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|titolo = Pin Ups
|artista = David Bowie
|tipo album = studiocover
|giornomese = 19 ottobre
|anno = 1973
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|etichetta = [[RCA Records]]
|produttore = [[Ken Scott (produttore discografico)|Ken Scott]], David Bowie
|registrato = luglio–agosto 1973, [[Château d'[[Hérouville]], [[Francia]], luglio-agosto 1973
|formati = LP, MC, CD
|numero dischi d'oro = {{Certificazione disco|GBR|oro|album|100000|{{BPI|5110-2561-2|accesso = 21 aprile 2016}}}}
|numero dischi d'oro = {{GBR}}<ref>{{url=https://www.bpi.co.uk/brit-certified/}}</ref><br /><small>(Vendite: 100.000+)</small><br />
|prima discografia =
|precedente = [[Aladdin Sane]]
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}}
{{Recensioni album
| recensione1 = Ondarock<ref name="ondarock">{{Cita web|url=http://www.ondarock.it/songwriter/davidbowie.htm|titolo=Recensione Ondarock|editore=www.ondarock.it|accesso=26 novembre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160301082652/http://www.ondarock.it/songwriter/davidbowie.htm|dataarchivio=1 marzo 2016|urlmorto=sì}}</ref> |giudizio1 = {{Giudizio|5|10}}
| recensione2 = [[AllMusic]]<ref name="amg">{{Cita web|url=http://www.allmusic.com/album/pin-ups-mw0000034411|titolo=Recensione AllMusic|editore=www.allmusic.com|accesso=26 novembre 2016}}</ref>|giudizio2 = {{Giudizio|3|5}}
| recensione3 = [[Piero Scaruffi]]<ref name="pieroscaruffi">{{Cita web|url=http://www.scaruffi.com/vol3/bowie.html|titolo=Recensione Piero Scaruffi|editore=www.scaruffi.com|accesso=26 novembre 2016}}</ref>|giudizio3 = {{Giudizio|3|10}}
| recensione4 = [[Rolling Stone]]<ref name="rollingstone.recensione">{{Cita web|url=httphttps://www.rollingstone.com/music/artists/david-bowie/albumguide|titolo=Recensione Rolling Stone|editore=www.rollingstone.com|accesso=26 novembre 2016|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20131110072743/http://www.rollingstone.com/music/artists/david-bowie/albumguide|dataarchivio=10 novembre 2013}}</ref>|giudizio4 = {{Giudizio|2|5}}
| recensione5 = [[Sputnikmusic]]<ref name="sputnikmusic">{{Cita web|url=http://www.sputnikmusic.com/review/30206/David-Bowie-Pin-Ups/|titolo=Recensione Sputnikmusic|editore=www.sputnikmusic.com|accesso=26 novembre 2016}}</ref>|giudizio5 = {{Giudizio|1.5|5}}
| recensione6 = [[Robert Christgau]]<ref name="robertchristgau">{{Cita web|url=http://www.robertchristgau.com/get_artist.php?name=David+Bowie|titolo=Recensione Robert Christgau|editore=www.robertchristgau.com|accesso=26 novembre 2016}}</ref>|giudizio6 = B-
}}
 
'''''Pin Ups''''' è unil settimo [[Album discografico|album in studio]] dell'artista inglese [[David Bowie]], pubblicato nel [[1973]] dalla [[RCA Records]] e ristampato su [[compact disc]] per la prima volta nel [[1984]].
 
Composto interamente da cover del periodo 1964-1967, l'album rappresentò uno dei maggiori successi commerciali di Bowie. e nelNel 1973 gli assicurò peraltro lo status di artista con le migliori vendite nel Regno Unito. Inoltre nel mese di novembre, oltrel'artista stabilì alil primato di 6 album nella Top 40 britannica: nelricevette meseil didisco novembre:d'oro infatti per ''[[The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars|Ziggy Stardust]]'', ''[[Aladdin Sane]]'', le riedizioni di ''[[Space Oddity]]'', ''[[The Man Who Sold the World]]'' e ''[[Hunky Dory]]'', e appunto per ''Pin Ups''.<ref name="ukcharts">{{Cita web|url=http://www.officialcharts.com/charts/albums-chart/19731104/7502/|titolo=Official Albums Chart Top 50 - 04 November 1973 - 10 November 1973|editore=www.officialcharts.com|accesso=26 novembre 2016}}</ref>
 
== Il discoStoria ==
Poche settimane prima che cominciassero le registrazioni anche [[Bryan Ferry]] aveva iniziato a lavorare ad un album di cover, intitolato ''[[These Foolish Things]]'', che sarebbe uscito il 5 ottobre. Secondo quanto riportato in ''Bowie: Loving the Alien'' di Christopher Sandford, quando scoprì che Bowie stava facendo altrettanto chiese alla [[Island Records]] di presentare un'ingiunzione contro la RCA per impedire che ''Pin Ups'' venisse pubblicato per primo.<ref name="songs">{{Cita web|url=https://bowiesongs.wordpress.com/2010/08/04/sorrow/|titolo=Sorrow|editore=www.bowiesongs.wordpress.com|accesso=26 novembre 2016}}</ref> Nella biografia ''Stardust: The David Bowie Story'', Henry Edwards sostiene che Bowie disse a un amico che voleva "avere un vantaggio su Ferry" dopo aver appreso del suo album,<ref name="songs"/> mentre in ''Strange Fascination: David Bowie, the Definitive Story'' di David Buckley la reazione dell'ex cantante dei [[Roxy Music]] viene descritta solo leggermente "apprensiva" e a quanto pare Bowie per primo gli telefonò per risolvere eventuali problemi.<ref name="songs"/>
{{Citazione|Sono tutti i brani che hanno significato davvero molto per me... Sono tutte le band che andavo a sentire al Marquee tra il 1964 e il 1967... Era la mia Londra di quel tempo.|David Bowie, 1973<ref name="5years">{{Cita web|url=http://5years.com/pinups.htm|titolo=Pin Ups (1973)|editore=www.5years.wordpress.com|accesso=26 novembre 2016}}</ref>}}
 
