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La '''fitofotodermatite''' è una reazione infiammatoria fototossica [[Pelle|cutanea]] derivante dal contatto con un agente botanico che sensibilizza alla luce (come il succo di [[Limetta|lime]]) seguito dall'esposizione alla luce [[Radiazione ultravioletta|ultravioletta A]] (UV-A) (del sole, ad esempio). I sintomi includono [[eritema]], [[edema]], [[Bolla (dermatologia)|vesciche]] e [[iperpigmentazione]] ritardata. Il calore e l'umidità tendono ad esacerbare la reazione.
 
Una reazione può essere provocata in qualsiasi persona che sia stata esposta a quantità adeguate sia di un [[fotosensibilizzante]] che di luce UV-A. La fitofotodermatite non è una [[Immunologia|risposta immunologica]]; non è richiesta alcuna esposizione preventiva all'agente fotosensibilizzante.
 
Le sostanze fotosensibilizzanti presenti nelle piante fototossiche appartengono a una classe di composti chimici chiamati [[furanocumarine]], che vengono attivate dalla luce ultravioletta a lunga lunghezza d'onda (UV-A). I più tossici tra questi composti organici sono le furanocumarine lineari, così chiamate perché presentano una struttura chimica lineare. Il [[bergaptene]] e la xantotossina (nota anche come [[metoxsalene]]), due furanocumarine lineari derivate dallo [[psoralene]], si trovano regolarmente nelle piante associate alla fitofotodermatite.<ref name="McGovern and Barkley 2000">{{Cita pubblicazione|nome=Thomas W.|cognome=McGovern MAJ, MC, USA|nome2=Theodore M.|cognome2=Barkley PhD|data=1998-05|titolo=Botanical dermatology|rivista=International Journal of Dermatology|volume=37|numero=5|pp=321-334|lingua=en|accesso=2024-08-11|doi=10.1046/j.1365-4362.1998.00385.x|url=httphttps://telemedicineonlinelibrary.orgwiley.com/botanicadoi/bot110.htm|PMID=96204761046/j.1365-4362.1998.00385.x}}</ref>
 
== Sintomi ==
[[File:Phytophotodermatitis-Severe-Case.jpg|sinistra|miniatura|Un grave caso di fitofotodermatite in un ragazzo di 11 anni.]]
La reazione inizia generalmente entro 24&nbsp;ore dall'esposizione e raggiunge l'apice a 48-72 ore dopo l’esposizione.<ref name="Baugh 2016">{{Cita webpubblicazione|data=2023-06-13|titolo=Phytophotodermatitis: Background, Pathophysiology, Etiology of Phytophotodermatitis|accesso=2024-08-11|url=https://emedicine.medscape.com/article/1119566-overview|titolo= |sito=Medscape|accesso=9 agosto 2018}}</ref> Inizialmente, la pelle diventa rossa e inizia a prudere e bruciare. Grandi [[Bolla (dermatologia)|vesciche]] (o [[Lesioni elementari della cute|bolle]]) si formano entro 48&nbsp;ore.<ref name="Solis et al. 2000">{{Cita pubblicazione|annonome=R. R.|cognome=Solis|data=2000-11-01|titolo=Phytophotodermatitis: A Sometimes Difficult Diagnosis|rivista=Archives of Family Medicine|volume=9|numero=10|pp=1195-1196|accesso=2024-08-11|doi=10.1001/archfami.9.10.1195|PMIDurl=11115230http://archfami.ama-assn.org/cgi/doi/10.1001/archfami.9.10.1195}}</ref> Le vesciche possono lasciare cicatrici nere, marroni o violacee che possono durare diversi anni. Questa iperpigmentazione della pelle è causata dalla produzione di [[melanina]] innescata dalle furanocumarine.
 
