Cagots: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m refuso
Vespabot (discussione | contributi)
m Correggo collegamento in accordo col titolo della pagina collegata (via JWB)
 
(4 versioni intermedie di 4 utenti non mostrate)
Riga 1:
[[File:Procession_de_cagots.jpg|miniatura|Una processione di Cagots|upright=1.3]]
I '''Cagots''' costituivano, nei territori a cavallo del [[Confine tra la Francia e la Spagna|confine franco-spagnolo]], una parte della popolazione segregata nel [[Medioevo]] per motivi ancor oggi abbastanza misteriosi. Rappresentarono un fenomeno atipico e particolarmente singolare. Nel corso dei secoli sono stati vittime di una sorta di razzismo popolare, fortemente radicato a livello locale, in genere condannato sia da parte del clero - perché i ''Cagots'' erano cristiani - sia da parte dell'aristocrazia, che aveva un suo buon motivo per condannare gli eccessi dei paesani su cui gravavano [[corvée]] e imposte da cui i ''Cagots'' erano esentati, essendo dei paria messi al bando della società. La loro sorte infatti può essere paragonata solo a quella degli [[Intoccabile|intoccabili]] dell'India.
 
Il fenomeno dei Cagots riguarda soprattutto il sud-ovest della Francia ([[Guascogna]], [[Paesi Baschi]], valli [[Pirenei|pirenaiche]]) e il nord della Spagna ([[Navarra]], [[Aragona]]). I Cagots sono dei paria che nel Medioevo vivevano su entrambi i lati dei [[Pirenei]] e che la [[superstizione]] popolare vedeva come oggetto di disprezzo e orrore, in parte ispirata dalla paura viscerale che provavano le popolazioni messe a contatto della [[lebbra]].
 
==Etimologia del nome==
A seconda dei luoghi e dell'epoca i Cagots furono chiamati anche ''Chrestians'' o ''Crestias'' (prima del XVI secolo), ''Gézitans'' (a partire dal XVI secolo), ''Gahets'' ([[Bordeaux]], Agenais, ''[[Landes de Gascogne]]''), ''Agots'' Paesi Baschi<ref>{{Cita libro|autore=Paola Antolini|titolo=Los Agotes. Historia de una exclusión|anno=1995|editore=|città=|lingua=es|ISBN=}}</ref>, ''Capots'' (Armagnac).
 
Un altro nome loro riservato era «Crestias», «Chrestia» o «Christianus», sinonimo in [[Béarn|bearnese]] di «lebbroso»<ref>{{Cita web|url=http://www.cnrtl.fr/etymologie/cagot|titolo=CAGOT : Etymologie de CAGOT|sito=www.cnrtl.fr|accesso=13 ottobre 2016-10-13}}</ref>, che compare nei testi verso l'anno 1300. Nel Medioevo, la [[lebbra]] indica svariate malattie: la lebbra rossa, quasi sempre mortale; la lebbra bianca o lebbra tubercolare che presenta sintomi simili ma può essere stabilizzata. Tutte queste malattie ispirano la paura del contagio e i contagiati sono tenuti isolati fuori dei villaggi.
 
Il termine ''Chrestians'' indicava i cristiani ''ariani'', di [[Arianesimo|religione ariana]], adottata dai [[Longobardi]], dai [[Visigoti]] e dagli [[Ostrogoti]]. Nei testi antichi, ''christianus'' è indissociabile da ''lebbroso'' e spesso utilizzato al suo posto.
Riga 13:
I Cagots sono detti anche «Giézitains», «Gésitains», «Gésites» con riferimento al personaggio biblico [[Guéhazi]] (il cui nome ebraico non può non ricordare [[Geenna]]), servo di [[Eliseo (nome)|Eliseo]], lebbroso a causa della sua cupidigia. L'Antico Testamento<ref>{{Cita passo biblico|2 Re|5|nome=2 Re, 5}}</ref> racconta che si riteneva che la lebbra si diffondesse attraverso i vestiti, ma anche per difetti morali.
 