Poche settimane prima che cominciassero le registrazioni anche [[Bryan Ferry]] aveva iniziato a lavorare ada un album di cover, intitolato ''[[These Foolish Things]]'', che sarebbe uscito il 5 ottobre. Secondo quanto riportato in ''Bowie: Loving the Alien'' di Christopher Sandford, quando scoprì che Bowie stava facendo altrettanto chiese alla [[Island Records]] di presentare un'ingiunzione contro la RCA per impedire che ''Pin Ups'' venisse pubblicato per primo.<ref name="songs">{{Cita web|url=https://bowiesongs.wordpress.com/2010/08/04/sorrow/|titolo=Sorrow|editore=www.bowiesongs.wordpress.com|accesso=26 novembre 2016}}</ref> Nella biografia ''Stardust: The David Bowie Story'', Henry Edwards sostiene che Bowie disse a un amico che voleva "avere un vantaggio su Ferry", dopo aver appreso del suo album,<ref name="songs" /> mentre in ''Strange Fascination: David Bowie, the Definitive Story'' di David Buckley, la reazione dell'ex cantante dei [[Roxy Music]] viene descritta solo leggermente "apprensiva" e a quanto pare Bowie per primo gli telefonò per risolvere eventuali problemi.<ref name="songs" />
In origine l'idea di Bowie sarebbe stata quella di disseminare tra le tracce un verso alla volta di nuova versione di ''[[The London Boys]]'', uscita come lato B nel 1966 che, come dichiarò alla rivista ''Rock'', «parla di un ragazzo che arriva a Londra, si impasticca e va fuori di testa, roba del genere».<ref name=Pegg.270-272>{{Cita|Pegg (2002)|p. 270-272}}</ref> Il progetto fu però abbandonato.
 
In origine l'idea di Bowie sarebbe stata quella di disseminare tra le tracce un verso alla volta di una nuova versione di ''[[The London Boys]]'', uscita come lato B nel 1966 che, come dichiarò alla rivista ''Rock'', «''parla di un ragazzo che arriva a Londra, si impasticca e va fuori di testa, roba del genere''».<ref name="Pegg.270-272">{{Cita|Pegg (2002)|ppp. 270-272}}.</ref> Il progetto fu però abbandonato.
== Il disco ==
{{Citazione|Sono tutti i brani che hanno significato davvero molto per me... Sono tutte le band che andavo a sentire al Marquee tra il 1964 e il 1967... Era la mia Londra di quel tempo.|David Bowie, 1973<ref name="5years">{{Cita web|url=http://5years.com/pinups.htm|titolo=Pin Ups (1973)|editore=www.5years.wordpress.com|accesso=26 novembre 2016}}</ref>}}
 
L'album venne concepito quasi come una "sosta"pausa che permettesse a David di ricaricare le proprie batterie creative e forse, secondo quanto disse il presidente di [[Tony DeFries|MainMan]] Tony Zanetta, anche come manovra di stallo mentre la compagnia di management risolveva una disputa sui diritti d'autore con la [[Chrysalis Records]].<ref name="Pegg.270-272" />
''Pin Ups'' può essere considerato lo spartiacque tra la fase [[glam rock|glam]] di David Bowie e quella di stampo [[soul]] che lo avrebbe caratterizzato negli anni successivi, una raccolta di canzoni uscite alla fine degli anni sessanta in un percorso artistico che avrebbe portato all'avvento del glam rock, genere al quale il cantante stava dando l'addio. Bowie incorpora alcuni degli stili vocali e degli arrangiamenti che segneranno il suo lavoro tra il 1974 e il 1977 ed utilizza il sassofono in misura maggiore di quanto avesse mai fatto prima, anticipando il suo lavoro in futuro.
 
In ogni caso si trattò di uno sguardo sul passato, che chiuse un capitolo artistico e decretò definitivamente la morte di Ziggy Stardust, come ha dichiarato lo stesso Bowie: «''Pin Ups'' è stato davvero il mio modo di scrollarmi di dosso Ziggy completamente, pur mantenendo un po' di eccitazione nella musica. Era davvero un modo di rimanere a galla, ma ha finito per essere uno dei miei album preferiti».<ref name="5years" />
L'album venne concepito quasi come una "sosta" che permettesse a David di ricaricare le proprie batterie creative e forse, secondo quanto disse il presidente di [[Tony DeFries|MainMan]] Tony Zanetta, anche come manovra di stallo mentre la compagnia di management risolveva una disputa sui diritti d'autore con la [[Chrysalis Records]].<ref name="Pegg.270-272"/>
 
=== Registrazione ===
In ogni caso si trattò di uno sguardo sul passato che chiuse un capitolo artistico e decretò definitivamente la morte di Ziggy Stardust, come ha dichiarato lo stesso Bowie: «''Pin Ups'' è stato davvero il mio modo di scrollarmi di dosso Ziggy completamente, pur mantenendo un po' di eccitazione nella musica. Era davvero un modo di rimanere a galla ma ha finito per essere uno dei miei album preferiti».<ref name="5years"/>
[[File:Château d'Hérouville.jpg|upright=1.3|thumb|right|Lo Chateau d'Hérouville in una vecchia cartolina.]]
Le sessioni di ''Pin Ups'' cominciarono il 10 luglio 1973 nello studio George Sand ricavato nelle scuderie dello Chateau[[Château d'[[Hérouville]], vicino a Parigi, «''un bel posto per registrare un album''» come lo definì Bowie, «''caldo, sole estivo, un castello incantevole e un fantastico studio di registrazione a sedici tracce''».<ref name="5years" /> Inaugurato di recente, lo Chateau era stato raccomandato a David da [[Marc Bolan]], che con i [[T. Rex]] vi aveva appena registrato ''[[The Slider]]'', e le registrazioni andarono avanti fino ai primi di agosto, intervallate da una breve vacanza di David a Roma insieme alla famiglia ed alcuni amici.<ref name="5years" />
 
