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La maggior parte delle sue opere
Solo poche delle sue opere furono pubblicate mentre era in vita: due raccolte di racconti e qualche opera singola (tra cui ''La metamorfosi'') su riviste letterarie; quelle rimaste incompiute, tra cui i suoi romanzi ''Il processo'', ''Il castello'', e ''[[America (Kafka)|America]]'', furono pubblicate postume, in gran parte dall'amico e curatore [[Max Brod]], il quale non assecondò il desiderio di Kafka che i suoi manoscritti venissero distrutti.
Kafka nacque in una famiglia [[Ebrei|ebraica]] della classe media di [[lingua tedesca]] a Praga, la capitale del [[Regno di Boemia]], allora parte dell'[[Impero austro-ungarico]]. Nel corso della sua vita, la maggior parte della popolazione cittadina parlava il [[Lingua ceca|ceco]] e la divisione tra parlanti la lingua ceca e quella tedesca era una realtà tangibile, in quanto entrambi i gruppi cercavano di rafforzare la propria identità nazionale. La comunità ebraica era in mezzo tra le due correnti, sollevando naturalmente domande in merito a chi appartenesse. Kafka stesso conosceva approfonditamente ambedue le lingue, considerando il tedesco come lingua madre.▼
Il suo lavoro ha continuato a influenzare una vasta gamma di scrittori, critici, artisti e filosofi durante il ventesimo secolo; il termine "[[kafkiano]]" è entrato nella lingua italiana per descrivere situazioni esistenziali e angoscianti come quelle presenti nei suoi scritti.
== Biografia ==
=== Famiglia ===
[[File:Kafka5jahre.jpg|
Kafka nacque nei pressi della [[Piazza della Città Vecchia]] di [[Praga]], in [[Regno di Boemia|Boemia]] (al secolo una provincia dell'[[Impero austro-ungarico]]), il 3 luglio del [[1883]], primogenito di sei figli<ref>{{cita|Hamalian, 1974}}.</ref>, da una famiglia [[Ebrei|ebraica]] [[aschenaziti|aschenazita]]. Il padre, Hermann Kafka ([[1852]]–[[1931]]), era il quarto figlio di Jakob Kafka<ref name="cita-Gilman-2005-pp20-21">{{cita|Gilman, 2005|pp. 20-21}}.</ref><ref>{{cita|Northey, 1997|pp. 8-10}}.</ref>, uno ''[[Shechitah|shocḥet]]'', ovvero un [[macellaio]] rituale, originario di [[Osek (Strakonice)|Osek]], un villaggio [[Cechi|ceco]] con la presenza di una considerevole comunità ebraica, situato nei pressi della città di [[Strakonice]] (nella [[Boemia Meridionale]]).<ref>{{cita|Kohoutikriz, 2011}}.</ref> Hermann, in seguito, si trasferì con la famiglia a Praga. Dopo essere stato commesso viaggiatore, aprì un negozio di oggettistica e abbigliamento (''Galanteriewaren'') ed arrivò ad impiegare alle sue dipendenze fino a quindici persone; l'insegna del negozio raffigurava una [[Coloeus monedula|taccola]] (''kavka'', pronunciato ''kafka'' e spesso informalmente trascritto in tal maniera, significa appunto "taccola" in [[Lingua ceca|ceco]])<ref>Il padre di Kafka, Hermann, raffigurava una taccola accanto al nome nell'insegna del negozio di famiglia (in ''Franz Kafka'', p. 178; Michael Müller, 1990, Edizioni Iconografia, Pordenone.</ref>.<ref>{{cita|Brod, 1960|pp. 3-5}}.</ref> La madre, Julie Löwy ([[1856]]–[[1934]]), era figlia di Jakob Löwy, un ricco commerciante al dettaglio originario di [[Poděbrady]],<ref>{{cita|Northey, 1997|p. 92}}.</ref> cittadina non troppo distante dalla città di [[Nymburk]] (nella [[Boemia Centrale]]), e possedeva un titolo di studio superiore a quello del marito.<ref name="cita-Gilman-2005-pp20-21"/>▼
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▲Si suppone che i genitori di Kafka parlassero una varietà di tedesco con influenze [[Lingua yiddish|yiddish]] talvolta definita con il termine dispregiativo "Mauscheldeutsch" (tedesco degli ebrei). Essendo il tedesco importante per migliorare la propria condizione sociale, probabilmente incoraggiarono i figli ad impararlo correttamente.<ref>{{cita|Gray, 2005|pp. 147-148}}.</ref> Hermann e Julie ebbero sei figli, di cui Franz era il maggiore.<ref>{{cita|Hamalian, 1974|p. 3}}.</ref> Due suoi fratelli, Georg e Heinrich, morirono durante l'infanzia prima che Franz compisse sette anni; le sue tre sorelle furono Gabriele ("Ellie") (1889–1942), Valerie ("Valli") (1890–1942) e Ottilie ("Ottla") (1892–1943). Tutte e tre saranno vittime della [[Shoah]]: le prime due furono deportate dai [[nazisti]] nel [[ghetto di Łódź]] e poi uccise nel vicino [[campo di sterminio di Chełmno]] nel [[1942]], mentre la terza, internata dapprima nel [[Campo di concentramento di Theresienstadt|ghetto di Terezín]], morì nel [[campo di concentramento di Auschwitz]] nel 1943.<ref>Valli ed Elli morirono nel lager di [[Campo di sterminio di Chełmno|Chełmno]]. Ottla, la sorella minore, si salvò in un primo momento perché sposata con un marito che secondo le [[leggi razziali naziste]] era "ariano", ma in seguito al divorzio fu internata nel [[Campo di concentramento di Theresienstadt|campo di Terezìn]]. Qui fu tra i 53 volontari che accolsero i 1267 bambini che il 24 agosto 1943 erano giunti dal ghetto di Bialistok a Terezìn come tappa intermedia nel loro viaggio verso [[Campo di concentramento di Auschwitz|Auschwitz]]. Al loro arrivo a [[Auschwitz]] il 7 ottobre 1943, i bambini e tutti i loro accompagnatori, inclusa Ottla, furono uccisi nelle camere a gas (in [https://www.ushmm.org/wlc/en/article.php?ModuleId=10007504 ''Theresienstadt: Other Prisoners''], ''Holocaust Encyclopedia''].</ref>