La fitofotodermatite può colpire persone di qualsiasi età. Nei bambini, a volte è stata scambiata per [[abuso minorile]].<ref name="Barradell et al. 1993">{{Cita pubblicazione|nome=R.|cognome=Barradell|nome2=A.|cognome2=Addo|nome3=A. J. G.|cognome3=McDonagh|data=1993-04|titolo=Phytophotodermatitis mimicking child abuse|rivista=European Journal of Pediatrics|volume=152|numero=4|pp=291-292|lingua=en|accesso=2024-08-11|doi=10.1007/BF01956735|PMIDurl=8482273http://link.springer.com/10.1007/BF01956735}}</ref>
 
== Specie fototossiche ==
Le piante associate alla fitofotodermatite provengono principalmente da quattro famiglie vegetali:<ref name="McGovern and Barkley 2000" /><ref name="Kavli and Volden 1984">{{Cita pubblicazione|nome=G.|cognome=Kavli|nome2=G.|cognome2=Volden|data=1984-04|titolo=Phytophotodermatitis|rivista=Photo-Dermatology|volume=1|PMIDnumero=2|pp=65-75|accesso=2024-08-11|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/6397734}}</ref> la famiglia delle carote ([[Apiaceae]]), la famiglia degli agrumi ([[Rutaceae]]), la famiglia del gelso ([[Moraceae]]) e la famiglia delle leguminose ([[Fabaceae]]).
 
=== Apiaceae ===
La famiglia delle carote, le [[Apiaceae]] (o Ombrellifere), è la principale famiglia di piante associate alla fitofotodermatite. Di tutte le specie vegetali che sono state segnalate come in grado di indurre fitofotodermatite, circa la metà appartiene alla famiglia delle Apiacee.<ref name="Pathak et al. 1962">{{Cita pubblicazione|nome=M.A.|cognome=Pathak|nome2=Farrington|cognome2=Daniels|nome3=T.B.|cognome3=Fitzpatrick|data=1962-09|titolo=The Presently Known Distribution of Furocoumarins (Psoralens) in Plants|rivista=Journal of Investigative Dermatology|volume=39|numero=3|pp=225-239|lingua=en|accesso=2024-08-11|doi=10.1038/jid.1962.106|PMIDurl=13941836https://linkinghub.elsevier.com/retrieve/pii/S0022202X15497404}}</ref>
 
La visnaga maggiore (''[[Ammi majus]]'') è la principale fonte mondiale della [[xantotossina]] (furanocumarina lineare) ed è stata utilizzata fin dall'antichità per trattare la [[vitiligine]]<ref name="McGovern and Barkley 2000" /> ma l'uso accidentale o inappropriato di questa pianta può portare a fitofotodermatite.<ref name="Alouani et al. 2018">{{Cita pubblicazione|nome=Imane|cognome=Alouani|nome2=Nadia|cognome2=Fihmi|nome3=Nada|cognome3=Zizi|data=2018-01-09|titolo=Phytophotodermatitis following the use of Ammi Majus Linn (Bishop’s weed) for vitíligo|rivista=Our Dermatology Online|volume=9|numero=1|pp=93-94|accesso=2024-08-11|doi=10.7241/ourd.20181.29|url=http://www.odermatol.com/issue-in-html/2018-1-29-phytophotodermatitis/}}</ref> Nonostante questo pericolo, ''A.&nbsp;majus'' continua ad essere coltivato per le sue [[furanocumarine]],<ref>{{Cita web|url=httphttps://www.pfaf.org/user/Plant.aspx?LatinName=Ammi+majus|titolo=Ammi majus Bishop's Weed, Large bullwort, Queen Anne's Lace, Bishop's Flower PFAF Plant Database|sito=pfaf.org|accesso=2024-08-11}}</ref> che sono ancora utilizzate per il trattamento delle malattie della pelle.
 
