Inca: differenze tra le versioni

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{{F|antropologia|arg2=storia|novembre 2024|in questa voce si fa un uso pressoché nullo delle note. La bibliografia è probabilmente un invito alla lettura di testi di varia natura sulla civiltà inca piuttosto che l'elenco dei testi che sono stati utilizzati per redigere questa voce}}
{{Infobox |TitoloInt = Civiltà inca|StileTitoloInt = background-color: |Immagine = |StileGruppo = background-color: |Gruppo1 = |Nome1 = Lingua ufficiale|Valore1 = [[Lingua quechua|Quechua]]|Gruppo2 = |Nome2 = Altre lingue|Valore2 = [[Lingua aymara|Aymara]], [[Lingua puquina|puquina]], dialetti locali|Gruppo3 = |Nome3 = Epoca storica|Valore3 = [[Civiltà precolombiane|Precolombiana]]|Gruppo4 = |Nome4 = Collocazione|Valore4 = [[America Meridionale]]|Gruppo5 = |Nome5 = Massima espansione (confini)|Valore5 = [[Nord]]: [[Ancasmayo|Fiume Ancasmayo]] ([[Colombia]] attuale)<br />[[Est]]: [[Foresta amazzonica]]<br />[[Sud]]: [[Maule (fiume cileno)|Rio Maule]] ([[Cile]] attuale)<br />[[Ovest]]: [[Oceano Pacifico]]|Gruppo6 = |Nome6 = [[Capitale (città)|Capitale]]|Valore6 = [[Cuzco]]|Gruppo7 = |Nome7 = [[Religione]]|Valore7 = [[politeismo]], [[animismo]]|Gruppo8 = |Nome8 = [[Etnia]] dominante|Valore8 = Inca|Gruppo9 = |Nome9 = Altre etnie|Valore9 = Masca, chillque, papre, tambo, mayo, sanco, limatambo, quilliscache, [[quechua]], quegar, huaro, caviña e poque|Gruppo10 = |Nome10 = Struttura politica|Valore10 = [[Monarchia|Regno]] fino al [[1400]] circa<br />[[Impero]] dal [[1400]] al [[1533]]|Gruppo11 = |Nome11 = Superficie|Valore11 = {{m|2000000|ul=kmq}}|Gruppo12 = |Nome12 = [[Economia]]|Valore12 = Agricolo-pastorale, metallurgica|Gruppo13 = |Nome13 = Popolazione|Valore13 = 15 milioni di abitanti (circa)|Gruppo14 = Epoca|Nome14 = [[XII secolo]] (circa)|Valore14 = |Gruppo15 = |Nome15 =
Inizio e Termine|Valore15 = ca.[[1220]] Curacazgo Inca - |Nome16 = |Valore16 = |Gruppo17 = |Nome17 = |Valore17 = |Gruppo18 = |Nome18 = |Valore18 = |Gruppo19 = |Nome19 = |Valore19 = |Gruppo20 = |Nome20 = |Valore20 = |Ultima = |StileUltima = background-color: }}
 
[[File:80 - Machu Picchu - Juin 2009 - edit.2.jpg|thumb|upright=1.5|[[Machu Picchu]]]]
[[File:MapaPerú.Benard.JPG|thumb|upright=1.5|Mappa del [[Perù]] del XVIII secolo.]]
 
Gli '''Inca''',<ref>Cfr. "[http://www.treccani.it/enciclopedia/inca/ Inca]" nell'enciclopedia ''Treccani''</ref>, talvolta anche indicati come '''Incas''',<ref>Cfr. "[http://www.sapere.it/enciclopedia/Inca+o+Incas.html Inca o Incas]" nell'enciclopedia ''Sapere''.</ref>, furono gli artefici di una delle maggiori [[civiltà precolombiane]] che si sviluppò nell'altopiano [[Ande|andino]], tra il [[XII secolo|XII]] e il [[XVI secolo]], giungendo a costituirvi un vasto [[Impero inca|impero]].
== Etimologia ==
 
Il termine ''Inca'' è perlopiù usato come [[sostantivo]], generalmente al [[plurale]] (''gli Inca''), ma viene utilizzato anche come [[aggettivo]] per qualificare manifestazioni varie di questo popolo (ad esempio si usano espressioni quali ''architettura inca'', ''religione inca'', ''scrittura inca''). Il complesso delle attività culturali e formative della collettività in esame viene comunemente indicato come ''civiltà inca'', ma non è raro l'utilizzo del termine ''gli Inca'' per riferirsi, in senso lato, alla loro cultura.
 