{{Approfondimento
[[File:Pete Townshend in Hamburg.jpg|upright=0.9|thumb|left|[[Pete Townshend]] e gli [[Who]] sono stati fonte di ispirazione per Bowie sin dall'inizio della sua carriera.]]
|allineamento = destrasinistra
Le canzoni sono rifacimenti radicali con il marchio glam della coppia Bowie/Ronson e gli interventi del pianoforte di Mike Garson e del sassofono di Ken Fordham. «Prendevamo la struttura base degli accordi e cominciavamo a lavorare su quella», spiegò in seguito il cantante, «alcune non richiesero alcun lavoro, come ''Rosalyn'' per esempio. La maggior parte degli arrangiamenti li abbiamo fatti io e Mick, e anche [[Aynsley Dunbar|Aynsley]]».<ref name="Pegg.270-272"/>
|larghezza = 360px380px
|titolo = David Bowie esecondo SydMick BarrettRock
|contenuto = «Avevo visto registrare David prima», ha ricordato anni dopo Mick Rock, autore dei primi videoclip di Bowie e nel 2002 del libro fotografico ''Moonage Daydream: The Life And Times Of Ziggy Stardust'', «ma durante ''Pin Ups'' ho avuto modo di osservarlo da vicino per una settimana intera. È stata un'esperienza affascinante... Era probabilmente al suo massimo stato di rilassamento in uno studio di registrazione ed era sempre molto allegro. Ha generato un clima molto positivo... David incoraggiava e si nutriva degli input creativi di tutti quanti e non era mai troppo insicuro per cedere il controllo. Dava a Mick Ronson e Ken Scott la direzione generale e poi usciva di scena. Sembrava apprezzare sempre i risultati. Parte del talento unico di Bowie era la sua capacità di affascinare e far concentrare gli altri per ottenere esattamente quello di cui aveva bisogno. Un uomo di grande carisma naturale, ha ispirato gli altri a fare il loro lavoro migliore».<ref name="5years"/>}}
}}
 
Anche se dopo ''Ziggy Stardust'' e ''Aladdin Sane'' l'intenzione di Bowie era quella di mantenere uniti gli [[Spiders from Mars]] in vista del nuovo disco, il fatto di non aver avvisato in anticipo [[Trevor Bolder]] e [[Mick Woodmansey]] del "pensionamento" di Ziggy Stardust portò rapidamente ad una frattura.<ref name="Pegg.270-272" /> Il pianista [[Mike Garson]] ricevette una telefonata dagli uffici di [[Tony DeFries|MainMan]] il mattino del matrimonio di Woodmansey, al quale presiedeva come membro della [[Chiesa di Scientology]], con la quale gli venne chiesto di informare lo sposo che per il nuovo disco i suoi servizi non erano più richiesti.<ref name="Pegg.270-272" /> «Woody era devastato», ricordò Garson nel 1986, «questa era la sua vita e pensava di raggiungere il top con David».<ref name="5years3">{{Cita web|url=http://5years.com/supper.htm|titolo=The Last Supper|editore=www.5years.wordpress.com|accesso=26 novembre 2016}}</ref>
In effetti la prima delle due tracce incise in origine da [[The Pretty Things]], primo successo del gruppo londinese nel 1964, è allo stesso tempo energica e fedele. «David strillava persino negli stessi punti in cui lo facevo io», ha detto il cantante del gruppo Phil May al biografo Christopher Sandford.<ref name=Pegg.166>{{Cita|Pegg (2002)|p. 166}}</ref> In Nuova Zelanda ne fu distribuito un 45 giri promozionale limitato ai membri del New Zealand RCA Victor Record Club.<ref name="5years2">{{Cita web|url=http://5years.com/rosnz.htm|titolo=Rosalyn/Where Have All The Good Times Gone! 1973 NZ Promo Single|editore=www.5years.wordpress.com|accesso=26 novembre 2016}}</ref> La seconda cover dei Pretty Things, ''Don't Bring Me Down'', vede un ritorno al sound [[R&B]] delle radici prediletto da Bowie all'epoca delle sue prime incisioni, con una pulsante linea di basso e l'armonica blues.<ref name=Pegg.64>{{Cita|Pegg (2002)|p. 64}}</ref>
 
A Garson e Mick Ronson venne assicurato il posto insieme ai veterani di ''Aladdin Sane'', Ken Fordham e Geoffrey MacCormack, ma Trevor Bolder inizialmente sembrò destinato a fare la stessa fine di Woodmansey. Vennero contattati [[Jack Bruce]] e il batterista [[Aynsley Dunbar]], che in precedenza aveva lavorato con [[John Mayall & the Bluesbreakers]] e [[Frank Zappa]]. Dunbar accettò a differenza di Jack Bruce e alla fine Trevor Bolder fu richiamato. «Anche Trevor sentiva che poteva perdere il suo ingaggio e così accettò», disse Garson al giornalista e scrittore Jerry Hopkins, «Mick era in un'analoga situazione di incertezza, perciò vi era tensione fra loro e David».<ref name="Pegg.270-272" />
''I Wish You Would'' e ''Shapes of Things'', entrambe degli [[Yardbirds]], sono altre vetrine per le chitarre di Bowie e Mick Ronson. Nella prima, che a sua volta era la cover di una canzone di Billy Boy Arnold del 1955, il [[riff]] di chitarra di Ronson che sostituisce anche le parti in origine riservate all'armonica fa da contrappunto ad una parte vocale in stile R&B.<ref name=Pegg.98>{{Cita|Pegg (2002)|p. 98}}</ref>
 
Le registrazioni si intrecciarono con un servizio fotografico di David e la moglie [[Angela Bowie|Angela]] per il ''[[Daily Mirror]]'' e da quello per la copertina del disco, oltre che con numerose interviste tra cui quella di Kid Jenson che il 14 luglio venne trasmessa da [[Radio Luxembourg]].<ref name="5years" />
Altra band rappresentata con due brani sono gli [[Who]], con ''[[Anyway, Anyhow, Anywhere]]'' e ''[[I Can't Explain]]'', già suonata occasionalmente dal vivo da Bowie e gli [[Spiders from Mars]] nel 1972 e rielaborata con un arrangiamento basato su pianoforte e sassofono. Nell'ottobre del 1973 ne fu inserita une versione live in ''[[The 1980 Floor Show]]'' e riapparve poi nelle prime date del [[Serious Moonlight Tour]] 1983, anno in cui fu inclusa nella raccolta ''[[Golden Years (album David Bowie)|Golden Years]]''. La cover di ''Anyway, Anyhow, Anywhere'' può essere invece vista come una prova del "manierismo soul" che il cantante adotterà in ''[[Diamond Dogs]]'' e ''[[Young Americans]]''.<ref name=Pegg.26>{{Cita|Pegg (2002)|p. 26}}</ref> In occasione del [[Bridge School Benefit]] del 19 ottobre 1996 inserì la strofa iniziale della canzone come omaggio a [[Pete Townshend]], che nel corso della serata aveva eseguito alcuni brani degli Who.
 