Numerose specie della famiglia delle Apiaceae vengono coltivate come prodotti alimentari, alcune delle quali presentano effetti fototossici. In particolare, è stato segnalato che [[Apium graveolens|sedano]], [[Pastinaca sativa|pastinaca]] e [[Petroselinum crispum|prezzemolo]] causano fitofotodermatite tra i lavoratori agricoli, i lavoratori del settore alimentare e altri addetti alla manipolazione degli alimenti.<ref name="McGovern and Barkley 2000" /><ref name="Birmingham et al. 1961">{{Cita pubblicazioneweb|volumeurl=83|doi=10.1001/archderm.1961.01580070079008}} Cited in McGovern and Barkley 2000, section&nbsp;[http://telemedicine.org/botanica/bot5.htm|titolo=Electronic Textbook of Dermatology--Botanical Dermatology , Phytophotodermatitis]|sito=telemedicine.org|accesso=2024-08-11}}</ref><ref name="CDC 1985">{{Cita pubblicazione|volume=34web|url=https://www.cdc.gov/MMWR/preview/mmwrhtml/00000464.htm|PMIDtitolo=3155560Phytophotodermatitis among Grocery Workers -- Ohio|sito=www.cdc.gov|accesso=2024-08-11}}</ref><ref name="Berkley et al. 1986">{{Cita pubblicazione|nome=Seth F.|cognome=Berkley|data=1986-09-01|titolo=Dermatitis in Grocery Workers Associated with High Natural Concentrations of Furanocoumarins in Celery|rivista=Annals of Internal Medicine|volume=105|numero=3|p=351|lingua=en|accesso=2024-08-11|doi=10.7326/0003-4819-105-3-351|PMIDurl=2943201http://annals.org/article.aspx?doi=10.7326/0003-4819-105-3-351}}</ref><ref name="Aberer 1992">{{Cita pubblicazione|nome=W.|cognome=Aberer|data=1992-01|titolo=Occupational dermatitis from organically grown parsnip ( Pastinaca sativa L.)|rivista=Contact Dermatitis|volume=26|numero=1|pp=62-62|lingua=en|accesso=2024-08-11|doi=10.1111/j.1600-0536.1992.tb00880.x|PMIDurl=1534739https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/j.1600-0536.1992.tb00880.x}}</ref><ref name="LovellBirmingham 1993et al. 1961" /><ref name="Lutchman et al. 1999">{{Cita libropubblicazione|nome=C. R.L|cognome=LovellLutchman|titolonome2=Plants and the skinV|edizionecognome2=1stInyang|nome3=D|cognome3=Hodgkinson|data=19931999-11-01|editoretitolo=BlackwellPhytophotodermatitis Scientificassociated Publications}}with Citedparsnip in McGovern and Barkley 2000, section&nbsp;[http://telemedicinepicking.org/botanica/bot5.htm Phytophotodermatitis].</ref><ref name|rivista="LutchmanEmergency etMedicine al. 1999">{{Cita pubblicazioneJournal|volume=16|numero=6|pp=453-454|lingua=en|accesso=2024-08-11|doi=10.1136/emj.16.6.453|PMIDurl=10572825https://emj.bmj.com/lookup/doi/10.1136/emj.16.6.453}}</ref>
 
