Inca: differenze tra le versioni
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{{nota disambigua}}
{{F|antropologia|arg2=storia|novembre 2024|in questa voce si fa un uso pressoché nullo delle note. La bibliografia è probabilmente un invito alla lettura di testi di varia natura sulla civiltà inca piuttosto che l'elenco dei testi che sono stati utilizzati per redigere questa voce}}
[[File:80 - Machu Picchu - Juin 2009 - edit.2.jpg|thumb|upright=1.5|[[Machu Picchu]]]]
[[File:MapaPerú.Benard.JPG|thumb|upright=1.5|Mappa del [[Perù]] del XVIII secolo.]]
Gli '''Inca''',<ref>Cfr. "[http://www.treccani.it/enciclopedia/inca/ Inca]" nell'enciclopedia ''Treccani''</ref>
== Etimologia ==
Il termine ''Inca'' è perlopiù usato come [[sostantivo]], generalmente al [[plurale]] (''gli Inca''), ma viene utilizzato anche come [[aggettivo]] per qualificare manifestazioni varie di questo popolo (ad esempio si usano espressioni quali ''architettura inca'', ''religione inca'', ''scrittura inca''). Il complesso delle attività culturali e formative della collettività in esame viene comunemente indicato come ''civiltà inca'', ma non è raro l'utilizzo del termine ''gli Inca'' per riferirsi, in senso lato, alla loro cultura.
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[[File:Inca manco capac.jpg|thumb|upright=1.4|left|Manco Capac (Guaman Poma de Ayala).]]
Anche in questo caso [[Manco Cápac|Manco]] nasce in Pacaritambo, da una caverna situata nella collina di Tambutoco, ma assieme a lui sorgono altri tre fratelli e quattro sorelle, tutti usciti dalla finestra centrale, mentre da due aperture laterali prendono vita altre persone destinate a costituire il popolo Inca. Il mito prosegue narrando le vicissitudini di queste genti che si spostano per la contrada cercando delle terre fertili. Durante la loro marcia tre dei fratelli abbandonano la compagnia, uno, di nome Ayar Cache, eliminato per la sua ferocia; un altro, Ayar Ucho, trasformato in pietra a scopi magico-religiosi e il quarto, [[Ayar Auca]], autoimmolatosi nella conquista della sede del futuro regno, che avrebbe avuto nome [[Cuzco]]. Rimasto solo Manco, ormai chiamato
[[Garcilaso Inca de la Vega]] presenta una variante di questo mito assai apprezzata per la forma poetica con cui è stata immortalata nei suoi "''Commentarios reales''". La coppia primordiale è qui unica, costituita da Manco Capac e da [[Mama Ocllo]] e sarebbe nata dalla mitica finestra sulla collina di Tambutoco, generata da Inti, il Sole con il compito di cercare il sito più adatto per fondarvi la futura stirpe degli Inca. A questo scopo avrebbe avuto in dono una verga d'oro con cui saggiare il terreno per provarne la fertilità. Dopo vari tentativi e lunghe peregrinazioni i due sposi, fratello-sorella, sarebbero giunti nella zona del Cuzco dove la verga, appena appoggiata a terra sarebbe sprofondata senza sforzo. Rese grazie al divino genitore, Manco Capac e Mama Ocllo, avrebbero costruito un tempio in suo onore e successivamente attorno a questo sacro edificio avrebbero fondato la futura capitale dello stato inca.
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==== Conclusioni ====
[[File:Lago titicaca.png|thumb|upright=2.5|[[Titicaca]], il lago navigabile più elevato del mondo: 3.
La comparazione delle ricerche effettuate nei vari campi di indagine non permette di risolvere con certezza il mistero dell'origine degli Inca, tuttavia consente di proporre delle ipotesi ragionevolmente probabili sulla loro appartenenza al ceppo andino, a sua volta derivato da una remota migrazione dal Nord del continente. Il loro linguaggio, probabilmente puquina, è riferito ad un idioma usato in una località
Per questi motivi, la maggior parte degli investigatori sulle antichità incaiche sono concordi nel ritenere che gli Inca derivano da una particolare etnia andina costretta a lasciare la propria zona d'origine, nei pressi del lago Titicaca, per una qualche calamità naturale o per un'invasione straniera. La ricerca di un nuovo territorio avrebbe richiesto parecchi anni e faticose traversie attraverso scontri con altre tribù ostili ed avrebbe avuto fine soltanto con il loro ingresso nella conca del Cuzco, scarsamente abitata e oggetto di
Fanno eccezione alcuni studiosi tra cui Louis Baudin (''Il Perù degli Inca'') e [[José Imbelloni]] (''La esfinge indiana'') che propendono per un'origine [[polinesia]]na dei peruviani, Inca compresi, ma la loro resta una tesi isolata seppur appoggiata da suggestive argomentazioni.