Oltre al materiale di ''Pin Ups'' le sessioni produssero diverse tracce destinate ad una prevista "versione americana" dell'album rimasta inedita, tra cui ''[[God Only Knows]]'' dei [[Beach Boys]] (reincisa nel 1984 per l'album ''[[Tonight (album David Bowie)|Tonight]]''), ''[[White Light/White Heat (singolo)|White Light/White Heat]]'' dei [[Velvet Underground]] (la cui base sarebbe stata usata nel 1975 da Mick Ronson nel suo disco solista ''Play Don't Worry''), ''No Fun'' degli [[Stooges]], ''Summer in the City'' dei [[Lovin' Spoonful]] e ''Ladytron'' dei [[Roxy Music]].<ref name="Pegg.270-272" /> Altre due cover, ''[[Pablo Picasso (brano musicale)|Pablo Picasso]]'' dei [[Modern Lovers]] e ''[[Reality (David Bowie)#Try Some, Buy Some|Try Some, Buy Some]]'' di [[George Harrison]], avrebbero trovato posto in ''[[Reality (David Bowie)|Reality]]'' nel [[2003]].<ref name="soundonsound">{{Cita web|url=httphttps://www.soundonsound.com/sos/oct03/articles/reality.htm|titolo=David Bowie & Tony Visconti - Recording Reality|editore=web.archive.org|accesso=26 novembre 2016|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150606111145/http://www.soundonsound.com/sos/oct03/articles/reality.htm|dataarchivio=6 giugno 2015|urlmorto=sì}}</ref>
{{Approfondimento
|allineamento = destra
|larghezza = 360px
|titolo = David Bowie e Syd Barrett
|contenuto = «L'ho incontrato solo in un paio di occasioni», dichiarò David nel 1973 a proposito di [[Syd Barrett]], che nel 1967 aveva recensito negativamente ''[[Love You Till Tuesday]]'' su ''[[New Musical Express]]'', «e in seguito i nostri rapporti non sono mai stati tanto cordiali. Ma io sono un suo grande ammiratore».<ref name="Pegg.172"/> Qualche anno dopo andò ancora oltre, definendo Barrett «probabilmente una delle voci più languide e intense della musica pop inglese. Ho sempre pensato che fosse un poeta assolutamente magnifico e uno stupefacente performer. Questo è un aspetto del personaggio che non è mai stato realmente sottolineato, ma sul palco produceva un effetto ipnotico, carismatico. Era anche il primo componente di una rock band che vedevo salire sul palco truccato e questo mi fece una grande impressione. Sia io che [[Marc Bolan]] lo notammo subito».<ref name="Pegg.172"/>}}
 
== Brani ==
Il garage rock di ''Friday on My Mind'' degli [[Easybeats]], a proposito della quale il coautore [[Harry Vanda]] ha dichiarato in un'intervista che la versione di Bowie è la sua preferita (aggiungendo «il che non è strano perché Bowie è una delle migliori menti pop del mondo in assoluto»)<ref name=Tait.69>{{Cita|Tait (2010)|p. 69}}</ref> e le sfumature psichedeliche di ''[[See Emily Play]]'' mostrano l'orecchio di Bowie per la melodia e l'occhio per gli atteggiamenti della cultura pop. La cover del successo del 1967 dei [[Pink Floyd]] è stato definito dal biografo Nicholas Pegg come uno dei momenti salienti di ''Pin Ups'', dal tic-toc iniziale della chitarra alla dissolvenza finale degli archi, con una produzione in stile ''[[Sgt. Pepper]]'' fatta di linee di pianoforte e sintetizzatore e l'accompagnamento vocale un'ottava sotto alla voce solista che ricorda alcune atmosfere di ''[[Hunky Dory]]''.<ref name=Pegg.172>{{Cita|Pegg (2002)|p. 172}}</ref>
[[File:Pete Townshend in Hamburg.jpg|upright=0.9|thumb|left|[[Pete Townshend]] e gli [[Who]] sono stati fonte di ispirazione per Bowie sin dall'inizio della sua carriera.]]
Le canzoni sono rifacimenti radicali con il marchio glam della coppia Bowie/Ronson e gli interventi del pianoforte di Mike Garson e del sassofono di Ken Fordham. «''Prendevamo la struttura base degli accordi e cominciavamo a lavorare su quella»'', spiegò in seguito il cantante, ''«alcune non richiesero alcun lavoro, come ''Rosalyn'' per esempio. La maggior parte degli arrangiamenti li abbiamo fatti io e Mick, e anche [[Aynsley Dunbar|Aynsley]]''».<ref name="Pegg.270-272"/>
 
In effetti la prima delle due tracce incise in origine da [[The Pretty Things]], primo successo del gruppo londinese nel 1964, è allo stesso tempo energica e fedele. «David strillava persino negli stessi punti in cui lo facevo io», ha detto il cantante del gruppo Phil May al biografo Christopher Sandford.<ref name=Pegg.166>{{Cita|Pegg (2002)|p. 166}}.</ref> In Nuova Zelanda ne fu distribuito un 45 giri promozionale limitato ai membri del New Zealand RCA Victor Record Club.<ref name="5years2">{{Cita web|url=http://5years.com/rosnz.htm|titolo=Rosalyn/Where Have All The Good Times Gone! 1973 NZ Promo Single|editore=www.5years.wordpress.com|accesso=26 novembre 2016}}</ref> La seconda cover dei Pretty Things, ''Don't Bring Me Down'', vede un ritorno al sound [[R&B]] delle radici prediletto da Bowie all'epoca delle sue prime incisioni, con una pulsante linea di basso e l'armonica blues.<ref name=Pegg.64>{{Cita|Pegg (2002)|p. 64}}.</ref>
La cover di ''Here Comes the Night'' dei [[Them (gruppo musicale)|Them]], secondo quanto sostiene James Perone in ''The Words and Music of David Bowie'', «anticipa in alcuni punti il suono del [[Post-punk|British post-punk]] e della [[New wave (musica)|new wave]] di fine anni settanta e inizio anni ottanta».<ref name=Perone.40>{{Cita|Perone (2005)|p. 40}}</ref> Il successo del gruppo di [[Van Morrison]] del 1965 subisce una trasformazione nella versione di Bowie, con la voce teatrale punteggiata dalle esplosioni del sax baritono di Ken Fordham. «Ci è piaciuto particolarmente», raccontava all'epoca Bowie, «siamo riusciti ad ottenere un vero sound da sezione fiati dei mitici dischi [[Atlantic Records|Atlantic]]».<ref name=Pegg.87>{{Cita|Pegg (2002)|p. 87}}</ref>
 