Un certo numero di specie di piante fototossiche della famiglia delle carote sono diventate [[Specie alloctona|specie invasive]], tra cui la [[Pastinaca sativa|pastinaca selvatica]] (''Pastinaca sativa'')<ref name="Averill 2007">{{Cita pubblicazione|annonome=Kristine M.|cognome=Averill|nome2=Antonio|cognome2=DiTommaso|data=2007-03|titolo=Wild Parsnip ( Pastinaca sativa ): A Troublesome Species of Increasing Concern|rivista=Weed Technology|volume=21|numero=1|pp=279-287|lingua=en|accesso=2024-08-11|doi=10.1614/WT-05-186.1|url=https://weedecology.csswww.cornellcambridge.eduorg/pubscore/published%202007%20wt21-01-279-287.pdfproduct/identifier/S0890037X00019850/type/journal_article}}</ref><ref name="Cain et al. 2010">{{Cita pubblicazione|annonome=N.|cognome=Cain|nome2=S J|cognome2=Darbyshire|nome3=A.|cognome3=Francis|data=2010-03-01|titolo=The Biology of Canadian weeds. 144. Pastinaca sativa L.|rivista=Canadian Journal of Plant Science|volume=90|numero=2|pp=217-240|lingua=en|accesso=2024-08-11|doi=10.4141/CJPS09110|url=http://www.nrcresearchpress.com/doi/10.4141/CJPS09110}}</ref> e gli alti panaci del genere ''[[Heracleum (botanica)|Heracleum]]'',<ref name="EU-guidelines">{{Cita libro|nome=O.|cognome=Booy|nome2=M.|cognome2=Cock|nome3=L.|cognome3=Eckstein|titolo=The giant hogweed best practice manual: guidelines for the management and control of invasive weeds in Europe|url=https://static-curis.ku.dk/portal/files/20497522/kaempe_bjorneklo_eng.pdf|data=2005|editore=Hørsholm: Center for Skov, Landskab og Planlægning/Københavns Universitet|ISBN=87-7903-209-5}}</ref><ref name="ON-best-practices">{{Cita web|url=https://www.ontarioinvasiveplants.ca/wp-content/uploads/2016/06/OIPC_BMP_Hogweed.pdf|titolo= |accesso=1º settembre 2018}}</ref> vale a dire, il panace persiano (''[[Heracleum persicum]]'') , il panace di Sosnowsky (''[[Heracleum sosnowskyi]]'') e il panace gigante (''[[Heracleum mantegazzianum]]''). In particolare, i rischi per la salute pubblica derivanti dal panace gigante sono ben noti.<ref name="NYSDEC-72556">{{Cita web|url=https://www.dec.ny.gov/animals/72556.html|titolo= |accesso=3 settembre 2018|dataarchivio=12 novembre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20201112031133/https://www.dec.ny.gov/animals/72556.html|urlmorto=sì}}</ref>
 
