Quinto Publilio Filone: differenze tra le versioni

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Fu eletto console nel [[327 a.C.]] con [[Lucio Cornelio Lentulo (console 327 a.C.)|Lucio Cornelio Lentulo]]<ref>[[Tito Livio]], ''[[Ab urbe condita libri]]'', VIII, 22.</ref>.
Gli fu affidato il comando dell'esercito nell'assedio della città di NeapolisPalaeopolis, mentre il Lucio Cornelio entrava nel territorio dei [[Sanniti]], alleati ai greci di Neapolis<ref name="ReferenceB">[[Tito Livio]], ''[[Ab urbe condita libri]]'', VIII, 23.</ref>. In seguito all'elezione dei nuovi consoli, a Publilio fu accordato il potere proconsolare, per continuare la campagna militare contro PalopolisNeapolis<ref name="ReferenceB"/>. La città si arrese l'anno successivo, anche grazie ad uno stratagemma con il quale i Greci allontanarono i Sanniti dalla città, e a Quinto Publilio fu decretato il trionfo<ref>[[Tito Livio]], ''[[Ab urbe condita libri]]'', VIII, 25-26.</ref>.
 
Fu eletto [[console (storia romana)|console]] nel [[320 a.C.]], con il collega [[Lucio Papirio Cursore (console 326 a.C.)|Lucio Papirio Cursore]]<ref>[[Tito Livio|Livio]], ''[[Ab Urbe condita libri]]'', IX, 7.</ref>, l'anno successivo all'ignominiosa disfatta delle [[Battaglia delle Forche Caudine|Forche Caudine]]. I due consoli, con l'esercito, tornarono alle Forche Caudine, per rigettare la condizioni di pace imposte a Roma, consegnando ai Sanniti anche i due consoli che le avevano accettate<ref>[[Tito Livio|Livio]], ''[[Ab Urbe condita libri]]'', IX, 8-11.</ref>; di fatto si trattò della ripresa delle ostilità<ref name="ReferenceC">[[Tito Livio|Livio]], ''[[Ab Urbe condita libri]]'', IX, 12.</ref>.