Oltre ai nomi già citati, sono usati anche ''Gafets'' o ''Gaffets'', ''Agotas'', e nella Contea di Bigorre ''Graouès'' o ''Cascarrots''. A [[Bordeaux]] sono numerosi e si chiamano ''Ladres'' o ''Gahetz''. Si trovano loro tracce anche nell'[[AnjouAngiò]] con il nome di ''Capots'' o ''Gens des Marais'', e in [[Bretagna]] con i nomi di ''Caqueux'', ''Caquins'' o ''Caquous''.
Secondo una ipotesi, il termine di ''cagot'' potrebbe anche derivare da «''cans goth''» : i «cani di Ghoth» nel [[VI secolo]]<ref>{{Cita libro|autore=Michel|titolo=Histoire des races maudites|anno=|editore=|città=|p=284|volume=vol. I|ISBN=}}</ref>. Si è creduto che fossero ciò che resta degli antichi Visigoti, che dominarono a lungo l'[[Aquitania]]: da ciò sarebbe disceso il nome ingiuroso di Cagots (caas goths, chiens goths), che sarebbe stato loro attribuito dai vinti. Quest'ipotesi si scontra con il fatto che il termine ''cagot'' sia comparso verso il 1550. Il nome presenta anche una analogia con la parola greca «''cacos''» che significa «cattivo», simile alla parola bretone «caqueux» dallo stesso significato, ma verosimilmente e più semplicemente dal tardo latino «''cagare''». L'etimologia resta dunque molto incerta.
 
Riga 42:
Sono state date le spiegazioni più disparate sulle loro origini. È comunque verosimile che nel corso dei secoli si siano mescolate differenti popolazioni. Le loro origini sono probabilmente numerose come i nomi loro attribuiti, ciascuno dei quali ha una spiegazione diversa. Si è parlato di Visigoti sconfitti dai Franchi, oppure di musulmani che avevano trovato rifugio nelle vallate pirenaiche durante la [[Riconquista]] della Spagna ad opera dei [[re cattolici]], di musulmani sconfitti al momento dei loro raid in Francia nell'[[VIII secolo]]<ref>{{Cita libro|autore=Claude Larronde|titolo=Vic-Bigorre et son patrimoine|anno=1998|editore=Société académique des Hautes-Pyrénées|città=|p=|pp=|citazione=Il s'agit de descendants de Sarrasins qui restèrent en Gascogne après que Charles Martel eut défait Abdel-Rahman. Ils se convertirent et devinrent chrétiens.|ISBN=}}</ref> o fatti prigionieri al momento della Riconquista, di ebrei, di [[Catarismo|Catari]], di gitani, di lebbrosi o di ogni altro tipo di escluso dalla società (vagabondi, senza terra, figli cadetti, banditi, ecc.). È possibile che i primi Cagots siano stati i discendenti di un popolo sconfitto o da fuggiaschi che trovarono rifugio fuori delle città nelle sole comunità in cui erano certi che nessuno avrebbe osato cercarli: quelle dei lebbrosi.
 
L'origine catara è sostenuta dalla supplica del 1514 al [[papa Leone X]] poiché i Cagots chiedono di essere perdonati e di rientrare nei loro diritti poiché «i loro antenati avevano prestato man forte a [[Raimondo II di Tolosa|Raimondo di Tolosa]] nella sua rivolta contro la Chiesa di Roma»<ref>{{Cita libro|autore=Loubès, G.|titolo=L'énigme des cagots|anno=1998|editore=éditions Sud Ouest|città=|p=26|ISBN=2879012775}}</ref>. Usano il termine « crestians », che evoca il nome che i Catari davano a loro stessi: « bons crestians »<ref>{{Cita libro|autore=Lafont, R., Duvernoy, J., Roquebert, M., Labal, P.|titolo=Les Cathares en Occitanie|anno=1982|editore=Fayard|città=|p=7|ISBN=}}</ref>. Quest'ipotesi è respinta da alcuni storici che notano che i Catari non sono comparsi prima del XII secolo e che erano assenti dalla Guascogna<ref>{{Cita web|url=https://fr.wikisource.org/wiki/Page:Revue_des_Deux_Mondes_-_1868_-_tome_74.djvu/595|titolo=L’Israël des Alpes ou les Vaudois du Piémont. — II. — La Croisade albigeoise et la dispersion|cognome=Hudry-Menos|sito=fr.wikisource.org|volume=t. 74|accesso=13 ottobre 2016-10-13|paginap=588|rivista=Revue des Deux Mondes|anno=1868}}</ref>.
 
