irrealizzate. Lo stesso [[Paolo VI]] espresse questo parere, annotando allo stesso tempo la perdita di importanza della Chiesa nella società:
{{Citazione|[Sembra che] da qualche fessura sia entrato il fumo di [[Satana]] nel tempio di Dio. Non ci si fida più della [[Chiesa (comunità)|Chiesa]], ci si fida del primo profano che viene a parlarci da qualche giornale per rincorrerlo e chiedere a lui se ha la formula della vera vita [...] Si credeva che dopo il Concilio sarebbe venuta una giornata di sole per la [[storia della Chiesa]]. È venuta invece una giornata di nuvole, di tempesta, di buio, di ricerca, di incertezza. Predichiamo l'[[ecumenismo]] e ci distacchiamo sempre di più dagli altri. Cerchiamo di scavare abissi invece di colmarli.|Omelia del 29 giugno 1972<ref>{{cita web|http://www.vatican.va/holy_father/paul_vi/homilies/1972/documents/hf_p-vi_hom_19720629_it.html|autore=Papa Paolo VI|data=29 giugno 1972|accesso=3 novembre 2009|titolo=Omelia in occasione della Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo}}</ref>}}
 
Negli anni immediatamente successivi al Concilio, [[papa Paolo VI]] e i suoi successori dovettero infatti fare i conti con una profonda emorragia di sacerdoti e religiosi che interpretarono l'attenzione al mondo in maniera diversa dall'effettiva [[Dottrina della Chiesa cattolica|dottrina cattolica]]. Prese forza il movimento dei "[[preti operai]]", già attivo dal [[secondo dopoguerra]] in Francia, ma che dopo il Concilio trovò nuovo vigore grazie anche all'approvazione da parte dello stesso Paolo VI di tale pratica, precedentemente ritenuta illegittima da [[Pio XII]] e [[Giovanni XXIII]]. Nacquero le "[[Comunità cristiana di base|Comunità cristiane di base]]" le quali, soprattutto in [[Sudamerica]], testimoniando la vitalità delle Chiese locali assunsero una dimensione assai rilevante che dura ancora oggi. Sempre in America Latina, molti teologi seguaci della [[teologia della liberazione]] abbracciarono la [[Marxismo|lotta marxista]]. Da parte opposta, monsignor [[Marcel Lefebvre]] rifiutò invece la riforma della liturgia e altri pronunciamenti di "apertura" del concilio, tra cui quelli sull'[[ecumenismo]], ponendosi di fatto in una situazione di rottura con la Chiesa di Roma, fino alla costituzione di una gerarchia episcopale e sacerdotale non approvata dal papa.
{{Vedi anche|Fraternità Sacerdotale San Pio X}}
 
=== L'ermeneutica del Concilio ===
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==== La riforma liturgica ====
[[File:StMarysWestMelbAltar.jpg|miniatura|Consacrazione di un altare ''versus populum'' (rivolto verso il popolo)]]
{{vedi anche|Riforma liturgica}}
[[File:StMarysWestMelbAltar.jpg|miniatura|Consacrazione di un altare ''versus populum'' (rivolto verso il popolo)]]
Una delle principali conseguenze del concilio fu la riforma della liturgia e la definizione del nuovo [[messale|rito]] per la [[Messa]], elaborata da una Commissione liturgica presieduta da [[Annibale Bugnini]] (nominato già ai tempi di [[Pio XII]]).