La madre, Julie Löwy ([[1856]]–[[1934]]), era invece figlia di Jakob Löwy, un ricco commerciante al dettaglio originario di [[Poděbrady]],<ref>{{cita|Northey, 1997|p. 92}}.</ref> cittadina non troppo distante dalla città di [[Nymburk]] (nella [[Boemia Centrale]]), e possedeva un titolo di studio superiore a quello del marito.<ref name="cita-Gilman-2005-pp20-21" />
Hermann fu descritto dal biografo Stanley Corngold come un "uomo d'affari, enorme, egoista e prepotente"<ref>{{cita|Corngold, 1972|pp. xii, 11}}.</ref>, mentre Franz Kafka ne parlò come di «un vero Kafka, per forza, salute, appetito, intensità vocale, capacità oratorie, autocompiacimento, senso di superiorità, resistenza, presenza di spirito, conoscenza degli uomini».<ref>{{cita libro|titolo=Lettera al padre|traduttore=Francesca Ricci|anno=1993|editore=Newton Compton|città=Roma}}.</ref> Durante il giorno, entrambi i genitori erano assenti da casa, con Julie Kafka che lavorava fino a 12 ore al giorno per aiutare a gestire l'azienda di famiglia. Di conseguenza, l'infanzia di Kafka fu abbastanza solitaria,<ref>{{cita|Brod, 1960|p. 9}}.</ref> e i bambini furono allevati in gran parte da una serie di governanti e servitori. Il difficile rapporto di Kafka con il padre è evidente nella sua ''[[Lettera al padre]]'' di più di 100 pagine, in cui si lamenta di essere profondamente colpito dal carattere autoritario ed esigente del suo genitore;<ref name="cita-Brod-1960-pp15-16">{{cita|Brod, 1960|pp. 15-16}}.</ref> la madre, al contrario, appariva tranquilla e timida.<ref>{{cita|Brod, 1960|pp. 19-20}}.</ref> La figura dominante del padre di Kafka ebbe una significativa influenza sulla scrittura del figlio.<ref>{{cita|Brod, 1960|pp. 15, 17, 22–23}}.</ref>▼
Si suppone che i genitori di Kafka parlassero una varietà di tedesco con influenze [[yiddish]] talvolta definita con il termine dispregiativo "Mauscheldeutsch" (tedesco degli ebrei); essendo però il tedesco importante per migliorare la propria condizione sociale, incoraggiarono probabilmente i figli ad impararlo correttamente.<ref>{{cita|Gray, 2005|pp. 147-148}}.</ref>
La famiglia Kafka aveva una domestica che viveva con loro in un piccolo appartamento. La stanza di Franz era spesso fredda. Nel novembre 1913, la famiglia si trasferì in un appartamento più grande, anche se Ellie e Valli si erano sposate e si erano trasferite dal primo appartamento. Nei primi di agosto del 1914, subito dopo lo scoppio della [[prima guerra mondiale]], le sorelle non erano a conoscenza di dove fossero i loro mariti nei campi di battaglia e pertanto tornarono a vivere con la famiglia in questo appartamento più grande. Sia Ellie che Valli ebbero dei figli. Franz a trentun anni si trasferì nella ex casa di Valli, dove visse da solo per la prima volta.<ref>{{cita|Stach, 2005|pp. 390–391, 462–463}}.</ref>▼
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▲La famiglia Kafka aveva una domestica che viveva con loro in un piccolo appartamento
=== Studi ===
Dal 1889 al 1893 Kafka frequentò la ''Deutsche Knabenschule'', la scuola elementare maschile tedesca, presso il ''Masnýtrh/Fleischmarkt'' (mercato della carne), ora conosciuto come Strada Masná. La sua educazione ebraica si concluse invece con la celebrazione del ''[[Bar mitzvah]]'' all'età di 13 anni,
[[File:Prague Palace Kinsky PC.jpg|
Terminata la scuola elementare nel 1893, Kafka fu ammesso al rigoroso liceo classico ''Altstädter Deutsches Gymnasium'', situato all'interno del [[Palazzo Kinsky (Praga)|Palazzo Kinsky]]
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Ammesso all'[[Università Carolina|Università tedesca di Praga]] nel 1901, Kafka iniziò a studiare chimica, ma dopo due settimane passò a [[giurisprudenza]].<ref>{{cita|Diamant, 2003|pp. 36-38}}.</ref> Anche se questa disciplina non lo interessava particolarmente, essa poteva offrirgli una serie di sbocchi professionali graditi a suo padre; inoltre, legge era un corso di studi di durata maggiore, che permetteva pertanto al giovane Kafka di prendere lezioni di storia tedesca e storia dell'arte.<ref>{{cita|Brod, 1960|pp. 40-41}}.</ref> Dimostrò interesse anche per la letteratura, aderendo al circolo studentesco ''Lese-und Redehalle der Deutschen Studenten'', che organizzava eventi letterari, letture e altre attività.<ref name="cita-Gray-2005-p179">{{cita|Gray, 2005|p. 179}}.</ref> In quel torno di anni gli amici di Kafka erano il giornalista [[Felix Weltsch]], studente di filosofia, l'attore [[Yitzchak Lowy]], che proveniva da una famiglia ortodossa [[Chassidismo|chassidica]] di [[Varsavia]], e gli scrittori Oskar Baum e Franz Werfel.<ref>{{cita|Stach, 2005|pp. 43-70}}.</ref>▼