Secondo Alain Guerriau, ricercatore del CNRS, la riorganizzazione della società feudale nel sud-est della Francia nei secoli XII e XIII, ha creato, in un contesto economico e politico consolidato, una categoria di esclusi (figli cadetti, senza terra) che ne vivevano ai margini. Si sarebbe quindi creata un amalgama tra questi e i lebbrosi, che nella stessa epoca vivevano ai margini della società. In seguito, quando fu dimenticata la loro origine, i fantasmi di ciascuna epoca prestarono loro differenti storie.
Riga 52:
A differenza delle discriminazioni basate sulla razza, la religione, la lingua, che possono essere diffuse da teorici o da politici, questa segregazione è rimasta locale e per lo più arbitraria: la nascita in una famiglia di Cagots era sufficiente a determinare per il resto della vita la condizione di Cagot.
 
La paura della lebbra è senza dubbio all'origine della discriminazione di questa popolazione messa al bando prima dalla popolazione medievale e poi da quella moderna, facendo la funzione di [[capro espiatorio]] per esorcizzare la paura di questa malattia di cui si ignorava l'origine e che all'epoca non si sapeva curare. Li si accusava dunque di avvelenare i pozzi; li si diceva dannosi e malefici, si pretendeva perfino che fossero stregoni, coloro che gravavano con tutti i mali e i vizi, i portatori di tare inverosimili quali l'assenza di lobi alle orecchie, l'avere i piedi e le mani palmati, o di essere gozzuti<ref>{{Cita|Cabarrouy}}.</ref><ref>{{Cita|Fabre}}.</ref>. Fantasmi evidenti della sequenza fisica della lebbra, mentre il gozzo era una malattia tipica delle popolazioni montane prive di iodio nel nutrimento. L'isolamento e la consanguineità infine spiegano dei casi di ritardo mentale in questa popolazione, ma si può supporre che la loro percentuale non fosse molto differente al resto della popolazione locale.
 
Si supponeva emanassero un odore nauseabondo e alcuni documenti li descrivono a volte bassi e bruni di colorito olivastro, talvolta alti e con gli occhi azzurri. In realtà non si evidenzia chiaramente alcuna origine razziale omogenea o particolare, e nulla li distingueva dal resto della popolazione.
Riga 60:
Sui Cagots pesarono numerose prescrizioni, alcune solo in forma orale, ma altre trascritte nei «fors» (leggi) di Navarra e del Béarn del XII e XIII secolo.
 
Essi dovevano portare un segno distintivo, generalmente una zampa d'oca ritagliata da una stoffa rossa e cucita sulle vesti (a [[Marmande]] nel 1396, il regolamento precisa che i Gahets dovranno portare, cucito sulla loro biancheria, sul lato sinistro, un segno di stoffa rosso, lungo una mano e largo tre dita)<ref>{{Cita libro|nome=Ulysse|cognome=Robert|titolo=Les signes d'infamie au moyen âge : Juifs, Sarrasins, hérétiques, lépreux, cagots et filles publiques / par M. Ulysse Robert,...|url=http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k5788890j|accesso=2018-01-22 gennaio 2018|data=1891|editore=H. Champion|p=}}</ref>. Non avevano un [[patronimico]]: solo un prenome seguito dalla menzione «Chrestians» o «Cagot» figurava sui loro atti di battesimo, e le cerimonie religiose che li riguardavano si svolgevano generalmente a notte fonda<ref name=":0">{{Cita libro|autore=Alain Guerreau|autore2=Yves Guy|titolo=Les cagots du Béarn|anno=1988|editore=Minerve|p=}}</ref>. Alla loro morte, erano sepolti in un settore separato del cimitero o in un cimitero a parte. Erano autorizzati a sposarsi solo tra loro. Benché cristiani, erano relegati in fondo alle chiese, nelle quali potevano entrare solo attraverso porte speciali molto basse, per obbligarli a curvarsi all'ingresso; a loro era riservata un'acquasantiera speciale. Essi infine vivevano in quartieri speciali, spesso antichi lebbrosari. Non dovevano camminare a piedi nudi (cosa abituale per i poveri) e in alcune regioni dovevano segnalare la loro presenza con una raganella di legno. Non era loro risparmiata alcuna umiliazione.
 