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[[File:Inca manco capac.jpg|thumb|upright=1.4|left|Manco Capac (Guaman Poma de Ayala).]]
 
Anche in questo caso [[Manco Cápac|Manco]] nasce in Pacaritambo, da una caverna situata nella collina di Tambutoco, ma assieme a lui sorgono altri tre fratelli e quattro sorelle, tutti usciti dalla finestra centrale, mentre da due aperture laterali prendono vita altre persone destinate a costituire il popolo Inca. Il mito prosegue narrando le vicissitudini di queste genti che si spostano per la contrada cercando delle terre fertili. Durante la loro marcia tre dei fratelli abbandonano la compagnia, uno, di nome Ayar Cache, eliminato per la sua ferocia; un altro, Ayar Ucho, trasformato in pietra a scopi magico-religiosi e il quarto, [[Ayar Auca]], autoimmolatosi nella conquista della sede del futuro regno, che avrebbe avuto nome [[Cuzco]]. Rimasto solo Manco, ormai chiamato [[Manco Cápac]], il possente signore incontrastato, accasatosi con una delle sorelle, Mama Ocllo, avrebbe dato origine alla dinastia Inca.
 
[[Garcilaso Inca de la Vega]] presenta una variante di questo mito assai apprezzata per la forma poetica con cui è stata immortalata nei suoi "''Commentarios reales''". La coppia primordiale è qui unica, costituita da Manco Capac e da [[Mama Ocllo]] e sarebbe nata dalla mitica finestra sulla collina di Tambutoco, generata da Inti, il Sole con il compito di cercare il sito più adatto per fondarvi la futura stirpe degli Inca. A questo scopo avrebbe avuto in dono una verga d'oro con cui saggiare il terreno per provarne la fertilità. Dopo vari tentativi e lunghe peregrinazioni i due sposi, fratello-sorella, sarebbero giunti nella zona del Cuzco dove la verga, appena appoggiata a terra sarebbe sprofondata senza sforzo. Rese grazie al divino genitore, Manco Capac e Mama Ocllo, avrebbero costruito un tempio in suo onore e successivamente attorno a questo sacro edificio avrebbero fondato la futura capitale dello stato inca.
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==== Conclusioni ====
[[File:Lago titicaca.png|thumb|upright=2.5|[[Titicaca]], il lago navigabile più elevato del mondo: 3.800811 metri. È lungo 150 km e profondo 300 m]]
 
La comparazione delle ricerche effettuate nei vari campi di indagine non permette di risolvere con certezza il mistero dell'origine degli Inca, tuttavia consente di proporre delle ipotesi ragionevolmente probabili sulla loro appartenenza al ceppo andino, a sua volta derivato da una remota migrazione dal Nord del continente. Il loro linguaggio, probabilmente puquina, è riferito ad un idioma usato in una località suisulle bordisponde del lago Titicaca. Tutti i miti che li riguardano hanno in comune l'identificazione del loro luogo di origine in una zona sempre collocata nei pressi di questo lago. La loro presenza nel Cuzco è preceduta da una peregrinazione nella regione, sempre partendo dal grande specchio d'acqua. Infine, nella storia degli Inca troviamo innumerevoli riferimenti alla zona del lago ritenuta sacra ed oggetto di pratiche, anchedi importanti,devozione dianche devozionesignificative.
 
Per questi motivi, la maggior parte degli investigatori sulle antichità incaiche sono concordi nel ritenere che gli Inca derivano da una particolare etnia andina costretta a lasciare la propria zona d'origine, nei pressi del lago Titicaca, per una qualche calamità naturale o per un'invasione straniera. La ricerca di un nuovo territorio avrebbe richiesto parecchi anni e faticose traversie attraverso scontri con altre tribù ostili ed avrebbe avuto fine soltanto con il loro ingresso nella conca del Cuzco, scarsamente abitata e oggetto di una facile conquista. Solo daa quel momento avrebbe avuto inizio la vera storia degli Inca.
 