▲Ammesso nel 1901 all'[[Università Carolina|Università tedesca di Praga]]
Al termine del primo anno di studi universitari, Kafka conobbe Max Brod, un compagno di corso con cui instaurò un legame d'amicizia durato tutta la vita.<ref name="cita-Gray-2005-p179"/> Brod notò subito che Franz era timido e che parlava raramente, ma che quello che diceva era solitamente profondo.<ref>{{cita|Brod, 1960|p. 40}}.</ref> Kafka fu sempre un avido lettore:<ref>{{cita|Brod, 1960|p. 14}}.</ref> insieme lessero il ''[[Protagora (dialogo)|Protagora]]'' di [[Platone]] nell'originale [[lingua greca|greco]], su iniziativa di Brod, e, su iniziativa dello stesso Kafka, ''[[L'educazione sentimentale]]'' e ''[[La tentazione di sant'Antonio]]'' di [[Gustave Flaubert]] in francese.<ref>{{cita|Brod, 1966|pp. 53-54}}.</ref> Kafka considerò [[Fëdor Dostoevskij]], Flaubert, [[Franz Grillparzer]]<ref>{{cita|Stach, 2005|p. 362}}.</ref> e [[Heinrich von Kleist]] i suoi "veri fratelli di sangue".<ref>{{cita|Gray, 2005|pp. 74, 273}}.</ref> Si interessò alla letteratura ceca<ref name="cita-Sayer-1996-pp164-210"/><ref>{{cita|Hawes, 2008|p. 29}}.</ref> ed apprezzava molto l'opera di [[Johann Wolfgang von Goethe]].<ref>{{cita|Brod, 1960|pp. 51, 122–124}}.</ref><ref>{{cita|Stach, 2005|pp. 80-83}}.</ref> Kafka ottenne il titolo di dottore in legge il 18 luglio 1906, a cui fece seguito un anno di tirocinio obbligatorio non retribuito come assistente legale presso il tribunale civile e penale.<ref name="Steinhauer pp. 390">{{cita|Steinhauer, 1983|pp. 390-408}}.</ref>▼
▲Al termine del primo anno di studi universitari, Kafka conobbe Max Brod, un compagno di corso con cui instaurò un legame d'amicizia durato tutta la vita.<ref name="cita-Gray-2005-p179" /> Brod notò subito
=== Occupazione ===
[[File:Na Porici 7, Prague.JPG|
Il 1º novembre 1907 Kafka venne assunto dalle [[Assicurazioni Generali]] di [[Trieste]], dove lavorò per quasi un anno. Da quanto si può apprendere dalla sua corrispondenza, durante quel periodo fu particolarmente infelice, anche a causa dell'orario di lavoro, dalle 8 alle 18,<ref>{{cita|Karl, 1991|p. 210}}.</ref><ref>{{cita|Glen, 2007|pp. 23-66}}.</ref> che gli
Anni dopo Brod coniò il nome ''Der enge Prager Kreis'' ("Il circolo ristretto di Praga") per indicare il gruppo di scrittori che comprendeva, oltre a lui stesso, Kafka e [[Felix Weltsch]].<ref>{{cita|Spector, 2000|p. 17}}.</ref><ref>{{cita|Keren, 1993|p. 3}}.</ref>
▲Il 1º novembre 1907 Kafka venne assunto dalle [[Assicurazioni Generali]] di [[Trieste]], dove lavorò per quasi un anno. Da quanto si può apprendere dalla sua corrispondenza, durante quel periodo fu particolarmente infelice, anche a causa dell'orario di lavoro, dalle 8 alle 18,<ref>{{cita|Karl, 1991|p. 210}}.</ref><ref>{{cita|Glen, 2007|pp. 23-66}}.</ref> che gli rendeva estremamente difficile concentrarsi sulla scrittura, attività che stava assumendo sempre maggior importanza nella sua vita, pertanto il 15 luglio 1908 si dimise. Due settimane dopo trovò un impiego più compatibile con le sue esigenze di scrittore presso l'Istituto di assicurazioni contro gli infortuni del Regno di Boemia. Il lavoro lo portava ad indagare e a valutare i risarcimenti dei danni per le lesioni personali agli operai: incidenti come dita o arti amputati erano all'ordine del giorno in quel periodo.<ref>{{cita|Drucker, 2002|p. 24}}.</ref><ref>{{cita|Corngold et al., 2009|pp. 250-254}}.</ref> Il padre spesso definì il lavoro del figlio da agente assicurativo come ''Brotberuf'', letteralmente "lavoro del pane", ad indicare un'occupazione svolta con il solo obiettivo di pagare le bollette. Kafka venne rapidamente promosso e tra le sue mansioni erano l'elaborazione delle richieste di risarcimento, la compilazione di relazioni e la contrattazione con gli imprenditori i quali ritenevano che le loro imprese fossero state inserite in una categoria di rischio troppo elevata, fatto che comportava loro un [[premio assicurativo]] maggiore.<ref>{{cita|Stach, 2005|pp. 26-30}}.</ref> Egli arrivò a compilare la relazione annuale dell'istituto assicurativo per molti anni durante la sua permanenza e i suoi rapporti furono sempre ben accolti dai superiori.<ref>{{cita|Brod, 1960|pp. 81-84}}.</ref> Solitamente riusciva anche a terminare il lavoro per le prime ore del pomeriggio, in modo da avere il tempo per dedicarsi alla scrittura.<ref>{{cita|Stach, 2005|pp. 23-25}}.</ref> Anni dopo Brod coniò il nome ''Der enge Prager Kreis'' ("Il circolo ristretto di Praga") per indicare il gruppo di scrittori che comprendeva, oltre a lui stesso, Kafka e [[Felix Weltsch]].<ref>{{cita|Spector, 2000|p. 17}}.</ref><ref>{{cita|Keren, 1993|p. 3}}.</ref>
Compì un viaggio in [[Italia settentrionale]] (con [[Max Brod|Max]] e Otto Brod), toccando anche la città di [[Brescia]], dove vide un esperimento di volo sui primi aeroplani. In seguito si recò a [[Parigi]], in [[Svizzera]], a [[Lipsia]] e a [[Weimar]]. Tornato a Praga, partecipò alle riunioni del gruppo [[Socialismo rivoluzionario|social-rivoluzionario]] "Club dei giovani".
