Gherardo Patecchio: differenze tra le versioni

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|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = ?seconda metà [[XIII secolo]]
|Epoca = 1200
|Attività = poeta
|Nazionalità = italiano
}}
}}È però azzardato definire Patecchio come "italiano": prima del romanticismo ha poco senso parlare di nazionalità — sarà piuttosto allora, se proprio lo dobbiamo connotare etnicamente, cristiano. È pur vero che alcuni autori che scrivono in toscano già allora lasciano trasparire tracce di identità sovralocale che si può definire (proto)italiana (cfr. Dante), ma non Patecchio, almeno da quello che traspare dai suoi scritti. (
Nato nella prima metà del [[XIII secolo]], fu uno tra i più notevoli rappresentanti della letteratura didattica e morale del [[Duecento]].
 
==Biografia==
Nato nella prima metà del [[XIII secolo]], fu uno tra i più notevoli rappresentanti della letteratura didattica e morale del [[Duecento]].
Figlio di Pietro Patecchio e noto anche con i nomi di Gerardus Pateclus e Girad Pateg, sappiamo che svolse l'attività di [[notaio]] a [[Cremona]] durante la prima metà del [[Duecento]] (viene considerato come uno dei rappresentanti del Comune di Cremona in occasione, il 9 luglio [[1228]], della stipulazione di un trattato di alleanza con [[Parma]] a danno di [[Piacenza]]) e che scrisse in volgare un [[poema]] a carattere [[didattico]] di contenuto [[Bibbia|biblico]] intitolato lo "Splanamento de li Proverbi de Salomone" (dal codice Saibante-Hamilton 390, Staatsbibl. di Berlino) e un componimento in [[verso|versi]] di dieci [[decasillabo|decasillabi]] indirizzato a [[Ugo de Pers]] con il titolo le "Noie".<br />
 
Figlio di Pietro Patecchio e noto anche con i nomi di Gerardus Pateclus e Girad Pateg, sappiamo che svolse l'attività di [[notaio]] a [[Cremona]] durante la prima metà del [[Duecento]] (viene considerato come uno dei rappresentanti del Comune di Cremona in occasione, il 9 luglio [[1228]], della stipulazione di un trattato di alleanza con [[Parma]] a danno di [[Piacenza]]) e che scrisse in volgare un [[poema]] a carattere [[didattico]] di contenuto [[Bibbia|biblico]] intitolato lo "Splanamento de li Proverbi de Salomone" (dal codice Saibante-Hamilton 390, Staatsbibl. di Berlino) e un componimento in [[verso|versi]] di dieci [[decasillabo|decasillabi]] indirizzato a [[Ugo de Pers]] con il titolo le "Noie".<br />
 
Si tratta, come scrive [[Salimbene de Adam|Salimbene]] <ref>Salimbene de Adam, "''Cronaca''" (traduz. di Carlo Tonna), con introduzione di Mario Lavagetto, Reggio Emilia, Diabasis, 2006.</ref> di un "Liber tediorum", una "Frotula noiae moralis" che imita gli "Enuegs" del [[Monaco di Montaudon]] dove descrive, in [[verso|versi]] [[alessandrino (metrica)|alessandrini]], i fatti fastidiosi della vita senza però seguire il modello [[moralismo|moralistico]] tipico di questo periodo ma esaltando il piacere dei modi [[poesia cortese|cortesi]] con uno [[stile]] vivace e ricco di realismo.
 
=== Lo ''Splanamento de li proverbi de Salomone'' ===
Si tratta di un poemetto di argomento biblico, costituito da 606 versi [[alessandrino (metrica)|alessandrini]] rimati a coppie. Raccoglie insieme una serie di insegnamenti morali divisi per argomento, in cui i proverbi biblici attribuiti al [[re Salomone]] sono mescolati con altri testi simili di argomento popolare.

L'opera risulta divisa in nove parti:
*la prima contiene l{{'}}''Invocazione'' e il ''Prologo'';
*la seconda parla ''de la lengua'';
*la terza tratta ''de soperbia ed ira e d'umiltade'';
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*la settima ''de riqeça e de povertate'';
*nell'ottava ''d'ogni cosa comunalmente'';
*infine si ha l{{'}}''Epilogo''.
 
Lo schema metrico dell'opera sembra originale e avrebbe costituito un punto di riferimento per [[Pietro da BescapèBarsegapè]] e [[Bonvesin de la Riva]].
 
Lo Splanamento è un testo cristiano pur se di «aspetto didattico-moraleggiante, non senza venature umoristiche» <ref>Utdrag fra: Contini, Gianfranco. ''Letteratura italiana delle origini (Saggi) (Italian Edition).'' iBooks. <nowiki>https://itunes.apple.com/WebObjects/MZStore.woa/wa/viewBook?id=010A6145451196ADCE4F12F2A895DDED</nowiki></ref> ed è scritto in una lingua romanza che fa riferimento ad una koiné scritta cisalpina.
 
Lo schema metrico dell'opera sembra originale e avrebbe costituito un punto di riferimento per [[Pietro da Bescapè]] e [[Bonvesin de la Riva]].
=== Le ''Noie'' ===
Chiamata da [[Salimbene]] ''Liber taediorum'' o ''de taediis'', l'opera raccoglie e presenta in versi i fastidi della vita, ispirandosi al genere provenzale dell'[[enueg]]; non ci si sofferma eccessivamente su indicazioni moralistiche, ma al contrario viene proposta vivacemente la passione tipica dell'autore per i costumi cortesi.
 
La raccolta di versi, dedicata a [[Ugo di Perso]], è stata ritrovata lacunosa in un manoscritto dello zibaldone quattrocentesco di [[Bartolomeo Sachella]]; l'intero componimento è caratterizzato dalla presenza di ''risposte per le rime'' ed è collegato, per genere, allo ''Splanamento''.
 
==Note==
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*[[Letteratura lombarda]]
*[[Storia della letteratura italiana]]
 
==Altri progetti==
{{interprogetto}}
 
== Collegamenti esterni==
* {{Collegamenti esterni}}
*{{cita web|http://www.uni-duisburg.de/FB3/SILFI/SILFI2000/abstracts/papers/Vicini_co016.html|Analisi della lingua dello Splanamento}}
*{{cita web|http://www.classicitaliani.it/intro_pdf/Patechio.pdf|Contributi critici}}
*{{cita web|http://www.classicitaliani.it/intro_pdf/Patechio.pdf|Estratto da ''Poeti del Duecento'' , 2 voll., a cura di Gianfranco Contini, Riccardo Ricciardi editore, Milano Napoli 1960}}
 
{{Controllo di autorità}}
{{Portale|biografie|letteratura|medioevo}}