''I Wish You Would'' e ''Shapes of Things'', entrambe degli [[Yardbirds]], sono altre vetrine per le chitarre di Bowie e Mick Ronson. Nella prima, che a sua volta era la cover di una canzone di Billy Boy Arnold del 1955, il [[riff]] di chitarra di Ronson, che sostituisce anche le parti in origine riservate all'armonica, fa da contrappunto ad una parte vocale in stile R&B.<ref name=Pegg.98>{{Cita|Pegg (2002)|p. 98}}.</ref>
Le rimanenti tracce includono ''Everything's Alright'', con cui il gruppo [[Musica beat|beat]] The Mojos aveva ottenuto il nono posto in classifica nel 1964 e che Bowie registrò dal vivo per il ''1980 Floor Show'', ''Where Have All the Good Times Gone'' dei [[Kinks]], dominata dalla chitarra di Mick Ronson e dalla batteria di Aynsley Dunbar, e ''[[Sorrow (The McCoys)#Cover di David Bowie|Sorrow]]'', pubblicata nel 1965 dalla [[Garage rock|garage band]] americana [[The McCoys]] e portata al successo l'anno successivo dal duo inglese [[The Merseys]], che rappresentò l'unico singolo estratto da ''Pin Ups'' raggiungendo la 3ª posizione in classifica nel Regno Unito.<ref name="ukchart">{{Cita web|url=http://www.officialcharts.com/search/singles/sorrow/|titolo=Official UK Singels Chart|editore=www.officialcharts.com|accesso=23 agosto 2016}}</ref>
 
Altra band rappresentata con due brani sono gli [[Who]],: con ''[[Anyway, Anyhow, Anywhere]]'' e ''[[I Can't Explain]].'', giàQuest'ultima era gia' stata suonataeseguita occasionalmente dal vivo da Bowie e gli [[Spiders from Mars]] nel 1972 e rielaborata con un arrangiamento basato su pianoforte e sassofono. Nell'ottobre del 1973 ne fu inserita une versione live in ''[[The 1980 Floor Show]]'' e riapparve poi nelle prime date del [[Serious Moonlight Tour]] del 1983, anno in cui fu inclusa nella raccolta ''[[Golden Years (album David Bowie)|Golden Years]]''. La cover di ''Anyway, Anyhow, Anywhere'' può essere invece vista come una prova del "manierismo soul" che il cantante adotterà in ''[[Diamond Dogs]]'' e ''[[Young Americans (album)|Young Americans]]''.<ref name=Pegg.26>{{Cita|Pegg (2002)|p. 26}}.</ref> In occasione del [[Bridge School Benefit]] del 19 ottobre 1996 inserì la strofa iniziale della canzone come omaggio a [[Pete Townshend]], che nel corso della serata aveva eseguito alcuni brani degli Who.
=== Registrazione ===
[[File:Château d'Hérouville.jpg|upright=1.3|thumb|right|Lo Chateau d'Hérouville in una vecchia cartolina.]]
Le sessioni di ''Pin Ups'' cominciarono il 10 luglio 1973 nello studio George Sand ricavato nelle scuderie dello Chateau d'[[Hérouville]], vicino a Parigi, «un bel posto per registrare un album» come lo definì Bowie, «caldo, sole estivo, un castello incantevole e un fantastico studio di registrazione a sedici tracce».<ref name="5years"/> Inaugurato di recente, lo Chateau era stato raccomandato a David da [[Marc Bolan]], che con i [[T. Rex]] vi aveva appena registrato ''[[The Slider]]'', e le registrazioni andarono avanti fino ai primi di agosto, intervallate da una breve vacanza di David a Roma insieme alla famiglia ed alcuni amici.<ref name="5years"/>
 
{{Approfondimento
|allineamento = sinistradestra
|larghezza = 380px360px
|titolo = David Bowie secondoe MickSyd RockBarrett
|contenuto = «L'ho incontrato solo in un paio di occasioni», dichiarò David nel 1973 a proposito di [[Syd Barrett]], che nel 1967 aveva recensito negativamente ''[[Love You Till Tuesday]]'' su ''[[New Musical ExpressNME]]'', «e in seguito i nostri rapporti non sono mai stati tanto cordiali. Ma io sono un suo grande ammiratore».<ref name="Pegg.172"/> Qualche anno dopo andò ancora oltre, definendo Barrett «probabilmente una delle voci più languide e intense della musica pop inglese. Ho sempre pensato che fosse un poeta assolutamente magnifico e uno stupefacente performer. Questo è un aspetto del personaggio che non è mai stato realmente sottolineato, ma sul palco produceva un effetto ipnotico, carismatico. Era anche il primo componente di una rock band che vedevo salire sul palco truccato e questo mi fece una grande impressione. Sia io che [[Marc Bolan]] lo notammo subito».<ref name="Pegg.172"/>}}
|contenuto = «Avevo visto registrare David prima», ha ricordato anni dopo Mick Rock, autore dei primi videoclip di Bowie e nel 2002 del libro fotografico ''Moonage Daydream: The Life And Times Of Ziggy Stardust'', «ma durante ''Pin Ups'' ho avuto modo di osservarlo da vicino per una settimana intera. È stata un'esperienza affascinante... Era probabilmente al suo massimo stato di rilassamento in uno studio di registrazione ed era sempre molto allegro. Ha generato un clima molto positivo... David incoraggiava e si nutriva degli input creativi di tutti quanti e non era mai troppo insicuro per cedere il controllo. Dava a Mick Ronson e Ken Scott la direzione generale e poi usciva di scena. Sembrava apprezzare sempre i risultati. Parte del talento unico di Bowie era la sua capacità di affascinare e far concentrare gli altri per ottenere esattamente quello di cui aveva bisogno. Un uomo di grande carisma naturale, ha ispirato gli altri a fare il loro lavoro migliore».<ref name="5years"/>}}
 