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Quale che sia la loro origine, agli albori del [[XIII secolo]] gli Inca erano stabilmente stanziati nella valle del Cuzco. Non erano l'unica comunità che abitava la valle, perché dai racconti che ci sono stati tramandati, apprendiamo che dovevano dividere il territorio con altre tribù consanguinee e, probabilmente, con genti autoctone che avevano trovato ''in situ'' al loro arrivo. La loro storia, in quei lontani frangenti, non si dovette differenziare di molto da quella abituale delle varie etnie andine, caratterizzata da un rude lavoro agricolo inframmezzato da sporadiche scaramucce per il controllo dei terreni coltivabili.
Un unico fattore li differenziava dalle altre genti: il possesso del
Le storie che li
==== Dalla tribù allo Stato ====
Un cambiamento significativo si manifesta durante il regno del quarto sovrano. La sua figura è sempre mitica, ma il corpo di leggende che lo riguardano, pongono l'accento su una nuova concezione dei rapporti con le etnie confinanti. Già il suo nome, [[Mayta Capac]] si riallaccia a quello dell'eroe primordiale Manco, in quanto si appropria dell'epiteto "Capac" che è proprio di un signore assoluto. Gli Inca non avevano l'esclusività di questo titolo, il
Secondo i racconti che lo riguardano, Mayta Capac si scontrò con gli Alcabizas, una tribù consanguinea
La sua opera avrebbe trovato la sua naturale continuazione sotto il suo successore, [[Capac Yupanqui]], anche lui un "Capac" e anche lui in contrasto con i sacerdoti. Sotto la sua guida gli Inca avrebbero consolidato la politica egemonica che doveva distinguerli, confederando tutte le tribù vicine in un'alleanza di cui si riservavano la conduzione. Era
==== Dallo stato all'impero ====
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==== Il popolo ====
L'unità di parentela basilare della struttura sociale andina era l{{'}}''[[ayllu]]'', un vocabolo [[lingua quechua|quechua]] riferito a una sorta di famiglia allargata, estesa a tutti i discendenti di un avo ancestrale comune, che vedeva partecipare i suoi membri al diritto collettivo delle terre assegnate.
Tra i componenti dell'ayllu esisteva una solidarietà assoluta. I compiti individuali erano ripartiti tra i suoi membri sia in caso di impedimento di uno o più individui, sia in caso di assenza per operazioni di guerra, sia in caso di malattia o decesso del singolo. L'ayllu riceveva in dotazione una porzione di terra e la coltivava a beneficio di tutte le singole famiglie che partecipavano alla sua composizione e rispondeva collettivamente del comportamento dei suoi elementi. Al suo interno i singoli si organizzavano in famiglie tradizionali, ma conservavano tuttavia il legame comune.
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L'importanza della manodopera per l'apparato statale inca è resa evidente dalle leggi che garantivano la prosperità e lo sviluppo delle varie comunità. Il celibato, per esempio, non era ammesso e i funzionari regi procedevano periodicamente ad unire in matrimonio coloro che, pur avendo raggiunto l'età prevista, non avevano ancora provveduto di loro iniziativa a scegliersi il ''partner'' adatto.
In ogni caso l'indigeno comune aveva la percezione di dedicare il suo lavoro a qualche cosa di armonico che trascendeva la sua singola persona e che comunque lo avrebbe ricompensato delle sue fatiche. Egli vedeva lo Stato come un organismo che rifletteva l'armonia della natura e che riproduceva, nell'universo terreno, le regole che sovraintendevano alle strutture di quello divino. In questo contesto la evidente condizione favorevole dei membri dell{{'}}''élite'' non suscitava in lui un sentimento di invidia perché riconosceva la necessità di una differente posizione sociale determinata dalle diverse responsabilità{{Citazione necessaria}}.
== Le discipline militari ==
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Salvo i casi di resistenze particolarmente accanite, i vinti erano trattati con moderazione. I capi ribelli erano eliminati e sostituiti con soggetti più duttili, ma la popolazione veniva risparmiata ed accolta nell'impero in cui finiva per integrarsi. Se poi la resistenza fosse continuata, gli Inca intervenivano con la tecnica delle "''Mitimae''", ossia trasferendo in sito delle popolazioni di provata fedeltà e deportando, in alcuni casi, quelle ostili in altre parti del loro vasto Stato.
== Cultura ==
=== Le strade ===
{{vedi anche|Sistema stradale inca}}
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{{vedi anche|Chaski}}
La imponente rete stradale che collegava, tra loro, le varie regioni dell'impero inca, aveva reso possibile la creazione di un sistema di comunicazioni particolarmente efficace.