Fanno eccezione alcuni studiosi tra cui Louis Baudin (''Il Perù degli Inca'') e [[José Imbelloni]] (''La esfinge indiana'') che propendono per un'origine [[polinesia]]na dei peruviani, Inca compresi, ma la loro resta una tesi isolata seppur appoggiata da suggestive argomentazioni.
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Quale che sia la loro origine, agli albori del [[XIII secolo]] gli Inca erano stabilmente stanziati nella valle del Cuzco. Non erano l'unica comunità che abitava la valle, perché dai racconti che ci sono stati tramandati, apprendiamo che dovevano dividere il territorio con altre tribù consanguinee e, probabilmente, con genti autoctone che avevano trovato ''in situ'' al loro arrivo. La loro storia, in quei lontani frangenti, non si dovette differenziare di molto da quella abituale delle varie etnie andine, caratterizzata da un rude lavoro agricolo inframmezzato da sporadiche scaramucce per il controllo dei terreni coltivabili.
 
Un unico fattore li differenziava dalle altre genti: il possesso del tempio che avevano edificato nel Cuzco e che era divenuto il punto di riferimento per le pratiche culturali di tutta la vallata. Il prestigio degli Inca era legato a quello del loro luogo sacro e dipendeva, ovviamente, da quello dei loro sacerdoti che esercitavano un'importante attrazione in tutta la contrada. I capi della dell'etnia Inca non avevano un potere riconosciuto altro che tra la loro gente. Erano dei "Sinchi", ovvero dei capi militari, scelti per l'occasione, in caso di necessità belliche e destinati a lasciare il potere a pacificazione raggiunta. I loro nomi sono significativi.: Ilil successore di [[Manco Cápac]] si chiamava [[Sinchi Roca]] e il capo venuto dopo di lui, [[Lloque Yupanqui]], dove "''Lloque''"" sta per mancino e "''Yupanqui''" per memorabile.
 
Le storie che li riguardanovedono parlanoprotagonisti dellenarrano le loro alleanze con le altre tribù conseguiteche, secondo la tradizione andina, sarebbero state conseguite per mezzo di [[Matrimonio combinato|matrimoni di convenienza]]. Abitavano nel tempio del Cuzco e il loro potere non era distinto da quello dei sacerdoti. Il fatto che l'edificio del culto fosse collocato nella metà inferiore della città, detta Hurin Cuzco e attribuita a [[Mama Ocllo]] lascia pensare a una preponderanza matriarcale rispetto alla metà superiore, Hanan Cuzco, appannaggio di Manco, ma questa teoria deve essere considerata solo tale in mancanza di valide conferme.
 
==== Dalla tribù allo Stato ====
Un cambiamento significativo si manifesta durante il regno del quarto sovrano. La sua figura è sempre mitica, ma il corpo di leggende che lo riguardano, pongono l'accento su una nuova concezione dei rapporti con le etnie confinanti. Già il suo nome, [[Mayta Capac]] si riallaccia a quello dell'eroe primordiale Manco, in quanto si appropria dell'epiteto "Capac" che è proprio di un signore assoluto. Gli Inca non avevano l'esclusività di questo titolo, il chequale era diffuso sulle [[Ande]] e cheed identificava il capo supremo delle varie etnie, ma il solo fatto di definire il loro supremo rappresentante con questo epiteto, mostraè segno che la loro comunità tendeva ormai a considerarsi una nazione.
 
Secondo i racconti che lo riguardano, Mayta Capac si scontrò con gli Alcabizas, una tribù consanguinea degliagli Inca che si vantava di discendere da [[Ayar Uchu]], un fratello di Manco, che come lui sarebbe nato dalla mitica caverna di Pacaritambo. Non si trattava più di attrarre le altre comunità con la maestà del tempio del Cuzco, quanto piuttosto di dominarle. Questa nuova politica non deve aver incontrato l'appoggio dei sacerdoti che volevano diffondere la loro supremazia grazie soltanto alle pratiche religiose, edsono infatti sono note le divergenze tra il potere sacerdotale e quello regio che questo sovrano dovette risolvere.
 