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{{Citazione|Vedendo i pesci nelle vasche luminose disse […]: "Adesso posso guardarvi tranquillamente, non vi mangio più". Era il periodo in cui era diventato rigorosamente vegetariano. Chi non ha udito siffatte parole dalle labbra stesse di Kafka difficilmente potrà farsi un'idea del modo semplice e lieve, senza ombra di affettazione, senza tono patetico (che del resto gli era del tutto estraneo) con cui diceva queste cose.<ref>Max Brod, ''Franz Kafka. Una biografia'', Mondadori, Milano 1956, p. 87.</ref>}}
Intorno al 1915 ricevette la chiamata al servizio militare
=== Vita privata ===
[[File:Felice Bauer and Franz Kafka.jpg|
Secondo Brod, Kafka era "tormentato" dal desiderio [[Sessualità|sessuale]]<ref name="cita-Hawes-2008-p186">{{cita|Hawes, 2008|p. 186}}.</ref>, e anche il biografo Reiner Stach afferma che la sua vita fu quella di un "incessante donnaiolo"
Il 13 agosto del 1912 Kafka conobbe [[Felice Bauer]], una giovane parente di Brod, che lavorava a [[Berlino]] come rappresentante di una società di [[
▲Il 13 agosto del 1912 Kafka conobbe [[Felice Bauer]], una giovane parente di Brod, che lavorava a [[Berlino]] come rappresentante di una società di [[dittafono|dittafoni]] e con la quale iniziò una sofferta relazione, accompagnata da un fitto scambio [[epistola]]re. Una settimana dopo l'incontro a casa di Brod, Kafka scrisse nel suo diario:
{{citazione|Signorina FB. Quando sono arrivato da Brod il 13 agosto, era seduta al tavolo. Non ero affatto curioso di sapere chi fosse, ma piuttosto la guardai per scontato in una sola volta. Il volto ossuto, vuoto che dimostrava apertamente la sua vacuità. La gola scoperta. Una camicetta buttata su. Sembrava molto domestica nel suo vestito, anche se, come si è scoperto, non aveva altri mezzi. (Mi sono un po' alienato da lei nel controllarla così vicino …) Il naso quasi rotto. Bionda, capelli piuttosto lisci, poco attraente, mento prominente. Mentre stavo prendendo il mio posto l'ho guardata da vicino per la prima volta, dal momento che mi sono seduto avevo già un giudizio incrollabile.<ref name="Banville">{{cita|Banville, 2011}}.</ref><ref>{{cita|Köhler, 2012}}.</ref>}}
Eppure è di questa donna così poco attraente che Kafka si innamorò,
Secondo i biografi Stach e James Hawes, intorno al 1920 Kafka fu sentimentalmente impegnato con Julie Wohryzek, una povera e incolta cameriera d'albergo.<ref name="cita-Stach-2005-p1" /><ref>{{cita|Hawes, 2008|pp. 129, 198–199}}.</ref> Durante questo periodo Kafka iniziò una bozza della ''Lettera al padre'', il quale era contrario a questa relazione a causa delle convinzioni [[Sionismo|sioniste]] di lei. Nonostante i due avessero affittato un appartamento e fissato una data di nozze, il matrimonio non ebbe mai luogo; prima della data prevista, egli ebbe inoltre una relazione con l'ennesima donna.<ref>{{cita|Murray, 2004|pp. 276-279}}.</ref>
Nel mese di agosto del 1917 a Kafka fu diagnosticata la [[tubercolosi]] ed egli si trasferì per alcuni mesi nel villaggio boemo di [[Zùrau|Zürau]] (Siřem in lingua ceca), dove sua sorella Ottla lavorava nella fattoria del cognato Hermann. Lì si sentì a proprio agio e in seguito descrisse quel periodo come forse il migliore della sua vita, probabilmente perché era privo di ogni responsabilità
Nella primavera del 1920, durante un soggiorno per cure a [[Merano]] presso la pensione Ottoburg di [[Maia Bassa]], Kafka iniziò una corrispondenza con la giornalista ceca [[Milena Jesenská]], moglie di [[Ernst Pollak]] e traduttrice in ceco di molti suoi racconti
Nel dicembre 1920 Kafka fu
Malgrado i ripetuti tentativi di porvi rimedio con soggiorni climatici, la sua tubercolosi peggiorava e nel marzo 1924 Kafka tornò a Praga. Gli venne in seguito diagnosticata una laringite tubercolare e venne ricoverato, grazie alle mediazioni di [[Max Brod]], nel [[sanatorio]] di [[Kierling]], presso [[Vienna]], dove poi morì, assistito da Dora Diamant e dal dottor Klopstock.