Altre specie vegetali della famiglia delle Apiaceae associate alla fitofotodermatite includono il ''[[Notobubon galbanum]]'', l'anterisco (''[[Anthriscus sylvestris]]''), la carota selvatica (''[[Daucus carota]]''), varie specie del genere ''[[Angelica (botanica)|Angelica]]'' (ad esempio, l'angelica coreana ''[[Angelica gigas]]'') e la maggior parte (se non tutte) le specie del genere ''[[Heracleum (botanica)|Heracleum]]'' (''[[Heracleum sphondylium]]'' e ''[[Heracleum maximum|Heracleum maximus]]'').
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La famiglia degli agrumi ([[Rutaceae]]) è la seconda famiglia di piante più diffusa associata alla fitofotodermatite.
[[File:Effet_de_la_rue_officinale.jpg|sinistra|miniatura|Effetto della ruta comune sulla pelle]]
Numerosi [[Citrus|agrumi]] della famiglia delle Rutacee mostrano effetti fototossici. Di questi, forse il più conosciuto è il [[Limetta|lime]].<ref name="Gross et al. 1987">{{Cita pubblicazione|nome=Steven|cognome=Kaddu|nome2=Helmut|cognome2=Kerl|nome3=Peter|cognome3=Wolf|data=2001-09|titolo=Accidental bullous phototoxic reactions to bergamot aromatherapy oil|rivista=Journal of the American Academy of Dermatology|volume=12545|numero=3|pp=458-461|lingua=en|accesso=2024-08-11|doi=10.10931067/oxfordjournalsmjd.aje2001.a114557116226|PMIDurl=3812457https://linkinghub.elsevier.com/retrieve/pii/S0190962201805545}}</ref><ref name="Kung et al. 2009">{{Cita pubblicazione|nome=Andrew C.|cognome=Kung|nome2=Mark B.|cognome2=Stephens|nome3=Thomas|cognome3=Darling|data=2009-06|titolo=Phytophotodermatitis: Bulla Formation and Hyperpigmentation During Spring Break|rivista=Military Medicine|volume=174|numero=6|pp=657-661|lingua=en|accesso=2024-08-11|doi=10.7205/milmedMILMED-dD-01-7208|url=https://academic.oup.com/milmed/article-pdf/174/6/657/21615087/milmed-d-01-7208.pdf|PMID=19585784661/4336460}}</ref><ref name="Hankinson et al. 2014">{{Cita pubblicazione|annonome=Andrew|cognome=Hankinson|nome2=Benjamin|cognome2=Lloyd|nome3=Richard|cognome3=Alweis|data=2014-01|titolo=Lime-induced phytophotodermatitis|rivista=Journal of Community Hospital Internal Medicine Perspectives|volume=4|numero=4|p=25090|lingua=en|accesso=2024-08-11|doi=10.3402/jchimp.v4.25090|PMIDurl=25317269https://www.tandfonline.com/doi/full/10.3402/jchimp.v4.25090}}</ref><ref name="de Almeida Junior et al. 2016">{{Cita pubblicazione|nome=Hiram|cognome=Larangeira de Almeida Junior|nome2=D閎ora|cognome2=Sarzi Sartori|nome3=Val閞ia|cognome3=Magalh鉫s Jorge|data=2016|titolo=Phytophotodermatitis: A Review of Its Clinical and Pathogenic Aspects: de Almeida Junior HL et al. Phytophotodermatitis|rivista=Journal of Dermatological Research|volume=1|numero=3|pp=51-56|lingua=en|accesso=2024-08-11|doi=10.17554/j.issn.2413-8223.2016.01.15|url=http://www.ghrnet.org/index.php/jdr/article/view/1759}}</ref> La fitofotodermatite associata al lime viene talvolta chiamata colloquialmente "malattia del lime",<ref name="SciShow-video">{{Cita webpubblicazione|cognome=SciShow|data=2017-07-24|titolo=Lime Disease: How a Fruity Drink Can Give You a Rash|accesso=2024-08-11|url=https://www.youtube.com/watch?v=NuhefGsVS9I|titolo= |accesso=5 novembre 2018}}</ref><ref name="Weber et al 1999">{{Cita pubblicazione|annonome=Ian C|cognome=Weber|nome2=Charles P|cognome2=Davis|nome3=David M|cognome3=Greeson|data=1999-03|titolo=Phytophotodermatitis: the other “lime” disease|rivista=The Journal of Emergency Medicine|volume=17|numero=2|pp=235-237|lingua=en|accesso=2024-08-11|doi=10.1016/S0736-4679(98)00159-0|PMIDurl=10195477https://linkinghub.elsevier.com/retrieve/pii/S0736467998001590}}</ref> da non confondere con la [[malattia di Lyme]].
 
Nella famiglia delle Rutaceae, le reazioni più gravi sono causate dall'[[olio essenziale]] di [[Citrus × bergamia|bergamotto]] (''Citrus bergamia'').<ref name="McGovern and Barkley 2000" /><ref name="KadduGross et al. 20011987">{{Cita pubblicazione|volume=45|doi=10.1067/mjd.2001.116226|PMID=11511848}} Cited in [https://www.cir-safety.org/sites/default/files/citrus2013slr_final%20for%20posting.pdf CIR 2013].</ref> L'[[olio essenziale di bergamotto]] ha una maggiore concentrazione di bergaptene (3000–3600&nbsp;mg/kg) rispetto a qualsiasi altro olio essenziale a base di agrumi, compreso l'olio di lime, che ne contiene 1700–3300&nbsp;mg/kg.<ref name="DFG SKLM report 2004">{{Cita web|url=https://www.dfg.de/download/pdf/dfg_im_profil/reden_stellungnahmen/2006/sklm_furocoumarine_en_2006.pdf|titolo= |accesso=1º novembre 2018|dataarchivio=24 dicembre 2019|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20191224130338/https://www.dfg.de/download/pdf/dfg_im_profil/reden_stellungnahmen/2006/sklm_furocoumarine_en_2006.pdf|urlmorto=sì}}</ref>
 