La sua opera avrebbe trovato la sua naturale continuazione sotto il suo successore, [[Capac Yupanqui]], anche lui un "Capac" e anche lui in contrasto con i sacerdoti. Sotto la sua guida gli Inca avrebbero consolidato la politica egemonica che doveva distinguerli, confederando tutte le tribù vicine in un'alleanza di cui si riservavano la conduzione. Era questa una novità assoluta per l'altipiano andino eoltre sarebbeche stataun la base dipasso partenzaimportante per l'ulteriore salto di qualità rappresentatola dellafutura costituzione di un impero.
 
==== Dallo stato all'impero ====
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==== Il popolo ====
L'unità di parentela basilare della struttura sociale andina era l{{'}}''[[ayllu]]'', un vocabolo [[lingua quechua|quechua]] riferito a una sorta di famiglia allargata, estesa a tutti i discendenti di un avo ancestrale comune, che vedeva partecipare i suoi membri al diritto collettivo delle terre assegnate.
 
Tra i componenti dell'ayllu esisteva una solidarietà assoluta. I compiti individuali erano ripartiti tra i suoi membri sia in caso di impedimento di uno o più individui, sia in caso di assenza per operazioni di guerra, sia in caso di malattia o decesso del singolo. L'ayllu riceveva in dotazione una porzione di terra e la coltivava a beneficio di tutte le singole famiglie che partecipavano alla sua composizione e rispondeva collettivamente del comportamento dei suoi elementi. Al suo interno i singoli si organizzavano in famiglie tradizionali, ma conservavano tuttavia il legame comune.
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L'importanza della manodopera per l'apparato statale inca è resa evidente dalle leggi che garantivano la prosperità e lo sviluppo delle varie comunità. Il celibato, per esempio, non era ammesso e i funzionari regi procedevano periodicamente ad unire in matrimonio coloro che, pur avendo raggiunto l'età prevista, non avevano ancora provveduto di loro iniziativa a scegliersi il ''partner'' adatto.
 
In ogni caso l'indigeno comune aveva la percezione di dedicare il suo lavoro a qualche cosa di armonico che trascendeva la sua singola persona e che comunque lo avrebbe ricompensato delle sue fatiche. Egli vedeva lo Stato come un organismo che rifletteva l'armonia della natura e che riproduceva, nell'universo terreno, le regole che sovraintendevano alle strutture di quello divino. In questo contesto la evidente condizione favorevole dei membri dell{{'}}''élite'' non suscitava in lui un sentimento di invidia perché riconosceva la necessità di una differente posizione sociale determinata dalle diverse responsabilità{{Citazione necessaria}}.
 
== Le discipline militari ==
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=== L'esercito ===
Il fulcro delle armate imperiali era rappresentato dall'esercito. Si trattava di una massa composita divisa per etnie e comandata ciascuna dai propri capi, ma coordinata dallo stato maggiore degli Inca e, in casi particolari, diretta dall'Inca supremo in persona. Ogni schiera conservava i propri colori e si adornava degli usuali emblemi di guerra dando all'insieme un'immagine pittoresca e variegata che, data la moltitudine delle unità impiegate, impressionava qualunque avversario.
 
[[File:Origineinca16.png|thumb|Qhapaq Inca in battaglia (''Guaman Poma de Ayala'')]]
 
L'esercito osservava una stretta disciplina e, durante la marcia, ogni sopruso nei confronti delle popolazioni era, solitamente, punito con la morte. L'apporto logistico era curato in maniera particolare e la sussistenza era facilitata dai numerosi depositi di viveri ed armi che gli Inca avevano dislocato lungo le strade che attraversavano il loro impero. La leva era indetta tribù per tribù, ma raramente interessava simultaneamente tutte le contrade essendo, di solito, sufficienti le forze inviate da alcune delle etnie assimilate.
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Anche gli Inca, ai primordi della loro storia, si uniformarono alle usanze generalizzate, ma ben presto si differenziarono dalle altre etnie per l'introduzione, nelle loro file, di modalità strategiche più ragionate. Dapprima si trattò soltanto di una ferrea disciplina imposta alle truppe, poi, man mano che la loro potenza si accresceva, seguirono delle pratiche militari sempre più elaborate.
 