▲Kafka fu parente alla lontana di [[Emilie Kafka]], moglie di [[Eduard Bloch]], unico ebreo non perseguitato dal nazismo per ordine di [[Adolf Hitler|Hitler]] in persona, poiché Bloch era stato il medico della famiglia Hitler.<ref>{{Cita web|url=https://www.jasoncowley.net/essays/the-search-for-dr-bloch|titolo=The Search for Dr Bloch {{!}} Essays {{!}} Jason Cowley {{!}} journalist, magazine editor & writer|sito=www.jasoncowley.net|accesso=2022-11-30}}</ref> Costei si trasferì negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] nel 1940 con il marito, aiutati dallo stesso Hitler.
==== Personalità ====
[[File:Franz-Kafka,-etching(author-Jan-Hladík-1978).jpg|
Kafka temeva che la gente lo trovasse mentalmente e fisicamente ripugnante, tuttavia coloro che lo incontrarono lo descrissero come un uomo in possesso di un atteggiamento tranquillo e fresco, dotato di evidente intelligenza e un fine senso dell'umorismo; i contemporanei lo trovarono anche fanciullescamente bello, anche se di aspetto austero.<ref>{{cita|Janouch, 1971|pp. 14, 17}}.</ref><ref name="Fichter pp. 367">{{cita|Fichter, 1987|pp. 367-377}}.</ref><ref>{{cita|Repertory, 2005}}.</ref> Brod paragona Kafka a [[Heinrich von Kleist]], sottolineando che entrambi gli scrittori possedevano la capacità di descrivere una situazione realisticamente con dettagli precisi.<ref>{{cita|Brod, 1966|p. 41}}.</ref> Brod riteneva che Kafka fosse una delle persone più divertenti che avesse mai conosciuto: egli, infatti, amava condividere l'umorismo con i suoi amici, ma fu capace anche di aiutarli nelle situazioni difficili con un buon consiglio.<ref>{{cita|Brod, 1966|p. 42}}.</ref> Brod evidenzia due dei tratti più distintivi di Kafka, che erano la "veracità assoluta" (''absolute Wahrhaftigkeit'') e la "coscienziosità precisa" (''präzise Gewissenhaftigkeit'').<ref name="cita-Brod-1966-p49">{{cita|Brod, 1966|p. 49}}.</ref><ref>{{cita|Brod, 1960|p. 47}}.</ref>
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{{citazione|L'uomo non può vivere senza una fiducia permanente in qualcosa di indistruttibile dentro di sé, anche se entrambi hanno qualcosa di indistruttibile e la sua fiducia in esso può rimanere permanentemente nascosta da lui.<ref>{{cita|Gray, 1973|p. 196}}.</ref>}}
Sebbene Kafka non si sia mai sposato, ebbe diverse fidanzate e una grande considerazione del matrimonio e dei figli.<ref>{{cita|Brod, 1960|pp. 139-140}}.</ref> Si ipotizza che possa aver sofferto di un [[
Fu anche un appassionato disegnatore
=== Opinioni politiche ===
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=== Ebraismo e sionismo ===
[[File:Franz Kafka 1910.jpg|
Kafka crebbe a Praga come ebreo di lingua tedesca.<ref>{{cita|History Guide, 2006}}.</ref>
Era profondamente affascinato dagli ebrei dell'Europa orientale, convinto che vivessero la spiritualità con un'intensità sconosciuta agli ebrei occidentali. Il suo diario è pieno di riferimenti a scrittori [[yiddish]].<ref>{{cita|Haaretz, 2008}}.</ref> Tuttavia, negli anni dell'adolescenza Kafka si dichiarò spesso [[ateo]] e anche in seguito ebbe con la religione ebraica un rapporto controverso.<ref>{{cita|Gilman, 2005|p. 31}}.</ref>
Hawes suggerisce che Kafka, nonostante fosse molto consapevole della propria ebraicità, non le diede spazio nei suoi lavori, che appaiono, sempre secondo Hawes, privi di temi, scene e caratteri ebraici.<ref>{{cita|Connolly, 2008}}.</ref><ref>{{cita|Horton, 2008}}.</ref><ref>{{cita|Hawes, 2008|pp. 119-126}}.</ref> Al contrario, secondo il critico letterario Harold Bloom, anche se Kafka si sentiva a disagio con la sua eredità ebraica, è stato lo scrittore ebreo per eccellenza<ref>{{cita|Bloom, 1994|p. 428}}.</ref> e Lothar Kahn è altrettanto inequivocabile: "la presenza dell'ebraicità nell'opera di Kafka non è più soggetta a dubbi".<ref>{{cita|Kahn e Hook, 1993|p. 191}}.</ref> Pavel Eisner, uno dei primi traduttori di Kafka, interpreta il famoso romanzo ''[[Il processo]]'' come l'incarnazione della "triplice dimensione dell'esistenza ebraica di Praga […] il suo protagonista, Josef K. è (simbolicamente) arrestato da un tedesco (Rabensteiner), da un ceco (Kullich) e da un ebreo (Kaminer). Egli si distingue per il "senso di colpa senza colpa" che impregna l'ebreo nel mondo moderno, anche se non vi è alcuna prova che egli stesso sia un ebreo".<ref name="cita-Rothkirchen-2005-p23">{{cita|Rothkirchen, 2005|p. 23}}.</ref>
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=== Morte ===
[[File:Grab von franz kafka.jpg|
Nel marzo del 1924, malgrado i ripetuti tentativi di porvi rimedio con soggiorni climatici, la tubercolosi di cui Kafka soffriva peggiorò ed egli fece ritorno da Berlino a Praga
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== Lavori letterari e critica ==
[[File:De Kafka Brief an den Vater 001.jpg|
Tutte le opere pubblicate di Kafka, tranne alcune lettere che scrisse a Milena Jesenská, furono scritte in tedesco. Quel poco che fu pubblicato durante la sua vita riscontrò una scarsa attenzione da parte del pubblico.