Il garage rock di ''Friday on My Mind'' degli [[Easybeats]], a proposito della quale il coautore [[Harry Vanda]] ha dichiarato in un'intervista che la versione di Bowie è la sua preferita (aggiungendo «il che non è strano perché Bowie è una delle migliori menti pop del mondo in assoluto»)<ref name=Tait.69>{{Cita|Tait (2010)|p. 69}}.</ref> e le sfumature psichedeliche di ''[[See Emily Play]]'' mostrano l'orecchio di Bowie per la melodia e l'occhio per gli atteggiamenti della cultura pop. La cover del successo del 1967 dei [[Pink Floyd]] è stato definito dal biografo Nicholas Pegg come uno dei momenti salienti di ''Pin Ups'', dal tic-toc iniziale della chitarra alla dissolvenza finale degli archi, con una produzione in stile ''[[Sgt. Pepper]],'' fatta di linee di pianoforte e sintetizzatore e l'accompagnamento vocale un'ottava sotto alla voce solista, che ricorda alcune atmosfere di ''[[Hunky Dory]]''.<ref name=Pegg.172>{{Cita|Pegg (2002)|p. 172}}.</ref>
Anche se dopo ''Ziggy Stardust'' e ''Aladdin Sane'' l'intenzione di Bowie era quella di mantenere uniti gli [[Spiders from Mars]] in vista del nuovo disco, il fatto di non aver avvisato in anticipo [[Trevor Bolder]] e [[Mick Woodmansey]] del "pensionamento" di Ziggy Stardust portò rapidamente ad una frattura.<ref name="Pegg.270-272"/> Il pianista [[Mike Garson]] ricevette una telefonata dagli uffici di [[Tony DeFries|MainMan]] il mattino del matrimonio di Woodmansey, al quale presiedeva come membro della [[Chiesa di Scientology]], con la quale gli venne chiesto di informare lo sposo che per il nuovo disco i suoi servizi non erano più richiesti.<ref name="Pegg.270-272"/> «Woody era devastato», ricordò Garson nel 1986, «questa era la sua vita e pensava di raggiungere il top con David».<ref name="5years3">{{Cita web|url=http://5years.com/supper.htm|titolo=The Last Supper|editore=www.5years.wordpress.com|accesso=26 novembre 2016}}</ref>
 
La cover di ''Here Comes the Night'' dei [[Them (gruppo musicale)|Them]], secondo quanto sostiene James Perone in ''The Words and Music of David Bowie'', «anticipa in alcuni punti il suono del [[Post-punk|British post-punk]] e della [[New wave (musica)|new wave]] di fine anni settanta e inizio anni ottanta».<ref name=Perone.40>{{Cita|Perone (2005)|p. 40}}.</ref> Il successo del gruppo di [[Van Morrison]] del 1965 subisce una trasformazione nella versione di Bowie, con la voce teatrale punteggiata dalle esplosioni del sax baritono di Ken Fordham. «Ci è piaciuto particolarmente», raccontava all'epoca Bowie, «siamo riusciti ad ottenere un vero sound da sezione fiati dei mitici dischi [[Atlantic Records|Atlantic]]».<ref name=Pegg.87>{{Cita|Pegg (2002)|p. 87}}.</ref>
A Garson e Mick Ronson venne assicurato il posto insieme ai veterani di ''Aladdin Sane'', Ken Fordham e Geoffrey MacCormack, ma Trevor Bolder inizialmente sembrò destinato a fare la stessa fine di Woodmansey. Vennero contattati [[Jack Bruce]] e il batterista [[Aynsley Dunbar]], che in precedenza aveva lavorato con [[John Mayall & the Bluesbreakers]] e [[Frank Zappa]]. Dunbar accettò a differenza di Jack Bruce e alla fine Trevor Bolder fu richiamato. «Anche Trevor sentiva che poteva perdere il suo ingaggio e così accettò», disse Garson al giornalista e scrittore Jerry Hopkins, «Mick era in un'analoga situazione di incertezza, perciò vi era tensione fra loro e David».<ref name="Pegg.270-272"/>
 
Le rimanenti tracce includono ''Everything's Alright'', con cui il gruppo [[Musica beat|beat]] The Mojos aveva ottenuto il nono posto in classifica nel 1964 e che Bowie registrò dal vivo per il ''1980 Floor Show'', ''Where Have All the Good Times Gone'' dei [[Kinks]], dominata dalla chitarra di Mick Ronson e dalla batteria di Aynsley Dunbar, e ''[[Sorrow (The McCoys)#Cover di David Bowie|Sorrow]]'', pubblicata nel 1965 dalla [[Garage rock|garage band]] americana [[The McCoys]] e portata al successo l'anno successivo dal duo inglese [[The Merseys]],. cheQuest'ultima rappresentò l'unico singolo estratto da ''Pin Ups:'' raggiungendoraggiunse la 3ª posizione in classifica nel Regno Unito.<ref name="ukchart">{{Cita web|url=http://www.officialcharts.com/search/singles/sorrow/|titolo=Official UK Singels Chart|editore=www.officialcharts.com|accesso=23 agosto 2016}}</ref>
Le registrazioni si intrecciarono con un servizio fotografico di David e la moglie [[Angela Bowie|Angela]] per il ''[[Daily Mirror]]'' e da quello per la copertina del disco, oltre che con numerose interviste tra cui quella di Kid Jenson che il 14 luglio venne trasmessa da [[Radio Luxembourg]].<ref name="5years"/>
 