[[File:origineinca17.png|thumb|upright=1.3|left|La guerra sulle Ande (''Guaman Poma de Ayala'')]]
 
L'avvento dell'impero inaugurò anche la nascita di una strategia militare complessa. Innanzitutto gli Inca si servirono delle strade per congiungere tutte le contrade dell'impero. La rete di cammini particolarmente curati permise loro di far giungere nelle zone critiche contingenti di riserva in tempi ridotti. Lungo questi itinerari fecero costruire dei depositi sempre colmi di viveri e di armi, cosicché le reclute potevano percorrere il tragitto che li portava sul luogo di battaglia con la massima celerità senza l'ingombro di bagagli e con la sicurezza di trovare sul posto quanto era necessario.
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Salvo i casi di resistenze particolarmente accanite, i vinti erano trattati con moderazione. I capi ribelli erano eliminati e sostituiti con soggetti più duttili, ma la popolazione veniva risparmiata ed accolta nell'impero in cui finiva per integrarsi. Se poi la resistenza fosse continuata, gli Inca intervenivano con la tecnica delle "''Mitimae''", ossia trasferendo in sito delle popolazioni di provata fedeltà e deportando, in alcuni casi, quelle ostili in altre parti del loro vasto Stato.
 
== Cultura ==
=== Le strade ===
{{vedi anche|Sistema stradale inca}}
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{{vedi anche|Chaski}}
La imponente rete stradale che collegava, tra loro, le varie regioni dell'impero inca, aveva reso possibile la creazione di un sistema di comunicazioni particolarmente efficace.
[[File:Chasqui3Chaski.JPGjpg|thumb|Un ''Chaski'', messaggero inca (Felipe Guamán Poma de Ayala, 1616).]]
 
Si trattava di una sorta di corrieri scelti tra i giovani più veloci delle varie contrade. Lungo le strade andine sorgevano delle particolari costruzioni per ospitarli, svolgendo la funzione di vere stazioni di posta. Erano situate ad intervalli appositamente studiati per dividere lo spazio in uguali misure temporali e, così, in presenza di salite o di altre asperità erano più vicine l'una all'altra di quelle poste in pianura. Le staffette umane, dette ''[[Chaski]]'' (o ''chasqui''), percorrevano la frazione di strada loro attribuita alla massima velocità possibile per portare dei messaggi o dei piccoli oggetti. Quando era vicino alla stazione successiva il ''chaski'' avvisava della sua presenza con il suono di una particolare conchiglia e, a questo richiamo, un altro giovane gli si portava incontro. I due corrieri percorrevano insieme un tratto di cammino per permettere al portatore dei messaggi di passare le consegne, quindi la corsa continuava fino al nuovo cambio e così ininterrottamente fino a destinazione.
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=== La scrittura ===
Gli Inca non conoscevano la scrittura, almeno nella forma con cui noi la intendiamo, tuttavia avevano escogitato altri metodi per registrare dati e per rappresentare in forma convenzionale le informazioni ritenute interessanti.
 
[[File:Origineinca18.png|thumb|Inca con [[quipu]]. In basso a sinistra una yupana]]
 
Lo strumento più usato era il ''[[quipu]]'', costituito da una corda principale da cui pendevano una quantità di funicelle minori. Le funicelle secondarie avevano differenti colori e su ciascuna di esse comparivano diversi nodi. Il tipo di colore, la natura dei nodi e la loro posizione rappresentavano informazioni differenziate che un lettore esperto di quipu era in grado di interpretare. Tutti gli studiosi moderni sono concordi nel ritenere che, tramite i ''quipu'', gli Inca erano in grado di annotare dati statistici con una meticolosità impressionante. Vi è discordanza, invece, sulla tesi, seguita da alcuni, secondo la quale i ''quipu'' permettevano di esprimere anche concetti astratti e di registrare avvenimenti storici. Sappiamo con certezza che numerosi funzionari spagnoli sono stati testimoni di resoconti narrati da anziani indigeni sulla base della lettura dei loro ''quipu'', ma si obbietta che le cordicelle annodate, in questi casi, potrebbero essere state utilizzate solo come supporto mnemonico.
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La tecnica di fabbricazione della ceramica poggiava principalmente sull'abilità degli artigiani che operavano ignari del tornio. Le parti del manufatto erano modellate separatamente e quindi unite tra loro. Il collo e le anse delle giare erano aggiunte al prodotto finito come ultima operazione. Per evitare increspature durante la cottura veniva aggiunta della paglia tritata all'argilla. Le pitture erano invece difese dal calore con degli involucri di legno.
 