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=== Romanzi ===
[[File:Kafka Betrachtung 1912.jpg|
Kafka iniziò il suo primo [[romanzo]] nel 1912.<ref>{{cita|Brod, 1960|p. 113}}.</ref> Kafka chiamò il lavoro, rimasto incompiuto, ''Der Verschollene'' (''Il disperso''), ma quando Brod lo pubblicò nel 1927, dopo la morte dell'autore, la chiamò ''[[America (Kafka)|Amerika]]''.<ref>{{cita|Brod, 1960|pp. 128, 135, 218}}.</ref> Il suo primo capitolo, ''Der Heizer'' (''Il fochista''), era già stato pubblicato separatamente come racconto breve. L'ispirazione per il romanzo venne dal tempo trascorso, l'anno precedente, tra il pubblico del [[teatro yiddish]], che portò a Kafka una nuova consapevolezza delle proprie origini ebraiche e al pensiero che vi dovesse essere un innato apprezzamento per le proprie origini nel profondo di ogni individuo.<ref>{{cita|Koelb, 2010|p. 34}}.</ref> Più esplicitamente ironico e un po' più realistico rispetto alla maggior parte delle opere di Kafka, il romanzo condivide con esse il tema di un sistema oppressivo e intangibile e le situazioni bizzarre in cui viene suo malgrado coinvolto il protagonista.<ref>{{cita|Sussman, 1979|pp. 72-94}}.</ref> Egli prese spunto da molti dettagli di esperienze dei suoi parenti emigrati in America per comporre l'opera,<ref>{{cita|Stach, 2005|p. 79}}.</ref> che resta l'unico lavoro per il quale Kafka considerò un finale ottimista.<ref>{{cita|Brod, 1960|p. 137}}.</ref>
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=== Storia editoriale ===
[[File:1909-09-29 Bohemia.png|
Le storie di Kafka inizialmente furono pubblicate su riviste letterarie. Le prime otto vennero stampate nel 1908 sul primo numero del bimestrale ''Hyperion''.<ref name="cita-Itk-2008">{{cita|Itk, 2008}}.</ref> L'amico e collaboratore [[Franz Blei]] pubblicò nel 1909 due dialoghi che divennero parte di ''Beschreibung eines Kampfes'' (''[[Descrizione di una battaglia]]'').<ref name="cita-Itk-2008"/> Un frammento della storia ''Die Aeroplane in Brescia'' (''Gli aeroplani a Brescia''), scritto in proposito di un viaggio fatto in Italia con Brod, apparve nel quotidiano di Boemia il 29 settembre 1909.<ref name="cita-Itk-2008"/><ref>{{cita|Brod, 1966|p. 94}}.</ref> Il 27 marzo 1910, diverse storie che in seguito divennero parte del libro ''Betrachtung'' vennero pubblicate nell'edizione pasquale di Boemia.<ref name="cita-Itk-2008"/><ref>{{cita|Brod, 1966|p. 61}}.</ref> Nel 1913, a Lipsia, Brod e l'editore Kurt Wolff inclusero ''Das Urteil. Eine Geschichte von Franz Kafka'' (''Il verdetto. Un racconto di Franz Kafka'') nel loro annuario letterario per l'Arkadia d'arte poetica. Il racconto ''Vor dem Gesetz'' ("Davanti alla Legge") fu pubblicato nell'edizione di Capodanno del 1915 dal settimanale ebraico indipendente ''Selbstwehr''; nel 1919 venne in seguito ristampato come parte della raccolta dei racconti ''Ein Landarzt'' (''[[Un medico di campagna (raccolta di racconti)|Un medico di campagna]]'') e divenne parte del romanzo ''Il Processo''. Altre storie vennero stampate in varie pubblicazioni, tra cui di Brod ''Der Jude'', il giornale ''Prager Tagblatt'' e i periodici ''Die neue Rundschau'' e ''[[Prager Presse]]''.<ref name="cita-Itk-2008"/>
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==== Max Brod ====
[[File:Kafka Das Schloss 1926.jpg|
Kafka lasciò i suoi lavori, sia editi che inediti, al suo amico ed esecutore letterario Max Brod, con esplicite istruzioni che sarebbero dovuti essere distrutti alla sua morte; Kafka scrisse: "Carissimo Max, la mia ultima richiesta: tutto quello che lascio dietro di me… diari, manoscritti, lettere (mie e di altri), bozze e così via, [sono] per essere bruciate e non lette".<ref>{{cita|Kafka, 1988|publisher's notes}}.</ref><ref>{{cita|McCarthy, 2009}}.</ref> Brod, tuttavia, decise di ignorare questa richiesta e, tra il 1925 e il 1935, pubblicò i romanzi e le raccolte. Quando fuggì in [[Palestina]] nel 1939, portò con sé molte carte, che rimangono inedite.<ref>{{cita|Butler, 2011|pp. 3-8}}.</ref> Anche l'ultima amante di Kafka, [[Dora Diamant]], ignorò i suoi desideri, conservando segretamente 20 libri di appunti e 35 lettere. Questi furono confiscati dalla [[Gestapo]] nel 1933, ma gli studiosi continuano ancora a cercarli.<ref>{{cita|Kafka Project SDSU, 2012}}.</ref>