Altre specie vegetali della famiglia delle Rutacee associate alla fitofotodermatite includono il dittamo (''[[Dictamnus albus]]''),<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Christoph M.|cognome=Schempp|nome2=Monika|cognome2=Sonntag|nome3=Erwin|cognome3=Schöpf|data=1996-09-25|titolo=Dermatitis bullosa striata pratensis durch Dictamnus albus L. (Brennender Busch)|rivista=Der Hautarzt|volume=47|linguanumero=de9|pp=708-710|accesso=2024-08-11|doi=10.1007/s001050050494|PMIDurl=8999028http://link.springer.com/10.1007/s001050050494}}</ref> la ruta comune (''[[Ruta graveolens]]'')<ref name="Wessner et al. 1999">{{Cita pubblicazione|nome=D.|cognome=Wessner|nome2=H.|cognome2=Hofmann|nome3=J.|cognome3=Ring|data=1999-10|titolo=Phytophotodermatitis due to Ruta graveolens applied as protection against evil spells|rivista=Contact Dermatitis|volume=41|numero=4|pp=232-232|lingua=en|accesso=2024-08-11|doi=10.1111/j.1600-0536.1999.tb06145.x|PMIDurl=10515113https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/j.1600-0536.1999.tb06145.x}}</ref><ref name="Furniss et al. 2007">{{Cita pubblicazione|annonome=Dominic|cognome=Furniss|nome2=Titus|cognome2=Adams|data=2007-09|titolo=Herb of Grace: An Unusual Cause of Phytophotodermatitis Mimicking Burn Injury:|rivista=Journal of Burn Care & Research|volume=28|numero=5|pp=767-769|lingua=en|accesso=2024-08-11|doi=10.1097/BCR.0B013E318148CB82|PMIDurl=17667834https://academic.oup.com/jbcr/article/28/5/767-769/4636878}}</ref><ref name="Eickhorst et al. 2007">{{Cita pubblicazione|nome=Kimberly|cognome=Eickhorst|nome2=Vincent|cognome2=DeLeo|nome3=Joan|cognome3=Csaposs|data=2007-03|titolo=Rue the Herb: Ruta graveolens-Associated Phytophototoxicity:|rivista=Dermatitis|volume=18|numero=1|pp=52-55|lingua=en|accesso=2024-08-11|doi=10.2310/6620.2007.06033|PMIDurl=17303046http://journals.lww.com/01206501-200703000-00009}}</ref><ref name="Arias-Santiago et al. 2009">{{Cita pubblicazione|nome=S. A.|cognome=Arias-Santiago|nome2=M. A.|cognome2=Fernandez-Pugnaire|nome3=F. M.|cognome3=Almazan-Fernandez|data=2009-11-01|titolo=Phytophotodermatitis due to Ruta graveolens prescribed for fibromyalgia|rivista=Rheumatology|volume=48|numero=11|pp=1401-1401|lingua=en|accesso=2024-08-11|doi=10.1093/rheumatology/kep234|PMIDurl=19671699https://academic.oup.com/rheumatology/article-lookup/doi/10.1093/rheumatology/kep234}}</ref> e altre piante del genere ''[[Ruta]]''.
 
=== Moraceae ===
La famiglia delle [[Moraceae]] è spesso associata alla fitofotodermatite. È noto che più specie del genere ''[[Ficus]]'' mostrano effetti fototossici. Di questi, il [[Ficus carica|fico comune]] (''Ficus carica'') è ben noto e ampiamente documentato.
 