=== UscitaPubblicazione e accoglienza ===
Oltre al materiale di ''Pin Ups'' le sessioni produssero diverse tracce destinate ad una prevista "versione americana" dell'album rimasta inedita, tra cui ''[[God Only Knows]]'' dei [[Beach Boys]] (reincisa nel 1984 per l'album ''[[Tonight (album David Bowie)|Tonight]]''), ''[[White Light/White Heat (singolo)|White Light/White Heat]]'' dei [[Velvet Underground]] (la cui base sarebbe stata usata nel 1975 da Mick Ronson nel suo disco solista ''Play Don't Worry''), ''No Fun'' degli [[Stooges]], ''Summer in the City'' dei [[Lovin' Spoonful]] e ''Ladytron'' dei [[Roxy Music]].<ref name="Pegg.270-272"/> Altre due cover, ''[[Pablo Picasso (brano musicale)|Pablo Picasso]]'' dei [[Modern Lovers]] e ''[[Reality (David Bowie)#Try Some, Buy Some|Try Some, Buy Some]]'' di [[George Harrison]], avrebbero trovato posto in ''[[Reality (David Bowie)|Reality]]'' nel [[2003]].<ref name="soundonsound">{{Cita web|url=http://www.soundonsound.com/sos/oct03/articles/reality.htm|titolo=David Bowie & Tony Visconti - Recording Reality|editore=web.archive.org|accesso=26 novembre 2016|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150606111145/http://www.soundonsound.com/sos/oct03/articles/reality.htm|dataarchivio=6 giugno 2015}}</ref>
[[File:Pin-Ups LP Side 1.png|thumb|upright|200px|right|Il vinile di ''Pin Ups'']]
L'album fu pubblicato il 19 ottobre 1973, con 100.000{{formatnum:100000}} copie già prenotate,<ref name="5years"/> e due settimane dopo entrò nella [[UKOfficial Albums Chart]] del Regno Unito direttamente al 1º posto, dove rimase per cinque settimane eguagliando il primato di ''Aladdin Sane''.<ref name="ukcharts2">{{Cita web|url=http://www.officialcharts.com/search/albums/pin%20ups/|titolo=Official Singles Chart|editore=www.officialcharts.com|accesso=26 novembre 2016}}</ref>
 
La rivista britannica ''[[Sounds (rivista)|Sounds]]'' dichiarò che Bowie «usava il R&B come puntello, non come trampolino»,<ref name="Pegg.270-272"/> mentre su ''[[Melody Maker]]'' il giornalista Michael Watts definì l'album "divertente quanto meravigliosamente acuto", aggiungendo che Bowie «si muove verso l'irriverenza, tenendo in equilibrio su un sottile filo del rasoio il suo immenso gusto per le canzoni in sé e il suo desiderio di reinventare. Il suo approccio è quello di imitare ed è magistrale, non tanto nella sua assoluta fedeltà agli originali quanto nella sua capacità di fraseggio, sfumature e stile».<ref name="5years4">{{Cita web|url=http://5years.com/pinupsreviewmmoct73.htm|titolo=Brilliant Bowie! by Michael Watts - Melody Maker (20 October 1973)|editore=www.5years.wordpress.com|accesso=26 novembre 2016}}</ref>
=== Uscita e accoglienza ===
L'album fu pubblicato il 19 ottobre 1973, con 100.000 copie già prenotate,<ref name="5years"/> e due settimane dopo entrò nella [[UK Albums Chart]] direttamente al 1º posto, dove rimase per cinque settimane eguagliando il primato di ''Aladdin Sane''.<ref name="ukcharts2">{{Cita web|url=http://www.officialcharts.com/search/albums/pin%20ups/|titolo=Official Singles Chart|editore=www.officialcharts.com|accesso=26 novembre 2016}}</ref>
 
La rivista britannica ''[[Sounds]]'' dichiarò che Bowie «usava il R&B come puntello, non come trampolino»,<ref name="Pegg.270-272"/> mentre su ''[[Melody Maker]]'' il giornalista Michael Watts definì l'album "divertente quanto meravigliosamente acuto", aggiungendo che Bowie «si muove verso l'irriverenza, tenendo in equilibrio su un sottile filo del rasoio il suo immenso gusto per le canzoni in sé e il suo desiderio di reinventare. Il suo approccio è quello di imitare ed è magistrale, non tanto nella sua assoluta fedeltà agli originali quanto nella sua capacità di fraseggio, sfumature e stile».<ref name="5years4">{{Cita web|url=http://5years.com/pinupsreviewmmoct73.htm|titolo=Brilliant Bowie! by Michael Watts - Melody Maker (20 October 1973)|editore=www.5years.wordpress.com|accesso=26 novembre 2016}}</ref>
 
La rivista statunitense ''[[Entertainment Weekly]]'' giudicò l'interpretazione della maggior parte dei brani "eccitante ed efficace",<ref name="5years"/> mentre il magazine ''Musician'' riportò: «Mick Ronson fa esplodere alcuni dei suoi pezzi di chitarra migliori di sempre, mentre Bowie canta in modo sommesso e ispirato».<ref name="5years"/>
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La rivista canadese ''Music Scene'' riportò: «Ha fatto un tale lavoro di demolizione di alcuni dei brani più noti e amati degli anni sessanta che è ovvio che abbia perso la sua vocazione. O forse si dovrebbe prendere una lunga vacanza. Non è tanto il fatto di aver prodotto copie quasi fedeli di pezzi come ''Friday on My Mind'', ''I Can't Explain'', ''Here Comes the Night'' e ''Shapes of Things'', quanto ciò che sembra essere la sua totale mancanza di empatia per le canzoni».<ref name="5years6">{{Cita web|url=http://5years.com/pinupsreviewmsdec73.htm|titolo=Review of PinUps (1973) by R.G - Music Scene (December 1973)|editore=www.5years.wordpress.com|accesso=26 novembre 2016}}</ref>
 
==== Classifiche ====
Oltre a raggiungere la vetta della classifica degli album in patria, l'album raggiunse il 6º posto in Francia e nei Paesi Bassi e il 4º in Australia, con 36 settimane di permanenza in classifica, mentre negli Stati Uniti arrivò alla 23ª posizione della [[Billboard 200]].
 