Vivendo come proscritti pesavano su loro un gran numero di interdizioni dettate dalla superstizione: alcuni mestieri erano loro vietati, generalmente tutti quelli che avevano relazione con elementi ritenuti capaci di trasmettere la lebbra, come la terra, il fuoco e l'acqua (che dovevano attingere a fontane loro riservate). Non erano quindi mai coltivatori. Egualmente erano loro vietati i mestieri che avevano rapporti con l'alimentazione. Non dovevano portare alcun oggetto tagliente, quindi né armi né coltelli, ma curiosamente li si trova a esercitare professioni come il chirurgo e gli si riconoscono volentieri doti di guaritori. Le donne erano spesso ostetriche; fino al XV secolo le donne Cagots ebbero addirittura l'esclusiva di tali attività. Essi erano invece autorizzati a maneggiare il legno, per cui erano frequentemente carpentieri o muratori, taglialegna o bottai. Se gli strumenti di tortura erano di legno, cosa frequente nei paesi e nei villaggi, potevano essere boia o falegnami, costruttori di bare o affossatori, funzioni che certo non miglioravano la loro immagine, né per conseguenza la loro sorte. Le professioni che esercitarono più spesso furono quelle di intrecciatori di vimini, di cordai e di tessitori. Pagati in natura, non ricevevano salario e costituivano quindi una manodopera a buon mercato. Furono, di conseguenza, esentati dalle imposte, almeno fino al regno di [[Luigi XIV di Francia|Luigi XIV]], quando nel Béarn contavano 2500 anime<ref name=":0" />. Essi riscattarono allora, con lo strumento finanziario che compensava le imposte a cui erano stati esentati, il loro «affrancamento» per decreto reale.
Riga 74:
Si valuta che nel XVI secolo essi rappresentassero circa il dieci per cento della popolazione locale. A partire da questa epoca, anche se le interdizioni rimanevano, l'isolamento iniziò a diminuire; nel corso dei secoli successivi, essi cominciarono un po' alla volta ad integrarsi nella popolazione al punto che i loro nomi di famiglia, ormai inseriti nei registri dello stato civile, non si distinsero più dalle famiglie non Cagots della stessa parrocchia e con lo stesso cognome. In effetti, la maggior parte delle famiglie del sud ovest della Francia e del corrispondente versante spagnolo dei Pirenei contano almeno un antenato Cagot.
 
È la [[rivoluzione francese]] che permette loro di divenire cittadini a tutti gli effetti, così come gli ebrei e i protestanti<ref>{{Cita web|url=http://archives.gironde.fr/ead/frame.asp?chemin=/ead/xml/Archives_anciennes&fichier=FRAD033_NUMIR01_C_T2.xml|titolo=Inventaire des archives de la série C|sito=archives.gironde.fr|editore=[http://archives.gironde.fr/ Archives départementales de la Gironde]|accesso=2018-01-22 gennaio 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170207031335/http://archives.gironde.fr/ead/frame.asp?chemin=%2Fead%2Fxml%2FArchives_anciennes&fichier=FRAD033_NUMIR01_C_T2.xml|dataarchivio=7 febbraio 2017|urlmorto=sì}}</ref>. Nel [[XIX secolo]] si trovano tracce di questa popolazione oppressa nell'ovest e nel mezzogiorno della Francia; e malgrado i progressi civili, la prevenzione ispirata da questi sventurati non era ancora scomparsa. Sarà necessario attendere la fine del XIX secolo e il rimescolamento della popolazione dovuto all'esodo dalle campagne provocato dalla crescente industrializzazione per far scomparire i pregiudizi di cui erano ancora oggetto, non più sotto forma di discriminazione, ma come ingiuria, una delle quali è l'utilizzo del termine ''cagot'', ancora oggi in uso nel sud ovest della Francia senza che se ne conosca più l'origine.
 
== Note ==
Riga 93:
 
== Collegamenti esterni ==
*{{cita web|url=http://dzt-isto.chez-alice.fr/14_gezit.htm|titolo=Les Cagots de Doazit en Chalosse}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{portale|Francia|Medioevomedioevo|Spagna}}
 
{{portale|Francia|Medioevo|Spagna}}
[[Categoria:Storia della Francia]]
[[Categoria:Storia della Spagna]]