Come l'''Ammi majus'' della famiglia delle [[Apiaceae]], il fico comune è stato utilizzato fin dall'antichità per curare la [[vitiligine]]<ref name="MitchellBirmingham andet Rookal. 1979 cited in McGovern and Barkley 20001961">{{Cita libro|nome=John|cognome=Mitchell|nome2=Arthur|cognome2=Rook|titolo=Botanical Dermatology: Plants and Plant Products Injurious to the Skin|data=1979|editore=Greengrass|ISBN=978-0-88978-047-7}} Cited in McGovern and Barkley 2000, section&nbsp;[http://telemedicine.org/botanica/bot5.htm Phytophotodermatitis].</ref> ma la linfa lattiginosa delle foglie di fico può causare fitofotodermatite se usata accidentalmente o in modo inappropriato.<ref name="Bollero et al. 2001">{{Cita pubblicazione|nome=D|cognome=Bollero|nome2=M|cognome2=Stella|nome3=A|cognome3=Rivolin|data=2001-11|titolo=Fig leaf tanning lotion and sun-related burns: case reports|rivista=Burns|volume=27|numero=7|pp=777-779|lingua=en|accesso=2024-08-11|doi=10.1016/S0305-4179(01)00033-X|PMIDurl=11600261https://linkinghub.elsevier.com/retrieve/pii/S030541790100033X}}</ref><ref name="Derraik and Rademaker 2007">{{Cita pubblicazione|nome=José G. B.|cognome=Derraik|nome2=Marius|cognome2=Rademaker|data=2007|titolo=Phytophotodermatitis caused by contact with a fig tree (Ficus carica)|rivista=The New Zealand Medical Journal|volume=120|PMIDnumero=1261|pp=U2720|accesso=2024-08-11|url=https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/17867224}}</ref><ref name="Polat et al. 2008">{{Cita pubblicazione|nome=Muhterem|cognome=Polat|nome2=Pınar|cognome2=Öztaş|nome3=Meltem Cik|cognome3=Dikilitaş|data=2008-12-01|titolo=Phytophotodermatitis due to|rivista=Dermatology Online Journal|volume=14|numero=12|accesso=2024-08-11|doi=10.5070/D3046507Z8|url=https://escholarship.org/uc/item/046507z8|PMID=19265622}}</ref><ref name="Zhang and Zhu 2011">{{Cita pubblicazione|nome=Ruzhi|cognome=Zhang|nome2=Wenyuan|cognome2=Zhu|data=2011|titolo=Phytophotodermatitis due to chinese herbal medicine decoction|rivista=Indian Journal of Dermatology|volume=56|numero=3|p=329|lingua=en|accesso=2024-08-11|doi=10.4103/0019-5154.82498|PMIDurl=21772602https://journals.lww.com/10.4103/0019-5154.82498}}</ref><ref name="Sforza et al. 2013">{{Cita pubblicazione|nome=Marcos|cognome=Sforza|nome2=Katarina|cognome2=Andjelkov|nome3=Renato|cognome3=Zaccheddu|data=2013|titolo=Severe burn on 81% of body surface after sun tanning|rivista=Turkish Journal of Trauma and Emergency Surgery|volume=19|numero=4|pp=383-384|accesso=2024-08-11|doi=10.5505/tjtes.2013.44522|PMIDurl=23884685https://www.journalagent.com/travma/pdfs/UTD_19_4_383_384.pdf}}</ref><ref name="Son et al. 2017">{{Cita pubblicazione|nome=Jin-Hwa|cognome=Son|nome2=Hyunju|cognome2=Jin|nome3=Hyang-Suk|cognome3=You|data=2017|titolo=Five Cases of Phytophotodermatitis Caused by Fig Leaves and Relevant Literature Review|rivista=Annals of Dermatology|volume=29|numero=1|p=86|lingua=en|accesso=2024-08-11|doi=10.5021/ad.2017.29.1.86|PMIDurl=28223753https://anndermatol.org/DOIx.php?id=10.5021/ad.2017.29.1.86}}</ref>
 