Nel novembre 1973 è stato certificato disco d'oro nel Regno Unito dalla [[British Phonographic Industry|BPI]].<ref name="oro UKGBR"/> Con le successive riedizioni ''Pin Ups'' è tornato ad affacciarsi nella classifica del Regno Unito e nel 2016, dopo la morte di Bowie, l'album ha guadagnato nuova popolarità ed ha fatto nuovamente ingresso nella [[Official Albums Chart]] al 63º posto.<ref name="ukcharts2"/>
 
Con le successive riedizioni ''Pin Ups'' è tornato ad affacciarsi nella classifica del Regno Unito e nel 2016, dopo la morte di David Bowie l'album ha guadagnato nuova popolarità ed ha fatto nuovamente ingresso nella [[UK Albums Chart]] al 63º posto.<ref name="ukcharts2"/>
 
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|<div style="text-align:center;">1973</div>
|<div style="text-align:center;">6</div>
| rowspan="2"|[[SNEPSyndicat national de l'édition phonographique]]<ref name="francia">{{Cita web|url=http://infodisc.fr/Album_Artiste_Choisi.php|titolo=SNEP|editore=www.infodisc.fr|accesso=27 novembre 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170927074343/http://www.infodisc.fr/Album_Artiste_Choisi.php|dataarchivio=27 settembre 2017|urlmorto=sì}}</ref><ref name="francia2">{{Cita web|url=http://lescharts.com/showitem.asp?interpret=David+Bowie&titel=Pinups&cat=a|titolo=SNEP|editore=www.lescharts.com|accesso=27 novembre 2016}}</ref>
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|<div style="text-align:center;">2016</div>
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|<div style="text-align:center;">1973</div>
|<div style="text-align:center;">1</div>
| rowspan="4"|[[UKOfficial Albums Chart]]<ref name="ukcharts2"/>
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|<div style="text-align:center;">1983</div>
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|<div style="text-align:center;">1973</div>
|<div style="text-align:center;">23</div>
|[[Billboard 200]]<ref name="billboard">{{Cita web|url=httphttps://www.billboard.com/artist/300407/David%20Bowie/chart?page=1&f=305|titolo=Billboard 200|editore=www.billboard.com|accesso=27 novembre 2016}}</ref>
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|}
 
=== Copertina ===
[[File:Failuresque Twiggy drawing1973 crop.jpg |upright=0.7|thumb|right|Un ritratto di Twiggy.]]
La copertina di ''Pin Ups'', nella quale accanto a Bowie compare la [[Top model|supermodella]] [[Twiggy]], uno dei simboli della [[Swinging London]], era stata pensata inizialmente come parte di un servizio fotografico per la rivista ''[[Vogue (periodico)|Vogue]]''.<ref name="Pegg.270-272"/> Secondo le parole di Justin de Villeneuve, all'epoca manager e partner di Twiggy, Bowie aveva dichiarato di voler essere il primo uomo a comparire sulla copertina di ''Vogue'': «Quando gli mostrai le polaroid di prova chiese se poteva usarle sulla copertina di ''Pin Ups''. Gli dissi: "Non credo proprio, queste sono per ''Vogue''. Quante copie dell'album pensi di riuscire a vendere?", "Un milione" rispose lui, ed io "Questa sarà la copertina del tuo album!"».<ref name="guardian">{{Cita web|url=https://www.theguardian.com/artanddesign/2012/may/16/photography-justin-villeneuve-best-shot|titolo=Justin de Villeneuve's best photograph: David Bowie and Twiggy|editore=www.theguardian.com|accesso=26 novembre 2016}}</ref>
 
Nella sua autobiografia ''In Black and White'', Twiggy racconta: «Ero molto nervosa dal momento che ero una sua grande ammiratrice e intimidita come sarebbe stato chiunque altro... mi tranquillizzò immediatamente. Era tutto ciò che avrei potuto sperare e anche qualcosa di più, spiritoso, simpatico e incredibilmente brillante, esperto di cinema, registi, letteratura ed arte».<ref name="Pegg.270-272"/>
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| Autore musiche =
 
| Titolo1 = ''[[Greetings from Asbury Park, N.J.|Growin' Up]]''
| Autore testo e musica1 = [[Bruce Springsteen]]
| Autore testo1 =
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== Formazione ==
* [[David Bowie]] - [[Canto|voce]], [[chitarra]], [[sassofono contralto]], [[sassofono tenore]], [[armonicaArmonica a bocca|armonica]], [[sintetizzatore]]
* [[Mick Ronson]] - chitarra, [[pianoforte]], cori
* [[Trevor Bolder]] - [[Basso elettrico|basso]]
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== Riedizioni ==
''Pin Ups'' è stato ripubblicato diverse volte a partire dal 1976. e laLa prima versione in [[compact disc]] è del 1984, anno in cui furono ripubblicati anche i dischi precedenti di Bowie, che diventò così la prima rockstar ad avere l'intera produzione in [[formato digitale]].<ref name="5years7">{{Cita web|url=http://5years.com/changes2.htm|titolo=Different Formats: From LP to CD|editore=www.5years.com|accesso=26 novembre 2016}}</ref>
 
Tra le varie riedizioni da ricordare, quella rimasterizzata del 1990 distribuita dalla [[EMI]]/[[Rykodisc]] con due [[#Tracce bonus della riedizione 1990|tracce bonus]],. ancheAnche in questo caso due cover: ''[[Greetings from Asbury Park, N.J.|Growin' Up]]'' di [[Bruce Springsteen]], che Bowie registrò agli Olympic Studios di Londra nel novembre 1973 (durante le sessioni di ''[[Diamond Dogs]]'' e che vide il contributo alla chitarra di [[Ronnie Wood]],) e ''[[The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars#Le canzoni scartate|Port of Amsterdam]]'' di [[Jacques Brel]], registrata ai [[Trident Studios]] durante le sessioni di ''[[The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars|Ziggy Stardust]]''.<ref name=Pegg.24>{{Cita|Pegg (2002)|p. 24}}.</ref>
 
{|class="wikitable sortable"
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== Collegamenti esterni ==
* {{collegamenti esterni}}
* [http://velvetgoldmine.it/testi-e-traduzioni/ Testi e traduzioni delle tracce]
* {{en}} [http://www.allmusic.com/album/pin-ups-mw0000034411 Recensione di ''Pin Ups''] su AllMusic
 
{{David Bowie}}