[[File:
Si trattava di una sorta di corrieri scelti tra i giovani più veloci delle varie contrade. Lungo le strade andine sorgevano delle particolari costruzioni per ospitarli, svolgendo la funzione di vere stazioni di posta. Erano situate ad intervalli appositamente studiati per dividere lo spazio in uguali misure temporali e, così, in presenza di salite o di altre asperità erano più vicine l'una all'altra di quelle poste in pianura. Le staffette umane, dette ''[[Chaski]]'' (o ''chasqui''), percorrevano la frazione di strada loro attribuita alla massima velocità possibile per portare dei messaggi o dei piccoli oggetti. Quando era vicino alla stazione successiva il ''chaski'' avvisava della sua presenza con il suono di una particolare conchiglia e, a questo richiamo, un altro giovane gli si portava incontro. I due corrieri percorrevano insieme un tratto di cammino per permettere al portatore dei messaggi di passare le consegne, quindi la corsa continuava fino al nuovo cambio e così ininterrottamente fino a destinazione.
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La tecnica di fabbricazione della ceramica poggiava principalmente sull'abilità degli artigiani che operavano ignari del tornio. Le parti del manufatto erano modellate separatamente e quindi unite tra loro. Il collo e le anse delle giare erano aggiunte al prodotto finito come ultima operazione. Per evitare increspature durante la cottura veniva aggiunta della paglia tritata all'argilla. Le pitture erano invece difese dal calore con degli involucri di legno.
Tipica terracotta inca è quella dell{{'}}''ariballo'' un particolare vaso in cui il collo occupa un terzo dell'altezza. È dotato, in basso, in prossimità della massima circonferenza, di due anelli in cui venivano fatte passare delle corde per agevolarne il trasporto sulle spalle. È dipinto con sobrietà cromatica con motivi geometrici o figurativi su base gialla, arancione o rossa.
Le ceramiche servivano principalmente per scopi pratici, ma nonostante ciò mostravano lo stile decorativo imperiale, che era prevalente nei prodotti tessili e negli oggetti metallici. Questo materiale era inoltre usato, in alternative alle conchiglie, per la fabbricazione di trombe che primeggiavano tra gli [[strumento musicale|strumenti musicali]] suonati dagli Inca, quali: i [[tamburo|tamburi]], gli strumenti a fiato, come i [[flauto|flauti]] e i [[flauto di pan|flauti di pan]].
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In campo farmacologico la prevalenza dei rimedi era di origine vegetale. La [[Erythroxylum coca|coca]] occupava il posto più importante<ref>[http://www.elapsus.it/home1/index.php/societa/costume/296-coca-la-foglia-sacra-degli-inca Coca: la foglia sacra degli Inca]</ref> e veniva usata, masticata in foglia o come [[decotto]], contro la [[diarrea]], le [[colica|coliche]] e le [[ulcera|ulcere]], ma erano noti anche altri prodotti ugualmente utili. Gli Inca usavano come purganti la radice di "''huachanca''" o il frutto del "''molle''", un prodotto roseo simile al pepe, per cicatrizzare le ferite si servivano delle foglie verdi del mais e per ridurre la febbre dei decotti di cicoria o di fibra di cactus. Le foglie di "''quinua''" curavano la gola, quelle di "''yuca''" alleviavano i dolori reumatici e quelle dell'"''apichu''" distruggevano gli [[acarina|acari]] della pelle.
Le foglie di [[Erthroxylum coca|coca]], comunque, erano usate anche per attenuare la fame e il dolore. I ''[[Chasqui]]'' (messaggeri) le masticavano per un supplemento di energia quando trasportavano, come corridori, i messaggi attraverso l'impero. Recenti ricerche di Sewbalak e Van Der Wijk, studiosi dell{{'}}''Erasmus University and Medical Center'', hanno dimostrato che, contrariamente alle credenze popolari, gli Inca non erano dipendenti dalla coca.
Studi recenti hanno dimostrato che furono il primo popolo ad utilizzare farmaci assunti grazie a contrazioni antiperistaltiche dei muscoli del retto che li sospingevano all'interno del corpo.
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== Nella cultura di massa ==
• Il film d’animazione Disney [[Le follie dell'imperatore|Le follie dell’imperatore]] è ambientato proprio durante il periodo degli Inca.
Inoltre il nome dell'arrogante imperatore protagonista è Kuzco, riferimento al nome della città di [[Cuzco]] che fu capitale dell'impero Inca.
==Note==
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* [[Impero inca]]
* [[Nativi americani]]
* [[Quechua (popolo)]]
* [[Quipu]]
* [[Tahuantinsuyo]]
== Altri progetti ==
{{interprogetto|wikt=inca}}
== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
* [http://www.sudamerica.it/portali/struttura/servizi/quaderni/quaderni_1_pagina.php?rubriche_cod_cat_quad=101010510&cod_sito=001&posizione=primo Associazione Magie delle Ande] - Gli Inca
* {{lingue|en|es}} [https://web.archive.org/web/20110224063850/http://incas.perucultural.org.pe/ Informazioni sulla civiltà Inca] a cura di María Rostworowski
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