Altre specie vegetali della famiglia delle Moraceae associate alla fitofotodermatite includono ''[[Ficus pumila]]''<ref name="English and Grey 1943">{{Cita pubblicazione|nome=P. B.|cognome=English|nome2=L. P.|cognome2=Grey|data=1943-06|titolo=SAP DERMATITIS AND CONJUNCTIVITIS CAUSED BY THE WILD FIG (FICUS TUMILA)|rivista=Medical Journal of Australia|volume=1|numero=26|pp=578-579|lingua=en|accesso=2024-08-11|doi=10.5694/j.1326-5377.1943.tb44690.x|url=https://onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.5694/j.1326-5377.1943.tb44690.x}} Cited in Mitchell and Rook 1979.</ref><ref name="Rademaker and Derraik 2012">{{Cita pubblicazione|nome=Marius|cognome=Rademaker|nome2=José G. B.|cognome2=Derraik|data=2012-07|titolo=Phytophotodermatitis caused by Ficus pumila|rivista=Contact Dermatitis|volume=67|numero=1|pp=53-56|lingua=en|accesso=2024-08-11|doi=10.1111/j.1600-0536.2012.02026.x|PMIDurl=22681467https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/j.1600-0536.2012.02026.x}}</ref> e ''[[Brosimum gaudichaudii]]''.<ref name="Martins et al. 1974">{{Cita pubblicazione|nome=José Eduardo|cognome=Costa Martins|nome2=Gilberto L.|cognome2=Pozetti|nome3=Mariana|cognome3=Sodré|data=1974-05|titolo=EFFECTS OF PSORALEN AND BERAGAPTEN ON IRRADIATED SKIN|rivista=International Journal of Dermatology|volume=13|numero=3|pp=124-128|lingua=en|accesso=2024-08-11|doi=10.1111/j.1365-4362.1974.tb01781.x|PMIDurl=4836605https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/j.1365-4362.1974.tb01781.x}}</ref>
 
== Prevenzione ==
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* Rimanere al chiuso, se possibile, assicurandosi che la luce non penetri attraverso le finestre.
* Se non è possibile restare in casa, coprire l'area interessata con [[tessuti anti-UV]].
* Al posto degli indumenti protettivi, applicare una [[Filtro solare (cosmetica)|protezione solare]]<ref>{{Cita web|url=https://www.medicalnewstoday.com/articles/319001.php|titolo=Phytophotodermatitis: Symptoms, treatment, and causes|sito=Medical News Todaywww.medicalnewstoday.com|data=2017-08-19|lingua=en|accesso=8 agosto 20182024-08-11}}</ref> sulle aree interessate dopo il lavaggio.
 
La fitofotodermatite è innescata dalla luce ultravioletta a lunga lunghezza d'onda (UV-A) nell'intervallo 320-380 nanometri,<ref name="Baugh 2016" /> quindi i migliori indumenti protettivi e protezioni solari sono quelli che più bloccano queste lunghezze d'onda.
 
== Trattamento ==
Molti diversi farmaci topici e orali possono essere utilizzati per trattare la reazione [[Infiammazione|infiammatoria]] della fitofotodermatite. Un [[Dermatologia|dermatologo]] può anche prescrivere una [[Sbiancamento della pelle|crema sbiancante]] per aiutare a trattare l' [[iperpigmentazione]] e riportare la pigmentazione della pelle alla normalità. Se il paziente non riceve trattamento, i siti interessati possono sviluppare iperpigmentazione o [[ipopigmentazione]] permanente.<ref name="Baugh 2016" />
 
== Note ==
<references />
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto}}
 
{{portale|medicina}}
[[Categoria:Malattie della cute]]