Quando Brod iniziò a pubblicare la maggior parte degli scritti in suo possesso,<ref>{{cita|Contijoch, 2000}}.</ref> l'opera di Kafka cominciò ad attirare una ampia attenzione e il plauso della critica. Brod trovò difficoltà ad organizzare gli appunti di Kafka in ordine cronologico. Un problema fu dovuto al fatto che Kafka spesso iniziava a scrivere in diverse parti del libro: a volte in mezzo, a volte lavorando a ritroso partendo dalla fine.<ref>{{cita|Kafka, 2009|p. xxvii}}.</ref><ref name="cita-Diamant-2003-p144">{{cita|Diamant, 2003|p. 144}}.</ref> Brod terminò molte opere incomplete di Kafka perché fossero pubblicate. Ad esempio, Kafka, lasciò ''Der Process'' con alcuni capitoli incompleti e ''Das Schloss'' con frasi sospese e contenuti ambigui;<ref name="cita-Diamant-2003-p144"/> Brod riarrangiò i capitoli, modificò parte del testo e cambiò la punteggiatura. ''Der Process'' è apparso nel 1925 in ''Verlag Die Schmiede''. Kurt Wolff pubblicò altri due romanzi, Das Schloss nel 1926 e nel 1927 Amerika. Nel 1931, Brod curò una raccolta di prose e storie inedite come ''Beim Bau der Chinesischen Mauer'' (''La Grande Muraglia della Cina''). Il libro apparve nel Gustav Kiepenheuer Verlag. Le serie di Brod sono di solito chiamate "Edizioni Definitive".<ref>{{cita|Classe, 2000|p. 749}}.</ref>
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==== Appunti inediti ====
Quando Brod morì nel 1968, lasciò gli appunti inediti di Kafka, che si ritengono essere alcune migliaia, alla sua segretaria Esther Hoffe.<ref>{{cita|Tran, 2010}}.</ref> Alcuni furono pubblicati o venduti, ma la maggior parte venne lasciata alle sue figlie, Eva e Ruth, che anch'esse si rifiutarono di divulgarle. Una battaglia legale iniziata nel 2008 tra le sorelle e la [[Biblioteca nazionale di Israele]], che sosteneva che queste opere fossero diventate di proprietà della nazione d'[[Israele]] da quando Brod emigrò nella [[Palestina britannica]] nel 1939. Esther Hoffe vendette il manoscritto originale
=== Interpretazioni critiche ===
[[File:Franz Kafka 1917.jpg|
Il [[poeta]] [[Wystan Hugh Auden]] definisce Kafka il "[[Dante]] del XX secolo";<ref>{{cita|Bloom, 2002|p. 206}}.</ref> il romanziere [[Vladimir Vladimirovič Nabokov]] lo colloca tra i più grandi scrittori del suo tempo.<ref>{{cita|Durantaye, 2007|pp. 315-317}}.</ref> Dalla lettura de ''La metamorfosi'' [[Gabriel García Márquez]] apprese "che era possibile scrivere in un modo diverso".<ref>{{cita|Kafka-Franz, 2012}}.</ref><ref>{{cita|Stone, 2012}}.</ref>
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== Citazioni e omaggi ==
[[File:Kafka statue Prague.jpg|
* Una [[statua]] in [[bronzo]] è stata dedicata allo scrittore dalla città di [[Praga]] nel [[2003]]. Opera dell'artista Jaroslav Róna, è situata nei pressi del quartiere ebraico di Praga (in via Dušní) e riproduce un cappotto gigante e vuoto e un uomo sedutovi sopra a cavalcioni. Ispirata al racconto ''[[Descrizione di una battaglia]]'', rappresenta Kafka seduto sul padre, che Franz ha sempre descritto come un uomo enorme e austero. La testa del padre che emerge dal cappotto non ci è mostrata perché Franz dichiarava di avere difficoltà nel guardarlo in faccia. Per finire, Franz è stato posizionato a cavalcioni sul cappotto ironicamente, quasi a far vedere che ha superato la sua paura nei confronti del padre grazie alla lettera che gli ha scritto, la famosa ''Lettera al padre''. La statua ci riporta alla mente anche ''[[La metamorfosi]]'' e l'abbandono del proprio corpo. Vedendo il cappotto vuoto ci si chiede infatti che fine abbia fatto il corpo che lo riempiva. Si può dunque far riferimento al termine "kafkiano" anche in questo caso. La statua richiama infatti qualcosa fuori dalla realtà, allucinante<ref>{{cita web|http://www.jaroslav-rona.cz |titolo= Il sito dello scultore |lingua= cs, en}}</ref>.
