Lingua sacra: differenze tra le versioni
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[[File:Devimahatmya Sanskrit MS Nepal 11c.jpg|thumb|upright=1.4|I più antichi manoscritti pervenuti in [[sanscrito]]: Devi Māhātmya, su foglia di [[Arecaceae|palma]], in un antico scritto Bhujimol, [[Bihar]] o [[Nepal]], dell'XI secolo.]]
Una '''lingua sacra''' (in contesto [[religione|religioso]]) o '''lingua liturgica''' è una [[Lingua (linguistica)|lingua]] coltivata per motivi [[Religione|religiosi]] da persone che parlano un'altra lingua nella vita quotidiana.
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Il [[Buddhismo theravada]] usa il [[Lingua pāli|pali]] come lingua liturgica, e preferisce che le sue [[Canone pāli|scritture]] siano studiate in lingua originale ''pali''. In [[Thailandia]], il pali è scritto usando l'[[alfabeto thai]], ottenendo così una pronuncia thai della lingua pali.
Il [[Buddhismo Mahāyāna]] fa scarso uso della sua lingua originaria, il [[sanscrito]]. In alcuni riti giapponesi, i testi cinesi sono letti o recitati con pronuncia giapponese, risultando qualcosa di non intellegibile in entrambe le lingue.<ref>{{cita libro|cognome=Buswell|nome=Robert E.|titolo=Encyclopedia of Buddhism|anno=2003|pagina=137|città=London|editore=Macmillan}}.</ref> Nel [[Buddhismo tibetano]] viene usato il tibetano classico, ma i [[mantra]] sono in sanscrito.
Il [[Buddhismo tibetano|Buddhismo Tibetano]] usa il tibetano classico come lingua principale per lo studio, sebbene il [[canone buddhista tibetano]] sia stato tradotto anche in altre lingue, come [[Lingua mongola|mongolo]] e [[Lingua mancese|mancese]]. Molti elementi della letteratura buddhista sanscrita sono stati preservati perché portati in Tibet. Nonostante il [[sadhana]] sia generalmente recitato in tibetano, la parte del [[mantra]] della pratica è di solito in sanscrito originale.
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* [[Lingua copta]] nella [[Chiesa ortodossa copta]] e [[Chiesa cattolica copta]]
* [[Lingua siriaca]] nel [[cristianesimo siriaco]] rappresentato dalla [[Chiesa d'Oriente]], [[Chiesa cattolica caldea]], [[Chiesa cattolica sira]], [[Chiesa ortodossa siriaca]], [[Chiesa maronita]], [[Chiesa cattolica siro-malabarese]], [[Chiesa cristiana siriaca giacobita]], [[Chiesa cattolica siro-malankarese]]
* [[Inglese moderno]] (''Early Modern English'') nella [[Chiesa ortodossa in America|Chiesa Ortodossa in America]], nelle
L'ampio utilizzo del [[lingua greca|greco]], nella liturgia romana, continuò, in teoria; fu ampiamente utilizzato in maniera regolare durante la [[messa papale]], che non venne celebrata per qualche tempo. L'uso continuo del greco nella liturgia romana venne ad essere sostituito in parte dal latino dal regno di [[Papa Damaso I]]. A poco a poco, la liturgia romana assunse sempre di più il latino, e rimasero solo poche parole di [[lingua ebraica|ebraico]] e greco. L'adozione del latino fu ulteriormente favorita quando la versione [[Vetus Latina]] della [[Bibbia]] fu rivista e sue parti vennero nuovamente tradotte dall'ebraico originale e greco da [[San Gerolamo]] nella sua [[Vulgata]]. Il latino continuò ad essere la lingua della liturgia e delle comunicazioni della Chiesa occidentale. Uno dei motivi pratici, potrebbe essere stato che non esistevano vernacoli standardizzati in tutto il [[Medioevo]]. Lo slavo ecclesiastico venne utilizzato per la celebrazione della liturgia romana nel [[IX secolo]] (due volte, 867-873 e 880-885).
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