Cornillo Vecchio: differenze tra le versioni

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Cornillo Vecchio, come Amatrice e altre ville, fu pesantemente danneggiato dai terremoti del 7, 14 e 17 ottobre 1639 e dai successivi movimenti tellurici altrettanto disastrosi avvenuti nel 1672, 1703 e 1730 che portarono alla distruzione definitiva di alcune ville (Cantone, Collebasso, Corva, Camposetacciaro ecc.).
 
Non si separò mai dall'Università dell'[[Amatrice]], come fecero invece altre ville tra il 1641 e il 1643. I Catasti del 1749 e del 1755 di Cornillo Vecchio sono conservati presso l'[[Archivio di Stato de [[Ldell'Aquila]]. La popolazione residente nel 1855 contava di 95 abitanti e di 143 nel 1951.<ref>{{Cita libro|autore=Andrea Massimi|titolo=Amatrice e le sue Ville Notizie Storiche|annooriginale=1958}}</ref>
 
== Chiesa di San Francesco da Paola ==
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La struttura a pianta semplice quadrata con annessa sagrestia sulla destra, presenta un tetto carenato a capriate e un [[campanile a vela]] con due campane sovrapposte.
 
La facciata a coronamento orizzontale, tipica delle chiese umbre, abruzzesi e dell’alto Lazio, termina in un [[cornicione]] con [[Modanatura|modanature]] sormontato da croce. La stessa facciata poi è corredata da un [[rosone]] centrale e una lapide commemorativa in marmo che ricorda 2 vittime decedute nel conflitto della [[Primaprima guerra mondiale]] (fig. 2) con la seguente incisione riportata:
[[File:Lapide Commemorativa Cornillo Vecchio.jpg|sinistra|miniatura|184x184px|fig.2 Lapide commemorativa]]
{| class="wikitable"
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La chiesa di San Francesco fu oggetto di diversi restauri nel XX secolo. Nel corso di uno di questi restauri furono rinvenute [[Sepoltura|sepolture]] in bare sotto il pavimento della chiesa{{Citazione necessaria}}. L’ultimo restauro invece risale al 1992, e fu finanziato ed eseguito interamente dagli abitanti della frazione.
 
Ad oggi, come quasi la totalità degli edifici pubblici e privati del paese, la chiesa di San Francesco da Paola risulta interamente distrutta insieme ai suoi cari elementi architettonici e decorativi, fatta eccezione per la statua della Madonna col Bambino. Miracolosamente ritrovata intatta dopo la scossa del 24 agosto 2016. Recuperata dai vigili del fuoco il 28 agosto, si trova ora presso la [[Curia di Rieti]].<ref>{{Cita news|titolo=LA MADONNINA DI CORNILLO VECCHIO AD AMATRICE INTATTA TRA LE MACERIE|pubblicazione=rietiinvetrina.it|urlarchiviourl=http://rietinvetrina.it/la-madonnina-di-cornillo-vecchio-ad-amatrice-intatta-tra-le-macerie/}}</ref>
 
Grazie all'impegno di Marco Guerrini è nata la [[Organizzazione non lucrativa di utilità sociale|ONLUS]] [http://www.ricostruiresubito.it/index.php/it/home-page/{{Collegamento ''"Ricostruire Subito'']interrotto}}" che si pone come obiettivo principale quello di ricostruire la chiesa di San Francesco da Paola presso Cornillo Vecchio.
 
== Antiche Strade ==
Tracce di passaggio nel territorio della frazione si ritrovano già dall’[[epoca romana]]. L’antica via romana "Interamnia - Castrum Novum" che univa le attuali [[Teramo]] con [[Giulianova]], trovava nei pressi della località Cavonetto, lungo la Valle di S. Giovanni in territorio Abruzzese, una deviazione che portava verso la [[via Salaria]], collegando appunto l’antica via del sale con il territorio di Interamnia passando attraverso gli [[Appennini]].
[[File:Scandarelloponte.jpg|sinistra|miniatura|235x235px|fig.4 Ponte Scadarello]]
Questa antica strada si suppone si dirigesse da [[Valle S.San Giovanni]], verso Ovest per [[Cortino|Pagliaroli]], quindi per Comignano, raggiungendo Macchiatornella. Da qui in direzione di ponente, tra [[Monte Pelone Meridionale]] e [[Pizzo di Moscio]], procedeva per Stazzo Padula, Stazzo di Mezzo, Stazzo della Pacina e Stazzo di Selva Grande. Quindi riscendendo per la frazione di [[Capricchia]] e Villa San Cipriano, alle porte di [[Amatrice]], attraversava la stessa e proseguiva seguendo l’attuale [[Sentiero Italia]] 300 che attraversando il fiume [[Tronto]] risaliva verso Cornillo Vecchio percorrendo l’attuale ''[[Strada comunale|Strada Comunale]] Da Filetto ad Amatrice''. Da qui poi scendeva verso Ponte [[Lago di Scandarello|Scandarello]] (fig.4), antico ponte romano oggi sommerso dall’omonimo lago, fino alla via Salaria in corrispondenza del miglio LXXXVII. Di questa strada si ha ancora memoria nella tradizione locale, come la via più breve per raggiungere [[Roma]].<ref>{{Cita libro|autore=Sandro Zenodocchio|titolo=Antica Viabilità in Abruzzo|dataoriginale=2008|editore=REA}}</ref>
 
Oggi ovviamente la strada carrabile che congiunge [[Amatrice]] alla via Salaria è la [[Strada regionale|Strada Regionale]] 260 Picente, sulla quale Cornillo Vecchio affaccia oltre il fiume [[Tronto]]. Il Sentiero Italia 300 tuttavia viene ancora oggi battuto dagli escursionisti in una delle sue molte varianti che porta da [[Amatrice]], attraverso Cornillo Vecchio, fino al [[Chiesa di Santa Maria di Filetta|Santuario della Madonna di Filetta]].<ref>{{Cita web|url=http://www.caiamatrice.it/amatrice-fonte-del-campo-30-apr-2016/|titolo=Sulle orme dell'Impero}}</ref> Questo percorso è lo stesso compiuto dalla processione di fedeli, che ogni anno a [[Maggio]] la domenica dopo l'[[Ascensione di Gesù|Ascensione]], in occasione della festa della Madonna di Filetta patrona di [[Amatrice]], riporta il [[reliquiario]] contenente il [[cammeo]] sacro al [[Chiesa di Santa Maria di Filetta|Santuario]].