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=== Racconti ===
==== Raccolte di racconti ====
[[File:Odradek kafka-elena villa bray.jpg|
* ''[[Meditazione (raccolta)|Meditazione]]'', oppure ''Contemplazione'' (''Betrachtung'', 1904-1912)
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==== Racconti non antologizzati ====
[[File:Kafka - Heizer, 1913 - 2835608 F.jpg|
* ''[[Descrizione di una battaglia]]'' (''Beschreibung eines Kampfes'', 1904-1905)
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* ''Kafka-Handbuch. Leben - Werk - Wirkung'', a cura di Manfred Engel e Bernd Auerochs, Stuttgart, Weimar: Metzler 2010. ISBN 978-3-476-02167-0.
* ''Romanzi'', 1969 - ''Racconti'', 1970 - ''Confessioni e Diari'', 1972 - ''Lettere a Felice (1912-1917)'', 1972, a cura di [[Ervino Pocar]]; ''Lettere'', 1988, a cura di [[Ferruccio Masini]]; 5 voll., Collana [[I Meridiani]], Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1969-1988.
===Inediti===
Nel 2019, dopo una lunga battaglia legale durata un decennio, la [[Biblioteca nazionale di Israele|Biblioteca nazionale di Gerusalemme]] è entrata in possesso di una serie di inediti di Franz Kafka: quaderni con compiti in lingua ebraica, lettere, diari di viaggio, bozze di racconti e anche schizzi e caricature.<ref>{{Cita web|url=https://www.avvenire.it/agora/pagine/gerusalemme-pubblica-testi-inediti-di-kafka-sionista|titolo=Letteratura. Israele svela testi inediti di Franz Kafka (anche in ebraico)|sito=www.avvenire.it|data=2019-08-07|lingua=it|accesso=2024-06-11}}</ref> Tra essi si trova l'originale della ''Lettera al padre'' e il manoscritto di ''Preparativi delle nozze in campagna'', inizialmente di 58 pagine, poi condensate in 5.
== Rappresentazioni di Kafka ==
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* ''[[La colonia penale]]'' ([[Cile]], 1970), regia di [[Raúl Ruiz]]
* ''[[Il processo (film 1978)|Il processo]]'' (1978 - regia di [[Luigi Di Gianni]])
* ''[[Rapporti di classe|Rapporti di Classe]]'' ([[Francia]]/[[Germania Occidentale]], 1984), regia di [[Straub e Huillet]]. Tratto da ''Amerika''
* ''[[Intervista (film)|Intervista]]'' di [[Federico Fellini]] (1987).
* ''[[Delitti e segreti]]'' (titolo originale ''Kafka''), uscito nel 1991 per la regia di [[Steven Soderbergh]], è un [[film]] con protagonista [[Jeremy Irons]] nel ruolo di Kafka. Il film miscela vita e ''fiction'' fornendo una presentazione semi-biografica della vita e dell'opera di Kafka. La trama verte su Kafka che investiga sulla scomparsa di uno dei suoi colleghi di lavoro. La narrazione porta Kafka attraverso molti dei suoi scritti, soprattutto ''[[Il castello]]'' e ''[[Il processo]]''.
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=== Kafka in televisione ===
* ''[[Il processo (sceneggiato)|Il processo]]'' (1978), regia di [[Luigi Di Gianni]], [[
=== Kafka nel teatro ===
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*[[Ervino Pocar]] (a cura di), ''Introduzione a Kafka. Antologia di saggi critici'', Il Saggiatore, Milano, [[1974]].
*[[Giuditta Podestà]], ''Franz Kafka e i suoi fantasmi nell'itinerario senza meta'', Libreria Universitaria Ed. "Pacetti", Genova [[1956]].
* Giuditta Podestà, "Kafka e Pirandello", "Humanitas", XI, 1956, pp. 230–244.
* Giuditta Podestà, "Il non finito kafkiano e gli inizi della nuova era", su "Le chiavi dello scrigno", Ceislo, Lecco, 1990, pp. 80–95.
*[[Raoul Precht]], ''Kafka e il digiunatore'', Nutrimenti, Roma, [[2014]].
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* Marco Stentella, ''Kafka e la scrittura di una nuova legge'', Galassia Arte, Roma, [[2012]].
* Davide Stimilli, ''Fisionomia di Kafka'', Bollati Boringhieri, Torino, [[2001]].
* Claude Thiébaut, ''Kafka. Processo alla parola'', collana «[[
* Johannes Urzidil, ''Di qui passa Kafka'', Adelphi, Milano, [[2002]], tr. Margherita Carbonaro.
*[[Klaus Wagenbach]], ''Kafka. Biografia della giovinezza'' ([[1958]]), Einaudi, Torino, [[1972]], tr. Paolo Corazza.
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|città= Berkeley, California
| doi = 10.2139/ssrn.1574870
|cid=Banakar, 2010 |issn = 1556-5068}}
* {{Cita pubblicazione|cognome= Butler
|nome= Judith
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|cid= History Guide, 2006
}}
* {{Cita web
|cognome= McGee |nome= Kyle
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* {{Cita news|cognome= Milner |nome= Cahterine |url= https://www.telegraph.co.uk/foodanddrink/3321254/If-Kafka-made-the-dinner....html |data= 27 agosto 2005 |giornale= The Telegraph |titolo= If Kafka made the dinner… |accesso= 25 agosto 2012 |cid= Milner, 2005 }}
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