Inca: differenze tra le versioni

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==== Linguaggio segreto degli Inca ====
[[Garcilaso de la Vega]] assicura nella sua opera "''Commentarios Reales"'' che gli Inca parlavano una lingua segreta sconosciuta al resto del popolo. Egli attribuisce certezza a questa informazione, asserendo di averla ricevuta da suoi parenti Inca di nobile linguaggiolignaggio, ma rileva che questa lingua era ormai perduta quando egli scriveva.
 
[[Bernabé Cobo]] ritorna sull'argomento nella sua "''Historia del Nuevo Mundo"'' e conferma Garcilaso. Il gesuita sostiene di aver ricevuto informazioni in proposito da un suo informatore indigeno, Alonso Topa Atau, un nipote dell'antico sovrano [[Huayna Cápac]] che gli avrebbe permesso l'accesso alle tradizioni più riservate dell'antica stirpe decaduta. Cobo ha approfondito con il suo interlocutore i particolari della questione e dichiara di aver appreso che gli Inca consideravano questo linguaggio particolare il residuo di quello che parlavano nel luogo natio della loro stirpe. Si tratta della valle di Tampu, in cui è ubicato il luogo sacro di origine della dinastia, secondo i miti riferiti alla nascita dell'eroe primordiale [[Manco Cápac]]. Cobo conferma che al suo tempo la lingua non era più in uso e riferisce che sussistevano alcuni vocaboli ma non li cita. Un'ulteriore affermazione ci perviene da un osservatore spagnolo ancora più antico, Rodrigo Cantos de Andrada, che nella sua "''Relación de la Villa Rica de Oropesa y minas de Guancavelica''" del 1586, descrive l'abitudine degli Inca a usare tra loro un linguaggio "segreto", severamente vietato agli altri sudditi. In mancanza di dati precisi gli studiosi di linguistica hanno elaborato diverse teorie basate sull'interpretazione di alcuni nomi di luoghi o propri di sovrani che sfuggivano a una classificazione tradizionale e che potevano essere riferiti al linguaggio segreto degli Inca. Gli esperti si sono divisi circa la loro attribuzione al [[Lingue quechua|quechua]] o all'[[Lingua aymara|aymara]] ma le loro teorie non hanno raggiunto la certezza. Recentemente la scoperta dell'opera completa di [[Juan de Betanzos]] ha permesso di recepire un breve cantare attribuito al linguaggio particolare degli Inca.
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[[File:Inca manco capac.jpg|thumb|upright=1.4|left|Manco Capac (Guaman Poma de Ayala).]]
 
Anche in questo caso [[Manco Cápac|Manco]] nasce in Pacaritambo, da una caverna situata nella collina di Tambutoco, ma assieme a lui sorgono altri tre fratelli e quattro sorelle, tutti usciti dalla finestra centrale, mentre da due aperture laterali prendono vita altre persone destinate a costituire il popolo Inca. Il mito prosegue narrando le vicissitudini di queste genti che si spostano per la contrada cercando delle terre fertili. Durante la loro marcia tre dei fratelli abbandonano la compagnia, uno, di nome Ayar Cache, eliminato per la sua ferocia; un altro, Ayar Ucho, trasformato in pietra a scopi magico-religiosi e il quarto, [[Ayar Auca]], autoimmolatosi nella conquista della sede del futuro regno, che avrebbe avuto nome [[Cuzco]]. Rimasto solo Manco, ormai chiamato [[Manco Cápac]], il possente signore incontrastato, accasatosi con una delle sorelle, Mama Ocllo, avrebbe dato origine alla dinastia Inca.
 
[[Garcilaso Inca de la Vega]] presenta una variante di questo mito assai apprezzata per la forma poetica con cui è stata immortalata nei suoi "''Commentarios reales''". La coppia primordiale è qui unica, costituita da Manco Capac e da [[Mama Ocllo]] e sarebbe nata dalla mitica finestra sulla collina di Tambutoco, generata da Inti, il Sole con il compito di cercare il sito più adatto per fondarvi la futura stirpe degli Inca. A questo scopo avrebbe avuto in dono una verga d'oro con cui saggiare il terreno per provarne la fertilità. Dopo vari tentativi e lunghe peregrinazioni i due sposi, fratello-sorella, sarebbero giunti nella zona del Cuzco dove la verga, appena appoggiata a terra sarebbe sprofondata senza sforzo. Rese grazie al divino genitore, Manco Capac e Mama Ocllo, avrebbero costruito un tempio in suo onore e successivamente attorno a questo sacro edificio avrebbero fondato la futura capitale dello stato inca.