Tipica terracotta inca è quella dell{{'}}''ariballo'' un particolare vaso in cui il collo occupa un terzo dell'altezza. È dotato, in basso, in prossimità della massima circonferenza, di due anelli in cui venivano fatte passare delle corde per agevolarne il trasporto sulle spalle. È dipinto con sobrietà cromatica con motivi geometrici o figurativi su base gialla, arancione o rossa.
 
Le ceramiche servivano principalmente per scopi pratici, ma nonostante ciò mostravano lo stile decorativo imperiale, che era prevalente nei prodotti tessili e negli oggetti metallici. Questo materiale era inoltre usato, in alternative alle conchiglie, per la fabbricazione di trombe che primeggiavano tra gli [[strumento musicale|strumenti musicali]] suonati dagli Inca, quali: i [[tamburo|tamburi]], gli strumenti a fiato, come i [[flauto|flauti]] e i [[flauto di pan|flauti di pan]].
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=== Medicina ===
[[File:Origineinca20.jpg|thumb|Tipi di stregoni rappresentati da ''Guaman Poma de Ayala''. In basso a destra l'immagine mostra un curatore intento a succhiare la parte malata di un paziente]]
 
La [[medicina]] inca si avvaleva prevalentemente di procedimenti magici, tuttavia aveva progredito notevolmente anche in campo terapeutico conseguendo conoscenze evolute in campo sia [[chirurgia|chirurgico]] sia [[farmacologia|farmacologico]].
 
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In campo farmacologico la prevalenza dei rimedi era di origine vegetale. La [[Erythroxylum coca|coca]] occupava il posto più importante<ref>[http://www.elapsus.it/home1/index.php/societa/costume/296-coca-la-foglia-sacra-degli-inca Coca: la foglia sacra degli Inca]</ref> e veniva usata, masticata in foglia o come [[decotto]], contro la [[diarrea]], le [[colica|coliche]] e le [[ulcera|ulcere]], ma erano noti anche altri prodotti ugualmente utili. Gli Inca usavano come purganti la radice di "''huachanca''" o il frutto del "''molle''", un prodotto roseo simile al pepe, per cicatrizzare le ferite si servivano delle foglie verdi del mais e per ridurre la febbre dei decotti di cicoria o di fibra di cactus. Le foglie di "''quinua''" curavano la gola, quelle di "''yuca''" alleviavano i dolori reumatici e quelle dell'"''apichu''" distruggevano gli [[acarina|acari]] della pelle.
 
Le foglie di [[Erthroxylum coca|coca]], comunque, erano usate anche per attenuare la fame e il dolore. I ''[[Chasqui]]'' (messaggeri) le masticavano per un supplemento di energia quando trasportavano, come corridori, i messaggi attraverso l'impero. Recenti ricerche di Sewbalak e Van Der Wijk, studiosi dell{{'}}''Erasmus University and Medical Center'', hanno dimostrato che, contrariamente alle credenze popolari, gli Inca non erano dipendenti dalla coca.
 
Studi recenti hanno dimostrato che furono il primo popolo ad utilizzare farmaci assunti grazie a contrazioni antiperistaltiche dei muscoli del retto che li sospingevano all'interno del corpo.
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== Nella cultura di massa ==
• Il film d’animazione Disney [[Le follie dell'imperatore|Le follie dell’imperatore]] è ambientato proprio durante il periodo degli Inca.
Inoltre il nome dell'arrogante imperatore protagonista è Kuzco, riferimento al nome della città di [[Cuzco]] che fu capitale dell'impero Inca.
 
==Note==
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* [[Impero inca]]
* [[Nativi americani]]
* [[Quechua (popolo)]]
* [[Quipu]]
* [[Tahuantinsuyo]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|wikt=inca}}
 
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://www.sudamerica.it/portali/struttura/servizi/quaderni/quaderni_1_pagina.php?rubriche_cod_cat_quad=101010510&cod_sito=001&posizione=primo Associazione Magie delle Ande] - Gli Inca
* {{lingue|en|es}} [https://web.archive.org/web/20110224063850/http://incas.perucultural.org.pe/ Informazioni sulla civiltà Inca] a cura di María Rostworowski